Lezione 5 - Esercizi Scrivere per paragrafi
Transcript
Lezione 5 - Esercizi Scrivere per paragrafi
Lezione 5 - Esercizi Scrivere per paragrafi 1. Leggi il seguente brano e rispondi alle domande. Scrivere per il web Mettete i concetti più importanti in cima. Non scrivete cioè per arrivare a delle conclusioni attraverso un ragionamento, come insegnano a scuola, o come avviene nei romanzi, con il cosiddetto climax. Scrivete in maniera giornalistica, scoprendo le vostre carte fin da subito, con l'esposizione della conclusione o della notizia. I dettagli vanno aggiunti in seguito. Se la lettura viene troncata a metà, l'utente deve aver già incontrato i concetti principali. Un errore abbastanza frequente (l'ho fatto anch'io) è quello di instaurare una specie di gioco con il lettore, incuriosendolo, fornendo dati oscuri, in maniera da creare un aumento di interesse che lo spinga a leggere. Be', non funziona. I lettori non vogliono perdere tempo in rete, e gradiscono i fatti, non i giochini, per i quali si rivolgono a siti specialistici. L'utente vuole sapere subito se troverà qualcosa che lo interessi. Se la prima frase è promettente, vorrà saperne di più. Tale modo di scrivere è talvolta definito a "piramide rovesciata". Che le prime frasi siano le più importanti vale non solo per l'intero testo, ma anche per i singoli paragrafi. Poiché la gente non legge, ma scorre il testo, rendete possibile la comprensione anche solo attraverso le frasi principali poste in cima ai paragrafi o attraverso le frasi chiave, evidenziate. Dedicate un periodo ad un solo concetto. Quando avete esaurito quell'argomento e passate al successivo, cambiate periodo. Questo faciliterà visivamente, ma anche concettualmente, il processo di comprensione del lettore, già abbastanza ostacolato dalla difficoltà di lettura. (da Usabile.it) Che cos’è un paragrafo? Perché dividere il testo per paragrafi può essere d’aiuto al lettore? 2. Leggi il seguente testo e suddividilo in paragrafi, quindi confronta la tua suddivisione con quella di qualcun altro e valuta quale sia la soluzione più corretta. Comunico, dunque sono Manuel Castells Facciamo sempre parte di una rete di comunicazione dovunque ci troviamo. Addio alla solitudine Internazionale 684, 15 marzo 2007 Nel secolo scorso l'energia elettrica ha determinato lo sviluppo della società industriale. Oggi internet e le altre tecnologie dell'informazione stanno cambiando la nostra vita grazie alla loro capacità di farci comunicare ovunque siamo in modo interattivo. I telefoni cellulari sono la tecnologia di comunicazione che si è diffusa più rapidamente nella storia: nel 1991 c'erano 16 milioni di cellulari nel mondo, oggi sono più di 2,3 miliardi, su una popolazione di 6,4 miliardi di persone. E anche se sono diffusi in modo diseguale, possiamo dire che oggi i cellulari sono diventati un tratto caratteristico della nostra epoca. Per fortuna la storia della tecnologia insegna che le persone si appropriano di ogni invenzione, adattandola ai loro bisogni. E se certi strumenti non gli servono, semplicemente non li comprano. In molti casi, come è successo per internet e i cellulari, sono gli utenti a sviluppare le applicazioni, dalla posta elettronica alle chat fino agli usatissimi sms, che all'inizio erano considerati una funzione secondaria dei telefonini. Dunque i cellulari sono diventati uno strumento (se non la causa) di una straordinaria trasformazione sociale in corso su tutto il pianeta. Da alcuni anni, insieme a Mireia Fernández Ardèvol e ad alcuni ricercatori di varie nazionalità, abbiamo studiato il fenomeno, e sintetizzato tutto ciò che la ricerca accademica sa sull'argomento in un libro pubblicato dalla casa editrice dell'Mit (Mobile Communication and Society. A Global Perspective, Mit Press 2006). L'impatto del telefonino sulla vita familiare, per esempio, ha stravolto l'organizzazione basata sul pater familias e sugli orari rigidi della vita in comune. La famiglia oggi è un insieme di individui, ognuno con un lavoro, degli impegni, una rete di relazioni sociali e degli orari in continuo cambiamento. Le ricerche dimostrano che il telefonino aiuta a coordinare e a concordare gli incontri e le attività di tutte le persone che fanno parte della famiglia. C'è di più: la maggiore autonomia dei bambini, riflesso dell'individualismo libertario dei genitori e dell'aumento dei loro impegni, non crea ansia anche perché le madri possono chiamare in ogni momento i bambini (e viceversa). È un modello di autonomia con una rete di sicurezza. Sono queste abitudini familiari ad aver contribuito alla diffusione del cellulare al di là dell'uso professionale per cui era stato concepito inizialmente. Ecco come si spiega, per esempio, che in Spagna il 58 per cento dei bambini dai dieci ai quattordici anni ha un telefonino. Ma i bambini e i giovani fanno un uso del telefonino che va oltre i confini familiari, trasformandolo in un elemento fondamentale della loro vita nella comunità virtuale. La cultura giovanile si basa, come sempre, sul rapporto privilegiato di sostegno e comunicazione tra amici della stessa età per fare fronte comune contro gli adulti. La caratteristica del nostro tempo è che il cellulare e internet permettono di mantenersi in contatto costante. Un sms o una chiamata equivalgono a dire che si è vicini, rafforzano il modo di essere e di condividere la vita. Fino al punto da far nascere un linguaggio specifico, il texting, nato per riuscire a comprimere la vita nei 160 caratteri dello schermo del cellulare e poi diventato una vera e propria lingua. Il maggior pregio del cellulare è che ci permette di comunicare con gli amici, l'ambiente di lavoro e il mondo in qualsiasi momento e luogo, più che il fatto di poterlo usare quando siamo in movimento. In realtà la maggior parte delle chiamate fatte con il telefonino partono da casa, dal lavoro o da scuola, cioè da luoghi dove andiamo spesso e dove c'è un telefono fisso. Perché la cosa essenziale è poter comunicare attraverso le nostre reti. Così si trasformano il tempo e lo spazio della vita stessa. Il tempo si comprime all'infinito perché accumuliamo cose da fare dovunque ci troviamo: non c'è spazio per l'inattività. Anche alla fermata dell'autobus o nella sala d'attesa del medico possiamo comunicare con tutti. Il lavoro invade il tempo libero, l'informazione non smette di accumularsi nel nostro cellulare, la casa e l'ufficio si sovrappongono nelle reti della comunicazione. Se possiamo collegarci alle nostre reti di comunicazione e da lì alle reti di tutto il mondo, possiamo organizzare manifestazioni e diffondere proclami. I governi sono indifesi di fronte alla capacità di mobilitazione dei cittadini, come dimostrano i movimenti di opinione che hanno provocato dei cambiamenti politici in Spagna, Filippine, Corea, Ucraina, Ecuador e Thailandia. Non si tratta di speculazioni futurologiche. Sono cose che noi ricercatori già sappiamo. E sappiamo che non siamo mai isolati, che facciamo sempre parte di una rete di comunicazione, ovunque ci troviamo. E che siamo sempre rintracciabili, naturalmente. Addio alla solitudine. Comunichiamo, quindi esistiamo. La nostra vita si esprime attraverso le nostre reti. Siamo mobili anche se siamo immobili. Il vortice delle nostre speranze, dei nostri timori e delle nostre realtà gira di continuo, aspettando sempre una chiamata, anche se è solo uno squillo. 3. Individua nei seguenti testi la frase chiave o topic sentence. "La Grecia conquistata conquistò il conquistatore" scrive Orazio per rendere la forte fascinazione dei romani nei confronti della cultura ellenica. Questa infatuazione li indusse a portarsi a casa un numero spropositato di opere d'arte greche per decorare fori, terme, ville e giardini. E siccome la opere originali non erano illimitate cominciarono a farsi fare copie, un numero straordinariamente elevato di copie. Ammirate e replicate erano le statue di grandi artisti. Certo, andavano per la maggiore Mirone, Fidia, Policleto, Scopa, Lisippo. Ma tra tutti il più amato dai romani fu Prassitele, il grande scultore ateniese del IV secolo avanti Cristo. Le sue statue possedevano la grazia, la dolcezza, l'eleganza, la sensualità che tanto piacevano all'aristocrazia del periodo imperiale. È l'artista dell'antichità di cui in assoluto possediamo più opere in replica, e secondo alcuni studiosi anche due-tre originali. Eppure le sue sculture più celebri - l'Afrodite Cnidia, l'Apollo Sauroctono, l'Eros di Tespie - non sono conosciute dal grande pubblico quanto quelle di un Michelangelo, Bernini o Canova che pure tanto devono ai modelli elaborati in Grecia. (Matteo Metta, Il sole 24 ore, 23 marzo 2007) Quando Jack Kerouac approdò a Parigi, nell'estate del 1957, proveniva da un lungo tour che lo aveva lasciato alquanto scontento. Cosa non gli era piaciuto di Città del Messico e della soffocante Tangeri? I servizi igienici, che considerava «primitivi », e soprattutto il costo delle prostitute che non poteva permettersi (3 dollari in Marocco). Non sapeva però che di lì a pochissimo tempo tutto sarebbe cambiato, che fan e adoratori lo avrebbero osannato, celebrato, portato alle stelle come l'unico vero profeta del nostro tempo. Che sarebbe diventato facoltoso senza però abbandonare mai quella pericolosa passione per la bottiglia che lo condusse alla tomba. Il 5 settembre dello stesso anno, infatti, vedeva la luce il romanzo che ha cambiato il mondo, On the road, scritto di getto, in soli tre mesi, nel 1951 e edito sei anni dopo. (Mirella Serri, La stampa, 23 marzo 2007) È vero navigare in Internet è un’attività che si svolge spesso in solitudine, eppure di fronte a un computer si possono incontrare molte persone. Basti pensare che i frequentatori della Rete sono oltre un miliardo in tutto il mondo (un sesto della popolazione mondiale) e la cifra è in continua crescita. Solo in Italia il numero di utenti è salito dal 22% della popolazione nazionale nel 2000, al 51% nel 2006. Per cui non c’è da stupirsi se in alcuni orari il Web può apparire addirittura sovraffollato. Ma qui non ci sono problemi di spazio e per qualcuno, più si è più ci si diverte. Da qualche tempo, infatti, è scoppiato il fenomeno del social network online. Luoghi dove vivere una vera a propria vita parallela. (da www.focus.it) 4. Nei seguenti paragrafi è stata eliminata la frase chiave; inseriscila tu. …………………………………………………………………………………………………………. Forse perché, simile a una bacheca virtuale, il suo sistema di messaggistica asincrona (perché si può rispondere a un post anche dopo diversi giorni) permette una comunicazione meno impegnativa di una chat, dove invece si conversa in tempo reale. E proprio su alcuni forum, ha fatto la sua “primordiale” apparizione l’avatar: un’immagine - statica o animata - che ha lo scopo di dare un “volto” al nickname (il soprannome) di ciascun partecipante, oggi usata nelle più avanzate comunità virtuali. (da www.focus.it) ………………………………………………………………………………………………………….………………………………… ……………………………………………………………………….: un progressivo calo degli indici di natalità (e di mortalità) in seguito alla diffusione degli anticoncezionali, dell'istruzione femminile e all'accresciuto lavoro delle donne fuori casa. A far diminuire il numero medio di figli per coppia contribuiscono anche il drastico contenimento della mortalità infantile, grazie ai progressi igienico-sanitari e l'imporsi di nuovi stili di vita dovuti all'urbanizzazione, al diffondersi della pratica del divorzio, ai modelli suggeriti dai mass-media e, più globalmente, alle maggiori aspettative che uomini e donne hanno sulla qualità della loro vita. Ne consegue che quello di moglie e di madre è pur sempre il ruolo principale, ma non più l'unico modello proposto alle donne. Occorre tuttavia precisare che l'emancipazione femminile si sviluppa storicamente soltanto nel contesto della moderna civiltà industriale, là dove è possibile la distinzione tra sessualità e procreazione ed è attuabile il controllo della fecondità. (da BIM, La donna nella società industriale) 5. Utilizza le frasi elencate di seguito per scrivere uno o più paragrafi. A L’età barocca è il periodo compreso tra il 1600 e il 1750 circa. Il termine barocco aveva un'originaria accezione estetico-letteraria (enfasi, immaginosità, gusto del sorprendente, amore per la scenografia). Il termine barocco delinea i connotati storici della società europea che espresse l'arte barocca. I connotati della società europea nell’età barocca furono soprattutto lo spirito imperante della Controriforma, il potere del papato sostenuto dalla Compagnia di Gesù, i fasti delle monarchie cattoliche di area occidentale (Spagna e Francia) e tedesca (Baviera e Austria), il predominio sociale delle aristocrazie fondiarie in una società rigidamente gerarchizzata. B L’umanesimo è il movimento intellettuale nato in Italia alla fine del XIV secolo. L’umanesimo dimostra una rinnovata attenzione alle discipline morali, civili e letterarie (studia humanitatis). L’umanesimo intese esaltare l'"uomo naturale" quale si manifestava al suo culmine nell'antichità classica. Secondo l’umanesimo l’antichità classica andava recuperata prescindendo dal suo assorbimento nel cristianesimo. Il "preumanesimo" del XIV secolo è incarnato da Francesco Petrarca e da Marsilio da Padova. Il nuovo fermento culturale trovò in Firenze fra 1370 e il 1440 il terreno ideale per lo sviluppo di un "umanesimo civile". L’umanesimo civile nacque dall'alleanza fra il ceto dirigente mercantile e un nuovo tipo di intellettuale, il notaio-cancelliere di formazione retorica (Coluccio Salutati, Leonardo Bruni).