Il Signore mi aiuta? - Chiesa Cristiana Jeshua
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Il Signore mi aiuta? - Chiesa Cristiana Jeshua
Chiesa Cristiana Evangelica Jeshua – copyright dell’autore, vietato l’uso del materiale senza citare la fonte e/o modificandone il contenuto. Il Signore mi aiuta? Proverbi 4:12 Se cammini, i tuoi passi non saranno raccorciati, e se corri, non inciamperai. Proverbi 4:13 Afferra saldamente l'istruzione, non lasciarla andare; conservala, perché essa è la tua vita. Dal nostro testo base ci accorgiamo che il Signore vuole che il Suo popolo si metta in movimento. La Parola di Dio recita molto chiaramente che Dio non vuole che siamo soltanto uditori di essa, ma anche facitori, cioè che ne mettiamo in pratica i Suoi Santi comandamenti. Ebbene, vediamo due apostoli, davanti ad una certa porta del tempio, incontrare un paralitico, uno che, anche volendo, non avrebbe mai potuto camminare. Gli apostoli, di fronte a questo triste spettacolo, sono mossi a compassione, lo stesso sentimento che è stato ed è in Cristo Gesù. “noi in DONO lo abbiamo ricevuto, ed in DONO te lo diamo, : ALZATI e CAMMINA”. Gloria a Dio. Tutti gli uomini della terra gemono e travagliano aspettando la manifestazione dei Figli di Dio. Quell’uomo, anche se avesse voluto, non avrebbe mai potuto camminare, anzi, lo desiderava ardentemente con tutto il proprio cuore ed anima. Ma niente. Fino a che non incontra due veri servitori del Signore, i quali, avendo ricevuta potenza dall’Alto, secondo le istruzioni impartite dallo stesso Maestro durante la Sua ascensione al cielo, erano persuasi ed avevano fede per potere dire che avevano in dono ricevuto qualcosa di soprannaturale, e, avendolo in dono ricevuto, in dono potevano e DOVEVANO darlo. Quell’uomo era destinatario di un messaggio, ben specifico e particolare. Dopo avere ricevuta la Parola di Dio e la Sua potenza guaritrice, era stato reso libero dalle catene che lo legavano, e, finalmente, poteva alzarsi e camminare, diventando facitore della Parola: Egli andò in giro raccontando le meraviglie del Signore e mettendo in pratica questo Santo comandamento. I nostri vicini, i nostri amici e, anche, i nostri nemici, sono intorno e molti di essi non aspettano altro che di essere liberati, come il paralitico. Naturalmente, per molti di essi non è un impedimento fisico, ma caratteriale, di lavoro, di convinzione, etc, a trattenerli dal mettere in pratica il Santo comandamento del Signore. Ma proprio qui interviene il ruolo dei cristiani convertiti, che, stando al comandamento di Dio, devono andare per il mondo e annunciare questo Vangelo ad ogni creatura, gloria a Dio. Il testo in proverbi ci parla chiaramente di una azione di camminare, di movimento. Chi cammina nel Signore non sarà mai confuso o svergognato. Nella prima parte del verso 12, ci si esprime con una azione di movimento lenta, il camminare. Ogni cristiano, dal momento in cui rinasce a nuova vita, deve intraprendere questo cammino, non può restarsene seduto e fermo. Leggiamo Salmo 18.36. Salmi 18:36 Tu hai allargato la via davanti ai miei passi e i miei piedi non hanno vacillato. Vedete, cari nella grazia? Quando noi iniziamo a camminare su di un percorso molto ristretto, ci dobbiamo continuamente guardare intorno per evitare di uscire di strada, il pericolo incombe sempre. Dobbiamo del continuo guardare a destra ed a sinistra, avanti e dietro, non possiamo distrarci un attimo. Pensate un attimo ad un equilibrista che deve raggiungere l’altro capo della linea: deve continuamente stare attentissimo a qualsiasi movimento. Stamattina, il Signore ci sta suggerendo che Egli, nel momento in cui noi vogliamo Servirlo con tutto il cuore, pensa Lui stesso ad allargarci la strada, a renderci il percorso meno irto, a farci sentire meglio a nostro agio. Ma attenzione. Il pericolo incombe sempre. Nel momento in cui noi abbiamo un sentiero più comodo e più largo, allora cominciamo ad intravedere la possibilità di correre e non soltanto di camminare. In qualche modo questo è anche nel volere di Dio, che i Suoi servitori corrano verso il palio della suprema vocazione, come l’Apostolo Paolo ci dichiara in maniera molto aperta. Ma la riflessione sulla quale vogliamo invitarvi stamane è una soltanto: quando voi camminate, non esiste nessun momento nel quale entrambi i vostri piedi sono staccati dal suolo. In ogni momento L’Eterno è Salvezza Chiesa Cristiana Evangelica Jeshua – copyright dell’autore, vietato l’uso del materiale senza citare la fonte e/o modificandone il contenuto. almeno la punta di uno dei due piedi resta attaccata al SUOLO. Considerate il suolo Cristo Gesù. Questo significa, in altro modo, che in ogni momento, mentre stiamo camminando, abbiamo sempre un minimo contatto con Lui, egli ci sostiene, e questo avviene principalmente quando siamo novizi nella fede, e Dio ci cura nello stesso modo con la quale noi prestiamo solitamente più attenzioni ad un neonato che non ad un bambino cresciuto. Orbene, nel momento in cui è stato inventato il cinematografo, l’analisi della sequenza della corsa di un cavallo ha rivelato che esiste un attimo, un solo fotogramma, nel quale il cavallo si trova con tutte le quattro zampe in aria, staccate dal suolo. Lo stesso avviene con i bipedi, con gli uomini. Considerate questo, cari amici nel Signore. Quando noi siamo un poco cresciuti, il Signore ci ha benedetto e ci ha allargato la via nella quale possiamo camminare, allora per noi diventa quasi naturale volere cominciare a correre, a saltare, a gridare al mondo intero le meraviglie che il Signore ha fatto. Ma, proprio li sta il problema. Nel momento in cui idealmente i nostri piedi non sono a contatto con la terra, con Cristo gesù, proprio quello è l’attimo nel quale siamo maggiormente in balia del nostro avversario, il quale – dice la Bibbia – va attorno come un leone ruggente vedendo chi Egli possa divorare. Proprio in quel momento, Egli ci invia la prova, l’afflizione, sperando che, essendo noi temporaneamente “lontani” dal Signore, ci perdiamo per strada e ci fermiamo, sia di correre che di camminare. Non scoraggiamoci, fratelli ed amici, ma ricordiamo che Egli è comunque lì, a guardare, e, nel momento successivo alla prova, nel momento successivo al fotogramma nel quale noi siamo sollevati da terra, bene, Egli sa che atterreremo nuovamente, e Lui sarà lì, pronto a rialzarci e a benedirci. La Parola di Dio dice che i Suoi pensieri verso di noi sono pensieri di bene e di pace, e non a male. Ed ancora, ogni mezzo coopera al bene di chi ama il Signore. Pertanto guarda avanti, e sii intero, il Signore è con te, allarga la tua via, rendendoti agevole il cammino, ma poi resta accanto a te, per guardarti e proteggerti, e, proprio nel momento in cui a te sembra di stare da solo, ( nel momento della prova o nel momento in cui sei staccato dal suolo), proprio in quel momento Egli fa una cosa straordinaria, che è scritta nel Salmo 91:11-12: Salmi 91:11 Poiché egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie. Salmi 91:12 Essi ti porteranno sulla palma della mano, perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra. Il Signore mi aiuta? CERTO. Egli, proprio nel momento in cui a te sembra lontano, ti fa portare in braccio dai Suoi angeli ministratori. Fr. Gabriele L’Eterno è Salvezza