Storica apertura della Svizzera allo scambio di informazioni
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Storica apertura della Svizzera allo scambio di informazioni
Storica apertura della Svizzera allo scambio di informazioni 20 July 09 Con una presa di posizione che costituisce la più importante rivoluzione nel sistema bancario privato fin dalla seconda guerra mondiale, gli Stati europei in cui il segreto bancario è particolarmente tutelato si sono impegnati ad attuare gli accordi sullo scambio di informazioni nel rispetto degli standard stabiliti dall'OCSE. Svizzera, Austria, Liechtestein, Belgio, Andorra, Lussemburgo ed il Principato di Monaco hanno recentemente annunciato la loro intenzione di attuare, seppur in modi differenti, lo scambio di informazioni di carattere fiscale. La Svizzera, il cui nome è sinonimo di servizi private banking, ha dichiarato che, pur mantenendosi fedele alla propria tradizione in materia di segreto bancario, tale principio non verrà usato ‘per coprire alcun illecito di natura fiscale'. Questa nuova presa di posizione rappresenta un cambiamento di proporzioni storiche per un Paese che ha da sempre considerato l'evasione fiscale un illecito, ma non un reato. La pressione nei confronti delle giurisdizioni in cui il segreto bancario è particolarmente forte è aumentata nelle ultime settimane, con crescenti richiami da parte dei leader europei e degli Stati Uniti a favore dell'aumento della trasparenza. E' stata recentemente diffusa la notizia secondo cui l'OCSE avrebbe pubblicato, prima del G20 tenutosi a Londra il 2 aprile 2009, l'elenco dei Paesi che non attuano politiche di scambio delle informazioni. Secondo indiscrezioni, Svizzera, Lussemburgo, Austria e diversi altri Paesi europei sarebbero stati compresi in tale lista: l'accettazione degli standard OCSE sulla collaborazione amministrativa in materia fiscale da parte di questi Stati è stata vista come un tentativo di evitare l'inclusione nella black list. L'annuncio fatto dai Paesi europei segue i recenti impegni assunti da Singapore ed Hong Kong di modificare la legislazione nazionale al fine di consentire ai propri governi di sottoscrivere dei trattati in materia fiscale. La scelta pressoché simultanea, da parte dei maggiori centri della finanza offshore, di accettare l'applicazione delle norme internazionali costituisce una rivoluzione fondamentale che avrà effetti significativi sulla struttura e sulle funzioni del sistema bancario mondiale. L'attuazione degli standard OCSE Non tutti i Paesi hanno fornito dettagli circa i provvedimenti che intendono prendere per migliorare la trasparenza e lo scambio di informazioni. Si ritiene che questi Paesi, in alcuni casi, rinegozieranno i trattati esistenti in materia fiscale o ne concluderanno di nuovi con gli Stati interessati. Tali trattati probabilmente comprenderanno le disposizioni relative allo scambio di informazioni di cui all'articolo 26 del Modello OCSE di Convenzione Fiscale. L'articolo 26 del Modello OCSE dispone che le autorità competenti dei Paesi firmatari debbano consentire l'accesso alle informazioni che siano "prevedibilmente rilevanti" al fine di assicurare la corretta applicazione delle norme di quel determinato trattato in materia fiscale ovvero delle leggi nazionali dei Paesi firmatari. La relazione di accompagnamento del Modello OCSE prevede che lo scambio di informazioni possa essere automatico, spontaneo ovvero avvenga su richiesta specifica: spetta ai singoli Paesi decidere la procedura da utilizzare. Qualora lo scambio di informazioni avvenga su richiesta, tali domande dovranno necessariamente essere specifiche e non usate come mezzo per procurarsi un ampia gamma di informazioni. Il futuro del segreto bancario in Svizzera Il governo svizzero ha ripetutamente enfatizzato che il segreto bancario non sarà toccato. Tuttavia, come il governo ha sottolineato, la segretezza ‘non protegge tutti i tipi di illeciti fiscali'. Le procedure a tutela della riservatezza delle operazioni bancarie, che costituiscono parte fondamentale del segreto bancario, rimarranno in vigore in Svizzera, assieme al tradizionale rapporto confidenziale tra cliente e banca. A sostegno di questa posizione, il governo svizzero ha decisamente rifiutato qualsiasi scambio automatico di informazioni e si è impegnato a limitare l'accesso alle informazioni a casi in cui sia presentata una richiesta ‘specifica e motivata' relativa al singolo contribuente. Le leggi nazionali svizzere non riconoscono l'evasione fiscale come un reato, tranne nel caso in cui il contribuente abbia commesso un'attività fraudolenta, come, ad esempio, la falsificazione di documenti. Di conseguenza, la Svizzera ha sempre rifiutato di fornire informazioni in materia, tranne che nei casi di frode, ed ha generalmente negato l'accesso alle medesime in caso di mera evasione fiscale. La Svizzera, che ha già sottoscritto trattati sulla doppia tassazione basati sugli accordi OCSE con un rilevante numero di Paesi, ha accettato senza riserve l'articolo 26 del Modello OCSE, che consentirà lo scambio di informazioni in caso di evasione fiscale e di frode fiscale in casi specifici, purché sia presentata una domanda precisa e motivata. Il governo svizzero ha sottolineato il fatto che i clienti delle banche svizzere ‘continueranno ad essere protetti da accessi non autorizzati alle informazioni relative ai patrimoni personali'. La distinzione stabilita dalla legge svizzera tra evasione fiscale e frode fiscale continuerà ad applicarsi entro i confini nazionali. Ciò significa che le autorità elvetiche non potranno penetrare il segreto bancario in caso di evasione fiscale interna. Conclusioni Se, da un lato, si dovranno attendere mesi, od anni, perché i centri della finanza internazionale modifichino la legislazione nazionale ed i trattati sottoscritti al fine di adeguarli alle promesse fatte alla comunità internazionale, i membri del G20, ed in particolare gli Stati Uniti d'America, vigileranno affinché le promesse fatte siano realizzate, in particolare alla luce della diminuzione delle entrate fiscali dovuta alla crisi mondiale. Anche se, per ora, la trasparenza fiscale resta un obiettivo a lungo termine, la comunità internazionale ed il G20, in particolare, hanno evidenziato che questa costituisce l'unica soluzione possibile. © Withers 2017