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25 maggio - 8 settembre
INFINI.TO Planetario di Torino
Museo dell’Astronomia e dello Spazio
L’APOCALISSE TRA SCIENZA E LEGGENDA
MAYA, PROFETI E SCIENZIATI
MAYA, PROPHETS, SCIENTISTS
Nonostante la scienza sia ormai entrata ampiamente nelle abitudini
culturali della nostra società, il tema de “La fine del mondo” resta
ancora una specie di zona franca, un luogo dove tutti sembrano
perdere i riferimenti che, da Galileo, ci accompagnano nella presa
di coscienza del mondo in cui viviamo.
Sulla fine del mondo, dunque, in molti hanno costruito e costruiscono
una propria teoria, trovando a turno il favore del pubblico: antiche
culture, come i Maya, profeti, pseudoscienze, sette religiose e
autori di fantascienza, da sempre, propongono modelli fantasiosi
su questo evento, indicando date suggestive e disegnando scenari
catastrofici.
In questo approfondimento culturale, dopo aver scampato la Fine
del mondo prevista per il dicembre 2102, proveremo innanzitutto a
riscoprire la voce della scienza, scoprendo cosa dicono i biologi, i
fisici e i geologici, dando poi spazio ai Maya, a Nostradamus, alle
religioni, alla fantascienza e a tutte quelle culture che si sono
espresse con estrema fantasia su questo evento tanto temuto dagli
uomini.
Even though science is now extensively integrated into the cultural
habits of our society, the theme “the end of the world” still remains
a ‘free zone’ in which we seem to lose the points of reference that
from the time of Galileo, have led us on a journey of discovery of the
world we live in.
Many people have invented, and continue to invent, their own
theories regarding the end of the world, which from time to time
gain public popularity: ancient civilisations (such as the Mayans),
prophets, pseudosciences, religious sects and science fiction
writers have always suggested unlikely versions of this event,
occurring on significant dates and depicting catastrophic scenes.
In this cultural examination (having survived the end of the world
predicted for December 2012) we will first attempt to rediscover
the voice of science, finding out what biologists, physicists and
geologists have to say. We will then take a look at the Mayans,
Nostradamus, religion, science fiction and the various cultures
which have interpreted this event, so feared by Mankind, with such
vivid imaginations.
Replica del calendario Maya
L’invenzione del calendario Maya risale a migliaia di anni fa, quando la civiltà
mesoamericana era una delle più avanzate sulla Terra.
I Maya, in realtà, usavano un sistema di tre calendari: uno divinatorio di 260 giorni
(Tzolk’in), uno solare di 365 giorni (Haab’) e quello incriminato, noto con il nome di Lungo
computo, che calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo
secondo la mitologia Maya.
Copy of the Mayan calendar
The invention of the Mayan calendar dates back thousands of years, when the
Mesoamerican civilization was one of the most advanced on Earth.
In actual fact, the Mayans used a system of 3 calendars: a divine calendar of 260
days (Tzolk’in), a solar calendar of 365 days (Haab) and the infamous calendar,
known as The Long Count, which calculated how many days had passed since the
creation of the world according to Mayan mythology.
Vaticinia di Nostradamus, XVII Secolo
Replica di Simone Antonello, illustratore.
Serie di immagini conservate in un manoscritto di Nostradamus realizzato nel XVII
secolo. Si tratta di una raccolta di 80 immagini acquarellate, molte delle quali si
riferiscono alla fine dei tempi. Esiste un’unica copia di questo manoscritto ed è custodita
nella Biblioteca Centrale di Roma.
Vaticinia Nostradami (The Lost Book of Nostradamus), XVII Century
Copy of illustrations by Simone Antonello.
A series of images in a manuscript by Nostradamus from the XVII century.
It is a collection of 80 watercolour images , many of which refer to the end of time.
The only existing copy of this manuscript is at the Biblioteca Centrale (National
Library) in Rome.
QUALE MONDO FINIRÀ?
WHICH WORLD WILL END?
Se vogliamo parlare della fine del mondo, dobbiamo innanzitutto
accordarci su cosa intendiamo quando parliamo di “mondo”.
Nel dizionario la definizione di “mondo” è molto varia. Solitamente
con il termine mondo si possono indicare quattro cose distinte,
seppur legate tra loro.
Partendo dalla più ampia, si definisce mondo l’universo, cioè tutte
le cose conosciute. Un’altra definizione punta l’attenzione, invece,
sulla Terra e fa coincidere il mondo con il pianeta su cui viviamo e
alle cose (poche) che da qui si possono osservare (la volta celeste,
i pianeti, gli astri e il Sole). Poi vi è una visione più biologica,
legata alla vita. In questo caso si definisce “mondo” l’insieme degli
esseri viventi, infatti, ci si riferisce spesso al “mondo animale” e al
“mondo vegetale”.
Infine, il mondo può essere pensato e definito in riferimento
all’uomo (Homo Sapiens) e alla sua esistenza sulla Terra. In questa
installazione scopriamo l’età di tutti questi “mondi”, mettendoli in
relazione tra loro.
If we’re going to talk about the end of the world, we must first of all
agree on what we mean by “world”.
The dictionary definition of the word “world” is very varied.
Generally speaking, the term world defines 4 distinct things that
are nonetheless associated with one another.
Starting with the broadest definition the world is the universe, or
rather, all known things. Another focuses attention on the Earth and
associates the world with the planet we live on and the (few) things
we are able to see from here (the night sky, planets, stars and Sun).
There is also a more biological vision, associated with life. In this
case, “world” is defined as a group of living beings; in fact we often
refer to the “animal world” or the “plant world”. Lastly, the world
can be viewed and defined in terms of Mankind (Homo Sapiens) and
his existence on Earth. In this installation, we can find out the ages
of these “worlds” in relation to one another.
Età dell’universo 13.000.000.000 anni
Age of the universe 13.000.000.000 years
Età della Terra 4.500.000.000 anni
Age of the Earth 4,500,000,000 years
Età della vita sulla Terra 4.000.000.000 anni
Age of life on Earth 4,000,000,000 years
Età dell’Homo 5.000.000 anni
Age of Mankind 5,000,000 years
Età dell’Homo Sapiens 200.000 anni
Age of Homo Sapiens 200,000 years
INIZIO E FINE DEL MONDO
COME UNIVERSO
THE BEGINNING AND END OF THE WORLD
AS THE UNIVERSE
Secondo molte osservazioni astronomiche, l’universo è in
espansione. É dunque facile immaginare che, tornando indietro
nel tempo, l’universo inizialmente fosse concentrato in un singolo
punto, chiamato “atomo primitivo” dal fisico belga Georges
Lemaitre che per primo azzardò questa ipotesi nel 1927. Questa
affascinante teoria, poi confermata nel 1929 dall’astronomo Edwin
Hubble, è oggi nota come teoria del Big Bang o del Grande Botto.
All’interno di questa teoria, semplificando molto, vi sono tre modelli
che prevedono il destino del nostro universo. Il primo modello
prevede uno stato stazionario. Il secondo prevede una continua
espansione dell’universo.
Infine vi è un modello che prevede il cosi detto Big Crunch, ovvero
un rallentamento dell’espansione e l’inizio di una contrazione, fino
al ritorno all’atomo primitivo, che poi farebbe ripartire un nuovo
ciclo, con un nuovo Big Bang e la nascita di un nuovo universo.
Solo il primo modello prevederebbe l’esistenza infinita del nostro
universo, mentre, nel caso fossero giusti gli altri due modelli,
l’universo, così come lo conosciamo oggi, avrebbe sicuramente
fine, nel primo caso per morte termica o raffreddamento (Big
Freeze), nel secondo, per un aumento incredibile della densità e
del riscaldamento (Big Crunch).
According to many astronomical observations, the universe is
constantly expanding. Therefore, looking back it is easy to imagine
that the universe began as a single particle, known as the “primordial
atom” in the theory first proposed by Belgian physicist, Georges
Lemaitre, in 1927.
This fascinating theory, confirmed in 1929 by astronomer Edwin
Hubble, is known today as the Big Bang Theory.
In simplified terms, there are 3 models within this theory, which
determine the future of our universe. The first model anticipates
a steady state. The second foresees a continuous expansion of
the universe. The last is the so-called “Big Crunch” or rather, a
slowing down of expansion and the start of a contraction back to the
primordial atom, which in turn gives way to a new cycle, a new Big
Bang and the birth of a new universe.
Only the first model allows for the infinite existence of our universe.
If, on the other hand, the other 2 models are correct, the universe
as we know it today is destined to end. In the first case due to heat
death or extreme cold (Big Freeze) and in the second, due to an
intense increase in density and temperature (Big Crunch).
Telescopio per osservazioni astronomiche, anni Venti
Hubble, alla fine degli anni Venti, osservò sperimentalmente l’espansione dell’universo
attraverso il fenomeno del redshift (spostamento verso il rosso), l’analogo per la
luce dell’effetto doppler per il suono: la luce delle stelle arriva ai nostri telescopi con
frequenze più basse di quelle realmente emesse dalle stelle stesse. Questo significa
che le stelle e le galassie si stanno allontanando da noi praticamente in ogni direzione.
L’universo è in espansione! Hubble osservò questo fenomeno all’Osservatorio di Monte
Wilson (Pasadena, USA) con il Telescopio Hooker da 100 pollici, allora il più potente del
mondo.
Telescope for astronomical observations from the 1920’s
At the end of the 1920’s, Hubble discovered via the redshift phenomenon that the
universe was expanding. The redshift phenomenon is comparable to the doppler
effect for sound: light of the stars reaches the telescope at a lower frequency than
that actually emitted by the stars themselves. This means that the stars and galaxies
are moving away from us in practically every direction. The universe is expanding!
Hubble discovered this phenomenon at the Mount Wilson Observatory (Pasadena,
USA) using the 100-inch Hooker telescope, then the most powerful in the world.
1929 legge di Hubble.
Hubble’s Law.
INIZIO E FINE DEL MONDO
COME PIANETA TERRA
THE BEGINNING AND END OF THE WORLD
AS PLANET EARTH
La Terra si è formata circa 4,57 miliardi di anni fa dalla condensazione
della nebulosa solare. Durante la formazione del Sole, intorno a
esso, era presente un disco di polveri e gas in rotazione: questo
materiale poteva convergere nell’astro, attratto dalla gravità o
rimanerne fuori. Finita questa dinamica, i gas in esubero, rimasti
all’esterno del Sole, iniziarono ad aggregarsi, formando gli 8 pianeti
che oggi conosciamo.
Il Sole, la Terra e gli altri 7 pianeti sono dunque un sistema dinamico
in equilibrio da miliardi di anni. Questo equilibrio può essere turbato
da pochi eventi, alcuni prevedibili, altri no.
Il primo, il più temuto e discusso è l’impatto di un meteorite, come
quello che sembra aver segnato la fine dei dinosauri milioni di
anni fa. La scienza non può prevedere con certezza questo tipo di
eventi, vi sono speciali gruppi di astronomi che osservano il cielo
alla ricerca di eventuali minacce. É certo, però, che le probabilità di
un impatto sono piuttosto basse.
É sicuro invece che il Sole finirà il suo combustibile nucleare tra
circa altri 4,5 miliardi di anni. Quando la nostra stella esaurirà
l’idrogeno a sua disposizione entrerà in una fase fortemente
instabile: sarà la fine di tutto il Sistema Solare.
The Earth was formed 4.57 billion years ago from the condensation
of the solar nebula. During the formation of the Sun, a giant disc of
dust and gas rotated around it: this matter was either drawn into it
by gravity, or remained on the outside. Afterwards, the excess gas
left on the Sun’s exterior began to come together, forming the 8
planets we know today.
The Sun, the Earth and the other 7 planets are part of a dynamic
system which has been balanced for billions of years. This balance
can be disrupted by a few events, some of which are predictable and
others which are not.
The first, and most feared and debated, is a meteorite impact, similar
to the one which likely marked the end of the dinosaurs billions of
years ago. Science cannot predict these events exactly; there are
special groups of astronomers who observe the sky in search of
possible threats. It must be said though, that the probability of
such impacts occurring are rather low. What is certain however, is
that the nuclear combustion of the Sun will end in roughly another
4.5 billion years. When the Sun has used up its available supply of
hydrogen it will enter a phase of extreme instability: this will mean
the end of our Solar System.
Collezione di Meteoriti del Museo Regionale di Scienze Naturali
Secondo la più famosa astronoma italiana, Margherita Hack, ci potrebbe essere un
alto rischio di impatto meteoritico nel 2036. Questo asteroide si chiama 99942 Apophis,
nome infausto di un Dio egizio, che significa il distruttore.
Modello di Sistema Solare (solo pianeti terrestri) di costruzione francese, fine Ottocento.
Solar System Model (only terrestrial planets) built in France, end of the nineteenth
century.
Collection of Meteorites from the Museo Regionale di Scienze Naturali
According to the most famous Italian astronomer, Margherita Hack, there is a
high risk of a meteorite impact in 2036. This asteroid is called 99942 Apophis, the
unfortunate name of an Egyptian God meaning the destructor.
INIZIO E FINE DEL MONDO
COME VITA, INTRODUCENDO PANSPERMIA
THE BEGINNING AND END OF THE WORLD
AS LIFE, INTRODUCING PANSPERMIA
Nel 1871 Charles Darwin suggerì che l’iniziale scintilla della vita
poteva essersi verificata in un “piccolo e tiepido stagno, contenente
ammoniaca e sali fosforici, luce, calore, elettricità, in modo che una
proteina fosse chimicamente prodotta pronta per subire nuovi e più
complessi cambiamenti”.
L’idea era giusta e quello che chiamava “stagno” oggi è noto
come “brodo primordiale”, luogo dove sembra essersi innescato
il processo che diede avvio alla vita 4 miliardi di anni fa. Questa
teoria (origine abiotica) venne verificata da un esperimento svolto
dal premio Nobel statunitense Stanley Miller negli anni Cinquanta.
Esiste un’altra teoria, nota con il nome di Panspermia, secondo cui
la vita sulla Terra ha avuto un’origine extraterrestre. Le molecole
organiche, alla base della vita, infatti, sarebbero state portate sulla
Terra dalle comete.
Nel 2006, sulla rivista Science, venne riportato l’annuncio della
scoperta, da parte della sonda Stardust, di lunghe molecole
organiche nei grani di polvere della coda della cometa Wild 2.
Sempre secondo questa teoria i semi della vita sarebbero sparsi
un po’ ovunque nell’universo, quindi non è escluso che lo stesso
fenomeno sia avvenuto anche su altri pianeti, in altri sistemi
planetari. La scoperta della presenza di molecole organiche nella
coda della cometa Wild 2 ha conferito maggiore risalto e aumentato
le aspettative su un’altra missione europea, chiamata Rosetta,
in viaggio verso la cometa 67 P/Churyumov- Gerasimenko, dove
giungerà nel 2014. Rosetta sarà in grado di fare atterrare un lander
(chiamato Philae) sul suolo di una cometa. Philae scaverà tra i
ghiacci e analizzerà sul posto il materiale estratto e determinerà
l’esatta composizione chimica del nucleo cometario.
In 1871 Charles Darwin suggested that the first sparks of life could
have begun “in a warm little pond, with all sorts of ammonia and
phosphoric salts, lights, heat, electricity, etc. present, so that a
protein compound was chemically formed ready to undergo still
more complex changes”.
The idea was correct and what Darwin called a “pond” is today
known as the “primordial soup” and seems to be where the process
that gave way to life 4 billion years ago, began.
This theory (abiogenist origin), was demonstrated in an experiment
carried out by American Nobel prize winner Stanley Miller, in the
1950’s. There is another theory, known as Panspermia, according
to which life on Earth has an extraterrestrial origin and the organic
molecules, which form the basis of life itself, were brought to Earth
by comets. In 2006, the discovery of long organic molecules in dust
particles found on the tail of the comet Wild 2 discovered by space
probe Stardust, was published in “Science” magazine. According
to this theory, the seeds of life were scattered throughout the
universe, therefore the possibility that the same phenomenon has
occurred on other planets and in other planetary systems, cannot
be excluded. The discovery of organic molecules on the tail of the
comet Wild 2 has increased interest and expectations in another
European mission, Rosetta, currently travelling towards the comet
67 P/Churyumov- Gerasimenko and due to reach it in 2014. Rosetta
will be able to ground the Philae Lander on the comet’s surface.
Philae will dig into the ice and analyse the extracted material,
determining the exact chemical composition of the comet nucleus.
Rivista scientifica Nature, giugno 2012
All’interno di questo numero è presente l’ennesima analisi preoccupante sulle
condizioni dei più importanti cicli vitali del pianeta Terra:
- Biodiversità e il ciclo dell’azoto si trovano al limite dell’accettabilità.
- Acidificazione dei mari, tasso di ozono in stratosfera, mutazioni climatiche varcano
la soglia dell’irreversibilità.
- Le riserve di acqua potabile vicino alla soglia del punto critico.
Scientific magazine, Nature, june 2012
This edition contains yet another worrying analysis of the condition of Planet
Earth’s most important life cycles:
- Biodiversity and the nitrogen cycle are at the limits of acceptability.
- Ocean acidification, stratospheric ozone levels, and climate mutation
are now irreversible.
- Reserves of drinking water are at a near critical level.
Ricostruzione dell’esperimento di Stanley Miller, 1953
All’inizio degli anni Cinquanta, il premio Nobel statunitense dimostrò la formazione
di amminoacidi, base della vita, a partire da 6 molecole inorganiche (Acqua, Metano,
Anidride carbonica, Ammoniaca, Acido Solforico, Idrogeno), elementi che insieme a
molti fulmini in atmosfera erano presenti nel brodo primordiale 4,5 miliardi di anni fa.
Reconstruction of Stanley Miller’s experiment in 1953
At the beginning of the 1950’s, the American Nobel prize winner demonstrated the
formation of amino acids, the basis of life, starting with 6 inorganic compounds
(Water, Methane, Carbon dioxide, Ammonia, Sulphuric Acid, Hydrogen), elements
which together with atmospheric lighting strikes were found in the primordial soup
4.5 billion years ago.
INIZIO E FINE DELL’ HOMO SAPIENS
THE BEGINNING AND END OF HOMO
SAPIENS
Circa 200.000 anni fa, in Africa, comparve una nuova specie di
animale, l’Homo Sapiens, diretta evoluzione di un primate da cui,
molto probabilmente, discesero anche l’Homo di Neandertal, Homo
Australopithecus e l’Homo Erectus, specie oggi tutte estinte.
Oggi, l’Homo Sapiens, anche detto uomo, è presente praticamente
su tutta la Terra e la sua cultura sembra caratterizzare non solo la
sua esistenza ma anche quella delle altre specie e dell’habitat in
cui vive. Insomma, l’uomo, al pari dei Dinosauri nel Cretaceo, è il
dominatore del pianeta Terra. Ma quanto durerà questo dominio?
L’uomo può estinguersi? E chi lo sostituirà?
Tra le tante teorie, tutte speculative, la più dibattuta è quella nota
con il nome di “singolarità tecnologica”, proposta dallo scienziato
statunitense Ray Kurzweil. Questa teoria prevede che l’uomo verrà
sostituito, almeno nel dominio del mondo, da macchine super
intelligenti, figlie dei nostri attuali computer e dei nostri robot.
La stessa teoria prevede, in alternativa, la nascita di una nuova
specie, detta post umana (H+), che nascerà da un’ibridazione
tra umani e macchine, in un mix tra meccanismo cibernetico e
organismo biologico.
In Africa, around 200,000 years ago, a new animal species appeared:
Homo Sapiens. The direct evolution of a primate, from which it is
highly likely that Neanderthal man, Australopithecus Man and Homo
Erectus, now all extinct, also evolved.
Today, Homo Sapiens, also known as Mankind, can be found almost
anywhere on Earth and his culture seems to characterise not only his
existence but also that of other species, and the habitat he lives in.
Like the dinosaurs of the Cretaceous age, Mankind dominates planet
Earth. But how long will this domination last? Can Mankind become
extinct? And who will replace him?
Of all the many speculative theories in existence, the most debated
is “technological singularity”, put forward by American scientist,
Ray Kurzweil. This theory predicts that Mankind will be replaced,
as far as his domination on earth is concerned, by super intelligent
machines, advanced evolutions of our computers and robots of
today. Alternatively, this same theory foresees the birth of a new
species, post human (H+): born from the hybridisation of man and
machine; a cross between cybernetic mechanism and a biological
organism.
La rivista Time, nel febbraio 2011, prevedeva che nel 2045 l’uomo sarà potenziato dalla
tecnologia a tal punto che potrà scegliere se vivere per sempre
In February 2011, Time magazine predicted that in 2045 Mankind will be so
enhanced by technology that he will be able to choose to live forever
Fotovori, piccoli insetti elettronici in grado di seguire le fonti di luce e di ricaricarsi
per “sopravvivere”. Per gentile concessione del Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia, Milano.
Mutoid, 2008
Scultura realizzata con materiale di recupero da Wrekon del gruppo artistico Mutoid
Waste Company. Per gentile concessione di Marco Boglione.
Photovores, small electronic insects which chase light and feed off the charge in
order to “survive”. Kindly on loan from the Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia, Milan.
Mutoid, 2008
Sculpture made from recycled goods by Wrekon, from the artistic group,
the Mutoid Waste Company. Kindly on loan from Marco Boglione.
INIZIO E FINE DEL MONDO
TEORIE E PROFEZIE DI ALTRE CULTURE
THE BEGINNING AND END OF THE WORLD
THEORIES AND PROPHECIES FROM OTHER
CULTURES
Tutte le culture e tutte le civiltà, del presente e del passato, hanno
profetizzato la fine del mondo. Questo concetto è presente in molte
mitologie, nella filosofia e praticamente in tutte le religioni.
Gli antichi Egizi e i Maya, ad esempio, si riferiscono a complicatissimi
calendari e alla precessione degli equinozi per scandire l’inizio e la
fine di epoche e civiltà. Per i Maya la precessione degli equinozi,
nel 2012, dovrebbe segnare la fine di un ciclo importante e una
grande rivoluzione culturale, che è stata interpretata da alcuni
come “la fine del mondo”.
Nostradamus (o chi ne interpreta gli scritti), invece, ha predetto la
fine del mondo almeno un paio di volte (1732, 1999), naturalmente
senza alcun successo. Ci riproverà ancora nel 3797!
Poi ci sono i new age e i millenaristi ma anche filosofi come Kant
che ha affrontato il problema dalla fine del mondo, dell’Apocalisse
e del giudizio universale nel serissimo trattato “La fine di tutte le
cose”. Infine ci sono le religioni, come l’Induismo, l’Ebraismo, il
Cristianesimo e l’Islam, che hanno dedicato grande attenzione alla
fine del mondo.
All cultures and civilisations from the past and present have
prophesised the end of the world. It is a common theme in mythology,
philosophy and practically all religions.
The ancient Egyptians and Mayans for example, used complicated
calendars and the precession of the Equinoxes to mark the
beginning and end of ages and civilisations. For the Mayans, 2012
supposedly marks the end of an important cycle and an important
cultural revolution, interpreted by some as “the end of the world”.
Nostradamus on the other hand (or rather he who interpreted his
writings), has predicted the end of the world at least twice (1732,
1999), naturally without success. He will try again in 3797!
Then there are those of the New Age and the Millenarists, but also
philosophers like Kant who approached the issues of the end of the
world, the Apocalypse and universal judgment in his sombre essay,
“The End of all Things”. Finally, religions such as Hinduism, Judaism,
Christianity and Islam, have all dedicated enormous attention to the
end of the world.
Vaticinia di Nostradamus, XVII Secolo
Vaticinia Nostradami (The Lost Book of Nostradamus), XVII Century
Teschio di cristallo di tradizione Maya
Replica teschio di cristallo originale rinvenuto da F. A. Mitchell-Hedges
(22 ottobre 1882 – giugno 1959) nello scavo Maya a Lubaantun in Belize.
Esiste una vera e propria profezia dei teschi di cristallo, di tradizione Maya e tenuta viva
dalla cultura new age, secondo la quale la ricongiunzione di 13 teschi in cristallo (sparsi
per il mondo) aprirebbe una nuova Era, in cui gli uomini verranno illuminati e il mondo
come lo conosciamo finirà. Secondo la profezia ciò avverrà solo quando gli uomini
saranno abbastanza evoluti per farlo.
Crystal skull from the Mayan culture
Copy of the original crystal skull discovered by F. A. Mitchell-Hedges
(22nd October 1882 – June 1959) at the Maya ruin in Lubaantun, Belize.
There is an actual prophecy of the crystal skulls from the Mayan culture, kept alive
by the new age culture. According to this prophecy, once the 13 skulls (scattered
across the world) are brought together, a new age will begin, one in which Mankind
will be illuminated and the world as we know it will come to an end.
The prophecy will only be fulfilled when Mankind is sufficiently evolved.
La Bibbia
Nel nuovo testamento è presente un intero libro dedicato alla fine del mondo:
l’Apocalisse di Giovanni. Ma, dall’arca di Noe della Genesi al profeta Ezechiele,
la Bibbia è piena di riferimenti a questo evento.
The Bible
In the New Testament there is an entire book dedicated to the end of the world:
The Revelation of John. However, from Noah’s Ark to the Prophet Ezekiel, the Bible
is full of references to this event.
FINE DEL MONDO NELLA FANTASCIENZA
THE END OF THE WORLD IN SCIENCE
Le riviste, i fumetti, i libri e i film di fantascienza, da sempre, hanno
tra i loro argomenti più frequenti e preferiti quello de “la fine del
mondo” o de “la fine della civiltà”.
Questo sottogenere della fantascienza è chiamato “fantascienza
apocalittica” e di volta in volta propone e prefigura devastanti
eventi naturali, pestilenziali pandemie, distruttive guerre o l’arrivo
di nuove civiltà più intelligenti.
In questa area puoi vedere alcuni tra i primi numeri delle riviste di
fantascienza fondate nel 1926 (Amazing Stories) e nel 1929 (Wonder
Stories) da Hugo Gernsback negli Stati Uniti. Oltre a questi storici
numeri dedicati alla fine del mondo abbiamo selezionato alcuni dei
titoli di libri, film e fumetti più celebri della storia della fantascienza
apocalittica.
“The end of the world” and “the end of civilisation” have always been
among the most popular and commonly used subjects of science
fiction magazines, comics, books and films.
This subgenre of science fiction is known as “apocalyptic science
fiction” and from time to time predicts and prefigures devastating
natural disasters, pestilential pandemics, destructive wars or the
arrival of new, more intelligent civilisations.
In this area you can see some of the first editions of the science
fiction magazines founded in America in 1926 (Amazing Stories) and
1929 (Wonder Stories), by Hugo Gernsback. As well as these historic
editions dedicated to the end of the world, we have also chosen
some of the most well known books, films and comics in the history
of apocalyptic science fiction.
CONSIGLI PER IL DOPO
SURVIVAL TIPS
La domanda: “Siamo soli nell’Universo?” accompagna l’uomo da
sempre. Oggi la scienza non è ancora in grado di rispondere in
modo certo, ma enormi passi avanti sono stati compiuti nel campo
dell’esplorazione spaziale e della ricerca di altri mondi, sui quali,
forse, in un futuro non molto lontano, l’uomo sarà in grado di vivere.
La ricerca dei pianeti extrasolari (ne sono stati scoperti quasi 1000
dal 1995) si sta concentrando sostanzialmente nella ricerca di
pianeti simili alla Terra, per dimensioni e anche condizioni chimicofisiche, in grado di ospitare la vita.
Recentemente il satellite Kepler ha scoperto un pianeta,
denominato Kepler-22b, una sorta di super Terra, distante circa
600 anni luce da noi.
La stella intorno a cui ruota è una nana gialla e la temperatura media
sulla superficie si aggira intorno ai 22° C, condizione ottimale per
la presenza di vita. Sarà possibile un giorno raggiungere questi
pianeti e magari installare delle basi abitative, così da sfuggire
alla fine inesorabile del nostro Sistema Solare? Per ora dobbiamo
accontentarci di studiare a distanza questi mondi lontani ma
possiamo esser certi che le sorprese non mancheranno.
Mankind has always asked the question: “Are we alone in the
Universe?” Today, Science is still unable to answer this question
with any certainty. However, huge steps forward have been made
in the field of space exploration and the search for other worlds
on which maybe, in a not too distant future, mankind may be able
to live. The search for extrasolar planets (almost 1000 have been
discovered since 1995) is focused mainly on finding planets similar
to Earth, in terms of size and chemical-physical conditions, able to
sustain life.
The Kepler satellite has recently discovered a planet known as
Kepler-22b, a sort of super-earth, roughly 600 light years away from
us. It orbits a yellow dwarf star and the average surface temperature
is about 22°c; excellent conditions for the presence of life.
Will it one day be possible for us to reach these planets and
perhaps even take refuge there from the inevitable end of our own
Solar System? For now we must make do with studying these far
away worlds from afar, but we can be sure that there will plenty of
surprises in store.
Lander, veicolo spaziale progettato per effettuare una discesa controllata sulla
superficie di un corpo celeste e di sostarvi trasportando equipaggi, strutture e
materiali.
Lander is a space vehicle designed to make a controlled landing onto a celestial
body, transporting equipment, structures and materials.
Rover, veicolo spaziale progettato per muoversi sulla superficie di un corpo celeste.
Il rover è concepito per ospitare fino a due settimane un equipaggio permettendogli
di effettuare rilevazioni scientifiche del corpo celeste. Il rover raggiunge la superficie
planetaria a bordo di un lander.
Rover is a space vehicle designed to move over the surface of a celestial body.
The rover is able to house crew for up to 2 weeks, allowing them to carry out
scientific data collection of the celestial body. The rover reaches the planetary
surface on board the lander.
“Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo!”
“Do not expect too much of the end of the world!”
Stanisław Jerzy Lec
Stanisław Jerzy Lec
“Avverrà la fine dei giorni che il monte della casa del Signore
si ergerà sulla sommità dei monti”
“And it shall come to pass in the last days that the mountain
of the Lord’s house shall be established on the top of the
mountains”
(Isaia capitolo 2,1-3)
(Isaiah chapter 2,1-3)
“E vidi quando l’agnello aprì il sesto sigillo, e vi fu un violento
terremoto. Il sole divenne nero come un sacco di crine,
la luna diventò tutta simile a sangue, le stelle del cielo si
abbatterono sopra la Terra”
(Apocalisse capitolo 6, 12-17)
“And I beheld when He had opened the sixth seal, and lo,
there was a great earthquake, and the sun became black as
sackcloth of hair, and the moon became as blood;
and the stars of heaven fell unto the Earth”
(Revelations chapter 6, 12-17)
“Il Sole inghiottirà la Luna”
(Corano, 75:7-9)
“L’universo fermerà la sua espansione”
(Corano, 51:47, 21:104)
“The Sun will swallow up the moon”
(Koran, 75:7-9)
“The universe will stop expanding”
(Koran, 51:47, 21:104)
“Un diluvio fu suscitato dal Cuore del Cielo una pesante
resina cadde dall’alto, la faccia della terra si oscurò e una
nera pioggia cadde su di essa, notte e giorno”
(Raccolta leggende Maya Popol vuh)
“La città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice
giudicherà il suo popolo. Amen”
(Profezia di Malachia)
“A flood was brought about by the Heart of Heaven; a great
flood was formed which fell on the heads of the wooden
creatures, the face of the earth was darkened and a black
rain began to fall, by day and by night”
(Collection of Mayan legends, Popol vuh)
“The city of seven hills will be destroyed, and the dreadful
judge will judge his people”. Amen
(Prophecy of Malachy)
Kennedy: “abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi
30 volte”
Kruschev: “abbiamo missili nucleari in grado di distruggervi
una sola volta, ed è quello di cui abbiamo bisogno”
(Guerra fredda)
Kennedy: “we have the nuclear missile capacity to wipe you
out thirty times over”
Kruschev: “we have the nuclear missile capacity to wipe you
out only once, and that is all we need”
(Cold War)
“La fine del mondo nel 2012? Una bischerata
(Margherita Hack)
“The end of the world in 2012? Nonsense”
(Margherita Hack)
Da un’idea di:
In collaborazione con:
Da un’idea di
Marco Boglione
Curatori
Massimo Temporelli e Cecilia Botta
per BasicGallery
Exhibition design
Alex Jorio e Barbara Molino
Main sponsor:
per BasicCreativity
Contributi video
Cristiano Zampicinini e Alberto Zangola
Con la collaborazione di:
per Il Menestrello
GLEAMviz
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