Lombi Le politiche della droga in Europa
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Lombi Le politiche della droga in Europa
Le politiche della droga in Europa. Prevenzione, gestione e recupero di Linda Lombi Università degli Studi di Bologna 1 Indice Droga e controllo sociale: il modello morale e biomedico a confronto Le politiche della droga nel XX secolo Il consumo di sostanze psicoattive, oggi Il modello prevenzione, gestione e recupero Conclusioni 2 Modello morale vs modello bio-medico MODELLO BIO-MEDICO MODELLO MORALE Droga come devianza Droga come malattia Consumo di droga come Primato della dimensione esito di un processo di biologica (stepping stone DEMORALIZZAZIONE hypothesis) (Spacciatori=consumatori) Focus politiche: repressione Focus politiche: (War on Drugs) prevenzione e trattamento 3 Le politiche della droga nel XX secolo 4 Proibizionismo Con l’espressione proibizionismo si fa riferimento al complesso di norme che vietano la produzione, la distribuzione, il possesso e l’uso di sostanze psicotrope al di fuori di finalità di natura medica o scientifica. 5 Nascita e sviluppo del proibizionismo Antecedenti: condanna di cioccolata, caffè, thè, tabacco nel XVI secolo. STATI UNITI 1909: conferenza di Shangai 1912: International Opium Act 1914: Harrison Act 1919-1933: proibizionismo alcol 1937: Marijuana Tax Act 6 Le Convenzioni internazionali 1961: Single Convention on Narcotic Drugs 1971: Convention on Psychotropic Substances 1988: United Nations Convention Against Illicit Traffic in Narcotic Drugs and Psychotropic Substances 7 Il consumatore è un reo? art. 3 paragr. 2 , Convenz. 1988: si specifica che il possesso per uso personale (e non più possesso in termini generici, come indicato nella Convenzione del 1961) così come la produzione per il proprio consumo dovrebbero ricadere tra i reati penali. Possibilità di deroga per gli Stati membri rispetto a questo aspetto: 1. Principio di salvaguardia del diritto costituzionale 2. Ogni Stato può prevedere forme di trattamento e riabilitazione per i consumatori 8 Olanda “Laboratorio sperimentale di politiche alternative” Principi: tolleranza e polder model 1976: i coffee shop a) proibizione di qualsiasi forma di pubblicità alle droghe illegali; b) divieto di vendita di sostanze ritenute “pesanti”; c) divieto di vendita ai minori di diciotto anni; d) divieto di vendita oltre le quantità fissate dalla legge (5 gr per transazioni individuali); e) divieto di disturbo della quiete pubblica. Forma di ipocrisia morale? 9 Svezia Obiettivo: società drug free Consumo come reato penale (zero tollerance) Funzione della pena in linea con la teoria del deterrente 10 Critiche al proibizionismo Fallimento delle politiche: la crescita dei consumi e della produzione Gli effetti collaterali: sviluppo di un mercato nero, corruzione sistema di polizia e giuridico nei paesi produttori, fenomeno del displacement, problema del sovraffollamento e delle condizioni sanitarie nelle carceri, violazione di diritti umani, stigmatizzazione 11 La riduzione del danno Il modello della riduzione del danno (Harm reduction) il cui scopo si incarna nel «tentativo di migliorare le condizioni sanitarie, sociali ed economiche associate all’uso, cattivo uso e abuso di sostanze psicoattive legali ed illegali senza necessariamente imporre la riduzione del loro consumo». Principi: l’attenzione è rivolta anche alle sostanze legali (in primis, alcol e tabacco); sono favoriti i programmi a bassa soglia (low-thresold programs); risulta centrale la riduzione dello stigma associato al consumo di sostanze; le politiche sulle droghe devono essere definite sulla base di un approccio scientifico e non sull’ideologie. 12 Critiche alla riduzione del danno Suggerire un uso volto al contenimento dei rischi può indurre a ritenere che una fruizione moderata sia esente da conseguenze. Altri sostengono che le proprietà additive delle droghe non consentano un uso responsabile e autocontrollato, pertanto è preferibile non fornire messaggi volti a ridurre i danni, ma bisogna insistere sul divieto di consumo. «Esagerare con la riduzione del danno è già in qualche modo ammettere la propria sconfitta. [...] Essa è una toppa, quando non c’è di meglio» Cipolla [2007a: 36] 13 Il consumo di sostanze psicoattive oggi 14 Nuovi scenari nelle pratiche di consumo Trasversalità dei consumi e incremento d’uso Nuove finalità d’uso: uso ricreativo e performativo Consumo come pratica di integrazione La poliassunzione 15 Il modello della scelta razionale Droga come merce, intesa come bene di consumo Apertura verso politiche di riduzione del danno Tesi della normalizzazione (Parker): 1) la crescente contiguità e disponibilità delle sostanze illegali; 2) il tasso crescente di “sperimentatori”; 3) l’alta diffusione di consumatori ; 4) la presenza di un atteggiamento tollerante verso il consumo moderato e ricreazionale, rilevato in particolare tra i non consumatori; 5) un livello di adattamento culturale rispetto al consumo di droghe illegali Le politiche europee oggi si orientano verso: - Una maggiore attenzione alle droghe legali - Percorsi di decriminalizzazione e depenalizzazione - L’esigenza di esplorare nuove forme di intervento basate sul controllo della domanda 16 Portogallo 2001: decriminalizzazione Commissione per la dissuasione dell’abuso di droga promuove l’interruzione delle pratiche d’uso. La politica portoghese ha ottenuto una serie di benefici, quali per esempio la riduzione delle incarcerazioni per uso di droga e l’incremento del numero di soggetti in trattamento con conseguente riduzione della morbilità. Il numero di incarcerazioni per droga è passato dal 44% del 1999 al 28% nel 2005 [IDCP 2010]. 17 Italia Legge Fini-Giovanardi (L. 49/2006): ha stabilito la rimozione della distinzione tra sostanze “leggere” e “pesanti” (sotto lo slogan “la droga è la droga”) finendo così per inasprire il regime sanzionatorio nei confronti della cannabis. Le sanzioni amministrative, come le multe e la durata del ritiro della patente, hanno subito un brusco inasprimento. Sebbene la normativa italiana stabilisca come non possa essere previsto il carcere per il possesso di droghe per uso personale, le soglie stabilite dalla legge per distinguere quest’ultimo dalle situazioni di spaccio (e dunque di reato) sono alquanto restrittive. 18 Il modello prevenzione, gestione e recupero 19 Prevenzione 20 Gestione Recupero Prevenzione Target Soggetti che non hanno sperimentato l’uso di sostanze Scopo Scongiurare l’uso di sostanze psicotrope Metodo Persuasione al non uso Modello generale di intervento (esempi) Interventi informativi Programmi fondati sull’acquisizione di abilità sociali e personali Educazione fondata sui pari Prevenzione di comunità Marketing preventivo 21 La prevenzione in Europa Trend: - Metodo: critica strategie informative, primato di programmi basati sull’approccio educativo promozionale - Contesti: rafforzata la prevenzione scolastica e diffusione di programmi in altri contesti (famiglia, lavoro…) - Criteri: diffusione di approcci evidence-based 22 Gestione Target Scopo Metodo Modello generale di intervento (esempi) 23 Soggetti che hanno sperimentato l’uso di sostanze, ma che non hanno sviluppato una fruizione problematica Scongiurare i rischi connessi all’uso delle sostanze psicotrope Scoraggiamento verso l’uso irresponsabile Interventi informativi Interventi a bassa soglia Regolazione della produzione, distribuzione e acquisto La gestione in Europa Trend: Stato dell’arte: fase sottovalutata, le sperimentazioni riguardano soprattutto le sostanze legali (alcol, in primis) Le strategie: dall’auto-controllo (es. pill testing, guidatore scelto) alla regolamentazione normativa (es. gestione ambientale, intervento sui prezzi) (la CO-GESTIONE) 24 Il recupero Il processo di recupero dall’uso problematico è caratterizzato dal controllo volontario e prolungato sul consumo della sostanza volto a massimizzare la salute, il benessere e la partecipazione ai diritti, ai ruoli ed alle proprie responsabilità nella società. Insiste su due fasi: - trattamento - reinserimento 25 Recupero Target Individui che hanno sviluppato un uso problematico Scopo Reintegrazione del soggetto e recupero di uno stato di benessere socio-psico-fisico Presa in carico, mantenimento e reinserimento sociale Metodo Modello generale di intervento (esempi) Trattamento Disintossicazione Terapia farmacologica e trattamenti sostitutivi Interventi psico-sociali Gruppi di auto-mutuo aiuto Reinserimento sociale Politiche a favore dell’abitazione, del lavoro e dell’istruzione Promozione dell’inclusione sociale 26 Il recupero in Europa Trend - Questioni aperte e controverse: il dibattito sul trattamento sostitutivo e su quello con eroina - Agenda politica: riduzione delle liste di attesa, miglioramento dei servizi in termini qualiquantitativi, attenzione al sistema carcerario, (scarsa attenzione, anche se in crescita, rispetto al tema del reinserimento sociale) 27 Conclusioni 28 Armonizzazione o differenziazione delle politiche europee? In Europa si evidenzia da diversi decenni un processo di 29 armonizzazione delle politiche di controllo dell’offerta, mentre dal punto di vista del controllo della domanda le tendenze sono ancora molto divergenti. Tuttavia, in questo ambito specifico, si possono individuare alcune tematiche che stanno emergendo nella maggior parte dei paesi: - Maggiore attenzione agli esiti degli interventi e al controllo degli effetti iatrogeni - Inclusione delle sostanze legali nel dibattito - Promozione di interventi specifici, tarati sul target e sulle caratteristiche di consumo (uso, abuso, dipendenza) Per approfondimenti… Linda Lombi (2012), Le politiche della droga in Europa. Prevenzione, gestione e recupero. FrancoAngeli, Milano Grazie! 30 Per contatti: [email protected]