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LO SCIAMANESIMO di Beppe Fornara Il “COSMO” nella visione sciamanica. La visione sciamanica, riscontrabile in quasi tutte le tradizioni umane più ancestrali, individua tre realtà coesistenti o “regni”: Il Regno Superiore, associato al cielo e oltre il cielo, popolato di varie entità. Il Regno di Mezzo, ove vive l’umanità con gli altri esseri viventi. Il Regno Inferiore o sotterraneo e/o il mondo sotto l’acqua (fiumi, laghi, mari) anche questo abitato da spiriti. Unisce queste realtà un’asse verticale definito (sia nelle culture animistiche sia più tardi anche in varie religioni) “l’Asse del Mondo o Albero Cosmico”. Questa “visione dei Regni” è stata poi fatta propria da culture e civiltà evolutesi in seguito, quali i Celti, i Germani, i Maya (solo per citarne alcuni tra i più conosciuti), mentre in altre si è modificata. Mentre la “Realtà” è l’intreccio tra la dimensione della veglia e quella del sogno. Circondano i tre Regni gli Spiriti delle Quattro direzioni del mondo che, nel loro eterno movimento, completano la “Realtà”. I “poteri “ dello sciamano gli permettono di “passare” da un regno all’altro e muoversi agevolmente anche nel mondo del sogno, oltre che della veglia; gli Sciamani interagiscono quindi con i tre mondi e gli spiriti che li abitano. Nell’Antropologia Culturale lo Sciamanesimo è il termine che indica l'insieme delle credenze ed il modo di vivere e di vedere il mondo delle società animiste non alfabetizzate, imperniato intorno ad una particolare figura di guaritore-saggio ed alla sua attività magico-religiosa: lo sciamano. Lo sciamanesimo è la pratica spirituale più antica conosciuta dall'uomo e si riferisce ad una vasta gamma di credenze e pratiche tradizionali che comprende la capacità di diagnosticare e curare malattie, nonché le soluzioni a tutti i possibili problemi della comunità e del singolo, dal come procurarsi il cibo al come sbarazzarsi dei nemici. Ciò attraverso l'asserita capacità dello sciamano di "viaggiare" in stato di trance nel mondo degli spiriti e di avere la capacità di avvalersi dei loro poteri e di utilizzare i loro consigli . È questa la principale caratteristica dello sciamano che lo contraddistingue da altre forme di guaritore. Lo sciamanesimo è un'antichissima pratica transculturale che presenta caratteri distintivi ben precisi e comuni, all'interno di una struttura flessibile, capace cioè di adattarsi a diverse culture. Secondo svariati dizionari etimologici, la parola sciamano (per la prima volta attestata nel 1698) sarebbe entrata nell'italiano dall'inglese shaman, questo (attraverso lingue slave e germaniche) dal tunguso šaman, a sua volta dal pali samana, derivato dal sanscrito sramana che significa "monaco". Da notare la radice indoeuropea sa- legata al verbo "sapere" e mánu al termine “uomo” – quindi uomo sapiente - . Lo sciamanesimo è diffuso in tutti i continenti, dall'America del Nord e del Sud, all'Africa (con le sue forme animistiche molto particolari), agli Aborigeni australiani (con i loro miti e credenze del “Tempo del Sogno”), fino alle forme spirituali delle isole polinesiane ed all’incredibile varietà di credenze, pratiche e riti presenti tra le popolazioni dell’Asia.. In Europa le pratiche tradizionali sono rimaste solo tra i Sami (Lapponia), ma lo sciamanesimo sta rivivendo una sua diffusione anche nella cultura occidentale, attraverso svariate ritualità che, senza fare riferimento ad una specifica tradizione, possono essere antropologicamente considerate sciamaniche. Lo sciamano viene generalmente considerato come un guaritore e un mediatore tra il mondo conosciuto o realtà ordinaria e il mondo spirituale. E’ ritenuto esperto nel comunicare con gli spiriti attraverso il cambiamento del suo stato di coscienza quotidiano, entrando quindi in uno stato di coscienza alterato per 'viaggiare' nella realtà dei mondi spirituali e riportare risposte, conoscenza e guarigione per il suo paziente e/o consultante. Le pratiche sciamaniche sono caratterizzate da tratti comuni presenti in tutte le parti del mondo, è quindi un sistema flessibile, che si è adattato nel corso del tempo; le prime testimonianze sono documentate di pittogrammi e graffiti rinvenuti in varie grotte e su pareti rocciose che risalgono ad almeno 30.000 anni fa. Lo sciamanesimo ha anche lo scopo di riportare armonia ed equilibrio tra il mondo visibile, quello della realtà comunemente percepita, ed i mondi spirituali invisibili. Ogni conflittualità, problema o malattia sperimentato nella vita della comunità o dell'individuo è causato da una disarmonia nel mondo invisibile. Lo sciamano con le sue pratiche di 'pulizia' dalle intrusioni, di recupero di determinati poteri o addirittura di parti di anima è in grado di riportare equilibrio e pace nelle persone o nel gruppo. Solo attraverso il raggiungimento dell'equilibrio con il mondo naturale e soprannaturale è possibile vivere in armonia e prosperare. La figura dello sciamano. La figura dello sciamano nasce nelle società umane naturali (impropriamente definite “primitive”) con lo scopo di risolvere problematiche di base per la sopravvivenza di qualsiasi gruppo, ovvero: salute, riproduzione e sussistenza. Secondo queste società, in ultima istanza, erano gli spiriti ultraterreni a determinare la sorte e gli avvenimenti terreni; ogni problema poteva perciò essere risolto solo da qualcuno che avesse la capacità ed i mezzi per entrare in contatto con tali spiriti, affrontando un "viaggio" ultraterreno nel loro mondo, trovandovi la soluzione ai problemi. Questo è lo sciamano, un "ponte" tra il mondo terreno e quello ultraterreno. Secondo la cultura sciamanica, non si può diventare sciamani per scelta o per semplice iniziazione, ma si deve ricevere una "chiamata" da parte degli "spiriti" e a questa chiamata non si può rispondere negativamente. Detto ciò, in alcune culture si prevedeva un qualche tipo di iniziazione per lo sciamano. Per chi la riceve, la "chiamata" è spesso un dramma: essa ne sconvolge la vita e ne mina seriamente la stabilità e l'integrità fisico-psichica; il chiamato ne farebbe volentieri a meno. Tuttavia, il non accettare, sempre secondo la tradizione sciamanica, avrebbe conseguenze molto più gravi, che potrebbero portarlo fino alla follia ed alla morte. Generalmente nello sciamanesimo classico, gli sciamani sono di sesso maschile, ma esistono anche sciamani di sesso femminile ed il loro numero aumenta man mano che ci si avvicina ai gruppi sedentari, soprattutto nelle società agricole e contadine (ad esempio Uzbeki e Tagiki, ma anche gruppi etnici dell’Estremo Oriente e del Sudest asiatico). Il loro ruolo però è generalmente più marginale rispetto a quello degli sciamani maschi perché, sempre secondo la tradizione sciamanica, il "viaggio" dello sciamano di sesso maschile sarebbe di ben più ampio respiro, avrebbe un raggio d'azione molto più vasto e la sua azione sarebbe molto più potente. Le sciamane (dove esistono) sarebbero invece generalmente più "specializzate" in quelle cure che prevedono l'uso della farmacopea naturale (erboristeria e componenti minerali). Molte caratteristiche dello sciamanesimo possono appartenere sia agli uomini che alle donne senza riguardo per le loro differenze biologiche. Sciamani di entrambi i sessi che suonano tamburi, intonano canti rituali e compiono guarigioni esistono in tutto il mondo, anche se in molti luoghi gli sciamani di una tribù appartengono in modo predominante o a un sesso o all’altro. I gruppi etnici Huichol del Messico, per esempio, hanno sciamani specializzati sia in guarigione sciamanica che in arte sciamanica. Gli uomini sono per la maggior parte guaritori e ritualisti e le donne artiste. Da sempre uomini e donne Huichol operano insieme lungo i sentieri paralleli del guaritore e dell’artista e spesso mariti e mogli seguono l’apprendistato per lo stesso periodo di anni, offrendo sacrifici differenti alle diverse divinità che rappresentano la via del guaritore e quella dell’artista. Insieme, ma individualmente, lottano per raggiungere ciò che viene chiamato completamento, e si aiutano a vicenda verso la meta. Tra gli Araucani del Cile, invece, gli sciamani sono solo donne, come in Corea e come una volta in buona parte della Cina, in Giappone e in India. Secondo la maggior parte delle tradizioni sciamaniche, nel corpo della terra esistono alcuni luoghi di potere che rilasciano emanazioni percepibili e sperimentabili nel corpo. Gli osservatori occidentali si accorgono di rado che lo sciamanesimo ha a che fare con il femminino, eppure la maggior parte degli sciamani e delle sciamane, da qualsiasi parte del mondo provengano, operano nel regno del femminino. Essi pregano la Madre degli Animali o la Madre di tutte le cose, la Madre Oscura, la Nonna della Crescita, la Dea della Morte o qualche altra manifestazione del Divino femminino nel suo aspetto di potere oscuro, magico e guaritore. Geoffrey Ashe, studioso britannico di sciamanesimo, ha scritto che in origine gli sciamani erano donne e che la forma più antica della parola sciamano significa proprio donna. Egli afferma che la comunità paleolitica si frazionò in tribù diverse con dialetti diversi e fu allora che nel dialetto tungus il termine “shaman” assunse anche la connotazione maschile. Ashe collega l’antico sciamanismo femminile alla costellazione dell’Orsa Maggiore e ad Artemide, e lo situa in epoca paleolitica. Egli afferma che nell’antichità lo sciamanismo non era un fenomeno individuale, ma veniva praticato dalle donne in gruppo. E il potere del gruppo femminile è radicato biologicamente nel ciclo mestruale e nei misteri di sangue del parto. In realtà, il periodo mestruale è davvero “tabù”, ma nel senso più antico del termine e cioè “sacro”. Per gli esseri umani esso costituisce l’evento magico più importante del mese lunare, che corrisponde alla fase crescente e a quella calante della luna e al flusso e riflusso delle maree. Il professor Lawrence Durdin-Robertson , studioso irlandese sulle tradizioni della Dea, ritiene che il primo sangue offerto sull’altare fu sangue mestruale: il flusso libero della sciamana restituito alla Madre Terra. Ancora oggi i Lama dell’area Himalayana (Buddhismo Tantrico) si servono del potere del sangue mestruale nelle cerimonie in onore della Dea Tara e ritengono che il sangue del primo mestruo sia una componente fondamentale di tutti i preparati di guarigione per tutta la comunità. Secondo i Lama questo sangue ha vibrazioni potenti che favoriscono la benevolenza della dea come “sacrificio” che non immola nessuna vita. Lo sciamano, diversamente da quanto succede per il sacerdote o il re, non deriva da un'istituzione, ma ha base empirica, possiede facoltà innate o trasmesse e, a differenza invece dello stregone-medico, ha un comportamento di carattere estatico, in trance è ponte fra le energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e delle forze della natura che mette a disposizione dell'umanità attraverso l'amore e la comprensione. Durante l'estasi si impadronisce di lui una forza (che può essere concepita sia dinamicamente come impersonale, sia animisticamente come spirito o demone): con questo aiuto lo sciamano influisce sulla vita dei compagni. Il legame fra lo sciamano e il potere che lo invade è molto stretto, perde la sua personalità e diventa temporaneamente l'"altro". Sciamani dell'America settentrionale e della Groenlandia portano maschere proprio per sottolineare questo significato. Non sempre tutto questo viene sentito come un dono ma anche temuto come la morte, per la sua potenza. Alcune culture sciamaniche fanno risalire la loro origine alle donne, come “la tradizione dell’Aquila” diffusa presso varie culture del Nuovo Mondo, o la Cultura dei Mapuche, in Cile, dove le sciamane operano con una tradizione che si perde nella notte dei tempi, seguendo i cicli lunari. Gli Sciamani sono anche i detentori delle tradizioni mitologiche presso varie culture, con un ruolo fondamentale nella struttura stessa delle società di cui fanno parte. Le regole fondamentali della pratica sciamanica sono il rispetto dell'individualità e della libertà di ogni singolo individuo; divieto per lo sciamano è nuocere a sé e agli altri, mancare di rispetto alla Madre Terra e a qualsiasi espressione di vita materiale e spirituale, nonché ricevere compensi in denaro. Aspetto significativo della "cura" nella credenza sciamanica è che la guarigione è sia fisica che psichica. Parte della psichiatria moderna attribuisce le eventuali guarigioni ad ipnosi o autoipnotismo o anche ad ipnotismo collettivo. Gli strumenti musicali, per esempio, con il frastuono violento che spesso accompagna queste pratiche, "strappano" il guaritore ed il paziente dalla loro solita esistenza, con funzione terapeutica. Diffusione. Lo sciamanesimo, originariamente legato alle culture di cacciatori-raccoglitori, appare diffuso quasi ovunque nel mondo, dall'Australia alle Americhe con caratteristiche comuni. Lo sciamanesimo è presente nel continente africano sotto diversi aspetti e forme e spesso usato a scopo di lucro ai danni della popolazione (molto povera e credente). Nelle grandi civiltà dell'antichità, come quella Cinese e Indiana, le grandi civiltà del Mediterraneo, quelle Mesoamericane e Andine è molto probabile che sia originariamente esistito, ma che poi, con l’avvento delle religioni istituzionalizzate, sia stato da esse “incorporato” e profondamente modificato, perdendo, in buona parte, la sua originalità ed efficacia. In Africa non si utilizza solo il termine "sciamani" per identificare gli "operatori" del mondo magico, ma si usa anche la parola “stregoni” In effetti, presso alcune culture del Continente Nero, la manifestazione spirituale presente nei rituali rende l’uomo controllato dagli spiriti che, proprio al contrario della pratica sciamanica, vengono a “prendere possesso” dell’operatore per un certo periodo. Quindi è arduo l’individuare una netta differenza tra pratiche sciamaniche e possessione. Nelle tradizioni delle popolazioni Tunguse (Siberia) lo sciamano, prima di essere tale, è un “malato”, ovvero un posseduto dagli spiriti. Nelle pratiche africane, proprio come nelle tradizioni sciamaniche, gli spiriti sono “chiamati” dalle danze, dal suono di tamburi, da canti, incensi e libagioni. Sepolture in caverne del nord dell'Iraq, a Shanidar, datate 150.000 anni fa, come altre nell’Europa preistorica, pitture rupestri e graffiti sparsi un po’ ovunque sulla Terra, recano tracce di riti sciamanici. Particolarmente radicato appare presso varie popolazioni Siberiane, dove non c'è è stata l’influenza di culture evolutesi in seguito. Lo sciamanesimo siberiano è pertanto considerato dagli studiosi quello classico, il meno "contaminato". Sappiamo che lo Stretto di Bering, in vari periodi nel corso dell’ultima glaciazione, era l'itinerario seguito dai cacciatori del paleolitico (Homo sapiens sapiens) per penetrare nel Continente Americano mentre dal sud-est dell'Asia raggiunsero l’Australia. Studi genetici effettuati ci parlano di almeno due ondate di popolazioni che si trasferirono nel nuovo e nel nuovissimo continente circa 60.000 e 40.000 anni prima della nostra. Pratiche sciamaniche si ritrovano quasi ovunque: presso i Ciukci, gli Inuit, gli Yupik, i Samoiedi, i Cumani, i Tartari e i Mongoli, i Buriati, i Daigate del Borneo, in Oceania, nel Sud-Est Asiatico, in India, Tibet, Giappone e nel continente americano; si hanno anche forme più diversificate come presso gli Yoag Indiani, oppure i Berserker germanici che, inondati di sacra energia, combattevano senza accorgersi di gravi ferite loro inferte dagli avversari - o addirittura gli eroi colmati dallo spirito di Jahvè nell'antico Testamento (ad es. Gedeone e Saul). Riti sciamanici avevano continuato ad essere praticati nel corso della storia in Cina: la loro presenza è confermata dalle fonti storiche della dinastia Han, secondo cui numerosi sciamani che abitavano il territorio cinese nel III secolo a.C. erano invitati dagli imperatori per la costruzione di altari e templi nella capitale. Nonostante l'ostilità dei funzionari di corte essi mantennero un ruolo importante per oltre un millennio fino all'emanazione di un editto del 1023 che rimandava gli sciamani nelle loro province d'origine, decretando l'abbattimento dei loro altari - in un'epoca in cui il pensiero della filosofia di Confucio aveva ormai permeato la struttura dello stato lo sciamanesimo venne quindi abolito dalla corte e de-ufficializzato, continuando però ad essere praticato a livello popolare fino ai giorni nostri. Gli indigeni della Nuova Guinea, sotto l'effetto di alcune sostanze psichedeliche, erano convinti di entrare in contatto con i parenti defunti: il problema che sorgeva era che un morto tornato tra i vivi cambiava il proprio carattere, così da buono sarebbe potuto divenire cattivo e viceversa; questo cambiamento era alla base dei riti funerari, tesi a prevenirlo o ad assecondarlo. I Roro della Nuova Guinea inscenavano una strana cerimonia per richiamare al villaggio gli spiriti dei morti, considerandoli loro alleati. Esistono diverse teorie per spiegare la diffusione quasi globale dello sciamanesimo, le principali sono: 1. La “diffusionista”; ipotizza che il fenomeno, nato presso un popolo, si sia diffuso p’er “contaminazione” da un popolo all'altro, da un luogo all'altro. 2. La “derivazionista”; originatosi presso le prime popolazioni africane di Homo sapiens sapiens, che si sono poi diffuse sul pianeta. 3. La “strutturalista”; ipotizza che il fenomeno sia sorto contemporaneamente in vari luoghi e presso varie popolazioni perché innato nella struttura mentale umana. Secondo l'antropologia ufficiale, gli elementi fondamentali caratterizzanti dello sciamano, comuni a tutti i luoghi ove la credenza sciamanica si è diffusa - e pressoché identici dall'Australia alle Americhe, all'Asia, - sono: 1. La chiamata sciamanica. Lo sciamano, prima di diventare sciamano, asserisce di ricevere una "chiamata" da parte degli "spiriti", alla quale non può rifiutarsi di rispondere positivamente. 2. Il viaggio sciamanico. Un "viaggio" mentale, onirico nel "mondo degli spiriti", che lo sciamano compie alla propria investitura e successivamente, con modalità differenti (a volte anche per mezzo di allucinogeni), ad ogni suo intervento volto a risolvere problemi propri, della comunità o di singoli. Le fasi caratteristiche del "viaggio" sono: 1. trance (stato psichico alterato che in alcuni casi viene raggiunto tramite l'uso di allucinogeni e che permane per tutta la durata del "viaggio"), 2. metamorfosi, lo sciamano si trasforma (durante il viaggio, quindi in sogno) nell'animale che lo protegge - e da cui deriva il proprio potere - per apprendere le risposte di cui necessita da varie tipologie di entità spirituali. 3. combattimento (può avere, durante il viaggio, combattimenti contro gli spiriti ed altri sciamani) - spesso questa fase non è presente. 4. ritorno (lo sciamano "rientra" dal "viaggio" con la soluzione al problema) 3. Anargirismo, ovvero il divieto per lo sciamano di ricevere compensi in denaro (pena la perdita del potere sciamanico). Animali di Potere e Maestri Spirituali. In accordo molte tradizioni sciamaniche nel mondo, lo sciamano opera nel campo dell'invisibile sempre in compagnia di alleati spirituali, che in genere si manifestano in forma di animale, in genere selvatico, oppure in forma umana, in genere uomini o donne illuminati del lontano passato. Gli sciamani secondo la direzione che esplorano, incontrano diversi tipi di spiriti. Se si muovo nella direzione del basso, Regni Inferiori, o nella parte spirituale del Regno di Mezzo in genere incontrano Animali di Potere, se invece si muovono verso l'alto, nei Mondi Superiori , incontrano guide spirituali in forma di Maestri. In tutti i Regni gli sciamani incontrano solo spiriti benevoli, compassionevoli, che hanno saggezza e portano guarigione. I nostri compagni animali o maestri superiori esibiscono modelli di comportamento che vogliono trasmettere messaggi di guarigione e insegnamenti. Quando si incontra uno spirito animale o umano il suo potere può ricondurre a una armonia che, per qualche motivo, si è incrinata. Il consultante chiede allo sciamano un aiuto e lo sciamano, viaggiando nel Regni spirituali, ritorna con un messaggio che permette di tornare all’equilibrio del consultante. Sovente è lo sciamano stesso che comunica con queste entità spirituali per poter continuare nella sua strada di perfezionamento. Sia gli animali che gli spiriti benevoli di umani Illuminati sono entità che conducono alla saggezza e alla comprensione del singolo nel Grande Mistero della Vita e nell’onorare ogni vivente come una possibile fonte di insegnamento. La Chiamata Sciamanica. Carlos Castaneda diceva spesso ai suoi apprendisti:'lo Spirito arriva se voi lo cercate!' Qui sta il senso della differenza tra le chiamate sciamaniche tradizionali e quelle moderne. I popoli con tradizioni sciamaniche vivono in continuo contatto con la realtà spirituale, avvalendosi degli sciamani (a loro volta coadiuvati da Guide Spirituali), per questo motivo a loro non è richiesta alcuna formazione. Gli uomini e le donne nascono e crescono insieme al mondo invisibile. La nostra società occidentale moderna invece ci ha fatto crescere negando la presenza degli spiriti, ignorando i loro poteri e denigrando, nella migliore delle ipotesi, coloro che si ritengono in contatto diretto con questi esseri invisibili. Per noi quindi raramente gli esseri spirituali ci raggiungono di loro spontanea volontà, il più delle volte non siamo educati a percepire la loro esistenza e la loro presenza. Per questo motivo l'iniziazione sciamanica nella nostra cultura può avvenire in diversi modi. Naturalmente per coloro che hanno già una connessione con il mondo spirituale, la chiamata avviene molto spesso nei sogni, ricevendo la visita di animali o entità che fungono da aiutanti o da protettori nel mondo dei sogni, oppure con visioni ad occhi aperti, oppure attraverso ostacoli ed impedimenti da superare. La maggior parte di noi invece ignora completamente queste possibilità, e l'iniziazione diventa un percorso di scoperta di se stessi e delle proprie capacità extrasensoriali. Ciò che la nostra cultura non ci ha fornito, dobbiamo acquisirlo in altro modo, attraverso letture di libri, condivisione di esperienze altrui, e certamente anche esperienze dirette di ricerca della visione sciamanica. Il percorso sciamanico diventa quindi un percorso di vita, in cui le esperienze dirette con i mondi spirituali diventano passione, sorpresa, meraviglia, scopo di vita. Questo può avvenire soltanto in modo progressivo, graduale, facendo diverse esperienze, lavorando con altre persone in cerchio, condividendo e confrontando le proprie scoperte ed abilità con altri. Secondo gli sciamani la malattia mentale simboleggia la “nascita di un guaritore”, spiega Malidoma Patrice Somé. I disturbi mentali sono emergenze spirituali, crisi spirituali e devono essere presi in considerazione come tali per aiutare il guaritore a “nascere”. Ciò che nella cultura Occidentale viene visto come malattia, il popolo Dagara lo considera una “buona notizia dall’altro mondo”. La persona che sta attraversando la crisi è stata scelta come mezzo per comunicare un messaggio alla comunità dal regno dello spirito. “Disturbi mentali e disturbi comportamentali di ogni tipo sono tutti segni che due energie incompatibili si sono fuse nello stesso campo,” dice il Dott. Somé. Questi disturbi si verificano quando la persona non viene assistita nel rapportarsi con la presenza dell’energia del regno dello spirito. Una delle cose che il Dott. Somé notò quando arrivò negli Stati Uniti nel 1980 - per i suoi studi universitari - fu il modo in cui l’Occidente tratta la malattia mentale. Quando un suo collega fu ricoverato in un istituto mentale a causa di “depressione nervosa” il Dott. Somé decise di andare a fargli visita. Non sapeva però che questa visita sarebbe stata per lui una fonte di riflessione. “Ero così scioccato. Quella fu la prima volta che mi sono ritrovato faccia a faccia con ciò che viene fatto qui alle persone che presentano gli stessi sintomi che ho visto nel mio villaggio”. Ciò che colpì il Dott. Somé fu che l’attenzione ai sintomi era basata sulla patologia, sull’idea che quella condizione era qualcosa che doveva essere fermata. Questa visione era in completa opposizione con il modo in cui la sua cultura considera questa situazione. Mentre si guardava intorno nel reparto osservando i pazienti, alcuni in camicie di forza, altri tenuti in celle perché sotto farmaci, altri urlando, fece questa considerazione: “Così è questo il modo in cui i guaritori che stanno tentando di nascere vengono trattati in questa cultura. Che peccato! Che peccato che una persona finalmente allineata con la potenza dall’altro mondo venga così sprecata”. Noi occidentali non siamo educati ad affrontare e riconoscere l’esistenza di fenomeni psichici, di un mondo spirituale. In effetti le abilità psichiche sono quasi denigrate. Quando le energie del mondo spirituale emergono in una psiche occidentale, l’individuo è completamente incapace di integrarle o anche soltanto di riconoscere cosa sta accadendo. Il risultato è tremendo: senza il giusto contesto e assistenza nei rapporti con un altro livello di realtà la persona è considerata folle. Il dosaggio pesante di farmaci anti-psicotici aggrava poi il problema e impedisce l’integrazione delle due energie che potrebbe portare allo sviluppo ulteriore dell’anima e alla crescita dell’individuo che ha ricevuto queste energie. Nel reparto di salute mentale il Dott.Somé vide molti esseri in giro fra i pazienti, “entità” che sono invisibili alla maggior parte delle persone - ma che gli sciamani e sensitivi sono in grado di vedere. “Sono loro la causa della crisi in queste persone”, ha detto. Gli sembrò che questi esseri stessero cercando di eliminare i farmaci e i loro effetti dai corpi delle persone con cui stavano cercando di fondersi, aumentando così il dolore dei pazienti. “Gli esseri agivano quasi come una sorta di escavatore nel campo energetico delle persone. Le persone a cui stavano facendo tutto ciò urlavano e basta” ha detto. Non poteva più stare in quell’ambiente e dovette andar via. Nella tradizione Dagara la comunità aiuta la persona a conciliare le energie di entrambi i mondi. La persona così è in grado di essere un ponte tra i mondi e aiutare gli altri con le informazioni e le guarigioni di cui hanno bisogno. La crisi spirituale si conclude con la nascita di un nuovo guaritore. Gli esseri spirituali che stavano aumentando la sofferenza dei pazienti in ospedale cercavano, in realtà, di entrare in intima comunicazione con loro al fine di trasmettere dei messaggi dall’altro mondo. Le persone con cui avevano scelto di unirsi non ricevevano assistenza per imparare a essere un ponte tra i mondi e i tentativi di unione degli esseri fallivano. Il risultato è stato il mantenimento del disordine iniziale dell’energia e l’aborto della nascita di un guaritore. “La cultura occidentale ha sempre ignorato la nascita di un guaritore”, afferma il dottor Somé. “Di conseguenza, ci sarà una tendenza dall’altro mondo a continuare a provare con quante più persone possibile, nel tentativo di attirare l’attenzione di qualcuno”. Gli spiriti sono attratti da persone i cui sensi non sono stati anestetizzati, “La sensibilità è praticamente letta come un invito a entrare”, osserva. Coloro che sviluppano i cosiddetti disturbi mentali sono più sensibili ed ecco perchè le entità del mondo dello spirito li scelgono, nella cultura occidentale sono considerai semplicemente ipersensibili. Le culture indigene non la vedono in questo modo e di conseguenza le persone effettivamente sensibili non si sentono troppo sensibili, sanno semplicemente che il loro compito è fare da ponte tra i due mondi. Come trattano gli sciamani quella che in Occidente è chiamata Schizofrenia? La schizofrenia è caratterizzata da una speciale “ricettività a un flusso di immagini e informazioni che non possono essere controllate”, ha detto il dottor Somé. “Quando questa condizione si verifica in un momento che non viene scelto personalmente, e in particolare quando si tratta di immagini che fanno paura e non coerenti, la persona va in delirio”. In questa situazione è necessario prima separare l’energia della persona dalle energie estranee, utilizzando la pratica sciamanica (nota come “sweep”), per cancellare la seconda aura della persona. Con la pulizia del campo energetico la persona non viene investita da marea di informazioni e non ha più ragione di essere spaventata e turbata, spiega il dottor Somé. Dopodiché è possibile aiutare la persona ad allinearsi con l’energia dello spirito che sta cercando di venire dall’altro mondo, passando attraverso la persona, questa “fase” può creare grosse difficoltà con conseguenti problemi fisici e mentali. “L’energia del guaritore è un’energia ad alta tensione”, osserva. “Quando è bloccato, brucia la persona. E ‘come un corto circuito. Questo è il motivo per cui può essere davvero spaventoso e capisco perché questa cultura preferisce confinare queste persone”. Ancora una volta, l’approccio sciamanico è quello di lavorare sull’allineamento delle energie, non c’è blocco e la persona può diventare il guaritore che è destinato ad essere. Bisogna sottolineare però che non tutti gli esseri spirituali che entrano nel campo energetico di una persona sono lì per promuovere la nascita di un guaritore. Ci sono anche energie negative pure, presenze indesiderate nell’aura. In questi casi l’approccio sciamanico è quello di rimuoverli dall’ aura, piuttosto che lavorare per allineare le energie discordanti. Alex: Pazzo negli Stati Uniti, Guaritore in Africa. Per testare la sua convinzione che la visione sciamanica della malattia mentale vale anche per il mondo occidentale, così come nelle culture indigene, il Dottor Somé portò con sé un malato mentale al suo ritorno in Africa, nel suo villaggio. “Sono stato spinto dalla mia curiosità di scoprire se c’è verità nell’idea che la malattia mentale sia collegata alla “congiunzione” con un essere spirituale proveniente da un’altra dimensione” ha detto il Dott. Somé. Alex era un diciottenne, aveva avuto un crollo psicotico all’età di 14. Manifestava stati di allucinazione, tendenze suicide e aveva attraversato cicli di depressione gravi. Era in un ospedale psichiatrico, sotto farmaci, ma non stava guarendo. “I genitori avevano fatto di tutto, senza successo” ha detto il Dott. Somé. “Non sapevano cos’altro fare”. Con il loro permesso, il Dott. Somé portò Alex con sé in Africa. “Dopo otto mesi, Alex era diventato abbastanza normale. E’ stato in grado di coadiuvare i guaritori nei processi di guarigione di altre persone; stava seduto con loro tutto il giorno e li aiutava, li assisteva in quello che stavano facendo con i loro pazienti... Ha trascorso circa quattro anni nel mio villaggio”. Alex era rimasto per scelta, non perché aveva bisogno di essere guarito. Si sentiva “molto più sicuro in Africa che in America”. Per allineare la sua energia con quella dell’essere spirituale Alex ha attraversato un rituale sciamanico leggermente diverso da quello utilizzato con le persone della cultura Dagara. “Il risultato è stato simile, anche se il rito non era letteralmente lo stesso “, spiega il Dott. Somé. Il fatto che allineare l’energia abbia funzionato per guarire Alex ha dimostrato al Dott. Somé che la connessione tra mondo spirituale e malattia mentale è davvero universale. Dopo il rituale, Alex ha iniziato a condividere i messaggi che lo spirito aveva per questo mondo. L’intera esperienza lo ha portato ad andare al college per studiare psicologia. Ha deciso di tornare negli Stati Uniti dopo quattro anni perché “ha scoperto che tutte le cose che doveva fare erano state fatte e avrebbe quindi potuto andare avanti con la sua nuova vita”. L’ultima volta che il Dott. Somé ha sentito Alex, il ragazzo stava frequentando la scuola di specializzazione in psicologia ad Harvard. Nessuno pensava che sarebbe mai stato in grado di completare gli studi universitari. Un approccio sacro rituale alla malattia mentale. Uno dei doni che uno sciamano può portare al mondo occidentale è quello di aiutare le persone a riscoprire i rituali e i processi di guarigione. “L’abbandono dei rituali può essere devastante. Dal punto di vista spirituale, il rituale è inevitabile e necessario se si vuole vivere” ha scritto il Dott. Somè nel suo saggio Ritual: Power, Healing and Community. “Dire che il rituale è necessario nel mondo industrializzato è un eufemismo. Abbiamo visto con la mia gente che è probabilmente impossibile vivere una vita sana senza di esso”. Il Dott. Somè ha capito che i rituali usati nel suo villaggio non potevano essere semplicemente trasferiti in Occidente, così durante i suoi anni di lavoro sciamanico ha progettato rituali che soddisfano le esigenze molto diverse di questa cultura. Una di queste esigenze è ad esempio che le persone capiscano che il loro disagio proviene dal fatto che sono “chiamati da esseri provenienti da un altro mondo a collaborare nel lavoro di guarigione”. Il rituale permette loro di uscire dal disagio e accettare questa chiamata. Un’altra necessità riguarda l’iniziazione. Nelle culture indigene di tutto il mondo, i giovani sono iniziati alla vita adulta quando raggiungono una certa età. La mancanza di tale iniziazione in Occidente è parte della crisi che le persone vivono. Un altro rito che va molto bene per le persone che chiedono il suo aiuto è fare un falò e metterci dentro elementi che simboleggiano le questioni che si stanno creando problemi nella persona. “Potrebbe essere rabbia e frustrazione nei confronti di un antenato che ha lasciato un’eredità di omicidio e riduzione in schiavitù o qualsiasi altra cosa negativa: energie nefaste con cui il consultante deve convivere “, spiega lo sciamano. “Se queste cose vengono viste come ciò che sta bloccando la persona, allora ha senso cominciare a pensare in termini di come trasformare quel blocco in una strada che porti a qualcosa di più creativo e appagante”. Fonte: The Natural Medicine Guide to Schizophrenia, pages 178-189 Si può credere o meno in un mondo degli spiriti o nel fatto che siamo fatti di energie, ma ciò che è davvero interessante di questo articolo è il punto di vista alternativo che offre. Siamo abituati a pensare al disturbo mentale come ad una malattia da guarire, qualcosa che non funziona più nella persona e deve essere aggiustata con trattamenti, farmaci, ricoveri. Questo sciamano invece ci offre tanti spunti su cui riflettere soprattutto in una società come quella occidentale, nella quale si tende a dare molto credito a ciò che dice la scienza a discapito di una visione più spirituale ed energetica. Lungi da me affermare che la scienza stia sbagliando o non sia utile, semplicemente ritengo che adottare un punto di vista completamente materialistico sia riduttivo in un campo vasto e per molti versi ancora sconosciuto come il benessere mentale e fisico (tra loro strettamente interconnessi). Dal mio punto di vista che si parli di sciamani, guaritori, psicologi, medici, bisogna tener presente sempre il fine ultimo di una professione di guarigione: aiutare la persona a ritrovare il benessere e la serenità, due componenti che sono la base su cui costruire la vita. Tratto da articoli pubblicati sul sito del: Centro Studi per lo Sciamanesimo Coordinamento in Italia per The Foundation For Shamanic Studies-California. Bibliografia. SCIAMANI – I Maestri dell’Umanità – Graham Hancock – Ed. TEA RAZZE E POPOLI DELLA TERRA - Renato Biasutti – Ed. UTET