ADarte : un progetto per persone con malattia di Alzheimer
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ADarte : un progetto per persone con malattia di Alzheimer
Migliorare la qualità di vita nel declino cognitivo: efficacia dell’arte visiva O. Musella**, A. Carloni**, L. De Marino**, E. Di Bartolo**, G. Gaeta**, P. Di Maggio*** e A.M. Fasanaro U.V.A. A. Cardarelli*, Associazione MAKE’**, Soprintendenza BAP PSAE*** Introduzione Nella malattia di Alzheimer (AD) la terapia farmacologica non può prescindere da programmi mirati a preservare le capacità residue. Può l’arte visiva stimolare l’interesse, il colloquio e l’interazione sociale? Può rappresentare un punto di contatto tra il paziente e l’esterno? Può migliorare la qualità della vita del paziente? L’ipotesi è suggerita da diverse esperienze, che, tuttavia, risentono di un limite comune a molti studi di tipo riabilitativo della demenza: la sistematizzazione dei risultati. Abbiamo valutato l’efficacia dell’arte visiva sul benessere psicologico e l’interazione sociale in un campione di soggetti con demenza di vario grado. Metodo 10 pazienti con deficit cognitivo (otto da malattia di Alzheimer, uno da afasia progressiva ed uno da degenerazione corticobasale) partecipano ad incontri centrati sull’osservazione di opere d’arte scelte con criteri predefiniti. I pazienti, tutti trattati con AcheI (Rivastigmina, dose media 9 mg al giorno) hanno un declino di grado lieve-moderato e, in un caso, moderato-grave. I punteggi MMSE , ADL e IADL sono riportati in tabella 1. Il benessere psicologico basale e finale è valutato attraverso il test POMS ed un questionario diretto ai familiari. Le opere sono state selezionate sulla base della facile leggibilità, dei colori nitidi e stimolanti e della capacità evocativa. Sono incluse opere note, per valutare le competenze artistiche del paziente. Primo incontro: Anton Van Pitloo, Castel dell’Ovo dalla spiaggia;Andy Warhol, Vesuvius; Vassilij Kandinskij Studio di colori; Sandro Botticelli Nascita di Venere;Gino Severini, Maternità;Paul Gauguin, Nava Nava Moe;Fernando Botero, Gente del circo; Vincent Van Gogh, La stanza di Arles. Secondo incontro: sono riproposti quattro quadri precedenti e sette nuovi, selezionati per analogia con le preferenze indicate dai pazienti: Annibale Carracci, Il Mangiafagioli;Renato Guttuso, La Vuccirìa; Pablo Picasso, Donna che piange; Marc Chagall, La Passeggiata; Leonardo Da Vinci, Madonna, Sant’Anna, il Bambino e l’agnello;Raffaello Sanzio, Madonna col Bambino e San Giovannino; Carlo Carrà, L’attesa. Terzo incontro: sono riproposte sette opere , sempre selezionate tra quelle preferite , ed otto nuove , scelte sia per analogia con quelle preferite sia per la possibilita’ di favorire un confronto dei contenuti e della tecnica.ovvero : Anton Van Pitloo, Castel dell’Ovo dalla spiaggia;Andy Warhol, Vesuvius;Vassilij Kandinskij Studio di colori;Sandro Botticelli Nascita di Venere;Gino Severini, Maternità;Leonardo Da Vinci, Madonna, Sant’Anna, il Bambino e l’agnello;Raffaello Sanzio, Madonna col Bambino e San Giovannino ( opere precedenti) e: Grant Wood, Gotico americano , Salvador Dalí, Ragazza alla finestra ;René Magritte, Decalcomania);Joan Miró Le Coq ;Adolphe Bourgereau, Breton Brother and Sister ;Gustav Klimt, Le tre età della donna; Abraham Ducros Posillipo da Palazzo Donn’Anna); Pierre-Auguste Renoir, Canottieri a Chateau. Quarto incontro: atelier nella Sala DAI di Palazzo Reale di Napoli ,ha coinvolto i pazienti in due gruppi. Le opere sono state proiettate su grande schermo, e sono state anche proposte le foto scattate ai pazienti ed agli operatori durante i precedenti incontri. La valutazione dello stato psicologico è avvenuta attraverso il test POMS (Profile of Mood States, McNair et al 1981). ) che definisce attraverso 58 items i fattori: Tensione – Ansia ( Fattore T), Depressione – Avvilimento( Fattore D ), Aggressività – Rabbia( Fattore A),Vigore – Attività: (Fattore V), Stanchezza – Indolenza: (Fattore S),Confusione – Sconcerto:(Fattore C). I punteggi sono associati a cinque misure di intensità. Tabella 1. Il Campione: Paziente D.P. D. I. G. J. A. E. M. M. E. B. G. B. C. C. G. D.R. A. T. C. Genere Età MMSE ADL IADL m 61 24 6 3 f 82 12 4 0 m 81 24 4 4 m 71 14 3 1 f 88 24 4 0 f 59 16 6 3 f 51 14 5 1 m 70 25 6 2 f 59 15 2 3 f 76 14 3 2 Risultati Nel corso degli incontri, protratti per circa due mesi, tutti i pazienti tranne il più grave ( IG ) hanno familiarizzato con gli operatori e partecipato con entusiasmo crescente. I contenuti espressi durante gli incontri sono aumentati progressivamente .Le immagini sono risultate efficaci nel favorire il dialogo, oltre le aspettative. I risultati del test POMS hanno indicato un miglioramento di tutti gli items..( Grafici 1, 2, 3, 4, 5.) L’esperienza ha provocato interesse, sollecitato il dialogo e stimolato l’espressione dello stato d’animo Tutti i pazienti hanno chiesto di proseguirla. I familiari hanno confermato il miglioramento dell’umore e dell'interesse. PUNTEGGIO T 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 D.P.D. I.G. J.A. M.E. E.M. B.C. I TEST II TEST C.G. B.G. D.R.A. T.C. Grafico 1 .Test POMS .Punteggio Pre Post relativo al Fattore T (Tensione-Ansia). Per il pz IG dato post non disponibile PUNTEGGIO D 16 14 12 10 8 6 4 2 0 D.P.D. I.G. J.A. M.E. E.M. B.C. I TEST II TEST C.G. B.G. Grafico 2 Test POMS Punteggio Fattore D (Depressione-Avvilimento) Per il pz IG dato post non disponibile D.R.A. T.C. PUNTEGGIO A 35 30 25 20 15 10 5 0 D.P.D. I.G. J.A. M.E. E.M. B.C. I TEST II TEST C.G. B.G. D.R.A. Grafico 3 Tets POMS Punteggi Fattore A (Aggressività-Rabbia). Per il pz IG dato post non disponibile PUNTEGGIO S 14 12 10 8 6 4 2 0 D.P.D. I.G. J.A. M.E. E.M. B.C. I TEST II TEST C.G. Grafico 4 Test POMS Punteggi Fattore S ( Stanchezza-Indolenza) Per il pz IG dato post non disponibile B.G. D.R.A. T.C. T.C. PUNTEGGIO C 16 14 12 10 8 6 4 2 0 D.P.D. I.G. J.A. M.E. E.M. B.C. I TEST II TEST C.G. B.G. D.R.A. T.C. Grafico 5 Test PomsPre Post Punteggio Fattore C ( Confusione-Sconcerto). Per il pz IG dato post non disponibile Discussione e conclusioni Stimoli emotivi, purché non molto complessi, sono identificati dai pazienti con malattia di Alzheimer anche in stadio avanzato (Bucks, Radford 2004, Burnham 2004). E’ dimostrato che l’osservazione di immagini valutate come “ belle” attiva i circuiti di gratificazione ricompensa Sulla base di queste due premesse abbiamo proposto a pazienti con declino cognitivo una serie di incontri basati su opere d’arte di cui veniva incoraggiata la descrizione e il giudizio estetico . A quelle selezionate per il primo incontro erano via via aggiunte altre opere ; il criterio della scelta era l’ analogia sia del contenuto che della forma stilistica con le opere che i pazienti avevano particolarmente gradito ed avevano indicato come “particolarmente belle “ . La nostra ipotesi era che a partire dall’osservazione di opere d’arte visiva fosse possibile costruire un dialogo con i pazienti, che questa esperienza fosse gradevole, gratificante ed efficace a favorire l’interazione sociale e l’ espressione verbale dei pazienti. I risultati hanno confermato , indipendentemente dal grado educativo e da precedenti competenze artistiche dei pazienti , che l’arte visiva e’ efficace nell’indurre la comunicazione . Uno dei pazienti sembrava letteralmente…. un fiume in piena. Un’altra , la cui espressione verbale era monosillabica, commentava “e’ un bambino ...io ero..una maestra”. Tutti i pazienti, soprattutto, hanno partecipato con interesse all’esperienza e tutti hanno chiesto di proseguirla . Il test di benessere psicologico (POMS ) e’ migliorato per ognuno dei parametri e la valutazione dei caregivers e’ stata in accordo con il risultato.. L’osservazione di immagini “belle” è terapeutica di per sé o lo è, piuttosto, la possibilità di dialogo con un operatore sollecito e gratificante ? Le due variabili interagiscono probabilmente , rinforzandosi a vicenda. . L’opera ,da un lato, offre una comunicazione non mediata e libertà interpretativa (non ci sono riposte “corrette” o “sbagliate”, il paziente esprime le liberamente le proprie emozioni ). L’ attenzione dell’operatore , d’altra parte, che il paziente avverte sollecitamente diretta a se’ , ne migliora la sicurezza e l’autostima. L’arte visiva , dunque, puo’ essere utile a migliorare il dialogo , l’interazione sociale ed il benessere psicologico di pazienti con declino cognitivo di vario grado. Cio’ avviene indipendentemente dalle capacità dell’osservatore a valutarne le specifiche regole formali. La percezione della bellezza, può migliorare la qualità della vita. Bibliografia 1R. Kennedy, The Pablo Picasso Alzheimer's Therapy, New York Times on the web, October 30, 2005 2A.M. Fasanaro, O. Musella, Visual Art in Alzheimer disease: a tool for therapy, research or both?, Pharmacologyonline 2:6-14, 2006 3 A. M. Fasanaro, O. Musella, Alzheimer 100 anni dopo. La malattia nei dipinti di C. Horn, W. Utermohlen e W. De Kooning, newsletter sul portale dell’Ospedale Cardarelli, Settembre 2006. 4Brain ageing and dementia in developing countries, Simposio WHO , Nairobi , Aprile 2007. 5 D. McNair, M. Lorr, L. F. Droppleman, POMS Profile of Mood States, Organizzazioni Speciali, 1971 http://www.moma.org/about_moma/press/2006/alzheimersMainSite.pdf http://moma.org/press/images/press/news/MoMA_Alzheimers_Project_Release.pdf http://www.moma.org/education/alzheimers.html