129 definitivo PROGETTO DI COMUNICAZIONE

Transcript

129 definitivo PROGETTO DI COMUNICAZIONE
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
Bruxelles, 22.03.2002
COM(2002) 129 definitivo
PROGETTO DI COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E
AL PARLAMENTO
Salute e riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo
SINTESI
La presente comunicazione si inserisce nel contesto della riduzione della povertà quale
obiettivo centrale delle politiche generali di sviluppo e degli interventi di aiuto allo sviluppo
attuati dalla Comunità. In essa si analizza il nesso tra salute e povertà, si individuano gli
elementi cruciali di un approccio allo sviluppo che migliori la salute e il benessere e si
definisce per la prima volta un quadro politico comunitario unico per gli investimenti
nell'ambito di salute, AIDS e demografia, nel quadro dell'assistenza europea ai paesi in via di
sviluppo.
La sanità occupa un posto di rilievo tra gli obiettivi di sviluppo del millennio verso i quali si
sono impegnati la Comunità, gli Stati membri e la comunità internazionale. Sempre più parti
interessate approvano i principi che permetterebbero aiuti allo sviluppo più efficaci, uno
sviluppo sostenibile e migliori condizioni sanitarie per le popolazioni più povere, grazie ai
nuovi approcci a livello nazionale e globale. Tra tali principi figurano una maggiore
appropriazione e partecipazione alle scelte politiche da parte dei paesi in via di sviluppo; la
riduzione del carico amministrativo che grava sui sistemi politico-amministrativi grazie ad un
maggiore coordinamento tra donatori; l'utilizzo di approcci che prevedono finanziamenti
comuni con i paesi partner responsabili di progettare la propria politica di sviluppo in
consultazione con tutte le parti interessate (procedure relative alle strategie di riduzione della
povertà); l'ulteriore svincolamento degli aiuti; il processo di decentramento e la necessità che
gli stanziamenti dei donatori a favore dello sviluppo raggiungano lo 0,7% del PIL. La finalità
della politica relativa a salute e povertà illustrata nel presente documento e basata su tali
principi è quella di contribuire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio.
Con la presente comunicazione, si propongono i seguenti obiettivi per gli aiuti futuri della
Comunità: 1) migliorare le condizioni sanitarie e i progressi in materia di AIDS e demografia,
in particolare per quanto concerne le fasce più povere della popolazione; 2) ottimizzare i
benefici sanitari e minimizzare i potenziali effetti negativi sulla salute del sostegno CE ad altri
settori; 3) proteggere dalla povertà le fasce più vulnerabili della popolazione attraverso
l'utilizzo di strumenti equi di finanziamento della sanità e 4) investire a livello di specifici
beni collettivi mondiali.
I precedenti investimenti CE nel settore della sanità sono stati notevoli e il bilancio presente
supera i 1,4 miliardi di euro. Il nesso tra il miglioramento delle condizioni sanitarie e la
riduzione della povertà giustifica l'erogazione di investimenti futuri, basati sull'ampia
esperienza accumulata.
I futuri investimenti nel settore avverranno a livello nazionale, mentre la CE si impegnerà a
livello regionale e mondiale dove il suo intervento è particolarmente prezioso. A livello
nazionale la Comunità utilizzerà una gamma di interventi complementari tra cui: il sostegno
macroeconomico collegato al miglioramento delle condizioni sanitarie, il sostegno ai settori
che hanno un forte impatto sulle condizioni sanitarie e aiuti diretti al settore della sanità. La
Comunità si auspica di esprimersi all'unanimità a tutti i livelli e cercherà di individuare
modalità più efficaci di collaborazione con tutti i partner allo sviluppo, compreso il settore
privato.
Le sfide specifiche comprendono le politiche sanitarie a favore dei poveri, la maggiore equità
del servizio sanitario, la creazione di un ambiente che risulti compatibile con standard sanitari
2
elevati, l'espansione della protezione sociale, l'attuazione di nuovi partenariati in materia
sanitaria tra settore pubblico e privato, maggiori investimenti a livello di specifici beni
collettivi mondiali e il monitoraggio dei progressi e dei risultati. Se si vuole realizzare
l'obiettivo fondamentale di dimezzare la povertà entro il 2015, sono necessari importanti
sforzi per invertire la tendenza alla diminuzione degli aiuti allo sviluppo.
Il Consiglio e il Parlamento europeo sono invitati a collaborare con la Commissione per fare
propri gli orientamenti contenuti nella presente comunicazione e contribuire a potenziare il
sostegno in materia di salute e povertà nei paesi in via di sviluppo.
3
INDICE
1.
INTRODUZIONE ........................................................................................................ 5
2.
SALUTE E POVERTÀ - PERCHÉ INVESTIRE NELLA SALUTE ......................... 5
3.
LA SITUAZIONE SANITARIA MONDIALE ........................................................... 7
4.
PER UNA MAGGIORE EFFICACIA DEGLI AIUTI ALLO SVILUPPO NEL
SETTORE SANITARIO.............................................................................................. 9
5.
IL CONTRIBUTO DELLA CE AL MIGLIORAMENTO DELLA SALUTE .......... 13
6.
CONTROLLO SUGLI INVESTIMENTI E SULL'IMPATTO DEGLI AIUTI ALLO
SVILUPPO DELLA CE NEL SETTORE SANITARIO ........................................... 21
7.
CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI............................................................. 23
Allegato1: Gli obiettivi di sviluppo del millennio ................................................................... 26
Allegato 2: Lo sviluppo delle politiche della CE in materia di salute, AIDS e demografia 27
Allegato 3: Le principali cause di malattia e mortalità nei paesi in via di sviluppo................. 28
Allegato 4: Approcci allo sviluppo .......................................................................................... 29
Allegato 5: I principali strumenti di finanziamento degli aiuti CE in materia di salute, AIDS e
demografia................................................................................................................................ 30
Allegato 6: Sintesi del quadro comunitario delle politiche di sviluppo, investimenti degli Stati
membri e politiche dello sviluppo nel settore sanitario............................................................ 34
4
1.
INTRODUZIONE
La salute è un fattore determinante della crescita economica e dello sviluppo, mentre la
mancanza di salute è allo stesso tempo una causa e un effetto della povertà. All'inizio del XXI
secolo, le condizioni sanitarie mondiali sono peggiori di quanto potrebbero essere. I paesi in
via di sviluppo sono colpiti da malattie che, utilizzando gli strumenti disponibili, potrebbero
essere prevenute o curate. Tali malattie, spesso mortali, colpiscono in modo sproporzionato le
fasce più povere della popolazione. In molti paesi la situazione si sta deteriorando e in quelli
maggiormente colpiti, stanno sfumando i progressi registrati nei decenni passati nel campo
della sanità e dello sviluppo, un'inversione di tendenza che rappresenta un grave problema
collettivo e una sfida per la comunità internazionale. Migliorare lo stato di salute dei poveri
rappresenta allo stesso tempo un contributo vitale agli sforzi di riduzione della povertà e un
imperativo morale.
Gli attuali orientamenti per gli investimenti nei campi di salute, AIDS e demografia sono
contenuti in una serie di comunicazioni e risoluzioni comunitarie che risalgono al 1994.
L'evoluzione degli aiuti allo sviluppo nei contesti europeo e mondiale e le crescenti
conoscenze dei nessi tra salute e povertà rendono necessaria una revisione di tali orientamenti.
La politica CE del 2000 in materia di sviluppo ha individuato nella riduzione della povertà la
finalità principale degli aiuti allo sviluppo comunitari. L'approccio comunitario allo sviluppo
sostenibile insiste sulla salute quale indicatore di progresso a livello socioeconomico e quale
prerequisito dell'equilibrio socioeconomico necessario allo sviluppo sostenibile. La
convergenza tra gli obiettivi delle politiche di sviluppo adottate in tutta l'UE e gli obiettivi di
sviluppo del millennio offre l'opportunità di potenziare il coordinamento tra le politiche e le
azioni comunitarie e degli Stati membri nel settore della sanità.
Gli investimenti comunitari nella ricerca, nelle politiche relative a salute, AIDS e demografia
e nei programmi destinati ai paesi in via di sviluppo sono stati elevati e il bilancio attuale
destinato a sanità e sviluppo è pari a circa 1,4 miliardi di euro (cfr. capitolo 6). Le ampie
esperienze accumulate giustificano la conferma e l'aumento degli investimenti per migliorare i
progressi sanitari attraverso un approccio multisettoriale a livello nazionale e attraverso nuovi
impegni a livello regionale e globale.
La presente comunicazione analizza il nesso tra salute e povertà, individua gli elementi
cruciali di un approccio allo sviluppo che migliori la salute e il benessere e definisce per la
prima volta un quadro di riferimento unico per le politiche comunitarie relative all'assistenza
relativa a salute, AIDS e demografia, nel quadro dell'assistenza CE ai paesi in via di
sviluppo1.
2.
SALUTE E POVERTÀ - PERCHÉ INVESTIRE NELLA SALUTE
I poveri sono privi di risorse, di opportunità e della possibilità di realizzare il proprio
potenziale. Essi vivono in condizioni di insicurezza e di marginalità e sono estremamente
vulnerabili. Quasi metà della popolazione mondiale vive con meno di due dollari USA al
giorno. L'accesso limitato all'istruzione limita le possibilità di trovare lavoro e di accedere alle
1
Elenco dei paesi e dei territori in via di sviluppo del Comitato per l'assistenza allo sviluppo. Beneficiari di aiuti
pubblici allo sviluppo alla data di gennaio 2001.
5
informazioni che potrebbero migliorare la propria condizione. La marginalità geografica e
sociale limita ulteriormente l'accesso all'occupazione e ai mercati. Le malattie e la mortalità
dovute alla malnutrizione, alle cattive condizioni igieniche, alla mancanza di acqua potabile, a
stili di vita insalubri e all'inadeguatezza delle cure mediche rappresentano una perdita
significativa di capitale umano. Tutti gli indicatori sociali registrano i valori più bassi in
corrispondenza delle fasce più povere della popolazione, all'interno delle quali le donne sono
spesso le più svantaggiate.
La salute degli individui e delle popolazioni è un elemento determinante della crescita
economica e dello sviluppo sociale. Esiste una forte correlazione tra investimenti nella sanità
pubblica, progressi a livello di situazione sanitaria e crescita economica. Migliori condizioni
sanitarie innalzano la qualità della vita, incrementano le opportunità e tutelano la vita umana.
Esiste un nesso analogo anche tra la situazione dell'ambiente e la salute delle persone inserite
in quell'ambiente. Con il miglioramento delle condizioni sanitarie, i genitori investono
maggiormente nell'istruzione. A sua volta, il miglioramento dello sviluppo intellettuale e del
benessere fisico porta all'aumento della produttività, del reddito individuale e allunga la vita
lavorativa. Il miglioramento delle condizioni sanitarie comporta l'abbassamento del tasso di
fertilità e degli indici di dipendenza. La mortalità infantile si correla in modo diretto con la
sicurezza economica e diminuisce con la crescita economica, a sua volta correlata con la
diminuzione del tasso di crescita demografica. Una popolazione sana può migliorare il
benessere sociale e la stabilità economica, aumentando il gettito fiscale e riducendo il peso
delle spese sanitarie.
Le cattive condizioni sanitarie favoriscono, in modo diretto e indiretto, la povertà. A causa
delle malattie, della malnutrizione e dell'alto tasso di fertilità, le famiglie diventano o
rimangono povere. I poveri sono le persone più colpite dalle malattie trasmissibili, hanno il
più alto tasso di fertilità, spesso per compensare la mortalità infantile, e di mortalità infantile e
materna. Essi incontrano le maggiori difficoltà di accesso all'assistenza medica e tendono ad
non utilizzare i servizi medici disponibili, in particolare per quanto concerne la prevenzione,
che sono percepiti come inadeguati ai loro bisogni. I poveri non sono in grado di affrontare
finanziariamente le malattie gravi e prolungate, le quali possono generare l'indebitamento e
l'ulteriore impoverimento e creare una situazione da cui è difficile risollevarsi. In Asia
orientale, il 50% delle crisi finanziarie familiari sono scatenate da tale tipo di eventi. Vivendo
spesso in aree ecologicamente fragili, i poveri sono inoltre estremamente vulnerabili alle
catastrofi ambientali naturali o causate dall'uomo, eventi che possono spingerli verso una
situazione di povertà ancora maggiore.
La presenza di malattie gravi ostacola la crescita economica e limita le risorse che le
autorità possono investire nel settore della sanità o nella lotta contro la povertà. Secondo la
Banca mondiale, numerosi paesi africani perdono tra lo 0,5% e l'1,2% di crescita annua pro
capite solamente a causa dell'HIV/AIDS, anche se non è facile calcolare l'impatto globale
della malattia. Nell'Africa subsahariana la malaria ha causato una perdita del PIL del 7,4%. Si
comprende sempre di più, grazie anche alle ricerche realizzate recentemente dalla
Commissione su macroeconomia e salute dell'OMS2, che l'ampiezza e la durata di tali effetti
sono molto maggiori delle previsioni. Secondo tale Commissione, il rendimento totale degli
investimenti nel settore della sanità nei paesi in via di sviluppo è del 18% annuo e un
intervento a livello mondiale per risolvere il problema delle malattie evitabili produrrebbe un
guadagno di almeno 168 miliardi di dollari USA all'anno. Valutazioni più precise sostengono,
2
Commission on Macroeconomics and Health, relazione intermedia, ottobre 2001; relazione finale, dicembre 2001.
6
per esempio, che l'eliminazione della poliomielite e la sospensione di tutte le relative misure
di controllo permetterebbe un risparmio globale di 1,5 miliardi di USD all'anno3. Tali stime
non comprendono gli ulteriori benefici offerti dalle prospettive di crescita economica.
3.
LA SITUAZIONE SANITARIA MONDIALE
Miglioramento della situazione sanitaria mondiale, benefici diseguali e nuove minacce
Negli ultimi 40 anni la situazione sanitaria mondiale è migliorata come mai prima. Le
aspettative di vita, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, sono aumentate, il tasso di fertilità è
sceso, il tasso di mortalità infantile si è dimezzato, il tasso di malnutrizione è diminuito di un
terzo e la percentuale di popolazione mondiale con accesso all'acqua potabile è raddoppiato,
fino a raggiungere il 70%. La salute pubblica ha registrato importanti successi: il vaiolo è
scomparso e la poliomielite sta per essere debellata. I benefici di tali progressi non sono
però distribuiti equamente. In molti paesi in via di sviluppo la mortalità infantile rimane 20
volte più elevata rispetto ai paesi più avanzati, la malnutrizione e le malattie sono molto
diffuse e metà della popolazione non ha accesso all'acqua potabile e a servizi igienici.
La globalizzazione offre un enorme potenziale di miglioramento della situazione sanitaria
mondiale, ma pone anche numerose sfide a tutte le società, avanzate e in via di sviluppo. Le
condizioni sanitarie possono essere migliorate grazie alla condivisione e alla circolazione
delle conoscenze, al miglioramento dell'accesso dei paesi in via di sviluppo ai mercati
mondiali, all'aumento degli investimenti nei settori della sanità e della sicurezza alimentare e
allo sviluppo di nuova tecnologia medica. Tuttavia, esistono anche minacce sociali, ambientali
e sanitarie, quali la pandemia di HIV/AIDS, il rapido aumento della resistenza microbica e
l'emergenza o la riemergenza di malattie infettive, l'emigrazione dei lavoratori specializzati, il
degrado ambientale, la scomparsa di abitudini tradizionali e l'uso di droghe. La sfida dello
sviluppo sostenibile è particolarmente impegnativa nei paesi in via di sviluppo. La mancanza
di volontà di affrontare le diseguaglianze tra i paesi e quelle all'interno dei paesi stessi non è
solamente negativa in sé, ma potrebbe vanificare i progressi registrati finora.
Condizioni che incidono sulla salute dei poveri
Le principali cause di malattia e di morte prematura che insidiano i poveri sono poche e
prevedibili:
1) Le malattie trasmissibili, tra cui l'HIV/AIDS, la malaria, la tubercolosi, le infezioni
respiratorie acute, le infezioni intestinali, le malattie causate da parassiti e le malattie che si
possono prevenire tramite vaccini, che colpiscono nella stragrande maggioranza dei casi i
poveri; 2) i problemi collegati alla salute riproduttiva, tra cui le malattie sessualmente
trasmissibili e i problemi legati all'aborto e alla maternità, che colpiscono in particolare modo
le donne povere; 3) le insufficienze alimentari, che riguardano soprattutto i bambini poveri e
4) le malattie collegate allo stile di vita, in particolare quelle relative al crescente uso di
tabacco nei paesi in via di sviluppo. Le caratteristiche e l'ampiezza di tali malattie vengono
presentate all'allegato 3.
3
L'analisi economica dell'eliminazione delle malattie è problematica e a volte controversa. Tale cifra si basa
sull'analisi più completa disponibile, sebbene condotta sui costi e sui benefici nei paesi industrializzati. Fonte:
Theme Papers, Disease eradication as a public health strategy: WHO 2000, 78(3).
7
Altri fattori che minacciano lo stato di salute dei poveri:
Gli elevati tassi di crescita demografica esercitano una forte pressione sulle società,
comprese quelle sui cui gravano più pesantemente i problemi sanitari. Negli ultimi 70 anni, la
popolazione mondiale è triplicata - passando da 2 miliardi e 6,1 miliardi4 - e raggiungerà i 9,3
miliardi nel 2050, con il 95% della crescita concentrata nei paesi in via di sviluppo. La rapida
crescita demografica produce non solamente la diminuzione dell'investimento di ciascuna
famiglia sul singolo figlio, con ripercussioni che riguardano la salute e l'istruzione, ma anche
livelli inferiori di produzione alimentare e danni all'ambiente. Crescerà inoltre il numero degli
anziani, dei poveri e dei giovani di meno di 18 anni, che nei paesi in via di sviluppo
costituiranno più della metà della popolazione.
Sanità e questioni di genere. Il 70% dei poveri del mondo è rappresentato da donne5, che
sono più soggette alle malattie e beneficiano meno dei servizi sanitari. Le donne sono
complessivamente esposte alle malattie, alle gravidanze, alle quali si associano alti tassi di
morbosità e mortalità, e ai lavori faticosi. Le ripercussioni delle gravidanze sulla donna
rappresentano l'esempio più evidente di disuguaglianza tra i sessi in ambito sanitario. Ogni
morte per parto produce un ulteriore handicap, problemi sanitari di lunga durata ed effetti
duraturi sull'intera famiglia. Esiste una forte correlazione tra istruzione delle donne e utilizzo
dei servizi sanitari, soprattutto quelli relativi alla riproduzione, lo stato di salute e il tasso di
mortalità infantile delle generazioni successive, e tuttavia le donne continuano ad avere minori
possibilità degli uomini di ricevere un'istruzione. L'istruzione influenza inoltre in modo
positivo le relazioni tra i sessi e la capacità di fare scelte consapevoli.
I fattori ambientali sono la causa del 20% del totale delle malattie che colpiscono i paesi in
via di sviluppo, percentuale che sale al 30% nei paesi dell'Africa subsahariana. La mancanza
di accesso a fonti sicure di acqua e a servizi igienici è una delle principali cause di malattie,
anche mortali, nei paesi in via di sviluppo. Ogni anno, circa 3 milioni di persone, soprattutto
bambini, muoiono di malattie veicolate dall'acqua; il miglioramento dell'accesso a fonti di
acqua sicure è la priorità sanitaria principale a livello di salute di poveri. In assenza di
interventi mirati alla promozione di fonti energetiche migliori e di una loro migliore gestione,
l'aumento della popolazione produrrà livelli più elevati di consumo energetico e di emissioni
di gas a effetto serra, i quali non faranno che contribuire alle alterazioni climatiche. Tra le
possibili conseguenze ci potranno essere la diffusione delle malattie a trasmissione vettoriale,
tra cui la malaria in zone dove era stata debellata, l'aumento di rischio di inondazioni, il
degrado del territorio e l'insorgere di conflitti.
L'aumento dell'utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, necessari per ottenere raccolti più
abbondanti, contribuirà a perturbare l'equilibrio ecologico. Anche l'impoverimento su scala
mondiale della biodiversità rappresenta una minaccia per la salute e la capacità produttiva. Il
consumo della biomassa tradizionale per alimentazione e riscaldamento costituisce la metà
dell'energia consumata in molti paesi in via di sviluppo e rappresenta una delle principali
minacce alla salute, in particolare nel caso dei bambini e delle donne, a causa della produzioni
di fumi all'interno delle abitazioni. L'assenza di controlli sull'impatto ambientale
dell'industrializzazione può condurre, direttamente o indirettamente, all'emergere di nuove
minacce per la salute della popolazione. Tutti questi elementi si ripercuotono negativamente
4
5
UNFPA, The State of the World Population, 2001.
UNDP, Human Development Report: Gender and Human Development, 1995.
8
soprattutto sulle fasce più povere della popolazione, che dipendono, per il reddito, dalle fonte
ambientali primarie.
Gli attuali investimenti nel settore della sanità nei paesi in via di sviluppo, che hanno
un'incidenza negli ambiti della sanità pubblica, dei servizi sanitari individuali e dell'istruzione,
sono insufficienti e spesso inefficaci. I paesi in via di sviluppo devono affrontare difficili
scelte a livello della gestione delle risorse finanziarie, disponendo di bilanci che sono ben al di
sotto della soglia minima in grado di garantire alla popolazione un servizio sanitario di base.
Le politiche e i programmi di tali paesi sono spesso irrealisticamente ambiziosi, non possono
contare su risorse finanziarie adeguate e non prevedono le priorità necessarie a incidere nel
modo migliore in materia di sanità e di riduzione della povertà. Gradualmente, si stanno
calcolando con maggiore precisione i costi necessari alla fornitura di un servizio sanitario
adeguato. La Commissione su macroeconomia e salute ha calcolato che è necessario un
investimento pubblico di 30-40 USD annui per abitante per fornire un servizio sanitario
minimo in grado di ridurre significativamente le morti evitabili nei paesi a basso reddito6.
Secondo l'OMS la cifra necessaria alla fornitura di un servizio sanitario più completo è di 60
USD7. Tali valori sono in linea con la spesa media dei 49 paesi meno avanzati, che è di 11
USD all'anno8. L'impegno delle autorità africane, riunite nel vertice di Abuja9, di assegnare il
15% dei bilanci nazionali alla sanità è stato accolto con favore. Tuttavia, il processo di
aumento delle risorse nazionali e del loro investimento nei settori sociali dovrà essere
sostenuto con un impegno molto maggiore dalla comunità internazionale fino a quando non si
sarà raggiunto un livello di sviluppo sostenibile.
4.
PER UNA MAGGIORE EFFICACIA DEGLI AIUTI ALLO SVILUPPO NEL
SETTORE SANITARIO
La riduzione della povertà come obiettivo prioritario e obiettivi chiari a livello
internazionale
La sanità e la necessità di migliorare in modo significativo le salute dei poveri figurano tra le
priorità dei programmi di sviluppo internazionali, come risulta dalle conclusioni dei
principali vertici internazionali degli ultimi anni, tra cui le conferenze delle Nazioni unite e
le sessioni straordinarie del Cairo, di Pechino, di Copenaghen e di New York e dei vertici del
G8. Il vertice di Johannesburg rappresenta un'ulteriore opportunità di consolidare i nessi tra la
salute e lo sviluppo sostenibile a livello mondiale e, in particolare, di dimostrare l'esperienza
dell'Unione europea in materia di sviluppo sostenibile. Più recentemente, i membri dell'OMC
hanno riaffermato che l'accordo TRIPS10 non impedisce e non dovrebbe impedire che i
membri adottino disposizioni per difendere la salute pubblica.
La maggior parte dei governi e delle istituzioni internazionali si sono impegnati a realizzare
una serie di otto importanti obiettivi interrelati, chiamati obiettivi di sviluppo del millennio
6
7
8
9
10
Commission on Macroeconomics and Health, 2001. Attenzione: la cifra non comprende alcuni importanti elementi
quali la pianificazione familiare, gli ospedali terziari e le urgenze, che dovrebbero fare parte di un sistema sanitario
pienamente funzionante. Paesi a basso reddito: PIL pro capite inferiore, nel 1998, a USD 760.
World Health Report, 2000.
Commission on Macroeconomics and Health, 2001. Attenzione: la cifra comprende gli investimenti complessivi
del settore pubblico, del settore privato e dei donatori.
Vertice africano su HIV/AIDS, tubercolosi e altre malattie trasmissibili collegate, Abuja, aprile 2001.
Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale riguardanti il commercio e dichiarazione ministeriale
dell'OMC sull'accordo TRIPS e la sanità pubblica adottata a Doha il 14 novembre 2001, paragrafo 4.
9
(cfr. allegato 1). Lo scopo principale degli obiettivi è il dimezzamento, entro il 2015, del
numero di persone che vive in condizioni di povertà estrema. Gli obiettivi in materia di sanità
hanno un ruolo centrale, testimoniando del nesso tra riduzione generale della povertà e
investimenti nel settore della sanità. I dati recenti indicano che gli obiettivi verranno realizzati
solamente utilizzando in modo più efficace gli interventi attuali, aumentando sostanzialmente
gli investimenti e applicando approcci e stimoli più efficaci in materia di sanità pubblica. Il
processo di realizzazione degli obiettivi e di traduzione dell'impegno internazionale in una
strategia che preveda l'uso di indicatori sanitari intermedi e nazionali è costante e richiede un
monitoraggio permanente e un sistema di valutazione periodica, che saranno analizzati nel
capitolo 6.
Migliorare l'efficacia degli interventi sanitari
Approcci allo sviluppo
Per disporre di aiuti allo sviluppo più efficaci e per ottenere i migliori effetti sulla salute dei
poveri, si può oggi contare su una serie di approcci allo sviluppo utilizzati a livello nazionale
e mondiale, che saranno analizzati in dettaglio nell'allegato 411.
A livello nazionale, i prerequisiti essenziali per l'efficacia e l'efficienza dello sviluppo sono
l'aumento dell'appropriazione, il buon governo e una gestione sana. Uno strumento per
ottenere una maggiore coerenza politica intersettoriale è rappresentato dall'adozione sempre
più diffusa di strategie di riduzione della povertà (che prendono la forma di quadri nazionali
di sviluppo o, in alcuni casi, di documenti strategici di riduzione della povertà (Poverty
Reduction Strategy Papers, PRSPs), che rappresentano il quadro di orientamento e gestione
che riguarda gli aiuti allo sviluppo di tutti i donatori. La strategia di riduzione della povertà
fornisce la possibilità di garantire che le politiche e gli investimenti nei settori che hanno
un'incidenza sulla salute, per esempio, istruzione, sicurezza alimentare, acqua potabile e
servizi igienici, energie pulite ad uso domestico, politiche tributarie, investimenti e
microcredito, siano coerenti e producano effettivamente un miglioramento delle condizioni
sanitarie. A livello mondiale, è emersa la necessità di stimolare la coerenza tra le politiche e
le istituzioni internazionali in materia di sviluppo e nel quadro delle normative e dei trattati
multilaterali che riguardano gli scambi, gli investimenti, lo sviluppo economico, l'ambiente, la
protezione della proprietà intellettuale e le politiche occupazionali.
Il crescente orientamento verso gli approcci settoriali permette, sebbene l'esperienza relativa
sia ancora limitata ed essi non siano nati come strumenti di lotta contro la povertà, di
aumentare l'efficacia e l'efficienza degli interventi. Per aumentare ulteriormente l'efficacia
degli aiuti, è inoltre necessario armonizzare le politiche e le prassi operative dei donatori,
scegliere obiettivi precisi, concentrare le attività dei donatori negli ambiti in cui ognuno è in
grado di operare meglio, dissociare ulteriormente gli aiuti allo sviluppo e intervenire in
modo più risoluto a livello dell'indebitamento12. La tecnologia dell'informazione e le
telecomunicazioni potrebbero essere utilizzate per migliorare la gestione delle risorse, per
11
12
Maggiori informazioni sui principali strumenti per ottemperare gli impegni in materia di povertà e sviluppo
contenuti nella dichiarazione del millennio delle Nazioni unite si possono trovare nella relazione dello High-Level
Panel On Financing for Development, a cura di E. Zedillo, 55a sessione dell'UNGA, 26.7.2001.
Il permanere del'indebitamento ostacola gli sforzi di sviluppo e l'iniziativa a favore dei paesi fortemente indebitati,
varata nel 1996, intende fornire un alleggerimento del debito ai paesi più poveri e più fortemente indebitati del
mondi attraverso l'investimento nei settori sociali dei risparmi sul servizio del debito.
10
creare sistemi informatici adeguati e a livello di fornitura di assistenza sanitaria, in particolare
tramite applicazioni a distanza.
Politiche sanitarie a favore dei poveri
I governi devono fare in modo che le politiche sanitarie siano coordinate e siano a favore
dei poveri. Una politica sanitaria a favore dei poveri prevede, per esempio, la fornitura di
servizi sanitari individuali e collettivi accessibili, la promozione di politiche che favoriscano i
poveri anche in altri settori che hanno un'incidenza sulla salute e infine strumenti di
finanziamento equilibrati, che riducano i costi di utilizzo dei servizi sanitari.
Le strategie a favore dei poveri prevedono che i servizi siano calibrati sui bisogni dei poveri,
la lotta contro le malattie imputabili alla povertà e la concentrazione delle risorse nelle aree
geografiche più povere. Gli interventi tradizionali in materia di sanità pubblica sono per loro
natura interventi a favore di poveri. Alcuni esempi sono il controllo dell'ambiente, le
campagne di informazione sui rischi di malattie, la regolamentazione dei fornitori di servizi
sanitari, i programmi di arricchimento alimentare, la fornitura di acqua potabile e i programmi
a favore della sicurezza sul posto di lavoro.
L'espansione della protezione sociale, che comprende strumenti di finanziamento equi
dovrebbero rimuovere le barriere, incoraggiare l'utilizzo dei servizi da parte dei poveri e
proteggere questi ultimi dal rischio di impoverimento dovuto alle spese sanitarie. Nella
maggior parte dei paesi poveri i sistemi sanitari sono finanziati, in modo insufficiente,
attraverso il prelievo fiscale. L'esiguità delle risorse disponibili hanno indotto molti paesi ad
introdurre qualche forma di partecipazione alle spese, attraverso la creazione di reti di
sicurezza sociale, per garantire che i servizi di base rimangano accessibili. Il pagamento
diretto da parte dei più poveri dovrebbe essere gradualmente ridotto, parallelamente
all'espansione del cumulo del rischio tramite assicurazioni a livello di comunità, private,
sociali e nazionali. È importante garantire che la spesa pubblica sia concentrata sulle attività
che meglio possono contribuire a migliorare la salute dei poveri e che gli stanziamenti
riflettano la distribuzione demografica, la diffusione delle malattie, il costo del servizio e i
livelli di povertà.
Un ambiente sano
Le cattive condizioni di salute possono essere migliorate controllando in maniera efficace
l'ambiente, in particolare la qualità dell'aria e dell'acqua, e aumentando gli aiuti alla gestione
dell'inquinamento industriale, un'area in cui i controlli sono spesso insufficienti.
Incoraggiare la responsabilità delle imprese
Negli anni recenti i movimenti mondiali di capitale sono aumentati in modo sostanziale e gli
investimenti esteri diretti sono oggi pari a più di tre volte il livello degli aiuti allo sviluppo e
c'è stato un importante incremento delle attività concentrate sui mercati internazionali dei
capitali. Le società transnazionali possono contribuire in modo significativo allo sviluppo
economico dei paesi in via di sviluppo. L'impatto positivo di tali investimenti sullo sviluppo
sostenibile in generale, e sulle norme sociali in particolare, può essere ottimizzato attraverso
un'adeguata regolamentazione che incoraggi le società ad adottare norme più severe in materia
11
di responsabilità sociale. Un modo di promuovere le buone pratiche consiste nell'incoraggiare
le società europee ad utilizzare gli orientamenti OCSE relativi agli investitori stranieri13.
Invertire la tendenza alla diminuzione degli aiuti allo sviluppo
La Comunità e i suoi Stati membri si sono nuovamente impegnati a rispettare l'impegno preso
da molto tempo di stanziare lo 0,7% del PIL a favore dello sviluppo (dichiarazione del
Consiglio del novembre 2001). Negli anni 90, il livello degli aiuti allo sviluppo è diminuito
costantemente e nel 2000 i donatori hanno destinato allo sviluppo solamente lo 0,22% (53,06
miliardi USD)14 del PIL. L'UE ha stanziato lo 0,33% del PIL (25,4 miliardi di USD). Di tali
stanziamenti non hanno però beneficiato in misura adeguata i paesi che più ne hanno bisogno
- nel 1999, gli aiuti ai paesi più poveri sono stati pari allo 0,06% del PIL dei donatori. Portare
la percentuale allo 0,7%, significherebbe contare su altri 125 miliardi di USD all'anno.
Seconda la Banca mondiale, l'obiettivo di dimezzare il numero dei poveri entro il 2015
implica il raddoppiamento in tempi brevi dei flussi degli aiuti pubblici allo sviluppo15.
Investimenti nei beni collettivi mondiali
Si riconosce sempre più l'importanza di alcuni beni collettivi mondiali, in particolare in
relazione alla necessità di incoraggiare la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti. Ciò richiede
incentivi all'industria, approcci e partenariati innovativi e nuovi strumenti finanziari. Al
momento, meno del 10% dei bilanci della ricerca medica pubblica e privata viene assegnato ai
problemi sanitari dei paesi in via di sviluppo e solo il 2% della ricerca mondiale e del
finanziamento allo sviluppo sono dedicati alla ricerca sulle principali malattie trasmissibili16.
Tuttavia, gli investimenti a favore, per esempio, di un vaccino contro l'AIDS o
dell'eliminazione della poliomielite dimostrano come le risorse possano andare a beneficio di
tutte le società e che queste non dovrebbero quindi provenire solo dall'assistenza allo sviluppo
attuale o dai finanziamenti pubblici. I bisogni urgenti riguardano vaccini e nuovi medicinali e
test per l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi. Il programma d'azione CE sulle malattie
trasmissibili sottolinea l'importanza di concentrare gli sforzi sui beni collettivi mondiali, sul
potenziamento degli interventi attualmente in corso e sull'accessibilità dei medicinali. Il
finanziamento CE dello studio dei vaccini dell'AIDS e della malaria previsto dall'ultimo
Programma quadro è un buon esempio di investimento CE in beni collettivi mondiali.
Partenariati settore pubblico - settore privato
Per affrontare le principali sfide sanitarie e problemi più specifici, si sono conclusi numerosi
partenariati mondiali tra il settore pubblico il settore privato. Tra questi, figurano i partenariati
per debellare la tubercolosi (STOP TB) e per ridurre la diffusione della malaria (Roll Back
Malaria) e le iniziative internazionali per la ricerca di un vaccino contro l'HIV/AIDS
(International AIDS Vaccine Initiative, IAVI) e per i medicinali contro la malaria (Medicines
for Malaria Venture). Molte delle reti europee di R&S sui vaccini finanziate a titolo del 5°
Programma quadro rappresentano veri e propri partenariati pubblico-privato, a cui partecipano
una o più industrie private. La fondazione filantropica Gates Foundation ha finanziato
l'alleanza mondiale sui vaccini e le immunizzazioni (Global Alliance for Vaccines and
Immunisation, GAVI), rilanciando la ricerca internazionale sui vaccini. Il più recente di tali
13
14
15
16
Linee guida OCSE per le imprese multinazionali: revisione 2000.
Comitato per l'assistenza allo sviluppo dell'OCSE, aprile 2000.
Financing for Development, relazione a cura della Banca mondiale e del FMI, agosto 2001.
Global Forum for Health Research, 1999.
12
accordi è il fondo mondiale di lotta contro l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria (Global
Fund to fight HIV/AIDS, Tuberculosis and Malaria). Alcuni partenariati hanno ottenuto i
primi risultati, ma esiste tuttavia il rischio che la presenza di una moltitudine di sistemi
differenti, ognuno concentrato su un ambito o una malattia crei problemi di coerenza.
I partenariati tra il settore pubblico e il settore privato in generale stanno svolgendo un ruolo
sempre maggiore a livello nazionale, potenziando i processi nazionali e creando sistemi
sanitari equi.
5.
IL CONTRIBUTO DELLA
CONDIZIONI SANITARIE
CE
AL
MIGLIORAMENTO
DELLE
L'obiettivo della politica di sviluppo della Comunità europea17, che risulta dalla
dichiarazione congiunta del novembre 2000 (allegato 6) è quello di contribuire alla riduzione
della povertà attraverso il sostegno allo sviluppo sostenibile economico, sociale e ambientale
e l'integrazione dei paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale. I principi chiave
dell'assistenza e delle politiche a favore dei poveri, necessari per creare l'ambiente più idoneo
alla crescita e alla riduzione della povertà, vengono presentati al capitolo 4. Il capitolo
presente elenca una serie di priorità comunitarie per migliorare la situazione sanitaria a livello
nazionale, regionale e mondiale e nuove modalità di collaborazione con gli Stati membri e
con altri partner, per esempio con le organizzazioni multilaterali, le Nazioni unite, la società
civile e il settore privato.
Il quadro politico comunitario in materia di salute e povertà - Aumento degli
investimenti e miglioramento delle condizioni sanitarie
Gli attuali orientamenti per le politiche comunitarie di sostegno a salute, AIDS e
demografia sono contenuti in una serie di comunicazioni e risoluzioni che risalgono al 1994
(cfr. allegato 2). Nel corso degli anni, il sostegno si è evoluto, passando da un interesse per lo
sviluppo delle infrastrutture sanitarie alla fornitura di servizi sanitari di base, al potenziamento
istituzionale e allo sviluppo delle risorse umane. Il sostegno specifico alle politiche e ai
programmi di lotta contro l'HIV/AIDS è stata una caratteristica costante, mentre aiuti più
importanti sono stati assegnati di volta in volta all'acquisto di medicinali essenziali, alla
riabilitazione, al finanziamento del settore sanitario e al potenziamento dei sistemi sanitari.
Più recentemente, la CE ha acquisito esperienza a livello nazionale adottando un approccio
settoriale e di cofinanziamento assieme ad altri donatori e, a livello mondiale, mettendo a
punto politiche e strategie e contribuendo attivamente alle politiche internazionali e alla
coerenza delle azioni esterne. La Commissione svolge sempre più un ruolo di coordinamento
a livello di UE in materia di sanità e sviluppo e ha sviluppato una rete di stretta cooperazione
con la società civile e di dialogo con il settore privato. Il programma CE relativo alle malattie
trasmissibili e alla riduzione della povertà (EC Programme for Action on Communicable
Diseases in the Context of Poverty Reduction) pubblicato nel febbraio 2001 riflette tale
impegno.
Gli obiettivi generali delle politiche comunitarie in materia di salute e povertà sono:
17
La politica di sviluppo della Comunità europea, COM (2000) 212.
13
· favorire il miglioramento della situazione nei campi di salute, AIDS e demografia,
specialmente tra i più poveri;
· massimizzare i benefici sul settore della sanità e ridurre al minimo i possibili effetti
negativi del sostegno CE ad altri settori;
· proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione dalla povertà favorendo strumenti
equi di finanziamento dei sistemi sanitari;
· investire nello sviluppo di specifici beni collettivi mondiali.
Per ottenere tali obiettivi, la CE ha identificato una serie di priorità strettamente
interdipendenti in cui gli interventi CE possono aggiungere un particolare valore. Il livello
nazionale rimarrà l'ambito principale di concentrazione degli investimenti CE nel settore della
sanità e il sostegno ad attività a livello regionale e mondiale potenzierà ed integrerà gli
obiettivi in materia di salute dei paesi e delle comunità. In generale, gli interventi CE
dovrebbero aumentare. Inoltre, la Comunità si impegnerà ancora di più per esprimersi
all'unanimità (tra Commissione e Stati membri) a livello nazionale e regionale e nelle sedi
internazionali.
Livello nazionale
La Comunità è presente nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, con cui ha concluso
solidi e duraturi accordi di partenariato. Essa fornirà un sostegno a lungo termine alle politiche
e alle azioni che garantiscono i migliori progressi a livello di condizioni sanitarie dei poveri e
darà la precedenza agli interventi nei seguenti ambiti, in cui più forte è la vulnerabilità dei
poveri:
· promozione della salute pubblica - in particolare attraverso la prevenzione, l'educazione e
le campagne informative sulla diffusione delle malattie e lotta contro il tabacco;
· potenziamento dei sistemi sanitari per migliorare l'accesso a servizi di qualità;
· utilizzo di sistemi di finanziamento dei servizi sanitari e di sistemi di protezione sociale
non penalizzanti per i più poveri;
· malattie trasmissibili - in particolare l'inserimento della dimensione dell'HIV/AIDS nelle
politiche settoriali, la malaria e la tubercolosi;
· salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti - in particolare la salute delle madri;
Gli interventi in tali settori prevedono:
· un approccio globale a livello di programmazione nazionale, collegando il più possibile le
risorse e gli strumenti a sostegno di un quadro politico nazionale in materia di sanità, che
spetta al paese attuare;
· potenziamento, a livello nazionale, del dibattito sulla politica macroeconomica relativa ai
settori sociali, in particolare alla sanità e all'istruzione, per proteggere e ove possibile
aumentare i bilanci a questi destinati e migliorarne la distribuzione dei benefici;
14
· assicurare che i documenti di strategia nazionale incorporino i principi fondamentali della
politica CE nei settori di salute, AIDS e demografia nei paesi in via di sviluppo18;
· assicurare la coerenza, nella pianificazione politica e nella programmazione e
nell'attuazione di progetti, tra il settore sanitario e gli altri settori che hanno una incidenza
specifica sulla situazione sanitaria;
· confermare e ove possibile aumentare il sostegno nel settore della sanità dei paesi in via di
sviluppo;
· potenziare il sostegno allo sviluppo delle risorse umane e al potenziamento delle capacità
istituzionali;
· aumentare il sostegno al controllo degli stanziamenti ai settori sociali e migliorare i
progressi sanitari nell'ambito del processo previsto dai documenti di strategia di riduzione
della povertà;
· sostegno all'acquisizione e alla gestione delle conoscenze, il potenziamento delle capacità e
la diffusione delle migliori procedure, sulla base degli approcci concreti utilizzati nei paesi
in via di sviluppo.
L'assistenza comunitaria riguarderà in particolare i paesi a basso reddito19, anche se le priorità
saranno assegnate in modo flessibile, prendendo in considerazione anche parametri non
collegati al reddito. Per quanto concerne i paesi a medio reddito20, gli ambiti prioritari
dell'assistenza saranno le riforme dei sistemi sanitari, affinché questi diventino più equi ed
efficienti, e il sostegno alle fasce di popolazione con i maggiori problemi sanitari.
La Commissione collaborerà strettamente con i partner, tra cui i governi, la società civile, e il
settore privato e, ove possibile, promuoverà la consultazione tra le parti. Essa favorirà al
massimo le opportunità di collaborazione con gli Stati membri e con gli altri donatori.
L'approccio individuale per paese, il livello dell'assistenza e gli strumenti utilizzati (allegato
5) saranno precisati meglio in base alla qualità della gestione macroeconomica e del bilancio,
al grado di dipendenza dagli aiuti e alla qualità e alla gestione delle politiche settoriali del
paese. L'assistenza può prevedere sostegni al bilancio, sostegni ai settori sociali e ai progetti, a
condizione che esista un quadro politico nazionale preciso. Nei casi in cui il sostegno al
bilancio non è adatto, il finanziamento della Comunità si rivolgerà a programmi e progetti a
favore del potenziamento delle capacità elaborati nell'ambito di un quadro politico nazionale.
In mancanza di un tale quadro nazionale, la Comunità si orienterà verso un approccio
settoriale. Nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, la Comunità conserverà, per un
periodo provvisorio dedicato al potenziamento delle capacità e della fiducia, un approccio
basato su strumenti misti (sostegno ai progetti, cofinanziamento, sostegno limitato al
bilancio).
18
19
20
Cfr. orientamenti per la programmazione: sostegno della CE nei campi di salute, AIDS e demografia, ottobre 2001.
Paesi a basso reddito – PIL pro capite inferiore, nel 1998, a USD 760.
Paesi a reddito medio – PIL pro capite, nel 1998, da 761 a 3030 USD (reddito medio-basso) e da 3031 a 9360 USD
(reddito medio-alto).
15
Alla luce della riforma permanente dei servizi esterni della Commissione, che comprende il
decentramento della gestione dell'assistenza all'estero, le delegazioni dovrebbero essere
adeguatamente potenziate per soddisfare le richieste del settore dello sviluppo sociale.
Valore aggiunto regionale
La Comunità europea incarna l'esperienza collettiva dell'UE relativa all'integrazione regionale.
La Comunità può svolgere un ruolo importante nel sostenere l'integrazione regionale e
risolvere le questioni transfrontaliere. Il sostegno regionale CE passato e presente comprende i
progetti di lotta all'HIV/AIDS in Africa meridionale, di prevenzione della malaria in Africa
sudorientale, di salute riproduttiva in Asia e di vaccinazioni e politiche e prassi farmaceutiche
in Africa occidentale. Gli ambiti di intervento CE prioritari in cui l'approccio regionale può
aggiungere un particolare valore sono:
· esperienze relative alla riforma dei settori sanitari e ad approcci e strumenti di fornitura
dell'assistenza sanitaria negli ambiti di intervento prioritario; decentramento, sviluppo delle
risorse umane, controllo e valutazione dei progressi di sviluppo sociale;
· ricerche demografiche, monitoraggio integrato delle malattie e preparazione alle epidemie;
· questioni collegate alle politiche farmaceutiche, tra cui la regolamentazione dei medicinali,
gli acquisti regionali e il potenziamento delle capacità di attuazione dell'accordo TRIPS;
· sostegno alla ricerca, allo sviluppo, alla fornitura e alla protezione dei beni collettivi, in
particolare i vaccini contro HIV/AIDS e malaria, e ad ambiti quali allargamento delle
conoscenze, istruzione, sicurezza alimentare, pace e sicurezza e stabilità finanziaria.
In tali ambiti sono previsti i seguenti interventi:
· inserimento di disposizioni che garantiscano un trattamento adeguato delle questioni
sanitarie negli accordi di partenariato economico regionale;
· sostegno a favore di analisi delle capacità delle istituzioni regionali;
· sviluppo di partenariati con governi, istituzioni regionali, agenzie multilaterali e bilaterali,
le Nazioni unite, organizzazioni rappresentanti della società civile, banche per lo sviluppo
e settore privato;
· sostegno all'acquisizione e alla gestione delle conoscenze, potenziamento delle capacità e
diffusione delle migliori prassi basate su approcci concreti.
Gli interventi regionali possono avvalersi di strumenti finanziari comunitari già operativi. La
CE valuterà la possibilità di fornire assistenza tecnica regionale in collaborazione con gli Stati
membri. I numerosi casi, passati e presenti, in cui uno Stato membro ha distaccato esperti
sanitari regionali presso una delegazione CE si sono rivelati molto soddisfacenti e verranno
studiate nuove possibilità in questo campo e nuove misure di accompagnamento di un
approccio settoriale in linea con le strategie di riduzione della povertà.
Coordinamento, complementarità e sinergia con gli Stati membri
16
Per l'elaborazione delle politiche di sviluppo, gli Stati membri hanno fatto affidamento sulla
propria storia e sulle proprie esperienze e ciò ha prodotto una pluralità di approcci diversi al
problema della salute nei paesi in via di sviluppo (cfr. allegato 6). Gli ambiti in cui ogni paese
è più esperto e competente variano, ma esiste un buon livello di complementarità e sinergia tra
i vari Stati che, considerati globalmente e assieme alla Comunità, dispongono di un vasto
bagaglio di conoscenze, risorse ed esperienze.
Pur in presenza di approcci e strumenti diversi, attorno agli obiettivi di sviluppo del millennio
si sta creando un crescente consenso. Grazie all'approfondimento della collaborazione
all'interno dell'UE in materia di sanità, una maggiore convergenza degli obiettivi e l'aumento
dei livelli di coordinamento e complementarità permetteranno di diffondere le migliori prassi
e di massimizzare l'impatto degli aiuti allo sviluppo comunitari in tale ambito.
A livello nazionale, il coordinamento delle politiche e della programmazione dovrebbe essere
garantito attraverso il processo di strategia nazionale. Il documento di strategia nazionale
(Country Strategy Paper, CSP) rappresenta il principale strumento pluriennale di
orientamento, gestione e verifica degli aiuti allo sviluppo comunitari. Tale documento si basa
sul quadro di sviluppo nazionale approvato dal governo del paese e, ove esista, sui documenti
strategici di riduzione della povertà, ed è elaborato assieme alle autorità del paese e in
consultazione con gli Stati membri, con gli altri donatori e con la società civile. Grazie allo
spostamento delle politiche verso modalità di sostegno settoriale e, in alcuni paesi, verso
sostegni al bilancio, sono aumentate le opportunità di partenariati, coordinamento e
cofinanziamento tra gli Stati membri. Il rafforzamento dei partenariati CE a livello nazionale
ha come obiettivi la facilitazione del coordinamento operativo, l'armonizzazione delle
procedure, l'istituzione di verifiche congiunte e, infine, un sostegno finanziario unitario.
Per quanto concerne la sede e le delegazioni, l'esperienza di coordinamento degli ultimi anni,
basata su gruppi di esperti e partenariati multilaterali, ha dato risultati concreti. Il gruppo di
esperti CE in materia di salute, AIDS e demografia, nell'ambito del quale si svolgono
discussioni informali sulla questione delle priorità e consultazioni sull'elaborazione di
politiche e strategie, dovrebbe essere ulteriormente sviluppato, così come lo sforzo concertato
a livello di dialogo politico internazionale. I risultati più recenti di tale coordinamento sono i
progressi compiuti a livello di svincolamento degli aiuti e la creazione della piattaforma di
ricerca comune dell'UE sulle malattie trasmissibili. Anche l'iniziativa relativa al programma
CE di azione contro le principali malattie trasmissibili è un esempio di forte coordinamento
CE.
La CE darà la precedenza ai seguenti ambiti operativi relativi alla complementarità e al
coordinamento con gli Stati membri:
· identificazione delle misure concrete da adottare per il miglioramento della coerenza tra le
politiche settoriali e gli interventi della CE;
· aumento dalla partecipazione CE ai partenariati tra settore pubblico e privato e ad altri
partenariati tra donatori;
· rafforzamento del coordinamento operativo tra CE e Stati membri nei paesi in via di
sviluppo.
In tali ambiti sono previsti interventi a livello di:
17
· identificazione dei rispettivi vantaggi reciproci della Comunità europea e degli Stati
membri negli ambiti di salute e di povertà e preparazione di una proposta su come
condividere al meglio le responsabilità e i programmi di lavoro per massimizzare la
complementarità CE a livello nazionale e mondiale;
· potenziamento del ruolo della Commissione nel coordinamento delle politiche UE in
materia di sanità e di settori sociali e nel lavoro sulla complementarità degli aiuti
comunitari;
· condivisione delle informazioni e competenze attraverso la creazione sistematica di reti in
stretta collaborazione con i paesi in via di sviluppo, creando, per esempio, e gestendo un
sito web della CE dedicato a salute e povertà e di una banca dati pubblica contenente
informazioni sugli interventi sanitari della CE e degli Stati membri;
· potenziamento del lavoro del gruppo di esperti CE e Stati membri a livello di sede;
· a livello nazionale, organizzazione di forum e di missioni congiunte regolari relativi alla
cooperazione sanitaria della CE. Il decentramento delle attività delle istituzioni che si
occupano di aiuti della CE e degli Stati membri dovrebbe, grazie alla presenza sul posto di
personale responsabile qualificato, facilitare la cooperazione nazionale;
· utilizzazione massima del personale qualificato degli Stati membri, che dispone di vaste
competenze sanitarie, migliorando la loro distribuzione e eventualmente raggruppandolo
per creare una massa critica di esperti europei in materia di salute e povertà a livello
nazionale e regionale;
· sensibilizzazione e orientamento del personale che lavora in settori diversi dalla sanità, per
potenziare la loro percezione delle responsabilità in materia di salute e povertà.
L'impegno a rafforzare una collaborazione piena e attiva tra Comunità e Stati membri in
materia di sanità, demografia e povertà necessita di strumenti di finanziamento flessibili e
risorse umane adeguate.
Contributo a livello mondiale - cooperazione con i partner internazionali
Come sottolineato nel capitolo 4, la Comunità europea e gli Stati membri si sono impegnati a
sostenere i principi contenuti negli accordi internazionali, per esempio quelli del Cairo (1994),
di Copenaghen e di Pechino (1995), nei programmi d'azione, nella dichiarazione
dell'UNGASS sull'HIV/AIDS e a contribuire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo del
millennio. Nel settore della sanità, le iniziative avviate o finanziate dalla Comunità hanno
avuto un'incidenza importante sulle politiche sanitarie internazionali. Gli investimenti della
CE sono inoltre andati nella direzione dell'acquisizione delle conoscenze e del potenziamento
delle capacità, come nel caso dei partenariati di ricerca sulle strategie contro l'HIV/AIDS
conclusi con la Banca mondiale e UNAIDS.
La Comunità è un importante donatore delle agenzie delle Nazioni Unite21 e partecipa
attivamente ai lavori del G8. Le salde relazioni internazionali con partner specifici quali gli
21
Migliorare il coordinamento con le Nazioni unite è una delle priorità e gli aiuti allo sviluppo rappresentano
l'occasione iniziale di per una collaborazione più stretta. Per maggiori dettagli, cfr. la comunicazione della
18
USA, il Canada e il Giappone hanno potenziato l'impatto delle strategie CE in materia di
salute e povertà nell'ambito dei dibattiti internazionali, in cui si ribadisce la necessità di
aumentare le risorse destinate alla sanità nei paesi in via di sviluppo. La Commissione svolge
un ruolo attivo nel coordinare l'approccio UE nei negoziati relativi alla convenzione mondiale
sul tabacco (Global Convention on Tobacco) avviati dall'OMS. L'impatto della convenzione
sui paesi in via di sviluppo è della massima importanza.
Il nuovo programma relativo a povertà e salute necessita dell'ulteriore rafforzamento dei
partenariati internazionali con le principali agenzie. A questo proposito, ecco le linee
prioritarie di azione scelte dalla CE:
· conferma da parte della CE della centralità delle iniziative mondiali relative ai beni
collettivi, alle malattie trasmissibili, alla salute riproduttiva, al tabacco, all'equità dei
finanziamenti e alla protezione sociale;
· azioni coerenti anche in altre politiche settoriali di competenza della CE, tra cui gli scambi,
la ricerca e lo sviluppo, l'istruzione, la sicurezza alimentare, l'agricoltura e l'ambiente;
· il coinvolgimento attivo nello sviluppo e nell'attuazione di iniziative mondiali miste
pubblico / privato quali il Fondo mondiale di lotta contro l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la
malaria (Global Fund to fight HIV/AIDS, TB and Malaria);
· conferma dell'importanza delle questioni di salute e povertà nelle riunioni del G8 e presso
altre sedi;
· approfondimento dei partenariati con le banche internazionali per lo sviluppo e le agenzie
delle Nazioni unite specializzate e dell'impegno con altre organizzazioni internazionali;
· conferma della collaborazione con l'OMS sulle politiche sanitarie e farmaceutiche e su
questioni normative e con l'UNAIDS sugli aspetti concreti delle politiche e degli interventi
in materia di HIV/AIDS;
· prosecuzione della collaborazione, tramite partenariati nazionali e regionali, con l'UNFPA
e l'UNICEF in materia di fornitura di servizi e materiali;
· potenziare il contributo della Commissione al Comitato per l'assistenza allo sviluppo
dell'OCSE;
· collaborazione con la Banca mondiale per il sostegno ai documenti strategici di riduzione
della povertà, alle politiche in materia di salute e povertà, alla programmazione, alla ricerca
e agli interventi nei paesi in via di sviluppo;
· studio delle possibilità di potenziamento della cooperazione nell'ambito dei partenariati
pubblico/privato mondiali, quali GAVI e IAVI, e sostegno degli stessi.
Sono pertanto previsti interventi a livello di:
Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo Sviluppare un partenariato efficace con le Nazioni Unite nei
settori dello sviluppo e delle questioni umanitarie (aprile 2000).
19
· impegno verso il coordinamento tra Comunità e Stati membri presso le sedi
internazionali22;
· presentazione, spiegazione e programmazione, a livello mondiale, delle priorità politiche
della Comunità;
· incremento della presenza e della collaborazione della Comunità a livello di agenzie NU e
di altre istituzioni internazionali;
· esplorazione delle opportunità di collaborazione con il settore privato.
Per potere creare nuovi partenariati con attori diversi e per contribuire, nei casi in cui ciò sia
appropriato e giustificato, alle iniziative a livello mondiale, gli strumenti di finanziamento
della Commissione dovrebbero probabilmente essere modificati. Un primo tentativo a questo
proposito è stato effettuato con la proposta, attualmente in corso, di revisione del regolamento
relativo ad una linea di bilancio specifica per la povertà (B7-6211), che dovrebbe essere
adottata nel 2002, e che prevede un sostegno finanziario a favore del coinvolgimento pieno
della Comunità a livello mondiale.
Società civile e ONG
La comunità delle ONG ha esercitato un'importante influenza sulle recenti iniziative a favore
dell'alleggerimento del debito e sui temi dell'accessibilità ai medicinali e dei brevetti e ha
funzionato da barometro rispetto alla maggiore o minore efficacia degli aiuti allo sviluppo. La
Commissione intende potenziare la collaborazione con la società civile e le ONG al fine di
promuovere e influenzare il dibattito politico e le strategie sui temi dello sviluppo e della
sanità.
A livello nazionale, la CE continuerà a inserire la società civile e le ONG nei programmi,
come fornitori di importanti servizi e osservatori dell'efficacia degli interventi. Una
percentuale sostanziale dei finanziamenti della CE riguarda programmi e progetti con il
settore privato no-profit (cfr. allegato 5). La Commissione continuerà ad assicurare la
coerenza tra il lavoro della società civile e delle ONG e quello dei governi, dei donatori e
degli altri partner. Essa istituirà un gruppo di lavoro misto CE e società civile su salute e
povertà. L'intenzione è di potenziare e mantenere un rapporto di lavoro basato sulla fiducia tra
la Commissione e i rappresentanti della società civile. Ciò rappresenta il riconoscimento che
la Commissione può migliorare ulteriormente la propria posizione, in particolare a livello di
politiche, all'insegna della trasparenza e dell'apertura. Gli incontri possono avvenire su base
biennale e comprendere le parti, ovvero le ONG, i rappresentanti della società civile, del
mondo delle imprese e dei sindacati, i MPE, i rappresentanti degli Stati membri evitando di
sovrapporsi alle altre sedi di dibattito tra la Comunità e la società civile.
Settore privato
L'epidemia di HIV/AIDS ha indotto molte imprese transnazionali, compagnie private e
investitori dei paesi in via di sviluppo a rivedere e a potenziare l'impegno nella sanità e nella
protezione sociale. Il settore privato potrebbe contribuire in modo più sostanziale alla sanità
nei paesi in via di sviluppo attraverso, per esempio, il Fondo mondiale per la lotta contro
22
L'articolo 180 del trattato CE prevede una maggiore convergenza delle posizioni della CE e degli Stati membri
nelle sedi internazionali.
20
l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria, un impegno maggiore a livello di responsabilità delle
imprese e la promozione di un sistema di prezzi differenziati.
La collaborazione della Comunità con il settore privato profit è sino ad oggi stato limitato ed
ha cominciato ad intensificarsi con il programma d'azione CE sulle malattie trasmissibili nel
contesto della riduzione della povertà (febbraio 2001). Maggiore attenzione sarà accordata alla
messa a punto di meccanismi di collaborazione, in particolare nelle seguenti aree:
· ricerca di nuovi incentivi per coinvolgere le imprese transnazionali e altre società private
nelle attività sui beni collettivi mondiali;
· miglioramento della cooperazione con gli investitori privati per stimolare il senso di
responsabilità sanitaria nei paesi in via di sviluppo e studio delle opzioni per aumentare le
capacità dei paesi in via di sviluppo di produzione locale di prodotti farmaceutici. I progetti
sostenibili saranno finanziati attraverso gli strumenti di investimento del settore privato di
cui dispone la BEI.
Le società europee verranno incoraggiate ad operare conformemente agli orientamenti
dell'OCSE destinati agli investitori stranieri e a verificare i risultati raggiunti.
6.
CONTROLLO SUGLI INVESTIMENTI E SULL'IMPATTO DEGLI AIUTI
ALLO SVILUPPO DELLA CE NEL SETTORE SANITARIO
Di comune accordo con la comunità dei donatori, gli aiuti allo sviluppo comunitari nel settore
di salute, AIDS e demografia si sono evoluti, partendo da un interesse originario per gli
investimenti di singoli progetti verso un sostegno settoriale e sostegni generali al bilancio.
Analogamente, le verifiche stanno passando da un'analisi dei contributi e dei risultati
comunitari alla valutazione dei risultati rispetto al contesto di sviluppo nazionale. Tali
valutazioni vengono effettuate congiuntamente con tutti i partner. Un'ulteriore differenza è
rappresentata dalla tendenza a misurare i risultati ottenuti ad un livello più alto e globale,
piuttosto che il rapporto tra contributi e risultati immediati, anche se questi ultimi rimangono
importanti valori intermedi.
La verifica dei risultati rispetto al contesto dello sviluppo nazionale permette ai partner di
comprendere e di risolvere meglio le difficoltà che limitano l'attuazione delle politiche e delle
strategie di riduzione della povertà e gli interventi sanitari a favore dei poveri.
La Commissione collaborerà con i suoi partner per definire approcci efficaci a livello di
monitoraggio e obiettivi tematici a livello nazionale e globale.
Livello nazionale: nesso tra investimenti e risultati nel settore della sanità
In molti paesi in via di sviluppo, i sistemi sanitari dispongono di risorse limitatissime, ma gli
investimenti necessari per ottenere risultati migliori dovranno per la maggior parte essere
stanziati dagli stessi paesi in via di sviluppo. Iniziative come quella dei governi africani
(Abuja 2001), in base alla quale essi si impegnano a destinare il 15% dei bilanci nazionali alla
sanità sono lodevoli, ma nella maggior parte dei paesi a basso reddito, la comunità
internazionale dovrà integrare gli investimenti pubblici e privati con un sostegno finanziario a
lungo termine. Molti paesi avranno bisogno di assistenza tecnica e di potenziamento delle
capacità piuttosto che di finanziamenti diretti.
21
I paesi e i loro partner del settore dello sviluppo dovranno monitorare tutti gli input, ovvero le
risorse del settore pubblico, del settore privato (che in molti paesi rappresentano una porzione
significativa) e dei donatori. I sistemi nazionali di monitoraggio devono valutare gli
investimenti totali nel settore della sanità, e quindi il sostegno diretto al settore della sanità e
ad altri settori che su questo hanno un'incidenza e il sostegno macroeconomico.
· Attraverso il dialogo politico a livello nazionale, la CE contribuirà a raggiungere livelli
adeguati di investimento in modo da migliorare la situazione sanitaria. La CE utilizzerà
quindi i vari strumenti, tra cui il sostegno macroeconomico, l'alleggerimento del debito
relativamente ad alcuni settori sociali e il finanziamento di iniziative specifiche e di precise
situazioni di necessità.
Le strategie nazionali contengono raramente un'analisi di come il sostegno ai programmi, il
sostegno macroeconomico oppure quello settoriale si può tradurre in un miglioramento delle
condizioni sanitarie dei poveri. La risposta è spesso un investimento diretto nel settore della
sanità senza valutare se interventi alternativi in altri settori potrebbero incidere maggiormente
sulle malattie legate alla povertà oppure sulla salute a livello mondiale.
Per creare una base per il processo di revisione finanziaria e settoriale, molti paesi stanno
istituendo un sistema di indicatori che misurano i risultati del sistema sanitario e il progresso
verso i risultati prefissati a livello di riduzione della povertà e di obiettivi di sviluppo del
millennio. Tali indicatori nazionali misurano in genere una serie di fattori quali investimento,
risultati, progressi e, in misura minore, dati sull'impatto dell'azione, e vengono costantemente
corretti e migliorati sulla base dell'esperienza e delle capacità.
Sarà necessario valutare l'attendibilità degli indicatori come misuratori dell'evoluzione delle
condizioni sanitarie dei poveri. La Comunità intende vincolare i futuri stanziamenti al
raggiungimento di risultati concordati con i paesi e i partner. Scegliere un numero limitato di
indicatori di risultato pone grossi problemi a paesi i cui sistemi di rilevazione statistica sono
poco sviluppati e potenzialmente soggetti alle distorsioni provocate dalla concentrazione solo
sui principali parametri di misurazione.
· La CE valuterà gli indicatori intermedi nei paesi in cui l'assistenza futura prenderà la forma
di sostegno macroeconomico o settoriale.
· La Commissione svolgerà ulteriori lavori sugli indicatori intermedi con gli Stati membri,
nel quadro del Comitato per l'assistenza allo sviluppo dell'OCSE.
I sistemi statistici più standard sono poco attendibili e limitati ai fornitori del settore pubblico
e al settore privato no-profit. L'aggregazione dei dati può celare grandi differenze e profonde
disuguaglianze e spesso non aiuta a rendere chiaro il nesso con le scelte politiche e con lo
stanziamento di finanziamenti. Tuttavia, alcuni paesi stanno migliorando la gestione delle
informazioni e la misurazione dei risultati attraverso la disaggregazione dei dati (per genere,
livello di reddito, area geografica, fornitore di servizi), la qualità dell'analisi, feedback ai
fornitori e infine collaborazione con le autorità.
· La Comunità promuoverà il potenziamento dei sistemi di monitoraggio e della capacità di
collaborazione con i paesi e con i principali partner.
Investimenti a livello regionale e mondiale
22
I nuovi partenariati mondiali permettono di destinare maggiori risorse al miglioramento delle
condizioni sanitarie. Non esiste tuttavia un metodo efficace di controllo che tenga conto di
tutti gli investimenti nel settore della sanità. Gli obiettivi di sviluppo del millennio sono
indicatori di alto livello e rappresentano un punto di riferimento riconosciuto a livello
internazionale. All'interno della comunità degli operatori dello sviluppo ci si sta impegnando
per fissare una serie di indicatori di livello intermedio che possano essere usati da tutti i
partner. La situazione sanitaria mondiale è misurata dall'OMS.
· La CE svolgerà un ruolo sempre più importante nelle aree strategiche in cui il contributo
della CE è cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio.
· La CE contribuirà a mettere a punto degli indicatori di alto livello assieme agli Stati
membri e nel contesto del Comitato per l'assistenza allo sviluppo dell'OCSE.
Controllo della gestione degli aiuti comunitari
Gli aiuti comunitari nel campo di salute, AIDS e demografia hanno raggiunto la cifra di oltre
700 milioni di euro nel 1998, corrispondente all'8% del bilancio comunitario. La disponibilità
presente (pluriennale) è pari a 1,5 miliardi di euro. La dotazione totale 1995-2000 corrisponde
a oltre 1,4 miliardi di euro (allegato 5). É attualmente in corso la valutazione della dotazione
attuale. Le raccomandazioni formulate sulla base di una prima analisi parlano di: necessità di
approcci differenziati; importanza della deconcentrazione degli aiuti CE; necessità di
proseguire il sostegno istituzionale per assistere i paesi nell'elaborazione di adeguate politiche
sanitarie; necessità di maggiori coerenza, coordinamento e complementarità; necessità di
mettere a punto una serie di strumenti adeguati a misurare i progressi. La presente
comunicazione incorpora queste ed altre raccomandazioni, emerse da altre valutazioni del
programma CE relativo a HIV/AIDS e l'utilizzo di linee di bilancio speciali relative a AIDS e
demografia23.
La gestione degli aiuti comunitari relativi a salute e povertà sarà controllata anche tramite un
processo permanente relativo alla procedura finanziaria, alla revisione degli stanziamenti, a
valutazioni settoriali e tematiche e alla produzione di una relazione annuale sul rendimento,
che confluiranno nella relazione annuale sulle politiche di sviluppo della CE. I dispositivi
attivati e le linee guida sull'utilizzo effettivo dei risultati delle revisioni e delle valutazioni
verranno illustrati più diffusamente nell'ambito di uno specifico programma di lavoro
successivo alla presente comunicazione.
I finanziamenti CE forniti a titolo del presente quadro politico comunitario sono soggetti alla
supervisione e al controllo finanziario della Commissione, secondo le consuete modalità
definite dalla Commissione nel quadro delle disposizioni vigenti, in particolare quelle del
regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee e del
regolamento finanziario del FES.
23
'Evaluation de l'aide de la coopération Nord-Sud en matière de lutte contre l'expansion de 'l'épidémie du
HIV/SIDA et aide aux politiques et programmes démographiques dans les pays en développement 1997 - 1999', a
cura di Jean-Claude Deheneffe, et al., novembre 2000; 'Evaluation of the EC AIDS/HIV Programme in developing
countries', a cura del Health Research for Action (HERA), dicembre 1996.
23
7.
CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI
Il presente quadro di riferimento politico rappresenta la risposta generale della Commissione
agli impegni assunti dalla Comunità internazionale per contribuire agli obiettivi di sviluppo
del millennio relativi al rapporto tra salute e povertà. Il vertice di Johannesburg costituisce
un'opportunità di progredire in questo senso e di potenziare l'obiettivo comune del
miglioramento dello sviluppo sostenibile. Un intervento CE efficace richiede delle azioni
coerenti da parte della Comunità e degli Stati membri in collaborazione con i paesi partner, i
partner internazionali e i rappresentanti della società civile, del settore privato, le Nazioni
Unite e altri organismi multilaterali e parti in causa.
La scelta di tale linea politica pone diverse sfide alla Comunità, la quale dovrà concentrarsi su
nuovi metodi di lavoro, sulla ricerca di maggiore coerenza tra le politiche, sulla scelta di
operare sulla sanità attraverso altri settori, sull'impegno al subordinare gli investimenti ai
risultati, e sull'aumento degli investimenti e delle risorse, che non possono tuttavia essere
risolte tutte insieme. La sfida principale potrebbe essere la complementarità all'interno dell'UE
e la suddivisione del lavoro tra la Comunità e gli Stati membri e l'aumento della cooperazione
della Comunità con gli Stati membri per raggiungere un'omogeneità di vedute in materia di
sviluppo nell'ambito dei partenariati e delle sedi internazionali.
La presente comunicazione sarà integrata da un esaustivo programma di lavoro relativo alle
priorità operative e le risorse umane e finanziarie necessarie, compatibilmente con i
programmi e gli strumenti finanziari attuali. Le esigenze in termini di risorse umane ed
amministrative sono coperte dallo stanziamento assegnato alla DG competente nel quadro
della procedura di assegnazione annuale.
24
Allegato 1: gli obiettivi di sviluppo del millennio
25
26
Allegato 2: l'evoluzione delle politiche CE in materia di salute, AIDS e demografia
(1990-2000)
Salute
(comunicazione della Commissione – COM (94) 77)
Priorità strategiche:
(1)
valorizzare la dimensione della salute nelle politiche di sviluppo, in particolare nei programmi di
adeguamento strutturale;
(2)
contribuire a correggere gli squilibri strutturali dei sistemi sanitari concentrando gli interventi a livello
dei servizi di base;
(3)
promuovere le riforme istituzionali potenziando le capacità a livello centrale e incoraggiando il
decentramento;
(4)
aiutare i paesi a sviluppare sistemi per misurare e mobilitare le risorse in modo più efficiente.
HIV/AIDS
(Comunicazione della Commissione – COM (94) 79)
Priorità strategiche:
(1)
ridurre la diffusione dell'epidemia e evitare la discriminazione e l'esclusione delle persone a rischio di
infezione o contagiate dall'HIV/AIDS;
(2)
mettere il settore della sanità nelle condizioni di affrontare le nuove emergenze HIV/AIDS;
(3)
ridurre l'impatto dell'epidemia sullo sviluppo sociale ed economico;
(4)
aumentare le conoscenze scientifiche e le competenze.
(Regolamento del Consiglio - 550/97 – attualmente in fase di revisione per diventare la base giuridica del
sostegno della CE alle "malattie collegate con la povertà", l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi)
Priorità strategiche:
(1)
ridurre la trasmissione dell'HIV/AIDS e la diffusione di altre malattie trasmissibili per via sessuale o
perinatale;
(2)
potenziare i servizi sanitari e sociali per metterli nelle condizioni di affrontare l'epidemia;
(3)
assistere i governi e le comunità a valutare l'impatto dell'epidemia sui settori economici e sociali e a
elaborare e attuare strategie di lotta alla malattia;
(4)
sviluppare la comprensione scientifica dell'epidemia e l'impatto delle misure, cercando di migliorarne la
qualità (escludendo le ricerche di base).
Demografia
(regolamento del Consiglio - 1484/97 – attualmente in fase di revisione per diventare la base giuridica del
sostegno CE a ('salute e diritti collegati con la sessualità e la riproduzione')
Priorità strategiche:
(1)
permettere ad adulti ed adolescenti di compiere una scelta libera e consapevole relativamente al numero
e alla differenza di età tra i figli;
(2)
contribuire alla creazione di un ambiente socioculturale, economico e scolastico che favorisca il pieno
esercizio di tale scelta;
(3)
aiutare a sviluppare o a riformare i sistemi sanitari per migliorare l'accessibilità e la qualità delle cure
relative alla salute riproduttiva.
Malattie trasmissibili
(Comunicazioni della Commissione - COM(2000) 585 e COM (2001) 96)
Aree di intervento urgente:
(1)
ottimizzare l'impatto di interventi, servizi e strutture di lotta contro le principali malattie trasmissibili che
colpiscono le fasce più povere della popolazione;
(2)
migliorare l'accessibilità ai medicinali di base tramite un approccio completo e sinergico al problema;
(3)
aumentare gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo dei beni collettivi mondiali utilizzati contro le
tre principali malattie trasmissibili.
27
Allegato 3: le principali cause di malattia e mortalità nei paesi in via di sviluppo
L'HIV/AIDS rischia di essere la peggiore pandemia della storia dell'uomo. 40 milioni di persone hanno contratto
la malattia, che ha già causato più di 22 milioni di vittime e che colpisce ogni anno 5 milioni di persone. Quasi un
terzo delle persone colpite dall'HIV/AIDS soffre anche di tubercolosi. L'HIV/AIDS colpisce gli individui, le
famiglie, le comunità e le società, gravando sui sistemi sanitari e scolastici e rallentando la crescita economica.
Pochissimi paesi sono riusciti ad affrontare efficacemente il problema e il tasso di infezione continua a salire. In
Africa vivono oggi 14 milioni di orfani a causa dell'HIV/AIDS, un numero che dovrebbe salire a 40 milioni entro
il 2010. La scoperta di cure efficaci ha accentuato le differenze tra le società e tra gli individui ricchi e poveri a
livello di risultati della lotta contro la malattia. L'HIV/AIDS minaccia tutti i paesi e tutte le società. Il focolaio
che si sta espandendo con più rapidità è in Europa orientale e la regione caraibica è la zona più colpita al mondo,
dopo l'Africa.
Cinquant'anni dopo la scoperta della cura, la tubercolosi causa ancora due milioni di vittime ogni anno e rimane,
assieme all'HIV/AIDS, la principale causa di morte tra gli adulti. La cura costa solo 10 USD, tuttavia solamente
un quarto dei pazienti mondiali riceve un trattamento adeguato. Il problema della tubercolosi non riguarda solo i
paesi poveri: nei paesi dell'ex Unione Sovietica, il 10% della popolazione dei detenuti soffre di tubercolosi
conclamata e il tasso di infezione è superiore di circa cento volte a quello della popolazione in generale. Alcune
forme di tubercolosi farmacoresistenti sono presenti in più di cento paesi.
La malaria causa 500 milioni di infezioni e più di un milione di decessi all'anno, soprattutto in Africa, dove i
sistemi di controllo della malattia sono, in molti paesi, praticamente inutilizzabili. La malattia è presente in aree
in cui era stata debellata ed aumenta la resistenza alle cure standard.
Infezioni respiratorie e le forme di diarrea acute rimangono importanti cause di malattia e di morte, in
particolare nei bambini, e sono strettamente correlate alla malnutrizione. Le malattie intestinali sono causate da
mancanza di igiene e l'accesso limitato all'acqua potabile. Queste malattie, per cui esistono validi vaccini,
causano tre milioni di morti ogni anno.
Circa la metà della mortalità infantile nei paesi a basso reddito dipende dalla malnutrizione, che è causa di
malattie dei neonati, dei bambini e delle madri, della diminuzione delle capacità di apprendimento e della
produttività e infine di morte. La riduzione della malnutrizione e la compensazione delle carenze di elementi
micronutrienti sono elementi essenziali della riduzione della povertà.
La salute e i diritti relativi alla riproduzione e alla sessualità rimangono un problema di salute pubblica di
primo piano. 600000 donne e svariati milioni di neonati all'anno muoiono a causa di malattie tipicamente materne
e perinatali. Il tasso di mortalità materna è un forte indicatore delle disuguaglianze esistenti tra paesi e all'interno
dei paesi. La maggior parte delle morti è imputabile a complicazioni relative al parto e sono evitabili utilizzando
la tecnologia esistente, che non è cara. Nel 2000, l'OMS ha stimato che le affezioni materne erano seconde
solamente all'HIV/AIDS come causa di malattia. Nonostante importanti risultati nell'aumento dell'accesso a
informazioni e a materiali in materia di contraccezione esistono gravi difficoltà di esercizio dei diritti legati alla
riproduzione.
Le malattie causate dallo stile di vita stanno diventando sempre più importanti nei paesi in via di sviluppo. Le
popolazioni affette da una grave malattia trasmissibile devono spesso affrontare il peso crescente di altre
malattie, non trasmissibili, quali le malattie cardiovascolari e il diabete. Particolarmente importanti sono le
malattie legate al consumo di tabacco (tumori, malattie cardio- e cerebrovascolari e malattie dell'apparato
respiratorio) che, nel 1998, hanno causato la morte di più di 4 milioni di persone, due terzi dei quali nei paesi in
via di sviluppo. Le morti causate dall'uso del tabacco sono raddoppiate negli ultimi vent'anni. Molti paesi sono
inoltre interessati da un aumento delle malattie causate da comportamenti sessuali a rischio, dall'abuso di droghe,
tra cui l'alcol, dalla violenza, dalle guerre e dagli incidenti stradali. In molti paesi in via di sviluppo, le malattie
mentali, per quanto trascurate, sono all'origine di molti problemi sanitari.
28
Allegato 4: approcci allo sviluppo
Il problema del buon governo riguarda soprattutto i singoli paesi. La democrazia e lo stato di diritto sono i
prerequisiti dello sviluppo sostenibile. Sino ad oggi, la risposta politica alle sfide della governanza si è rivelata
insufficiente a tutti i livelli - nazionale, europeo e internazionale, pubblico e privato. In molti paesi, compresi i
paesi in via di sviluppo, le politiche interne inadeguate hanno contribuito all'allargamento delle disuguaglianze
tra poveri e ricchi. Analogamente, la mancanza di equilibrio a livello mondiale tra forze di mercato e istituzioni
governative ha prodotto quello che si potrebbe chiamare un 'carenza di governanza a livello mondiale'.
Entrambi i fattori generano insoddisfazione e quindi conflitto e mettono in pericolo lo sviluppo sostenibile. Un
aspetto particolarmente importante di una governanza inadeguata è la corruzione, che non crea solamente danni a
livello del sistema politico e dell'economia del paese dove viene esercitata, ma scoraggia gli investimenti esteri e
estende i suoi effetti negativi sui paesi limitrofi, tramite attività quali il riciclaggio del denaro sporco e la
criminalità organizzata.
L'impegno della classe politica e una pianificazione effettiva sono necessari per stimolare un processo di
riforme settoriali, garantire l'adeguatezza dei finanziamenti e, sia da parte del governo che dei donatori, stabilire
le priorità degli investimenti e dello stanziamento di risorse nel settore della sanità. Allo stesso tempo, è
necessario impegnarsi per assicurare la responsabilità degli operatori, incoraggiare la partecipazione delle parti,
compresi i rappresentanti della società civile, al dialogo politico, alla fornitura dei servizi e al monitoraggio dei
risultati. Le deficienze dei sistemi sanitari del passato hanno prodotto la rivalutazione del ruolo tradizionale del
governo quale fornitore principale di servizi. Sempre più ci si convince che il governo dovrebbe svolgere il ruolo
di 'gestore', assumendosi la responsabilità di avere il quadro della situazione, di regolamentare e di controllare la
qualità dell'intero settore, con una serie di fornitori che si suddividono la responsabilità della fornitura dei servizi.
Coerenza delle politiche all'interno della CE. Le politiche interne della CE possono avere effetti negativi su
altri paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo. In numerose importanti regioni geografiche, le politiche
dell'UE contrastano con gli obiettivi in materia di salute e povertà. La coerenza politica è costituita da diverse
dimensioni. La coerenza tra le politiche perseguite nelle diverse organizzazioni internazionali, la coerenza tra le
politiche estere; la coerenza tra le politiche estere e gli effetti all'estero delle politiche interne; la coerenza tra le
politiche comunitarie e quelle degli Stati membri; la coerenza all'interno dei singoli settori. La coerenza risulta
quindi spesso di difficile realizzazione.
Le strategie nazionali di sviluppo finalizzate alla riduzione della povertà vengono sempre più spesso elaborate
all'interno dei documenti di strategia di riduzione della povertà, che costituiscono un quadro di riferimento,
elaborato dal paese, che garantisce che tutti gli investimenti, provenienti sia dal governo che dai donatori, siano
tra loro complementari e convergano verso lo stesso obiettivo di riduzione della povertà. I donatori, e la CE tra
questi, stanno gradualmente allineando i loro aiuti verso tali strategie, le quali vengo sempre più spesso messe a
punto assieme alla società civile e al settore privato. I documenti strategici di riduzione della povertà permettono
di organizzare gli interventi in base alle priorità, in modo tale che la riduzione della povertà venga perseguita con
una percentuale crescente di assistenza estera che affluisce verso il bilancio nazionale.
Gli approcci settoriali costituiscono un metodo potenzialmente più efficiente ed efficace di collaborazione tra
governo e donatori. Tutti i finanziamenti significativi e pertinenti confluiscono verso il sostegno ad una politica
settoriale e verso un programma di finanziamento, sotto il controllo del governo, che adotta procedure omogenee
di gestione dei fondi. Tale approccio è il frutto di due esigenze: l'interesse per il miglioramento del sistema di
distribuzione dei fondi provenienti dal bilancio statale e dai donatori tra i diversi settori e all'interno dei singoli
settori e dalla constatazione che l'approccio tradizionale concentrato sul singolo progetto non ha prodotto
miglioramenti sostanziali dei servizi. Sebbene i primi risultati siano positivi, la maggior parte degli approcci
settoriali sono ad un livello di attuazione ancora limitato. Una delle principali sfide future è quella di inserire la
dimensione della povertà nell'ambito di tali approcci.
Lo svincolamento degli aiuti. Le raccomandazioni del Comitato per l'assistenza allo sviluppo dell'OCSE hanno
prodotto un consenso generale all'interno dell'UE sull'opportunità di studiare la possibilità di svincolare gli aiuti
allo sviluppo, al fine di migliorarne l'efficacia e l'efficienza. L'UE ha iniziato tale processo relativamente ai
servizi e ai beni essenziali di lotta contro l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria.
29
Allegato 5: principali strumenti CE di assistenza in materia di salute, AIDS e
demografia
Fondo europeo di sviluppo (FES)
Il pilastro della cooperazione della CE con i 77 paesi ACP è costituito dal Fondo europeo di sviluppo (FES).
L'accordo di Cotonou (2000) ha creato le condizioni per stipulare i protocolli quinquennali di finanziamento del
9° FES (2002-2006).
Cooperazione tecnica ed economica l'Asia e l'America Latina
La cooperazione economica e tecnica con l'Asia e l'America Latina è disciplinata da un regolamento del
Consiglio del 1992. Gli accordi bilaterali di cooperazione che sono stati stipulati su base subregionale o con i
singoli paesi riguardano, oltre alla cooperazione, gli scambi commerciali. Gli aiuti vengono stanziati su base
annua e provengono direttamente dal bilancio della Comunità. In totale, circa 18 paesi dell'America latina e 17
paesi dell'Asia beneficiano degli aiuti comunitari previsti dal programma di cooperazione, che viene finanziato
principalmente attraverso le linee di bilancio B7-300 (Asia) e B7-310 (America Latina). Il regolamento è
attualmente in corso di revisione. Un accordo con il Messico si è evoluto in un partenariato più articolato mentre
altri partenariati sono in fase di negoziazione con il Mercosur e il Cile. Le strategie generali regionali e nazionali
sono in fase di rielaborazione per permettere una concentrazione più precisa sugli interventi prioritari, che
variano da paese a paese.
Cooperazione con i paesi del Mediterraneo attraverso il programma MEDA
L'accordo euromediterraneo è stato concluso nel corso della conferenza dei ministri dell'UE di Barcellona del
1995. Il partenariato sottolinea l'importanza della dimensione umana nelle relazioni tra le due regioni. La salute
occupa un ruolo prominente negli sforzi per promuovere lo sviluppo sostenibile e il benessere generale, che sono
sostenuti da aiuti finanziari sostanzialmente incrementati. Il programma MEDA è il principale strumento
finanziario a disposizione della CE per attuare l'accordo euromediterraneo.
Linee di bilancio speciali dedicate a HIV/AIDS e demografia
Per integrare i principali strumenti di cooperazione finanziaria e tecnica, sono state utilizzate speciali linee di
bilancio comunitarie tematiche per finanziare l'elaborazione di importanti politiche e strategie in materia di
HIV/AIDS e demografia. Tali fondi sono destinati alla sperimentazione di metodologie e strategie innovative e
all'acquisizione di conoscenze. I regolamenti che disciplinano tali linee di bilancio sono attualmente in corso di
revisione e riguardano l'attuazione del programma CE sulle malattie trasmissibili, compreso un contributo al
fondo mondiale di lotta contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi e il sostegno della CE alla salute e ai
diritti relativi a riproduzione e sessualità.
Cofinanziamento delle ONG
Istituita nel 1976, la linea di cofinanziamento delle ONG ha svolto negli ultimi anni un ruolo sempre più
importante nella promozione delle attività in materia di salute, AIDS e demografia, rivelandosi uno strumento
flessibile di finanziamento delle ONG europee che, in collaborazione con i loro partner locali dei paesi in via di
sviluppo, sono considerate dalla CE un mezzo particolarmente efficace di intervento presso le comunità più
povere e marginalizzate. Il 25% circa dei progetti attualmente finanziati attraverso tale linea di bilancio
riguardano il settore della sanità.
Aiuti umanitari
Gli aiuti umanitari della CE consistono in un'ampia gamma di interventi, tra cui la fornitura di aiuti urgenti alle
vittime delle guerre e delle calamità naturali, l'assistenza ai profughi e la realizzazione di interventi a breve
termine di riabilitazione e costruzione. Nel 1993, l'ECHO (l'ufficio per gli aiuti umanitari della Comunità
europea) ha assunto la gestione degli aiuti umanitari non alimentari e i finanziamenti destinati a tale settore hanno
continuato ad aumentare ogni anno. Un'importante percentuale degli aiuti umanitari è costituito da assistenza
sanitaria e medica.
Ricerca
30
La CE sostiene, nell'ambito del bilancio del programma quadro, le ricerche relative al settore della sanità dei
paesi in via di sviluppo, gestite dalla DG Ricerca. Nel corso del Quarto programma quadro, i finanziamenti
provenivano dal programma CE di collaborazione internazionale (INCO-DEV), che promuove la collaborazione
attiva nella ricerca tra scienziati dei paesi in via di sviluppo e della CE, sulla base di accordi equi. A titolo del
programma INCO, sono stati finanziati più di 300 progetti di partenariati nel settore della sanità, tra cui ricerche
sul vaccino dell'HIV/AIDS in Cina e Tanzania e sul vaccino della tubercolosi in Zambia ed Etiopia.
Nell'ambito del Quinto programma quadro, sono proseguite le attività relative ai seguenti programmi:
"Confermare il ruolo internazionale della ricerca comunitaria" (Confirming the International Role of Community
Research) e "Accrescere il potenziale umano" (Improving Human Potential). Per sperimentare il vaccino della
malaria è stata varata un'iniziativa specifica, la rete europea di sperimentazione del vaccino della malaria
(European Malaria Vaccine Testing Network), e anche la partecipazione comunitaria al finanziamento di progetti
sulla cura della malaria sta aumentando. Sono inoltre disponibili fondi destinati alla partecipazione di ricercatori
dei paesi in via di sviluppo a progetti CE di ricerca.
Dotazione
L'assistenza comunitaria in materia di salute, AIDS e demografia ha raggiunto il punto di massimo nel 1998, con
oltre 700 milioni di euro, corrispondenti all'8% del bilancio della Comunità. La dotazione complessiva 19952000 corrisponde a più di 1,4 miliardi di euro. Tale cifra comprende i finanziamenti FES, ALAMED e per il
Sudafrica, compresi gli specifici sostegni al bilancio per il periodo 1995-2000; non comprende invece il
cofinanziamento delle ONG, altre linee speciali di bilancio, ricerca, sostegni al bilancio non specifici e aiuti
umanitari gestiti da ECHO. Gli 1,4 miliardi di euro sono ripartiti come segue: 36% per interventi nei paesi ACP,
8% in Sudafrica, 30% in Asia, 20% nel Mediterraneo meridionale (MEDA) e 6% in America Latina. La
ripartizione per ambito di intervento è la seguente: il 22% è stato destinato al sostegno ai sistemi sanitari, il 21%
agli aiuti umanitari (oltre a quelli gestiti da ECHO), il 14% alla salute riproduttiva, il 5% all'HIV/AIDS e il 2%
ad altre malattie, mentre il 35% ha preso la forma di aggiustamenti strutturali. Fonte: 'Evaluation de l'aide de la
CE dans les pays ACP/ALA/MED dans le domaine de la santé': a cura di Paud De Caluwe, Jean-Claude
Deheneffe, Marlene Abrial, Helene Ryckmans, Delphine Huybrecht, Jean-Pierre d'Altillia. Organismi
partecipanti: COTA, AEDES, GRET, IIED. Progetto di relazione del 17.1.2002.
31
Ambiti e distribuzione geografica degli investimenti in materia di salute, AIDS e demografia
Dotazione complessiva: 1,4 miliardi di euro (1995-2000)24
Ambiti di intervento 1995 - 2000
HIV/AIDS
5%
Sostegno ai sistemi
sanitari
22%
Adeguamento
strutturale
35%
Aiuti umanitari
21%
Altre malattie
2%
Salute riproduttiva 14%
Distribuzione geografica degli impegni 19952000
America Latina
6%
Area mediterranea
di sviluppo
20%
Regione ACP
36%
Asia
30%
24
Sudafrica 8%
La cifra non comprende cofinanziamento delle ONG, altre linee di bilancio speciali, ricerca, aiuti al
bilancio non specifici e gli aiuti umanitari gestiti da ECHO.
32
IMPEGNI COMPLESSIVI RELATIVI A PROGETTI E PROGRAMMI IN MATERIA DI
SALUTE, AIDS E DEMOGRAFIA NEL PERIODO 1995-2000 PROVENIENTI DAL FES E
DAGLI STRUMENTI DI COOPERAZIONE FINANZIARIA E TECNICA ALAMED25
Regione
25
Impegni
Versamenti
Rapporto Versamenti /
Impegni
in milioni di euro
in milioni di euro
Asia
408,620
36,657
31.03%
America Latina
111,127
28,128
25.31%
Mediterraneo
285,160
126,813
12.86%
ACP (compreso
Sudafrica)
584,970
126,449
21.62%
Totale
1,389877 miliardi di
euro
0,318047 miliardi di
euro
22.88%
Inventario EuropeAid, 7.3.2001. La lista non comprende gli interventi finanziati con altri strumenti,
quali aiuti al bilancio (compresi gli adeguamenti strutturali), cofinanziamento delle ONG, ricerca, linee
di bilancio per i profughi o strumenti ECHO, né il finanziamento di programmi sanitari a titolo di
PHARE o di TACIS.
33
Allegato 6: sintesi del quadro comunitario delle politiche di sviluppo e degli investimenti degli Stati membri in materia di sanità
Politiche comunitarie di sviluppo
Le politiche comunitarie di sviluppo prevedono un numero ristretto di ambiti di intervento, selezionati per il loro potenziale contributo alla riduzione della povertà e
nei quali gli interventi comunitari forniscono valore aggiunto. Le sei aree prioritarie dell'assistenza CE sono: trasporti, sostegno all'integrazione regionale, nesso tra
commerci e sviluppo, sostegno alle politiche macroeconomiche e promozione della parità di accesso ai servizi sociali, sicurezza alimentare e sviluppo rurale
sostenibile e potenziamento delle capacità istituzionali. La salute e l'istruzione fanno parte dell'area prioritaria del sostegno alle politiche macroeconomiche e della
promozione della parità di accesso ai servizi sociali. La dichiarazione congiunta del Consiglio e della Commissione del novembre 2000 sottolinea l'importanza
dei settori sociali: 'Compatibilmente con il quadro macroeconomico, la Comunità deve proseguire il suo sostegno ai settori sociali (sanità ed educazione), in
particolare nella prospettiva di garantire la parità di accesso ai servizi sociali. [...] Considerata la dimensione mondiale del problema delle malattie trasmissibili e il
suo impatto sulla povertà, un rapido intervento della Comunità e dei suoi Stati membri, per affrontarne le varie dimensioni, rappresenta una necessità assoluta'. La
dichiarazione dà alla Commissione un mandato preciso a livello di coerenza e sviluppo sostenibile. 'Ci deve essere maggiore coerenza tra le varie politiche
comunitarie che riguardano lo sviluppo sostenibile. Per ottenerla, è necessario procedere ad un'analisi sistematica di tutti gli effetti indiretti delle misure adottate
sulle aree particolarmente sensibili e inserire la dimensione dello sviluppo nel processo decisionale della Commissione'. Nella maggior parte dei paesi della CE,
l'assistenza allo sviluppo è limitata ad uno o due settori e in alcuni casi al sostegno macroeconomico. Gli aiuti diretti ai settori sociali, in particolare al settore della
sanità, non occupano quindi necessariamente un posto di primo piano nei programmi di assistenza ai paesi in via di sviluppo. Tuttavia, il contributo totale della
Comunità al settore della sanità dei paesi in via di sviluppo, attraverso il sostegno macroeconomico e il sostegno ad altri settori, rimarrà sostanziale.
Investimenti totali degli Stati membri dell'UE nel settore della sanità dei paesi in via di sviluppo
Stato membro
APS/PIL
2000 (%)
Impegni APS
nel settore
della sanità 199926
Stato membro
APS/PIL
2000 (%)
Impegni APS
nel settore
della sanità 1999
Stato membro
APS/PIL
2000 (%)
Impegni APS
nel settore
della sanità 1999
Austria
0,25
13,4
Germania
0,27
2,8
Paesi Bassi
0,82
5
Belgio
0,36
12,9
Grecia
0,19
4,3
Portogallo
0,26
3
Danimarca
1,06
14
Irlanda
0,30
10,1
Spagna
0,24
6
26
OCSE - Aid by Major Purposes, 1999 - http://webnet1.oedc.org/xls/M00002000/M00002855.xls.
34
Finlandia
0,31
6,4
Italia
0,13
5,2
Svezia
0,81
4,2
Francia
0,33
3,8
Lussemburgo
0,70
14,5
Regno Unito
0,31
5,8
Politiche di sviluppo degli Stati membri nel settore della sanità
Stato membro
Malattie prioritarie / malattie collegate alla Approccio
povertà
multisettoriale
Finanziamento equo
Livello mondiale
Austria
Dati non disponibili (ND)
ND
ND
ND
Belgio
Potenziamento dei sistemi sanitari (approcci settoriali,
riforma del settore della sanità, decentramento)
La dimensione della
salute viene inserita nei
documenti strategici in
materia di istruzione,
economia sociale e
infrastrutture sociali, e,
in misura minore, nei
documenti in materia di
educazione alla pace,
cooperazione
internazionale,
ambiente, agricoltura e
sicurezza alimentare
Ricerca operativa e sostegno
a favore di microcredito e
assistenza sanitaria
Promozione dell'incremento
del sostegno dei donatori e
dello stato all'accesso
all'assistenza sanitaria
ND
Riorganizzazione
del
finanziamento pubblico per
garantire il finanziamento
efficace delle aree prioritarie
e l'utilizzo mirato dei fondi
Riferimento: ministero degli Affari
esteri, del Commercio estero e della
Cooperazione internazionale
Nuovo documento di politica settoriale
su "Cooperazione internazionale nel
settore della sanità", in preparazione,
2002-2006
Danimarca
(DANIDA)
Ministero degli Affari esteri, DANIDA
Politiche settoriali DANIDA , "Sanità"
novembre 2000
Integrazione nei servizi sanitari di base delle attività di
prevenzione e controllo delle principali malattie
trasmissibili con particolare attenzione alla salute dei
bambini, delle madri e riproduttiva
Prevenzione di HIV/AIDS, infezioni dell'apparato
respiratorio, malattie intestinali, tubercolosi, malaria e
mortalità materna; prevenzione della malnutrizione
infantile; immunizzazione, sostenibilità dei risultati;
riduzione della povertà; pari opportunità; monitoraggio
delle malattie
Riforme dei sistemi sanitari; partenariati pubblico -
35
Sostegno a sistemi di
finanziamento della
comunità e di società di
mutua assicurazione
sanitaria adeguate alla
situazione locale e gestite
dalla popolazione locale
Riduzione
dell'effetto
depauperante delle malattie;
Promozione del miglioramento
dell'accesso ai medicinali
Ricerca a livello mondiale su
medicinali e vaccini, in
particolare relativi alle
malattie trascurate
ND
elaborazione di modalità di
esenzione e di suddivisione
dei rischi
privato; approccio settoriale; gestione e fornitura dei
medicinali
Risposta alle nuove minacce sanitarie, quali le malattie
croniche
Finlandia
ND
ND
ND
Malattie trasmissibili- HIV/AIDS, tubercolosi, malaria
e tripanosomiasi
ND
Sviluppo di strategie
sostenibili di finanziamento
del settore della sanità
ND
garantire
Assistenza ambientale
primaria
Sviluppo di strategie
sostenibili di finanziamento
del settore della sanità
ND
Fornire un servizio di qualità negli ambiti di
prevenzione, cura, e promozione - anche sul tema della
trasmissibilità delle malattie da madre a figlio - e un
servizio di prevenzione presso i gruppi etnici
marginalizzati
Integrazione di azioni
relative all'HIV/AIDS
anche in settori non
sanitari
(posto
di
lavoro,
scuole
professionali,
associazioni di genitori,
Ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione allo sviluppo
"Donne, uomini e sviluppo. Pari
opportunità della cooperazione allo
sviluppo finlandese" (1999)
"Gli aiuti umanitari nella
cooperazione allo sviluppo finlandese"
(luglio 1999)
"La cooperazione allo sviluppo
finlandese nel 2000", Relazione
annuale
Francia
“Le iniziative francesi in materia di
cooperazione, di aiuti allo sviluppo, di
gestione del debito e di lotta contro la
povertà" (marzo 2000)
Germania (GTZ)
"Investire nella salute per la riduzione
della povertà, lo sviluppo economico e
la sicurezza sociale"
Atti del seminario estivo sugli
interventi GTZ in materia di salute e
demografia, settembre 2001
"Promozione di iniziative per eliminare
Potenziamento dei sistemi sanitari tramite riforme,
decentramento, sviluppo delle risorse umane e politiche
farmaceutiche
Istituire sistemi sanitari
l'assistenza sanitaria di base
funzionali
e
Decentramento e partecipazione della comunità per
migliorare la situazione sanitaria delle fasce più povere
36
Partenariati tra il settore
pubblico e il settore privato
Promozione dell'assistenza
sanitaria sociale
le mutilazioni genitali femminili"
"La risposta all'HIV/AIDS nei paesi in
via di sviluppo, il contributo GTZ quindici anni di esperienze - un
bilancio", giugno 2001
della popolazione; monitoraggio della malattie; igiene
sessuale e salute riproduttiva; donne
Promozione di iniziative per eliminare le mutilazioni
genitali femminili
scuole elementari)
Partenariati
tra
il
settore pubblico e il
settore privato
"HIV/AIDS. Rischi e prevenzione nei
gruppi etnici marginalizzati", giugno
2001
Grecia
"Dichiarazione delle Nazioni Unite su
HIV/AIDS - Assemblea generale",
giugno 2001
Miglioramento dell'accesso dei poveri ai sistemi
sanitari, all'assistenza sanitaria di base e ai medicinali
Approcci multisettoriali
relativi
a
salute,
istruzione e povertà
Sviluppo
di
strategie
sostenibili di finanziamento
del settore della sanità
Sostegno a OMS, UNICEF,
UNAIDS e UNPFA
Accesso ai medicinali
Malattie trasmissibili (HIV/AIDS, malaria e
tubercolosi), in particolare prevenzione e cura
dell'HIV/AIDS
Miglioramento della salute dei bambini e delle madri e
salute riproduttiva
Irlanda
Strategie e orientamenti 2000 per la
cooperazione allo sviluppo irlandese
nel settore della sanità
Potenziamento dei sistemi sanitari a livello nazionale e
subnazionale
Sostegno alla prevenzione e al controllo delle malattie
trasmissibili, salute riproduttiva, sviluppo delle risorse
umane, informazione e sorveglianza
Strategia di lotta all'HIV/AIDS nel
quadro del programma 2000 della
cooperazione allo sviluppo irlandese
Sostegno al decentramento dei servizi sanitari e
potenziamento delle iniziative di comunità
Orientamenti per il sostegno della
cooperazione allo sviluppo irlandese
nel settore di acqua potabile e servizi
igienici
Sostegno alla prevenzione dell'HIV/AIDS e
all'assorbimento del suo impatto tramite strategie
istituzionali, specifiche e di generalizzazione degli
strumenti a disposizione
Promozione degli interessi dell'Irlanda:
dichiarazione strategica del ministero
37
Inserimento della
dimensione
dell'HIV/AIDS in tutti i
settori
Attenzione alle ricadute
sulla sanità del
sostegno della
cooperazione allo
sviluppo irlandese ad
altri settori
Garantire che il sostegno
della cooperazione allo
sviluppo
irlandese
sia
compatibile con il bilancio
nazionale
Promuovere lo sviluppo del
quadro di spesa a medio
termine e di strategie di
finanziamento dei sistemi
sanitari
Sostegno alla progettazione
di strumenti di recupero dei
costi
Promozione delle strategie
all'interno delle Nazioni Unite,
dell'UE
e
di
altre
organizzazioni internazionali
Sostegno
alle
iniziative
internazionali e ad alcuni
partenariati tra il settore
pubblico e il settore privato
Sostegno
alle
agenzie
multilaterali (OMS, UNICEF,
UNAIDS)
degli Affari esteri 1998-2000
ND
ND
ND
ND
Proseguire gli investimenti attuali nelle risorse umane,
in particolare negli ambiti dell'istruzione e
dell'assistenza sanitaria di base
"Azioni integrate" di
lotta contro la povertà a
diversi livelli (salute,
trasporti, agricoltura,
acqua, pianificazione
familiare, ruolo della
donna e microcredito)
ND
Accordi con UNFPA, OMS,
UNRWA,
OCSE
(orientamenti del Comitato di
assistenza allo sviluppo)
Paesi Bassi
Affrontare i problemi sanitari legati alla povertà
ND
Approcci settoriali allo sviluppo nel
settore della sanità: esperienze olandesi
di cooperazione internazionale (1999)
Migliorare le condizioni sanitarie relative a
riproduzione e sessualità
Inserire la dimensione
della salute negli altri
settori
Sostegno alle organizzazioni
multilaterali (OMS, UNFPA,
UNAIDS, UNICEF, Banca
mondiale)
Italia
Ministero degli Affari esteri,
Cooperazione allo sviluppo
“Linee guida della cooperazione
italiana sulla riduzione della povertà”,
ottobre 1999
Lussemburgo TBC
Ministero degli Affari esteri del
Granducato di Lussemburgo/
Direzione Cooperazione allo sviluppo
- Una strategia per la cooperazione
lussemburghese, 1997
- La lotta contro la povertà nella
cooperazione lussemburghese
- Relazione annuale 1999
Politiche e esperienze olandesi in
materia di salute riproduttiva (1999)
Ridurre la diffusione dell'HIV/AIDS e gli effetti sugli
individui e sulle società
Collaborazione con gli
altri dipartimenti per
migliorare e sostenere
le azioni intersettoriali
Questioni
multisettoriali (per es.
Fornitura di acqua e servizi igienici nei
38
Iniziative sanitarie mondiali
Beni collettivi mondiali
Accesso
ai
medicinali,
Alimentazione:
interazione
tra
alimentazione, salute e assistenza
sanitaria (1998)
Salute riproduttiva,
alimentazione, acqua e
servizi igienici)
nell'approccio settoriale
al settore della sanità
Relazione sui progressi in materia di
lotta all'HIV/AIDS (1998, 2002, in
preparazione)
Inserire la dimensione
dell'HIV/AIDS negli
altri settori
paesi in via di sviluppo (1998)
OMC/TRIPS
Povertà e HIV/AIDS (2001)
Povertà e salute ( 2001)
Portogallo
Priorità alla riduzione delle differenze di salute nella
popolazione
Ministero della Sanità
"Salute un compromesso - una
strategia sanitaria a cavallo del secolo
(1998-2002)
Strategia per migliorare l'accesso al sistema sanitario
nazionale per i poveri e gli immigrati
Programmi e progetti in materia di pianificazione
familiare, vaccini, HIV/AIDS, tubercolosi, dipendenze
Controllo delle acque e
delle
condizioni
igieniche
Cooperazione
con
il
ministero del Lavoro e della
solidarietà
Sostegno a Banca mondiale,
OMS,
UNAIDS,
UN,
UNICEF
Controllo
dell'inquinamento
ambientale
Promozione di scuole
di salute
"Orientamenti nel settore della sanità contributo alle scelte politiche
generali", 2001
Programmi di cooperazione basati sulla formazione e
sulla cooperazione allo sviluppo
Spagna TBC
ND
ND
ND
ND
Svezia (SIDA)
Sviluppo dei sistemi sanitari
Istituire sistemi sanitari accettabili, economicamente
efficaci, di buona qualità ed equi, anche dal punto di
vista del genere; finanziamento pubblico-privato
Sviluppo
di
strategie
sostenibili di finanziamento
del settore della sanità
ND
“Manuale per inserire le questioni di
genere nel settore della sanità”, giugno
1997
“Investire per le generazioni future. La
risposta internazionale della Svezia
Miglioramento dei diritti relativi all'igiene sessuale e
Potenziamento
del
ruolo del settore della
sanità
nella
formulazione
delle
politiche degli altri
settori
che
hanno
un'incidenza
sulla
39
all'HIV/AIDS”, 1997
alla salute riproduttiva
sanità
“Politiche di cooperazione allo
sviluppo, Settore della sanità ”, giugno
1997
Sanità pubblica - immunizzazione e salute dei bambini;
politiche farmaceutiche e uso razionale dei farmaci
Approcci multilaterali
Regno Unito (DFID)
Affrontare i principali problemi di salute dei poveri
DFID “Migliori condizioni di salute
per i poveri - Strategie per raggiungere
gli obiettivi internazionali di sviluppo”,
novembre 2000
Creare sistemi sanitari solidi, efficienti ed efficaci
Migliorare
l'accesso
all'acqua potabile e ai
servizi igienici
“Strategie in materia di cooperazione
allo sviluppo, salute e diritti legati a
sessualità e riproduzione”, 1997
“Documento di sintesi: demografia,
sviluppo e cooperazione”, 1997
“Fatti e cifre 2000: sanità e sviluppo”
Favorire un approccio mondiale e più efficace
all'HIV/AIDS
Creare un ambiente sociale, politico e fisico in grado di
migliorare le condizioni sanitarie
Inserire la dimensione
della
lotta
contro
l'HIV/AIDS
nelle
politiche
con
ripercussioni
sulla
salute
Migliorare l'igiene sessuale e la salute riproduttiva
Istruzione
Sostegno al bilancio
Approcci settoriali
Investimenti nell'acquisizione
di nuove conoscenze
attraverso programmi
finanziati dall'OMS o
direttamente
Beni collettivi mondiali
Accesso ai medicinali
Sostegno a UNICEF, UNFPA,
UNAIDS, IPPF
Migliorare la salute dei bambini
Salute delle madri
Obiettivi di sviluppo del millennio
Una rapida valutazione di quanto precede permette di concludere quanto segue: la maggior parte degli Stati membri dispone di politiche sanitarie per i paesi in via
di sviluppo ben articolate ed alcuni hanno riformulato tali politiche alla luce degli obiettivi di riduzione della povertà. La maggior parte degli Stati membri
40
concentra i propri sforzi di miglioramento delle condizioni sanitarie dei poveri a livello di singolo stato ed alcuni svolgono un ruolo fondamentale a livello
mondiale. Meno attenzione viene invece accordata alla coerenza tra le politiche a livello nazionale e a livello mondiale. Pochi Stati membri sono consapevoli delle
potenzialità di un approccio multilaterale al settore della sanità, oltre al caso della lotta all'HIV/AIDS. Pochi Stati membri si concentrano sul finanziamento equo e
giusto e sugli investimenti nei beni collettivi mondiali.
41