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31 luglio 2009 delle ore 12:04
fino al 15.IX.2009
New York-Torino
Torino, Fusion Gallery
Artisti della School of Visual Art di New York e dell’Accademia Albertina si confrontano.
Esprimendosi con un fresco linguaggio contemporaneo. Per una riflessione sulla giovane arte...
Una mostra basata sul confronto e che offre uno
spunto di riflessione sull’ecletticità espressiva
dei giovani, spesso tagliati fuori dal mercato
dell’arte. Un connubio di personaggi
provenienti dalla School of Visual Art di New
York e dall’Accademia Albertina di Belle Arti
di Torino.
Cinzia Ceccarelli nei suoi scatti restituisce la
vanità femminile, delicata, effimera, eterea.
Vanitas Vanitatum è un dittico composto da due
immagini speculari; il mito di Narciso è
rivisitato attraverso la raffigurazione della
donna, che bacia il proprio riflesso. La
femminilità evanescente traspare anche nei
lavori della serie Noi, in cui emerge un gioco
seducente di luci e ombre.
Francesca Ferreri propone un’installazione che
si allontana dall’estetica dei suoi precedenti
lavori. Si tratta di un video in cui due teschi
profilo oscillano in un moto sempre uguale e le
peculiarità delle scanalature ossee paiono
compenetrarsi l’un l’altra, mentre alcuni
asciugamani giacciono ripiegati a terra.
Massimo Spada, in Tra scesa e ascesa, connota
la pittura di un effetto fotografico: l’immagine
si apre a molteplici interpretazioni, spaziali,
oniriche e corporee. Le fotografie di Francesca
Renolfi sono caratterizzate da forti contrasti tra
il corpo femminile, quasi sempre ritratto in
modo parziale, e i cumuli di materiali di
rottamazione: fili elettrici, scarti metallici si
contrappongono alla vita, in un ambiguità
suggestiva.
Interessante il lavoro di Francesca Sibona, da
tempo impegnata nell’intento di restituire
dignità morale agli animali, spesso utilizzati
come “oggetti organici”. In Cut 1 il corpo della
bestia è esposto nelle varie fasi di macellazione;
l’ausilio del plexiglas dona alla stampa un
effetto di trasparenza, e i ganci in ferro a cui è
sostenuta l’opera rendono l’intento efficace e
reale. In Cut 2 , con la medesima tecnica, è
raffigurata una bambola bratz nella sua acerba
bellezza e coi vari pezzi del corpo scomposti.
Diverso è l’approccio di Steven Vega, che per
le sue ideazioni utilizza la pelle e i capezzoli di
maiale squartato, tramutandoli in un alfabeto e
in un paio di guantoni da box. In questo caso
l’arte sembra porsi sul confine tra espressione
e crudeltà; un limite superato da molti artisti
contemporanei, a discapito dell’etica, e che
necessiterebbe di una riflessione adeguata.
David Del Boca Flinn propone un’installazione
concettuale: utilizzando legno carbonizzato e
luci industriali crea una rivisitazione del fuoco,
simbolo di purificazione interiore. In Video
game relaxation di Marc Kokopeli lo spazio del
quadro subisce una mutazione: la tela ripiegata
su se stessa diviene giaciglio.
Ancora da New York, Jon-Paul Rodriguez e
Isabel Halley. Nel video di quest’ultima il
dialogo ironico fra artista e scultura pone
l’accento sul rapporto d’intimità che intercorre
con l’opera. Accanto, un pannello riassume i
luoghi comuni del discorso votato al nonsense:
“non dovrei dipingere usando un tampax”, “non
dovrei travestirmi come un uomo per infiltrarmi
in un’associazione solo per uomini e diventare
il primo membro femminile”.
paola simona tesio
mostra visitata il 13 luglio 2009
dal 19 giugno al 15 settembre 2009
New York-Torino. Nuove proposte
a cura di Edoardo Di Mauro e Walter Vallini
Fusion Art Gallery
Piazza Peyron, 9/g (zona Cit Turin) - 10143
Torino
Orario: martedì, giovedì e venerdì ore
16.30-19.30 o su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 3356398351; info@fusiongallery.
it; www.fusiongallery.it
indice dei nomi: Jon-Paul Rodriguez, Cinzia
Ceccarelli, Francesca Ferreri, Francesca
Renolfi, Francesca Sibona, Massimo Spada,
Marc Kokopeli, Isabel Halley, Steven Vega
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