dilettante allo sbaraglio
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CON IL PDL ANNO LXI N.294 Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Il grillino Fico da “giustiziere Rai” a concorrente della “Corrida”: dilettante allo sbaraglio Francesco Signoretta Ha fatto la figura del debuttante allo sbaraglio. Più che protagonista di una conferenza stampa sulla Rai, il cinquestelle Roberto Fico sembrava un concorrente della Corrida, anche se mancavano sia Gerry Scotti sia il mitico Corrado. Come presidente della commissione di Vigilanza, lʼesponente grillino si è improvvisamente accorto che nellʼazienda compensi e stipendi non sempre sono commisurati alla professionalità. E ha scoperto che «nel contratto di servizio cʼè lʼobbligo di pubblicazione dei curricula dei dirigenti apicali e dei loro stipendi lordi». E i conduttori, con i casi eclatanti di Fazio, Benigni e compagnia bella? Per loro, dice Fico in frenata, «è più dura, perché la Rai si appella al segreto industriale». La rivoluzione si ferma quindi a metà. Anche perché quella del grillino è la scoperta dellʼacqua calda: Viale Mazzini, infatti – come fa sapere Renato Brunetta – è già «obbligata dalla legge a pubblicare i curricula e i WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia Casaleggio, blitz a Montecitorio per mettere in riga i grillini compensi di tutti i dipendenti e collaboratori, compresi i conduttori e le star super pagate, e non solo quelli dei dirigenti apicali, con i relativi stipendi lordi». I grillini, quindi, hanno rimediato lʼennesima figuraccia. «Ricordiamo a Fico le norme che regolano la trasparenza per le pubbliche amministrazioni. La legge n. 69 del REDAZIONE PAG.2 2009 impone allʼarticolo 21, comma 1, che tutte le pubbliche amministrazioni rendano note attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione), al fine di garantire la trasparenza dellʼente. Il decreto legislativo n. 33 del 2013 è intervenuto confermando la linea della venerdì 20/12/2013 massima trasparenza allʼinterno delle pubbliche amministrazioni; si prevede infatti che le pubbliche amministrazioni pubblichino e aggiornino tutta una serie di informazioni (curriculum vitae e compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, di consulenza o di collaborazione) con riferimento ai titolari di incarichi amministrativi di vertice e di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, nonché di collaborazione o consulenza. Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera, «non basta quanto affermato da Fico, la Rai deve rispettare gli obblighi di legge, pubblicando integralmente curricula e compensi di tutti i suoi dipendenti e collaboratori. Per parte nostra – fa sapere Brunetta – presenteremo gli opportuni emendamenti al contratto di servizio 2013-2015, che mi auguro venga presto approvato con queste dovute modifiche in commissione di Vigilanza Rai». Come dire che Roberto Fico questa iniziativa se la poteva anche risparmiare. Anche perché, rileva Vinicio Peluffo, capogruppo Pd nella commissione di Vigilanza Rai, il suo è stato un atto di grave scorrettezza istituzionale «convocando una conferenza stampa da solo, come se il lavoro della Vigilanza Rai non fosse frutto dellʼimpegno di tutti ma solo suo». I Forconi allentano la presa, i sindaci leghisti vanno a Bruxelles e la polizia li identifica Redazione Il giorno dopo la protesta a piazza del Popolo cala lʼattenzione sui Forconi e i riflettori della politica sono tutti puntati sulle manovre di Matteo Renzi relative alla legge elettorale. Ma il capo dei Forconi pontini, Danilo Calvani, continua a far parlare di sé: convocato in Procura a Torino non si è presentato. Il suo legale, Alessandro Saieva, ha inviato un fax dove scrive che “le condizioni economiche del predetto gli impediscono di affrontare il viaggio da Latina a Torino”, ma che “è disponibile a venire con mezzi della pubblica autorità”. Calvani era stato convocato come persona informata sui fatti relativamente ai blocchi della scorsa settimana nel capoluogo piemontese e provin- cia. Lʼinteressato ha poi sottolineato: “Se vado e torno da Latina a Torino sono almeno 300 euro, non è che mi posso ammazzare. Ci sono lʼautostrada, la benzina, devo mangiare e dormire. Ho unʼazienda agricola e siamo economicamente al disastro…”. Quindi, Calvani ha spiegato che i protagonisti degli incidenti a Torino sono estranei ai Forconi: “La violenza non ci appartiene”. Il coordinamento 9 dicembre ha proseguito le sue iniziative locali: un presidio si è svolto davanti la sede di Equitalia a Varese, dove sono state bruciate alcune cartelle esattoriali; a Torino i manifestanti avevano annunciato un corteo che però si è ridimensionato a presidio per il numero esiguo dei parte- cipanti. Un flash mob a sostegno della protesta è stato realizzato a Padova da CasaPound: gli attivisti, indossando maschere tricolori, hanno anche issato sul pennone presente in piazza dei Signori uno striscione lungo una decina di metri, con la scritta “Alcuni Italiani non si arrendono” e il tricolore. Un gruppo di amministratori le- ghisti, tra cui il presidente provinciale di Sondrio, Massimo Sertori, ed i sindaci di Morazzone, Matteo Luigi Bianchi, di Adro, Oscar Lancini, e di Seregno, Giacinto Mariani, hanno protestato infine contro lʼEuropa davanti al Parlamento Ue. Sono stati identificati dalla polizia che ha contestato loro di aver sventolato bandiere della Lega dove è vietato esporre simboli politici. Legge elettorale, lʼasse Renzi-FI mette in difficoltà Alfano 2 Secolo d’Italia VENERDì 20 DICEMBRE 2013 Redazione Trattative in corso tra Matteo Renzi e Forza Italia sulla legge elettorale. E a gestire i colloqui con il segretario del Pd sarebbe Denis Verdini, incaricato dellʼambasceria da Berlusconi in persona. Unʼalleanza che, se andasse in porto, significherebbe la fine del governo Letta e lʼaffondamento di Alfano e del suo Ncd. Fonti del Pd garantiscono che non si tratta di unʼipotesi, ma di fatti. E lo stesso Renzi, parlando alla sgereteria del Pd, ha detto che sulle riforme “si parla con tutti”. Intervistata dal Foglio, il responsabile riforme del Pd, Maria Elena Boschi, deputato democratico, vicina a Renzi, spiega perché le trattative tra Pd e Forza Italia non sono solo un retroscena. “Certo che è vero! Certo che stiamo provando a capire se è possibile lavorare con Forza Italia. Nessun mistero. Nessun segreto. Noi lo diciamo da un poʼ. Se non ci credete la colpa non è nostra”. Di che legge stiamo parlando? Gli schemi, spiega Boschi, sono due. “Il primo è un modello a doppio turno, che può essere simile a quello DʼAlimonte o a quello che già si utilizza nei comuni. Il secondo, invece, prevede un modello simile a un Mattarellum corretto. Sul primo schema è più facile ragionare con le forze che sostengono il governo. Sul secondo, effettivamente, è più facile ragionare con Forza Italia”. Continua Boschi: “Cambiare la legge elettorale non significa andare automaticamente al voto. Io ho il massimo rispetto per tutti co- loro che, compreso il presidente della Repubblica, sostengono che le riforme, a partire da quella elettorale, vadano fatte con il più ampio consenso. Ce lo auguriamo. Ma, a mio avviso, è un errore pensare che la legge elettorale vada fatta con tutti. Si fa con chi ci sta. Punto. E la priorità è farla subito, non necessariamente con tutti”. Pure con Forza Italia? “Non è escluso. Anche perché vorrei ricordare che il tema della legge elettorale riguarda il Parlamento, e non il governo. E non è un caso che fino a ora la legge elettorale non sia nel patto di governo e non è detto che a gennaio entri nel patto di coalizione”. Alfano è sospettoso ma per ora ostenta sicurezza: ”Nellʼambito della maggioranza – afferma – ci sono tutte le condizioni per scrivere insieme una buona legge elettorale” e “non vedo perché Renzi dovrebbe seguire unʼaltra strada”. Redazione «Il M5S denuncia la presenza di “lobbisti” in Parlamento: Fuori da qui! Hanno ragione: oggi, per esempio, in Senato cʼera Casaleggio». Su Twitter si sprecano le ironie più feroci dopo il blitz in Parlamento del guru dei pentastellati. «Sono contento di quel che ho trovato», dice Gianroberto Casaleggio alla fine della sua giornata nei palazzi della politica a Roma, dove ha incontrato i gruppi del M5s a Montecitorio e a Palazzo Madama. Lʼimprenditore milanese socio di Beppe Grillo avrebbe strigliato i suoi (niente diretta streaming, alla faccia tanto decantata trasparenza) e dettato la linea politica per il futuro. «Ci sono stati degli errori: a volte abbiamo sbagliato noi, a volte avete sbagliato voi», avrebbe detto ai senatori del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama. Si tratterebbe di un timido mea culpa del cofondatore del M5s nel corso di un lungo incontro nel quale i parlamentari e lo staff comunicazione hanno discusso delle frizioni interne e dei problemi di comunicazione degli ultimi mesi. I parlamentari, in particolare, avrebbero chiesto a Casaleggio chi sia lʼautore degli articoli sul blog di Grillo, lamentando che proprio dal sito web del leader pentastellato spesso sono arrivati loro attacchi durissimi. Casaleggio, lʼuomo che ha fatto scoprire Internet a Beppe Grillo e che insieme al comico genovese ha fondato il Movimento 5 stelle è di fatto lʼuomo che decide la linea politica del Movimento. Non a caso, alla fine dellʼincontro, a precisa domanda dei giornalisti che chi gli hanno chiesto «se ci saranno cambiamenti politici a breve», ha risposto. «A breve forse no. Lʼanno prossimo sì. Sarebbe una cosa enorme». Casalettio tornerà nuovamente a Roma a gennaio. Anche la prossima volta, viene riferito, senza Beppe Grillo al seguito. Intanto, dal Movimento parte un virulento attacco contro Matteo Renzi: in un tweet Paolo Becchi, il costituzionalista ritenuto lʼideologo dei grillini, scrive che il sindaco di Firenze «propone un piano di lavoro a 360 gradi. In realtà è un piano a 90 gradi…». Casaleggio chiama a rapporto i grillini: «Abbiamo fatto degli errori. Al voto nel 2014» Dopo 24 anni Caprarica divorzia dalla Rai: «Sono perseguitato, farò causa a viale Mazzini» VENERDì 20 DICEMBRE 2013 Secolo 3 d’Italia Valter Delle Donne Finisce tra i veleni il rapporto decennale tra Antonio Caprarica, storico corrispondente da Londra, e la Rai. Dopo alcuni mesi di trattativa seguiti alla proposta dell'azienda di accedere al piano di esodi incentivati, il giornalista si è dimesso annunciando causa e denunciando «pressioni con metodi inammissibili e offensivi». Nessuna reazione da parte di Viale Mazzini alle accuse rivolte dall'ex dipendente. Nessuna presa di posizione, per il momento, neanche dall'Usigrai. «Qualche mese fa ho ricevuto la proposta di andare via dall'azienda con un incentivo. Non avevo nessun obbligo di accettare e avendo davanti a me due anni e mezzo di lavoro ho preferito rifiutare», spiega Caprarica, 62 anni, che è entrato a viale Mazzini in quota Pci dopo una carriera nei giornali di riferimento del partito, “l'Unità” e “Paese Sera”. Da lì, secondo il giornalista, è cominciata «la persecuzione». «Prima la Rai mi ha mandato un auditing, che non ha trovato e non poteva trovare niente - continua -. Poi mi ha inviato in data 7 ottobre una lettera di contestazioni di violazioni di regole burocratiche interne, che persino il direttore del personale, in dichiarazioni che ho registrato, ha definito risibili e pretestuose». Tra queste, irregolarità nell'assunzione dei collaboratori. «Senza nemmeno aspettare una mia risposta - dice ancora il giornalista , mi ha convocato il dg, dicendomi che se fossi andato via il procedimento disciplinare sarebbe decaduto. Io ho risposto che dalla Rai sarei uscito solo a testa alta e, a quanto mi risultava, l'azienda aveva già contattato un collega (Marco Varvello, ndr) a cui aveva offerto la sede di Londra, cosa che il dg non ha potuto negare. Quindi la direzione del personale mi ha inviato due lettere consecutive, invitandomi ad astenermi dalla gestione amministrativa della sede, di fatto esautorandomi dalle mie funzioni. Ho deciso quindi di andar via per giusta causa per consentire che sia un tribunale vero a giudicare». Redazione Tempi duri per il personale paramedico. Gli effetti delle politiche di spending review nella sanità pubblica si sono abbattute su tutto il personale, in particolare su quello infermieristico, ridotto di oltre 20 mila unità di personale tra 2001 e 2010. A dirlo è la ricerca Censis, Costruire la buona sanità del futuro: l'upgrading delle professioni infermieristiche come risposta di qualità in sanità , commissionata dall'Ipasvi (Federazione Nazionale Collegi Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d'infanzia). Nelle aziende ospedaliere, soprattutto, si registra una azione incisiva di disboscamento, che ha visto una riduzione del 32,1% degli infermieri nelle Regioni con Piano di rientro e del 26,8% nelle altre regioni. Mentre i medici sono diminuiti del 30,7% nelle regioni sottoposte a Piano e del 22% nelle altre. Si restringe lo spazio nel pubblico, ma muta la domanda di assistenza sanitaria, sempre più orientata alle cronicità. Di pari passo si aprono strade nel mercato delle prestazioni libero professionali infermieristiche, attività oggi svolta da 45.000 persone. Sono invece circa 3 milioni gli italiani, secondo l'indagine CensisIpasvi del 2012, che hanno fatto ricorso ad un infermiere pagando direttamente di tasca propria le prestazioni, continuative o una tantum, per un valore complessivo di oltre 850 milioni l'anno. D'altro canto, secondo l'Ipasvi, si tratta di un mercato che ha un notevole potenziale di crescita e che, attualmente, finisce per non soddisfare importanti segmenti di domanda, che si accontentano di risposte inappropriate, come quelle fornita da oltre 1 milione di badanti, cui è affidata l'assistenza a domicilio per un valore annuo di 8 miliardi di euro. Stretta tra tagli e nuove prospettive ancora in evoluzione, quella dell'infermiere resta comunque una professione molto amata: l'84,2% degli italiani afferma che, a un figlio, parente o amico che desiderasse iscriversi al corso di laurea in Scienze infermieristiche, consiglierebbe di farlo. Inoltre, sceglierlo come professione è per oltre il 76,6% degli italiani una scelta giusta per l'alto valore sociale della professione e per il 47% perché consente di trovare facilmente lavoro. Speriamo solo che i nuovi tagli imposti da Carlo Cottarelli nell'ambito della spendig review prevista per i prossimi tre anni non riducano ulteriormente i livelli delle prestazioni sanitarie per i cittadini italiani. L'attività del personale paramedico rimane fondamentale. Le necessità di bilancio sono indiscutibili. Ma il diritto alla salute rimane inviolabile. Pannella di nuovo in sciopero della fame per l'amnistia e la giustizia Sanità, sono gli infermieri le prime “vittime” della spending review Redazione Il 25 dicembre la terza Marcia di Natale per l'amnistia, la giustizia e la libertà indetta dai radicali attraverserà il centro di Roma con partenza da San Pietro (Piazza Pia) alle ore 10, e arrivo a Palazzo Chigi. L'obiettivo è quello di chiedere al Parlamento di approvare un provvedimento di amnistia. Un “obbligo” secondo il leader radicale, Marco Pannella, cui l'Italia non può sottrarsi in ragione della sentenza Torregiani con cui la Corte euro- pea dei diritti dell'uomo ha fissato al 28 maggio 2014 il termine ultimo entro il quale il nostro Paese deve porre fine al «trattamento inumano e degradante» delle persone detenute nelle carceri. L'amnistia secondo Pannella è anche un provvedimento strutturale: «Liberare le scrivanie dei magistrati dai 10 milioni di processi pendenti è la condizione preliminare per ogni tipo di intervento». Dalla mezzanotte del 17 dicembre Marco Pannella è di nuovo in sciopero della fame per richiamare l'attenzione sull'iniziativa contro il persistere di quello che definisce un vero e proprio “boicottaggio mediatico”: «Il Presidente della Repubblica – conclude Pannella – ha detto che quello delle carceri è un problema che non si può trascurare nemmeno per un giorno, ma come dimostrano le notizie che ogni giorno ci giungono dalle carceri, da ultimo il suicidio-omicidio di un agente e un ispettore di polizia penitenziaria nel carcere di Torino, qui si trascura per anni». Scandalo tangenti in Giappone: si dimette il governatore di Tokyo 4 Secolo d’Italia Liliana Giobbi Il governatore di Tokyo, Naoki Inose, ha annunciato le sue dimissioni, a seguito di uno scandalo finanziario di presunte tangenti risalenti alla sua campagna elettorale del 2012. «Ho deciso di dimettermi», ha dichiarato in una conferenza stampa organizzata in tutta fretta, precisando di avere consegnato la sua lettera di dimissioni al presidente del Consiglio comunale di Tokyo. «Ho tentato di spiegarmi all'assemblea, al popolo di Tokyo e al Paese – ha aggiunto – ma non ci sono riuscito». Da circa un mese Inosi, uno scrittore di 67 anni eletto il 16 dicembre 2012 alla guida della città, si batteva strenuamente per dimostrare la sua innocenza di fronte alla scoperta di un prestito di 50 milioni di yen (370 mila euro) ricevuto in piena campagna elettorale per la conquista del comando di una delle più grandi metropoli del mondo. L'ormai ex governatore ha cercato di dimostrare la sua buona fede, affermando che si era trattato di un prestito personale e non destinato alla sua campagna. Peccato che il prestito gli era stato accordato da una organizzazione ospedaliera risultata coinvolta in un finanziamento illegale. Il gruppo Tokushukai era stato fra l'altro oggetto di una inchiesta e sei persone erano state arrestate per frode elettorale organizzata. Nessun riferimento a questo denaro compariva nei conti della campagna di Inose. Davanti ai consiglieri comunali e ai giornalisti, il governatore aveva presentato nelle scorse settimane dei documenti, destinati, nelle sue intenzioni, a dimostrare che il prestito era stato comunque integralmente rimborsato. Inose si era fatto conoscere all'estero per aver promosso la candidatura di Tokyo ai giochi olimpici 2020. Avrebbe infine deciso di gettare la spugna sotto la pressione di quanti temevano che il caso potesse intaccare la reputazione della città. La legge giapponese punisce la presentazione alle autorità competenti di rendiconti elettorali inesatti con un massimo di tre anni di prigione e 500.000 yen (3.700 euro) di ammenda. Le nuove elezioni dovranno essere organizzate entro 50 giorni. Redazione La rivoluzione è in movimento e viene annunciata con trombe e notizie sparate a piena pagina. Ma quando si parla di Cuba, qualsiasi piccolo passo che allontani la pressione del regime è un grande, clamoroso successo. Il governo cubano ha annunciato la liberalizzazione del mercato delle auto “chilometro zero”, abolendo il precedente sistema di permessi e permettendo che il prezzo dei veicoli sia fissato dall'offerta e la domanda. I media ufficiali hanno informato che il Consiglio dei Ministri ha deciso la "liberazione" della vendita al dettaglio di motociclette, automobili, furgoni e minibus, nuovi o usati, a pressi «simili a quelli registrati nel mercato fra privati». Finora i cittadini cubani potevano ven- dere e comprare veicoli usati a prezzi fissati dallo Stato, secondo un decreto del 2010, ma non avevano accesso a quelli “chilometro zero”, che erano venduti esclusivamente a persone selezionate dalle autorità. Con la nuova reforma, segnalano i media dell'isola, vengono eliminate «le autorizzazioni emesse dal ministero dei Trasporti, così come altri meccanismi di approvazione per l'aquisto di questi mezzi». Intanto continua la sceneggiata dei Castro. Il “lider maximo” cubano Fidel Castro si è complimentato con il fratello, il presidente Raul Castro, per «la fermezza e la dignità» con le quali ha salutato Barack Obama ai funerali qualche giorno fa di Nelson Mandela. «Mi congratulo con il compagno Raul in particolare per la fermezza e dignità nel momento in cui, con un gesto di cortesia, ha salutato al presidente americano, dicendogli in inglese: “Signor presidente, io sono Castro” – ha scritto Fidel in un lungo articolo pubblicato sul quotidiano “Granma”, nel quale ha tra l'altro ricordato «la qualità umana e la nobiltà dei sentimenti e delle idee del nostro fratello Mandela». VENERDì 20 DICEMBRE 2013 Grecia, sospeso il finanziamento pubblico ad Alba Dorata, che replica: siamo un pilastro della democrazia “Rivoluzione” a Cuba: si potranno acquistare le auto a chilometro zero Redazione Il Parlamento greco, su proposta della Commissione etica, ha sospeso il finanziamento pubblico al partito Chrysi Avgì (Alba Dorata), con 241 voti a favore e 26 contrari su 272 votanti. A ottobre era stata approvata una legge per lo stop al finanziamento di forze politiche nel caso che leader o un decimo dei deputati siano accusati di complicità in organizzazione criminale o atti di terrorismo. Il leader di Alba Dorata, Nikos Michaloliakos, e otto dei 18 deputati, sono sotto processo per banda criminale. Il finanziamento pubblico previsto quest'anno per Alba Dorata ammontava a 873.000 euro. A favore hanno votato compatti i deputati di Nea Dimokratia (centrodestra) e del socialista Pasok – che compongono la coalizione di governo– di Sinistra Democratica (DiMar) e del Partito Comunista (Kke) mentre i deputati del partito Greci Indipendenti si sono divisi. Anche i deputati di Syriza (sinistra radicale, il maggiore partito dell'opposizione) hanno votato a favore, salvo Manolis Glezos, 90 anni, il partigiano che nel 1941 strappò la bandiera nazista dall'Acropoli e divenuto il simbolo della resistenza greca, il quale - a sorpresa - ha votato contro. «Coloro che violano i principi cristiani e vogliono distruggere la società greca non si combattono con le leggi ma con l'azione politica», ha dichiarato Glezos spiegando la propria decisione. Parlando prima della votazione, il portavoce di Alba Dorata, Ilias Kasidiaris, aveva definito il proprio partito «un pilastro della democrazia e del sistema giudiziario». L'ultima follia del politically correct: negli Usa si discute sulla “razza” di Babbo Natale VENERDì 20 DICEMBRE 2013 Aldo Di Lello Il politically correct che arriva dall'altra spodna dell'Atlantico è sempre più bizzarro. E si abbatte oggi sul personaggio natalizio amato da tutti i bambini del mondo, Babbo Natale, coinvolto in un'assurda querelle a tema razziale. Di che colore è la pelle del generoso e rubizzo vecchietto dispensatore di regali? «Bianca», hanno risposto all'unisono ma senza alcun apparente coordinamento una anchor della Fox e l'insegnante di un liceo del New Mexico che ha vietato a un ragazzino di colore di mascherarsi da Santa Claus. L'incidente è avvenuto dopo che all'intera classe era stato suggerito di vestirsi da Babbo Natale, renna o elfo nei giorni delle feste. Quando il bambino è arrivato a scuola vestito da Santa Claus, lo aveva ammonito: «Perché ti sei conciato così, non lo sai che Babbo Natale è bianco?». L'insegnante (non sapremmo dire se più stupido o più razzista) è stato giustamente sospeso. L'incidente poteva finire lì. Senonché è accaduto che negli stessi giorni Megyn Kelly, bionda e bianca anchor di Fox News, si è appropriata della polemica: replicando a un intervento su Slate della columnist di colore Aisha Haris che aveva Secolo d’Italia Mancano i docenti di sostegno: ministero condannato, risarcite le famiglie suggerito di sostituire a Santa Claus un simbolo più inclusivo del Natale, «per esempio un.... pinguino», la Kelly aveva rilanciato affermando che «è un dato di fatto verificabile che Santa Claus è bianco, proprio come era bianco Gesù». Immediate le polemiche, sia sul serio che sul faceto. Dopo la satira di John Stewart sul Daily Show («Meghan Kelly non sa che Gesu' e' nato a Bethleem, Pennsylvania?»), sul Washington Post la columnist Kathleen Parker ha evocato il disagio che tanti bambini neri provano quando vedono le icone del Natale, Gesù Bambino e Santa Claus, raffigurati come bianchi: «In un Paese dove la demo- grafia cambia, un Paese che ha eletto un presidente di colore, dovrebbe esserne adeguato rivederne l'immagine. I miti trascendono la razza». Giustissimo, ma appunto per questo non ha alcun senso interrogarsi sulla “razza” di Babbo Natale. Che può essere bianco, nero o di qualsiasi altro colore. L'importante è che Santa Claus porti puntualmente i regali la notte del 24 dicembre. E che la slitta sia sempre trainata da renne. Perché, se fosse trainata da zebre o gazzelle (o di altri animali abituati più alla savana che alle distese di neve) , ci potrebbe essere qualche disservizio sull'orario di consegna... Nello specifico sono stati sequestrati: circa quarantacinquemila uova e mille chili di dolci e taralli, circa diecimila chili di pasta, 24.000 kg di pasta dietetica “Made in Italy” prodotta in Svizzera, circa 10.000 kg di prodotti alimentari vari (olio, vino, conserve, prodotti di macelleria, insaccati, latticini, prodotti ittici surgelati, dolci, acqua e bibite, passate di pomodoro), 5.000 kg di prodotti ittici freschi e surgelati. Tra le violazioni accertate: la detenzione e l'impiego nella preparazione di alimenti e sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione e insudiciate; la detenzione per il commercio di sostanze destinate all'alimentazione pericolose per la salute pubblica; la frode nell'esercizio del commercio per aver commercializzato e detenuto ai fini della vendita, prodotti alimentari (taralli e pasta) per origine diversa da quella dichiarata (come “Qualità & Tipicità Alimenti sudici e scaduti da 18 mesi: sigilli a 75 tonnellate di cibo Roberto Mariotti Circa 75 tonnellate di alimenti sudici e pesce scaduto da oltre un anno e mezzo stavano per raggiungere ristoranti e banchi dei supermercati delle province di Bari e Barletta-Andria-Trani: uomini del Corpo Forestale dello Stato li hanno sequestrati al termine di controlli compiuti tra novembre e dicembre in quaranta aziende. Otto rappresentanti legali di altrettante aziende sono stati denunciati nell'ambito dell'operazione “Natale a tavola”. In Puglia, in tutto il 2013, sono stati 162 i controlli compiuti, 31 le persone denunciate, circa 125mila kg di prodotti alimentari sequestrati e 420mila euro l'importo delle sanzioni per illeciti amministrativi. 5 Redazione Una decisione importante, destinata a non rimanere isolata. Anzi, potrebbe agire da apripista per regolare situazioni analoghe di carenze e insensibilità, perché non è possibile – in una società civile – lasciare solo chi soffre. Gli studenti disabili hanno il diritto di essere seguiti da un insegnante di sostegno per il numero di ore necessario a superare i ritardi di apprendimento. Il principio è stato ribadito dal Tar della Sicilia che ha condannato il ministero dell'Istruzione e l'Ufficio scolastico regionale ad adottare misure di sostegno più adeguate nei confronti di alunni di trenta scuole siciliane: sedici della provincia di Palermo, nove di Agrigento, quattro di Trapani e una di Caltanissetta. Il ministero dovrà inoltre pagare alle famiglie degli alunni 2.500 euro come risarcimento e altri mille euro per ogni mese in cui il servizio di sostegno non sarà attuato. L'impiego di insegnanti di sostegno, scrivono i giudici del Tar, serve a evitare che ciascun allievo disabile «fruisca solo nominalmente del percorso di istruzione». Le misure devono inoltre essere modulate «in funzione dello specifico e concreto ciclo scolastico frequentato», 100% Made in Puglia”, “Apulia Italy”, “Semola di grano duro prodotta nella Murgia Barese Altamurana”); per aver commercializzato carni di suino, dichiarate come carne di cinghiale. Ma c'e stato anche chi ha venduto uova da destinare allo smaltimento, in quanto rotte, insudiciate e incrinate, dichiarate di categoria “B”; uova prive di tracciabilità per la data e lotto di produzione, ma vendute e dichiarate come prodotte in data successiva a quella realmente prodotta. Grandi preparativi per il Capodanno nelle piazze d'Italia: da MalikaAyane a Silvestri da Nina Zilli a Mengoni 6 Antonella Ambrosioni Anche questʼanno saranno tantissimi gli italiani che si riverseranno per le strade e nelle piazze per festeggiare insieme lʼarrivo dellʼanno nuovo: la festa in piazza è infatti diventata davvero un cult del Capodanno, un'alternativa valida e glamour ai costosi veglioni. A Roma per salutare l'ultimo giorno del 2013 Niccolò Fabi, Malika Ayane, Daniele Silvestri e Nina Zilli saliranno su un palco allestito al Circo Massimo e daranno il via al Concertone della Capitale. Una manifestazione che, quest'anno, dice addio ai Fori Imperiali parzialmente occupati Secolo d’Italia dai cantieri della metro C. A dare il via ai festeggiamenti sarà la reggae band Radici nel Cemento presentata dalla madrina della serata Gioia Marzocchi; poco dopo la mezzanotte lo spettacolo verrà momentaneamente interrotto per lasciare spazio ai giochi pirotecnici con fuochi d'artificio. E non solo. Capodanno “classico” a Milano, in Piazza Castello, dove si terrà un concerto di musica classica, per palati fini, mentre il tradizionale Veglione non si svolgerà più in piazza Duomo, ma in piazza del Cannone, alle spalle del Castello Sforzesco. Passando a una città godereccia per tra- dizione come Rimini, si potrà assistere al concerto di Marco Mengoni. Il cantante, vincitore di Sanremo con “L'Essenziale”, intratterrà i riminesi e i turisti la sera dellʼultimo dellʼanno in piazza Fellini, evento che sarà trasmesso in diretta da Canale 5. Anche il Capodanno nella piazza Maggiore di Bologna si annuncia molto movimentato: la bellissima location si trasformerà in un'enorme discoteca e accoglierà il tradizionale rito del Vecchione, che quest'anno si presenta come un grande innaffiatoio bucato, alto circa 12 metri. Il rogo sarà acceso a mezzanotte e bruciando chiuderà simbolicamente l'anno passato. Poi intorno alla mezzanotte dalla consolle di Palazzo del Podestà si affaccerà Peter Hook - il leggendario bassista dei Joy Division e dei New Order - per proporre grandi classici della musica rock alternati ad un repertorio indie e dance. Il Capodanno in piazza San Marco a Venezia non poteva che vestirsi di bianco, tra coreografie e giochi di luce che creeranno degli effetti “glaciali” sulla magica piazza . “White Venice” è il nome dell'evento a cui parteciperanno le anime soul di Alessia e Giorgia Lucchetti. magini astratte il suo mondo interiore. Tra i capolavori esposti, la Città vecchia (1902), Mulino (1904), Nel grigio (1919), Giallo-Rosso-Blu (1925). Si va poi a Roma dove apre il 20 dicembre «Non basta ricordare», la grande esposizione del Maxxi che riallestisce le proprie collezioni di architettura e arte. Esposte oltre 200 opere di 70 artisti e architetti. Tra i lavori esposti, quelli di indiscussi maestri quali Boltansky, Cattelan, Gilbert&George, Alfredo Jaar, Araki, Adrian Paci, Pistoletto, Richter, Aldo Rossi. A Torino Palazzo Madama ospita un capolavoro assoluto di Raffaello: la “Sacra Famiglia”, pre- stito eccezionale del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo. Mentre il dipinto di Raffaello sarà a Torino, un'altra grande opera della Rinascenza, il “Ritratto d'uomo” di Antonello da Messina, custodito nelle raccolte di Palazzo Madama, verrà esposto all'Ermitage. Sempre a Roma una mostra curiosa si intitola “Mostri. Creature fantastiche della paura e del mito”, rassegna allestita al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo dal 20 dicembre all'1 giugno. L'esposizione, attraverso più di cento reperti archeologici, indaga i miti della tradizione classica che hanno influenzato l'arte moderna e contemporanea e il cinema. Straordinari i prestiti dai musei italiani e stranieri, di Grifi, Chimere, Gorgoni, Centauri, Sirene, Satiri, Arpie e Sfingi. Da Kandinsky a Raffaello ai “mostri” dell'antichità: le mostre del week-end Redazione Un fine settimana pre-natalizio all'insegna della grande arte. Un tour estetico che parte da Milano e racconta il viaggio artistico e spirituale di Vassily Kandinsky al Palazzo Reale. Realizzata in collaborazione con il Centre Pompidou, la rassegna presenta oltre 80 sue opere capitali del pioniere dell'astrazione: dalla folgorazione davanti ai “Covoni” di Monet agli esordi figurativi in Germania agli anni in Russia e in Francia e al consolidarsi del processo di astrazione che dai paesaggi di Murnau approderà a opere totalmente svincolate dal reale, che traducono in im- VENERDì 20 DICEMBRE 2013 Si fa luce sull'uomo di Neanderthal: poteva articolare un linguaggio complesso Redazione L'uomo di Neanderthal era in grado di articolare un linguaggio complesso. Lo indica l'analisi ai raggi X condotta nel Centro di ricerche Elettra Sincrotrone di Trieste sul reperto di un osso ioide, ossia l'osso che si trova alla base della lingua e che è cruciale per l'articolazione dei suoni. L'osso apparteneva a un uomo di Neanderthal, rinvenuto nel 1989 nel sito israeliano di Kebara. Lo studio, frutto di una collaborazione internazionale fra italiani, australiani e canadesi, è stato pubblicato sulla rivista americana “Plos One” e illustra i risultati di un confronto fra le proprietà biomeccaniche di questo osso e quelle di analoghi reperti di Homo sapiens. Fra gli autori, il paleontologo Ruggero D'Anastasio, dell'Università di Chieti, e il fisico Claudio Tuniz, del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste. Dalla ricerca è emerso che dal punto di vista della morfologia esterna, lo ioide dell'Homo Neanderthalensis e quello dell'uomo moderno non presentano sostanziali differenze, mentre hanno una forma diversa da quella di altri primati come lo scimpanzé. Ma questa osservazione non è sufficiente a poter dire che l'iomo vissuto tra 200mila e 40mila anni fa potesse parlare. È stato decisivo analizzare la sua microstruttura interna, che si rimodella in risposta alle tensioni meccaniche a cui l'osso è sottoposto. Teatro, torna ancora “Hedda Gabler”. I drammi di Ibsen fanno registrare il “tutto esaurito” Secolo VENERDì 20 DICEMBRE 2013 7 d’Italia Redazione Per un singolare e non programmato appuntamento artistico, i drammi di Henrik Ibsen sono applauditi in diversi teatri romani. Un mese fa all'Argentina, per il festival Romaeuropa – si è vista una versione tedesca di “Hedda Gabler” firmata dal noto regista Ostermaier. Sullo stesso palcoscenico c'è stata poi la messinscena (regia e interpretazione) dei “Pilastri della società”, di Gabriele Lavia. E ancora adesso al Quirino ha debuttato un nuovo allestimento di “Hedda Gabler” prodotto dallo Stabile di Trieste del regista Antonio Calenda, protagonista un'applaudita Manuela Mandracchia. C'e' da chiedersi perché tanti artisti rileggano l'opera del grande drammaturgo norvegese che a cavallo degli anni di inizio secolo rivoluzionò la tradizione teatrale europea, con opere basate sul conflitto di inderogabili imperativi morali e sullo studio psicologico dei personaggi. Cosa resta di quell'opera a suo tempo rivoluzionaria? Quale corda segreta vibra nei suoi protagonisti (quasi sempre ) femminili? Donne volitive che cercano di costruire la loro vita, incuranti delle costrizioni della società borghese, come sono la Nora Helmer di ''Casa di bambola'' o la signora Alving di ''Spettri'? Ebbene, c'è forse in questi drammi che hanno passato il secolo di vita un acuto scavo psicologico, che anticipa sul piano artistico gli studi scientifici di Freud. C'è una nettezza dei comportamenti e delle regole morali che ancora possono indicarci una strada. Lo si vede anche nella misteriosa e volitiva ''Hedda Gabler'', una donna, che sperava una vita di lussi e di successo in società e si ritrova moglie di un modesto intellettuale, che non la capisce. Gelida e altera, consapevole del proprio fascino eppure fragile nella sua intima frustrazione, conduce il suo gioco di potere nella stretta cerchia di amici e parenti; spinge il marito verso comportamenti deplorevoli; lei stessa distrugge il manoscritto di un libro di un ex amante, che affidava a quell'opera il suo futuro. E ancora: spinge l'ex amante al suicidio. Infine sceglie lei stessa di darsi la morte davanti al ritratto del padre, che incombe in salotto e nella sua vita. Un'opera chiara e precisa nel suo svolgersi e nel presentare i suoi personaggi. Uno spettacolo efficace nel rappresentare un dramma psicologico e morale. Fine settimana in musica, da Claudio Baglioni a Renato Zero Redazione Numerosi gli appuntamenti musicali del fine settimana, protagonisti nomi di peso del panorama artistico italiano. Il cartellone è ricco ed è per tutti i gusti. Oggi, dal Gran Teatro Geox di Padova, Claudio Baglioni riprende il “Dieci dita tour”, la serie di concerti happening in solitario, l'incontro musicale ravvicinato tra artista e pubblico giunto alla sua terza edizione, che replicherà a Padova anche sabato 21 e domenica 22 dicembre. Renato Zero sarà domani e domenica al PalaLottomatica di Roma. Ancora tre appuntamenti con Laura Pausini al MediolanumForum di Assago (Mi): domani e domenica. Mario Biondi è in concerto oggi al teatro Goldoni di Livorno, domenica al Palabam di Mantova, lunedì al teatro Carlo Felice di Genova. Fedez, uno dei nomi nuovi del rap italiano, domenica è al Pergola Country Club di San Martino in Strada (FC), mercoledì all'Ottantaquattro di Torino. Fino a domenica compresa, Simone Cristicchi è in cartellone al teatro Sala Umberto di Roma. Max Gazzè oggi in concerto al teatro Kennedy di Fasano (BR). Sempre oggi Luca Carboni, al Paladozza della sua Bologna, terrà un concerto evento con alcuni dei protagonisti dei duetti contenuti nell'album “Fisico & Politico” che ha rilanciato la sua carriera: tra gli ospiti annunciati Tiziano Ferro, Biagio Antonacci, Jovanotti, Elisa. Vinicio Capossela mercoledì sarà in concerto al Circolo Arci Fuori Orario di Gattico (RE). Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Antonio Triolo Ugo Lisi Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250