Cremonini cede il 33,3% di Marr a Barclays-Arca

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Cremonini cede il 33,3% di Marr a Barclays-Arca
Cremonini cede il 33,3% di Marr a Barclays-Arca
Mercoledí 09 Aprile 2003
FINANZA E MERCATI
Cremonini cede il 33,3% di Marr a
Barclays-Arca
MILANO - Il 33,33% di Marr va ai fondi di private equity
di Arca Impresa e Barclays. Con l'obiettivo di nuove
acquisizioni in Italia e una futura quotazione in Borsa.
stata infatti perfezionata lunednotte la vendita da parte
di Cremonini di una quota della controllata attiva nella
distribuzione alimentare per un prezzo di 100 milioni di
euro. Le trattative tra le parti sono proseguite per tutta
la giornata di luned fino a tarda notte, e se ne avuto
annuncio ufficiale solo ieri mattina. Come gianticipato
dal Sole 24 Ore lo scorso fine settimana, la trattativa
stava arrivando agli sgoccioli. E cosstato: ai nuovi
soci va un pacchetto a metdella forchetta indicata a
suo tempo dal gruppo Cremonini (30-35%), per un
prezzo che si colloca nella fascia pi bassa di quanto
espresso dall'azienda di Castelvetro nel term-sheet di
fine settembre (100-130 milioni). Si chiude cosil lungo
capitolo della dismissione di una parte della Marr,
annunciata per la prima volta da Cremonini lo scorsa
estate. Il deal perparzialmente diverso rispetto alle
anticipazioni, peraltro mai confermate, circolate nelle
settimane scorse. Tre erano i fondi originariamente
accreditati per il collocamento privato: Arca Impresa,
Barclays e Vestar Capital Partners. Quest'ultima non
compare nell'accordo raggiunto. «Nel corso di questi
mesi - ha reso noto Nicola Paini managing director di
Rothschild Italia - sono giunte molte offerte da parte di
investitori, sia finanziari che industriali, ma stata fatta
una cernita di quelli pi adatti per Marr». Al closing sono
arrivati solo due fondi che esprimeranno due membri
nel board della societ L'operazione, inizialmente
ipotizzata come un aumento di capitale, prevede,
invece, che 65 milioni saranno destinati a una
ricapitalizzazione, mentre i restanti 35 derivano dalla
cessione di azioni Marr detenute da Cremonini (pari
all'11,67%). A loro volta i due fondi partecipano in
modo asimmetrico, con Barclays che ha sottoscritto
una quota di 45 milioni, mentre Arca si fatta carico del
rimanente. Quest'ultima, a sua volta, ha spiegato
l'amministratore delegato Giuseppe Turri, ha suddiviso
il proprio importo con altri due investitori, Private Equity
Partners e Aletti Merchant. La societguidata da Fabio
Lorenzo Sattin e Giovani Campolo partecipercon 10
milioni. «Come giannunciato a suo tempo - stato il
commento dell'ad Vincenzo Cremonini - questa
operazione serve due obiettivi, quello di migliorare la
nostra struttura finanziaria e di reperire le risorse
necessarie a Marr per la crescita». Crescita che vede
Marr intenzionata a compiere delle acquisizioni in Italia
tra operatori locali del settore. Grazie alla cessione
della quota, ha proseguito la societ l'indebitamento
scendera 380 milioni, con un rapporto debt/equity
(debito/patrimonio) di 1,6 dal 2,8 di fine 2002. Sullo
sfondo rimane il progetto di collocamento in Borsa,
«probabilmente tra 3-4 anni» ha ipotizzato Turri. La
notizia ha di nuovo galvanizzato il titolo, ieri in netto
rialzo (+2,28% a 1,13 euro), dopo che il mercato gi
venerdaveva annusato il closing, quando le azioni si
erano impennate del 6,8% tra volumi schizzati oltre la
media dell'ultimo mese.
SIMONE FILIPPETTI