ORIENTAMENTO AL LAVORO
Transcript
ORIENTAMENTO AL LAVORO
ORIENTAMENTO AL LAVORO A cosa serve l’orientamento al lavoro? Aiutare ciascuno a rispondere correttamente e con soddisfazione alle domande cosa farò da grande, chi sono, a che punto sono, cosa e come posso fare per sviluppare o rilanciare la mia carriera? Da dove cominciare? Scrivere il cv? Cercare annunci? Fare un corso? Prima di tutto occorre darsi un metodo, definire il percorso da seguire, una sequenza di azioni/comportamenti che possano portarci al nostro obiettivo. Un percorso ideale dovrebbe prevedere almeno 3 step: 1. AUTOANALISI 2. APPROFONDIMENTO 3. AZIONE 1. AUTOANALISI Che cosa so? Che cosa so fare? Che tipo di carattere ho? Cosa mi piace fare? Da dove partire? Da noi, dalle nostre attitudini, esperienze, aspirazioni, competenze per poi arrivare a individuare una o più professioni/aree professionali interessanti e infine pianificare le tappe per l’ingresso nel mondo del lavoro. a. b. c. d. e. f. Studi fatti Esperienze professionali Esperienze non professionali Volontariato Passioni Aspirazioni Approfondimento: La competenza Sapere cioè dall’insieme delle conoscenze, nozioni, informazioni ecc., sia di tipo generale, sia di tipo specialistico, che si acquisiscono con gli Studi (diploma, maturità, laurea, post-laurea, corsi ecc.) e che si aggiornano e devono essere aggiornate di continuo; Saper fare cioè dalla capacità di applicare, di usare, di mettere in pratica il Sapere già acquisito attraverso abilità concettuali e/o manuali per lo svolgimento di uno specifico incarico, di uno specifico compito: capacità proprie della persona che possono e devono essere potenziate e migliorate con stage lavorativi, tirocini, praticantati, collaborazioni professionali, esperienza professionale, svolgimento di incarichi; Saper essere cioè da quelle caratteristiche personali, psicologiche, caratteriali e socio-culturali tali da consentire prestazioni efficaci: capacità di scegliere, di decidere, di assumersi la responsabilità, di agire, di rischiare. Di sapersi organizzare e orientare. Empatia, flessibilità. Rispettare, farsi rispettare, comunicare, collaborare, accettare, rifiutare. Volontà, tenacia, perseveranza, coraggio, fiducia in se stessi. Autonomia. Apertura, estroversione, creatività, dinamicità, iniziativa. Personalità, carattere, immagine, stile ecc. Il mix delle competenze, dunque, è (o dovrebbe essere) molto articolato. Ma soprattutto dovrebbe essere equilibrato: se, infatti, si privilegia troppo il Sapere, il risultato sarà una persona troppo “teorica”, “astratta”, lontana dalla realtà, “libresca”. Paradossalmente, troppo “formata”. Che saprà molto ma che saprà fare poco, saprà applicare poco il Sapere, saprà produrre poco, avrà difficoltà a mettere il Sapere in atti scritti concreti, utili e necessariamente burocratici. Saprà essere poco pragmatica e realista, poco utile. Paradossalmente, poco professionista perché troppo “accademica”. Al contrario, se si privilegia troppo il Saper fare, il risultato sarà una persona troppo pratica. Un “praticone” come si dice. Inadeguato agli scenari professionali e/o imprenditoriali di Oggi che richiedono, infatti, anche una preparazione di tipo teorico-culturale, nonché la capacità di saper leggere gli stessi scenari. Se, invece, si privilegia troppo il Saper essere si avrà una persona molto “politica” e/o “estetica” (furbacchiona, astuta, comunicatrice, diplomatica, manovriera ecc.) ma nello stesso tempo vuota, fumosa, inconcludente sulle questioni davvero importanti, inadeguata di fronte a Incarichi professionali degni di questa definizione. Es1. Un professore di Matematica, ad esempio, “sa”, “conosce” le equazioni di 2° grado. E fin qui ci siamo di sicuro. Ma deve anche “saper fare” una lezione sulle equazioni di 2° grado. E non è detto che ne sia capace. Ma ammettiamo che sappia fare la lezione. Questo ancora non basta. Infatti, deve anche “saper essere” il docente dei suoi allievi. E anche qui, non è detto che sappia esserlo. Es. 2 Insegnante di yoga super-stressata. Si crede illuminata ma la sua comunicazione verbale è convulsa, eccessiva. Non accetta feedback e critiche. Morale della Favola: occorre coltivarsi e coltivare le proprie competenze, tutte le proprie competenze, con equilibrio. Nel proprio quotidiano, nella propria settimana, nel proprio mese, nel proprio anno, nel proprio lustro ecc. occorre dedicarsi sia al “Sapere”, sia al “Saper Fare”, sia al “Saper essere”. Contemporaneamente e in modo equilibrato. Puntare tutto sulla Formazione è sbagliato (molti pensano che facendo corsi, supercorsi possano diventare più sicuri, acquisire cioè il Saper Fare e/o il Saper Essere. È una pura illusione. Così come è sbagliato puntare tutto sulla pratica e sull’esperienza. Così come è sbagliato puntare tutto sull’Immagine. Voglio vedere che te ne fai solo della tua “Immagine” (senza Sapere e senza Saper Fare) di fronte, ad esempio, ad un terreno che frana! 2. APPROFONDIMENTO Quali professioni potrei svolgere? In quali contesti/settori potrei lavorare? Su quali professioni mi conviene puntare? a. Figure e aree professionali b. Ruoli e competenze c. Trend Approfondimento – I profili professionali Se non hai ancora deciso quale percorso intraprendere, per avere informazioni chiare su profili professionali e prospettive occupazionali dei diversi settori lavorativi, grazie al Sistema informativo delle professioni (www.fabbisogni.isfol.it), che attinge dai dati Istat e Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), puoi conoscere la posizione che occupa la professione ricercata all’interno della classificazione statistica, avere schede dettagliate, conoscere il numero degli occupati nell’ultimo triennio e le previsioni di assunzione nel breve termine. Inoltre, all’interno del sito cliclavoro c’è l’elenco delle professioni. Inoltre, trovi online i repertori dei profili professionali, ovvero descrizioni dei contenuti "tipici" delle attività di specifiche categorie di lavoratori. L'analisi dei profili professionali ti può dunque consentire di ricostruirti una fotografia dei tratti distintivi delle attività di lavoro di tuo interesse, permettendoti di comprenderne: le funzioni previste; i contesti organizzativi in cui può operare; le modalità di organizzazione del lavoro (es. tempi, spazi, ecc.); gli scenari di carriera possibili; i percorsi formativi necessari al raggiungimento della posizione e utili all'aggiornamento professionale. Il profilo può anche contenere indicazioni relative al posizionamento della professione sul mercato del lavoro (es. territori in cui la professione è maggiormente richiesta, livelli di inquadramento, ecc.). 3. AZIONE Quali strumenti utilizzo per realizzare il mio obiettivo? Cosa posso fare per aumentare le chances di ingresso nel mondo del lavoro? Dove posso informarmi? a. b. c. d. e. f. Cv Social network (FB, Linkedin e Linkedin jobsearch) Agenzie per il lavoro Centri per l’impiego Fai da te Opportunità formative (finanziate e no) I Servizi per l’impiego (CPI o Agenzie per il lavoro) possono aiutarti ad orientarti nella scelta o nella candidatura a un’offerta di lavoro! Per approfondire ulteriormente queste tematiche segui Cliclavoro: potrai avere tanti consigli su come scrivere un CV “creativo”, sui profili più richiesti nel mercato del lavoro, su come svolgere un colloquio e conoscere le novità per chi cerca il percorso professionale più adatto. Tra le principali agenzie per il lavoro segnaliamo: - Adecco - Manpower - Ranstad - Generazione Vincente Approfondimento: trovare il lavoro perfetto attraverso i social network. LinkedIn - Come trovare lavoro sul social network: Forse il più ovvio dei siti per la ricerca di un posto di lavoro, LinkedIn è il social network scelto dai professionisti. Connettiti: A differenza di Facebook, su LinkedIn è un po’ meno strano connettersi con degli sconosciuti, perché tutti sono lì alla ricerca di un’opportunità per “fare rete”. Connettiti con le persone che hanno una carriera che ti interessa, e prendi ispirazione; leggi le storie degli utenti sul blog di LinkedIn, dove si condividono aneddoti riguardo alle opportunità lavorative nate proprio sul social network. Sezione “Lavoro”: Il social network non solo fornisce consigli e collegamenti, ma ha anche una sezione lavoro, dove vengono evidenziate le opportunità disponibili che più potrebbero interessarti e molto altro. Segnalazioni: Nel tuo profilo c’è una parte dedicato alle segnalazioni da parte di altri utenti. Cerca di ottenerne il maggior numero possibile. Condividi: Secondo Nicole Williams di LinkedIn la condivisione di articoli o di contenuti con la rete aumenta di 10 volte le possibilità di essere contattati da qualcuno che ti offrirà un lavoro. Quando si condivide un contenuto, si dimostra di avere conoscenza ed interesse in un settore. Aggiorna la tua esperienza: Aumenta di 12 volte le probabilità di essere notato da un responsabile delle risorse umane facendo un elenco dettagliato di tutta la tua esperienza lavorativa. Più dettagliato e professionale è il tuo profilo, più sembrerai perfetto per il posto di lavoro che ti interessa. Twitter - Come trovare lavoro sul social network. In 140 caratteri o meno, Twitter può aiutarti a trovare finalmente un lavoro. È pieno di domande di lavoro e di pagine di networking professionale, se si sa dove cercarle. Ricerca: Usa la barra di ricerca e inserisci le parole chiave termini che si addicono al lavoro che stai cercando. Per ottenere i risultati migliori, non può mancare la parola lavoro, e poi inserisci il nome della tua città o della città in cui vuoi trovare lavoro e la posizione che ti interessa, ad esempio “lavoro copywriter Roma”. Hashtag: Digita #lavoro e #assunzioni, e ti appariranno una montagna di tweet di chi sta cercando nuovi impiegati. I datori di lavoro che vogliono poter scegliere tra una vasta quantità di candidati twittano molto spesso proponendo offerte di lavoro, accompagnandole con i relativi hashtag. Twitta spesso: Anche se dipende dal tipo di lavoro che vuoi trovare, twittare molto spesso è un ottimo modo per creare una rete con le persone che hanno a che fare con il tipo di lavoro che vuoi fare. Segui le aziende e le persone che ti interessano e non avere paura di contattarle tramite un tweet in modo occasionale. (In tal caso, assicurati che il tuo profilo Twitter sia perfetto e professionale). Segui i profili giusti: Ci sono decine e decine di profili Twitter dedicati alle offerte di lavoro. Scrivi sulla barra di ricerca e digitare «offerte di lavoro», clicca poi su «Persone» sul lato sinistro. Avrai un elenco di tutti i profili Twitter che potrai iniziare a seguire. Facebook - Come trovare lavoro sul social network: Facebook è indiscutibilmente il re dei social network. Secondo i suoi dipendenti, questi sono i migliori consigli per cercare di ottenere un posto di lavoro tramite Facebook: Metti «Mi piace»: La maggior parte delle aziende si sforzano ad essere dinamiche e sempre aggiornate sui social network. Mettendo “mi piace”, è possibile ricevere aggiornamenti quotidiani sulla loro attività. Inoltre,è probabile che spostino link di offerte di lavoro disponibili. Pubblico o Privato: Studia bene le tue impostazioni di privacy su Facebook, e assicurati di sapere esattamente come gli altri vedono il tuo profilo. Tuttavia, si dovrebbe prendere in considerazione di impostare le informazioni sul lavoro e sull’istruzione pubblicamente, consentendo quindi agli altri di vedere la tua storia professionale. Aggiorna il tuo profilo: Assicurati che le informazioni riguardo il tuo lavoro ed istruzione siano aggiornate. Descrivi le tue «Competenze professionali”: Qualche tempo fa, Facebook ha aggiunto sezione»Competenze professionali" alla sezione Informazioni - Lavoro e Istruzione. Elenca le competenze che hai acquisito, ottimizzando il tuo profilo professionale. LA DIGITAL REPUTATION Quanto più ricche ed integrate sono le relazioni sociali coltivate da chi è in cerca di lavoro, tanto maggiore è la probabilità di trovare un'occupazione e raggiungere un successo professionale, anche attraverso i social media: è questa una delle principali evidenze di un’indagine del 2013 "Il lavoro ai tempi del #socialrecruiting e della #digitalreputation" condotta dall'agenzia Adecco Italia, in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore. La ricerca ha indagato le ultime tendenze sulle dinamiche dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro nell'era del web 2.0, in particolare sull'utilizzo dei social media per il recruiting, sulla gestione della privacy e dell'identità professionale on line. E' emerso che i canali on line vengono utilizzati dalla quasi totalità dei responsabili e da circa metà dei candidati. Le piattaforme più utilizzate per motivi professionali dai selezionatori sono LinkedIn (42%) e Facebook (29%), mentre Twitter è molto più usato a livello personale (36%) che lavorativo (9%). La ricerca di lavoro in rete avviene prevalentemente attraverso i siti web che pubblicano annunci (94%), seguiti a grande distanza da App (39%), Facebook (30%) e LinkedIn (26%). I recruiters vanno in rete principalmente per verificare i curriculum ricevuti (16%) e per allargare il bacino di scelta (16%), mentre tra i candidati il 44% li usa per trovare più offerte di lavoro e il 38% per dare visibilità al proprio CV . Il tema della "reputazione digitale" mostra una forte differenza di comportamento tra i due gruppi. Infatti il 77% dei selezionatori dichiara di aver cercato il nome di un candidato attraverso un motore di ricerca per raccogliere maggiori elementi di valutazione; all'opposto, il 30% dei candidati non ha mai cercato il proprio nome e quindi ignora cosa sia immediatamente associato al suo nome sulla rete. Nel 12% dei casi, i responsabili delle risorse umane hanno escluso dei candidati a cause delle informazioni che hanno reperito in rete (con un aumento di 4 punti rispetto all'indagine dell'anno precedente). Curare i profili online sembra sempre più importante quindi quando si cerca un'occupazione, che sia la prima o una migliore. Silvia Zanella, manager di Adecco Italia, sottolinea la necessità della coerenza tra quanto scritto sul cv e l'immagine di sé diffusa sui social network e la necessità di un uso maturo di questi ultimi: "Meglio condividere know how e informazioni, anziché usare gli strumenti social come altoparlante per autopromuoverci". Sull'efficacia dei nuovi media per l'incontro tra domanda e offerta le valutazioni sono discordanti, ma una valutazione condivisa è che la formula più efficace consiste nell'utilizzare utilizzare un mix di differenti strumenti: annunci online, agenzie per il lavoro, reti informali. In ogni caso, il successo nella ricerca di un lavoro attraverso il web è il cosiddetto "capitale sociale integrato", frutto della capacità delle persone di valorizzare la possibile dimensione online delle relazioni sociali, anche di quelle create offline. "Coltivare relazioni in rete - secondo Silvia Zanella - permette di approfondire la conoscenza reciproca degli interessi e delle competenze anche grazie alla lettura dei post e dei contenuti che si pubblicano. Inoltre, consente di intercettare più facilmente informazioni su offerte di lavoro disponibili". I siti di social network sono il canale la cui efficacia è più legata alla disponibilità di capitale sociale dell'intervistato: il 50% di chi ha trovato lavoro attraverso questo strumento dispone di una rete sociale ricca contro il 27% di chi ha trovato lavoro tramite i Centri per l'impiego e il 30% delle Agenzie per il lavoro, ma anche 33% di chi si è rivolto alle reti sociali offline (amici e famiglia). "Questi risultati sono molto interessanti perché mostrano il valore delle relazioni che si stabiliscono e si alimentano attraverso la rete - ha commentato Ivana Pais dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - In particolare l'uso di social network si rivela molto efficace nella fase di ricerca di un lavoro in quanto consente di facilitare i flussi informativi tra persone già in contatto tra loro, di entrare in relazione con persone chiave nei processi selettivi e di abbattere alcune barriere comunicative rendendo più diretta e veloce la comunicazione".