Tra i banchi con torri e alfieri L`Aido prepara la sua festa
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Tra i banchi con torri e alfieri L`Aido prepara la sua festa
Martedì 22 Aprile 2014 .ROVIGO La Voce 9 IL PERSONAGGIO Un 24enne di Canale di Ceregnano sta conquistando l’Europa con i suoi piatti Enrico, chef sotto la torre Eiffel Ma il giovane non ha intenzione di fermarsi e per l’anno prossimo punta già all’Australia Marzia Santella La trepidazione e l'adrenalina corrono a fiumi nella cucina quando si attendono le reazioni dei clienti in sala. Un momento che vale sacrifici immensi come quelli compiuti dagli chef che non conoscono feste tradizionali, impegnati come sono a creare piatti prelibati per i loro clienti. Questo è quello che succede anche a Enrico Gagliardo, capo-partita, polesano di 24 anni che da Canale di Ceregnano ha intrapreso la strada della cucina per tracciare il suo già fantastico futuro. A 14 anni la scelta della scuola alberghiera condotto ed ispirato dalla cucina della mamma Stefania Pilati. Un’avventura iniziata con la prima stagione a Rosolina, poi Formentera, in Spagna, quindi di nuovo in Italia. Oggi Enrico lavora all’Officina Schenatti, noto e prestigioso ristorante di Parigi. Enrico, come sei arrivato fin qui? “Il mio lavoro mi porta a viaggiare molto. Dopo locali prestigiosi come il Bauer di Venezia, e l’Ar- BOARA PISANI Serata da fotografi con omaggio rossoblù All’opera Il grande chef Enrico Gagliardo lavora in uno dei migliori ristoranti di Parigi mani Cafè di Parigi, ho lavorato in alcune realtà italiane fino a quando mi ha chiamato lo chef Ivan Schenatti che mi ha voluto nel ristorante che stava per aprire nella capitale francese. Ed eccomi qui”. Un impegno d’al ta classe che ha portato anche molti riconoscimenti... “Sì. Qui all’Officina Schenatti, ad oggi, abbiamo ricevuto numerosi premi, e siamo citati in numerose guide tra cui le guide Michelin e Pudlowski tra le più importanti del settore”. Qual è stata la sua emozione più forte in ambito lavorativo? “Una sera un cliente dopo aver cenato è entrato in cucina si è voluto complimentare con me di persona, ringraziandomi per la cena eccellente. E’ stato per me un momento emozionante come quando, un mese fa, ho cucinato qui per mia madre che era venuta a trovarmi. Essendo stata lei la mia musa, mi ha fatto molto piacere ed è stato un momento commovente”. Che tipo di cucina ama creare? “La mia cucina è quella tradizionale italiana”. Quali progetti ha in serbo per il futuro? “Il prossimo anno andrò in Australia. Il mio lavoro comporta enormi sacrifici e così mi godo il lato positivo: viaggiare. Voglio ringraziare i miei genitori Giancarlo e Stefania a cui va riconosciuto tutto il merito del mio successo”. BOARA PISANI - Il circolo La Barchessa approda a Boara Pisani. Ospiti dell’associazione culturale Athesis, i rappresentanti del gruppo fotografico La Barchessa hanno presentato il loro itinerario artistico venerdì alle 21 nella sede di Boara in piazza Athesia. Accompagnati dal loro attuale presidente Roberto Antelo, e dal suo storico predecessore Giovanni Bettin i fotografi di Limena hanno offerto ai presenti una serata all’insegna dell’autentica cultura della scrittura con la luce. Innamorati della loro passione, hanno presentato una varietà di percorsi davvero interessante e piena di elementi scaturiti da una ricerca intelligente e ricca di situazioni che lo scatto dell’apparecchio fotografico ha reso “condivisibili”. Immagini attraenti, capaci di cogliere l’essenza dei soggetti mutandoli in fabule da narrare come percorsi vitali. Gruppo poliedrico nel modo di intendere la fotografia quello degli autori di Limena, tesi a valorizzare ogni aspetto rappresentabile attraverso la fluida velocità della luce: dalla documentazione dei fatti, all’interpretazione della realtà che si trasforma in sogno, forse in illusione, sicuramente in attraente magia. E non è mancato, poi, un omaggio dal sapore pienamente polesano. Agli amici di Limena è stato infatti fatto dono di una preziosa edizione di “cuor di rugby” realizzato con le foto scattate da Luciano Pavanello alla grande Rovigo della palla ovale. R. M. BOARA POLESINE Un dono dalla polisportiva di Mardimago Tra i banchi con torri e alfieri A scuola La donazione della scacchiera alla primaria ROVIGO - La scuola incontra il volontariato. E lo fa nel nome degli sacchi. Prima di Pasqua, gli alunni della primaria Moro di Boara Polesine hanno ricevuto in dono dalla Polisportiva di Mardimago un tavolo con panca in legno incorporata per il gioco degli scacchi. Alcuni rappresentanti dell’associazione hanno portato il manufatto da loro realizzato agli alunni e alle loro insegnanti, che è stato ricevuto con estrema curiosità e gratitudine dai bambini del plesso, che ora - dunque - si avvicineranno a questo gioco. Alla cerimonia di consegna era presente anche la dirigente dell’istituto comprensivo Rovigo 4, Paola Malengo, che ha espresso il proprio ringraziamento e la riconoscenza a nome di tutto il consiglio d’istituto. Il dono è stato particolarmente gradito e gli allievi hanno accolto con calore la proposta del presidente della Polisportiva di Mardimago Ferdinando Pinfi di avviare un progetto educativo in collaborazione con la scuola per il prossimo anno scolastico con l’obiettivo di insegnare agli alunni delle future classi quarta e quinta a giocare a scacchi; questo progetto è già stato proposto ad altre scuole pri- marie della provincia e i risultati sono stati positivi per il potenziamento dell’attenzione e della riflessione negli alunni e per la ricaduta educativa dell’iniziativa a livello di sviluppo di modalità alternative per trascorrere il tempo libero. Insomma, un gioco che può diventare una vera e propria materia di insegnamento, che aiuterà i ragazzi nella loro crescita. Questo momento di incontro tra i ragazzi e la Polisportiva della vicina frazione, insomma, è pienamente riuscito nel suo intento di legare mondo della scuola e del volontariato. ASSOCIAZIONI I donatori di organi in assemblea a Grignano CULTURA L’Aido prepara la sua festa Il concorso letterario è pronto a fare il bis Volontari Alcuni associati Aido ROVIGO - L’Aido di Rovigo ha celebrato la propria assemblea, che si è tenuta nelle ex scuole di Grignano, Ospiti della riunione, il presidente regionale Aido, il presidente provinciale Avis di Rovigo Massimo Varliero e l’amministratore provinciale Avis Renato Russo, oltre a circa una ventina i presidenti di gruppi comunali Aido. Il tutto, dunque, a rimarcare la forte vicinanza e collaborazione che c’è tra l’associazione dei donatori di organi e quella dei volontari del sangue. Lo stesso Varliero, numero uno dell’Avis, infatti, ha confermato come la sua associazione sia disponibile ad aiutare la crescita del sodalizio cugino creando nuovi gruppi e riattivando quelli ormai silenti. Nel corso dell’appuntamento, poi, il presidente provinciale Aido Luca Motta ha ricordato l’importante appuntamento con la festa polesana dell’associazione, che si terrà a settembre a Rovigo. Ma non è l’unico appuntamento in agenda: l’Aido provinciale, infatti, sta preparando la giornata del 10 maggio quando a Villa Badoer, a Fratta, arriverà per la prima volta il consiglio regionale dell’associazione. ROVIGO - Tutto pronto: il concorso letterario internazionale Locanda del Doge-Villa Cagnoni Boniotti è pronto a fare il bis. Un premio tutto made in Polesine: intitolato alla locanda di Polesella e alla villa di Gognano di Villamarzana, ha a Frassinelle la sua sede e vedrà l’ultimo atto, con la premiazione dei vincitori, proprio nella residenza Cagnoni Boniotti. Stanno lavorando all’organizzazione di questa seconda edizione del concorso il circolo culturale Lucia Casalini, il circolo culturale polesano Fors Fortuna Vesta e la casa editrice La Galiverna in collaborazione con la rivista “La nuova tribuna letteraria”, l’associazione culturale Barbujani, l’Accademia veneta dello spettacolo, il semestrale Ventaglio Novanta, la galleria d’arte La Piazzetta, il mensile Athesis. Il premio si articola in tre sezioni a tema libero: poesia, narrativa e saggistica.