PER LO SVILUPPO DI UN WELFARE EDUCATIVO Premessa Da

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PER LO SVILUPPO DI UN WELFARE EDUCATIVO Premessa Da
S e m i n a r i o
d i
s t u d i o
Istituto
degli
Innocenti
Regione
Toscana
Comune di Empoli
Enti locali, scuola e sistema formativo integrato
U n a r i f l e s s i o n e a p a r t i r e d a i 2 0 a n n i d e l c e n t r o “ Tr o v a m i c i ” d i E m p o l i
Empoli, giovedì 13 dicembre 2012
P E R L O S V I L U P P O D I U N W E L FA R E E D U C AT I V O
Premessa
D a t e m p o si avverte l’esigenza di riprendere una riflessione condivisa in t o r n o a l
c o n c e t t o fondamentale di impegno della comunità e delle istituzioni nel r u o l o d i
p r o t a g o niste attive nel dare indirizzo e impulso alla formazione e all’edu c a z i o n e
d e lle n u o ve g eneraz i o ni e l ung o tutto l’ arco della v ita, con l’ obiettiv o di v al o ri z z a re
il r u o lo del l a co m uni tà l o cal e nella sua funzione di soggetto promotore di u n a
so c ie t à del l a f o rm az i o ne.
Ta l e s f orzo passa inevitabilmente da una analisi aggiornata rispe t t o a l l e
d i n a m i c he sociali attuali, pro muovendo una riflessione sul modello di s o c i e t à a
c u i la Tos cana as p i ra e avanz a ndo una proposta politica che orienta il pro c e sso
t r a s f o r m ativo attraverso l’educazione e la formazione, obiettivo che le co m u n i t à
t o sc a n e hanno s to ri cam ente perseguito.
È n e c e ssari o ri f l ettere, qui nd i , soprattutto in un periodo di difficoltà econ o mi c h e
e c a m b i am enti s o ci al i co m e quello attuale, sul ruolo che la comunit à v u o l e
a s s u m e rsi nell’interpretare la responsabilità di essere soggetto formativ o , a l d i
là d e lle f unz i o ni di tras m i s s i o n e delle conoscenze (anch’ esse in forte di ffi c o l t à )
e r ia f f e r mare l a pro s petti va culturale e v aloriale da cui questo compito pre n de
le m o sse .
Il contesto
N e lla so ci età attual e, caratte rizzata da un policentrismo culturale, si o sse r v a
u n o s v i l uppo accelerato della complessità sociale, con la formazione d i g r u p p i
so c ia li c o nti g ui caratteri z z ati da atteggiamenti, comportamenti, conv in z i o n i e
siste m i val o ri al i f ra l o ro m o l to div ersi.
I n o lt r e , la rapp res entaz i o ne data dai media di una società sempre più ri sc h i o sa
e i n s i c ura, soprattutto in riferimento alle giovani generazioni, indu c e u n a
r a d i c a l i z zazione di processi di individualismo e la frammentazione delle r e l a z i o n i
so c ia li. Tutto ci ò è rap p res e ntato, spesso, da atteggiamenti di chiu su ra e
d i f f i d e n za delle famiglie verso l’esterno, un esterno percepito come ina f f i d a b i l e
sia a liv el l o i s ti tuz i o nal e ( s cuola, pubblica amministrazione, ecc.) che di ra ppo rt i
i n t e r p e r sonali.
L e t r a s f ormazioni sul piano economico e sociale, il nuovo ruolo dei m e d i a e
d e i sistem i di d i f f us i o ne del l ’ informazione, hanno messo in crisi da te mpo l e
a g e n z ie f o rm ati ve ed educati v e classiche, la famiglia e la scuola. Le f a mi g l i e ,
in p a r t ic o l are, hanno s ubi to nel tempo anche un mutamento nella loro fo rma
( d a a l l a rgata a mononucleare e monoparentale), dei suoi ruoli intern i e , d i
c o n se g u enz a, del l o ro rap p o rto con le istituzioni educativ e.
L a c o m plessità sociale fa emergere bisogni complessi e sollecita le istit u z i o n i a
f a r si c a r ico dei p ro b l em i f o rm u lando un sistema articolato di risposte. Le p e rso n e
e s p r i m o no, in modo esplicito e implicito, la necessità di avere occasion i , l u o g h i
e d in te r locuto ri p er p ers eg ui re un prorio percorso di formazione.
S i v ie n e qui nd i a co nf i g urare un processo di apprendimento che si re a l i z z a
d u r a n t e tutta la vita delle persone e che coinvolge sia l’ambito dell’apprend i m e n t o
f o r m a l e (istruzione e formazione), sia quello dell’apprendimento non fo r m a l e e
in f o r m a le .
S e m i n a r i o
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Istituto
degli
Innocenti
Regione
Toscana
Comune di Empoli
Enti locali, scuola e sistema formativo integrato
U n a r i f l e s s i o n e a p a r t i r e d a i 2 0 a n n i d e l c e n t r o “ Tr o v a m i c i ” d i E m p o l i
Empoli, giovedì 13 dicembre 2012
Va l o r i e f i n a l i t à
In u n a società caratterizzata da complessità nelle forme di acquisizion e d e l l a
c o n o s c enza, nella gestione delle relazioni (pubbliche e private) e nella r i c e r c a
d i u n p ossibile percorso professionale è necessario formare cittadini in g r a d o
d i i n t e r agire e gestire una pluralità di sollecitazioni in modo consa p e v o l e ,
c a p a c i di atti ng ere al l e ri s o rs e del territorio, aggiornare le proprie comp e t e n z e ,
p a r t e c ip are al l a vi ta p ub b l i ca in modo costruttiv o, creare risposte utili p e r sé e
p e r l a c ollettività. In questa direzione è possibile attuare i valori costituz i o n a l i e
d e l l o s t atuto della Regione Toscana di realizzare il pieno sviluppo della p e r s o n a
e d e i p r incipi di libertà, giusti zia, uguaglianza, solidarietà, rispetto della d i g n i t à
p e r so n a l e e d ei d i ri tti um ani .
E s i s t e u no spazio di inter vento per perseguire queste finalità, un temp o e u n o
s p a z i o da sempre ambito di lavoro delle agenzie di formazione ed edu c a z i o n e
i n f o r m a l e, un tempo terzo, rispetto a quello dell’educazione in famiglia e d e l l a
s c o l a r i z zazione istituzionale. Si parla di un tempo che si va ampliando c o n l a
p e r d ita di s paz i o e d i p res ti g i o degli altri tempi e degli altri contesti forma t i v i , c h e
so f f r o n o anche del l a perd i ta di competenze specifiche (competenze ge n i t o ri a l i
e c o mp e tenz e educati ve i n s enso stretto).
In q u e s t o ambito è necessario recuperare e ampliare il più possibile la c a p a c i t à
d i p r o m uovere e sostenere i processi di sviluppo delle persone, con il c o m p i t o
d i a c c o mpagnarle in un percorso di crescita e di esplorazione di se s t e s s i e
d e lle p r opri e rel az i o ni co n i l mondo.
Aree di intervento
L a p r o g ettazione di inter ven ti educativi e formativi deve tenere cont o d e l l e
n e c e s s i t à di crescita dei cittadini più giovani, integrandosi con le azion i r i v o l t e
a lle a ltr e f as ce di età, i n p articolare tenendo conto dei luoghi e dei t e mpi i n
c u i si r e al i z z a i l p erco rs o di s ocializzazione dei cittadini, giov ani e adult i : l a v i t a
f a milia r e , l ’am bi to s co l as ti co/ formativ o, il cosiddetto “ terzo tempo” o t e mpo
l i b e r o , c he comprende lo sport, il divertimento, gli interessi personali.
L e p o ssib i l i aree d i i nter vento sono: il tempo di cura, il sostegno ai per c o rsi di
a p p r e n d imento, il bisogno di sperimentare relazioni in età evolutiva, il b i s o g n o
d i lu o g h i d i co nf ro nto per g i o v ani e genitori.
O v v ia m e nte co n l a ri d uz i o ne del tempo scuola e in occasione della sospe n si o n e
d e l l e a t t i vità didattiche le famiglie hanno bisogno di spazi e personale com p e t e n t e
a c u i a f f i d are i f i g l i p er un tempo di cura a cui non riescono più a prov v e de re da
s o l e . Q uesto è un bisogno ch e si estende tipicamente dall’età di 3 anni f i n o a g l i
1 1 -1 3 a nni , f as e nel l a qual e progressiv amente aumenta l’ autonomia dei ra g a z z i
e d e lle f a m i g l i e nel l ’i nd i vi duare risposte div erse.
A ltr o a spetto i m p o rtante è i l bisogno di sostegno ai percorsi di apprendi me n t o ,
d i l u o g h i e tempi in cui i figli p ossano svolgere i compiti o studiare, esige n z a a l l a
q u a le n on s em pre i g eni to ri ri escono a rispondere in maniera efficace nel c o n t e st o
d o m e s t i co, bisogno centrale e importante almeno fino all’età adolescen z i a l e .
I l b iso g n o di rel az i o ne e d i f a re esperienza autonoma è caratteristico di t u t t e
l e f a s c e di età, ma si afferma più fortemente nell’età adolescenziale, e t à n e l l a
q u a le d a l bi s o g no di cura s i passa al bisogno di sperimentare la respon sa bi l i t à
d e lle p r opri e s cel te e m o dal i tà div erse di relazionarsi agli adulti.
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Enti locali, scuola e sistema formativo integrato
U n a r i f l e s s i o n e a p a r t i r e d a i 2 0 a n n i d e l c e n t r o “ Tr o v a m i c i ” d i E m p o l i
Empoli, giovedì 13 dicembre 2012
P e r g l i a dolescenti funziona l’offerta di ampi spazi di autonomia accomp a g n a t a
d a a d u l ti, e l’aggregazione attorno a temi fortemente voluti dai ragazzi s t e s s i .
P e r i g iovani , certam ente, l ’auto-organizzazione e la gestione in propri o de g l i
sp a z i e del l e atti vi tà è m o ti vo di maturazione e di crescita.
Q u e st i b i s o g ni po s s o no es s ere indiv iduati come caratteristici di una ter z a a re a
o l t r e a q uella familiare e scola stica, un terzo tempo, che coinvolge tutti i s o g g e t t i
c h e s v o l gono un ruolo di educazione non formale e informale, sia lavoran d o c o n
i g e n i t o r i sul tema delle loro aspettative rispetto ai figli (per esempio nel l ’ a m b i t o
d e l l o s p ort) sia lavorando con gli operatori di queste agenzie, perché a b b i a n o
ma g g io r i co m p etenz e f o rm ati v e. In questo ambito si possono sv iluppare si st e mi
l u d o t e c ari (ludobus, attività per i periodi di chiusura della scuola, a t t i v i t à
e s t i v e , r esidenziali e non) ch e siano in grado di recuperare quella dim e n s i o n e
d e l l ’ a p p rendimento attraverso la simbolizzazione e la rielaborazione de l g i o c o
c h e o g g i viene demandata spesso a soggetti non sempre consapevoli d e l l a s u a
im p o r ta n z a f o rm ati va.
Il b i s o g no di contesti di confronto si evidenzia per due tipi di utenza: i gio v a n i e d
i g e n i t o r i. Per i giovani emerg e l’interesse a costruire insieme spazi di in c o n t r o ,
d i p r o g e ttazione e riflessione sui luoghi in cui vivono. P er i genitori la ne c e s s i t à ,
se m p r e pi ù s p es s o af f erm ata con una richiesta formale, di occasioni ne l l e qu a l i
s i a a c c olto il bisogno di confronto e di supporto, anche fuori da un’o t t i c a d i
“ l e z i o n e sulla genitorialità”, per imparare a comprendere cosa accad e n e l l e
p r o p r i e relazioni con i figli. I l sostegno alla genitorialità, necessita della cr e a z i o n e
d i l u o g h i ed occasioni per aiutare i genitori nello sviluppo della consape v o l e z z a
d e l p r o p rio ruolo educativo. Sono efficaci incontri informativi/formativi, la b o r a t o r i
s u l l a g e nitorialità, percorsi di educazione familiare, sportelli e punti di a s c o l t o
a n c h e t el ef o ni ci o vi a web .
Fare Sistema
C iò r e n d e neces s ari a l a co s tru zione di un sistema di w elfare per l’ apprendi me n t o
in t e g r a t o e al l arg ato , che abbia radici locali e prospettiv a ampia.
A p a r t ir e d ai pri nci p i f o nd amentali tracciati con la L.R. 32/ 2002, si t ra t t a di
r a f f o r z a r e, radicare e valorizzare il Sistema regionale integrato per i l d i r i t t o
a l l ’ a p p r endimento, all’interno del quale converga l’azione di tutti i s o g g e t t i
t e r r i t o r i a li – istituzionali e no n – a vario titolo coinvolti dalle politiche e d a l l e
a z i o n i e ducative e formative. Un Sistema articolato che abbia la cap a c i t à d i
c h i a m a r e tutte le sue componenti, ai diversi livelli istituzionali (comuni, p r o v i n c e ,
s c u o l a , aziende sanitarie, università, ser vizi per il lavoro, associazi o n i s m o ,
t e r z o s e ttore…), a cooperare per raggiungere insieme obiettivi condivisi ( a “ f a r e
siste m a ”, app unto ) , ci as cuno secondo le proprie competenze, caratterist i c h e e
p o t e n z i alità. I n tale contesto il ruolo dell’ente locale acquisisce un’imp o r t a n z a
s e m p r e maggiore in quanto interprete dell’azione di coordinamento tra le m o l t e p l i c i
“ a g e n z ie ” terri to ri al i , p ers eg ue ndo la finalità di integrare e armonizzare i di v e rsi
i n t e r v e n ti, in modo da fornire risposte sempre più organiche ed efficaci ai b i s o g n i
e sp r e ssi ( es p l i ci tam ente o m eno) dai cittadini. Si v iene quindi a realizz a re u n
p r o c e s s o ciclico all’interno del quale si succedono le fasi della programm a z i o n e ,
p r o g e t t azione e realizzazione delle attività educative, accompagnate d a u n a
c o sta n t e veri f i ca da cui s i o ri gini la riprogrammazione degli inter v enti.
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Comune di Empoli
Enti locali, scuola e sistema formativo integrato
U n a r i f l e s s i o n e a p a r t i r e d a i 2 0 a n n i d e l c e n t r o “ Tr o v a m i c i ” d i E m p o l i
Empoli, giovedì 13 dicembre 2012
La revisione del titolo V della Costituzione e il conseguente percorso di
costruzione di sistema scolastico federale dovranno esaltare ancora di più
il ruolo di coordinamento dell’Ente locale, che dovrà valorizzare il carattere
complementare del rapporto tra scuola e agenzie formative territoriali,
contribuendo a chiarire in maniera più puntuale il significato reale – come previsto
dalla normativa – dell’autonomia scolastica e sostenendo la didattica.
L’ a r c h i t e t t u r a d e l S i s t e m a v e d e c o m e p r i n c i p a l i p r o t a g o n i s t e l e C o n f e r e n z e
zonali per l’istruzione, che costituiscono la sede del coordinamento delle
istanze dei diversi comuni che le compongono, sulla base dei bisogni, delle
caratteristiche e delle risorse di un territorio da approcciare a livello di
zona nella sua interezza. Appare infatti sempre più palese la necessità di
compiere “un salto di scala” nella programmazione degli interventi educativi
(che divengono più diversificati e complessi), di fronte alla quale una visione
limitata al singolo territorio comunale esporrebbe al rischio di sovrapposizioni,
sprechi e inefficacia.
Nel quadro della governance territoriale definito dagli strumenti regionali, la
Conferenza è il soggetto su cui si incardinano bisogni e risorse di un territorio,
in grado di operare una funzione di scaffolding e messa in rete, che renda
attiva e produttiva la presenza di tante e diverse forze nel campo educativo
e formativo, e metta a frutto la vasta esperienza e le professionalità costruite
negli anni dai Comuni e dalle Zone della toscana in questo ambito.
L’ e l a b o r a z i o n e d i u n s i s t e m a c o m p l e s s o e a r t i c o l a t o d i r i s p o s t e e l a s u a
aderenza ai bisogni locali è l’unica risposta efficace alla complessità sociale ed
all’insieme dei bisogni (espliciti e impliciti) che esso esprime richiedendo una
qualità elevata per far fronte ai propri compiti di sviluppo. In questa direzione
è fondamentale il lavoro di rete e di coordinamento verticale e orizzontale,
e, meglio ancora, il “fare sistema” per la realizzazione di sistemi adeguati di
monitoraggio dei bisogni e della domanda di formazione/educazione, strumenti
fondamentali di una politica attenta alle necessità del territorio che preveda
azioni integrate tra tempo scuola, tempo privato e “tempo pubblico”, tenendo
conto delle esigenze territoriali (dall’integrazione dei minori in situazione di
svantaggio, alla creazione di occasioni di crescita per tutti) e puntare alla
diffusione di azioni tese al sostegno della genitorialità ed alla promozione
di attività di per i periodi di sospensione del tempo scuola, operando nella
prospettiva della lifelong learning e per fornire un contributo essenziale anche
al rinnovamento delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa.
Azioni di sistema per la programmazione territoriale
Per una piena e compiuta realizzazione della programmazione territoriale
occorre intervenire con azioni mirate a sviluppare e rafforzare il sistema
su cui la programmazione si incardina, affinché il sistema stesso possa
effettivamente definirsi tale ed espletare il proprio ruolo. Le linee guida della
R e g i o n e To s c a n a i n d i r i z z a n o l e p o l i t i c h e d e i t e r r i t o r i ( c o n c a d e n z a a n n u a l e o
pluriennale) evidenziando obiettivi e priorità degli interventi diffusi degli enti
locali; al contempo la realizzazione di azioni di sistema permette di perseguire
una maggior incisività, coerenza e sinergia degli interventi stessi.
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Enti locali, scuola e sistema formativo integrato
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Empoli, giovedì 13 dicembre 2012
L e C o n f erenze zonali per l’istruzione, pur essendo previste con legge da d i v e r s i
a n n i, t r o vano app l i caz i o ni concrete molto div ersificate nei territori to sc a n i e
s p e s s o appaiono tuttora piuttosto deboli.
N e lla p r os petti va di raf f o rz arne il ruolo e di supportarle laddov e ciò av v ie n e c o n
d if f ic o lt à, s i rend e neces s ari o rilanciare:
• str u ttu re d i s up p o rto tecni co-organizzativ o (quali le segreterie tecnich e de l l e
c o n f e r e n z e) d ed i cate al l a realizzazione di tutte le funzioni di coordin a me n t o
istit u z io nal e e racco rd o , i nterrelazione tra i soggetti del sistema;
• s t r u t t u re di supporto specialistiche (quali i CRED e i C IAF) dedicate an c h e a l l a
e r o g a z ione d i p res taz i o ni /s er vizi educativ i di qualità.
I n mo lt e real tà s i s o no g i à co stituite le Unioni di comuni, il cui territorio spe sso
c o in c id e co n i l terri to ri o d el l a zona (talv olta ne è un sottoinsieme); all’ i n t e rn o
d i t a l e modello organizzativo la gestione associata dei ser vizi (ancor a p o c o
p r a t i c a t a) si presenta come un’ottima opportunità per garantire econ o m i e d i
sc a la e f unz i o nal i tà al l a p rogrammazione territoriale. In tale v isione a ppa re
imp o r t a n te:
• p r o m u overe l a co s ti tuz i o ne di ulteriori Unioni di comuni;
• o p e r a r e affinché all’interno delle Unioni divenga sempre più messa in p r a t i c a l a
g e st io n e as s o ci ata d ei s er vi z i nell’ ambito dell’ educazione e dell’ istruzio n e .
N e lla e t ero g enei tà d ei terri to ri toscani e dei soggetti che v anno a comp o rre u n
s i s t e m a integrato così complesso e che ha bisogno di trovare maggior s o l i d i t à ,
o c c o r r e s vi l upp are: p erco rsi formativ i/ informativ i riv olti agli operat o ri de i
so g g e t ti del s i s tem a ( a parti re dagli enti locali) che contribuiscano a re a l i z z a re
u n a c o ndivisione di linguaggi, obiettivi e metodologie di lavoro inte g r a t o e
c o o p e r a ti vo . Co n una f o rm az i one mista, potrà essere garantita la partecipa z i o n e
d e lle d iv ers e co m po nenti : f unzionari degli enti locali assieme ad inse g n a n t i ,
e d u c a to ri , o p erato ri , as s o ci az ionismo… nel mentre occorre garantire la spe c i fi c i t à
d i c i a s c una agenzia educativa, dobbiamo lavorare per il coordinamento s u i f i n i
e s u l l e strategie per il loro raggiungimento.
A l l o s c opo di conferire efficacia alla programmazione è fondam e n t a l e
r e a liz z a r e:
• d i s s e minazione di buone pratiche, che mettano in luce esperienze di p r o g e t t i
c o n c r e ti al l ’i nterno dei q ual i appaia una forte connessione tra criticità ril e v a t e e
e f f e tti p o s i ti vi pro d o tti ;
• mig lio ram ento d el l a d i s po nibilità delle informazioni, per far si che la
p r o g r a m mazione sia sempre più basata su dati certi ed oggettivi, sia in
r e la z io n e al co ntes to ( anal i s i dei bisogni), che ai risultati e agli impatti de g l i
in t e r v e n ti ( veri f i che di ef f i ci enza ed efficacia).
P e r u n i mpiego razionale e corretto delle risorse pubbliche (peraltro s e m p r e
p iù e sigue) d i vi ene anco ra più importante perseguire una reale sine rg i a di
f in a n z ia m enti e co m petenz e ai div ersi liv elli istituzionali, prev edendo mec c a n i smi
d i c o f i n anziamento e convergenza; oltre che dai contributi pubblici le r i s o r s e
p o s s o n o venire anche da attività di autofinanziamento mediante iniz i a t i v e a
p a g a me nto per utenz e no n s c olastiche.