dilettante allo sbaraglio

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dilettante allo sbaraglio
CON IL PDL
ANNO LXI N.294
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Il grillino Fico da “giustiziere Rai”
a concorrente della “Corrida”:
dilettante allo sbaraglio
Francesco Signoretta
Ha fatto la figura del debuttante
allo sbaraglio. Più che protagonista di una conferenza stampa
sulla Rai, il cinquestelle Roberto
Fico sembrava un concorrente
della Corrida, anche se mancavano sia Gerry Scotti sia il mitico Corrado. Come presidente
della commissione di Vigilanza,
lʼesponente grillino si è improvvisamente accorto che nellʼazienda compensi e stipendi
non sempre sono commisurati
alla professionalità. E ha scoperto che «nel contratto di servizio cʼè lʼobbligo di pubblicazione
dei curricula dei dirigenti apicali
e dei loro stipendi lordi». E i
conduttori, con i casi eclatanti di
Fazio, Benigni e compagnia
bella? Per loro, dice Fico in frenata, «è più dura, perché la Rai
si appella al segreto industriale». La rivoluzione si ferma
quindi a metà. Anche perché
quella del grillino è la scoperta
dellʼacqua calda: Viale Mazzini,
infatti – come fa sapere Renato
Brunetta – è già «obbligata dalla
legge a pubblicare i curricula e i
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d’Italia
Casaleggio, blitz a Montecitorio
per mettere in riga i grillini
compensi di tutti i dipendenti e
collaboratori, compresi i conduttori e le star super pagate, e non
solo quelli dei dirigenti apicali,
con i relativi stipendi lordi». I grillini, quindi, hanno rimediato lʼennesima figuraccia. «Ricordiamo a
Fico le norme che regolano la trasparenza per le pubbliche amministrazioni. La legge n. 69 del
REDAZIONE PAG.2
2009 impone allʼarticolo 21,
comma 1, che tutte le pubbliche
amministrazioni rendano note attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai
dirigenti (curriculum vitae, retribuzione), al fine di garantire la trasparenza dellʼente. Il decreto
legislativo n. 33 del 2013 è intervenuto confermando la linea della
venerdì 20/12/2013
massima trasparenza allʼinterno
delle pubbliche amministrazioni;
si prevede infatti che le pubbliche
amministrazioni pubblichino e aggiornino tutta una serie di informazioni (curriculum vitae e
compensi, comunque denominati,
relativi al rapporto di lavoro, di
consulenza o di collaborazione)
con riferimento ai titolari di incarichi amministrativi di vertice e di
incarichi dirigenziali, a qualsiasi
titolo conferiti, nonché di collaborazione o consulenza. Per il capogruppo di Forza Italia alla
Camera, «non basta quanto affermato da Fico, la Rai deve rispettare gli obblighi di legge,
pubblicando integralmente curricula e compensi di tutti i suoi dipendenti e collaboratori. Per
parte nostra – fa sapere Brunetta
– presenteremo gli opportuni
emendamenti al contratto di servizio 2013-2015, che mi auguro
venga presto approvato con queste dovute modifiche in commissione di Vigilanza Rai». Come
dire che Roberto Fico questa iniziativa se la poteva anche risparmiare. Anche perché, rileva
Vinicio Peluffo, capogruppo Pd
nella commissione di Vigilanza
Rai, il suo è stato un atto di grave
scorrettezza istituzionale «convocando una conferenza stampa da
solo, come se il lavoro della Vigilanza Rai non fosse frutto dellʼimpegno di tutti ma solo suo».
I Forconi allentano la presa, i sindaci leghisti vanno a Bruxelles e la polizia li identifica
Redazione
Il giorno dopo la protesta a
piazza del Popolo cala lʼattenzione sui Forconi e i riflettori
della politica sono tutti puntati
sulle manovre di Matteo Renzi
relative alla legge elettorale. Ma
il capo dei Forconi pontini, Danilo Calvani, continua a far parlare di sé: convocato in Procura
a Torino non si è presentato. Il
suo legale, Alessandro Saieva,
ha inviato un fax dove scrive
che “le condizioni economiche
del predetto gli impediscono di
affrontare il viaggio da Latina a
Torino”, ma che “è disponibile a
venire con mezzi della pubblica
autorità”. Calvani era stato convocato come persona informata
sui fatti relativamente ai blocchi
della scorsa settimana nel capoluogo piemontese e provin-
cia. Lʼinteressato ha poi sottolineato: “Se vado e torno da Latina a Torino sono almeno 300
euro, non è che mi posso ammazzare. Ci sono lʼautostrada,
la benzina, devo mangiare e
dormire. Ho unʼazienda agricola
e siamo economicamente al disastro…”. Quindi, Calvani ha
spiegato che i protagonisti degli
incidenti a Torino sono estranei
ai Forconi: “La violenza non ci
appartiene”.
Il coordinamento 9 dicembre ha
proseguito le sue iniziative locali: un presidio si è svolto davanti la sede di Equitalia a
Varese, dove sono state bruciate alcune cartelle esattoriali;
a Torino i manifestanti avevano
annunciato un corteo che però
si è ridimensionato a presidio
per il numero esiguo dei parte-
cipanti. Un flash mob a sostegno della protesta è stato realizzato
a
Padova
da
CasaPound: gli attivisti, indossando maschere tricolori,
hanno anche issato sul pennone presente in piazza dei Signori uno striscione lungo una
decina di metri, con la scritta
“Alcuni Italiani non si arrendono” e il tricolore.
Un gruppo di amministratori le-
ghisti, tra cui il presidente provinciale di Sondrio, Massimo
Sertori, ed i sindaci di Morazzone, Matteo Luigi Bianchi, di
Adro, Oscar Lancini, e di Seregno, Giacinto Mariani, hanno
protestato infine contro lʼEuropa
davanti al Parlamento Ue. Sono
stati identificati dalla polizia che
ha contestato loro di aver sventolato bandiere della Lega dove
è vietato esporre simboli politici.
Legge elettorale, lʼasse Renzi-FI
mette in difficoltà Alfano
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Secolo
d’Italia
VENERDì 20 DICEMBRE 2013
Redazione
Trattative in corso tra Matteo
Renzi e Forza Italia sulla
legge elettorale. E a gestire i
colloqui con il segretario del
Pd sarebbe Denis Verdini, incaricato dellʼambasceria da
Berlusconi in persona. Unʼalleanza che, se andasse in
porto, significherebbe la fine
del governo Letta e lʼaffondamento di Alfano e del suo
Ncd.
Fonti del Pd garantiscono che
non si tratta di unʼipotesi, ma
di fatti. E lo stesso Renzi, parlando alla sgereteria del Pd,
ha detto che sulle riforme “si
parla con tutti”. Intervistata dal
Foglio, il responsabile riforme
del Pd, Maria Elena Boschi,
deputato democratico, vicina
a Renzi, spiega perché le trattative tra Pd e Forza Italia non
sono solo un retroscena.
“Certo che è vero! Certo che
stiamo provando a capire se è
possibile lavorare con Forza
Italia. Nessun mistero. Nessun segreto. Noi lo diciamo da
un poʼ. Se non ci credete la
colpa non è nostra”. Di che
legge stiamo parlando? Gli
schemi, spiega Boschi, sono
due. “Il primo è un modello a
doppio turno, che può essere
simile a quello DʼAlimonte o a
quello che già si utilizza nei comuni. Il secondo, invece, prevede un modello simile a un
Mattarellum corretto. Sul primo
schema è più facile ragionare
con le forze che sostengono il
governo. Sul secondo, effettivamente, è più facile ragionare
con Forza Italia”. Continua Boschi: “Cambiare la legge elettorale non significa andare
automaticamente al voto. Io ho
il massimo rispetto per tutti co-
loro che, compreso il presidente della Repubblica, sostengono che le riforme, a
partire da quella elettorale, vadano fatte con il più ampio
consenso. Ce lo auguriamo.
Ma, a mio avviso, è un errore
pensare che la legge elettorale
vada fatta con tutti. Si fa con
chi ci sta. Punto. E la priorità è
farla subito, non necessariamente con tutti”. Pure con
Forza Italia? “Non è escluso.
Anche perché vorrei ricordare
che il tema della legge elettorale riguarda il Parlamento, e
non il governo. E non è un
caso che fino a ora la legge
elettorale non sia nel patto di
governo e non è detto che a
gennaio entri nel patto di coalizione”. Alfano è sospettoso
ma per ora ostenta sicurezza:
”Nellʼambito della maggioranza
– afferma – ci sono tutte le
condizioni per scrivere insieme
una buona legge elettorale” e
“non vedo perché Renzi dovrebbe
seguire
unʼaltra
strada”.
Redazione
«Il M5S denuncia la presenza di
“lobbisti” in Parlamento: Fuori da
qui! Hanno ragione: oggi, per
esempio, in Senato cʼera Casaleggio». Su Twitter si sprecano le
ironie più feroci dopo il blitz in
Parlamento del guru dei pentastellati. «Sono contento di quel
che ho trovato», dice Gianroberto Casaleggio alla fine della
sua giornata nei palazzi della politica a Roma, dove ha incontrato
i gruppi del M5s a Montecitorio e
a Palazzo Madama. Lʼimprenditore milanese socio di Beppe
Grillo avrebbe strigliato i suoi
(niente diretta streaming, alla
faccia tanto decantata trasparenza) e dettato la linea politica
per il futuro. «Ci sono stati degli
errori: a volte abbiamo sbagliato
noi, a volte avete sbagliato voi»,
avrebbe detto ai senatori del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama. Si tratterebbe di un timido
mea culpa del cofondatore del
M5s nel corso di un lungo incontro nel quale i parlamentari e lo
staff comunicazione hanno discusso delle frizioni interne e dei
problemi di comunicazione degli
ultimi mesi. I parlamentari, in particolare, avrebbero chiesto a Casaleggio chi sia lʼautore degli
articoli sul blog di Grillo, lamentando che proprio dal sito web del
leader pentastellato spesso sono
arrivati loro attacchi durissimi. Casaleggio, lʼuomo che ha fatto scoprire Internet a Beppe Grillo e che
insieme al comico genovese ha
fondato il Movimento 5 stelle è di
fatto lʼuomo che decide la linea
politica del Movimento. Non a
caso, alla fine dellʼincontro, a precisa domanda dei giornalisti che
chi gli hanno chiesto «se ci saranno cambiamenti politici a
breve», ha risposto. «A breve
forse no. Lʼanno prossimo sì. Sarebbe una cosa enorme». Casalettio tornerà nuovamente a Roma
a gennaio. Anche la prossima
volta, viene riferito, senza Beppe
Grillo al seguito. Intanto, dal Movimento parte un virulento attacco
contro Matteo Renzi: in un tweet
Paolo Becchi, il costituzionalista
ritenuto lʼideologo dei grillini,
scrive che il sindaco di Firenze
«propone un piano di lavoro a 360
gradi. In realtà è un piano a 90
gradi…».
Casaleggio chiama a rapporto i grillini:
«Abbiamo fatto degli errori. Al voto nel 2014»
Dopo 24 anni Caprarica divorzia dalla Rai:
«Sono perseguitato, farò causa a viale Mazzini»
VENERDì 20 DICEMBRE 2013
Secolo
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d’Italia
Valter Delle Donne
Finisce tra i veleni il rapporto decennale tra Antonio Caprarica,
storico corrispondente da Londra,
e la Rai. Dopo alcuni mesi di trattativa seguiti alla proposta dell'azienda di accedere al piano di
esodi incentivati, il giornalista si è
dimesso annunciando causa e denunciando «pressioni con metodi
inammissibili e offensivi». Nessuna reazione da parte di Viale
Mazzini alle accuse rivolte dall'ex
dipendente. Nessuna presa di posizione, per il momento, neanche
dall'Usigrai. «Qualche mese fa ho
ricevuto la proposta di andare via
dall'azienda con un incentivo. Non
avevo nessun obbligo di accettare
e avendo davanti a me due anni e
mezzo di lavoro ho preferito rifiutare», spiega Caprarica, 62 anni,
che è entrato a viale Mazzini in
quota Pci dopo una carriera nei
giornali di riferimento del partito,
“l'Unità” e “Paese Sera”. Da lì, secondo il giornalista, è cominciata
«la persecuzione». «Prima la Rai
mi ha mandato un auditing, che
non ha trovato e non poteva trovare niente - continua -. Poi mi ha
inviato in data 7 ottobre una lettera
di contestazioni di violazioni di regole burocratiche interne, che persino il direttore del personale, in
dichiarazioni che ho registrato, ha
definito risibili e pretestuose». Tra
queste, irregolarità nell'assunzione dei collaboratori. «Senza
nemmeno aspettare una mia risposta - dice ancora il giornalista , mi ha convocato il dg, dicendomi
che se fossi andato via il procedimento disciplinare sarebbe decaduto. Io ho risposto che dalla Rai
sarei uscito solo a testa alta e, a
quanto mi risultava, l'azienda
aveva già contattato un collega
(Marco Varvello, ndr) a cui aveva
offerto la sede di Londra, cosa che
il dg non ha potuto negare. Quindi
la direzione del personale mi ha
inviato due lettere consecutive, invitandomi ad astenermi dalla gestione amministrativa della sede,
di fatto esautorandomi dalle mie
funzioni. Ho deciso quindi di andar
via per giusta causa per consentire che sia un tribunale vero a giudicare».
Redazione
Tempi duri per il personale paramedico. Gli effetti delle politiche
di spending review nella sanità
pubblica si sono abbattute su
tutto il personale, in particolare su
quello infermieristico, ridotto di
oltre 20 mila unità di personale
tra 2001 e 2010. A dirlo è la ricerca Censis, Costruire la buona
sanità del futuro: l'upgrading delle
professioni infermieristiche come
risposta di qualità in sanità , commissionata dall'Ipasvi (Federazione Nazionale Collegi Infermieri
professionali, Assistenti sanitari,
Vigilatrici d'infanzia). Nelle
aziende ospedaliere, soprattutto,
si registra una azione incisiva di
disboscamento, che ha visto una
riduzione del 32,1% degli infermieri nelle Regioni con Piano di
rientro e del 26,8% nelle altre regioni. Mentre i medici sono diminuiti del 30,7% nelle regioni
sottoposte a Piano e del 22%
nelle altre.
Si restringe lo spazio nel pubblico, ma muta la domanda di assistenza sanitaria, sempre più
orientata alle cronicità. Di pari
passo si aprono strade nel mercato delle prestazioni libero professionali infermieristiche, attività
oggi svolta da 45.000 persone.
Sono invece circa 3 milioni gli italiani, secondo l'indagine CensisIpasvi del 2012, che hanno fatto
ricorso ad un infermiere pagando
direttamente di tasca propria le
prestazioni, continuative o una
tantum, per un valore complessivo di oltre 850 milioni l'anno.
D'altro canto, secondo l'Ipasvi, si
tratta di un mercato che ha un notevole potenziale di crescita e
che, attualmente, finisce per non
soddisfare importanti segmenti di
domanda, che si accontentano di
risposte inappropriate, come
quelle fornita da oltre 1 milione di
badanti, cui è affidata l'assistenza
a domicilio per un valore annuo di
8 miliardi di euro. Stretta tra tagli
e nuove prospettive ancora in
evoluzione, quella dell'infermiere
resta comunque una professione molto amata: l'84,2% degli
italiani afferma che, a un figlio,
parente o amico che desiderasse iscriversi al corso di laurea
in Scienze infermieristiche, consiglierebbe di farlo. Inoltre, sceglierlo come professione è per
oltre il 76,6% degli italiani una
scelta giusta per l'alto valore sociale della professione e per il
47% perché consente di trovare
facilmente lavoro. Speriamo solo
che i nuovi tagli imposti da Carlo
Cottarelli nell'ambito della spendig review prevista per i prossimi tre anni non riducano
ulteriormente i livelli delle prestazioni sanitarie per i cittadini
italiani. L'attività del personale
paramedico rimane fondamentale. Le necessità di bilancio
sono indiscutibili. Ma il diritto alla
salute rimane inviolabile.
Pannella di nuovo
in sciopero della fame
per l'amnistia e la giustizia
Sanità, sono gli infermieri le prime “vittime” della spending review
Redazione
Il 25 dicembre la terza Marcia di
Natale per l'amnistia, la giustizia
e la libertà indetta dai radicali attraverserà il centro di Roma con
partenza da San Pietro (Piazza
Pia) alle ore 10, e arrivo a Palazzo Chigi. L'obiettivo è quello
di chiedere al Parlamento di approvare un provvedimento di
amnistia. Un “obbligo” secondo
il leader radicale, Marco Pannella, cui l'Italia non può sottrarsi in ragione della sentenza
Torregiani con cui la Corte euro-
pea dei diritti dell'uomo ha fissato al 28 maggio 2014 il
termine ultimo entro il quale il
nostro Paese deve porre fine al
«trattamento inumano e degradante» delle persone detenute
nelle carceri. L'amnistia secondo Pannella è anche un
provvedimento strutturale: «Liberare le scrivanie dei magistrati
dai 10 milioni di processi pendenti è la condizione preliminare
per ogni tipo di intervento».
Dalla mezzanotte del 17 dicembre Marco Pannella è di nuovo
in sciopero della fame per richiamare l'attenzione sull'iniziativa contro il persistere di quello
che definisce un vero e proprio
“boicottaggio mediatico”: «Il
Presidente della Repubblica –
conclude Pannella – ha detto
che quello delle carceri è un
problema che non si può trascurare nemmeno per un
giorno, ma come dimostrano le
notizie che ogni giorno ci giungono dalle carceri, da ultimo il
suicidio-omicidio di un agente e
un ispettore di polizia penitenziaria nel carcere di Torino, qui
si trascura per anni».
Scandalo tangenti in Giappone:
si dimette il governatore di Tokyo
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Secolo
d’Italia
Liliana Giobbi
Il governatore di Tokyo, Naoki
Inose, ha annunciato le sue dimissioni, a seguito di uno scandalo finanziario di presunte
tangenti risalenti alla sua campagna elettorale del 2012. «Ho
deciso di dimettermi», ha dichiarato in una conferenza
stampa organizzata in tutta
fretta, precisando di avere consegnato la sua lettera di dimissioni al presidente del Consiglio
comunale di Tokyo. «Ho tentato
di spiegarmi all'assemblea, al
popolo di Tokyo e al Paese – ha
aggiunto – ma non ci sono riuscito». Da circa un mese Inosi,
uno scrittore di 67 anni eletto il
16 dicembre 2012 alla guida
della città, si batteva strenuamente per dimostrare la sua innocenza di fronte alla scoperta
di un prestito di 50 milioni di
yen (370 mila euro) ricevuto in
piena campagna elettorale per
la conquista del comando di
una delle più grandi metropoli
del mondo. L'ormai ex governatore ha cercato di dimostrare
la sua buona fede, affermando
che si era trattato di un prestito
personale e non destinato alla
sua campagna. Peccato che il
prestito gli era stato accordato
da una organizzazione ospedaliera risultata coinvolta in un finanziamento illegale. Il gruppo
Tokushukai era stato fra l'altro
oggetto di una inchiesta e sei
persone erano state arrestate
per frode elettorale organizzata. Nessun riferimento a questo denaro compariva nei conti
della campagna di Inose. Davanti ai consiglieri comunali e ai
giornalisti, il governatore aveva
presentato nelle scorse settimane dei documenti, destinati,
nelle sue intenzioni, a dimostrare che il prestito era stato
comunque integralmente rimborsato. Inose si era fatto conoscere all'estero per aver
promosso la candidatura di
Tokyo ai giochi olimpici 2020.
Avrebbe infine deciso di gettare
la spugna sotto la pressione di
quanti temevano che il caso
potesse intaccare la reputazione della città. La legge giapponese
punisce
la
presentazione alle autorità
competenti di rendiconti elettorali inesatti con un massimo di
tre anni di prigione e 500.000
yen (3.700 euro) di ammenda.
Le nuove elezioni dovranno essere organizzate entro 50
giorni.
Redazione
La rivoluzione è in movimento e
viene annunciata con trombe e
notizie sparate a piena pagina.
Ma quando si parla di Cuba,
qualsiasi piccolo passo che allontani la pressione del regime
è un grande, clamoroso successo. Il governo cubano ha annunciato la liberalizzazione del
mercato delle auto “chilometro
zero”, abolendo il precedente sistema di permessi e permettendo che il prezzo dei veicoli
sia fissato dall'offerta e la domanda. I media ufficiali hanno
informato che il Consiglio dei
Ministri ha deciso la "liberazione" della vendita al dettaglio
di motociclette, automobili, furgoni e minibus, nuovi o usati, a
pressi «simili a quelli registrati
nel mercato fra privati». Finora i
cittadini cubani potevano ven-
dere e comprare veicoli usati a
prezzi fissati dallo Stato, secondo un decreto del 2010, ma
non avevano accesso a quelli
“chilometro zero”, che erano
venduti esclusivamente a persone selezionate dalle autorità.
Con la nuova reforma, segnalano i media dell'isola, vengono
eliminate «le autorizzazioni
emesse dal ministero dei Trasporti, così come altri meccanismi di approvazione per
l'aquisto di questi mezzi». Intanto continua la sceneggiata
dei Castro. Il “lider maximo” cubano Fidel Castro si è complimentato con il fratello, il
presidente Raul Castro, per «la
fermezza e la dignità» con le
quali ha salutato Barack Obama
ai funerali qualche giorno fa di
Nelson Mandela. «Mi congratulo con il compagno Raul in
particolare per la fermezza e dignità nel momento in cui, con un
gesto di cortesia, ha salutato al
presidente americano, dicendogli in inglese: “Signor presidente,
io sono Castro” – ha scritto Fidel
in un lungo articolo pubblicato
sul quotidiano “Granma”, nel
quale ha tra l'altro ricordato «la
qualità umana e la nobiltà dei
sentimenti e delle idee del nostro fratello Mandela».
VENERDì 20 DICEMBRE 2013
Grecia, sospeso il finanziamento
pubblico ad Alba Dorata,
che replica: siamo un pilastro
della democrazia
“Rivoluzione” a Cuba: si potranno
acquistare le auto a chilometro zero
Redazione
Il Parlamento greco, su proposta
della Commissione etica, ha sospeso il finanziamento pubblico
al partito Chrysi Avgì (Alba Dorata), con 241 voti a favore e 26
contrari su 272 votanti. A ottobre
era stata approvata una legge
per lo stop al finanziamento di
forze politiche nel caso che leader o un decimo dei deputati
siano accusati di complicità in organizzazione criminale o atti di
terrorismo. Il leader di Alba Dorata, Nikos Michaloliakos, e otto
dei 18 deputati, sono sotto processo per banda criminale. Il finanziamento pubblico previsto
quest'anno per Alba Dorata ammontava a 873.000 euro. A favore hanno votato compatti i
deputati di Nea Dimokratia (centrodestra) e del socialista Pasok
– che compongono la coalizione
di governo– di Sinistra Democratica (DiMar) e del Partito Comunista (Kke) mentre i deputati del
partito Greci Indipendenti si sono
divisi. Anche i deputati di Syriza
(sinistra radicale, il maggiore partito dell'opposizione) hanno votato a favore, salvo Manolis
Glezos, 90 anni, il partigiano che
nel 1941 strappò la bandiera nazista dall'Acropoli e divenuto il
simbolo della resistenza greca, il
quale - a sorpresa - ha votato
contro. «Coloro che violano i
principi cristiani e vogliono distruggere la società greca non si
combattono con le leggi ma con
l'azione politica», ha dichiarato
Glezos spiegando la propria decisione. Parlando prima della votazione, il portavoce di Alba
Dorata, Ilias Kasidiaris, aveva
definito il proprio partito «un pilastro della democrazia e del sistema giudiziario».
L'ultima follia del politically correct: negli Usa
si discute sulla “razza” di Babbo Natale
VENERDì 20 DICEMBRE 2013
Aldo Di Lello
Il politically correct che arriva dall'altra spodna dell'Atlantico è sempre più bizzarro. E si abbatte oggi
sul personaggio natalizio amato da
tutti i bambini del mondo, Babbo
Natale, coinvolto in un'assurda
querelle a tema razziale. Di che colore è la pelle del generoso e rubizzo vecchietto dispensatore di
regali? «Bianca», hanno risposto
all'unisono ma senza alcun apparente coordinamento una anchor
della Fox e l'insegnante di un liceo
del New Mexico che ha vietato a un
ragazzino di colore di mascherarsi
da Santa Claus. L'incidente è avvenuto dopo che all'intera classe
era stato suggerito di vestirsi da
Babbo Natale, renna o elfo nei
giorni delle feste. Quando il bambino è arrivato a scuola vestito da
Santa Claus, lo aveva ammonito:
«Perché ti sei conciato così, non lo
sai che Babbo Natale è bianco?».
L'insegnante (non sapremmo dire
se più stupido o più razzista) è
stato giustamente sospeso.
L'incidente poteva finire lì. Senonché è accaduto che negli stessi
giorni Megyn Kelly, bionda e bianca
anchor di Fox News, si è appropriata della polemica: replicando a
un intervento su Slate della columnist di colore Aisha Haris che aveva
Secolo
d’Italia
Mancano i docenti
di sostegno: ministero
condannato, risarcite
le famiglie
suggerito di sostituire a Santa
Claus un simbolo più inclusivo del
Natale, «per esempio un.... pinguino», la Kelly aveva rilanciato affermando che «è un dato di fatto
verificabile che Santa Claus è
bianco, proprio come era bianco
Gesù». Immediate le polemiche,
sia sul serio che sul faceto. Dopo la
satira di John Stewart sul Daily
Show («Meghan Kelly non sa che
Gesu' e' nato a Bethleem, Pennsylvania?»), sul Washington Post
la columnist Kathleen Parker ha
evocato il disagio che tanti bambini
neri provano quando vedono le
icone del Natale, Gesù Bambino e
Santa Claus, raffigurati come bianchi: «In un Paese dove la demo-
grafia cambia, un Paese che ha
eletto un presidente di colore, dovrebbe esserne adeguato rivederne
l'immagine.
I
miti
trascendono la razza». Giustissimo, ma appunto per questo non
ha alcun senso interrogarsi sulla
“razza” di Babbo Natale. Che può
essere bianco, nero o di qualsiasi
altro colore. L'importante è che
Santa Claus porti puntualmente i
regali la notte del 24 dicembre. E
che la slitta sia sempre trainata da
renne. Perché, se fosse trainata da
zebre o gazzelle (o di altri animali
abituati più alla savana che alle distese di neve) , ci potrebbe essere
qualche disservizio sull'orario di
consegna...
Nello specifico sono stati sequestrati: circa quarantacinquemila
uova e mille chili di dolci e taralli,
circa diecimila chili di pasta,
24.000 kg di pasta dietetica “Made
in Italy” prodotta in Svizzera, circa
10.000 kg di prodotti alimentari
vari (olio, vino, conserve, prodotti
di macelleria, insaccati, latticini,
prodotti ittici surgelati, dolci, acqua
e bibite, passate di pomodoro),
5.000 kg di prodotti ittici freschi e
surgelati. Tra le violazioni accertate: la detenzione e l'impiego
nella preparazione di alimenti e
sostanze alimentari in cattivo stato
di conservazione e insudiciate; la
detenzione per il commercio di sostanze destinate all'alimentazione
pericolose per la salute pubblica;
la frode nell'esercizio del commercio per aver commercializzato e
detenuto ai fini della vendita, prodotti alimentari (taralli e pasta) per
origine diversa da quella dichiarata (come “Qualità & Tipicità
Alimenti sudici e scaduti da 18 mesi:
sigilli a 75 tonnellate di cibo
Roberto Mariotti
Circa 75 tonnellate di alimenti sudici e pesce scaduto da oltre un
anno e mezzo stavano per raggiungere ristoranti e banchi dei
supermercati delle province di
Bari e Barletta-Andria-Trani: uomini del Corpo Forestale dello
Stato li hanno sequestrati al termine di controlli compiuti tra novembre e dicembre in quaranta
aziende. Otto rappresentanti legali di altrettante aziende sono
stati denunciati nell'ambito dell'operazione “Natale a tavola”. In
Puglia, in tutto il 2013, sono stati
162 i controlli compiuti, 31 le persone denunciate, circa 125mila kg
di prodotti alimentari sequestrati e
420mila euro l'importo delle sanzioni per illeciti amministrativi.
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Redazione
Una decisione importante, destinata a non rimanere isolata.
Anzi, potrebbe agire da apripista per regolare situazioni analoghe di carenze e insensibilità,
perché non è possibile – in una
società civile – lasciare solo chi
soffre. Gli studenti disabili
hanno il diritto di essere seguiti
da un insegnante di sostegno
per il numero di ore necessario
a superare i ritardi di apprendimento. Il principio è stato ribadito dal Tar della Sicilia che ha
condannato il ministero dell'Istruzione e l'Ufficio scolastico
regionale ad adottare misure di
sostegno più adeguate nei confronti di alunni di trenta scuole
siciliane: sedici della provincia
di Palermo, nove di Agrigento,
quattro di Trapani e una di Caltanissetta. Il ministero dovrà
inoltre pagare alle famiglie degli
alunni 2.500 euro come risarcimento e altri mille euro per ogni
mese in cui il servizio di sostegno non sarà attuato. L'impiego
di insegnanti di sostegno, scrivono i giudici del Tar, serve a
evitare che ciascun allievo disabile «fruisca solo nominalmente
del percorso di istruzione». Le
misure devono inoltre essere
modulate «in funzione dello
specifico e concreto ciclo scolastico frequentato»,
100% Made in Puglia”, “Apulia
Italy”, “Semola di grano duro prodotta nella Murgia Barese Altamurana”); per aver commercializzato
carni di suino, dichiarate come
carne di cinghiale. Ma c'e stato
anche chi ha venduto uova da destinare allo smaltimento, in quanto
rotte, insudiciate e incrinate, dichiarate di categoria “B”; uova
prive di tracciabilità per la data e
lotto di produzione, ma vendute e
dichiarate come prodotte in data
successiva a quella realmente
prodotta.
Grandi preparativi per il Capodanno nelle piazze d'Italia:
da MalikaAyane a Silvestri da Nina Zilli a Mengoni
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Antonella Ambrosioni
Anche questʼanno saranno
tantissimi gli italiani che si riverseranno per le strade e
nelle piazze per festeggiare insieme lʼarrivo dellʼanno nuovo:
la festa in piazza è infatti diventata davvero un cult del Capodanno, un'alternativa valida
e glamour ai costosi veglioni.
A Roma per salutare l'ultimo
giorno del 2013 Niccolò Fabi,
Malika Ayane, Daniele Silvestri
e Nina Zilli saliranno su un
palco allestito al Circo Massimo e daranno il via al Concertone della Capitale. Una
manifestazione che, quest'anno, dice addio ai Fori Imperiali parzialmente occupati
Secolo
d’Italia
dai cantieri della metro C. A
dare il via ai festeggiamenti
sarà la reggae band Radici nel
Cemento presentata dalla madrina della serata Gioia Marzocchi;
poco
dopo
la
mezzanotte lo spettacolo verrà
momentaneamente interrotto
per lasciare spazio ai giochi pirotecnici con fuochi d'artificio.
E non solo. Capodanno “classico” a Milano, in Piazza Castello, dove si terrà un concerto
di musica classica, per palati
fini, mentre il tradizionale Veglione non si svolgerà più in
piazza Duomo, ma in piazza
del Cannone, alle spalle del
Castello Sforzesco. Passando
a una città godereccia per tra-
dizione come Rimini, si potrà
assistere al concerto di Marco
Mengoni. Il cantante, vincitore
di Sanremo con “L'Essenziale”,
intratterrà i riminesi e i turisti la
sera dellʼultimo dellʼanno in
piazza Fellini, evento che sarà
trasmesso in diretta da Canale
5. Anche il Capodanno nella
piazza Maggiore di Bologna si
annuncia molto movimentato:
la bellissima location si trasformerà in un'enorme discoteca e
accoglierà il tradizionale rito
del Vecchione, che quest'anno
si presenta come un grande innaffiatoio bucato, alto circa 12
metri. Il rogo sarà acceso a
mezzanotte e bruciando chiuderà simbolicamente l'anno
passato. Poi intorno alla mezzanotte dalla consolle di Palazzo del Podestà si affaccerà
Peter Hook - il leggendario
bassista dei Joy Division e
dei New Order - per proporre
grandi classici della musica
rock alternati ad un repertorio
indie e dance. Il Capodanno in
piazza San Marco a Venezia
non poteva che vestirsi di
bianco, tra coreografie e giochi
di luce che creeranno degli effetti “glaciali” sulla magica
piazza . “White Venice” è il
nome dell'evento a cui parteciperanno le anime soul di Alessia e Giorgia Lucchetti.
magini astratte il suo mondo interiore. Tra i capolavori esposti,
la Città vecchia (1902), Mulino
(1904), Nel grigio (1919),
Giallo-Rosso-Blu (1925). Si va
poi a Roma dove apre il 20 dicembre «Non basta ricordare»,
la grande esposizione del
Maxxi che riallestisce le proprie
collezioni di architettura e arte.
Esposte oltre 200 opere di 70
artisti e architetti. Tra i lavori
esposti, quelli di indiscussi
maestri quali Boltansky, Cattelan, Gilbert&George, Alfredo
Jaar, Araki, Adrian Paci, Pistoletto, Richter, Aldo Rossi. A Torino Palazzo Madama ospita
un capolavoro assoluto di Raffaello: la “Sacra Famiglia”, pre-
stito eccezionale del Museo
Statale Ermitage di San Pietroburgo. Mentre il dipinto di Raffaello sarà a Torino, un'altra
grande opera della Rinascenza, il “Ritratto d'uomo” di
Antonello da Messina, custodito nelle raccolte di Palazzo
Madama, verrà esposto all'Ermitage. Sempre a Roma una
mostra curiosa si intitola “Mostri. Creature fantastiche della
paura e del mito”, rassegna allestita al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo dal
20 dicembre all'1 giugno.
L'esposizione, attraverso più di
cento reperti archeologici, indaga i miti della tradizione
classica che hanno influenzato
l'arte moderna e contemporanea e il cinema. Straordinari i
prestiti dai musei italiani e stranieri, di Grifi, Chimere, Gorgoni, Centauri, Sirene, Satiri,
Arpie e Sfingi.
Da Kandinsky a Raffaello ai “mostri”
dell'antichità: le mostre del week-end
Redazione
Un fine settimana pre-natalizio
all'insegna della grande arte.
Un tour estetico che parte da
Milano e racconta il viaggio artistico e spirituale di Vassily
Kandinsky al Palazzo Reale.
Realizzata in collaborazione
con il Centre Pompidou, la rassegna presenta oltre 80 sue
opere capitali del pioniere dell'astrazione: dalla folgorazione
davanti ai “Covoni” di Monet
agli esordi figurativi in Germania agli anni in Russia e in
Francia e al consolidarsi del
processo di astrazione che dai
paesaggi di Murnau approderà
a opere totalmente svincolate
dal reale, che traducono in im-
VENERDì 20 DICEMBRE 2013
Si fa luce sull'uomo
di Neanderthal:
poteva articolare
un linguaggio complesso
Redazione
L'uomo di Neanderthal era in
grado di articolare un linguaggio complesso. Lo indica l'analisi ai raggi X condotta nel
Centro di ricerche Elettra Sincrotrone di Trieste sul reperto
di un osso ioide, ossia l'osso
che si trova alla base della lingua e che è cruciale per l'articolazione dei suoni. L'osso
apparteneva a un uomo di Neanderthal, rinvenuto nel 1989
nel sito israeliano di Kebara.
Lo studio, frutto di una collaborazione internazionale fra italiani, australiani e canadesi, è
stato pubblicato sulla rivista
americana “Plos One” e illustra
i risultati di un confronto fra le
proprietà biomeccaniche di
questo osso e quelle di analoghi reperti di Homo sapiens.
Fra gli autori, il paleontologo
Ruggero D'Anastasio, dell'Università di Chieti, e il fisico
Claudio Tuniz, del Centro Internazionale di Fisica Teorica
di Trieste. Dalla ricerca è
emerso che dal punto di vista
della morfologia esterna, lo
ioide dell'Homo Neanderthalensis e quello dell'uomo moderno
non
presentano
sostanziali differenze, mentre
hanno una forma diversa da
quella di altri primati come lo
scimpanzé. Ma questa osservazione non è sufficiente a
poter dire che l'iomo vissuto tra
200mila e 40mila anni fa potesse parlare. È stato decisivo
analizzare la sua microstruttura interna, che si rimodella in
risposta alle tensioni meccaniche a cui l'osso è sottoposto.
Teatro, torna ancora “Hedda Gabler”. I drammi
di Ibsen fanno registrare il “tutto esaurito”
Secolo
VENERDì 20 DICEMBRE 2013
7
d’Italia
Redazione
Per un singolare e non programmato appuntamento artistico, i drammi di Henrik Ibsen sono applauditi in diversi teatri romani. Un mese fa
all'Argentina, per il festival Romaeuropa – si è
vista una versione tedesca di “Hedda Gabler” firmata dal noto regista Ostermaier. Sullo stesso palcoscenico c'è stata poi la messinscena (regia e
interpretazione) dei “Pilastri della società”, di Gabriele Lavia. E ancora adesso al Quirino ha debuttato un nuovo allestimento di “Hedda Gabler”
prodotto dallo Stabile di Trieste del regista Antonio Calenda, protagonista un'applaudita Manuela
Mandracchia. C'e' da chiedersi perché tanti artisti
rileggano l'opera del grande drammaturgo norvegese che a cavallo degli anni di inizio secolo rivoluzionò la tradizione teatrale europea, con opere
basate sul conflitto di inderogabili imperativi morali e sullo studio psicologico dei personaggi. Cosa
resta di quell'opera a suo tempo rivoluzionaria?
Quale corda segreta vibra nei suoi protagonisti
(quasi sempre ) femminili? Donne volitive che cercano di costruire la loro vita, incuranti delle costrizioni della società borghese, come sono la Nora
Helmer di ''Casa di bambola'' o la signora Alving
di ''Spettri'? Ebbene, c'è forse in questi drammi
che hanno passato il secolo di vita un acuto scavo
psicologico, che anticipa sul piano artistico gli studi
scientifici di Freud. C'è una nettezza dei comportamenti e delle regole morali che ancora possono
indicarci una strada. Lo si vede anche nella misteriosa e volitiva ''Hedda Gabler'', una donna, che
sperava una vita di lussi e di successo in società
e si ritrova moglie di un modesto intellettuale, che
non la capisce. Gelida e altera, consapevole del
proprio fascino eppure fragile nella sua intima frustrazione, conduce il suo gioco di potere nella
stretta cerchia di amici e parenti; spinge il marito
verso comportamenti deplorevoli; lei stessa distrugge il manoscritto di un libro di un ex amante,
che affidava a quell'opera il suo futuro. E ancora:
spinge l'ex amante al suicidio. Infine sceglie lei
stessa di darsi la morte davanti al ritratto del
padre, che incombe in salotto e nella sua vita.
Un'opera chiara e precisa nel suo svolgersi e nel
presentare i suoi personaggi. Uno spettacolo efficace nel rappresentare un dramma psicologico e
morale.
Fine settimana in musica, da Claudio Baglioni a Renato Zero
Redazione
Numerosi gli appuntamenti musicali del fine settimana, protagonisti nomi di peso del panorama artistico italiano. Il cartellone è ricco
ed è per tutti i gusti. Oggi, dal Gran Teatro Geox di Padova, Claudio Baglioni riprende il “Dieci dita tour”, la serie di concerti happening in solitario, l'incontro musicale ravvicinato tra artista e
pubblico giunto alla sua terza edizione, che replicherà a Padova
anche sabato 21 e domenica 22 dicembre. Renato Zero sarà domani e domenica al PalaLottomatica di Roma. Ancora tre appuntamenti con Laura Pausini al MediolanumForum di Assago (Mi):
domani e domenica. Mario Biondi è in concerto oggi al teatro Goldoni di Livorno, domenica al Palabam di Mantova, lunedì al teatro
Carlo Felice di Genova. Fedez, uno dei nomi nuovi del rap italiano,
domenica è al Pergola Country Club di San Martino in Strada (FC),
mercoledì all'Ottantaquattro di Torino. Fino a domenica compresa,
Simone Cristicchi è in cartellone al teatro Sala Umberto di Roma.
Max Gazzè oggi in concerto al teatro Kennedy di Fasano (BR).
Sempre oggi Luca Carboni, al Paladozza della sua Bologna, terrà
un concerto evento con alcuni dei protagonisti dei duetti contenuti
nell'album “Fisico & Politico” che ha rilanciato la sua carriera: tra
gli ospiti annunciati Tiziano Ferro, Biagio Antonacci, Jovanotti,
Elisa. Vinicio Capossela mercoledì sarà in concerto al Circolo Arci
Fuori Orario di Gattico (RE).
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d’Italia
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7 agosto 1990 n. 250