Senza parcheggi? Ci si può salvare con mille idee

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Senza parcheggi? Ci si può salvare con mille idee
Senza parcheggi?
Ci si può salvare
con mille idee
TRENTO. Sì, è vero, cercare parcheggio nelle ore di
punta in piazzale Sanseverino è come finire in un inferno dantesco. Ma sottrarsi alle fiamme si può. Se si ha il
coraggio di uscire di casa "inforcando" la bici anche se
magari scendono due gocce
di pioggia il tormento può diventare beatitudine. «E' il
mezzo migliore - dice Antonella Valer, di Car Sharing
Trentino - per arrivare in ufficio di buon umore». Sono le
due ruote, insomma, «il vero
asso della manica della città
di Trento.
LUCA MAROGNOLI A PAG. 3
Parcheggi pieni? Si può fare senza
di Luca Marognoli
TRENTO. Sì, è vero, cercare parcheggio nelle ore di punta in piazzale Sanseverino è come finire in un inferno dantesco. Ma sottrarsi alle fiamme si può. Se si ha il coraggio
di uscire di casa "inforcando" la bici anche se magari scendono due gocce di pioggia il tormento può diventare beatitudine. «E' il mezzo migliore - dice Antonella Valer, di Car
Sharing Trentino - per arrivare in ufficio di buon umore».
Bici. Valer cita le parole
usate dai partecipanti al concorso "Al lavoro in bicicletta", organizzato dal Comune
di Trento. «I risultati sono
stati entusiasmanti», dice.
«Con grossissimi numeri e testimonianze commoventi: la
bicicletta è efficiente, comoda, più veloce dell'auto...».
Sono le due ruote - secondo la portavoce del mondo
della mobilità alternativa «il vero asso della manica
della città di Trento: sempre
più numerose in circolazione, con le ciclabili che, faticosamente ma in maniera costante, si allungano».
Mezzi pubblici. Ma le opzioni sono diverse. «Il piano urbano della mobilità dice che
le priorità sono: primo i pedoni, secondo i ciclisti, terzo il
trasporto pubblico, quarto il
trasporto collettivo come
car-sharing e car-pooling, dove l'auto viene mezza a disposizione di più persone. L'auto privata viene per ultima».
Secondo Valer il trasporto
urbano a Trento «è uno dei
migliori d'Italia e non lo dice
Trentino Trasporti, ma indagini indipendenti».
E i pendolari dalle valli?
«Devono lasciare l'auto al-
l'ex Zuffo o arrivare con la
Trento-Male, che ha un livello di efficienza ottimo, mentre sulla Valsugana qualche
problema c'è e capisco chi si
è preso delle stufate. Ma se
passerà alla Provincia migliorerà. E comunque non dico che l'auto in assoluto non
si debba usare: la cooperativa che rappresento si chiama Car Sharing Trentino...».
Multimodalità. E proprio
qui sta il punto, dice Valer.
«A settembre, per la Settimana europea della mobilità, abbiamo tentato di lanciare proprio il concetto chiave di
multimodalità: che non vuol
dire prendere venti mezzi assieme, ma usare quello più
adatto a seconda del tipo di
spostamento che faccio: se
vado a fare shopping, in ufficio o a portare il figlio all'asilo. La monocultura dell'auto
privata invece prevede un
uso esclusivo: siccome è comoda la prendo, salvo arrivare al parcheggio e infuriarmi
se non c'è posto. In più sull'autobus posso fare due
chiacchiere con il vicino o
leggermi un libro».
Car-sharing. Sono circa
300 gli utilizzatori a un anno
e sei mesi dalla partenza del
servizio. I chilometri per auto mediamente 1.600. I mezzi
sono 12, di cui 7 a tempo pieno e 5 a part-time, parcheggiati nelle zone di Port'Aquila, piazza Dante, piazza Fiera, Tridente, ospedale S.Chiara, Big Center e Povo via alla
Cascata. Si pagano 150 euro
di abbonamento annuale se
si è singoli e 200 per le famiglie. La tariffa oraria è di 2
euro (diurno, la notte è gratis), quella chilometrica di 40
centesimi per i primi cento e
30 per quelli successivi. «Gli
utilizzi sono i più disparati»,
continua Valer. «Molti "business", di aziende ed enti pubblici, ma ci sono anche i privati. Due le categorie: chi
non ha la macchina, come
una famiglia che abita in centro e giustamente ha deciso
di non comprarla, oppure
chi ne ha una e usa la condivisa al posto della seconda».
Auto elettriche. Dire addio
ai combustibili fossili è uno
scenario sempre meno lontano. «E' una riflessione che
stiamo facendo all'interno
della cooperativa. Al convegno Clima mobility di Bolzano tutti hanno detto che il futuro dell'auto elettrica è la
condivisione. Anche per i costi fissi: un veicolo nuovo costa 40 mila euro minimo. Però risolve il problema dell'inquinamento e del rumore,
non quello dei parcheggi».
Jungo. Per i più sportivi
c'è "Jungo", l'autostop a pagamento. «Si può mettere nella categoria del car-pooling:
se proprio devo usare l'auto,
almeno carico qualcuno.
L'attesa è breve, ma il servizio non ha ancora tanta visibilità, pur avendo raggiunto
i 500 aderenti. Credo che lo
sviluppo che sta avendo nel
resto d'Italia lo farà crescere
anche il Trentino».