Sabellaria alveolata
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Sabellaria alveolata
Biol. Mar. Mediterr. (2009), 16 (1): 36-38 B. La Porta, M. Targusi, L. Lattanzi, P. La Valle, L. Nicoletti ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via di Casolotti, 300 – 00166 Roma, Italia. [email protected] ANALISI DELLA FAUNA ASSOCIATA ALLE BIOCOSTRUZIONI A SABELLARIA ALVEOLATA (L.) IN RELAZIONE AL LORO STATO DI CONSERVAZIONE ASSOCIATED FAUNA OF SABELLARIA ALVEOLATA (L.) REEFS AND THEIR CONSERVATION STATE Abstract - The aim of this study was to analyze the morphological features of Sabellaria alveolata reefs and the associated fauna in three different coastal areas of the Tyrrhenian Sea (Mediterranean Sea, Italy). The structure of the associated assemblages differed according to the physical structure of the reefs. Species richness was high in reefs in a bad conservation state, while it decreased in a good state reefs. Key-words: Sabellaria alveolata, macrobenthos, ecosystem engineer, bioconstruction , Tyrrhenian Sea. Introduzione - Sabellaria alveolata è un polichete che vive all’interno di tubi di sabbia agglutinata, in grado di realizzare biocostruzioni, anche di notevoli dimensioni, su fondi sabbiosi nelle zone intertidali e subtidali. Tali reef possono essere strutture a cuscinetto, scogliere e piattaforme, la cui evoluzione segue uno specifico ciclo di sviluppo (Gruet, 1982). Tali biocostruzioni, morfologicamente molto complesse ed articolate, rendono più eterogeneo l’ambiente meso-infralitorale aumentandone la biodiversità. In Europa, diversi studi hanno evidenziato l’importanza di S. alveolata come “ecosystem engineer” sottolineando il valore dei suoi reef come patrimonio biologico e paesaggistico da monitorare e preservare (Dauvin, 1997; Frost et al., 2004; Dubois, 2004). In Italia le biocostruzioni a S. alveolata, anche se piuttosto diffuse, sono ancora poco studiate (Sparla et al., 1992; Gambi et al., 1996; La Porta e Nicoletti, in stampa). Gli obiettivi di questo lavoro sono: studiare la fauna associata ai reef a S. alveolata, definire lo stato di conservazione dei reef e analizzare le possibili relazioni tra la fauna associata e lo stato di conservazione dei reef. Materiali e metodi - I reef a S. alveolata sono situati in tre diverse aree del Lazio (Tirreno centrale): Punta della Quaglia (Viterbo), Tor Caldara (Latina) e Torre Paola (Latina), tra 1 e 2,5 m di profondità. I campionamenti sono stati effettuati in tre diversi periodi: inverno 2000, estate 2000 e primavera 2001. In ciascuna delle aree, indicate rispettivamente con la sigla PQ, TC, TP, sono stati prelevati blocchi di biocostruzione di 20×20×20 cm (Gruet, 1982). Gli organismi macrobentonici (Policheti, Crostacei, Molluschi e Echinodermi) rinvenuti sono stati identificati e contati e, inoltre, sono stati calcolati i seguenti indici di comunità: numero totale di specie (S), abbondanza totale (N), ricchezza specifica di Margalef (d), diversità di Shannon-Wiener (H’). Lo stato di conservazione dei reef (cattivo, discreto, buono, eccellente) è stato definito attraverso l’analisi delle seguenti caratteristiche morfologiche: percentuale di tubi con collaretto di sabbia intorno all’apertura, stato della superficie del reef (presenza/ assenza di porzioni erose e con fessure e buchi), presenza/assenza di epibionti, compattezza del blocco e orientamento dei tubi (La Porta e Nicoletti, in stampa). Risultati - Nelle tre aree sono stati raccolti rispettivamente 4475 individui di S. alveolata a TP, 1164 a TC e 1871 a PQ. L’abbondanza di S. alveolata aumenta nel tempo a TP, oscilla a TC ed è relativamente costante a PQ (Fig. 1). I crostacei, i Analisi della fauna associata alle biocostruzioni a S. alveolata (L.) 37 policheti e i molluschi sono i taxa più abbondanti in tutte le aree. In generale si osserva un rapporto inverso tra l’abbondanza di S. alveolata e della fauna associata (Fig. 1). Il reef di PQ è il più ricco e diversificato sia come numero di individui (2754) sia di specie (86) (Fig. 1). Le specie più abbondanti sono Apseudes latreillii (935 individui), Quadrimaera inaequipes (183), Leptochelia savignyi (82), Monocorophium sextonae (48), Notomastus lineatus (39), Sabellaria spinulosa (33), Striarca lactea (18) e Perinereis cultrifera (17). La composizione specifica del popolamento riflette l’elevata disponibilità di microambienti, tipica di reef in fase di degradazione (Dubois, 2004). L’analisi degli indici di comunità rivela una riduzione dei valori della ricchezza specifica (d: 9,72–4,67) e di diversità (H’: 3,48–2,32) nel tempo. A TC sono stati rinvenuti complessivamente 807 individui e 22 specie. Le specie più abbondanti sono Lentidium mediterraneum (101), Jassa marmorata (82), J. ocia (76), Melita hergensis (59), Cymodoce sp. (45), Nereis falsa (42) e Eulalia viridis (23). Il popolamento di TC risulta il più povero sia in termini di abbondanza sia di numero di specie (Fig. 1), mostrando valori degli indici piuttosto costanti nel tempo (d: 2,23–2,39; H’: 2,80–3,04). Questa condizione è tipica dei reef in fase di crescita (Dubois, 2004). Da sottolineare che il drastico impoverimento del popolamento di TC2 è attribuibile sia alle avverse condizioni meteo-marine riscontrate nell’estate del 2000 sia all’elevata pressione turistica cui questa area è soggetta in questo periodo dell’anno. Il popolamento a TP è in una condizione intermedia tra PQ e TC, sia come abbondanza totale (2134) sia come numero di specie (40) (Fig. 1). Corophium acherusicum (356), Mytilus galloprovincialis (210), Jassa ocia (152), M. sextonae (88), Apocorophium acutum (69), Mytilaster cfr minimum (44) e N. lineatus (30) sono le specie più abbondanti. Alcune di esse sono tipiche di reef in degradazione mentre altre, come E. viridis e N. falsa, di reef in fase di crescita (Gruet, 1982; Dubois, 2004). I valori degli indici Fig. 1 - A) Numero totale di individui (S. alveolata inclusa) e B) di specie rinvenuti in ogni campione e ogni area. A) Total number of individuals (S. alveolata included) and B) species collected in each sample for each of the study areas. 38 B. La Porta, M. Targusi, L. Lattanzi, P. La Valle, L. Nicoletti d (3,48-2,91) e H’ (2,43–2,29) mostrano un lieve decremento nel tempo. Dall’analisi temporale delle caratteristiche morfologiche è emerso che il reef di PQ risulta in uno stato di conservazione quasi discreto, caratterizzato da bassa percentuale di tubi con il collaretto di sabbia, presenza di porzioni erose, fessure e buchi, moderata compattezza del blocco, orientamento disordinato dei tubi, discreta presenza di epibionti. Queste caratteristiche sono tipiche di reef in fase di degradazione con tendenza al recupero (Gruet, 1982). Il reef di TC è in uno stato di conservazione molto buono con elevata percentuale di tubi con il collaretto, assenza di porzioni erose, fessure e buchi, elevata compattezza del blocco, andamento parallelo dei tubi e scarsa presenza di epibionti. Questa condizione è caratteristica di reef in fase di crescita (Gruet, 1982). Il reef di TP è in una situazione intermedia; lo stato di conservazione risulta, infatti, più che discreto caratterizzato da discreta percentuale di tubi con collaretto, assenza di porzioni erose, fessure e buchi, buona compattezza dei blocchi, andamento parallelo dei tubi ed elevata presenza di epibionti. Tali caratteristiche sono tipiche di reef degradati in un avanzato stato di recupero (Gruet, 1982). Conclusioni - I risultati di questo studio mostrano che una fauna associata ricca e diversificata è tipica di reef in uno stato di conservazione quasi discreto (PQ) mentre popolamenti più poveri sono associati a reef in uno stato di conservazione migliore (TC e TP). Ciò è in accordo con la fase del ciclo di sviluppo individuata per questi reef (PQ fase di distruzione, TC fase di crescita, TP fase intermedia tra distruzione e crescita) in un precedente lavoro da La Porta e Nicoletti (in stampa). Questo studio contribuisce ad ampliare le conoscenze sulle biocostruzioni a S. alveolata e costituisce una base per ulteriori ricerche su questi particolari ambienti. Dato l’elevato valore biologico e paesaggistico di queste biocostruzioni, studi futuri potrebbero essere utili per individuare specifici parametri che descrivano lo “stato di salute” dei reef, analogamente a quanto proposto da Dubois (2004) per i reef delle coste atlantiche francesi. Ciò permetterebbe di caratterizzare e monitorare su scala spaziale e temporale queste biocostruzioni verso cui, sarebbe auspicabile, pianificare mirate azioni di protezione e conservazione. Bibliografia DAUVIN J.C. (1997) - Les biocenoses marines et littorales francaises des cotes atlantique, Manche et Mer du Nord. Syntesi, menance et prospective. Service du Patrimoine Naturel/IEGM/MNHN Paris: 1–376. DUBOIS S., RETIERE C., OLIVIER F. (2002) - Biodiversity associated with Sabellaria alveolata (L.) (Polychaeta: Sabellariidae) reefs. Effects of the human disturbance. J. Mar. Biol. Assoc. UK, 51: 817–826. DUBOIS S. (2004) - Ecologie des formations re´cifales a` Sabellaria alveolata (L.): valeur fonctionnelle et patrimoniale. Thése doctorat d’etat, Museum National d’Histoire Naturelle de Paris, Dinard: 199 pp. FROST M.T., LEAPER R., MIESZKOWSKA N., MOSCHELLA P., MURUA J., SMYTH C., HAWAKINS S.J. ( 2004) – Recovery of a biodiversity action plan species in northwest England: possible role of climate change, artificial habitat and water quality amelioration. Occasional Pubblication, J. Mar. Biol. Assoc. UK, 16: 57 pp. GAMBI M.C., GIANGRANDE A., FRASCHETTI S. (1996) - Policheti dei fondi mobili del golfo di Policastro (Mar Tirreno meridionale): distribuzione e ruolo di alcune specie. Proceedings of Società Italiana di Ecologia, 17: 349-353. GRUET Y. (1982) - Recherches sur l’ecologie des “recifs” d’hermelles edifies par l’annelidae polychete Sabellaria alveolata (Linné). Thése doctorat d’etat, Universite de Nantes: 234 pp. LA PORTA B., NICOLETTI L. (in stampa) - Sabellaria alveolata (Linnaeus) reefs in the central Tyrrhenian Sea (Italy) and associated polychaete fauna. Proceedings of the 9th International Polychaete Conference. Portaland (USA), August 2007, Zootaxa. SPARLA M.P., D’ANNA G., RIGGIO S. (1992) - Notes on the development of Sabellaria alveolata reefs in N/W Sicily. Rapports et Procès Verbaux des Réunions, 33: 53.