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www.gazzetta.it giovedì 14 febbraio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281
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il Fascicolo Informativo.
UNIQA Previdenza SpA - Milano - Aut. D.M. 17656 del
23/04/1988 (G U. 117 del 20/05/1988)
IL SUPER OTTAVO AL BERNABEU UNA PARTITA MOLTO INTENSA CON TANTE OCCASIONI
L’ALTRO OTTAVO L’INCIDENTE
Ahi Mou, Ronaldo non basta
Lo United resta in piedi (1­1)
Tragedia Shakhtar
aereo fuori pista:
muoiono 5 tifosi
Red Devils avanti con Welbeck, Cristiano firma il pari Real
L’ex nerazzurro: «Balo in rossonero? Nessun problema»
Lucescu due volte in vantaggio
ma il Borussia lo agguanta (2­2)
3 Cristiano Ronaldo, 28 anni, autore del pari Real contro lo United LAPRESSE
ARCHETTI A PAGINA 10
CERRUTI, DI FEO, LICARI, RICCI, SCHIANCHI, VERNAZZA PAGG. 8­9­12­13­21
L’IMPRESA LA RETE DI VUCINIC HA TAGLIATO DOPO 55 ANNI UN TRAGUARDO STORICO
EUROPA LEAGUE
JUVECHAMPIONS
L’Inter sfida
il Cluj e pensa
già al derby
Milito in campo per
chiudere il conto a San
Siro ed evitare guai nel
ritorno prima del Milan
DALLA VITE, D’ANGELO, GOZZINI,
PAGLIARA, A. RUSSO PAG. 16­17
3 Diego Milito, 34 anni il 12 giugno
LE ALTRE STASERA NELL’ANDATA SEDICESIMI
Il Napoli fa sul serio
con Cavani c’è Rolando
Petkovic tra 2 Borussia
GOL PER
CREDERCI
«Fresca, decisa, concentrata:
può vincere la coppa»,
parola di Vialli. Se Ancelotti
lascia Parigi arriverà Verratti
CENITI, CONDO’, GRAZIANO, LAUDISA, OLIVERO DA PAG. 2 A PAG. 6
CIERI, MALFITANO ALLE PAGINE 18­19
MERCATO IL TECNICO DEL CITY IN MISSIONE
A Mancini piace Lamela
e la Roma si fa tentare
Vuole più di 20 milioni
CECCHINI A PAGINA 19
IL ROMPI PALLONE
DI GENE GNOCCHI
3 Mirko Vucinic, 29 anni, ha segnato
il 3­0 della Juve a Glasgow LAPRESSE
QUI MILAN BOJAN E ROBINHO SONO IN BALLOTTAGGIO PER IL POSTO DEL FARAONE
9 771120 506000
30 2 1 4>
A SAN VALENTINO
SCIOGLI
IL SUO CUORE
«Lasciate in pace Balotelli»
Galliani difende Mario: «Acquisto tecnico, non mediatico»
Domani El Shaarawy a riposo per il Barça BOCCI, DELLA VALLE PAG. 14­15
NBA LEBRON RECORD
DOPING IL N° 1 DELL’AIC
3 Danilo Gallinari, 24 anni REUTERS
3 Damiano Tommasi, presidente Aic
Gallo polemico
«Non mi aspetto
più l’All Star Game»
Tommasi deciso
«Il calcio aumenti
i test a sorpresa»
PASSIONE RALLY
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L’INIZIATIVA GAZZETTA
Silvio Berlusconi apre a nuovi soci:
probabilissima un’intesa con Hugh
Hefner, l’editore di Playboy.
w
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
PRIMO PIANO DOPO LO SHOW DI CHAMPIONS
DA SIVORI A VUCINIC RETI INDIMENTICABILI
D
numeri&
STATISTICHE
1
Omar Sivori
24-9-1958, Juventus-Wiener (Austria) 3-1 (1o gol)
1o turno Coppa dei Campioni
100
Fabio Capello
28-4-1971, Juve-Colonia (Germania O.)
2-0 (1o gol) semifinale Coppa delle Fiere
200
Vinicio Verza
7-11-1979, Juve-Beroe (Bulgaria) 3-0 (3o
gol) ottavi Coppa delle Coppe EFFELLE
300
Antonio Cabrini
5-11-1986, Juve-Real Madrid (Spa) 1-0
(1-3 ai rigori) ottavi C. Campioni ANSA
JUVE 700 DI QUES
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO
TORINO
Matri e Marchisio hanno
marchiato la serata di Glasgow,
Mirko Vucinic è invece entrato
direttamente nella storia della
Juventus. Il 3-0 del montenegrino inciderà probabilmente poco o nulla sul discorso qualificazione, trattasi però del gol bianconero numero 700 nelle coppe europee. Il primo fu del grandissimo Omar Sivori, forse il
più amato da Gianni Agnelli. El
Cabezón realizzò l’1-0 in Juve-Wiener (Austria) 3-1, primo
turno di Coppa dei Campioni:
era il 24 settembre 1958. Un
gol che però non portò fortuna,
visto che pochi giorni dopo, in
Austria, arrivarono l’eliminazione e una tremenda sconfitta
per 7-0, nonostante in campo
di fossero tutti insieme Sivori,
Boniperti e Charles. Gli altri traguardi «centenari»: Capello fe-
Euromagie lunghe 55 anni
Così è nata quella di Glasgow
La firma di Vucinic sulla 700a rete in coppa, la quarta vittoria di fila in
in Champions, i 400’ da imbattuto di Buffon: «Ce la giochiamo con tutti»
LE RETI DIVISE PER COMPETIZIONE
GDS
ce cento in Juve-Colonia 2-0,
28-4-1971, semifinale di ritorno di Coppa delle Fiere, finale
poi persa con due pareggi contro il Leeds; quindi Verza segna
la 200ª rete nel 1979, in casa
con il Beroe (Bulgaria), ottavi
di Coppa delle Coppe; il 5 novembre 1986, la Juve va fuori
dalla Coppa dei Campioni ai rigori, contro il Real, ma Cabrini
segna il gol numero 300; pesante il timbro numero 400, lo firma Dino Baggio nell’andata della finale Uefa 1993, Borussia
Dortmund-Juve 1-3, al ritorno
3-0 bianconero; Amoruso fa
500 nel 1997, fase a gironi di
Champions, Juve-Kosice (Slovacchia) 3-2; la 600ª rete porta
la prestigiosa firma di Trezeguet, che nel maggio 2003 apre
le marcature nella semifinale
di ritorno di Champions vinta
3-1 contro il Real Madrid, finale persa invece ai rigori contro
il Milan.
In cifre Martedì sera, al «Celtic
Park», la Juve ha centrato la vittoria numero 104 nella massima competizione europea per
club, e il gol di Vucinic è il 339˚
IL CASO IL DESIGNATORE UEFA E LA PRIMA RETE BIANCONERA IN SCOZIA: «IL RITARDO DELLA SEGNALAZIONE DOVUTO AI TEMPI FISIOLOGICI DI COMUNICAZIONE»
Collina: «L’arbitro di porta ha dato il gol a Matri»
FRANCESCO CENITI
«Gol, gol, gol, gol». «Sei
sicuro? La palla è entrata?».
«Sì, sono sicuro. È gol. Vai sicuro». È più o meno questo il dialogo andato in scena martedì
sera, dopo 3 minuti di Celtic-Juve, tra il giudice di porta
e l’arbitro spagnolo Undiano
Mallenco. Uno scambio vorticoso di parole e adrenalina in
un momento topico della gara, mentre il frastuono del Celtic Park rendeva tutto più complicato. In tutto è durato meno
di tre secondi, lo stesso tempo
impiegato da Claudio Marchisio per controllare la palla e
spedirla di nuovo in rete. Una
circostanza che aveva alimentato dubbi sull’effettiva capacità da parte dell’arbitro d’area
di cogliere nel senso giusto lo
sviluppo dell’azione, dando il
via libera al vantaggio bianconero. I dubbi sono stati spazzati via dall’Uefa che ieri ha sottolineato come Mallenco abbia attribuito la rete a Matri
dopo il consulto con l’addizionale. Ci ha pensato anche Pierluigi Collina a ribadire la questione.
La spiegazione Il designatore
Uefa, che proprio ieri compiva
53 anni, è intervenuto a Radio
Sportiva, affrontando diversi
parere sul mani di Granqvist
in Juventus-Genoa non punito dall’arbitro Guida (decisione considerata corretta anche
dall’Aia e dal designatore italiano Stefano Braschi). «L’interpretazione dei regolamenti
spetta all’Ifab, che decide sulle regole — ha detto Collina
—. Comunque rileggendo i criteri per il fallo di mano, l’episodio di Granqvist nella gara di
Torino, in cui il giocatore si
calcia il pallone sulla mano, in
quella posizione, può di sicuro rientrare tra i termini dell’involontarietà. E quindi è stato corretto non fischiare il calcio di rigore».
temi. Non ultimo quello legato al primo gol della Juventus
in terra scozzese. Collina ha
spiegato: «Vi assicuro che era
stato già convalidato dall’arbitro di porta, non capisco di cosa ci si lamenti. C’è stato solo
un piccolo fisiologico ritardo
come sempre sarà se si calcola
il tempo tra l’episodio, la decisione dell’arbitro, la comunicazione al primo direttore di gara ed eventuali interferenze
dovute all’ambiente, vedi il frastuono assordante del Celtic
Park considerando che la partita era appena iniziata».
Il mani di Granqvist Al designatore è stato anche chiesto un
Il gol di Matri, con il giudice di porta sulla linea REUTERS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
400
Dino Baggio
19-5-1993, Juve-Borussia D. (Germania)
3-0 (2o gol) finale Coppa Uefa ANSA
500
Nicola Amoruso
5-11-1997, Juve-Kosice (Slovacchia) 3-2
(2o gol) girone Champions REUTERS
TI GOL
d
HA DETTO
S
Su Matri
«È l’unica prima
punta in rosa,
deve stare in
campo il più
possibile. A
Conte dico:
dagli fiducia
anche se
sbaglia un paio
di partite»
S
fra Coppa Campioni e Champions. Per arrivare a 700 vanno
aggiunti i 53 gol in Coppa delle
Coppe, i 297 fra Coppa delle
Fiere, Coppa Uefa ed Europa League, quindi gli 11 in Supercoppa Europea. In un certo senso,
fa cifra tonda pure Vucinic, che
raggiunge 10 centri stagionali,
così distribuiti: 6 in campionato, due in Champions League,
uno in Coppa Italia e uno in Supercoppa italiana.
Banda Conte da record E nella
notte del settecentesimo gol internazionale, la Juve festeggia
pure gli eroi del momento, quella banda Conte imbattuta in
Champions e capace di mettere
insieme quattro vittorie consecutive, dal 4-0 casalingo contro
il Nordsjaelland al 3-0 dell’altra sera, nella tanta di un Celtic
mai battuto in trasferta dai
bianconeri. In mezzo, lo spettacolare 3-0 rifilato al Chelsea e
la vittoria di Donetsk che diede
ai bianconeri qualificazione e
primo posto nel girone.
L’imbattuto Gigi Nel frattempo,
Buffon allunga una striscia
d’imbattibilità che ha raggiunto dimensioni importanti. Il
portiere della Nazionale, in
Coppa, ha infatti toccato 400’
senza prendere gol. L’ultimo a
batterlo è stato Beckmann, che
al 5’ del secondo tempo di Nordsjaelland-Juve portò in vantaggio i danesi, poi raggiunti
proprio da Vucinic. «Bene così
— dice Gigi —, ma più andremo avanti e più sarà dura. La
fantasia della gente si accende
solo di fronte ai grandi test, ed
è superando questi che si cambia dimensione anche nell’immaginario generale. In ogni modo, di una cosa sono certo: se
mettiamo sul campo cuore, rabbia, organizzazione e concentrazione ce la giochiamo con
tutti, fino in fondo».
Su Marchisio
«In lui rivedo
l’autentico dna
juventino:
personalità
sobria,
straordinaria
efficacia,
capacità di non
sbagliare
quando conta»
600
David Trezeguet
14-5-2003 Juve-Real Madrid (Spa) 3-1
(1o gol) semifinale Champions REUTERS
«
Continua a essere l’unico difetto della Juve?
«Diciamo che le manca soltanto il "correttore", l’uomo che
trasforma in 1-0 quelle cinque
gare stagionali in cui vali solo
lo 0-0».
Conte ha costruito un centrocampo tra i più forti della
Champions.
«A ciascuno di noi è rimasto
addosso qualcosa della vecchia vita, Antonio era un centrocampista e lo si capisce da
come privilegi il reparto. Intendo dire che Pirlo, Vidal e Marchisio risultano formidabili sia
per il loro valore individuale,
sia perché tutto in squadra li
aiuta, dalle coperture richieste agli attaccanti al sostegno
che arriva dai terzini. Se allenassi ancora, immagino che
da vecchia punta cercherei di
aiutare il centravanti. Sarebbe
nella mia natura».
La Juve è diventata una grandissima
outsider. Il 3-0 di Glasgow è un forte
riscontro mentale: psicologicamente
ora si è avvantaggiata su quasi tutte»
PAOLO CONDO’
Giusto dare a Marchisio la palma del migliore?
Gianluca Vialli, lei vive a
Londra e conosce bene il calcio britannico. Come hanno reagito?
«Sì. Rivedo in lui l’autentico
dna juventino: una personalità sobria, una straordinaria efficacia in campo, la capacità di
non sbagliare mai nelle occasioni che contano».
«Questa mattina mi ha chiamato una radio inglese. La prima
domanda è stata "Pirlo ha mai
giocato in giacca e cravatta?"».
S
Su Pirlo
«Gli inglesi ce lo
invidiano. Loro
non lo hanno. Mi
ha chiamato una
radio inglese, la
prima domanda
è stata "Pirlo ha
mai giocato in
giacca e
cravatta?"»
S
Su Conte
«A ciascuno di
noi è rimasto
addosso
qualcosa della
vecchia vita.
Antonio era un
centrocampista
e si capisce da
come privilegia
il reparto»
Le sue lacrime, dopo la vittoria con il Barcellona nel
girone, erano finite sui giornali di mezzo mondo. Ma due sere
fa Rod Stewart, popstar e grande fan del Celtic, ha chiuso la
sfida con la Juve con una faccia molto diversa. Niente pianto
di gioia come con i catalani (nella foto a sinistra), ma soltanto
lo stupore e il viso impietrito per il k.o. (nella foto a destra)
Giovinco e Quagliarella sono
seconde punte, Matri è una prima e trovo che in campo debba starci il più possibile, dà
profondità alla squadra. Detto
questo, un giorno la Juve acquisterà un centravanti più forte, in giro ce ne sono. Magari
lo stesso Llorente. Però un posto in rosa per Matri lo conserverei».
«Fresca, decisa
e concentrata
Sì, può vincere
la Champions»
Dove colloca il risultato di Glasgow nella gerarchia della stagione?
Ce lo invidiano, eh?
«È ciò che loro non hanno. Voglio dire: la straordinaria crescita di Marchisio ci fa dire che
è ormai vicino al livello di Lampard e Gerrard. Loro invece
non hanno nemmeno un progetto di futuro Pirlo. E soffrono per questo, perché vedono
che il loro grande cuore, che
dal punto di vista dello spettacolo rende il calcio britannico
il più appassionante, va sempre a schiantarsi contro la nostra freddezza».
Quanto vale il Celtic?
E Rod passa dal pianto allo stupore
Mirko Vucinic
12-2-2013 Celtic (Scozia)-Juve 0-3 (3o
gol) ottavi Champions LAPRESSE
l’Intervista
GIANLUCA VIALLI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
il cantante tifoso dopo lo 0-3
700
«Non è una grande d’Europa,
ma non è nemmeno soltanto
l’ambiente e il calore del suo
stadio. La Juve ha vinto una
grande partita».
Che tipo di messaggio ha inviato alle favorite del torneo?
«Direi di serietà. Quando vedo
Peluso scendere a testa alta e
lanciare con un tempo perfetto Matri, capisco che Conte ha
preparato la gara con uno studio approfondito. Il Celtic patisce se viene attaccato in profondità? La prima azione è
una coltellata in questo senso
da parte di una Juve fresca,
concentrata, decisa».
Poi c’è stata anche una certa
sofferenza.
«Normale. Soltanto un illuso
può pensare di passare per Celtic Park senza soffrire. Diciamo piuttosto che la Juve ha retto senza concedere grandi palle-gol. Poi, appena ha potuto
3
riportare il pressing alto, e qui
mi è piaciuto Padoin, seconda
e terza rete sono cadute come
pere mature».
Idea nostra: la Juve è superiore alle altre italiane perché è
l’unica a possedere un atletismo europeo. In Serie A il gioco troppo spezzettato consente di rifiatare anche a chi è impreparato. In Champions si
gioca a un altro ritmo, e malgrado sia abituata alla frequenza dei riposini italiani la
Juve sa subito adeguarsi.
«Condivido, la fisicità e il ritmo dell’Europa sono da mezzofondo veloce, mentre in Italia si fa lo stesso sforzo del tennis: tanti scatti brucianti, tanti
riposi. E la Juve, che ha una
preparazione visibilmente superiore, nell’atletismo europeo si esalta».
Può vincere la Champions?
«Sì. È praticamente nei quarti,
e le ultime otto devono avere
quest’ambizione. Poi qualcuno resta un po’ più favorito,
ma la Juve è ormai una grandissima outsider. Come il Paris Saint Germain».
Un pensiero per Matri, che gioca nel ruolo un tempo suo.
«In attesa di scoprire cosa possa dare Anelka, Matri è l’unico
centravanti in rosa. Vucinic,
S
Sopra,
Gianluca
Vialli con la
Champions
vinta con la
Juventus nel
1996. Sotto,
oggi, a 48 anni,
nella veste di
commentatore
per Sky Sport
«Subito dopo Juve-Chelsea. Il
3-0 ai campioni uscenti ha dato alla squadra una consapevolezza tecnica, il 3-0 a casa del
Celtic è un forte riscontro mentale. In un quadro di mantenuta umiltà - so che Conte è un
martello anche in questo - ora
la Juve conosce il suo valore e
sembra dire alle rivali "dimostrami tu di potermi battere".
Psicologicamente si è avvantaggiata su quasi tutti».
Quali altre prove dovrà superare per vincere la Champions?
«Ne restano di due tipi: la squadra con valori tecnici superiori, e non diciamo chi sia perché
deve ancora qualificarsi...».
..e il Milan che ce la metterà
tutta per confezionare la
sorpresa.
«Bravo, l’ha detto lei, non
era difficile. Nessuno ha i
valori tecnici del Barcellona. E poi una sera la Juve
si troverà davanti il fenomeno individuale tipo
Messi o Ronaldo, ed è
da vedere se saprà fermarlo».
Chiuda con un consiglio da
amico al suo vecchio compagno.
«Antonio, dai fiducia a Matri
anche se sbaglia un paio di
partite. Fidati, gli attaccanti
li conosco...».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
PRIMO PIANO DOPO LO SHOW DI CHAMPIONS
Da panchinaro a intoccabile
Matri, che storia!
Per un anno è stato quasi invisibile, ma dal 21 dicembre
si è scatenato: con 6 gol si è ripreso la Juventus
Il rendimento dei 4 attaccanti bianconeri
Con passione ha dato il massimo in allenamento. Il risultato
è davanti agli occhi di tutti: sei
gol dal 21 dicembre a oggi,
una condizione in costante crescita, una maggiore autostima, la consapevolezza di
poter essere davvero utile
alla Juve.
A sinistra presenze e gol in campionato e Champions
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
TORINO
26
i gol di Alessandro Matri
con la maglia della Juventus:
25 in campionato e uno
in Champions League
SABATO IN CAMPIONATO
Con la Roma
c’è il ritorno
di Asamoah
DAL NOSTRO INVIATO
VINOVO (Torino)
Il volo da Glasgow è atterrato alle 3,30 del mattino di ieri, ma sui volti della comitiva
bianconera si notava molta più
felicità che stanchezza. Ad attendere la Juve c’era una ventina di tifosi e gli applausi non
erano mancati nemmeno in
partenza visto che il charter
per Torino era decollato pochi
minuti prima di quello che
avrebbe riportato a Milano un
numeroso gruppo di tifosi. Ieri
pomeriggio allenamento leggero per chi aveva giocato al Celtic Park e normale per gli altri.
Osservato speciale Kwadwo
Asamoah che sabato a Roma riprenderà il suo posto sulla fascia sinistra dopo la lunga assenza a causa della Coppa
d’Africa.
Pogba per Marchisio All’Olimpi-
co mancheranno gli squalificati Peluso e Marchisio. Pogba dovrebbe sostituire il Principino
che a Glasgow ha fatto un gol
e... mezzo (fondamentale il
tap-in sull’1-0 per evitare un
possibile gol fantasma) e un assist. Ieri Marchisio ha twittato:
«Grande vittoria, grandi tutti!
Ora testa al campionato, non bisogna fermarsi». Tweet anche
da Simone Pepe («Juve guerriera, daje»), che ha ricominciato
a correre ma è ancora lontano
dal ritorno in campo. Giorgio
Chiellini, invece, è vicino al
rientro: col Siena domenica 24
o col Napoli venerdì 1 marzo.
gb.o.
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Questa non è la solita storia del centravanti che per qualche mese non segna nemmeno
se la porta è grande come Piazza Duomo e poi all’improvviso
comincia a far gol anche bendato. Quella di Alessandro Matri è
una storia diversa e bella, perché fatta di sudore, di fatica, di
forza morale. Non c’è casualità,
fortuna, destino se non in minima parte. Ci sono i percorsi della vita e della carriera: da quelli
più tortuosi spesso si esce lanciati verso lunghi rettilinei. Per
un anno, più o meno, l’attaccante della Juve non ha quasi mai
segnato: un lungo momento reso ancor più difficile dalla mancanza di una spiegazione logica. Nemmeno il turnover delle
punte, voluto da Conte, poteva
giustificare il rendimento negativo e un’involuzione così evidente. Matri è il classico bravo
ragazzo: educato, riflessivo,
troppo buono. In silenzio ha seguito il suo percorso ed è salito
di livello. Come in un videogioco: per un po’ andava a infrangersi contro gli ostacoli e doveva ripartire da zero, poi pian
piano ha capito come schivarli
ed è andato avanti. Con umiltà
ha accettato le critiche anche
quando non le riteneva giuste.
Con intelligenza ha pensato a
lavorare, fuggendo da bassezze tipo quella di chiedere al
procuratore di lamentarsi con
i giornali per i brutti voti in pagella o per articoli negativi: purtroppo è una pratica abbastanza usuale in tutte le squadre, Juve compresa. Con abnegazione
ha cercato di capire soprattutto
cosa volesse da lui Conte, quali
miglioramenti gli chiedesse.
«
Il gol al Celtic? Io
lo sapevo che la
palla era entrata,
stavo andando
a protestare...
ALESSANDRO MATRI
ATTACCANTE JUVE
La gioia A Glasgow Matri
ha sbloccato il risultato e
poi ha mandato in gol Marchisio. Ieri ha raccontato la
sua soddisfazione al sito bianconero: «Una bella partita, un bell’ambiente, un bel risultato: il
3-0 ci avvicina molto alla qualificazione, ma cercheremo di
mettere in discesa anche il ritorno». Matri ha messo in discesa
già l’andata del Celtic Park con
il suo gol dopo tre minuti. Un
gol che è suo anche se probabilmente l’arbitro non l’avrebbe
assegnato se Marchisio non
avesse spinto il pallone in rete
dopo il disperato tentativo di
Wilson: «Io mi ero accorto subito che la palla era entrata — racconta Matri —, infatti stavo andando a protestare. Poi l’Uefa
mi ha dato il gol e credo che anche Marchisio sia contento, tanto lui l’ha fatto nel secondo tempo. Tra l’altro sono felice di
avergli fatto l’assist per il raddoppio: partecipare alla manovra offensiva dà grande soddisfazione anche se ovviamente
per un attaccante segnare resta
la cosa più importante».
La svolta Matri è stato titolare
nelle ultime tre partite: la Juve
le ha vinte tutte e lui ha sempre
segnato. La media-gol di Alessandro in campionato è la migliore delle punte (1 rete ogni
99’) davanti a Quagliarella
(113’, ma Fabio ha la miglior
media stagionale complessiva
con un gol ogni 95’ grazie ai tre
centri in Champions), Vucinic
(211’) e Giovinco (243’). Matri, intanto, è già concentrato
sul prossimo appuntamento:
«Adesso andiamo a Roma con
l’obiettivo di vincere perché il
campionato è sempre in cima ai
nostri pensieri». Non chiamatelo top-player: non gli interessa.
Gli basta essere Alessandro Matri, quello vero, quello che segna e corre. Anche ad Antonio
Conte va bene così.
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SENTENZA A GIUGNO
Furto a Nedved
Chiesti 2 anni
per il giardiniere
TORINO Il pubblico
ministero Andrea Padalino ha
chiesto una condanna a due
anni di carcere per Flavio
Vittone, l’ex giardiniere di
Pavel Nedved, accusato di
aver aiutato una banda di ladri
a mettere in atto un furto
nell’abitazione dell’ex
calciatore della Juventus,
avvenuto nel dicembre del
2010. I coniugi Nedved sono
parte civile nel procedimento.
Il processo si svolge al
Tribunale di Ciriè (Torino). Il
legale di Vittone, l’avvocato
Pierfranco Bertolino, ha
chiesto l’assoluzione per il suo
assistito. La sentenza è attesa
per giugno.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
PRIMO PIANO MERCATO
CARLO LAUDISA
twitter@carlolaudisa
MILANO
Lo juventino Marco Verratti nella sua prima stagione
francese sta mantenendo tutte
le promesse. Anche a Valencia
ha diretto l’orchestra del Psg
come Carlo Ancelotti gli aveva
chiesto. Insomma il feeling tra
i due è intatto. Intorno, però,
c’è qualcosa che non va, che
non lo lascia tranquillo. Le insistenti voci di un approdo di José Mourinho (insieme a Cristiano Ronaldo) al Parco dei
Principi tengono in ansia il
vento. Sotto voce il messaggio
è già arrivato a chi di dovere:
senza lo scudo di Ancelotti Verratti è pronto a votare per il ritorno in Italia, vale a dire alla
Juve, sogno giovanile del talento che ha conquistato anche Cesare Prandelli. Nè Verratti è impaurito dalla presumibile concorrenza con Andrea Pirlo. Già in Nazionale i
due potrebbero trovar posto
insieme in squadra. E comunque anche nella prossima stagione la formazione di Conte
sarà impegnata su tanti fronti.
con opportunità per tutti.
la scheda
MARCO VERRATTI
CENTROCAMPISTA
20 ANNI
Marco Verratti è nato a
Pescara il 5 novembre 1992.
Centrocampista centrale, è
cresciuto nelle giovanili del
Pescara e nel torneo
2011-2012 ha ottenuto la
promozione in A con Zeman.
Dalla scorsa estate è al Psg,
che lo ha pagato 11 milioni
più 3 di bonus, e in nazionale.
ro Beppe Marotta lavora su
questo fronte con grande interesse. Certo, non è facile dialogare con il ricco club parigino.
Almeno ora. La partita ha tempi lunghi. Molto dipenderà
proprio dagli sviluppi nella
società di proprietà dello sceicco Al Thani. La trama che
vede, Mourinho in sella a luglio presuppone un ribaltone. E la prima conseguenza è
che ora l’attuale management
rinvia ogni decisione.
Il regista del Psg vota bianconero per luglio
se Mourinho prenderà il posto di Ancelotti
Il precedente E il feeling di Ver-
ratti per i colori bianconeri è
una parte importante di questa storia. Già in estate Marco
e il suo agente, Di Campli, avevano sposato il progetto bianconero. Poi, l’inserimento di
Tvf
Trattativa Così l’a.d. biancone-
Verratti indica
semaforo verde
alla «sua» Juve
centrocampista abruzzese. E
questi suoi tormenti danno forza alle speranze della Juve che
dalla scorsa estate l’aveva messo nel mirino.
Gazzetta.it
Gazza
Leonardo e gli 11 milioni cash
(più 3 di bonus hanno fatto il
resto. Il Pescara ha scelto la soluzione economica più conveniente e lo stesso ragazzo non
ha potuto sottrarsi al corteggiamento di Ancelotti e Leonardo, pronti ad offrirgli un
posto da titolare.
Ma ora quel progetto traballa,
nonostante i successi sul campo. E la nostalgia per i colori
bianconeri prende il soprav-
Marco Verratti
è esploso nel
Pescara. Poi
è arrivato al
Psg LAPRESSE
Le opzioni Ad esempio Mou è
da tempo un estimatore di Arturo Vidal. Lo avrebbe voluto
già al Real Madrid. Non è da
escludere che lo inserisca nella sua lista anche in vista del
suo trasloco parigino. Quindi
occhio all’ipotesi di uno scambio del cileno con Verratti: ovviamente con un ingente conguaglio a favore dei bianconeri. Ma è presto per approfondire quest’argomento. Non perché sia irrealizzabile, tutt’altro. Bisogna solo avere pazienza attendere che lo sceicco qatariota scopra le sue carte. Sotto traccia, però, la Juve e Verratti continuano a tubare. Questo matrimonio s’ha da fare.
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Ibra esce dopo il rosso REUTERS
IBRA, QUANTE FOLLIE
I CALCI, LE REAZIONI
E I ROSSI IN CARRIERA
Tutte le follie di Ibra.
Dopo il rosso che gli ha mostrato Tagliavento in Champions col Valencia, in rete
dilagano i video con «il peggio di...». Una rassegna dei
calci (uno in testa a Cassano), reazioni ed espulsioni
nella carriera dello svedese
BALOTELLI ATTERRA
NIANG A MILANELLO
CON STILE DA JUDOKA
«Balotelli è una star
internazionale» ha detto ieri
l’a.d. del Milan, Galliani. Che
ha poi chiarito: "Nessuna
incompatibilità con El Shaarawy". Lui intanto si è messo sotto i riflettori con uno
scherzo a Niang, atterrato
con una mossa da lottatore.
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
REAL MADRID
MAN. UNITED
1
1
LA SITUAZIONE
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Welbeck (M) al 20', Ronaldo (R)
al 30' p.t.
REAL MADRID (4-2-3-1)
D. Lopez; Arbeloa, Varane, Ramos, Coentrao; Khedira, Xabi Alonso (dal 39' s.t. Pepe); Di Maria (dal 30' s.t. Modric), Özil, C. Ronaldo; Benzema (dal 15' s.t. Higuain).
PANCHINA Adan, Carvalho, Essien, Kakà.
ALLENATORE Mourinho.
CAMBI DI SISTEMA dal 30' s.t. 4-1-3-2.
BARICENTRO MOLTO ALTO 60 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
L’esultanza di Danny
Welbeck dopo il gol
del vantaggio United AFP
MAN. UNITED (4-2-3-1)
De Gea; Rafael, Ferdinand, Evans, Evra; Jones, Carrick; Rooney (dal 40' s.t. Anderson),
Kagawa (dal 19' s.t. Giggs), Welbeck (dal 28'
s.t. Valencia); Van Persie.
PANCHINA Lindegaard, Cleverley, Smalling,
Hernandez.
ALLENATORE Ferguson.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO BASSO 47 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Van Persie, Rafael e Valencia per
gioco scorretto.
ARBITRO Brych (Germania).
NOTE Spettatori 80.000 circa. Tiri in porta
10-6. Tiri fuori 10-4. Angoli 12-9. In fuorigioco 1-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’
GDS
Pari show ma Mou trema
Ronaldo risponde allo United
Tra pali, traverse e occasioni
Il Madrid costruisce di più ma la squadra di Ferguson nel finale sfiora il colpo
del k.o. Qualificazione ancora in bilico, però al ritorno il Real non può sbagliare
ALBERTO CERRUTI
MADRID
«Hasta el final, vamos Real». L’enorme striscione, calato
dalla curva degli ultrà del Madrid prima della supersfida con
il Manchester United, non basta. Per qualificarsi ai quarti la
squadra di Mourinho dovrà vincere all’Old Trafford, come fece
nel 2000 con quell’esaltante
3-2 dopo lo 0-0 dell'andata, o almeno pareggiare con più di un
gol, perché l’1-1 del Bernabeu è
un piccolo risultato di una grande partita. Spettacolo puro tra
due squadroni, con uguali motivi di rimpianto, perché è vero
che per il numero di occasioni
create e la maggiore pressione
il Real Madrid avrebbe meritato di vincere, ma è altrettanto
vero che a parità di legni — prima il palo di Coentrao e poi la
traversa di Van Persie — il Manchester United va vicinissimo al
colpaccio nel finale. E proprio ripensando all’altalena di emozioni, tutto è ancora possibile dopo
le due reti di testa nel primo
tempo di Welbeck e Ronaldo,
che firma il settimo in sette gare
di Champions.
Sorpresa Ferguson Quel volpo-
ne di Ferguson aveva promesso
qualche sorpresa e il campo premia subito le sue idee. Fuori la
V2 Vidic-Valencia, spuntano
Evans al fianco di Ferdinand, a
riposo domenica, e Welbeck
che sembrava destinato alla tribuna. Ma soprattutto ecco le
nuove posizioni nel tridente a
supporto di Van Persie, perché
Rooney parte sulla destra, con
Kagawa al centro, come prima
spalla dell’olandese e Welbeck
a sinistra. Un progetto tattico
che funziona alla perfezione,
grazie a Rooney che si conferma l'attaccante più generoso ed
eclettico del mondo, capace di
fare il quarto centrocampista,
affiancando i due centrali Jones
e Carrick, ma anche il quinto difensore in aiuto di Rafael, spesso in difficoltà quando vede arrivare Ronaldo o Di Maria. Compatto in difesa, sempre pronto a
ripartire in velocità, il Manchester United che non offre mai
punti di riferimento, perché Kagawa e Welbeck si scambiano
continuamente la posizione,
gioca alla pari con il Real Madrid, come non avevano saputo
fare i cugini del City nella gara
d’esordio al Bernabeu. E non è
un caso che al primo vero affon-
do, proprio Welbeck riesca a
precedere di testa Ramos per deviare alle spalle di Lopez un angolo battuto alla perfezione dal
tuttofare Rooney.
Reazione Madrid Rispetto al 4-1
contro il Siviglia, Mourinho presenta ben 5 uomini freschi, rilanciando i titolari Varane, Khedira, Xabi Alonso, Özil e Di Maria al posto di Albiol, Essien, Modric, Kakà e Higuain. A parte il
palo colpito da Coentrao dopo
6', il Madrid appare arrugginito, sorpreso dalla sicurezza con
cui si muovono i diavoli rossi. Il
gol da rimontare impone però
di aumentare il ritmo e anche se
la squadra appare meno ordinata del Manchester, le accelerazioni di Özil e Di Maria regalano i primi brividi. Mentre Benzema gira quasi sempre a vuoto,
Ronaldo va a caccia di tutti i palloni e quando gli arriva un pennellato cross di De Maria, dalla
sinistra, salta più in alto di tutti
e firma l’1-1. Il pareggio regala
più tranquillità ai bianchi, ma
non basta per spaventare il Manchester che si difende benissi-
si qualifica se
LA SITUAZIONE
Ora il Real deve vincere
o pareggiare con 2 gol
Per qualificarsi ai quarti di
finale, il Real Madrid deve
ora vincere a Old Trafford o
pareggiare segnando
almeno due gol. Allo United,
oltre alla vittoria,
basterebbe invece
anche lo 0-0.
Gran finale L’1-1 non può basta-
re a Mou che toglie l’inutile Benzema, inserendo Higuain. Prima ancora di vedere l’argentino, è Coentrao a colpire da sinistra con un tiro che De Gea devia a fatica vicino al palo. È la
promessa di un gran finale, che
induce Ferguson a rispolverare
il trentanovenne ma sempreverde Giggs al posto dello spompato Kagawa. Proprio quando
sembra maturo il raddoppio del
Madrid, arriva invece una doppia e clamorosa occasione per
Van Persie, che nel giro di pochi
secondi si vede negare il 2-1 dal
portiere bravo a deviare sulla
traversa e poi da Xabi Alonso
pronto a respingere il suo tiro
sulla linea. Valencia per Welbeck, Anderson per Rooney, Modric per Di Maria e Pepe per Xabi Alonso sono le ultime mosse
dei due tecnici, ma nemmeno il
nuovo 4-1-3-2 di Mourinho con
Alonso e Pepe a protezione della difesa, Ronaldo e Higuain di
punta, riesce a spezzare l'equilibrio. E così il ritorno all'Old Trafford è garanzia di nuove emozioni, perché con questi due
squadroni può ancora succedere di tutto.
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le Pagelle
di FABIO LICARI
REAL MADRID 7 DI MARIA SEMBRA SPIRITATO
LOPEZ 6,5 Una delle regole dice:
l'area piccola è del portiere. Lui non
la rispetta e dà a Welbeck il tempo
del gol. Riscatto pronto con una
parata (involontaria?) ancora su
Welbeck e quella molto bella su Van
Persie grazie alla traversa.
ARBELOA 6 Dal suo lato si entra
con più facilità e il Manchester ci
mette poco a capirlo: Welbeck lo
punta spesso, Kagawa si allarga
per raddoppiare. Attacca, ma i
cross non sono il suo forte.
VARANE 6,5 Neanche vent’anni:
personalità e senso della posizione
da gran difensore. Compresa
l’astuzia su Welbeck lanciato verso
l'area: ma qui un altro arbitro
poteva fargli male.
RAMOS 6 Non bene sul gol: sta a
guardare Welbeck. E neanche in
mezzo, con un paio di appoggi poco
«real». Non c’è la solita furia.
COENTRAO 6,5 Pericoloso come un
mo e si distende in contropiede,
sfiorando il raddoppio con Kagawa. Poi, però, è Ozil a impegnare severamente De Gea, in
un crescendo di emozioni.
attaccante: un palo dopo 5' e poi la
scivolata sottoporta ancora
respinta dal portiere. Però non
sempre i tempi degli inserimenti
sono perfetti.
KHEDIRA 6,5 Due tempi e quasi
due partite. Nel primo è timido, nel
secondo d'iniziativa: porta palla
spostando il baricentro Real.
XABI ALONSO 7 Se non fosse un
play straordinario potrebbe
riciclarsi mediano per quanto
lavora, cuce, recupera. In più il
salvataggio sulla linea su Van Persie
(Pepe sv)
h
IL MIGLIORE
7 DI MARIA
Spiritato. Assist del gol a CR7,
ricerca disperata della soluzione
personale, cambi di ritmo, velocità e
scambi di posizione con Özil. Fa
tutto, anche troppo, e a volte
l’effetto confonde se stesso e i
compagni. Ma averne così.
MODRIC 6,5 Dentro nel finale: bel
lavoro da regista avanzato.
ÖZIL 7 Impressionante quando
punta l'uomo. Cambi di passo,
dribbling, appoggi: un repertorio cui
manca l'assist vincente perché le
maglie rosse sono fitte fitte.
RONALDO 7 Ferguson l’aveva detto:
un goleador vero. Il gol è da
centravanti, il resto da fenomeno
anche se nel finale deve rifiatare.
Da urlo un paio di botte da fuori.
BENZEMA 5 Mai in partita, mai che
riesca a liberarsi di Evans o
Ferdinand. Vaga in un limbo tutto
suo, appesantito.
HIGUAIN 5,5 Poco più mobile e utile
di Benzema. Poco.
All. MOURINHO 7 Nell'Inter avrebbe
schierato 5 punte nel finale, qui non
rinuncia alla bella manovra: Real
aggressivo e divertente. Chissà non
abbia più spazi all’Old Trafford.
MANCHESTER UNITED 7 ROONEY VALE PER DUE
DE GEA 7 Con un dito allunga sul
palo il diagonale di Coentrao: era il
5’, sarebbe stata un’altra partita.
Bene su Ozil e ancora su Coentrao
di piede (anche se forse non sa
neanche lui come).
RAFAEL 6 Ne prende, uh se ne
prende, da CR7. Però si rialza e
riparte, fino al 90’.
FERDINAND 6,5 Minaccia agli ultimi
capelli scuri di Sir Alex con un paio
di dribbling da ultimo uomo: ma al
centro non si passa.
EVANS 7 Concentratissimo, non
lascia un centimetro né a Benzema
né a Higuain.
EVRA 6 Già non è un gigante, e
comunque CR7 gli salta addosso e
schiaccia da centravanti. Si rende
utile con un paio di diagonali.
JONES 7 Tuttofare. Doppio compito
di «diga» tattica davanti ad Alonso e
di terzo marcatore in area quando il
Real si fa sotto. Aggressivo e
inesauribile, alla Roy Keane.
CARRICK 6,5 Soldato Carrick:
ordine, manovra, fisico, un po’ lento
ma indispensabile. Non negateci la
domanda: cosa sarebbe questo
United con Pirlo o Xabi Alonso in
regia?
ROONEY 6,5 Bell’esterno, questo
Rooney, quasi un terzino. Va bene il
giocatore totale che si sacrifica per
la squadra, ma vederlo impegnato a
stoppare le discese di Coentrao
sembra uno spreco. Guarda caso,
l’angolo del gol è suo. (Anderson
sv)
KAGAWA 6,5 A sorpresa seconda
punta centrale, anche se poi
s’inverte con Welbeck. Tra le linee
per scatenare le ripartenze.
GIGGS 6,5 Studiate il suo Dna.
Entra e come un ragazzino piantona
la fascia.
MIGLIORE
h 7,5 ILWELBECK
Il gol rischia di far dimenticare il
gran lavoro in profondità e in
orizzontale: spesso lo vedi a destra
sovrapporsi a Rooney, oppure al
centro, sempre faccia alla porta. La
chiave della manovra dello United,
senza dare mai un punto di
riferimento.
VALENCIA 5 Nel cambio lo United
ci perde: il tempo per farsi
ammonire.
VAN PERSIE 6,5 Elegantissimo,
l’indole non quella di Rooney ma si
sbatte lo stesso. Doppia grande
occasione: prima Lopez e la
traversa, poi Alonso sulla linea.
All. FERGUSON 7 La sorpresa
promessa è Rooney esterno con
Kagawa punta. United
compattissimo non dite all’italiana,
sennò gli inglesi si offendono
senza mai rinunciare al gioco.
Poteva perdere ma non ruba niente.
GLI ARBITRI BRYCH 6 Varane su Evra: poteva essere fallo su occasione da gol. Si può discutere sul contrasto Evans-Di Maria: spalla contro spalla ma il difensore si allarga un po’. Bosch 6 - Lupp 5,5; Fritz 6 - Welz 5,5
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
la Moviola
DI G.D.F.
Van Persie, cartellino generoso
E ce ne stava uno per Varane
Dopo cinque minuti
ammonito Robin Van Persie:
gomito largo su Sergio Ramos,
ma è un giallo abbastanza
generoso. Episodio dubbio in
area inglese al 41’: dopo aver
saltato un paio di avversari, Di
Maria entra in area dalla destra
e viene contrastato da Evans. Il
contatto inizia spalla contro
spalla, poi il difensore inglese
Varane trattiene Evra AFP
allarga un po’ troppo il braccio
sinistro dando l’impressione di
spingere via l’argentino, che
finisce a terra. Episodio al limite,
ma il rigore sarebbe stato
troppo.
Nel secondo tempo gran
contropiede di Evra che si invola
verso la porta e prende il tempo
a Varane, che resta indietro e lo
trattiene: poteva starci la
punizione con giallo per il
difensore di Mourinho. Al 26’
della ripresa su una respinta in
avanti dei Red Devils Xabi
Alonso tiene in gioco Van Persie:
fa bene il guardalinee a far
proseguire, poi l’olandese tira e
lo spagnolo, quasi a farsi
perdonare, salva sulla linea.
Ilpersonaggio
JOSÈ MOURINHO
«Balotelli al Milan
per noi interisti
non è un problema
Lo sarebbe Zanetti»
«Vedere Javier in rossonero è come una catastrofe,
per Mario è normale». Sulla gara: «Vinceremo a Old Trafford»
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter @filippomricci
MADRID
E per fortuna che Cristiano Ronaldo non ha un posto privilegiato nel cuore di Mourinho.
Che a fine match racconta: «Possiamo vincere al ritorno in casa
loro, il Manchester ha giocato
molto basso e ha solo aspettato
il momento. Ossessione Champions con il Real? Assolutamente no, ho tanti anni ancora per
poter lavorare. Il mio futuro?
Domani sarò qui...». Ma subito
un pensiero va a Balotelli, allenato in nerazzurro: «Vederlo
con la maglia del Milan per noi
interisti non è un problema, se
l’era già messa quando era all’Inter, semmai vedere Zanetti con
la maglia rossonera sarebbe una
catastrofe, per Mario è normale». Se il Real è ancora in piedi a
metà della sfida con lo United il
merito è soprattutto di CR7.
Che ieri ha corso, dribblato, colpito di tacco, di petto e di spalla.
Aiutato e proposto, cantato e
portato la croce. E ha sorriso.
Quando le cose andavano bene
ma anche quando andavano male, tiri rimpallati, parate di De
Gea, un portiere che quando era
all’Atletico lui aveva affettuosamente ribattezzato «Salchicha»,
che in spagnolo è più allungata
che nel nostro tozzo immaginario culinario. I sorrisi di un ragazzo che ha trovato pace, calma e serenità.
Eusebio e Gento E ha tirato. Nove volte in totale, 7 nel primo
tempo, come tutto lo United in
quei 45 minuti. Una di queste
conclusioni è finita dentro, terza volta su 3 che Cristiano fa
gol da ex in Europa: gli era successo anche contro lo Sporting
Lisbona, ai tempi dello United.
Ronaldo raggiunge il connazionale Eusebio all’ottavo posto
tra i goleador europei, e supera Gento portandosi al sesto
tra quelli del Madrid, in appena tre stagioni e mezzo. Nel
I NUMERI
Ora
è
scontro
2
con Tagliavento
ma niente ricorso
gol di Welbeck
in questa
stagione. Il
precedente
l’attaccante dei
Red Devils
l’aveva segnato
in Premier, nel
4-2 allo Stoke
City del 20
ottobre
3
gare di fila
in casa nelle
quali il Real
Madrid prende
gol: prima di
questa, in
Coppa del Re
contro il
Barcellona e in
campionato
contro il Siviglia
2
mesi e 11
giorni dall’ultima
sconfitta del
Manchester
United: proprio
in Champions, il
5 dicembre in
casa con il Cluj.
Da allora, 11
vittorie e 4
pareggi
2
Ancelotti e Leonardo: «Espulsione assurda»
Raiola: «Darei 4 turni all’arbitro». L’Uefa sta con
l’italiano e lo svedese può rischiare la stangata
ALESSANDRO GRANDESSO
Twitter @calciofrancese
PARIGI
Giù le mani da Zlatan
Ibrahimovic. Anzi, giù il cartellino rosso. L’espulsione dello
svedese martedì, al 93’ di Valencia-Psg, col risultato fissato
sull’1-2 e in una zona neutra
del campo, non va giù a nessuno in casa parigina e soprattutto a Mino Raiola che quando difende il suo giocatore tira fuori
lo champagne: «È Tagliavento
a meritare quattro giornate di
squalifica». Di sicuro Ibrahimovic salterà il ritorno, ma l’Uefa
vuole vederci più chiaro e ha
rinviato l’affare in commissione di disciplina a fine mese.
L’arbitro italiano nel frattempo
ha dovuto fronteggiare l’ira di
Carlo Ancelotti nei corridoi del
Mestalla a fine gara: «È incredibile, l’espulsione non l’ho capita. Quello di Ibra è un tackle come tanti. Il rosso non è meritato». Sfogo tramutatosi in amarezza in conferenza stampa:
«Non penso faremo ricorso. All’arbitro ho chiesto spiegazioni
senza ottenere risposta, come
al solito». Complottista invece
Leonardo: «L’espulsione è ingiusta, ma con Ibrahimovic il
cartellino rosso è automatico,
perché è etichettato. All’inizio
dell’azione invece è lui che subisce il fallo, spero l’Uefa si renda
conto che si tratta di un fallo
normale».
Condanna L’Uefa invece consi-
Jose Mourinho, 49 anni, terza stagione sulla panchina del Real AP
rapporto gol-partite del ragazzo di Madeira in questa Champions siamo a 7 su 7, col Madrid 183 in 180, nella stagione
37 in 36.
settimana fa, nel quale lo stadio del quartiere Chamartin
non fremeva granché per il suo
idolo. Ne apprezzava i gol, ma
non si faceva scaldare il cuore
da lui, un po’ come Mou.
Air Ronaldo Ieri il portoghese è
andato su al secondo piano a
ricevere il cross di Di Maria,
un’azione di coppia che ricorda quella che permise al Madrid di vincere il suo primo trofeo con Mou, la Copa del Rey
contro il Barça nel 2011. Le ginocchia di Ronaldo all’altezza
della testa del frastornato
Evra, che basso non è. Al secondo piano Cristiano ci è rimasto
un po’. Come faceva Michael
Jordan, sospeso nell’aria sottile dove gli altri non arrivano.
Poi quando è tornato giù non
ha festeggiato, rispettoso verso chi lo ha scelto, comprato,
allevato, allenato, cresciuto,
formato, venduto a peso d’oro.
Il Bernabeu si che ha festeggiato, il gol e chi l’ha fatto. C’era
un tempo, non più di qualche
Addio tristezza Ed era anche per
questo, oltre che per più veniali
ragioni economiche, che Cristiano aveva annunciato al mondo
dalla zona mista del Bernabeu
la sua tristezza, lo scorso settembre. Questa stagione, mica un secolo fa. Poi le cose sono cambiate lo stadio si è progressivamente staccato dal vate Mou avvicinandosi al suo connazionale
con i capelli impomatati. E Ronaldo, ragazzo sensibile, dall’ego delicato che va continuamente annaffiato altrimenti si
secca, ha apprezzato. Nelle ultime 10 partite del 2012 ne ha fatti 5, nelle prime 10 dell’anno
nuovo è già a 15. Per farsi largo
nel ristretto cuore di Mou, deve
continuare così.
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9
4 Ibra, bufera rosso
squadre di
Manchester a
cui Cristiano
Ronaldo ha
fatto gol in
questa
Champions
League: nei
gironi era
toccato al City,
stavolta allo
United
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LA GAZZETTA DELLO SPORT
dererebbe la decisione di Tagliavento giusta, ma vuole valutare se vada punita più severamente o meno. L’udienza di
mercoledì 27 febbraio in commissione Disciplinare servirà a
questo. Raiola intanto ha già
condannato Tagliavento: «Il
fallo di Ibrahimovic — ha detto
il procuratore ieri da Milanello
— non era nemmeno da ammonizione. Anzi, secondo me l’arbitro voleva solo ammonirlo e
il guardalinee gli ha detto di
usare il cartellino rosso. In que-
Rossofuoco
Valencia-Psg, l’espulsione di Zlatan Ibrahimovic:
l’arbitro italiano Tagliavento gli mostra il rosso ANSA
Primicalci
David
Beckham, 37
anni: per il
centrocampista inglese
quello di ieri
è stato il
primo
allenamento
agli ordini di
Carlo
Ancelotti
AP
sto caso, la squalifica di quattro turni andrebbe divisa tra i
due». Resta che Ibrahimovic
consolida la reputazione di bad
boy. In Champions si era già fatto buttare fuori ai tempi della
Juventus il 2 novembre 2005, e
il 27 settembre 2006, ma da
giocatore dell’Inter, e sempre
contro il Bayern Monaco. In
Champions League, soltanto
Edgar Davids fece peggio collezionando quattro rossi in tutto.
Un record ormai alla portata.
Ecco Beckham E ieri c’è stato il
primo allenamento di David Beckham col Psg: il centrocampista inglese, berretto rosso e
scarpe rosa, ha lavorato agli ordini di Carlo Ancelotti davanti
a circa 100 giornalisti e una
ventina di fotografi.
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Taccuino
CAMERUN
FRANCIA
La federazione a Eto’o
«Così ci destabilizza»
Scandalo a luci rosse
C’è anche M’Vila?
«Ma cosa ci guadagnerebbe la Federa
zione uccidendo Eto’o?». Junior Biyam, re
sponsabile della comunicazione della Feder
calcio camerunense, replica alle dichiarazioni
dell'attaccante che aveva accusato la Federa
zione di volerlo assassinare. «Lavora per uo
mini potenti, che hanno interesse a destabiliz
zare il Camerun».
Un altro scandalo a luci rosse in Fran
cia. Un giocatore della nazionale è infatti inda
gato in un'inchiesta sulla prostituzione minori
le. Il suo nome è stato trovato nel cellulare di
una minorenne arrestata per furto. Il giocato
re sarebbe M'Vila, centrocampista del Rubin.
GERMANIA
Finto amico di Ribery
scatena la rissa
Fuori programma al Bayern: un ragaz
zo, dicendo di essere un amico di Ribery, è
riuscito ad entrare nello spogliatoio. Quando
Ribery ha scoperto l'estraneo è iniziata una
discussione conclusa con alcuni spintoni. Il
club ha negato che ci siano state minacce e ha
scartato l'ipotesi di aumentare le misure di si
curezza o allenarsi a porte chiuse.
TURCHIA
C’è l’ok della Fifa
per Drogba al Gala
La Fifa ha dato l'ok provvisorio per il tra
sferimento di Drogba al Galatasaray, fin quan
do non sarà risolta la disputa del centravanti
con lo Shanghai . Drogba potrà così giocare
con lo Schalke 04 negli ottavi di Champions, e
domani potrebbe debuttare in campionato. Lo
Shanghai ha fatto ricorso pur non avendo pa
gato gli ultimi tre mesi di stipendio: nel caso la
Fifa dovesse dare ragione ai cinesi, Drogba e il
Galatasaray rischiano una squalifica.
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
CHAMPIONS LEAGUE ANDATA OTTAVI DI FINALE
4
GLI ALTRI
INCIDENTI
Alcuni dei più
gravi incidenti
degli ultimi anni.
S
Giugno 2007
Un elicottero che
trasporta una
ventina di persone
da Freetown
a Lungi dopo
Sierra
Leone-Togo
(qualificazioni alla
coppa d'Africa)
prende fuoco
mentre sta per
atterrare: 21
morti, per la
maggior parte
tifosi togolesi. Tra
le vittime c’è
anche il ministro
dello Sport.
S
Ottobre 2008
Un pullman di
tifosi juventini va
fuori strada
andando a Torino
per la partita di
Champions col
Real: 2 morti
S
Marzo 2012
Sulla A21 muore
una coppia di
tifosi della Samp
mentre viaggia in
scooter tornando
da Modena: sono
travolti da un’auto
di un’altra tifosa.
S
Aprile 2012
Dopo
un’amichevole in
Zambia,
affondano le
barche con
giocatori, dirigenti
e tifosi del Virgin
di Kashobwe: 13
morti e 12
dispersi.
Tragedia Shakhtar
Fuori pista aereo coi tifosi
5 morti e almeno 12 feriti
I sostenitori ucraini volavano su un Antonov giudicato affidabile
L’incidente in mezzo alla nebbia durante l’atterraggio a Donetsk
DAL NOSTRO INVIATO
clic
PIERFRANCESCO ARCHETTI
DONETSK (Ucraina)
Un canale sportivo ucraino ha iniziato alle 15 la diretta
per «l’evento dell’anno», o almeno il primo appuntamento
palpitante del 2013, come dicevano le sovraimpressioni in
inglese. La partita iniziava alle
21.45 locali, ma alla fine del
pomeriggio è passata in secondo piano perché la notizia
sportiva è stata sovrastata da
una tragedia accaduta all’aeroporto internazionale Sergey
Prokofiev, distante circa venti
minuti d’auto da Donetsk. Un
aereo della compagnia ucraina Pivdenny Avialinii, traducibile con linee aeree del sud, è
uscito di pista durante la manovra di atterraggio e si è fermato in un campo a 700 metri
dalla striscia d’asfalto. Era pieno di tifosi dello Shakhtar: il
bilancio è di cinque morti, l’entità del disastro è stata comunicata dal governatore della regione, Andriy Shyshatsky.
L’ANTONOV 24
E’ FUORI PRODUZIONE
DA BEN 34 ANNI
I soccorsi sul luogo della tragedia all’aeroporto Sergey Prokofiev di Donetsk REUTERS
IL VIAGGIO DA ODESSA
Tifosi «Molte persone sono state tratte in salvo, per quattro
passeggeri non c’è stato niente
da fare», ha spiegato. «Un altro è stato trovato in condizioni critiche sotto un rottame
del velivolo, non sappiamo se
riuscirà a cavarsela (probabilmente è la quinta vittima,
GDS
ndr). I feriti sono dodici, trasportati in ospedale: gli altri
sopravvissuti sono stati assistiti all’interno dell’aeroporto».
Il volo charter arrivava da
Odessa: sull’Antonov 24, un bimotore a elica di concezione
sovietica costruito in più di
mille esemplari fino al 1979,
erano registrate 45 persone,
tra cui otto membri dell’equipaggio. Ancora da accertare la
cause dell’uscita di pista: al
momento dell’atterraggio la
L’Antonov 24 è un
bimotore a elica che ha una
capienza di circa 50 posti.
Sono stati costruiti più di
mille esemplari in Unione
Sovietica tra il 1959 e il 1979.
La sua velocità massima è di
500 km/h, con il carico
massimo ha un’autonomia di
circa 550 chilometri. E’
utilizzato soprattutto per gli
spostamenti interni nel
territorio dell’ex Unione
Sovietica. La principale linea
di produzione venne
assegnata agli stabilimenti
di Svyatoshyn, nei pressi di
Kiev e a Ulan-Ude, nella
Russia orientale. La
produzione venne interrotta
nel 1979.
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Srna (S) al 31’, Lewandowski
(B) al 41’ p.t.; Douglas Costa (S) al 23’, Hummels (B) al 42’ s.t.
SHAKHTAR (4-2-3-1) Pyatov 6; Srna
7, Chygrynskiy 5, Rakitskiy 5, Rat 6; Fernandinho 6, Hubschmann 6; Alex Texeira 6 (dal
38’ s.t. Eduardo), Mkhitaryan 6, Taison 6
(dal 17’ s.t. Douglas Costa 7); Luiz Adriano 6.
PANCHINA Kanibolotskiy, Stepanenko, Shevchuk, Devic, Ishchenko. ALLENATORE Lucescu 6,5
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MOLTO BASSO 48,4 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Fernandinho per gioco scorretto
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1)
Weidenfeller 5; Piszczek 6, Santana 5, Hummels 6,5, Schmelzer 5,5; Kehl 6,5, S. Bender
6; Blaszczkowski 6 (dal 35’ s.t. Leitner s.v.),
Götze 6, Reus 5,5 (dal 47’ s.t. Schieber s.v.);
Lewandowski 7. PANCHINA Langerak, Subotic, Sahin, Bittencourt, Halstenberg.
ALLENATORE Klopp 6,5
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MOLTO ALTO 56,1 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
ARBITRO Webb 6,5
NOTE spettatori 52.518, incasso non comunicato. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 2-0. Angoli 4-6. Recuperi 1’ p.t., 3’ s.t.
DAL NOSTRO INVIATO
DONETSK
E’ tutto aperto, come le
sistemazioni difensive di due
squadre che sono più brave a
guardare avanti: il pareggio
con quattro gol premia di più
il Borussia Dortmund, ma di
solito non è una squadra che
specula sullo 0-0 d partenza.
In attesa di essere smentiti al
ritorno, va raccontato che ne
ha infilato soltanto uno nelle
31 partite stagionali, il 3 novembre contro lo Stoccarda.
L’euforia per essere arrivato al
2-2 al minuto 87 non farà scordare gli spaventi e gli errori. Il
Borussia doveva essere sovrastante quanto a condizione fisica, visto che lo Shakhtar non
vedeva una gara ufficiale dal 5
dicembre, la sconfitta con la
Juve arrivata dopo 16 successi
di fila interni. Invece Mircea
Lucescu e il suo staff di preparatori italiani hanno girato il
mondo per cercare avversari
all’altezza e una condizione
da Champions. La banda non
è certo quello splendido prodotto calcistico di inizio autunno, però il 5 marzo a Dortmund avrà ancora più birra. Il
verdetto non è ancora scritto.
è riempita presto, molti spettatori erano già dentro lo stadio
quando si è sparsa la notizia
dell’incidente: in un primo momento sembrava che il disastro aereo riguardasse uno dei
charter provenienti dalla Germania. Nonostante i 2.195 chilometri di distanza, circa due-
Un superstite ha
raccontato che
l’aereo ha preso
fuoco, anche se
le autorità negano
mila sostenitori del Borussia
sono arrivati nella città ucraina. Telefonate, social
network consultati con frenesia e ansia fino a quando purtroppo si è avuta la conferma
dei fatti, che riguardavano un
velivolo locale. I tedeschi allora hanno tentato di chiedere
più informazioni ai sostenitori avversari, senza però ottenere risposte adeguate. Quando
lo speaker dello stadio ha chiesto il silenzio totale per un minuto, in memoria delle vittime, molti spettatori si sono abbracciati.
Migliori
Emozioni e 4 gol con il Borussia
Lucescu rimontato due volte
2
2
Allo stadio La Donbass Arena si
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA PARTITA FINISCE CON UN PAREGGIO SPETTACOLARE
SHAKHTAR
BORUSSIA D.
nebbia avrebbe diminuito la visibilità, le fonti ufficiali smentiscono che il velivolo si sia incendiato, ma un superstite,
Dmytro Verbytsky, ha parlato
di fuoco nel lato di un motore.
E poi ha confermato di far parte come tutti gli altri passeggeri di un gruppo di tifosi diretti
al match di Champions League contro il Borussia Dortmund. L’incidente è avvenuto
intorno alle 18.35 locali. La
piccola compagnia aerea di
Odessa si riteneva affidabile:
informava sul suo sito di avere
un livello di sicurezza del «cento per cento in dodici anni di
esistenza».
vece è simile a una scena del
primo tempo, quando Hummels aveva timbrato la traversa. Nell’altra fase, la partenza
di Willian toglie fantasia, però
le corse sui lati di Taison e
Alex, più la regia di Fernandinho fabbricano quattro situazioni da brivido, oltre alle
reti. Quando Lucescu capisce
che si può ancora sfondare,
butta dentro Douglas Costa
per Taison e subito arriva al
sorpasso che poi non diventa
vittoria.
Conferme Il Borussia veniva da
Il centrocampista brasiliano Douglas Costa, 22 anni, esulta dopo il 2-1 EPA
Errori Entrambi pagano gli er-
rori dietro: manca Kucher nella coppia centrale ucraina, così Rakitskiy e Chygrynskiy si
comportano da gregari senza
un boss. Lewandowski, quinto
sigillo in Champions, ha addosso la rabbia perché ha pigliato tre turni di squalifica in
Bundesliga, quindi fa secco
Pyatov alla prima chance pulita, permettendo ai suoi di andare al riposo sull’1-1. Poi gli
va fuori di poco il possibile raddoppio. Il secondo pareggio in-
Ora ai tedeschi
basta lo 0-0
in casa: ma è
successo solo una
volta in stagione...
sei gol presi nelle ultime due
uscite di Bundesliga. D’accordo che manca Subotic, lasciato in panchina per Santana,
ma certi sbagli non sono di organizzazione ma di singoli. I
campioni di Germania, imbattuti in Champions, si fanno superare leggendo male il più comodo dei lanci dalla difesa:
un diagonale di cinquanta metri su cui Hummels sbaglia il
tempo dello stacco e Schmelzer sta accanto a Douglas Costa senza intervenire, permettendogli la girata. Ma anche
sulla prima rete i gialloneri
non possono cercare colpevoli
al di fuori del loro spogliatoio.
La punizione di Srna è potente
e scavalca la barriera, però
non è angolata: il portiere Weidenfeller, troppo sul suo palo,
effettua un tuffo estetico ma
inefficace. Anche al ritorno si
attendono tanti gol.
p.f.a
© RIPRODUZIONE RISERVATA
h
7
SRNA (Shakhtar)
Il capitano sempre affidabile:
riesce a tenere fuori dai giochi
un pericolo come Reus e si
toglie la soddisfazione della
punizione gol.
7
h
LEWANDOWSKI (Borussia)
Uomo mercato che non si
smentisce: tiene in corsa il
Borussia con una rete anche
curiosa per la finta involontaria.
A centro area è superiore.
Peggiori
i
5
RAKITSKIY (Shakhtar)
Centrale difensivo che soffre
più degli altri la pausa.
Permette troppo a
Lewandowski; il lancio del 2-1
è alla cieca, più che un assist.
i5
SANTANA (Borussia)
Santana Sbagliano in tanti
dietro, lui è quello che ripete
più spesso le chiusure errate
o i rinvii mancati. E’ una
riserva di Subotic e si vede
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
IL FOCUS TECNICO
Al Bernabeu le stelle pi
il Film
Qua la mano...
Tra campioni ci s’intende
Il numero 10 dello United, Wayne Rooney, aiuta
Cristiano Ronaldo a rialzarsi dopo una caduta EPA
Il gioco d’anticipo
Welbeck beffa Sergio Ramos
Sul corner di Rooney, Welbeck è furbo a staccarsi dalla
marcatura di Sergio Ramos e ad anticiparlo di testa REUTERS
Nel cielo di Madrid
La zuccata di CR7
Sul cross di Di Maria lo stacco di Cristiano Ronaldo è imperioso:
non c’è niente da fare per Evra che dovrebbe marcarlo REUTERS
Bum Bum CR7: 10 tiri, 1 gol
Maratoneta Rooney: 10 km
Ronaldo è il giocatore che calcia di più in porta in tutta la
Champions: 37 volte. E l’inglese è un esempio di sacrificio
ANDREA SCHIANCHI
Quando sbarchi al Santiago Bernabeu non puoi pensare di trascorrere una serata
tranquilla. Per saltarci fuori
senza rompersi le ossa è necessaria quella che molti intenditori considerano la dote princi-
pale di un calciatore: il sacrificio. Il Manchester United ha
un maestro di tattica e di umanità in panchina, Sir Alex Ferguson, e un giocatore che dello spirito di squadra fa il suo
credo, cioè Wayne Rooney.
Lui porta addosso la maglia numero 10, potrebbe concedersi
diamo i numeri...
POSSESSO PALLA
REAL MADRID
60,7%
TIRI
RONALDO
10
TOCCHI
OZIL
105
CONTRASTI VINTI
WELBECK
8
PALLE RECUPERATE
ALONSO
10
La partita è finita in
pareggio ma la squadra di
casa ha avuto la supremazia
territoriale col 60,7% del
possesso palla. Il Real
ha pure tirato di più in porta:
10 conclusioni a 6.
Cristiano Ronaldo è il
giocatore che ha fatto più tiri
al Bernabeu: 4 in porta e 6
fuori. Compreso il gol del
pareggio. Nel Manchester
United il più attivo è stato
Van Persie: 3 tiri in porta.
Al centro del tridente
dietro Benzema, il tedesco
Ozil ha toccato 105 palloni.
Nessuno ha fatto meglio. Dopo
c’è Arbeloa con 85, quindi
Xabi Alonso (77). Il primo dello
United è Carrick: 67
Danny Welbeck è stato
tra i protagonisti al
Bernabeu. Non solo per il gol
del vantaggio dello United. È
lui quello che ha vinto più
contrasti (8). Precede Fabio
Coentrao e Rafael (6).
Xabi Alonso, in mezzo
al campo, ha fatto il
ruba-palloni: 10 quelli
recuperati. Un lavoro utile,
impreziosito da 4 lanci, 4
cross e sporcato da 6
passaggi sbagliati.
il lusso di fare il ballerino, di
tocchettare e dribblare, e invece lo ritrovi a muoversi in mezzo al campo come un mediano
qualsiasi. Addirittura come un
terzino, quando va in soccorso
del compagno Rafael. Alla fine della partita il dato va sottolineato: Rooney corre per 10
chilometri, avanti e indietro
senza mai fermarsi un attimo.
E se vedi uno così, sbattersi come un matto e dannarsi l’anima, ti viene naturale andargli
dietro (se sei un suo compagno, ovviamente), assecondarlo, aiutarlo. Il senso del pareggio strappato dai Diavoli Rossi
al Bernabeu sta proprio nella
prestazione di Rooney, oltre
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
ovono dall’alto
Una saracinesca al Bernabeu
De Gea dice no a Coentrao
David De Gea, portiere del Manchester United, è stato grande protagonista contro il Real Madrid. Due interventi eccezionali
su Fabio Coentrao: nel primo tempo gli devia un tiro sul palo, nella ripresa gli respinge una conclusione con i piedi REUTERS
che negli interventi decisivi
del portiere De Gea.
Rincorsa Baby Wayne tocca 62
palloni, lotta e ne recupera 5,
ne intercetta 3 e poi, da raffinato trequartista, si preoccupa di
regalare 2 assist, 2 sponde, 2
cross pennellati e 2 lanci filtranti. Trovatelo, in giro per
l’Europa, un giocatore con questo talento e queste qualità tecniche che sia anche disponibile a sacrificarsi in nome della
squadra. Non ce ne sono. Certo, non gli si può chiedere di
essere pure implacabile sotto
porta, perché sennò staremmo parlando di un marziano.
Ovvio che qualcosa, in termini
di lucidità, Rooney lo perda: e
probabilmente al suo eccesso
di corsa si devono i 14 palloni
persi (nulla di grave, comunque). Non è la prima volta che
il Diavolo Rosso numero 10 si
spolmona a rincorrere gli avversari, va in tackle, pressa,
ringhia, non molla un centimetro di campo. Per Ferguson è
un elemento decisivo: con Rooney il centrocampo dello United in fase difensiva diventa a
cinque, e si arrocca meglio a
protezione della retroguardia.
Freccia A scardinare il dispositivo degli inglesi prova soprattutto Cristiano Ronaldo. Il portoghese si conferma micidiale
quando si tratta di «sparare»
verso la porta avversario. Contro lo United Ronaldo tira 10
volte verso De Gea (1 gol): è il
giocatore della Champions
che ha collezionato più conclusioni, ben 37 in 7 partite (e 7
gol, tanto per cambiare...).
CR7 è una freccia che si conficca nella difesa inglese: tenerlo
a freno è praticamente impossibile, Rafael ci prova, ma non
ci riesce, e in alcune circostanze è proprio Rooney a dargli
una mano. Su 28 passaggi effettuati, tutti in zona offensi-
va, il portoghese ne sbaglia soltanto 3, e anche questo è un
dato che racconta l’eccezionalità del personaggio. Se bisogna proprio trovare un difetto
nella prestazione di Ronaldo,
allora si deve guardare ai contrasti effettuati: ne vince 2, ma
ne perde 6. Segno chiaro che il
fuoriclasse del Real Madrid
non sopporta le entrate particolarmente decise (o dure...).
Ma è una piccolezza nel mezzo di una prova davvero convincente. CR7 gioca un po’ meno per i compagni rispetto a
Rooney, ma questo fa parte
delle sue caratteristiche: è più
solista e meno disponibile al
sacrificio. Ma, in ogni caso, si
tengano in considerazione pure le 2 sponde, i 2 cross e l’assist che scodella a vantaggio di
Di Maria. Insomma, se c’è di
mezzo Ronaldo, non si può mica dire che manchino le emozioni.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
LA GALLERIA
Due giorni di emozioni
La notte di Glasgow
Marchisio è davvero principesco
Una notte da eroi. La Juventus sbanca il Celtic Park: 3-0. Gol di Matri in avvio,
Marchisio e Vucinic in chiusura: tutto meraviglioso, tutto perfetto. E Marchisio
risulta il migliore in campo: presente in tutte le azioni decisive, segna e fa segnare.
Proprio un autentico leader in grado di guidare i compagni oltre l’ostacolo AP
Tango argentino a Valencia
Lavezzi-Pastore gol, ma quel rosso a Ibra...
Il Paris Saint Germain ipoteca la qualificazione andando a espugnare il
«Mestalla» di Valencia. Prima Lavezzi e poi Pastore, entrambi nel primo tempo,
mettono al sicuro il risultato. A poco serve il gol di Rami in coda alla partita. Ma
Ancelotti ha di che lamentarsi: Ibrahimovic viene espulso da Tagliavento ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Testa a testa
Tra Cristiano e Robin nessuno prevale
Al Bernabeu finisce in parità la «finale anticipata» tra Real Madrid e Manchester
United. E tra due stelle del calibro di Cristiano Ronaldo e Robin Van Persie.
Il portoghese ha messo la firma sul gol del pareggio madrileno, alla mezzora
del primo tempo, dieci minuti dopo il vantaggio inglese di Welbeck REUTERS
Sull’altalena di Donetsk
Un pari che diverte
Lo Shakhtar di Lucescu va avanti con una punizione di capitan Srna, ma il Borussia
Dortmund non ci sta e replica con il solito Lewandowski. Ancora un guizzo degli
ucraini con Douglas Costa: lo Shakhtar sente di avere la vittoria in pugno. Ci pensa
Hummels a rimettere le cose a posto: finisce in parità alla Donbass Arena REUTERS
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
SERIE A
DOMANI L’ANTICIPO DI PARMA
Prima volta senza El Shaarawy
Allegri lo fa riposare per il Barça
Al suo posto, uno fra Bojan e Robinho.
Contro i catalani tornerà anche
Pazzini, fuori per infortunio da 2 turni
ALESSANDRA BOCCI
MILANO
Doveva accadere, prima o poi. Stephan El Shaarawy, l’attaccante a prova di
acciacco, questa volta è costretto a fermarsi per un’infiammazione al ginocchop sinistro. Per il Milan, sarà il primo appuntamento senza il vicecapocannoniere della serie A. Finora El Shaarawy era
stato sempre titolare in campionato e aveva giocato 1989
minuti, 2470 in totale nella
stagione.
Scelte Contro il Parma, domani a San Siro, Allegri dovrà ridisegnare un attacco nel quale
Stephan era diventato un punto in quello che lui ha sempre
definito anno zero. Con Pazzini ancora in rodaggio (sarà
pronto per giocare contro il
Barcellona) e Robinho in evi-
dente ritardo di condizione
non sarà facile assortire un
trio in grado di scardinare la
difesa dinamica del Parma. All’andata aveva segnato proprio El Shaarawy, lanciato in
contropiede da Bojan. Era finita 1-1, ma in questo caso il Milan non può permettersi di lasciare punti per strada: è in fase positiva da sei partite, però i
due pareggi in trasferta con
Samp e Cagliari sciupano la
media necessaria per la risalita. Serve un altro scatto dopo
il controsorpasso dell’Inter,
serve per prepararsi bene al galà con il Barça di mercoledì. Balotelli e Niang sono pronti, il
terzo sarà scelto fra Bojan e Ro-
Il brasiliano deve
ancora ritrovare
la forma migliore:
lo spagnolo in
vantaggio
Il tecnico non
cambierà sistema:
resta al 4-3-3, con
l’ex blaugrana o
Niang centrali
binho, con il primo leggermente favorito. Contro il Parma
cambieranno per forza gli interpreti, non il sistema: Allegri
crede di aver trovato l’equilibrio nel 4-3-3 e non ha intenzione di tornare al trequartista. Con Bojan in campo al posto di El Shaarawy qualche variazione ci sarebbe, mentre le
distanze potrebbero restare
più o meno invariate con Robinho. Se giocasse Bojan, toccherebbe a lui il posto di attaccante centrale. Se giocasse Robinho, Niang dovrebbe traslocare in mezzo. Il problema del
brasiliano è che la forma fisica
è ancora approssimativa, per
questo Allegri tentenna.
Pazzo per la Champions Contro
il Barcellona tornerà El Shaarawy, lasciato a riposo proprio
per recuperare le energie necessarie in Champions League, e ci sarà anche Pazzini,
che prenderà il posto di Balo-
«E’ stato un acquisto tecnico, non mediatico
Il Barça? Niente paura, abbiamo vinto più di loro»
FABIANA DELLA VALLE
MILANELLO
Si sono incrociati al bar,
giusto il tempo di un abbraccio
e di uno scambio di battute. Mario Balotelli non sarà Zlatan
Ibrahimovic, però il luccichio
negli occhi di Adriano Galliani
è molto simile a quello che riusciva a provocare solo lo svedese. L’amministratore delegato
rossonero lo coccola come se
fosse un figlio. E cerca di proteggerlo più che può. Per questo chiede un po’ più di privacy
per la sua vita privata. Da quando è arrivato in Italia ogni respiro di Balo suscita interesse. E il
Milan e il suo entourage (da Raiola all’avvocato Vittorio Rigo)
cercano di aiutarlo e di proteggerlo.
Nuova tecnologia Galliani ieri
era a Milanello per presentare
miCoach Elite System, l’innova-
SU SPORTWEEK
Ecco Montolivo:
«faccia a faccia»
con la fidanzata
tiva tecnologia di tracciamento
di dati sviluppata dall’Adidas.
Il Milan sarà il primo top club
ad utilizzarlo in allenamento e
permetterà ad Allegri e al suo
staff di monitorare in tempo reale le prestazioni dei singoli
grazie a un chip inserito direttamente in una sottomaglia. Un
sistema sviluppato con la collaborazione di MilanLab (diretto
da Daniele Tognaccini, ex responsabile dei preparatori del
Milan), la struttura di supporto
scientifico che dalla prossima
stagione verrà tutta rinnovata.
Mario Balotelli, 22 anni, si esibisce in acrobazia durante l’allenamento BUZZI
«
Conta il campo Balotelli ieri ha
In attesa del Barça,
Riccardo Montolivo si racconta
a Sportweek, in edicola sabato,
in un divertente faccia a faccia
con la fidanzata Cristina De Pin.
indossato la nuova maglia insieme a tutti gli altri compagni
durante l’allenamento. A bordo campo c’era anche Mino Raiola, l’agente tuttofare che lo segue come un’ombra. «Balotelli
deve essere giudicato solo sul
campo — ha detto il procuratore — non nella vita privata.
Stiamo cercando di chiudere
© RIPRODUZIONE RISERVATA
guono troppo la sua vita privata. Averlo riportato in Italia è
un vantaggio per tutti, ma bisogna lasciarlo un po’ in pace. E’
stato un acquisto tecnico e non
mediatico». L’a.d. chiude anche un altro capitolo, quello
della presunta incompatibilità
tra il nuovo arrivo ed El Shaarawy: «Uno è una prima punta,
l’altro un attaccante esterno,
non capisco dove sia l’incompatibilità. El Shaarawy ha giocato
sempre, ha qualche problema
al tendine e ha bisogno di tirare il fiato». Poi glissa sull’incontro per il rinnovo del contratto
del Faraone («E’ legato a noi fino al 2017...») e getta acqua
sul fuoco anche sulla ruggine
tra Balotelli e i tifosi nerazzurri: «Non cominciamo a drammatizzare cose che non esistono, il derby di Milano è civilissimo, i tifosi da sempre vanno e
tornano assieme a prescindere
dal risultato. Vanno bene gli
sfottò, sono certo che non succederà niente altro».
L’urlo di Galliani
«Lasciate in pace
il nostro Mario»
DAL NOSTRO INVIATO
telli utilizzabile soltanto in
campionato. Il Milan dunque
avrà la fisionomia degli ultimi
tempi, anche se Pazzini e Balotelli sono giocatori fondamentalmente diversi. Ma Allegri si
fida molto del più esperto dei
suoi attaccanti, che ha segnato dieci gol e che conta di ritrovare motivato dopo lo stop
causato da un problema muscolare. Pazzini avrebbe dovuto essere titolare la sera del debutto di Mario, poi l’infortunio ha lasciato via libero al
nuovo arrivato. In Champions, Pazzini ha la possibilità
di ritrovare lo spazio che Mario occuperà in campionato, e
già questo vale molto dal punto di vista psicologico. Ma prima del Barça c’è il Parma, partita fondamentale visto il pareggio di Cagliari. Il Parma, e i
dubbi di Allegri, che sperava
di recuperare Pazzini un po’
prima.
«
Balotelli ed
El Shaarawy
non sono
incompatibili,
sono diversi
Il derby di Milano
è civilissimo,
non ci saranno
problemi tra
Mario e i tifosi
tutti i profili falsi sui social
network (a questo proposito il
Milan ha ribadito con un comunicato che il giocatore non ha
un profilo twitter, ndr) ma sappiamo che è difficile perché
portano curiosità e soldi. Comunque Mario dall’Europeo è
diventato un’altra persona,
l’anno in cui non ha fatto niente è quello in cui ha giocato di
meno». Lo stesso concetto
espresso da Galliani: «Balotelli
è una star, con il suo arrivo abbiamo decuplicato la vendita
delle magliette, ma i giornali se-
La storia siamo noi Prima del
derby però c’è il Barcellona in
Champions League: Balotelli
non potrà giocare, ma questo
non scalfisce l’ottimismo di Galliani: «E’ un periodo importante perché incontreremo la squadra più forte al mondo, però
non dobbiamo avere sudditanza psicologica. Abbiamo vinto
più coppe di loro e dobbiamo
giocare come l’anno scorso:
non dimentichiamo che dopo
lo 0-0 dell’andata al Camp Nou
eravamo 1-1 e lo stadio si era
ammutolito. Una finale Milan-Juventus a Wembley? (sorriso), noi siamo già stati in Inghilterra... Comunque faccio i
complimenti alla Juve».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’AVVERSARIO DI DOMANI SOLO IN 3 HANNO GIOCATO PIU’ DI LUI IN A QUEST’ANNO: BORJA VALERO, HAMSIK E GRANQVIST
Come sgobba Gobbi, l’uomo bionico del Parma
Fede Rossonera.Il
segreto? «Ho fatto
la preparazione
dall’inizio. Il Milan?
Niang fa paura»
FRANCESCO VELLUZZI
Ha dato forfait soltanto
nel riscaldamento di Udinese-Parma. Ed è stato sostituito,
dopo 33 minuti del secondo
tempo, soltanto domenica
scorsa in Parma-Genoa. Massimo Gobbi, esterno sinistro difensivo del Parma (con 2058
minuti giocati) è, portieri a par-
te, il quarto giocatore più utilizzato della Serie A. Davanti a
lui ci sono Borja Valero (2124
minuti), Hamsik (2114) e
Granqvist (2093). Ma Gobbi,
l’uomo bionico del Parma supera Javier Zanetti (2033), l’uomo bionico dell’Inter. «Non
scherziamo proprio, di Zanetti
ce n’è uno solo», dice l’esterno
di Cormano (Mi) di quasi 33
anni, uno che l’umiltà non l’ha
mai dimenticata.
Piace a tutti Gobbi, amante del-
la chitarra (adora Rolling Stones, Radiohead e i vecchi Litfiba) che suona con apprezzabili risultati, piace a tutti gli allenatori, a Roberto Donadoni in
particolare. Il suo coach di og-
gi gli regalò l’unica presenza in
azzurro in amichevole con la
Croazia nell’agosto 2006. «Ha
gamba e fa le due fasi sulla fascia con ottimi risultati», hanno sempre detto di lui gli allenatori. Fisicamente è una sicurezza: «Nell’ultimo anno ha
raggiunto una maturità psico-fisica eccellente» spiega il
preparatore atletico Giovanni
Andreini che a Collecchio ha
un centro che ha suscitato anche l’attenzione della Fifa.
«Massimo è migliorato del
20-30%. Negli ultimi due anni
aveva fatto male la preparazione ed era stato condizionato
da un problema al soleo. Quest’estate ha lavorato bene dall’inizio. Ma soprattutto è per-
fetto sotto l’aspetto dell’alimentazione, dell’integrazione, dell’intensità e della gestione in allenamento. Poi ha corsa e gamba, quando giochiamo a 5 è utilissimo sia dietro
che nella fase di spinta».
Massimo Gobbi, 32 anni AFP
Milanista Massimo, milanista
da bambino (in rossonero ha
fatto 5 anni di giovanili), e contratto col Parma fino al giugno
2014, conferma: «La scorsa
estate ho potuto fare una preparazione normale. Sicuramente mi alleno bene. L’alimentazione? Le bontà parmigiane non me le nego, ma basta usare tutto nelle giuste
quantità e nei giorni giusti».
Non crede alla crisi dei terzini:
«Semplicemente si gioca diversamente e si difende tanto a
3». Domani avrà di fronte il Milan delle stelle. «Temo molto
la velocità di Niang. E auguro
ai nostri avversari di fare strada in Champions. La sfida col
Barcellona non è impossibile.
E confido nei miei amici Montolivo e Pazzini. Abbiamo passato anni bellissimi alla Fiorentina. Con quella di Parma rimane l’esperienza più bella della
mia carriera. Ho giocato nella
grande Europa. Ma questo non
è un pezzo di saluti. Voglio giocare ancora a lungo». Andreini
conferma: «Con queste doti, il
nostro maratoneta Gobbi può
riuscirci alla grande».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA STAGIONE DELLE PUNTE ROSSONERE
GIAMPAOLO PAZZINI
28 ANNI
ROBINHO
28 ANNI
MARIO BALOTELLI
22 ANNI
GOL FATTI
GOL FATTI
GOL FATTI
11
2
3
26
18
2
1673
675
180
5,96
5,80
7,25
PRESENZE
PRESENZE
MINUTI GIOCATI
PRESENZE
MINUTI GIOCATI
MEDIA VOTO
MINUTI GIOCATI
MEDIA VOTO
MEDIA VOTO
STEPHAN EL SHAARAWY
20 ANNI
BOJAN KRKIC
22 ANNI
M’BAYE NIANG
18 ANNI
GOL FATTI
GOL FATTI
GOL FATTI
18
3
1
31
23
10
2470
1129
516
6,48
5,95
6,36
PRESENZE
MINUTI GIOCATI
MEDIA VOTO
COL BARCELLONA
A San Siro
si va verso il
tutto esaurito
San Siro in una veduta aerea
MILANO Sale la febbre
in vista della supersfida di
mercoledì sera a San Siro
contro il Barcellona, valida per
l’andata degli ottavi di finale di
Champions. A sei giorni dalla
partita, si sta viaggiando verso
il tutto esaurito. All’appello
manca solo qualche centinaio
di tagliandi, acquistabili
esclusivamente online (info su
«http://tickets.acmilan.com») e
riservati ai possessori della
tessera Cuore Rossonero.
Sorride il cassiere: l’incasso
supererà i 4 milioni
di euro. Ci sarà, dunque,
il Meazza delle grandi
occasioni per affrontare Messi
e compagni, una delle poche
occasioni in cui quest’anno
l’impianto di San Siro non
presenterà vuoti desolanti. Il
richiamo del Barça è troppo
forte, al di là delle grandi
difficoltà che preannuncia la
sfida contro i catalani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Boateng
Cuore per Melissa
Visto che in partita le
occasioni per esultare fin qui
hanno scarseggiato, Boateng ieri
ha approfittato della vigilia di San
Valentino e dell’allenamento a
Milanello per ricordare i suoi
sentimenti a Melissa Satta. Il
cuore disegnato con le mani (foto
BUZZI) è come sempre tutto per lei
PRESENZE
MINUTI GIOCATI
MEDIA VOTO
PRESENZE
MINUTI GIOCATI
MEDIA VOTO
15
16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI
IL TABELLONE PER I NERAZZURRI PRIMA IN TRASFERTA IN CASO DI QUALIFICAZIONE
COSÌ IN CAMPO A MILANO ORE 21.05
adAppiano
E Cassano fece
il «cucchiaio»
Gds
Gds
Ore 12.15, Appiano
Gentile, quasi tutti nello
spogliatoio. Quasi. Perché
sul campo di là (quello con la
tribunetta) c’è una sfida
tiratissima ai calci di rigore:
Antonio Cassano (sopra,
inter.it) contro il preparatore
atletico Stefano Rapetti. Gag
variegate, battute a cielo
aperto e poi il colpo da
campione: FantAntonio fa
il cucchiaio, gol. Prove
tecniche per il ritorno? Chissà
Inter, due nel mirino
Sfida con vista sull’Europa. E sul Milan
Battere bene il Cluj per gestire meglio il ritorno a tre giorni dal derby. C’è anche Kovacic
DAL NOSTRO INVIATO
LA PROPOSTA
MATTEO DALLA VITE
APPIANO GENTILE (Como)
Il Cluj è un «rimbalzo»
della Champions League. E si
sa: sui rimbalzi bisogna coordinarsi bene. «Il grande pericolo?
Sottovalutarli»: Andrea Stramaccioni ha al fianco Alvaro Pereira (ex Cluj nel 2008-09) e nella testa tre scintille per tenere
l’asticella dell’attenzione altissima contro chi eliminò il Basilea
nei preliminari e batté il Man
United a Old Trafford. Primo
Stra-concetto: «Abbiamo curato
il Cluj in ogni dettaglio, è vero
che ha ceduto tre giocatori ma
resta una squadra pericolosissima». Il secondo: «Metto la squadra migliore, il turnover non toccherà la qualità». Il terzo: «Assieme alla Lazio siamo l’unica italiana ancora impegnata su tre
fronti? Vero, e in quanto Inter
abbiamo il dovere e la forza di
dare tutto per centrare il possibile». Punto. E a capo.
Il vecchio col nuovo? E a capo
c’è il dubbio-Kovacic. Dubbio
nel senso di titolarità: lo si vedrà
subito o no? Di certo è convocato dopo la distorsione alla caviglia, «ma deciderò all’ultimo momento quando impiegarlo» dice
Strama. San Siro attende di vedere il baby meraviglioso del
mercato di gennaio, forse è più
probabile che dall’inizio veda la
«vecchia» Inter. Vecchia perché
non è figlia dell’ultima sessione
di mercato e magari perché torna al recente passato di inizio
stagione, ovvero la difesa a 4.
«La squadra va vista nella sua interezza — dice Strama — Con
l’arrivo dei nuovi e il recupero di
Stankovic l’Inter ha integrato
dei reparti per poter percorrere
quella strada di lavoro che abbiamo intrapreso in passato. La
difesa a 4 ci può far sostenere i 3
attaccanti con i quali io mi trovo
meglio a livello empatico».
Vincere, e bene Stramaccioni varerà un’Inter vera e spietata anche per un lavoro in prospettiva: il 24 febbraio c’è il derby, il
21 il ritorno in Romania. E allora? Meglio vivere una nottata di
andata al massimo per poter poi
Moratti dice sì
al fondo nazionale
contro il razzismo
(paglia) Un fondo
nazionale per finanziare le
iniziative nelle scuole contro
il razzismo. L’Inter ci sta
e aderisce alla proposta
lanciata alla Figc e alla Lega
dall’assessore allo Sport
del Comune di Milano,
Chiara Bisconti. «Chiara,
ottima idea: aderiamo con
entusiasmo», così l’sms
inviato dal presidente
Massimo Moratti alla
Bisconti. L’idea è usare i soldi
delle multe inflitte alle società
per motivi di razzismo, come
i 15 mila euro pagati dall’Inter
per i cori contro Balotelli.
Fredy Guarin, 26 anni, è all’Inter da un anno: oggi ritorna in campo ANSA
RITORNO IN NAZIONALE
Stankovic ancora
con la Serbia:
ora si può fare
MILANO Dejan
Stankovic ieri era in permesso
a Belgrado: «Ho fatto una
conferenza stampa per i
giornalisti serbi — ha detto a
Inter Channel —, con i quali
non parlavo da circa un anno:
è stata l’occasione per fare
due chiacchiere e parlare
anche di un ritorno in
nazionale, per la quale ho
lasciato la porta aperta.
Vediamo: devo stare bene
fisicamente, giocare un paio di
partite con l’Inter e poi faremo
il punto. Ci sono 40 giorni
prima di Croazia Serbia del 22
marzo, una partita importante
per le qualificazioni al
Mondiale del 2014: un po’ di
pazienza, di lavoro e poi
decideremo. La porta per un
mio ritorno è aperta (per
Mihajlovic spalancata..., ndr),
ora l’ultima parola tocca a me.
Ma lo ripeto: per tornare devo
essere al 100% fisicamente».
«gestire» la gara di ritorno a tre
giorni da Inter-Milan, che è stracittadina ma anche uno scontro-Champions. Proprio per questo servirebbe il risultatone a
San Siro.
Torna Guaro E per fare il risultatone, Strama si affida a un probabile 4-3-3 con due ballottaggi: Zanetti e Pereira come laterali difensivi e ai fianchi di Ranocchia e Silvestre (in ballottaggio
con Juan Jesus); centrocampo
con Guarin, Gargano e Cambiasso; tridentino con Alvarez, Milito (o Palacio), Cassano. Per il
Guaro sarà un rodaggio per il ritorno in campo a Firenze dopo
la squalifica. Questione di gestione.
Chi c’è, chi no e chi ci sarà E
nella gestione ci sono varie identità. Per esempio il romeno Cristian Chivu («Se si dovrà rioperare? Aspettate che tocco ferro perché questa stagione è stata un
po’ così... Nessun nuovo intervento. Lunedì ha avuto un leggero
affaticamento muscolare, ma
non è niente di grave»), oppure
l’ex Alvaro Pereira («Il Cluj fu la
mia prima squadra europea, per
me è una partita speciale»), o ancora Ricky Alvarez, inserito nei
ritocchi-2013 della lista Uefa. «Il
suo problema è stato solo la continuità di disponibilità perché ha
qualità tecniche incredibili che
dimostra in allenamento. Per fare altrettanto al 100% in gara serve continuità nell’essere disponibile. Nel 4-3-3 lui e Guarin sono
gli unici due che possono giocare
a supporto delle punte e, scelto
questo modulo, è parte importante del progetto». Strama parla anche di una Colonna e di un acquisto praticamente fatto. «Samuel? Sta lavorando duramente: nel mio progetto è un pilastro
e non c’è dubbio che ne faccia
parte. Il suo futuro lo gestirà
in piena armonia con il presidente. Icardi? Non faccio nomi, ma — durante il mercato di gennaio — non ho mai
nascosto che il club sta lavorando forte per il futuro».
4
NUMERO
29
il numero di
maglia
europeo di
Mateo Kovavic:
il croato per
l’Europa League
non avrebbe
potuto avere il
10 (maglia già
indossata da
Sneijder nei
preliminari) e si
è dovuto
«accontentare»
del 29, in realtà
sua terza scelta:
avrebbe
preferito il 32 —
assegnato in un
primo momento
— ma nella prima
lista europea era
stato già del
giovane Cincilla
Il croato Mateo
Kovacic,
18 anni DAPRESS
4
domande a...
FELICE
PICCOLO
DIFENSORE CLUJ
Felice Piccolo, a sinistra, in azione contro lo United AFP
«Io, italiano di Romania
vi avverto: state attenti
e chiedete allo United»
Felice Piccolo, 29 anni, cresciuto nelle
giovanili della Juve. Ha giocato nella
Lucchese, nel Como, nella Reggina e nella
Lazio poi il ritorno in bianconero (7 presenze
in B). Empoli e Chievo prima del
trasferimento in Romania nel febbraio 2010.
Ha vestito l’azzurro dall'Under 15 all'Under 21.
1 Si può trovare l’America in Romania?
«Si che si può. Sono a un’ora e mezzo da Milano,
linea diretta. Vivo a Cluj, città universitaria, bel
panorama collinare. Si vive bene ed è pieno di
italiani che hanno aperto ristoranti».
2 Passi per la città, ma davvero si diverte
col calcio romeno?
«Qui ho vinto tutto, rimanendo in Italia mi sarei
giocato certi obiettivi solo alla play-station. Ho
fatto 6 gare di Champions, per due volte sono
entrato nella top 11 Uefa. Non ho la fissa della
A, l’ho fatta, non mi manca. Primo italiano nel
Cluj, qui mi stimano».
3 E la sua settimana in Romania?
«Identica alla nostra: riposo al lunedì, poi
allenamenti e ritiro alla vigilia. Nessuno ti
pulisce le scarpe, non ti trovi di fronte un
Ibrahimovic, per il resto cambia poco».
tino» pari a 2 milioni e 300 mila euro: finora ammonta a
tanto la partecipazione a questa Europa League, e passare
agli ottavi darebbe un incasso
di altri 350.000 euro. Vincere la
competizione? Equivale a incassare altri 5 milioni. Avanti, si ricomincia.
4 Sembra quasi ce l’abbia con l’Italia,
pronto a sfogarsi sul prato di San Siro?
«No, ma è vero che ho dato tanto e ricevuto meno: alla Lazio ero stato fermo, una specie di tumore, ma ora sono 4 anni che non ho un problema.
E ancora sento chiedere quali siano le mie condizioni. Per noi è la partita della vita e la differenza
la fanno le motivazioni, abbiamo vinto in casa
dello United, tutto può sempre succedere».
Alessandra Gozzini
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Bottino E l’immediato è un «bot-
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
EUROPA LEAGUE MERCATO
A Il colpo di oggi
Il colpo che verrà
Quintero: è derby
«Cordoba, un amico»
Il colombiano, per il quale si è mosso il Milan, svela:
«Col team manager interista mi sento ogni giorno...»
corsa al suo cartellino che si
aprirà ufficialmente la prossima estate.
ORLANDO D’ANGELO
PESCARA
«Ho un rapporto quasi
quotidiano con Cordoba. Non
parliamo solo di calcio. C’è
un’amicizia che va oltre e parliamo anche delle nostre famiglie e del nostro Paese. Il mercato? Non voglio parlarne, fino a giugno giocherò nel Pescara e penserò solo alla salvezza. Di altre cose si occuperanno il mio procuratore e la
società». Ecco Juan Fernando
Quintero. Ed ecco che si riaccende il derby fra Inter e Milan.
Da quale parte? Il gioiellino co-
lombiano, acquistato la scorsa
estate dal Pescara (a giugno
gli abruzzesi eserciteranno il
riscatto obbligatorio a loro favore con l’Atletico Nacional
Medellin), è spinto dai suoi
rapporti personali con il team
manager interista Ivan Cordoba verso la sponda nerazzurra
del Duomo («Guarin è un grande, spero di arrivare ai suoi livelli» dice). Ma il Milan, al momento, sembra avanti per la
Il Diavolo e l’Europa I colloqui di
gennaio tra Galliani, l’agente
Calleri e il ds Delli Carri sono
qualcosa di più che semplici
scambi di opinioni. Poi, si vedrà. A Milanello, JFQ troverebbe terreno fertile in una squadra che sta sposando con grande convinzione la linea verde. Il rischio, per entrambe
le milanesi, è che spunti un
club straniero soldi alla mano: il Pescara, oggi, chiede
12 milioni per il suo piccolo
talento colombiano. Da qui
a giugno, con le qualificazioni mondiali, quattordici giornate di campionato e un
Mondiale Under 20 ancora
da giocare, la quotazione
sembra destinata a salire ulteriormente. Ecco perché Inter e
Milan devono guardarsi da
Manchester United, Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Lokomitiv Mosca: sono
solo alcune delle nuove pretendenti che hanno scritto pagine
di relazioni sui suoi numeri
nel torneo argentino (5 gol e
Il colombiano
Juan Fernando
Quintero, 20
anni,
fantasista del
Pescara
PHOTOVIEWS
diversi assist per Quintero, miglior giocatore del torneo).
Vi dico che... Il capostipite del-
la “Sub20 generation”, 19 anni, tutto sinistro e fantasia, è
stato raggiunto in serie A dagli
avversari Cevallos e Laxalt
(che verrà tesserato dall’Inter
solo dal luglio 2013). Dalla
prossima stagione sbarcherà
l’amico Perea, forse anche Nieto (Udinese in agguato). «La
Lazio - continua il giocatore
del Pescara - ha fatto un gran
bel colpo con Perea: è un ragazzo splendido, che ha tutto per fare bene in Italia.
Laxalt ha qualità e intelligenza, un giocatore davvero forte. Ma in campo
l’ho battuto, questo è
quello che conta».
Cercasi titolarità Conta anche tornare in campo e ritrovare un posto nel Pescara: con
Bergodi, Quintero ha giocato
solamente 72’ tra Roma e Milan. Proprio a San Siro, il 16
dicembre scorso, la sua ultima apparizione. Lo stadio
del suo futuro.
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ALTRI
OBIETTIVI
S
Mauro Icardi
Attaccante
argentino di 19
anni: con lui
l’Inter ha già un
accordo di
massima. Lo
acquisterà dopo
aver chiuso
l’intesa anche
con la Samp
S
Gino
Peruzzi
Classe 1992, è
un laterale
difensivo del
Velez Sarsfield.
In Argentina è
considerato il
futuro Zanetti:
l’Inter ci lavora
da tempo
Andreolli 2017
Incontro a Milano
A giorni la firma
ALESSANDRO RUSSO
MILANO
Marco Andreolli-Inter è
la storia di un corteggiamento
ormai andato a buon fine, con
la firma del contratto tra il difensore del Chievo e i nerazzurri che arriverà entro dieci giorni, ma ancor più da ieri si può
dare per scontata. Nel pomeriggio il procuratore del giocatore, Patrick Bastianelli, ha fatto
un blitz a Milano e negli uffici
del vicepresidente e «ministro
delle finanze» Rinaldo Ghelfi
ha raggiunto con il d.t. Branca
e il d.s. Ausilio un'intesa per i
prossimi 4 anni, dunque fino al
2017, sulla base di un milione
di euro a stagione più bonus.
Ritorno a casa Andreolli corona
così il sogno del rientro all'Inter, dove aveva già mosso i suoi
primi passi con la Primavera, facendo poi l'esordio in Serie A e
in Champions League. L'Inter,
appare evidente, sta perfezionando il reparto difensivo per
la prossima stagione provando
a giocare d'anticipo. Dopo l'intesa di massima già raggiunta
con Hugo Campagnaro, l'argentino in scadenza col Napoli, l’accordo con Andreolli, in scadenza con il Chievo, rappresenta
un altro tassello del mosaico di-
Marco Andreolli, 26 anni EIDON
fensivo. Andreolli, in campo domenica scorsa a San Siro proprio contro la sua prossima
squadra, è stato al centro di diversi interessi nel mercato di
gennaio, quando per alcuni
giorni è sembrato anche vicino
a lasciare il Chievo. Pure il Milan aveva tentato un approccio
con il giocatore, che aveva però
manifestato la sua preferenza
per un ritorno in maglia nerazzurra. Anche proprio per bruciare definitivamente la concorrenza rossonera, l'Inter ha accelerato nelle ultime ore, assicurandosi un giocatore con una
buona esperienza di serie A (dove ha giocato anche con Chievo
e Roma) e una carta d'identità
in linea con la scelta di rinnovamento voluta da Moratti.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
EUROPA LEAGUE ANDATA SEDICESIMI
COSÌ IN CAMPO A NAPOLI ORE 19
COSÌ IN CAMPO A MOENCHENGLADBACH ORE 21.05
GDS
LA TELENOVELA
BORUSSIA IL TECNICO
Diego jr querela
papà Maradona
«Mi ha diffamato»
Tedeschi sicuri:
«Contro di noi
non è mai facile»
Diego Maradona junior
in tribunale contro papà
Diego. Il 27enne e la mamma
Cristiana Sinagra hanno
querelato l’ex calciatore
argentino per diffamazione a
mezzo stampa. Insieme con
Maradona è stato denunciato
anche l’avvocato argentino
Victor Stinfale. La querela,
presentata ieri a Napoli, si
riferisce ad alcune frasi
rilasciate il 28 novembre da
Stinfale, il quale affermò,
tra l’altro, che Diego junior
era nato in conseguenza di
un «rapporto occasionale».
Il legale sostenne anche che
Maradona avrebbe dato
quasi un milione di euro alla
Sinagra e al figlio «a fronte
del silenzio sulla vicenda».
MOENCHENGLADBACH (Ger) San Valentino, qui
nella Renania, è anche
l’anniversario di Lucien Favre
con il Borussia. Il tecnico
svizzero festeggia oggi due
anni esatti sulla panchina
tedesca: «Sarà emozionante
anche perché affrontiamo una
squadra forte come la Lazio —
racconta —. Dovremo andare
al massimo». Sabato il suo
Borussia, ottavo in classifica
in Bundesliga, ha pareggiato
3-3 con il Leverkusen.
«Vogliamo passare il turno —
aggiunge Favre —, non è facile
per nessuno giocare contro di
noi. L’assenza
di Miro Klose? Floccari
è un ottimo sostituto».
Cavani a tutta
E c’è Rolando
Questo Napoli
non scherza
Contro il Viktoria Plzen, Mazzarri punta
sull’uruguaiano. Il portoghese al debutto
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO
CASTELVOLTURNO (Caserta)
Col pensiero al campionato, certo, ma Walter Mazzarri
non vuole perdere d’occhio l’Europa League che, da stasera, entra nella sua fase più intrigante.
Il Napoli ospiterà, per i sedicesimi di finale, il Viktoria Plzen, formazione della Repubblica Ceca,
che è arrivata prima nel proprio
girone. «Si sono lasciati alle spalle l’Atletico Madrid, i detentori
del trofeo. Hanno dimostrato di
saper giocare un calcio propositivo. Non avranno nomi altisonanti in organico, ma il loro
valore è importante». Rispetto per l’avversario,
dunque, ma l’allenatore napoletano vuole
chiudere il discorso
qualificazione già
al San Paolo per
evitare un ulteriore dispendio di
energie nella gara
di ritorno che si
giocherà tra una
settimana, prima
della trasferta di
Udine e dello
scontro diretto del
primo marzo con la
Juventus.
Cavani ci sarà La presenza
dell’attaccante uruguaiano
non fa più notizia, nonostante
Mazzarri sia sempre ricorso al
Napoli 2, in Europa. Cavani,
però, non si tocca, lui ha chiesto ed ottenuto di giocare
ogni qualvolta vuole. Ed il tecnico è ben lieto di poterlo accontentare. «Ora, non si può
scherzare e, quindi, giocherà
chi come Cavani ha fatto la differenza in Europa League. Di volta in volta sceglierò la miglior
formazione per andare il più
S
Walter
Mazzarri,
51 anni, allena il
Napoli dal 6
ottobre 2009.
Alla guida degli
azzurri ha vinto
una Coppa Italia
LAPRESSE
avanti possibile. Ci saranno degli avvicendamenti, perché la società ha rinforzato i doppi ruoli
e, quindi, siamo preparati per il
duplice impegno». Di sicuro, ci
sarà l’esordio di Rolando, l’ultimo acquisto in ordine di tempo.
Il difensore portoghese partirà
dal primo minuto: «Non credo
che ci saranno problemi di qualità, Rolando è un giocatore esperto, che ha già vinto questa manifestazione. Ci teniamo a superare per la prima volta il turno ad
eliminazione diretta, vogliamo
fare un ulteriore salto di qualità,
considerato che contro Villarreal e Chelsea non ci siamo usciti.
Abbiamo maturato esperienza,
adesso anche in campo internazionale ci possiamo consacrare ad alti livelli come abbiamo fatto in Italia».
Futuro incerto L’argomen-
to resta aperto. Ma rileggendo le sue dichiarazioni si capisce che
non c’è nulla di definito. Lui, ha parlato di
un progetto in continua crescita, ma
non ha garantito la
sua partecipazione futura. «A fine
stagione deciderò
cosa fare, sono allo stesso
punto di Dimaro (sede del ritiro estivo, ndr): dopo 12 anni
di carriera, gli ultimi 4 a Napoli sono stati molto intesi, deciderò in serenità. I rapporti con i
dirigenti sono splendidi, loro mi
rinnoverebbero il contratto anche domani se lo volessi. Se la
società mi vorrà aspettare, deciderò a tempo debito», ha detto
l’allenatore del Napoli. L’impressione è che Aurelio De Laurentiis lo aspetterà. E non potrebbe
essere diversamente con uno
scudetto in ballo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GDS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4 Petkovic tra
I NUMERI
16
due Borussia:
uno lo sfida,
l’altro lo cerca
24
La Lazio con il Moenchengladbach,
ma il Dortmund corteggia l’allenatore
I mesi
trascorsi
dall’ultimo
pareggio del
Napoli in
Europa, l’1-1
casalingo con il
Bayern Monaco
del 18 ottobre
2011. Poi, 6
vittorie e 5 k.o.
Le reti
realizzate nelle
sei partite
giocate dal
Napoli in questa
Europa League:
una media di 4
a gara,
equamente
divise tra
segnate e
subite
24
Le partite
europee del
Napoli con
Mazzarri in
panchina. Solo
4 volte non è
andato in gol,
una nelle ultime
2 stagioni: 0-3 a
Eindhoven il 4
ottobre 2012
4
Le gare
europee di fila
in cui è andato
in gol Edinson
Cavani, per un
totale di 7
centri. Tre reti
singole a
Dnipro, Aik e
Psv più il poker
del San Paolo al
Dnipro. È
capocannoniere
in Serie A e in
Europa League
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI
MOENCHENGLADBACH (Germania)
Un Borussia oggi, un altro Borussia - forse - domani.
Vlado Petkovic sbarca con la
sua Lazio in Germania, dove in
un futuro neanche troppo lontano potrebbe trasferirsi con armi e bagagli. Oggi sfida il Moenchengladbach del suo «connazionale» Lucien Favre per cercare di portare la squadra biancoceleste laddove manca da
una decina d'anni: agli ottavi
di una competizione europea.
Ma l'appuntamento di stasera
per lui può essere letto anche
come un antipasto di
Bundesliga, visto che
l’altro Borussia, il Dortmund, pensa a lui per
il dopo Klopp.
Caro amico ti sfido
Doveva essere la
partita di Miro Klose, per la prima volta da avversario nella sua terra. Il Totem
biancoceleste non ci
sarà (ai box fino a marzo). Sarà così la serata di
Vlado il freddo, il tecnico
di Sarajevo che dopo aver
stregato l'Italia è pronto a fare altrettanto in Germania.
Tanto per cominciare in questo doppio confronto con
quel Gladbach allenato da un
suo connazionale acquisito,
lo svizzero Lucien Favre. «Ci
conosciamo da anni — dice
Petkovic —, visto che io vivo e lavoro da tanto tempo
in Svizzera. Ma ci siamo affrontati una sola volta in un'
amichevole in Spagna
tra il suo Hertha Berlino e il mio Young
Boys. È uno dei migliori allenatori che la
S
Vladimir
Petkovic,
49 anni, allena la
Lazio dal 2
giugno 2012. Ha
guidato i
biancocelesti alla
finale di Coppa
Italia ANSA
Svizzera abbia espresso negli
ultimi venti anni, ha fatto benissimo in patria, poi si è affermato pure in Germania. Pratica
un calcio pragmatico, divertente in certe situazioni, che bada
al sodo in altre. Per noi sarà un
impegno difficile: il Borussia è
tremendo nelle ripartenze e
sfrutta molto bene le palle inattive».
Come col Napoli Già, le palle
inattive, tallone d'Achille dell'
ultima Lazio. «Dobbiamo fare
più attenzione, nelle ultime 2
partite siamo stati puniti proprio da queste situazioni. Col
Borussia dovremo essere concentrati, anche nei minuti finali». Per evitare che si ripeta ciò che è accaduto contro il Napoli,
col pareggio di
Campagnaro arrivato nel finale. «Ma contro
il Napoli la Lazio ha comunque disputato
una grande partita. Dobbiamo continuare su quella falsariga
e migliorare ancora». Turn
over limitato: riguarderà
soltanto Gonzalez cui sarà
quasi certamente concesso
un turno di riposo (al suo
posto Cana) e Mauri che,
convocato, è ancora dolorante alla caviglia (sulla sinistra gioca Lulic). In panchina si rivede Ederson e
dovrebbe esserci pure
Onazi, atteso questa mattina a Moenchengladbach
(arriverà dalla Nigeria).
Come previsto, Cavanda è
rimasto a Roma. «È una
scelta concordata con la società», dice lapidario Petkovic.
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4
I NUMERI
3
Le reti
incassate dalla
Lazio in questa
edizione di
Europa League:
una a testa
contro il Mura
nei playoff,
contro il
Panathinaikos e
contro il
Maribor. Nella
fase a gironi la
Lazio ha la
miglior difesa: 2
reti al passivo,
come il Bayer
386
I minuti
di imbattibilità
per Federico
Marchetti: in 4
partite di
Europa League
è imbattuto. Le
tre reti al
passivo sono
state subite con
Bizzarri in
porta. Gli ultimi
gol subiti da
Marchetti
risalgono ad un
anno fa: il 16
febbraio 2012
contro l'Atletico
Madrid
0
Le sconfitte
stagionali della
squadra di
Paetkovic in
campo europeo
su 8 partite
disputate: 5
vittorie e 3
pareggi. Una
vittoria e un
pareggio nella
fase a gironi sia
con Maribor
che con
Panathinaikos e
Tottenham, e il
doppio
successo con il
Mura
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
MERCATO
MASSIMO CECCHINI
ROMA
Taccuino
Una risata vi seppellirà,
si diceva nelle piazze in tempi
di politica corazzata. E così
l’inizio della fine per Luis Enrique, un anno fa, cominciò
quando Fiorello decise di farne una esilarante imitazione
incentrata sul rapporto con
Totti. Ieri è toccato a Walter Sabatini entrare nelle mire del talento comico di Andrea Perroni, costringendo la Roma a precisare che il direttore sportivo
non aveva rilasciato nessuna
intervista. Insomma, una brutta giornata per il dirigente, che
tra l’altro era stato insultato anche da un gruppetto di tifosi
fuori dal cancello di Trigoria.
Lamela & City Eppure il fiuto di
Sabatini soldi in cassa potrebbe portarne. Ad esempio, da
Genova filtra un fatto: domenica l’apparizione di Roberto
Mancini sulla tribuna di Marassi durante il match dei giallorossi contro la Sampdoria non
era del tutto disinteressata. Anzi. L’allenatore del Manchester
City, infatti, ha voluto vedere
all’opera Marquinhos, ma soprattutto Erik Lamela. In squadra, nella prossima stagione,
gli sceicchi opereranno una rivoluzione, ma lo zoccolo duro
di argentini come Tevez e Zabaleta (un leader) rimarranno
proprio per le caratteristiche
mentali che assicurano. In questa colonia, perciò, secondo gli
inglesi Lamela ci starebbe benissimo, visto che adesso — in
condominio con Osvaldo — è
diventato anche il capocannoniere della squadra giallorossa. Certo, la cessione non avverrà a prezzi di saldo, visto
che il giovane due anni fa è stato pagato ben 20 milioni e di
sicuro la Roma vorrà farci una
plusvalenza importante, da
reinvestire sul mercato.
PESCARA
Kroldrup in prova
arriva martedì
PESCARA (o.d’a.) Nuova oc
casione in Serie A per il danese Per
Kroldrup, ex Fiorentina. Il difenso
re arriverà martedì in prova: supe
rato il test, firmerà fino a giugno
con opzione per rinnovare.
L’OSSERVATORIO
Il 17 marzo in campo
contro il razzismo
Erik Lamela, 20 anni, attaccante argentino, è alla seconda stagione in giallorosso. La Roma l’ha preso dal River Plate per 20 milioni di euro ANSA
A Mancini fa gola Lamela
La Roma ha la tentazione
Il tecnico del City domenica ha visto l’argentino. Il club giallorosso
può cederlo puntando sulla plusvalenza e sulla crescita di Destro
«
Osvaldo & Tottenham Perché
una cosa è certa, anche i giallorossi in avanti faranno un repulisti e il primo indiziato a partire (Lamela a parte) è Osvaldo,
ormai sempre più separato in
casa con la tifoseria dopo il rigore scippato a Totti e sbagliato. L’italoargentino ha richieste nella gradita Premier League, e il Tottenham — club
con un filo diretto col direttore
generale Baldini — potrebbe
chiederlo. Anche per lui una
Qui ci sono dei
giovani super
come Florenzi
e Pjanic, che
diventerà presto
uno dei più forti
giocatori europei
partenza non avverrà a cifre
basse, proprio perché gli undici gol finora realizzati (e la presenza stabile nel giro della Nazionale di Prandelli) testimoniano il suo valore. Certo, il carattere è quello che è, ma la stima che l’attaccante dal punto
di vista tecnico ha lasciato in
tutti i posti dove è stato fa pensare che, anche lontano da Roma, sentiremo parlare ancora
di lui.
Ecco Destro Alla luce dei cam-
MATTIA DESTRO
ATTACCANTE ROMA
biamenti in essere, la squadra
del futuro, perciò, avrà la faccia di Mattia Destro, che ieri ha
parlato dalle pagine di Calcio
2000. «Non sono pentito di essere arrivato qui — ha spiegato —. Mi piace che la dirigenza
stia puntando sui giovani e ce
ne sono di super come Florenzi
e Pjanic, che diventerà presto
uno dei più giocatori forti d’Europa. Totti? Non si discute. Per
come sta fisicamente è pronto
a fare ancora altri due-tre anni
a grandi livelli. Il mio obiettivo? Ovvio, andare al Mondiale
del prossimo anno in Brasile. È
il sogno da bambino di chiunque voglia fare il calciatore,
perciò credo di non essere poi
troppo originale». Il paradosso, in fondo, è che questa generazione di talenti fra un anno
potrebbe davvero rincontrarsi
al Mondiale in Brasile magari
in una fantasmagorica Italia-Argentina. Ma questa è tutta un’altra storia. Adesso occorre provare a blindare i talenti
giallorossi dall’assalto della
Premier League. A meno che,
con i soldi incassati, Sabatini
non entri di nuovo in miniera a
cercare nuove gemme.
BALZARETTI RECUPERA
Sabato c’è la Juve
All’Olimpico attesi
50 mila spettatori
Per Roma Juventus di
sabato sera sono attesi circa
50 mila spettatori all’Olimpico.
Balzaretti ormai è pienamente
recuperato, mentre Dodò si
è fermato per un problema
alla schiena. Indisponibili i
lungodegenti Destro e Castan,
entrambi con problemi al
ginocchio. E tra qualche
settimana dovrebbe essere
annunciato il nuovo sponsor
tecnico giallorosso. Lo sprint
sembra essere tra Nike e
Adidas, con la prima in
qualche modo in vantaggio.
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La giornata contro il razzi
smo e ogni forma di discriminazio
ne sarà il 17 marzo in tutti i campio
nati professionistici. Lo hanno deci
so l’Osservatorio nazionale manife
stazioni sportive e l’Osservatorio
per la sicurezza contro gli atti di
scriminatori. Ieri intanto l’Osserva
torio del Viminale ha avviato incon
tri con Aic, Assoallenatori e Arbitri
per «debellare gli inaccettabili com
portamenti» di tesserati.
Classifica
SQUADRE
PT
G
PARTITE
V N P
RETI
F S
JUVENTUS
55 24 17 4 3 50 16
NAPOLI
50 24 15 5 4 46 21
LAZIO
44 24 13 5 6 35 26
INTER
43 24 13 4 7 39 29
MILAN
41 24 12 5 7 42 30
FIORENTINA 39 24 11 6 7 41 29
UDINESE
36 24 9 9 6 35 33
CATANIA
36 24 10 6 8 31 30
ROMA
34 24 10 4 10 50 45
PARMA
32 24 8 8 8 30 31
SAMPDORIA (-1) 28 24 8 5 11 31 30
TORINO (-1) 28 24 6 11 7 27 27
CHIEVO
28 24 8 4 12 25 39
ATALANTA (-2) 27 24 8 5 11 21 33
BOLOGNA
26 24 7 5 12 33 34
CAGLIARI
25 24 6 7 11 26 41
GENOA
22 24 5 7 12 25 37
PESCARA
21 24 6 3 15 20 49
SIENA (-6)
18 24 6 6 12 24 34
PALERMO
18 24 3 9 12 21 38
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS
■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti;
2) a parità di partite g ocate, differenza reti; 3) gol segnati
PROSSIMO TURNO
Venerdì 15 febbraio, ore 20.45
MILAN-PARMA
Sabato 16 febbraio
CHIEVO-PALERMO ore 18
ROMA-JUVENTUS ore 20.45
Domenica 17 febbraio, ore 15
CATANIA-BOLOGNA
GENOA-UDINESE
NAPOLI-SAMPDORIA
PESCARA-CAGLIARI
TORINO-ATALANTA
FIORENTINA-INTER ore 20.45
Lunedì 18 febbraio, ore 20.45
SIENA-LAZIO
(1-1)
(1-4)
(1-4)
(0-0)
(0-0)
(1-0)
(2-1)
(5-1)
(1-2)
(1-2)
TORNEO DI VIAREGGIO
K.o. a tavolino, Giunta furioso
«Vergogna, è la solita Italia»
Il tecnico italiano
del Mutual: «La
Juve Stabia ha
fatto ricorso dopo
aver preso 4 gol...»
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO
VIAREGGIO (Lucca)
Dopo due giorni di pioggia a Viareggio è spuntato il sole. Ma la tempesta continua, generata dalle parole di Salvatore
Giunta, allenatore del Mutual,
rappresentativa uruguaiana
sconfitta a tavolino dalla Juve
Stabia nel match di esordio, dopo aver rifilato quattro reti alla
squadra campana. Il tutto per
un errore di interpretazione del
regolamento: il numero massimo di fuoriquota da inserire in
distinta è 4, il Mutual martedì
ne aveva 5. Il ricorso della Juve
Stabia è stato accettato, mandando su tutte le furie Giunta:
«Abbiamo fatto la solita figura
meschina da italiani - tuona l’allenatore -, qui non c’è la cultura
della sconfitta. Come si fa a presentare un reclamo dopo aver
preso 4 gol, per un cavillo regolamentare che non ha portato
alcun giovamento alla mia
squadra? E poi il regolamento è
poco chiaro in italiano e molto
nebuloso in spagnolo e inglese,
se abbiamo commesso un errore lo abbiamo fatto in buonafede e senza trarne vantaggi. In
campo sono andati quattro fuoriquota come in tutte le squadre del torneo».
Disperazione Ma il giudice sportivo non ha avuto dubbi: 0-3 a
tavolino. «E’ vergognoso - tuona ancora Giunta -. E non parlo
solo della decisione dell’organizzazione, ma dell’atteggia-
Salvatore
Giunta, 45
anni, al
Viareggio
allena gli
uruguaiani
del Mutual
FOTOGRAMMA
mento antisportivo della Juve
Stabia. Ieri sera quando ho dato la notizia alla squadra ho visto 23 persone scoppiare a piangere dalla disperazione. Questi
sono ragazzi che vengono da
una realtà difficilissima di Montevideo. Alcuni non avevano
nemmeno le scarpe per giocare, quando siamo andati a selezionarli in Uruguay. Vengono
da realtà sociali difficilissime e
essere qui significa dargli la possibilità di vivere un sogno. Abbiamo investito più di centomila euro per portare tutti in Italia, siamo così scemi da provare
a imbrogliare? No, questa storia non mi va giù. In Italia tutti
pensano solo ai propri interessi, a guadagnare sui giovani, a
spostarli di società in società
per un tornaconto economico.
E’ per questo che me ne sono andato, siamo ancora i peggiori».
Scontro Con la stessa personalità che aveva in campo, Giunta
continua il suo sfogo senza freni: «Qui non c’è meritocrazia e
non c’è rispetto delle regole.
Ma cosa leggono a fare quel giuramento che inneggia ai valore
dello sport? L’Italia è un posto
di magnaccia. Bisogna dirlo».
Intanto oggi si torna in campo:
«Cosa farò? Non lascerò mai un
ragazzo in tribuna per un regolamento scritto male. Piuttosto
le perdo tutte a tavolino, ma
non toglierò mai a uno di loro
la possibilità di viversi appieno
questo sogno».
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la situazione
I RISULTATI DI IERI
GIRONE 1 - JUVENTUS-AVELLINO 2-1: Lanini (J) al 17'.
Pellegrino (A) al 27' p.t.; Lanini (J) al 43' s.t. MARIBOR-LEICCHARDT: 5-0 Zahovic (M) al 5', Stojanovic (M) al 44', Zahovic (M) al 44' p.t.; Sauperl (M) al 1', Stojanovic (M) al 33' s.t.
GIRONE 2 - INTER-ENTELLA 1-0: Terrani (I) al 20' p.t.
NOGOOM-MELBOURNE 4-1 Selim Mohamed (N) al 10',
Mahmoud Mageid (N) al 38' p.t.; Tarik al 5', Carter (M) al 21',
Ahmed Abdou (N) su rigore al 43' s.t.
GIRONE 3 - TORINO-CITTA' DI MARINO 5-0: Ignico (T) al
35' p.t.; Da Silva al 28' e al 37', Parigini (T) al 43', Da Silva (T)
a 45' s.t. HONEFOSS-DEPORTES CONCEPTION 0-6:
Cardoso (D) al 20', De Lacerda (D) al 26', Leiva () al 31', Munoz (D) al 40' p.t.; Osorio (D) al 41' e al 43' s.t.
GIRONE 4 - SAMP-VARESE 2-2: Ghiglia (C) al 26' p.t.;
Zamparo (V) al 9', Luperini (S) al 16', Forte (V) al 35' s.t.
RICREATIVO HUELVA-ALL BOYS 0-1: Di Placido 43' s.t.
GIRONE 5 - GENOA-PARMA 2-1: Jara Martinez (G) all'8' e
al 29' p.t.; Lauricella (P) al 31' s.t. RJIEKA-SANTOS LAGUNA 0-5 Sandoval (SL) al 6', Hajera (SL) al 31' p.t.; Sandoval
(SL) al 3' e al 16', Tovar Delgado (S) al 24' s.t.
GIRONE 6 - RAPPR. SERIE D-REGGINA 2-2: Gatto (RD) al
14', Bussi (RD) al 31' p.t.; Akaku (R) 27', Ammirati (R) 40' s.t.
ANDERLECHT-N. AMERICA 0-1: Preciado (NA) 20' s.t.
LE PARTITE DI OGGI
GIRONE 7 A San Giuliano Terme (17), Atalanta-Siena; a Lido
di Camaiore (15), Belasica Strumica-Bruges GIRONE 8 A
Scandicci (15), Fiorentina-Padova; a Quarrata (15), B 93 Copenaghen-Cklub Nacional GIRONE 9 A Agliana (17), Milan-Empoli; a Strettoia (15),Newcastle-Congo Under 17 GIRONE 10 A Viareggio (15), Napoli-Lecce; a Capezzano (15),
Honved-Liac New York GIRONE 11 A Sarzana (15), Roma-Spezia; a Galluzzo (15), Spartak Mosca-Long Island GIRONE 12 A Soriano del Cimino, Stella Rossa-Mutual Uruguaya (opre 15) e Lazio-Juve Stabia (ore 18)
20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
GENOA Nuova tegola per il presidente
Preziosi
indagato
«Iva non
pagata al
mercato»
ALESSIO DA RONCH
GENOVA
Atalanta
GUIDO MACONI
BERGAMO
Sorpresa e rabbia. Per il
Genoa non c’è pace,
nonostante i miglioramenti
registrati in classifica. Enrico
Preziosi e Alessandro
Zarbano, presidente e
amministratore delegato del
Genoa, si sono ritrovati
all’improviso indagati per il
mancato pagamento dell’Iva
su alcune operazioni di
mercato risalenti al 2011. La
Procura di Genova aveva
chiesto pure un sequestro per
l’equivalente degli 8 milioni
di euro dovuti, di fronte al
no del gip ha fatto ricorso e
l’udienza è stata fissata il 25
febbraio.
A lasciare stupefatti i
dirigenti genoani è il fatto
che loro hanno richiesto
entro il termine previsto una
rateizzazione, hanno avuto
l’ok da parte dell’Agenzia
delle entrate e hanno già
pagato la prima rata.
Preziosi e Zarbano si sentono
assolutamente tranquilli.
«Siamo sorpresi — spiega
l’a.d. rossoblù — perché il 18
dicembre abbiamo stipulato
l’accordo con l’Agenzia delle
entrate, ben prima del
termine di scadenza che era
fissato per il 27 dicembre. E
siamo anche in regola con i
pagamenti previsti. Non
vedo, quindi, come si possa
parlare di evasione
fiscale». Più deciso
Preziosi: «E’ una
vergogna. Mai visto un
malanimo simile, penso
che se un giorno ci sarà
un’inchiesta su un serial
killer, qualcuno dirà che
sono io. Rateizzare è una
prassi, lo fanno moltissime
aziende in tutta Italia. Io
quando sbaglio chiedo
scusa, spero che prima o poi
qualcuno chieda scusa a
me».
Torino
Corini, più di un ex
«Il tifo mi obbediva» Torna Bianchi
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
Il campo è da rifare
C’è già un progetto
I lavori da completare entro il 24
Maglia ad Alonso da Percassi jr
Dopo il sopralluogo dell’agronomo della
Lega Castelli, è cominciata la corsa contro il
tempo per dare all’Atalanta un campo nuovo
domenica 24 contro la Roma. La società bergamasca era preparata a questa indicazione della
Lega e si era già mossa nei giorni scorsi. Il presidente Percassi ha già dato la disponibilità per
sostenere i costi, disponibilità per sostenere i
costi, ma si tratterà di un anticipo: poi la questione andrà discussa con l’Amministrazione
comunale, proprietaria dello stadio, e l’AlbinoLeffe che usufruisce del campo come i nerazzurri. A quanto pare l’Atalanta aveva invitato sia il
Comune sia la società seriana a partecipare al
sopralluogo, ma nessuno si è presentato. Dunque per il momento va avanti da sola: tempo
uno-due giorni studiato il piano di rifacimento
del campo e reperita l’erba.
La maglia ad Alonso Martedì Stefano Percassi,
figlio del presidente, ha incontrato Fernando
Alonso nello showroom del Billionaire Italian
Couture e gli ha regalato la maglia dell’Atalanta autografata dai giocatori.
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Il capitano rosanero ora è tecnico del Chievo
«La mia squadra era in simbiosi col pubblico»
Palermo
FRANCESCO CARUSO
Basta fare una passeggiata per i quartieri
caldi del tifo palermitano e ci si rende conto che
ci sono amori che non muoiono, stelle che non
tramontano, bandiere che sventolano per sempre. Come quella di Eugenio Corini, il pilastro
della rinascita rosanero. Una decina di anni addietro guidò il Palermo nella storica promozione in A che mancava da un trentennio. Arrivò
l’estate del 2003, veniva da un’altra felice cavalcata, quella con il Chievo dei miracoli. E proprio
a Verona sabato riceverà la sua vecchia squadra
che oggi ha abiti dimessi e una pericolosa
crisi d’identità. Se i «mussi volanti», che Corini guida da 4 mesi, vincessero assesterebbero un calcione forse determinante alle
speranze di salvezza del Palermo.
Corini, sabato lei può chiudere un cerchio
rispedendo il Palermo là dove lo prese.
«Non credo che questa gara sia determinante. Dopo ci saranno ancora 13 partite e il Palermo ha le qualità per risollevarsi. É vero che ogni settimana che passa le speranze si assottigliano e l’ansia
aumenta. Una vittoria per noi sarebbe
molto importante ai fini della salvezza,
ma una sconfitta non condannerebbe ancora i siciliani».
Come si può passare dall’Europa League
al baratro della B?
Percassi jr consegna la maglia ad Alonso ATALANTA.IT
Cagliari
«Il processo era cominciato già l’anno
scorso, certi giocatori volevano andare a
fare esperienza altrove e purtroppo i ricambi non sono stati fortunati».
MARIO FRONGIA
CAGLIARI
Il futuro di Is Arenas
deciso tra 15 giorni
È stata rinviata la verifica sui lavori
da fare per omologare l’impianto
Ieri la Commissione provinciale di vigilanza ha allungato di 15 giorni la decisione sul futuro dell’Is Arenas Stadium. Per il Cagliari il rinvio della verifica dei lavori da fare per ottenere
la licenza annuale dell’impianto rossoblù è una
mezza buona notizia. «Per concludere l’iter
manca il parere del Coni e la sistemazione di
via Olimpia. Per risolvere quest’ultimo problema saranno coinvolti Lega Calcio e l’Osservatorio», scrive la società di Massimo Cellino. Di fatto il match con il Torino, in programma domenica 24 febbraio, passa ancora per la concessione
provvisoria del sindaco di Quartu Sant’Elena,
Mauro Contini, chiamato di nuovo in causa dopo la telenovela che ha preceduto la sfida al
Milan. La Commissione presieduta dal viceprefetto Carolina Bellantoni ha aggiornato i lavori, dopo la riunione interlocutoria di ieri. Se ne
riparlerà, quindi, tra 15 giorni. Al centro delle
valutazioni l’accesso e il deflusso delle tifoserie
tra curva sud e Palazzetto dello sport, la posa di
due cancelli e le quattro uscite di sicurezza chiesti dalla Questura per il prefiltraggio.
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che giorno mi propose di allungare il contratto.
A quel punto fui io a chiedere una pausa di riflessione. Quando diedi la mia disponibilità, Zamparini toccato nell’orgoglio prese un po’ di tempo e il giorno dopo convocai la conferenza stampa per annunciare l’addio. Ma ci separammo da
uomini. A Palermo ci ho lasciato il cuore».
Però s’è portato via quello di una palermitana.
«Dopo la separazione da mia moglie mi sono
fidanzato con Aurelia che faceva la hostess allo
stadio. Oggi è la mia compagna e abbiamo una
bimba di 2 anni, Sofia supercoccolata dai fratelli più grandi, Filippo di 11 e Alessandra di 21
che studia a Milano. A Palermo torniamo ogni
estate, facciamo i bagni all’Addaura».
Chissà quanti ricordi?
«Alcuni non si cancellano, ad esempio gli 8 mila tifosi al primo giorno di allenamento dopo il ritiro estivo nell’anno della promozione. Avevo un feeling speciale con la tifoseria del Barbera, bastava un cenno
per chiamarli in aiuto nei momenti
duri. E quando torno ogni volta
scopro che tutti ricordano l’uomo più del calciatore».
Rolando Bianchi, 30 anni, 7 reti in 21 partite LAPRESSE
In 129 partite ha segnato 25 gol.
«Scelgo il primo, quello realizzato al debutto alla Favorita contro
il Cagliari di Conti, Zola e Suazo
che poi fu promosso insieme a
noi. Cominciò da lì la nostra lunga cavalcata. In A, il Palermo di
Guidolin conquistò l’Uefa al primo
colpo. E non solo, sfiorammo pure il
passaggio in Champions, perduto a
Marassi con un rigore concesso alla
Samp per un falso mani di Grosso.
Eravamo fra le prime 6 o 7 della A».
Tornerebbe a lavorare a Palermo?
A proposito, lei andò via nel 2007 dopo
svariati tira e molla.
«Inizialmente il presidente sembrava
non volermi riconfermare, dopo qual-
«E chi può dirlo. Oggi non è nei miei
programmi, però un giorno, magari...».
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Fiorentina
GIOVANNI SARDELLI
FIRENZE
È arrivato Sissoko
«Squadra super»
Contento di essere tornato in
Italia: «Il club viola ha un progetto»
Allenamenti e visite mediche si sono accavallati nella prima giornata fiorentina di Mohamed «Momo» Sissoko. La seconda, quella odierna, aggiunge al menù la presentazione alla
stampa dell’ex Juventino, appena arrivato dopo la Coppa d’Africa. In attesa dell’unica cosa
che conta. Scendere in campo e aiutare una
squadra che non vede l’ora di tornare a correre.
A Momo il compito di aggiungere fosforo e muscoli ad un centrocampo ultra tecnico. Che domenica contro l’Inter ritroverà anche Aquilani
dopo le due giornate di squalifica.
L’Italia Atterrato ieri poco dopo le 9 a Peretola,
da Parigi, Sissoko si è proiettato al centro sportivo viola per il primo allenamento. Palestra e
Con l’Atalanta
è sfida al domani
Giuseppe Rossi al Viola Club di New York VIOLANEWS
conoscenze, con compagni e mister Montella,
prima di un nuovo viaggio. Molto breve, direzione Careggi. Uscito dall’ospedale fiorentino
ed ultimate le visite mediche, il centrocampista
ha lasciato spazio ai pensieri: a voce alta. «Sono davvero molto felice di essere tornato in Italia, in Serie A. Qui a Firenze c’è un buon progetto e io voglio fare il massimo per aiutare la squadra a ottenere il miglior risultato possibile». Prima di aggiungere «Siamo una squadra forte,
faremo bene. I miei nuovi compagni mi hanno
accolto alla grande e ho trovato un ambiente
molto sereno». Con l’Inter sarà convocato,
pronto a entrare a gara in corso: Firenze e Montella, adesso, hanno la loro nuova piovra.
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A fine stagione sarà nerazzurro
cui ha già segnato 2 gol all’andata
Domani saranno trenta anni, cinque trascorsi in maglia granata. Un compleanno speciale per Rolando Bianchi in una settimana ricca di emozioni e aspettative. Inusuali i festeggiamenti dell’attaccante, con un brindisi in privato per pochi invitati al Museo del Grande Torino, per rimarcare, se ce ne fosse ancora bisogno, l’attaccamento del capitano alla maglia.
Per Rolly domenica sarà l’ultima da avversario
contro la squadra che lo ha visto crescere, e nella quale dopo nove anni tornerà a fine stagione
(contratto triennale, 1 milione di euro più vari
bonus): l’Atalanta.
Riscossa Il nuovo anno non è iniziato nel migliore dei modi. Prima il tormentone del calcio
mercato, chiuso, almeno ufficialmente, con un
nulla di fatto. Poi il poker di gare giocate a singhiozzo: inizio di 2013 sofferto (0-0) in trasferta a Catania, un raggio di sole (3-2) gol e vittoria contro il Siena pagato con l’ammonizione e
la squalifica il turno successivo. Stop a Pescara,
rientro dalla panchina contro Inter e Sampdoria (55 minuti in tutto) prima della contusione
alla tibia in allenamento una settimana fa che
ha costretto il capitano a dare forfait ad Udine.
Non era mai successo a Bianchi di rimanere così a lungo ai margini del Torino. Con Lerda in B
lo stop arrivò a cinque giornate, ma allora fu
colpo di un infortunio muscolare. Il Toro potrà
contare domenica prossima su un attaccante riposato, che schiuma rabbia e voglia di lasciare
un buon ricordo ed un po’ di nostalgia nella
tifoseria e rammarico in chi non ha mosso un
dito perché si arrivasse almeno a discutere un
eventuale rinnovo di contratto. La coppia Meggiorini-Barreto dopo due gare brillanti ha dato
segno di stanchezza. Domenica toccherà a Rolando Bianchi, che all’andata, tra l’altro all’Atalanta, segnò un gol e un rigore, l’ultimo assegnato al Torino. Un girone fa.
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GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
bastianContrario
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
PANTANI, EROE DI UN’EPOCA DIFFICILE
di NINO MINOLITI
ortunati coloro che non vedono morire i propri
F
figli. A Paolo e Tonina Pantani non è toccato
questo destino benigno: oggi sono nove anni che il
loro Marco se n’è andato. Da solo, nella camera di un
residence, rapito dai demoni della cocaina. Ma Pantani era morto cinque anni prima, a Madonna di Campiglio, quando fu fermato per l’ematocrito troppo alto e dovette abbandonare un Giro stravinto. Non si
riprese più da quella bastonata. Non si dava pace.
«Voi mi dite di guardare avanti, ma intanto mi hanno smerdato...», ripeteva. Si sentiva tradito dal suo
mondo e scippato della sua dignità. Molto tempo è
passato da quei giorni e cos’è successo al ciclismo?
Scandali su scandali; inchieste che hanno messo alla
sbarra un’intera generazione; il mito dei miti, nonché grande nemico del Pirata, Lance Armstrong, fat-
ottaviChampions
laPuntura
LA JUVE POTREBBE GIOCARE ALLA PARI
CON REAL MADRID E UNITED VISTI IERI
di SEBASTIANO VERNAZZA
utto rimandato al ritorno del 5 marzo, l’1-1
T
del Bernabeu lascia aperta ogni porta. Real
e Manchester United si contenderanno la qualificazione a Old Trafford ed è logico che sia così,
era difficile che nei primi 90 minuti una prevalesse con nettezza sull’altra. Parliamo di due squadre top, imbottite di grandi giocatori. Fisiologico equilibrio, fissato da due colpi di testa: il primo di Danny Welbeck, considerato il piccolo Balotelli d’Inghilterra; il secondo di Cristiano Ronaldo, superstar che non ha tradito le aspettative. Rooney si è ammazzato di lavoro, ha giocato
più per gli altri che per se stesso; van Persie ha
colpito una traversa, ma si è divorato una rete. Il
gol segnato in trasferta pone lo United in condizioni di relativo vantaggio, a questi livelli il fattore campo sposta poco. Se hai Cristiano Ronaldo,
puoi andare ad Old Trafford con la certezza che
l’occasione giusta prima o poi capiterà. L’1-1 obbliga il Real a vincere in Inghilterra, ma fino a un
certo punto: ai «blancos» basterà anche il 2-2
per entrare nei quarti.
Un ottavo col fascino della finale, questo è stato
Real Madrid-Manchester United. Ce lo aspetta-
to a pezzi; le scorie dell’Operacion Puerto che continuano ad avvelenare l’ambiente come una pioggia
acida a effetto ritardato.
E allora, se oggi miracolosamente ce lo ritrovassimo
di fronte, cosa diremmo a Pantani? Sei stato un baro? Un mistificatore? Peggio ancora, un campione
senza valore? Nossignori: la sola cosa che gli si potrebbe rimproverare è di essere stato un uomo del
suo tempo. Un tempo tragico e forsennato, in cui quasi tutti stavano sulla stessa barca. Una barca che assomigliava tanto alla zattera della Medusa di Géricault,
nella quale i naufraghi alla deriva e privi di soccorsi,
finirono col mangiarsi gli uni con gli altri. E quanta
ipocrisia, quanto stupore specioso per ciò che accadeva. Si era ritenuto di aver tamponato il problema
del doping con il famoso limite a 50 dell’ematocrito
vamo, ma un conto è immaginare e un altro è
vedere. Al Bernabeu si è giocata una partita matrioska, con tante sfide una dentro l’altra. Quella più visibile e affascinante tra José Mourinho e
Alex Ferguson. Mou l’ha vissuta alla sua maniera, con teatrale presenza scenica. Andava e veniva dalla panchina, incitava e inveiva. Sir Alex
l’hanno inquadrato più volte seduto o in piedi
con le guance rubizze: a settant’anni e passa non
si ha bisogno di fare cinema. E però se c’è un
allenatore al mondo in grado di raccoglierne il
testimone allo United, questi non può che essere
Mourinho. Chi ha il coraggio di misurarsi coi
quasi trent’anni di Ferguson allo United? Qualunque tecnico soffrirebbe il peso del paragone.
L’ego di Mou è smisurato, rasenta l’incoscienza
e può reggere l’urto psicologico con l’eredità più
ingombrante del calcio europeo di oggi.
Sul piano tattico, Ferguson ha imbrigliato il Real, gli ha impedito di dispiegare il suo potenziale. Chissà se nel ritorno lo United assumerà lo
stesso piano di azione, se si preoccuperà più di
vigilare che di impostare. In teoria il risultato di
ieri consiglia di insistere sulla stessa strada. In
pratica l’atmosfera di Old Trafford potrebbe
spingere i «red devils» ad attaccare più di quanto non abbiano fatto ieri. E’ su questo crinale che
si deciderà la qualificazione. Chissà se lo United
offrirà i fianchi alle accelerazioni di Cristiano.
e invece era stata semplicemente legalizzata la pratica dell’Epo fino appunto a quel tetto. Poi ci si era
nascosti dietro ai nuovi controlli, senza chiedersi perché le medie e le performance non calassero: eppure
i Giri e i Tour restavano pieni di montagne e le Roubaix e i Fiandre non erano stati trasferiti su delle
autostrade. Quando scoppiò l’Operacion Puerto, con
i suoi elenchi che accanto a campioni e buoni corridori allineavano anche tanti semplici lavoratori del
pedale, non si poté più evitare di dire le cose come
stavano: il doping era diventato una triste necessità
professionale.
Ora, se di fronte a tutto questo Marco Pantani ci dicesse di essere stato il capro espiatorio di un’intera generazione, qualcuno se la sentirebbe di contraddirlo?
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laRovesciata
di ROBERTO PELUCCHI
f
Fa rabbia vedere la Lotta
esclusa dalle Olimpiadi
proprio adesso che è
diventata lo sport più
praticato in Italia.
laVignetta
di STEFANO FROSINI
di ROBERTO BECCANTINI
http://www.beckisback.it/
Scandalo Is Arenas
Oggi siamo tutti
tifosi del Cagliari
Questa storia in un Paese meno frivolo
avrebbe prodotto dimissioni in serie
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
Lo stadio «Is Arenas» al centro di ricorsi e polemiche LAPRESSE
Come si colloca la Juve rispetto alla finale anticipata tra Real e Manchester? Difficile rispondere, anche se dopo il trionfo di martedì sera a Celtic Park viene da dire che oggi la Juve può giocare alla pari con chiunque. La differenza potrebbero marcarla l’attitudine a partite di così alto
livello e l’atteggiamento. Negli ultimi anni la Juve non ha frequentato la Champions con continuità e martedì a Glasgow ha scelto l’attendismo. Un conto però è aspettare e ripartire a casa
del Celtic e un altro farlo al Bernabeu o ad Old
Trafford.
Alex Ferguson e Josè Mourinho, sfida nella sfida AP
Questa foto è del ’99
quando avevo 11 anni. Ero
felice solo se vincevo
@lorenzo99
LA LOTTA SCHIENATA DALLE MANOVRE
FRA I MEMBRI DELL’ESECUTIVO DEL CIO
a lotta, ora candidata ufficiale all’uscita dal
L
programma olimpico, era già stata in pericolo nel ’97, quando Juan Antonio Samaranch, allora presidente dell’età dell’oro del Cio, propose al
Consiglio di estrometterla insieme alla marcia
dai Giochi. Era infuriato con la marcia, perché la
giuria aveva squalificato un atleta messicano dopo l’arrivo, mentre già festeggiava con il suo presidente delle Repubblica. Mentre la lotta non voleva saperne di adeguarsi ai nuovi tempi. Alcuni
membri del Consiglio però gli fecero capire che
non sarebbe stata una scelta felice, e lui, uomo
molto concreto, capì che non era il caso di cancellare specialità che facevano parte della storia,
ma riuscì a convincere i presidenti a operare salutari cambiamenti.
Questa volta invece solo pochissimi, a quanto pare, avevano pensato che la lotta fosse in pericolo.
Il pentathlon moderno si era già mobilitato da
tempo. Aveva modernizzato le sue gare e operato una campagna di sensibilizzazione in grande
stile. Al suo servizio ci sono uomini conosciuti
come Joel Bouzou, molto vicino al principe Alberto, e ora a capo della World Olympians Association oltre che vicepresidente del Pentathlon,
mentre Juan Antonio Samaranch junior, oltre a
essere primo vicepresidente di detta federazione
è anche membro del Esecutivo Cio, che ha votato
Campione del mondo MotoGP
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ilCaso
di GIANNI MERLO
JORGE LORENZO
sull’esclusione della lotta. Un fatto è certo: un
gruppo di membri dell’Esecutivo era già arrivato
con in testa l’idea di spingere fuori la lotta, perché si spiegano solo così le cinque preferenze negative che questo sport ha accusato al primo turno e le sette al secondo. Probabilmente alla scelta non sono estranee le manovre dettate dall’esigenza di creare alleanze in vista dell’elezione del
nuovo presidente del Cio che avverrà nella sessione dal 7 al 10 settembre a Buenos Aires. Il giovane Samaranch esce rafforzato anche perché spinge la candidatura di Madrid 2020 e comunque
potrà giocare un ruolo non indifferente nell’elezione presidenziale.
Rogge nega che durante la votazione di martedì
all’interno dell’Esecutivo ci possa essere stato un
conflitto di interessi, perché a suo parere chi viene cooptato nella famiglia olimpica si sveste dei
suoi interessi esterni. Ma i fatti lo smentiscono. Il
presidente del pugilato Wu, membro dell’Esecutivo come rappresentante delle federazioni, con
grande sensibilità aveva chiesto di potersi astenere, ma Rogge l’ha costretto a votare. E’ normale
quindi che poi Samaranch junior abbia cercato
di salvare il suo sport, ma la legge del fair play
dovrebbe non consentire questo umano atteggiamento. La speranza è che in futuro sia dato mandato alla commissione del programma di stilare
un ranking e di fornire una raccomandazione vera e propria.
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MAX BIAGGI
Campione Sbk ora commentatore
Febbre a 39.3 scotto come
un boiler! Proprio oggi che
sarei dovuto andare ospite
a S.Remo. Sensazione
simile ad una caduta in
moto ai 200K/h.
@maxbiaggi
CARLO MOLFETTA
Oro a Londra nel Taekwondo
#Taekwondo rimane nei 25
sport olimpici!!! Ora
investiamo su questo sport!!!
4 olimpiadi 3 medaglie, ce lo
meritiamo no?!?
@MolfettaTkd
FERNANDO ALONSO
Pilota della Ferrari
Oggi ho visitato showroom
«billionaire couture».
Bellissimo tutto, quando c’è
il «boss» in mezzo le cose
vanno bene.
@alo oficial
a storia dello stadio «Is
Arenas» è uno scandalo
L
che, in un Paese meno frivolo,
avrebbe prodotto dimissioni
in serie o licenziamenti in tronco, tra società civile e società
sportiva, in Lega ma anche in
Federazione, visto che bene o
male tutto si tiene, e Giancarlo Abete tutti rappresenta, persino Maurizio Beretta. Naturalmente, non è successo nulla, e nulla succederà. La serie
A è una delle «Nba» europee:
non dico che dovrebbe dare
l’esempio (per carità), dico solo che questo diario della vergogna, dal Sant’Elia a Quartu
Sant’Elena, passando per Trieste, documenta il degrado della nostra classe dirigente.
Riassunto delle puntate precedenti, pesco dall’Ansa dell’8
febbraio.
Seconda giornata, 2 settembre 2012: Cagliari-Atalanta
1-1. Giocata a porte chiuse su
disposizione del prefetto di Cagliari.
Quarta giornata, 23 settembre 2012: Cagliari-Roma, rinviata su decisione del prefetto
e poi data vinta 0-3 a tavolino
agli ospiti. La partita si sarebbe dovuta svolgere a porte
chiuse, ma il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, aveva
invitato i tifosi a «occupare»
comunque l’impianto, provocando l’intervento della giustizia sportiva.
Sesta giornata, 30 settembre
2012: Cagliari-Pescara 1-2.
«Is Arenas» aperto nel settore
Distinti e solo per gli abbonati.
Ottava giornata, 21 ottobre
2012: Cagliari-Bologna 1-0.
Aperti solo i Distinti, e solo per
gli abbonati.
Decima giornata, 31 ottobre
2012: Cagliari-Siena 4-2. Per
la terza volta consecutiva, solo Distinti e solo abbonati.
Dodicesima giornata, 10 novembre 2012: Cagliari-Catania 0-0. Per la prima volta, stadio aperto nei settori Distinti,
Curva Sud e Curva Nord, ma
non nella Tribuna centrale, riservata esclusivamente alle
autorità, compreso l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, e la stampa.
Quattordicesima giornata, 26
novembre 2012: Cagliari-Napoli 0-1. Battesimo ufficiale di
«Is Arenas», aperto per la prima volta in tutti i settori.
Diciottesima giornata, 21 dicembre 2012: Cagliari-Juventus 1-3. Partita disputata sul
neutro di Parma per l’inagibilità dell’impianto. La firma del
sindaco giunge in ritardo, dopo la decisione della Lega. Per
Beretta, hanno ragione sia il
Cagliari, che voleva giocare a
Quartu, sia la Juventus, che
non voleva.
Ventiquattresima giornata,
10 febbraio 2013: Cagliari-Milan 1-1. Ancora una volta arriva lo stop a Is Arenas da parte
della prefettura di Cagliari. La
Lega sposta l’incontro all’Olimpico di Torino. Improvviso, il
dietrofront: il Tar sardo accoglie il ricorso urgente del club
e ordina di tornare a «Is Arenas». Contro-ricorso del prefetto, il Tar tiene duro.
Come ai tempi del Muro e della guerra fredda eravamo tutti
berlinesi (John Fitzgerald Kennedy), così oggi siamo tutti tifosi del Cagliari. In attesa che
la banalità del normale sgonfi
le sparate di Cellino («Nemmeno lo Juventus stadium è sicuro come il nostro») e smascheri i maneggi dei politici, rivolgo una sommessa preghiera al
grande Gigi Riva: li perdoni
«anche» se sanno quello che
fanno (o hanno fatto).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
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CALCIOSCOMMESSE
«È Lecce-Lazio
la gara con più
prove di combine»
Interrogato Ferrario: «Zamperini disse che
i suoi amici erano pronti a scommetterci»
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CENITI
CREMONA
«Lecce-Lazio è la sfida
con più riscontri tra quelle combinate. Certo, insieme con Lazio-Genoa. Il puzzle è stato ricomposto in modo minuzioso.
Le indagini ora sono concentrate sui collegamenti tra Mister X
e le persone già coinvolte nell’inchiesta. Bisogna pazientare
ancora un po’, ma qualcosa accadrà». Le parole di un investigatore inquadrano bene la «gara» in corso alla Procura di Cremona: dopo aver individuato il
personaggio misterioso (indicato da Gegig e Erodiani) che
in un albergo di Milano «sussurrava» over sicuri sulle gare di A
per 600 mila euro, è caccia
aperta alla sue fonti. In altre parole: calciatori, dirigenti, allenatori. Il finale di questo percorso, almeno per quanto riguarda Mister X, sembra uno
solo. Sui tempi, invece, non ci
sono certezze. Il procuratore
Roberto di Martino coordina il
lavoro della squadra Mobile e
dello Sco, portando avanti alcu-
Il difensore del Lecce Stefano Ferrario ieri al suo arrivo al Tribunale
di Cremona insieme all’avvocato Antonio De Rensis DAPRESS
ni interrogatori. Ieri è arrivato
a Cremona il difensore Stefano
Ferrario.
Ungheresi a Lecce Il giocatore
del Lecce, indagato per frode
sportiva, è stato sentito per circa tre ore. Con lui c’era il suo
avvocato, Antonio De Rensis. A
tirarlo dentro l’inchiesta era
stato Alessandro Zamperini
(arrestato nel dicembre 2011):
dopo un paio d’interrogatori
aveva ammesso che a Lecce nei
giorni precedenti la partita
non c’era andato proprio da turista. «A Ferrario feci una proposta per alterare la sfida, ma
oppose un netto rifiuto». Il difensore aveva più o meno confermato il tutto circa un anno
fa alla Procura Federale, aprendosi la strada verso una omessa denuncia. Da allora è «in attesa di giudizio» da parte della
giustizia sportiva che si è guar-
data bene di affrontare la questione legata alla partita (e
quindi anche a Stefano Mauri),
ma questa è un’altra storia. Ieri
di Martino ha contestato i 36
contatti telefonici con Zamperini (suo vecchio compagno e
amico). Ferrario ha ripetuto la
sua versione: «Zamperini ha voluto vedermi nella stanza di un
albergo: mi ha fatto presente
che c’erano alcuni amici disposti a scommettere sulla partita.
Ho capito dove voleva arrivare, fermandolo». Gli inquirenti
credono che Ferrario abbia un
ruolo minore, ma sono convinti che conosca altri particolari.
Tipo: quali compagni abbiano
detto «sì». La combine è sicura.
Chi indaga fa notare come Zamperini sta a Lecce diversi giorni, soggiorna nell’hotel dove
transitano i giocatori del Lecce
e poi incontra Mauri nel ritiro
della Lazio. In città ci sono anche gli ungheresi con 600 mila
euro per i calciatori corrotti e
Ilievski. Dalle intercettazioni si
capisce come già dal mercoledì
i due gruppi abbiano la certezza del risultato. Ferrario (era
infortunato) è solo l’ultimo tassello, forse avvicinato perché
amico di Zamperini oppure su
suggerimento di Ilievski per
chiarirsi le idee su Inter-Lecce,
la combine proposta da Paoloni che aveva nominato proprio
Ferrario tra i calciatori contattati. Di Martino ha chiesto conto all’indagato di questa gara e
anche di Brescia-Lecce e Genoa-Lecce, sfide nel mirino, ottenendo dei secchi «non so nulla».
Prossime mosse Il pm nei prossi-
mi giorni potrebbe sentire altri
indagati legati a questo filone,
ma anche a quello che ruota intorno al Siena. Il portiere Coppola è il primo della lista. E una
convocazione è in arrivo pure
per Stefano Bettarini.
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4
NEL
MIRINO
Ecco l’elenco
delle partite nel
mirino degli
investigatori di
Cremona sulle
quali sono stati
chiesti
chiarimenti ieri
a Ferrario.
LAZIOGENOA
4-2
del 15 maggio
2011
LECCELAZIO
2-4
del 22 maggio
2011
GENOALECCE
4-2
del 23 aprile
2011
INTERLECCE
1-0
del 20 marzo
2011
PROCESSO A MILANO LA SENTENZA
Cipriani: 5 anni e sei mesi
per i dossier illegali
Telecom risarcita di 10 milioni
La Corte d’assise di Milano ha condannato
a 7 anni e 6 mesi Marco Bernardini, ex funzionario
Sisde, e a 5 anni e 6 mesi Emanuele Cipriani, già
titolare della Polis d’Istinto, nel processo sui
dossier illegali commissionati dalla security di
Telecom e Pirelli (Tavaroli aveva già patteggiato 4
anni e 2 mesi). In tutto sono 7 le condanne e 5 le
dichiarazioni di non luogo a procedere per
prescrizione. Tra le attività spionistiche sotto
processo pure la cosiddetta Operazione Ladroni
per la quale l’ex arbitro Massimo De Santis si era
costituito parte civile chiedendo una
provvisionale di 500 mila euro da destinarsi alla
Figc «per finalità promozionali ed educative». A
Telecom, riconosciuta parte lesa, spetta un
risarcimento di 10 milioni; 2 a testa a presidenza
del Consiglio, ministeri di Giustizia, Interno ed
Economia, Agenzia delle entrate e Antitrust.
SQUALIFICA TERMINATA
La nuova vita di Micolucci
ricomincia in Eccellenza
In campo con il Giulianova
PESCARA La vita di Vittorio Micolucci
potrebbe ricominciare domenica. In Eccellenza.
Per il 29enne difensore teramano, coinvolto nel
calcioscommesse, oggi termina la squalifica di 18
mesi. Può essere tesserato da svincolato. Da oltre
un mese, l’ex di Ascoli, Bari, Pescara e Udinese si
allena con il Giulianova, la squadra della sua città,
dov’è cresciuto e diventato pro. Oggi i giallorossi
sono secondi in Eccellenza, dopo la mancata
iscrizione alla Seconda divisione, e gli offrono una
chance per ricominciare: se i documenti sul suo
svincolo dall’Ascoli arrivassero in tempo, potrebbe
essere schierato già domenica nella trasferta a
Ortona. Tifosi divisi sul suo ingaggio, ma la società
ci conta: «Sarà determinante per la corsa alla
promozione», dice il presidente Berardo D’Antonio.
Orlando D’Angelo
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GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE B L’INTERVISTA
lafrase
DEL GIORNO
d Gran Tavano
Non mi è
dispiaciuto
segnare al
Livorno. Ce
l’ho con la
società, anzi
con una sola
persona. I
tifosi mi
hanno
insultato per
tutta la
partita, non
capisco
perché: a
Livorno ho
fatto 50 gol,
cosa
vogliono?
Forse ce
l’hanno
perché ho
messo il 10
che era di
Protti? Ok,
ma quei gol
li ho fatti e
ho pure
vinto un
campionato
«Io, l’Empoli
e tanti rivali»
Punge il Livorno, elogia Cacia
esalta Zaza e batte Di Natale
10 che era di Protti? Ok, ma
quei gol li ho fatti e ho pure
vinto un campionato...».
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA
EMPOLI (Firenze)
I polpastrelli si toccano e
la mano picchia sulla testa. Anche lunedì sera: Ciccio Tavano segna ed esulta così. Anche
contro il Livorno, la sua ex
squadra, dove ha inventato
quel gesto insieme a Francesco Volpe («un modo per dire
che sono fuori di testa»). Gli
occhi furbi sorridono da soli.
L’Empoli ringrazia: se è in piena zona-playoff è anche grazie ai gol dell’attaccante più
prolifico della storia azzurra,
davanti ai vadi Montella, Di
Natale, Rocchi, Caccia...
Tavano, partiamo da lunedì?
«Non mi è dispiaciuto segnare
al Livorno. Ce l’ho con la società, anzi con una sola persona.
I tifosi mi hanno insultato per
tutta la partita, non capisco
perché: a Livorno ho fatto 50
gol (51: 48 in campionato e 3
nei playoff, ndr) cosa vogliono? Forse perché ho messo il
Cosa ne pensa di quei giocatori che non esultano se segnano contro la ex squadra?
«Non so come facciano. Il gol
è la cosa più bella, i tifosi
esplodono, come si fa a tenersi dentro una gioia del genere?».
la scheda
FRANCESCO TAVANO
33 ANNI
ATTACCANTE DELL’EMPOLI
«Noi rispecchiamo il nostro allenatore Sarri. Ci invita a non
mollare mai e così facciamo.
Col Sassuolo abbiamo rallentato e s’è arrabbiato, col Livorno abbiamo cercato la vittoria
fino all’ultimo ed è arrivata».
5 le squadre della Toscana
«Penso solo all’Empoli, tranquilli che ce la giochiamo fino
in fondo, come vuole Sarri».
dove ha giocato: Fiorentina
(settore giovanile), Pisa (C1),
Rondinella (C2), Empoli
(2001 06, poi dal 2011 in poi:
una promozione in A nel 2005)
e Livorno (2007 11: un’altra
promozione in A nel 2009).
2 le esperienze fuori Toscana:
al Valencia (da luglio 2006 a
gennaio 2007) e alla Roma (da
gennaio 2007 a giugno)
«Non ho obiettivi di questo genere, anche se entrare nella
storia di una società fa piacere. E poi, visto chi è passato da
qui... Con Di Natale ho anche
giocato (dal 2001 al 2004,
ndr), è quello più simile a
me».
Con l’Empoli è arrivato tre volte a 19 gol, oggi è a 11.
«Ripeto: non ho obiettivi...».
Nell’Empoli ha segnato 73 gol,
l’ultimo è stato il gol numero
50 in B con la maglia azzurra.
RETI IN CARRIERA
Tavano in totale ha segnato
39 gol in Serie A, 87 in B (3
dei quali ai playoff) e 21 in C2
Sembrava un derby da pareggio, invece siete due squadre
che non si accontentano.
Francesco Tavano è
nato a Caserta il 2 marzo
del 1979. Sposato con Sara,
ha una bimba. Vive a San
Casciano, alle porte di
Firenze: proprio in Toscana
ha vissuto tutta la sua
carriera, salvo un paio di
brevi parentesi.
Le mancano 3 gol per arrivare
a 90 in B e 150 in carriera.
147
«Ecco, l’ultimo lo dedico a
mia moglie Sara: era molto
agitata sapendo che c’era il Livorno».
73
RETI NELL’EMPOLI
Tavano in sette stagioni con
l’Empoli ha fatto 23 gol in A e
50 in B: 3 volte è arrivato a 19.
Livorno in A diretto ed Empoli
ai playoff?
Sansovini 17; Cacia 15; Zaza,
Siligardi e Ardemagni 14; Succi, Gonzalez e Tavano 11. Che
ne pensa di questa classifica
marcatori?
d
HA
DETTO
S
Su Sarri
«Rispecchiamo il
nostro
allenatore, non
ci fa mollare
mai. Come
contro il Livorno.
I playoff? Ce la
giochiamo fino in
fondo, come
vuole Sarri»
«Cacia è un grande, Sansovini
ha fatto benissimo negli ultimi anni: due certezze per
squadre che vogliono la A».
Come lei e Maccarone, che
avete 67 anni in due.
«Ci divertiamo, a Empoli si sta
bene, ci sentiamo giovani».
E’ Zaza l’uomo del futuro?
«E’ della Samp vero? Sì, mi piace molto, farà strada. Anche
Siligardi comunque è forte».
Con lei gioca Saponara, futuro
milanista. Che ne pensa?
S
Su Saponara
«Farà una grande
carriera. E’ un
ragazzo molto
serio e un
giocatore forte.
E’ stato bravo il
Milan a pescare
in Serie B: gli altri
pensano soltanto
agli stranieri»
«Farà una grande carriera. E’
un ragazzo molto serio e un
giocatore forte. E’ stato bravo
il Milan a pescare in Serie B,
non capisco perché tanti club
di A prendono solo stranieri:
in questo modo si perdono per
strada tanti talenti italiani».
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11
RETI QUEST’ANNO
Tavano con 11 gol insegue
Sansovini (17), Cacia (15), Zaza,
Siligardi e Ardemagni (14).
Taccuino
NOVARA
Aglietti ha firmato
Accordo fino al 2016
NOVARA Il Novara e Alfre
do Aglietti insieme ancora per tre
anni e mezzo: dopo le indiscrezioni
dei giorni scorsi (si parlava però di
due anni e mezzo) ieri è arrivata la
conferma ufficiale. Aglietti ha otte
nuto tre anni di contratto che van
no ad aggiungersi a questi sei me
si: sarà l'allenatore del Novara fino
al giugno 2016. A favore dell'allena
tore toscano i brillanti risultati otte
nuti da quando ha preso in mano la
squadra: nelle ultime otto partite
ha infatti vinto sei volte.
VARESE
Neto Pereira va k.o.
Lo stop è di un mese
VARESE Castori dovrà fare
a meno per un mese di Neto Perei
ra, che si è fatto male a Bari: stira
mento al bicipite femorale. Si ac
corciano i tempi di recupero di
Rea: dovrebbe rientrare già dalla
prossima trasferta di Verona. Nel
l’amichevole di metà settimana il
Varese ha pareggiato 3 3 con la
Solbiasommese (Eccellenza), con
doppietta di Ebagua.
LA SITUAZIONE
Il Sassuolo in casa
contro lo Spezia
Questa la classifica dopo 25
giornate: Sassuolo p. 55; Livorno
51; Verona 47; Varese ( 1) 42; Em
poli 38; Padova 35; Brescia e Juve
Stabia 34; Modena ( 2) 33; Ascoli
( 1) e Spezia 32; Cittadella 31; Cese
na 30; Ternana, Crotone ( 2) e Lan
ciano 29; Novara ( 4) 28; Reggina
( 2) 26; Bari ( 7) 25; Vicenza 22;
Pro Vercelli 16; Grosseto ( 6) 15.
Così sabato (ore 15): Ascoli Pro
Vercelli (1 3); Bari Crotone (0 0);
Brescia Vicenza (2 2); Cittadel
la Cesena (0 1); Grosseto Lancia
no (1 1); Livorno Modena (inizio al
le ore 18; 0 1); Reggina Padova
(2 3); Sassuolo Spezia (2 0); Ter
nana Empoli (2 0); Varese Juve
Stabia (2 1). Così domenica (ore
12.30): Novara Verona (1 1).
PRIMA DIVISIONE IL PERSONAGGIO
Thiam, riscossa con i gol
per l’ingegnere mancato
Alto Adige, la
stella del Senegal:
«Mia madre voleva
che studiassi, ora
devo portarla qui»
GIULIO DI FEO
SuperMame no, è ancora
presto. Un nome buono, invece, potrebbe essere L’ingegnere: «Andavo bene a scuola, mi
piaceva soprattutto la matematica e mia madre voleva che continuassi a studiare e facessi
quella carriera. Io però avevo
un sogno, e volevo renderlo realtà». Il sogno di Mame Thiam
era tanto semplice quanto difficile: fare il calciatore. E c’è riuscito, visto che l’Alto Adige è in
piena zona playoff nel girone A
di Prima e lui oltre a cinque gol
ci sta mettendo tanto altro. La
via per arrivarci, però, è stata
tortuosa e tutt’altro che agevole: «In Senegal giocavo con gli
amici, all’aperto, due osservatori proposero a me a ad altri ragazzi di andare in Portogallo
per un provino. Così andai fino
a Lisbona, ma non se ne fece
nulla. Così poi andai in Spagna,
Mame Baba Thiam, 20 anni, 5 gol con l’Alto Adige: arriva dall’Inter LIVERANI
sono stato lì tre mesi, e poi sono
arrivato in Italia, a Mestre».
Qui diventa necessaria l’intermediazione di una zia, perché
il giovane Thiam, 15 anni, vuole giocare ma non sa dove. «E
non parlavo una parola di italiano, né avevo il permesso di soggiorno. Così mia zia andò a parlare con un club di Seconda categoria». Era il Real San Marco,
dove «si sono dimostrati subito
disponibili. "Intanto inizia ad al-
lenarti e a giocare", mi dissero,
e nel frattempo mi aiutarono a
mettermi in regola».
Nel segno di Ale Da lì in poi l’escalation è stata rapida, perché
Thiam è uno di quei rari esemplari di pantera che li vedi e il
potenziale ti strega. Alto, grosso, atletico, piedi veloci, buon
tocco: dal Real alle giovanili
del Treviso, e da qui all’Inter insieme all’amico Longo («Ci ho
legato parecchio, sono contento che stia facendo bene in Spagna»). Da qui SuperMame, come hanno preso a chiamarlo dopo i primi gol parafrasando SuperMario. Coi nerazzurri ha un
contratto fino al 2014 e la speranza di tornare, un giorno. Intanto è al suo terzo prestito dopo Sassuolo ed Avellino, e fa le
fortune dell’Alto Adige, dove è
uno dei grimaldelli del 4-3-3 di
Vecchi dove parte indifferentemente da esterno sinistro e da
centravanti: «Anche tra noi teniamo un profilo basso, ma per
me ai playoff ci possiamo arrivare. A me, potendo scegliere, piace fare la punta centrale. Ma anche partendo largo riesco a
sfruttare le mie qualità». Testimonianza oculare su YouTube,
dove dribbla un terzino con la
suola: la palla sotto le gambe e
manco il tempo di cascare come una pera che lui se n’è già
andato in area. La sua utilità,
insomma, va oltre le capacità
realizzative anche se non deve
stargli molto simpatico il Carpi: su 9 gol da pro, ne ha rifilati
4 agli emiliani (uno con l’Avellino e 3 quest’anno). L’idolo?
«Del Piero, fin da quando ero
piccolo. Anche se come in campo siamo diversi ho sempre sognato di essere come lui, anche
fuori». Qui Mame non ha grilli
per la testa, si divide tra musica
e i suoi: «Una sorella sta a Torino, mamma e il resto della famiglia sono in Senegal. Purtroppo
non sono mai venuti a trovarmi, non è semplice. Ma spero di
riuscire a portarli qui».
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A
BLACK
POWER
S
Rachid
Arma,
28 anni,
è di origine
marocchina. In
questa stagione
nel Carpi ha già
realizzato 6 reti
ed è il migliore
marcatore di
colore in Prima
S
Abdou
Doumbia, 22
anni, è nato in
Senegal: in
questa stagione
ha segnato 5 gol
con il San
Marino, come
Thiam. I due si
sfidano domenica
a Bolzano
Taccuino
IL SALUTO
La Lega Pro ringrazia il Papa
FIRENZE Il Papa lascia e la Lega Pro lo ringrazia.
«Abbiamo declinato il calcio al sociale e il protagonista
è il sorriso dei bambini, come quelli che hanno giocato il
30 marzo 2011 in Piazza San Pietro, prima di essere
ricevuti in udienza da Benedetto XVI». Sono queste le
parole di ringraziamento che la Lega Pro, tramite il suo
presidente Mario Macalli, ha rivolto al Santo Padre.
LA SITUAZIONE
Lecce e Latina giocano in casa
GIRONE A Così dopo 22 giornate: Lecce p. 40;
Trapani 39; Alto Adige* 36; Entella e San Marino 34;
Lumezzane 32; Carpi 31; Pavia 29; F. Salò* 27; Cremo
nese ( 1) 25; Como* ( 1) e Cuneo 24; AlbinoLeffe ( 6) 23;
Portogruaro* ( 1) 21; Reggiana 19; Treviso ( 1) 11; Triti
um 9*. (* ha riposato). Domenica (14.30): AlbinoLef
fe Carpi (1 2); Alto Adige San Marino (1 2); Cremone
se Cuneo (1 1); F. Salò Lumezzane (0 2); Lecce Como
(2 2; lunedì, 20.45); Pavia Tritium (0 0); Portogrua
ro Treviso (0 0); Reggiana Entella (0 3); rip. Trapani.
GIRONE B Così dopo 20 giornate: Latina* ( 1) p.
40; Avellino 38; Nocerina 36; Perugia ( 1) 33; Frosinone
( 1) 31; Pisa 30; Benevento 29; Prato e Viareggio 26;
Paganese*, Catanzaro e Gubbio 25; Andria ( 2) 21; Sor
rento 15; Barletta 14; Carrarese 13. (* una in meno). Do
menica (14.30): Avellino Frosinone (1 2); Beneven
to Gubbio (0 1); Carrarese Pisa (1 3); Catanzaro Via
reggio (1 3); Latina Barletta (3 1); Paganese Prato
(1 2); Perugia Nocerina (0 2); Sorrento Andria (0 1).
GIUDICE D
Sant’Angelo senza stadio: è 0-3
Il giudice sportivo, visto che il recupero Sant’An
gelo Voghera non è stato disputato perché il Comune
non ha concesso l'utilizzo del campo, ha inflitto lo 0 3 a
tavolino. In classifica il Voghera è terzo a 3 punti dalla
vetta, mentre il Sant’Angelo è ultimo col Trento.
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
MOTOGP L’INTERVISTA
FILIPPO FALSAPERLA
Pedrosa
Sembra un altro pilota,
Dani Pedrosa. Quasi un altro
uomo. A metà 2012 ha cominciato a vincere e non si è più fermato. E allo stesso modo ha iniziato i test per la nuova stagione: tre giorni su tre davanti, anche se di pochi millesimi. E l’ultimo giorno ha smesso prestissimo, mentre i suoi colleghi provavano inutilmente a superarlo. «Avevo finito il programma», ha commentato.
«Vado al massimo
perché ora sono
un uomo felice»
Che inverno ha passato, Dani?
«Tranquillo. Da un po’ che non
succedeva: a casa con amici».
Pronto per puntare al titolo?
«Penso di aver fatto delle buone cose insieme al team. Ma in
questa categoria basta non essere perfetto di fisico o testa e perdi moltissimo».
Come nasce la grinta dell’anno
scorso?
«L’anno scorso ho scelto di non pormi obiettivi:
è stata la stagione migliore. Ho deciso di rifarlo»
«Succede tutto assieme. Se stai
bene fisicamente, lo
sei anche sulla moto».
Si è fatto aiutare da uno psicologo, da un
motivatore?
Dani Pedrosa, 27
anni, in azione
durante i recenti test
MotoGP a Sepang, in
Malesia AFP-MILAGRO
«Ho lavorato per
conto mio, con
quelli che sono sempre vicino a me. Psicologia indiretta: se sei felice, migliora anche la
mente».
d
DICE
DI LORO
S
su Lorenzo
«Costante, forte
Lavora tanto
fuori dalla pista
sui propri punti
deboli:
partenza, primi
giri e bagnato.
Non ce ne sono
tanti in giro
che fanno così»
S
su Rossi
«Come talento
può essere nella
lotta, vedremo
che cosa farà.
E dal punto di
vista mediatico
può dare più
fastidio degli
altri piloti
spagnoli»
Prima Gibernau, ora c’è
Lorenzo sui giornali di gossip. Lei non c’è mai.
«Non ho avuto ragazze famose».
S
su Stoner
«A me piace
avere compagni
forti. Se hai uno
che batti
sempre, puoi
rilassarti. Se
invece ne hai
uno veloce, sei
costretto a non
deconcentrarti»
Sempre fidanzato?
«Lasciamo perdere...».
Pensa al matrimonio, ad avere
dei figli o non è il momento?
«Con questa vita... non me la
sento. Fra 2-3 anni magari».
Quindi non pensa di ritirarsi per
un po’ di anni?
«Sento un po’ più di prima la fatica, ma la voglia di stare in moto è superiore. Non guardo molto avanti, a tra 5 anni».
È l’unico rimasto legato al manager che aveva all’inizio, Alberto
Puig. Come avete trovato l’equilibrio?
«
Il titolo? Penso di aver fatto
delle buone cose insieme al
team. Ma in questa categoria
basta non essere perfetto di
fisico o di testa e perdi molto
Potreste andare a cena insieme senza parlare di moto?
«Il rapporto è basato sul rispetto: ero un ragazzino che non sapeva prendere un aereo per il
Giappone, sono cresciuto».
«Quando finiremo con le corse...».
Davanti ha una stagione difficile: sbancare o essere travolto
dall’emergente Marquez...
Col nemico Lorenzo avete raggiunto una civile convivenza.
«È venuto tutto piano piano, da
tutti e due. È calato il conflitto:
molto meglio adesso».
«È bravo in funzione del campionato perché costante e forte. Lavora tanto fuori dalla pista sui suoi punti deboli: partenza, primi giri, bagnato. Non ce
ne sono tanti così».
DANIEL PEDROSA
PILOTA HONDA - SECONDO NEL MONDIALE 2012
Cosa pensa realmente di lui?
«Dall’anno scorso ho deciso che
dovevo prendere le corse senza
aspettative. È venuta fuori la
mia stagione più bella, per questo ho deciso che farò lo stesso
anche quest’anno».
Chi è mediaticamente più pericoloso, Jorge o Marc?
«I tifosi spagnoli sono tanti,
ognuno ha il suo spazio. Vale è
quello che dà più fastidio».
Dopo Stoner nessun compagno fa paura...
Taccuino
PROVE MOTO2 E 3
Espargaro più veloce
Pol Espargaro ha ritrovato
tempi e fiducia nella seconda gior
nata di test di Moto2 a Valencia
(Spagna). Il pilota del team Tuenti
HP 40 si è riportato in testa alla
classifica (1’35"520). Non si è allon
tanato dal vertice Nicolas Terol
(Mapfre Aspar Moto2), che nella pri
ma sessione della mattinata ha fat
to segnare un interessante
1'35"733. Dietro il pilota del team In
terwetten Thomas Luthi con
1’35"947 e Julian Simon (Italtrans
Racing) con 1’35"993, l’ultimo a cor
rere sotto la barriera dell’1’36". Si
mone Corsi, 9o tempo di giornata,
(NGM Mobile racing) ha accusato
quasi sette decimi da Espargaro. In
Moto3 ha avuto la meglio Maverick
Viñales (JHK T Shirt) con 1’40"168
seguito da Rins e Salom. Prima mo
to non KTM è stata la FTR Honda di
Romano Fenati, 40 tempo, riuscita
anche nell’impresa di rimanere al di
sotto dell’1’41" (1’40"911). Il secondo
italiano è stato Matteo Ferrari (On
getta Centro Seta) in 18a posizione
a 2"275 dal miglior tempo.
F.1 SCELTE LE MESCOLE
Novità a Melbourne
Pirelli ha scelto le mescole
per le prime quattro gare in calen
dario e ci sono alcune novità rispet
to all’anno scorso. In Australia (17
marzo) ad esempio verranno usa
te, oltre alle gomme di mescola me
dia, per la prima volta le supersoffi
ci. Anche in Bahrain (21 aprile) scel
ta diversa rispetto al 2012 con l’uso
di soffici e dure. Per l’asfalto abrasi
vo della Malesia (24 marzo) confer
mate invece le dure e le medie così
come in Cina (14 aprile) scenderan
no in pista medie e soffici.
CIRCUITO DI MODENA
Visita lampo di Clini
Corrado Clini, ministro per
l’ambiente, ha fatto una «toccata e
fuga» presso la pista di prova di
Marzaglia (Modena) la cui dirigen
za, da oltre un mese, sta lavorando
per ottenere la qualifica di struttu
ra «green» ed ecologica e con un
azzeramento delle emissioni della
Co2 per la sua gestione. Il socio di
maggioranza della società di gestio
ne, Livio Grassi, ha tenuto a chiari
re al ministro che ha accennato un
paragona con il Nürburgring che
«questo non è un monumento alla
velocità, lo è invece alla consapevo
lezza e buon senso».
MISS CROSS IN TV
«Con uno che batti sempre ti rilassi. Con uno che va veloce sei
costretto a non deconcentrarti
mai».
Reality Fontanesi
(g.cor.) Domani alle 21.30 su
AutomotoTV (canale 139 di Sky) va
in onda la prima di 6 puntate (caden
za settimanale) di Miss Cross, reali
ty che vede protagonista Chiara
Fontanesi, campionessa del mon
do di motocross a soli 18 anni. Pro
dotto dalla WLB si propone di avvi
cinare i giovani al motocross.
La variabile Valentino sarà un
pericolo per voi spagnoli?
«Io non guardo la nazionalità,
come talento può essere nella
lotta, vedremo cosa farà».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TEST IN AUSTRALIA DEBUTTANO LE PANIGALE DI CHECA E BADOVINI. MELANDRI (BMW) A CACCIA DELL’EREDITÀ IRIDATA DI BIAGGI
Superbike: a Phillip Island via all’era Dorna
Alonso, alter ego
di Ezpeleta: «Costi
da abbassare.
Asia e Sudamerica
possibili mercati»
PAOLO GOZZI
PHILLIP ISLAND (Australia)
A Phillip Island la Superbike si prepara al debutto con
una doppia sessione di test: oggi-domani e lunedì-martedì. In
Australia i 21 piloti di sei Case
partono alla rincorsa del titolo
lasciato vacante da Max Biaggi
che sbarca giovedì prossimo
per l’esordio al microfono di
Italia 1, per la prima volta tv
delle derivate dalla serie. Il lavoro di sviluppo sarà importante per saggiare il nuovo asfalto
sui curvoni più impegnativi del
calendario con le nuove Pirelli
da 17". È un provino importante in particolare per la Ducati
che fa debuttare la nuova Panigale con Carlos Checa e la novità Ayrton Badovini. Sono arrivate dall’Europa all’ultimo
istante le Bmw di Marco Melandri e Chaz Davies. La 26ª edizione del Mondiale Sbk segnerà il
passaggio dall’era Flammini,
organizzatore dal 1990, alla
Dorna, società spagnola che
dal ’92 ha in mano la MotoGP. I
due Mondiali ora hanno lo stes-
so padrone. Il nuovo capo è Javier Alonso, 44 anni, braccio
destro di Carmelo Ezpeleta.
Signor Alonso, nel medio periodo MotoGP e Superbike confluiranno in un unico evento?
«Non c’è alcuna possibilità. Sono realtà molto diverse: faremmo uno sgarbo alla Federmoto
Internazionale e andremmo
contro il nostro interesse. La
Sbk per noi è un business».
Che c’è da cambiare?
«La Sbk è un successo sportivo,
ma dal punto di vista commerciale ripartiamo da zero».
Perché il calendario continua a
cambiare e non è definitivo?
«Ci sono contratti, che non abbiamo firmato noi, da rispettare. Abbiamo cercato di migliorare aspetti non ottimali».
Come sarà la Sbk stile Dorna?
«Il mercato europeo è in forte
crisi e se le Case ci chiederanno
di allargare i confini dovremo
adeguarci. Penso ad Asia e Sudamerica, dove le economie sono in piena crescita».
Regolamento tecnico 2014: cosa avete in mente?
«Non abbiamo mai detto che la
Superbike si debba correre con
moto di serie. Piuttosto vogliamo imporre un price-cap che
comprenda il costo del mezzo,
ma anche il personale, i viag-
gi... Non ci piace si utilizzino sospensioni da 120 mila euro l’anno di leasing».
Quando avremo il regolamento
definitivo?
«In Australia discuteremo gli ultimi dettagli. Ad Aragon (14
aprile; n.d.r.) porteremo una
bozza ed entro maggio avremo
le norme 2014».
Due manche sono poco telegeniche. Andrete verso una gara
unica di distanza maggiore?
«Non cambieremo la tradizione, ma Dorna è aperta: se un
giorno le Case ci chiederanno
una gara più lunga, magari con
il pit stop, ne parleremo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marco Melandri, 30 anni ALEXPHOTO
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
MONDOMOTORI AUTO
n
LA PROVA SPAGNOLA TUTTO PEPE
IL NOSTRO
GIUDIZIO
SÌ
Assetto
Da guidare è un
vero piacere. Il
meglio lo dà sul
misto
Erogazione
Godibile sia ai
bassi che agli
alti regimi
Frenata
Sempre
controllabile e
precisa
Cruscotto
Ha un aspetto
serio e
minimalista
Design
Per essere una
piccola e cattiva
manca un po’ di
aggressività
Comfort
Si paga sullo
sconnesso.
Attenzione sui
dissuasori
Le linee spigolose della nuova Seat Ibiza Cupra in vendita tra un mese
La nuova Cupra
180 Cv di potenza
in soli 1.200 chili
Il motore 1.4 TSI
è una garanzia
di divertimento.
Arriverà a marzo
da 21.950 euro
LUCA SORDELLI
Piccola e cattiva. La nuova Ibiza in versione Cupra (la
sigla significa Cup Racing) appartiene alla categoria delle
della auto divertenti, sportive
ma dal prezzo abbordabile.
Una volta erano vetture esagerate, nell’estetica e nelle prestazioni, e spesso veramente
pericolose: tanti cavalli, ma
nessuna possibilità di tenerli
sotto controllo, in curva, come
in frenata o in accelerazione.
La Cupra rappresenta, invece,
molto bene la nuova generazione di questi «piccoli diavoli» che gode di una tecnologia
molto avanzata (non solo dell’elettronica vera e propria)
che porta prima di tutto a più
controllo e più sicurezza.
ne di montagna dietro Barcellona abbiamo potuto gustare
un’auto agile, pronta nella fase d’inserimento nei tornanti e
rapida nei cambi di direzione.
Cambio robotizzato Il piacere
della guida è poi dato dal sofisticato cambio robotizzato
Dsg a doppia frizione e 7 marce, azionato con i piccoli paddle solidali al volante che aiutano a divertirsi e a trovare sempre il giusto rapporto. Ci sono
poi le sospensioni sportive con
taratura specifica, il set-up dedicato del servosterzo elettrico, dalla gommatura ribassata
(215/40, cerchi da 17") e i freni maggiorati che spiegano il
resto. Bisogna fare attenzione
però a non farsi prendere la
mano, tanta brillantezza va gestita con intelligenza, ci si distrae un attimo e il contagiri
sale subito a 7.000 giri. In termini di sicurezza da segnalare
che sono di serie l’Esp, il regolatore di coppia in fase di rilascio e il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale
che riduce la tendenza al sottosterzo. La Cupra sarà in vendita da marzo, ad un prezzo di
ingresso di 21.950 euro.
SEAT
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Doppia sovralimentazione E di
controllo ce n’è bisogno visto
che questa è un’auto da 180
Cv ma di soli 1.200 kg di peso.
Alla base di tutto c’è il motore
a benzina 1.4 TSI a iniezione
diretta e doppia sovralimentazione, con il compressore che
lavora ai bassi regimi, mentre
il turbo a quelli superiori. Questo significa che in uscita dalle
curve c’è sempre tanta spinta,
e che dopo non mancano progressione e allungo, tutto senza buchi e senza «strilli». Durante il nostro test nelle stradi-
IBIZA CUPRA
LA SCHEDA TECNICA
Motore
4 cilindri da 1390 cmc
Potenza
kW/Cv 132 (180) a 6200 giri
Lunghezza
4055 mm
Larghezza
1693 mm
Altezza
1420 mm
Peso
1259 kg
Bagagliaio
236 litri
Velocità massima
228 km/h
Accelerazione
0-100 km/h 6"9
Emissioni ciclo combinato Co2
g/km 139
Consumo combinato
5,9 l/100 km
ix35
Santa Fe
SÌ
SÌ
Comfort
Lo spazio a
bordo è
aumentato, con
una grande cura
dei dettagli
Stile
I designer
hanno fatto un
ottimo lavoro,
con una vettura
che nasconde la
propria fisicità
dietro linee
sportive e fluide
Prezzo
Il modello base
costa 19.900
euro e già offre
molto
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI
CERVINIA (Aosta)
Cambiatele tutto, non il
nome. Nel progettare il nuovo
Suv, in Hyundai qualche dubbio l’hanno avuto, prima di
continuare nel segno della tradizione. Santa Fe del resto è
un nome che ha fatto la fortuna del costruttore coreano —
che con 4,4 milioni di vetture
vendute nel 2012 (+8,6%) è
tra i primi 5 al mondo —: dal
lancio nel 2000 ne sono stati
venduti 2,5 milioni di esemplari, oltre 38 mila in Italia.
Grinta La terza generazione del
Suv segmento D si rinnova totalmente con linee più sportive e grintose che gli ingegneri
coreani hanno disegnato ispirandosi al concetto di
«Storm Edge», l’attimo che precede la
tempesta. Superfici
bombate, profili
slanciati, linea del
tetto ribassata, un pic-
Carbonio Ma l’esclusività è lega-
poche supercar e che consente
di mantenere il peso complessivo sotto i 1000 chili, con un rapporto peso potenza degno di rivali blasonate come Lotus Exige e Porsche Cayman. Realizzata dal Centro Stile Alfa Romeo,
richiama nella linea la mitica
33 Stradale. Anche l’interno,
per ora top secret, dovrebbe essere all’insegna di quel minimalismo che piace tanto agli sportivi. Le dimensioni sono compatte: è lunga meno di 4 metri, larga 200 cm e alta 118 cm. La 4C
sarà prodotta nella fabbrica Maserati di Modena. Quanto potrebbe costare? All’incirca
50.000 euro.
ta soprattutto al telaio in fibra
di carbonio, che utilizzano solo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Alfa Romeo 4C ora è realtà
Motore 1750 turbo in alluminio
Alfa speciale di recente memoria, la 8C, ma soprattutto in virtù di un pacchetto tecnico —
due posti secchi con trazione
posteriore e motore centrale —
che richiama la tradizione di un
marchio di grande fascino per
la clientela sportiva. Il motore
4 cilindri turbo da 1750 cmc a
iniezione diretta ereditato dalla Giulietta Quadrifoglio Verde
è realizzato in alluminio, con la
IL NOSTRO
GIUDIZIO
Motori
Dei quattro
disponibili, tre
sono nuovi. Con
consumi più
bassi
LA SPORTIVA SARÀ PRESENTATA A GINEVRA, COSTERÀ CIRCA 50 MILA EURO
È la versione definitiva di
una concept fra le più ammirate sin dal debutto al Salone di
Ginevra di due anni fa. Ed è
sempre a Ginevra che rivedremo l’Alfa Romeo 4C, pronta ora
al lancio sul mercato in tiratura
limitata entro l’anno e a seguire
negli Usa, dove segnerà il ritorno del Biscione. Un’auto predestinata, non solo perché ha una
stretta parentela con un’altra
IL NOSTRO
GIUDIZIO
Design
Lo stile è ben
riuscito, con
linee affusolate
e ottime
proporzioni
HYUNDAI
NO
n n
potenza che cresce a oltre 240
Cv. Ci sono la trasmissione automatica a doppia frizione TCT
e il selettore Alfa DNA, che ai
tre settaggi finora disponibili
(Dynamic, Natural e All Weather) aggiunge la modalità Race pensata per la guida in pista.
NO
Spazio
Il bagagliaio non
è dei più
capienti se si
viaggia con
passeggino e
prole al seguito
Dotazioni
A livello di
dispositivi di
sicurezza non
manca
praticamente
nulla. C’è anche
il cofano attivo.
Ed è tutto di
serie
Guida
Ottima coppia,
grande tenuta,
molto silenziosa
Consumi
Anche il più
potente 2.2
CRDi è
decisamente
risparmioso
NO
Computer
Il computer di
bordo non è dei
più completi
Plastica
Con il freddo
intenso si sente
qualche
scricchiolio
colo spoiler sul lunotto, ampi
fari anteriori a goccia che si integrano con la classica calandra esagonale, doppio scarico:
la Santa Fe attira l’attenzione.
Interni Cresciuta in lunghezza,
pur mantenendo lo stesso interasse (2.700 mm), la Santa Fe
fa di spazio e comfort un punto
di forza. A cominciare dai passeggeri posteriori, che usufruiscono di un aumento di 45 mm
per allungare le gambe, garantendo tanto spazio anche per
l’inserimento di un seggiolino
per bambini. Cresce anche la
capacità del bagagliaio, 534 litri con i 5 sedili rialzati, ai quali se ne aggiungono altri 51 nel
vano inferiore. Capace di ospitare 7 passeggeri, è perfetta
per la famiglia.
Al volante Silenzio-
sa e brillante nel
traffico, parca nei
consumi, la Santa Fe si esalta su
percorsi tortuosi
e accidentati. Su
co.ca.
L’Alfa Romeo 4C ha conservato la linea del prototipo da cui deriva
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
n
Santa Fe, tigre delle nevi
per 7 passeggeri
Si rinnova un bestseller
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
AL VOLANTE LA SVEDESE PARTE DA 26.000 EURO
IL NOSTRO
GIUDIZIO
SÌ
Interni
Realizzati
come si deve:
di qualità
Il modello di punta della Casa coreana ha più spazio
E si aggiorna anche la piccola iX35
Guidabilità
La vettura
è agile e tiene
bene la strada
Motore
Adeguato
nonostante
i soli 115 Cv
NO
Abitabilità
Il divano
posteriore non
è molto largo, il
tetto limita lo
spazio in
altezza.
Bagagliaio
Pochi 335 litri
per una berlina
media.
Visibilità
Limitata dal
tetto nella parte
posteriore.
Una calandra a nido d’ape caratterizza il frontale della Volvo V40
V40 Cross Country
Per chi adora
la guida fuoristrada
L’assetto rialzato
non incide
sulla stabilità.
Serviranno solo
1.200 euro in più
CORRADO CANALI
una quasi mulattiera innevata
non ha avuto nessuna titubanza, grazie anche alla trazione
che in caso di perdita di aderenza passa automaticamente da
due a quattro ruote motrici. In
discesa poi, all’ottima dotazione di sicurezza (Abs, Esp, controllo di stabilità), si aggiunge
il controllo della frenata. Tre
le versioni (Classic, Comfort e
Style) e tre le motorizzazioni,
un benzina 2.4 da 192 Cv (cambio manuale e 2 ruote motrici), e due diesel CRDi, il 2.0 Euro 6 da 150 Cv (a 2 o 4 ruote
motrici) e il più potente 2.2 da
197 Cv, 4WD e disponibile anche con cambio automatico. I
prezzi: si va dai 27.900 e del
benzina Classic ai 41.400 del
2.2. CRDi automatico Style.
LA SCHEDA TECNICA
Motore
4 cilindri in linea da 2199 cmc
Potenza
kW/Cv 145 (197) a 3800 giri
Trasmissione
automatica a 6 rapporti
Trazione
integrale permanente
Lunghezza
4690 mm
Larghezza
1880 mm
Altezza
1675/1685 mm
Bagagliaio
da 584 a 1582 litri
Velocità massima
190 km/h
Consumo combinato
6,8 l/100 km
Prezzi
da 38.400 euro
IX 35 2.0 DIESEL
ix35 A completare l’offerta
Hyundai ecco poi l’aggiornamento del più compatto ix35,
del quale a marzo arriverà la
versione top Xpossible con motori turbodiesel 1,7 (116 Cv) e
2.0 (da 136 o 184 Cv).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nella foto in alto il cruscotto della nuova Santa Fe.
Qui sopra, invece, il retrotreno elegante della ix35
LA SCHEDA TECNICA
Motore
4 cilindri in linea da 1995 cmc
Potenza
kW/Cv 135 (184) a 4000 giri
Coppia massima
383 Nm a 2500 giri
Trazione
integrale a controllo automatico
Lunghezza
4410 mm
Larghezza
1820 mm
Altezza
1670 mm
Bagagliaio
da 591 a 1436 litri
Velocità massima
194 km/h
Consumo combinato
6,1 l/ 100 km
Prezzo
da 29.000 euro
VOLVO
SANTA FE 2.2 CRDI
Non è un suv la nuova
V40 Cross Country ma strizza
l’occhio all’off-road con uno stile simile a quelle delle vetture
da gita in fuoristrada. Il paraurti anteriore ad esempio è
scuro, la calandra a nido
d’ape, i fari a led diurni verticali, le minigonne a contrasto.
L’abitacolo, invece, cambia
meno rispetto a quello della
V40 standard, anche se c’è la
possibilità di avere rivestimenti e colori dedicati. Inoltre, come la standard, ha il quadro
strumenti dalla grafica personalizzabile: a seconda che si
selezioni Elegance, Eco o Performance, è diversa la luce di
fondo e cambiano alcune delle informazioni visualizzate
sul cruscotto. Quanto all’assetto è stato leggermente rialzato
e la posizione di guida risulta
più elevata di 40 mm a vantaggio della visibilità. Per ora la
trazione è anteriore tranne
che sulla T5.
Prezzi Le Cross Country costa-
no 1.200 euro in più per tutta
la fase di lancio, poi il differenziale salirà fino a 2.500 euro. I
prezzi partono dai 26 mila euro della 1.600 cmc turbodiesel
da Cv Nova Plus Edition ma le
cifre possono salire di molto
se si adottano gli innumerevoli dispositivi di sicurezza, di
aiuto alla guida e di intrattenimento che, di fatto, rendono
la V40 la vettura più attenta all’incolumità e al benessere dei
suoi occupanti nel settore delle medie. Si arriva anche a
37.000 euro per la T5 più complete. La gamma prevede tutti
motori sovralimentati: 1.600
cmc da 180 Cv, 2.500 cmc a
cinque cilindri da 254 Cv per
la già citata T5 I benzina e, passando all’offerta turbodiesel,
1.600 cmc da 115 Cv, forse il
più richiesto in Italia e infine il
2000 cmc a 5 cilindri rispettivamente da 150 e 177 Cv.
Al volante La maggiore altezza
da terra aumenta, ma di poco
rollio e sensibilità dello sterzo,
ma la vettura da sempre una
sensazione di stabilità, con
buone caratteristiche di ammortizzamento e silenziosità
anche alle velocità elevate. La
T5 da 254 Cv, però, grazie alla
trazione integrale e all’assetto
irrigidito è più «cattiva». Il cinque cilindri, infatti, ha potenza da vendere ma non un’erogazione brutale. Il cambio, infine, è soltanto automatico a 6
rapporti, ma asseconda bene
le prestazioni del motore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
V40 CROSS COUNTRY
LA SCHEDA TECNICA
Motore
4 cilindri turbodiesel da 1560 cmc
Potenza
115 Cv a 3.600 giri
Trasmissione
automatico a 6 marce
Lunghezza
4.370 mm
Larghezza
1.802 mm
Altezza
1.470 mm
Bagagliaio
da 335 a 1032 litri
Trazione
anteriore
Velocità
185 km/h
Consumo combinato
3,8 l/100 km
Prezzo
26.000 euro
MOTO L’ULTIMA MAXI-ENDURO DI KTM CON UN BICILINDRICO DA 150 CV
Adventure 1190: su asfalto o sterrato è una vera trasformista
ADVENTURE 1190
LA SCHEDA TECNICA
Motore
Bicilindrico a V di 75˚ 1195 cmc
Alimentazione Iniez. elettr. con 4 mappature
Potenza
150 Cv a 9500 giri
Coppia
125 Nm a 7500 giri/min
Telaio
Traliccio in acciaio
Peso
230 kg
Interasse
1560 mm
Altezza sella
860/875 mm
Sospensioni Forcella WP con EDS a reg. elettr.
Forcellone WP con EDS a reg. elettr.
Prezzo
14.870 euro
STEFANO CORDARA
facilità di guida in un segmento con rivali come la GS.
A dieci anni dalla prima
Adventure, l’ultima nata Ktm
è un’eccellente maxi enduro,
con spiccate doti stradali e turistiche, ma con una vocazione
al fuoristrada che nessuna altra rivale riesce ad offrire.
L’azienda di Mattighofen,
107.142 moto prodotte nel
2012, con la Adventure 1190
sembra aver trovato il connubio perfetto tra prestazioni e
Potente e leggera È potentissima, con un motore V2 da ben
150 Cv, ma è anche la 1.200
più leggera (230 kg con il pieno di benzina), ha una dotazione elettronica da riferimento e
si guida alla grande. Quattro
sono le mappature previste:
Sport, Street, Rain e Off Road
(le ultime due con potenza a
100 Cv) tutte selezionabili anche a moto in movimento. Ad
ogni Ride Mode corrisponde
una mappa motore, un settaggio specifico delle sospensioni
elettroniche e del traction control che, assieme all’Abs combinato, può essere utilizzato anche in fuoristrada senza che
sia necessario disattivarlo (cosa in ogni caso possibile).
Qualsiasi sia l'esigenza del suo
pilota, la Ktm è in grado di assecondarla. Tante moto in una
sola a 14.870 euro sospensioni elettroniche incluse.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Adventure è un peso leggero della categoria, con il pieno 230 kg
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
CICLISMO PRIMO TEST IMPORTANTE NELLA CORSA DEL SULTANATO
Il gruppo tra le montagne
dell’Oman FOTO BETTINI
Oman, salita vera
Nibali all’esame
con gli altri big
Dopo il bis di Sagan, il deserto chiama gli uomini
da grandi giri: Contador, Wiggins, Froome, Evans
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta
WADI DAYQAH DAM (Oman)
Il tempo di godersi la vittoria è privilegio raro. Peter Sagan
se l’è conquistato una volta di più
con la classe e la formidabile potenza che a soli 23 anni sono già i
suoi marchi di fabbrica. E’ stato
un doppio bis — con uno scatto
ai 400 metri del tutto simile a
una sentenza — quello dello slovacco della Cannondale: secondo successo consecutivo in questo Giro dell’Oman e secondo dopo quello del 2012 nell’incantevole scenario di Wadi Dayqah
Dam. «Sapevo che era un’altra
bella occasione e le belle occasioni non mi piace perderle».
Tanta Italia alle sue spalle nella
terza tappa: 5˚ Marcato, 6˚ Pasqualon, 8˚ Nocentini, 11˚ Nibali. Oggi però, con ogni probabilità, Sagan lascerà la maglia rossa
di leader: l’arrivo in quota ai
1235 metri della Green Mountain (5,7 km al 10%) è il primo
vero test in salita dell’anno tra i
(tanti) big presenti. Ed è anche
un segno dei tempi che cambiano: appena qualche anno fa sarebbe stato impossibile solo da
immaginare che accadesse in
Oman, così lontano dalla vecchia Europa. In ordine alfabetico pensiamo a Contador, Evans,
Froome, Nibali, Rodriguez, Wiggins. Otto grandi giri in sei e tantissimo altro. Come si presentano al primo rendez-vous?
Contador Ieri è arrivato quarto.
Non ho la stessa
condizione di un
anno fa, ma devo
arrivare al top per
il Giro d’Italia
VINCENZO NIBALI
SICILIANO, 28 ANNI
In Argentina è andato già a segno. «Le gambe girano meglio
ogni giorno che passo», diceva
lo spagnolo al traguardo. E ricordando una sua frase celebre
(«Ad ogni corsa mi presento
sempre per vincere»), oltre al
fatto di essere il miglior scalatore del lotto, per noi è il favorito.
pie 36 anni. L’impressione è che
l’apice della carriera ce l’abbia
alle spalle, e tra l’altro in Oman
è al rientro dopo quasi sei mesi.
Le doti di «fighter» però non le
ha perse. E non le perderà mai.
Evans Oggi l’australiano com-
Froome Il britannico è apparso
Operacion Puerto
Processo a Madrid
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
MADRID
«Un giorno si abbaia, l’altro si muggisce».
Così racconta Jesus Manzano, il Grande Accusatore del ciclismo dopato spagnolo. Il riferimento è all’Oxyglobin, l’emoglobina estratta
dal sangue dei cani, e all’Actovegin, l’estratto
di sangue dei vitellini. Due delle tante medicine che i medici della Kelme, guidati da Eufemiano Fuentes, davano ai propri ragazzi. «Tra di
noi ci scherzavamo sopra». E l’aula del tribunale ride, spezzando la tensione di un interrogatorio di 3 ore e 17 minuti duro, intenso, condotto
da Manzano come una lunga fuga, prima aiutato dalla collaborazione degli avvocati dell’accusa, e poi da solo, inseguito dal peloton di avvocati della difesa sempre più incattiviti, inaciditi, inalberati. Perché Jesus non ha mollato.
DOPATO, CONFESSO, ORA GIARDINIERE
Lui, «gregario, e di gente scarsa, non dei super
campioni». Ciclista, dopato confesso, oggi «paesaggista», o giardiniere per dirla in maniera meno aulica. Parlata basica, battuta pronta e nessuna paura: «Perché dopo tutto quello che ho
passato questa è una grande giornata». Manzano ha un ginocchio spappolato, ma rifiuta la
sedia che gli offre la giudice, in fuga ci va alzan-
più pimpante del previsto in questi primi giorni, considerato che
è al debutto stagionale. A Sky dicono che tenteranno di fare la
corsa per lui. «Ma qui il livello è
davvero molto alto», dice lui,
quasi a volere mettere le mani
avanti. In bici però suona un’altra musica.
Nibali L’anno scorso proprio sulla Green Mountain mise fine a
un digiuno di vittorie di 15 mesi
(e il successo finale nella corsa
gli sfuggì per 1"). Ieri ha preso
un buco ed è arrivato 11˚, il giorno prima era stato 4˚. «Non ho
la stessa condizione del 2012 di
questi tempi, perché devo arrivare al massimo al Giro e non al
Tour, e non diventerò matto se
vedo che gli avversari andranno
più forte di me. La salita è dura,
non si scherza».
Rodriguez Con la Green Moun-
tain ha un rapporto tormentato. Nel 2011 fece il miglior tempo di scalata, ma era rimasto
indietro per un ventaglio. Nel
2012 ha chiuso 7˚, a 55" da
Nibali. Stavolta, in attesa dell’imminente sentenza del Tas
sulla licenza World Tour della
sua Katusha (per ora è fuori),
onestamente non sembra il miglior Rodriguez.
Wiggins Il re del Tour, che nel
2013 punta alla maglia rosa, lo
aveva detto: «Quest’anno non
andrò a ogni corsa per vincere».
E infatti finora ha interpretato
questa gara come un allenamento agonistico. Probabile che lavori per Froome: a meno che lo
stuzzichi quella sfida in salita
con Contador mancata al Tour
2012...
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y Appunti
MARCATO
QUINTO LEGGI IL COMMENTO A PAGINA 21
ARRIVO:
1. Peter SAGAN
(Slk, Cannondale)
190 km in
5.06’28", media
37,198; 2. Van
Avermaet (Bel) a
1"; 3. Gallopin
(Fra);
4. Contador;
5. Marcato;
6. Pasqualon a
4"; 7. Gilbert
(Bel); 8.
Nocentini; 9. P.
Velits (Slk); 10.
Bouhanni (Fra);
11. Nibali a 8"; 13.
Froome (Gb) a 9";
57. Rodriguez
(Spa) a 58"; 89.
Wiggins (Gb) a
1’37".
Pantani moriva 9 anni fa
RaiSport 2, ore 21: il Tour ’98
Nove anni fa, il 14 febbraio 2004, in un
residence di Rimini moriva all’età di 34 anni Marco
Pantani. La sua città, Cesenatico, lo ricorderà stasera
con una messa in suffragio alle 20.30 alla Chiesa di
San Giacomo sul Porto Canale, la stessa dove si
svolse il suo funerale.
Rai Sport 2 dedica oggi la serata al ricordo del Pirata:
alle 21 c’è il documentario «Dedicato a... Il Tour del
Pirata», che sarà replicato domani alle 15.30. In studio,
con il giornalista Gianni Mura, ci sono il d.s. Martinelli,
Cassani, gli ex compagni Traversoni e Barbero.
A pagina 21 c’è un commento di Nino Minoliti.
S
CLASSIFICA:
1. Peter SAGAN
(Slk, Cannondale);
2. Gallopin (Fra) a
16"; 3. Van
Avermaet (Bel) a
26"; 6. Marcato a
32"; 7. Contador
(Spa); 8. Nibali a
33"; 10.
Pasqualon a 35".
S
OGGI:
4a tappa, Al
Saltiyah in
Samail-Jabal Al
Akhdhar (Green
Mountain),
152,5 km.
Marco Pantani vinse il Giro e il Tour nel 1998 BETTINI
LA MEDAGLIA OLIMPICA DI ARMSTRONG
Il bronzo 2000 senza padrone
Il Cio non riassegnerà al 4˚ classificato (lo
spagnolo Abraham Olano) la medaglia di bronzo
vinta da Lance Armstrong ai Giochi di Sydney 2000
e poi toltagli per doping. L’ufficialità è arrivata dal
vicepresidente del Cio, Thomas Bach. Il Cio aveva
chiesto a metà gennaio ad Armstrong di restituire la
medaglia. Come per i 7 Tour vinti dal texano dal 1999
al 2005, il bronzo risulterà quindi non assegnato.
DECISIONE DELLA LAMPRE
Scarponi resta sospeso
Come aveva annunciato la Gazzetta il 3
febbraio, Michele Scarponi è sospeso dalla
Lampre Merida, che l’aveva fermato a ottobre per le
frequentazioni col dottor Ferrari, sanzionate dal Coni
con una squalifica di 3 mesi fino al 1˚ gennaio. «Nei
prossimi giorni — fa sapere il team — ci incontreremo
con il corridore e i suoi rappresentanti».
LA NUOVA STRUTTURA FEDERALE
«Bettini direttore tecnico»
Sagan, 23
(Bettini)
Durante la cerimonia di gemellaggio tra
Granfondo e Maratona di Roma, il presidente della
Federciclismo Renato Di Rocco ha confermato che il
c.t. Paolo Bettini sarà il nuovo direttore tecnico
generale della Struttura tecnica della Federazione:
«Per stimolare le società alle multidisciplinarietà».
Prese farmaci per animali, rischiò di morire
Manzano, l’unico che ha osato sfidare Fuentes
dosi sui pedali. E rifiuta anche la protezione del
magistrato di fronte alle domande più viziose,
tendenziose, odiose: lei le blocca, lui risponde
ugualmente, tosto. E la sua voglia di raccontare, di denunciare, di smascherare l’ipocrisia del
suo ex mondo fa sembrare ancora più odiose le
bugie dei 4 ciclisti spagnoli che il giorno prima
nella stessa aula hanno negato l’evidenza.
sangue portata al Tour e tornata in Spagna,
viaggiando chissà in che condizioni. A 150 dei
500 ml comincio a star malissimo. La staccano,
mi danno i diluenti e mi mettono su un treno. Il
bigliettaio si rifiuta di partire per quanto sto male. Scendo, mi mettono in un hotel a una stella
con siero e diluente e la mattina dopo a casa».
«OBBLIGATO AL DOPING, NON AVEVO SCELTA»
«Poi il Giro del Portogallo, dove, pieni di epo, ci
ritiriamo in massa per paura di essere beccati
dopo aver barato a un controllo antidoping facendo pipì sul dito sul quale avevamo messo
una polvere mascherante. E quindi la Vuelta,
con un’altra trasfusione e iniezioni di cortisone
in un ginocchio. Protesto, chiedo e litigo per
medicinali di miglior qualità, mi trovano con
una ragazza in camera, entrambi vestiti, e mi
cacciano dalla squadra». Manzano ha dovuto
specificare la storia perché Belda gli ha dato del
puttaniere, così come Eufemiano del cocainomane, beccandosi una querela.
Il quotidiano As gli offre 9.000 euro e lui vuota
il sacco. Finisce imputato in un processo per
doping, ma l’intervista fa partire l’Operacion
Puerto. Nella quale Manzano riappare oggi, come parte civile. Dieci anni dopo, Jesus arriva al
traguardo da solo. Tanto ha impiegato la Spagna a digerire la sua denuncia.
«Perché si dopava se sapeva che faceva male?»,
gli ha chiesto l’avvocato degli accusati Belda e
Labarta, ds e preparatore della Kelme ai tempi
di Manzano: «Perché non avevo scelta. Io sapevo solo pedalare. Comincio da ragazzo, lascio
gli studi, divento professionista. Il primo anno
mi lasciano stare, al secondo mi dicono che mi
danno qualcosa per truccare il motore. Come
faccio a rifiutare? Se rifiuti sei fuori, ti obbligano a doparti. Nel 2002 alla Vuelta rifiuto una
medicina e Yolanda (la sorella di Eufemiano,
imputata, ndr) mi denuncia di fronte ai dirigenti della Kelme». Ormoni femminili da ritirare
senza pagare in una farmacia connivente con
ricetta di Eufemiano intestata a Yolanda, e poi
testosterone, insulina, nandrolone, epo di ogni
tipo, trasfusioni. Nel 2003 Jesus rischia la vita
due volte. Prima al Tour, quando gli iniettano
50 ml di Oxyglobin e gli dicono di andare in
fuga. «Io sto male, ho freddo, tremo, ma nell’au-
POLVERE SU UN DITO PER BARARE AL CONTROLLO
Jesus Manzano, 44 anni, pro’ dal 2000 al 2004 AFP
ricolare Belda strilla di attaccare. Scatto, e vado via con Jalabert. Poi non ce la faccio più e
cado, svenuto. Mi risveglio nell’ambulanza e la
prima cosa che mi dice il medico della Kelme è
di non dire nulla, altrimenti finiamo tutti al gabbio, che siamo in Francia, mica in Spagna. Mi
diagnosticano un colpo di calore, io che mi sentivo congelare e pensavo di morire». Poi poco
dopo a Valencia: «Mi reiniettano una sacca di
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
BASKET C’E’ UN ITALIANO TRA I MIGLIORI DELLA NBA
Gallinari sbotta
Danilo
Gallinari,
24 anni: 19.6
punti di media
nelle ultime
10 gare AP
«Io all’All Star Game?
Non me lo aspetto più
ho visto come funziona»
La miglior stagione nella Nba in una Denver vincente non
basta: «Nessuno dei Nuggets tra le stelle: è incredibile»
«
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MASSIMO LOPES PEGNA
Twitter @Pegnarol
NEW YORK
Solo qualche anno fa recriminare per la mancata convocazione di un italiano alla
All-Star Game sarebbe stato
puro fantabasket. Invece è così: Danilo Gallinari meritava
di andare a Houston e lo ha
persino sottolineato uno come
Kevin Garnett. «Che lo dica un
grande come lui, ti riempie di
orgoglio», dice il Gallo. Ma
l’azzurro smorza la delusione:
«In verità, alla convocazione
ci credevo più nel campionato
scorso. Dopo aver visto come
funziona il meccanismo, nella
mia testa stavolta non mi ero
fatto illusioni: non mi aspettavo la chiamata». Da inizio
2013, Danilo sta giocando una
pallacanestro fantastica: 17.2
punti di media (+2.6 rispetto
alla media carriera), col
42.4% dal campo, 5.5 rimbalzi e 20 gare di seguito in doppia cifra. Peccato per l’influenza che lo ha tenuto a letto durante la sconfitta di martedì
contro Toronto, la seconda
consecutiva dopo una striscia
4
KOBE
4
Punti fatti
contro Portland:
non segnava
così poco (a
parte un paio di
0 in 1’ e 11’) dal
1997.
18.2
Media punti
nelle ulte 11
gare da quando
ha deciso di
tirare di meno.
27
Media punti
totali, terzo
dietro Anthony
e James
di nove successi in cui era risultato spesso il miglior realizzatore. «Ma a me brucia tanto
aver perso contro Boston al terzo supplementare. Paghiamo
un po’ di stanchezza: cinque
partite in otto giorni sono proprio tante» dice.
Una stagione da All Star, perché no?
«Allora, andare da titolare è
quasi impossibile: l’Italia è un
mercato troppo piccolo per influire con la votazione dei tifosi. Diventa dura anche essere
convocati dagli allenatori, perché nel mio ruolo ci sono tanti
giocatori forti. ma hanno chiamato gente da squadre con record negativo (si riferisce ad
Aldridge di Portland, n.d.r.).
«
«
«
Mi sento il leader
della squadra e
sono a mio agio
perfettamente
nella situazione
Mi è capitato più
volte di fare un
tiro importante:
coach e compagni
hanno fiducia
Era prevedibile
che i Lakers
faticassero con
D’Antoni. Non
sono adatti a lui
Trovo incredibile che da due o
tre anni non ci sia nessuno a
rappresentare i Nuggets. E
non parlo solo di me, ma di Ty
Lawson e altri. Pure a Est hanno invitato qualcuno di team
che probabilmente non andranno ai playoff (Irving dei
Cavaliers e Holiday dei 76ers,
n.d.r.). Sarà presente David
Lee e non Stephen Curry. E c’è
l’assenza di Pierce: possibile
che manchi uno come lui?».
Sta giocando il suo miglior
basket da quando è arrivato
nella Nba?
«Probabilmente sì. Motivo?
Quest’anno mi è capitato più
volte di prendere tiri importanti, insomma l’ultimo shot. Significa avere la fiducia del coach e dei compagni. Una situazione ideale in cui acquisti tanta sicurezza nei tuoi mezzi: un
incentivo pazzesco che ti fa salire di livello. Credo sia proprio questa la differenza maggiore rispetto a prima».
Si sente il leader della squadra?
«Sì. Ormai c’è un certo tipo di
rispetto nei miei confronti. E
io mi trovo perfettamente a
mio agio in questa situazione».
A novembre, però, le sue statistiche non erano eccezionali.
«Ma era solo una questione di
ritmo e di cifre. Perché stavo
comunque facendo bene. E
ora che ha iniziato a entrare
anche il tiro da tre, abbiamo
sistemato pure il capitolo percentuali. Aiuta. Diciamo che
sto attraversando un buon momento».
stars&
stripes
GAY ANCORA
ALLO SCADERE
TORONTO VINCE
Rudy Gay ha realizzato a 4"8
dalla sirena il canestro che ha
dato il successo ai Raptors su
Denver (senza Gallinari e
Iguodala). E’ la seconda volta
nelle ultime tre gare che Gay
decide allo scadere e Toronto
è 4 2 da quando è arrivato da
Memphis. Bargnani rientrato
sa una gara fuori per influenza,
è apparso ancora in difficoltà:
4 punti in 18’ con 2/7 al tiro.
TURKOGLU DOPATO
Hedo Turkoglu, dei Magic, è
stato sospeso dalla Nba per
20 partite senza stipendio per
essere risultato positivo al
metenolone, uno steroide
violando le regole antidoping.
RISULTATI
Toronto Denver 109 108
(DeRozan 22; Lawson 29),
Miami Portland 117 104 (Bosh
32; Lillard 33), Memphis
Sacramento 108 101 (MGasol
24; Cousins 23), Utah
Oklahoma City 109 94
(Jefferson 24; Durant 33), LA
Lakers Phoenix 91 85
(Howard, Jamison 19; Beasley
18), Golden State Houston
107 116 (Curry 27; Harden 27).
In classifica, San Antonio (41
vinte 12 perse, 77%) guida
davanti a Oklahoma City
(39 13) e Miami (35 14).
Lo si vede da certi canestri impossibili che vanno dentro. Come quello allo scadere contro
Milwaukee. I telecronisti sbalorditi lo hanno definito: «Del
secolo».
Ride. «Esagerando. Certo, non
capita tutti i giorni di farne
uno così, anche pesante perché ha chiuso la gara. Ho riascoltato la registrazione della
telecronaca: secondo me negli
ultimi cento anni qualche canestro più bello e importante
del mio è stato segnato». Altra
risata.
Dove possono arrivare i Nuggets?
»
«L’obiettivo sono i playoff con
la migliore posizione possibile, per garantirsi un primo turno accessibile. All’Ovest c’è
una bella lotta, ma noi siamo
lì».
Quali sono le sorprese di questa mezza stagione?
«Non mi aspettavo che Golden
State andasse così bene. E i
Lakers così male. In verità, era
da prevedere che avrebbero faticato con Mike D’Antoni. Per
il suo tipo di schemi ha bisogno di giocatori particolari e
secondo me la rosa non è adatta alle sue idee».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDI’ NOTTE MOMENTI OPPOSTI PER I DUE PIU’ FORTI AL MONDO
Bryant e James, il peggio e il meglio
Record per l’asso
degli Heat: 6 gare
da 30 punti col 72%
al tiro. Kobe: la
partita più brutta?
LeBron James fa un record, Kobe Bryant anche. Ma
negativo. LeBron festeggia la
millesima vittoria della storia
degli Heat realizzando 30 punti per la sesta gara consecutiva,
primo a riuscirci nella Nba con
almeno il 60% al tiro. Kobe vince con i Lakers realizzando solo 4, la peggiore prestazione
dal 2005 (quando ne realizzò 2
in una gara dove, però, restò in
campo solo 6’), cosa mai successa prima in 17 anni di carriera nelle gare in cui è stato in
campo almeno 27’, cioè quasi
sempre dal 1997 in poi. Sono
record statistici molto parziali,
ma raccontano il momento di-
verso che stanno vivendo i due
più forti giocatori del mondo.
LeBron James è nel pieno di
una striscia di partite notevoli:
non solo ha realizzato almeno
30 punti nelle ultime 6 gare (6
vittorie contro Toronto, Charlotte, Houston, Clippers,
Lakers e Portland a 31
punti di media) ma l’ha
fatto con un 67/92 al tiro, pari al 72%. Nessuno prima c’era mai riuscito, neppure Chamberlain o Jordan:
Adrian Dantley e Moses Malone s’erano fermati a 5 gare over 30
con almeno il 60%.
«Non ho parole — ha
dichiarato LeBron —.
Come non mi stancherò mai di ripetere, sono
consapevole di quanti
atleti straordinari hanno spianato la strada a
noi giocatori di oggi. En-
trare nel libro dei record statistici, in qualsiasi statistica, è
qualcosa di grande». «Ecco perché James è quello che è — dice coach Spoelstra —: perché è
il migliore del mondo». Gli Heat hanno battuto Portland
con 86 punti su 117 realizzati dalle loro tre stelle:
32 Bosh, 30 James, 24
Wade. Ma LeBron è nel
mezzo di un cammino: parlando solo di
gare over 30 punti realizzati consecutivamente, Kobe Bryant
è primo tra i giocatori
in attività con 16, LeBron in una occasione è
arrivato a 10, una meno di Jordan. Lontanissimi dai record di
Chamnerlain.
Kobe L’altra faccia sono i 4 punti di Kobe Bryant nel successo dei
Lakers contro Phoenix:
1/8 al tiro, 8 palle perse, 9 assist. Brutta partita, anche se Kobe, da 11 gare nelle quali la sua
squadra ha vinto 8 volte, ha
spesso vestito il ruolo del «facilitatore» del gioco, pensando
prima agli assist (6 nel primo
quarto coi Suns) che ai suoi
punti. Così, però, è un po’ troppo: Bryant ha tentato il primo
tiro dopo 4’30" del terzo quarto, poi è arrivato a 7 errori prima di segnare, finalmente, un
canestro mentre uno del pubblico gli gridava di non essere
timido... «Una volta ogni 17 anni glielo possiamo concedere,
non sarò troppo duro con
lui...» ha dichiarato Mike D’Antoni. Intanto, in parterre, c’era
Shaquille O’Neal che è stato pure portato fuori a forza dallo
Staples Center dall’attore Will
Farrell travestito da uomo della sicurezza tra la relativa ilarità (i Lakers erano a -14) dei presenti. Ma è un’altra storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
LEBRON
20
Gare oltre
30 punti
di LeBron in
questa stagione
10
gare oltre
30 punti
nelle ultime 14
gare: il massimo
39 contro i
Lakers
65
Gare di fila
oltre 30
di Chamberlain,
record Nba.
Lebron è
arrivato a 10
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
4
Fotsis e Milano
Arbitri, volete una mano?
Meglio se resta o va?
Ascoltate le critiche...
InContropiede
I NUMERI
di DAN PETERSON
Il Panathinaikos ha offerto un biennale al giocatore
prima di accordarsi con l’EA7 che non ha fretta
LUCA CHIABOTTI
Antonis Fotsis vuole lasciare Milano. Ha un’offerta
milionaria del Panathinaikos
in tasca che scade nel 2015 e
vorrebbe tornare in Grecia.
Questo, almeno, è quello che
conferma il club di Atene.
L’Emporio Armani invece ha
pubblicamente smentito di voler cedere il giocatore ma ieri
ha negoziato un buyout, che i
greci non vogliono pagare. Ma
se vogliono Fotsis, devono
prenderlo entro il 20 per tesserarlo in Eurolega. Così sono il
giocatore e l’Olimpia a dover
trovare una soluzione.
Animi Fotsis, tre euroleghe vinte, alla sua seconda stagione
in Italia, non ha mai scaldato
gli animi di Milano. Al momento sta producendo 7.4 punti di
media con poco più di 5 tiri a
partita. Come terminale nel tiro da tre, ha certamente sofferto la cattiva disposizione a passarsi la palla della squadra, migliorata con l’arrivo di Green
ma non abbastanza da evitare
che tirasse solo 2 volte in 22’
contro Varese in Coppa Italia.
Antonis è un professionista e
una persona seria, ma è evidente che non si stia trovando
bene a Milano. E lo è altrettanto che l’EA7 non ha intenzione
di offrirgli il prolungamento
del contratto come invece sta
facendo il Panathinaikos.
Due aspetti Milano deve pesare due aspetti contrastanti: il
primo è quanto sia vantaggioso, in questo momento della
squadra e del club, trattenere
un giocatore che ha un’offerta
migliore altrove invece che risparmiare metà del suo ricco
contratto da investire su nomi
più motivati e freschi. Il secondo che, per le regole italiane, a
Milano resta un solo tesseramento possibile che il club vuole preservare per i playoff. Ma,
soprattutto, che se rinuncia
adesso a uno straniero, deve
subito ingaggiarne un altro altrimenti salta la regola del
7+3 e l’EA7 dovrebbe passare
a un 5+5, cioè fare turnover.
Il regolamento non permette
di trovare una soluzione interna, magari continuando a far
partire Melli in quintetto al posto del greco. Un pasticcio
che, non avendo l’Emporio Armani necessità di liberarsi di
un giocatore, non si vuole innescare. Un buyout può sbloccare la situazione? Decisamente, anche se il Panathinaikos
giura di non volerlo pagare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Antonis Fotsis, 31 anni, seconda stagione a Milano CAST
IL NEO ITALIANO DI CREMONA
Jackson: la Giudicante
ha respinto il ricorso
(a.r.) La Giudicante Fip ha rigettato il ricorso
presentato della Vanoli Cremona per l’inserimento
di Jackson in quota italiani e non passaportati. La
tesi di Cremona è che Jackson, pur avendo
ottenuto la nostra cittadinanza solo quest’anno,
era già in Italia la scorse stagioni come chi, già
italiano, è stato poi equiparato ai nostri giocatori.
Dopo le Final
Eight di coppa
Italia, riparte la
stagione con
questi
appuntamenti
DOMANI
Eurolega a
Siena: alle
20.45 arriva il
Caja Laboral
Vitoria
nell’ultima
giornata di
andata delle
Top 16 (20.45).
DOMENICA
Torna la serie A
con la 19
giornata: alle
18.15 AvellinoCremona,
Brindisi-Cantù,
SassariVenezia,
VareseBologna.
Biella-Reggio
Emilia,
MontegranaroCaserta,
Roma-Milano
(ore 20).
Lunedì:
Pesaro-Siena.
La Coppa Italia ci ha dato
diverse «lezioni» di basket,
alcune fuori altre dentro il
campo. Una di queste mi
farà dei nemici: secondo me,
gli arbitri sono in grande
difficoltà nel gestire le
partite. Sia chiaro, è uguale
anche in Eurolega, dove gli
arbitri italiani c'entrano in
maniera limitata. Quindi, è
un problema quasi
«universale». Una ragione è
l'atletismo dei giocatori
oggi, il doppio di qualche
generazione fa. Un altro
riguarda le difese
super-sofisticate, che
impediscono ogni taglio,
ogni passaggio, ogni
palleggio, ogni tiro. Ogni
azione prevede uno «scontro
frontale». Sia chiaro, è
anche colpa del fatto che i
giocatori oggi non sanno più
usare il palleggio-arresto e
tiro e vanno a testa bassa
fino al canestro. Risultato:
sfondamento, palla persa,
tiro stoppato. Ma è colpa
anche gli arbitri: anzichè
dirci che sono i migliori
d'Europa, devono capire che
le loro prestazioni non sono
paragonabili a quelle di una
generazione fa, anche se nel
loro settore, chiuso in se
stesso, ammettere che il
problema esiste è come
sbattere contro una
locomotiva. Dico questo: la
tendenza è iniziata quando
si è passati da due arbitri a
tre. Il terzo arbitro ha tolto
chiarezza e personalità, si
guardano fra di loro per
sapere se la palla è stata
toccata per ultimo dalla
squadra bianca o dalla
squadra rossa. Non posso
immaginare una cosa simile
25 anni fa, quando
Giancarlo Vitolo e Bruno
Duranti (per nominare solo
una coppia) lavoravano.
Piuttosto sbagliavano e poi,
mi dicevano: «Dan, stai
seduto e stai zitto. Abbiamo
sbagliato noi. Succede.
Avanti». E io stavo zitto.
Ho una lista lunghissima di
critiche per loro: i
responsabili chiedono
sempre aiuto dall’ambiente
ma non dicono mai che ci
daranno arbitraggi migliori
in cambio; vedo falli tecnici
e anti-sportivi come
piovesse; vedo zero
chiarezza sui «passi»
soprattutto nel movimento
con il passo d'incrocio dopo
il recupero del palleggio;
vedo tre quarti di
arbitraggio fiscale e uno da
All Blacks vs. Australia. Tutti
sono preoccupati. I giocatori
americani sono allucinati
dal metro arbitrale. Si può
parlare con loro di ciò? Ti
darebbero retta? Ci sarebbe
un miglioramento? Belle
domande. Chiedono aiuto?
Ascoltare queste voci
sarebbe nel loro interesse. O
no?
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
SCI MONDIALI SCHLADMING
Il punto tecnico
A
ASSALTO
AL PODIO
di pa.m.
La Maze è favorita
ma è nervosa...
Una gara ancora più difficile
perché sulla pista maschile
I Mondiali di Schladming si avviano agli
ultimi quattro giorni di gare con le prove
tecniche. Si parte stamane con il gigante
femminile che si presenta molto difficile per
atlete abituate a ben altre piste. Ma a
Schladming la scelta è obbligata. Quella sino
ad ora utilizzata dalla donne per le prove
veloci sarebbe insignificante nella parte
finale per un gigante. Così si gareggia su
quella maschile. Ghiacciata e difficile. Ieri
sera sulla località della Stiria nevicava, ma
stamane la pista sarà pulita e dura come un
marmo. Non sorprendiamoci se, una volta
passate le migliori, vedremo atlete in difesa
nera che intraversano gli sci per frenare. Per
capire con quale angolo si vede lo striscione
del traguardo quando si sbuca sul muro
finale, mettetevi in piedi e guardate 50
centimetri davanti alla punta delle vostre
scarpe. Prima è meno pendente, ma
tormentata da onde e contropendenze. Per
questo sarà pure molto faticosa.
La slovena Tina Maze è la logica favorita
avendo vinto in Coppa 4 dei 7 giganti
disputati. Sulla sua strada ci sono soprattutto
la tedesca Rebesburg, la francese Worley e
l’austriaca Fenninger. Mancherà ovviamente
la Vonn che l’ha battuta a casa sua a Maribor
nell’ultima prova disputata. Ma i Mondiali
sono una gara particolare e la Maze, dopo
l’oro sfuggito in supercombinata e la scialba
prova in discesa, è feroce. A batterla più delle
avversarie può essere il suo nervosismo,
quello mostrato nelle curve della discesa.
Sulla carta le azzurre non sembrano poter
ambire al podio, stagione da comprimarie in
Coppa e la più regolare di loro, Irene Curtoni,
ha problemi di schiena. Dichiarano sempre di
dare il meglio su ghiaccio e in mezzo alle
difficoltà tecniche, ora le hanno davanti.
Manuela Moelgg, che con il mal di schiena
ormai convive da anni, pare cresciuta negli
ultimi allenamenti. Denise Karbon ai
Mondiali ha sempre dato il meglio, ma
l’acuto della sua stagione è lontano, il
settimo posto di fine ottobre nel gigante di
apertura a Soelden. Ora sembra aver risolto
alcuni problemi di materiali che
l’affliggevano e negli ultimi allenamenti si è
mossa bene. Rimane Nadia Fanchini, sarà
l’ultima a partire e senza nulla da perdere. La
sua medaglia (inattesa) l’ha già vinta ed un
osservatore attento come Tomba ha detto di
tenerla d’occhio. Ci fidiamo di Alberto?
S
Tina Maze (Slo),
29 anni
In testa alla
classifica di
Coppa e di
specialità con
quattro vittorie in
sette prove finora
S
Tessa Worley
(Fra),
23 anni.
Leggera e tecnica,
la pista sembra
disegnata per lei,
che nelle finali
2012 qui fu 4ª
S
Viktoria
Rebensburg
(Ger),
23 anni.
L’olimpionica 2010
è arrivata con un
successo (Are) e
2 podi. In crescita
S
Anna
Fenninger (Aut),
23 anni.
Fuori in superG e
male in discesa,
ha l’ultima
occasione per
salvare i Mondiali
Occasione
gigante
Karbon, provaci
«Le mie certezze
sono nella testa»
Dalle medaglie passate agli infortuni e le crisi
«Dimostrerò quanto posso valere ancora»
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI
SCHLADMING (Aut)
C’è un bel po’ della poesia di Kipling, «Se», nella carriera di Denise Karbon. Ha incontrato il trionfo nei 15 anni
di Coppa del Mondo: 6 successi, 5 di fila nell’indimenticabile stagione 2007/2008 chiusa
con la coppetta di specialità.
Ha conosciuto la rovina dei
tanti infortuni che l’hanno costretta a ricominciare dal principio. A tre quarti di una stagione che non è andata certo come voleva (il miglior piazzamento è il settimo posto di fine ottobre, a Soelden), Denise
è quotata a 101 nel gigante dei
Mondiali austriaci che hanella
slovena Tina Maze la favorita
numero 1, accanto alla tedesca Rebensburg ed all’austriaca Fenninger.
«
«
Capisco bene
cosa ha provato
Nadia Fanchini:
poi si gode di più
per certe vittorie
Non è stata una
grande stagione
per me: qui c’è il
ghiaccio, spero
funzioni tutto
DENISE KARBON
MEDAGLIE MONDIALI 2003-07
che un po’ di tattica. Bisogna
sciare pulito, sempre centrale
sugli sci perché altrimenti ti
perdi su questo ghiaccio e alla
fine non ci sono più energie».
Com’è questa pista mondiale?
«E’ la più difficile del circuito,
non ce n’è una così in Coppa
del Mondo. E’ anche peggio di
Soelden, là c’è il ripido e la cosa difficile è che è la prima volta che lo trovi dopo gli allenamenti estivi. Qui è tutto così,
un tracciato tecnico, mosso e
con un muro finale impegnativo. E’ stato accorciato di tre
porte rispetto alle finali dell’anno scorso, perché le manche erano lunghissime, ma
questo non ha abbassato il livello di difficoltà».
Risolti i problemi con i materiali?
«A inizio stagione gli sci andavano benissimo sul ghiaccio,
però a dicembre con la neve
morbida ho avuto problemi.
Pensavo di aver trovato la soluzione, ora qui c’è di nuovo il
ghiaccio. Speriamo funzioni
tutto».
Con quali aspettative parte
per questo gigante mondiale
di Schaldming?
«Voglio dimostrare quanto
posso valere ancora. Ci arrivo tranquilla, non ho niente da perdere dopo una stagione che finora è stata al di sotto
di quanto mi aspettavo. Prendo quello che viene, so che per
andare bene qui ci vorrà an-
Ha visto la discesa d’argento di Nadia Fanchini?
«E’ stato ancora più
bello perché in discesa non se
lo aspettava nessuno. Se lo merita, ha passato tanto tempo
negli ospedali, con la fisioterapia. La conosco da tanto e posso dire che gli infortuni l’hanno fatta maturare».
E’ al sesto mondiale, nel curriculum vanta un argento, un
bronzo e due quarti posti in gigante. Ricordi?
«Le medaglie sono riconoscimenti di quello che hai fatto e
saranno sempre lì a ricordartelo. I quarti posti sono stati diversi. In Val d’Isere era stata
una grande delusione, a Garmisch due anni fa invece una
liberazione, dopo l’ennesimo
PERICOLI IN PISTA ALBERTO ARRIVA E PARLA DI TUTTO: «L’ITALIA RACCOGLIERA’ ANCORA»
Tomba: «Sicurezza? Io fermai la gara con Aamodt»
«Fis, non cambia
mai nulla. Io
protesterei al
cancelletto: questi
caschi non vanno»
e non far partire la gara. Vonn
e compagne dovevano farlo
prima di quel superG».
to dalla Bulgaria dove ho sciato anche su una delle 8 piste al
mondo che mi hanno dedicato
e dopo le gare iridate della Val
di Fiemme dovrò andare in
Turchia dove intendono lanciare lo sci alpino».
E’ questo l’unico problema?
«Ma scherziamo. Penso ai caschi: sono insufficienti, chi picchia la testa si fa comunque
male. Quando io in gigante
per primo lo misi in gigante
nel ’91 mi diedero dello snob.
Se la Fis mi chiamasse avrei
tante cose da spiegare. E non
solo in tema di sicurezza».
Alberto, che effetto le fa tornare qui?
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
SCHLADMING (Austria)
Alberto Tomba torna a
Schaldming dove ha lasciato
ricordi indelebili. La notte della sua ultima vittoria nella «Night Race», nel gennaio 1998,
c’erano 40.000 persone in delirio, pure gli austriaci tifavano
per lui. Ora è commentatore
tecnico di Eurosport. Prima e
dopo le gare farà le sue analisi.
Che non sono mai banali. Rimarrà in Stiria sino a domenica, poi via, di corsa verso la
Val di Fiemme, dove è testimonial dei Mondiali di sci nordico. «E’ un momento veramente denso per me — afferma
Tomba —. Sono appena torna-
«Mi tornano le emozioni di momenti incredibili».
Cose le è rimasto per ora nel
cuore di questi Mondiali?
«Le nostre medaglie ma anche
la paura per gli incidenti, per
quello dell’americana Lindsey
Vonn, per quello che hanno rischiato nel team event sia Neureuther che Hirscher. Al tedesco è andata bene che il croato
uscito di pista l’ha colpito sullo scarpone, sennò eravamo
qui a parlare di una grave ferita. E Hirscher? All’austriaco è
andata bene perché era in vantaggio, sennò lo sloveno lo colpiva in pieno. In Austria se Hirscher si fosse infortunato sarebbe scoppiata la rivoluzione. Ha fatto bene l’Italia a non
Cominci con l’aiutare la Fisi...
Alberto Tomba nel gennaio ’98 vinse a Schladming davanti a 40.000 persone
dare troppo peso a questa gara, è troppo rischiosa. Non c’è
niente da fare, passano gli anni, ma nello sci la cultura della
sicurezza non arriva. Invece di
diminuire i rischi la Fis li aumenta. Il parallelo, i nuovi
sci».
Lei ai suoi tempi ci provò.
«Una volta io e Aamodt a Sierra Nevada nel ’93 ci siamo mes-
si davanti al cancelletto e non
si partì. Nel ’98 a Kranjska Gora protestai con Hujara perché
la pista si era sfaldata e non
partecipai alla seconda manche. Fui l’unico. Ero secondo a
un centesimo da Jagge dopo la
prima. Jagge alla fine arrivò
25˚. Forse avevo ragione io...
La Fis deve sentire gli atleti e
se non lo fa i migliori devono
mettersi davanti al cancelletto
«Quando le acque si calmeranno tornerò. A fine stagione, mi
devo incontrare con Flavio Roda per vedere come posso essere utile. Certo è che Flavio con
la carica di presidente è salito
su un bici che va in salita, una
mountain bike. C’è da lavorare, mancano slalomiste. Il progetto FuturFisi è bellissimo,
ma ci vorranno anni prima che
cominci a pagare. Di certo vorrei dare qualcosa al nostro sci,
ma vorrei che pure la politica
si accorgesse dello sport, già
nelle prossime elezioni. No,
non voglio fare il Papa, c’è già
chi ci ambisce...».
Cosa pensa di questa Italia di
Schladming?
«Due medaglie molto importanti. Paris ha fatto una cosa
grandissima, ha davvero talento, poi Nadia Fanchini. Meritava l’oro ha sciato in un modo
incredibile, ha davvero coraggio».
Ne vinceremo ancora?
«Una o due. Una me l’aspetto
in slalom, abbiamo una bella
squadra. Sì, è vero, c’è Hirscher che è fortissimo, ma i nostri gli devono mettere pressione. L’altra forse in gigante,
questa è la volta buona per
Blardone anche se Ligety pare
imbattibile. I Mondiali sono
sempre un’altra cosa, ma prima c’è la Fanchini: se scia come in discesa fa il colpo. Nadia
ha già vinto, può sciare tranquilla. Beh, le medaglie non saranno d’argento, questo metallo l’abbiamo già, sarà oro o
bronzo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
TENNIS IL RITORNO
la scheda
DENISE KARBON
32 ANNI
DI CASTELROTTO
Denise Karbon è nata
a Castelrotto (Bz) il 16
agosto 1980. Alta 160 cm
per 54 kg, la gigantista ha
debuttato il 6 gennaio 1998
nel gigante di Bormio. E’ alla
13ª stagione in Coppa del
Mondo (è stata ferma nel
2005).
Vanta 144 gare in Coppa del
Mondo. In totale, la Karbon ha
ottenuto 6 vittorie in gigante:
Alta Badia 2003, Soelden 2007,
Panorama 2007, Lienz 2007,
Spindleruv Mlyn e
Ofterschwang. Ha totalizzato
anche 16 podi in gigante con
questo score complessivo: 6
vittorie, 4 secondi e 6 terzi
posti. Ai Mondiali ha disputato 8
prove con 2 medaglie in gigante:
argento a St. Moritz 2003 e
bronzo ad Are 2007. Ai Giochi
olimpici non vanta alcun podio.
4 Nadal chiede
I NUMERI
3
le volte
in cui Denise
Karbon ha
chiuso al
quarto posto ai
Mondiali, nei
quali vanta
anche due
medaglie
(l’argento di St.
Moritz nel
2003 e il
bronzo di Are
nel 2007).
3
presenze
olimpiche per
Denise Karbon
tra 2002, 2006
e 20010. Il suo
miglior risultato
un 14˚ posto a
Park City nel
2002.
6
le vittorie
in Coppa del
Mondo in
carriera per
Denise Karbon
7
infortunio è stata la prima volta di nuovo tra le migliori».
Un po’ come la Fanchini.
«Capisco bene che cosa ha provato Nadia, ho vissuto anch’io
il suo dubbio di non poter più
essere competitiva, per questo
piangeva dopo il superG.
Quando scopri di potercela ancora fare è un sollievo, te la godi di più delle prime vittorie,
perché sai che non è solo talento, né per caso, ma perché hai
fatto tutto quello che era nelle
tue possibilità per tornare».
Nel 2003 era la sorpresa d’argento ai Mondiali, dieci anni dopo che cosa è cambiato nel
Denise Karbon
(sopra in
azione e sotto
in primo piano)
ha partecipato
a sei Mondiali
conquistando
due medaglie e
due quarti posti
in gigante
modo di affrontare le gare?
«L’esperienza ti aiuta a non
buttarti giù, a non perdere la
testa quando le cose non vanno come vorresti. Adesso so
che sono una brava sciatrice e
che se tutto funziona posso fare bene, le certezze a questa
età arrivano dal lavoro che hai
fatto. La qualità, in questi casi,
la fa la testa».
Sarà la sua ultima gara ai Mondiali?
«Un ritiro non si pianifica, lo
decidi quando senti che è venuto il momento. Per adesso è
davvero l’ultimo dei miei pensieri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la guida
LA CADUTA
Torna la medagliata Nadia Fanchini
con Irene Curtoni e la Moelgg
Dirette Rai Sport 1 / Eurosport 10 e 13.30
OGGI
GIGANTE DONNE (prima manche ore
10, seconda manche ore 13.30, dirette
Rai Sport 1 ed Eurosport).
I pettorali: 1 Worley (Fra), 2 Fenninger (Aut), 3 Maze (Slo), 4 Zettel (Aut), 5
Rebensburg (Ger), 6 Irene CURTONI, 7
Lindell-Vikarby (Sve), 8 Hansdotter
(Sve), 9 Mancuso (Usa), 10 Poutiainen
(Fin), 17 KARBON, 21 N. FANCHINI, 24
MOELGG.
IL PROGRAMMA
DOMANI Gigante uomini (ore
10/13.30).
SABATO Slalom donne (10/13.30).
DOMENICA Slalom uomini (10/13.30).
QUALIFICAZIONI Alle 10 e 13.30 a
Reiteralm scendono in pista 132 atleti
per un posto nella gara di gigante maschile che domani assegnerà il titolo
mondiale. Qualificati di diritto i primi
50 della classifica, ci sono in palio altri
25 posti.
SCHILD AL VIA Marlies Schild sarà al
via dello slalom di sabato. L’austriaca
campionessa del mondo in carica si
era infortunata al collaterale del ginocchio sinistro ad Are, a metà dicembre,
e dopo l’intervento è stata protagonista di un recupero sprint. «Non sono
al 100% ma non mi sarei iscritta se
non mi sentissi competitiva. Dopo l’intervento mi sono resa subito conto
che stavo recuperando velocemente,
E’ il settimo
posto il miglior
piazzamento
stagionale di
Denise Karbon
ora i medici mi hanno dato il via libera.
Poter gareggiare in questi Mondiali in
casa per me è già un regalo».
GISIN INGESSATA La svizzera Dominique Gisin sarà in gara oggi nel gigante
con l’avambraccio sinistro ingessato
dopo la caduta nella discesa di domenica.
ALCOTT KO E' risultato più grave del
previsto l'infortunio di Chemmy Alcott, caduta nella prima prova cronometrata della discesa. La trentenne
sciatrice inglese, rientrata a casa, si è
sottoposta a controlli più approfonditi
ed oltre alla distorsione alla caviglia è
emersa uno stress alla piastra posizionata due stagioni fa nella gamba destra per la frattura di tibia e perone.
IL MEDAGLIERE
PAESE
O A B
1. STATI UNITI
2 0 1
2. FRANCIA
1 1 1
3. SLOVENIA
1 1 0
4. NORVEGIA
1 0 1
4. GERMANIA
1 0 1
6. ITALIA
0 2 0
7. SVIZZERA
0 1 0
7. CROAZIA
0 1 0
9. AUSTRIA
0 0 2
Prova a squadre non inclusa
Tot.
3
3
2
2
2
2
1
1
2
Paura Blardone
In allenamento
finisce nelle reti
Brutta caduta ieri in
allenamento per Max Blardone
in vista del gigante di domani,
mentre era impegnato con il
resto della squadra sulle piste
di Haus im Ennstal, a cinque
chilometri da Schladming. «Una
buca mi ha fatto perdere
aderenza, i due sci si sono
toccati e sono partito per la
tangente, finendo nelle reti a
tutta velocità. Per fortuna è
andata bene, sono solo un po’
rintronato, ho dolori sparsi ma
niente di grave».
Blardone si è inoltre procurato
una botta alla faccia, alla spalla
e gamba sinistra e al collo, per
cui è stato trattato dal
fisioterapista Archetti. Ha rotto
pure il casco. La paura più
grossa, il gigantista azzurro l’ha
vissuta quando si è ripreso e si
è accorto che la ginocchiera
sinistra (di plastica, spessore
un centimetro e mezzo) era
stata spezzata in due dalla
lamina dello sci destro, arrivata
così in profondità al punto da
tagliargli la tuta ma per fortuna
senza ferirlo profondamente.
«Più terra rossa
e meno velocità»
Rafa risponde alle accuse doping dell’ex
collega Christophe Rochus: «Sono stupide»
VINCENZO MARTUCCI
twitter@vincemartucci
L’accusa viene da un giocatore minore, l’ex pro belga
Christophe Rochus (n. 38 del
mondo nel 2006), fratello
maggiore del più noto e forte
Olivier. Ma, anche se Rafa Nadal, ha giudicato «stupidi» i sospetti sui suoi famosi 7 mesi
d’assenza non per il problema
al ginocchio sinistro, ma per
mascherare una «sanzione per
doping», anche la prima volta
che un collega accusa in qualche modo il più grande terraiolo di sempre, campione di 7 degli ultimi 8 Roland Garros.
Reazione «Queste voci nascono perché i controlli non sono
pubblici», si ribella da Sao Paolo, in Brasile, mancino di Maiorca che durante l’inattività
ha subito nove test antidoping, tre sul sangue e sei sulle
urine. «La Itf (la federazione
mondiale) deve agire in trasparenza, e così la Wada. Altrimenti io dovrò continuare ad
ascoltare Christophe Rochus
fare i suoi stupidi commenti
senza alcuna prova». Anche se
l’accusa, prima a un giornale e
ora a una radio, non è così diretta: «Il doping nel tennis è
una realtà, lo ripeto da dieci
anni, è uno sport fisico e quindi ci sono più tentazioni. Il caso Armstrong ha detto che la
non positività non significa automaticamente innocenza: esistono metodologie, medici e ricerche per farla franca. Su Nadal sono soltanto voci ma siamo in tanti a chiederci: "Com’è
possibile dominare il Roland
Garros e soltanto un mese do-
Rafa Nadal, 26 anni, finalista a Vina del Mar dopo 7 mesi di stop REUTERS
po non essere in grado addirittura di giocare? ". E la malattia
di Soderling? Nel 2011 ha vinto Bastad e da allora non ha
più giocato: era all’apice della
carriera, poteva battere chiunque...».
Campagna Rafa cavalca i caval-
li di battaglia preferiti: i tornei
sul cemento e la nuova regola
dei 25 secondi fra un servizio e
l’altro. «Non mi immagino un
calciatore che gioca sul cemento. Non immagino un sport
con tanti movimenti come il
tennis, giocato su superfici tanto aggressive. Siamo l’unico
sport che commette questo errore. Sarebbe meglio se le futu-
re generazioni avessero una vita tennistica meno aggressiva:
i campi duri sono i più negativi
per il corpo, perché sollecitano tanto tutte le articolazioni,
caviglie, ginocchia e schiena»,
ha dichiarato il 26enne spagnolo. «E le regole devono servire per migliorare lo sport e
non per peggiorarlo. I punti
combattuti piacciono alla gente, e per farli in buone condizioni, in partite così lunghe,
25 secondi non sono sufficienti per recuperare. A meno che
l’Atp non voglia un tennis
sport solo di velocitá e non di
strategia e tattica. Allora questa regola è buona».
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GOLF L’EX STELLA NBA E’ IL MENTAL COACH DELL’INGLESE
Donald a lezione da Jordan
«Imparerò a vincere i major»
FEDERICA COCCHI
Luke ha dominato la stagione sui green nel 2011 conquistando ordine di merito europeo, americano e ranking mondiale, ma non ha mai vinto un
major. Michael di cognome fa
Jordan e non avrebbe bisogno
di presentazioni, due ori olimpici e sei titoli Nba con Chicago
dal 1991 al ’98 parlano da soli.
In comune hanno Chicago dove
l’inglese numero 3 al mondo
del golf ha vissuto per 15 anni.
La passione per il green di MJ è
nota, tanto che all’ultima Ryder
Cup il capitano Usa, Fred Couples, l’ha voluto come motivatore al seguito della squadra.
Mental coach Luke e Michael si
frequentano, le loro compagne
sono amiche e spesso i due vanno a giocare insieme: «Ultimamente siamo diventati molto
amici — ha detto l’inglese — e
andiamo a farci qualche buca in-
Michael Jordan e sotto Luke Donald
sieme. Adoro svuotargli il portafoglio di tanto in tanto...». Ma la
consistenza psicologica di Michael è straordinaria e His Airness ha frequentato e tenuto diversi corsi per allenatori della mente. «E’ molto bravo — ha detto di lui
Donald —, sta verificando
quanto io sia pronto a livello
mentale. E’ bello prendere
spunto dal lui cercando di capire su cosa si concentrasse
quando giocava, e dominava,
nel basket. Gli piace anche fare giochi di memoria e non
vuole perdere mai».
Esperto Come motivatore dunque Luke Donald non avrebbe
potuto scegliere di meglio. Jordan è «malato» di golf, gioca handicap 4 e soprattutto conosce bene quello che succede nella testa
di un professionista, anche di
golf, vista la sua lunga amicizia e
frequentazione con Tiger Woods. L’obiettivo principale di Luke
Donald è «sbloccarsi» in tempo
per il Masters, la seconda settimana di aprile. «Nonostante sia
soddisfatto della mia passata
stagione, dove ho raggiunto
tre vittorie in altrettanti continenti, ho avuto ancora delusioni nei Major». Insomma
l’obiettivo del 2013 per l’inglese è togliere lo zero alla voce slam: «Lo scorso anno ho
fatto un buon British Open conclude -, ma gli altri tre
sono stati da dimenticare.
Con Michael cercherò di capire come essere competitivo anche in questi grandi appuntamenti».
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36
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OSIMO-AN : tel. 071/72.76.077 071/72.76.084
PALERMO : tel. 091/30.67.56,
fax 091/34.27.63
PARMA : Publiedi srl
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RIMINI : InAdrias Servizi
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tel. 0541/56.207,
fax 0541/24.003
ROMA : In Fieri s.r.l.
tel. 06/98.18.48.96,
fax 06/92.91.16.48
TORINO : tel. 011/50.21.16,
fax 011/50.36.09
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
PALLAVOLO QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE
CUNEO
MACERATA
3
2
CHAMPIONS DONNE
Anche Busto
al fotofinish
Un’italiana
a Istanbul
(25-17, 25-19, 22-25, 21-25, 15-8:
golden set 15-7)
BRE LANNUTTI CUNEO: Grbic 7, Ngapeth
15, Sokolov 26, Antonov 19, Wijsmans 18,
Kohut 7; DePandis (L), Abdelaziz, Della
Lunga, Rossi. N.e. Marchisio, Galliani. All.
Piazza.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA:
Stankovic 10, Zaytsev 15, Kooy 16, Podrascanin 6, Travica; Henno (L), Monopoli,
Starovic 1, Lampariello. N.e. Pajenk, Savani. All. Giuliani
BAKU-BUSTO ARSIZIO
ARBITRI: Gaupp (Fra) e Georgouleas
(Gre)
NOTE – Spettatori 2853, incasso 16.713:
Durata set: 23’, 27’, 29’, 27’, 16’, 14’; tot.
136’. Bre: battute sbagliate 27, vincenti
10, muri 15, seconda linea 14, errori 36.
Lube: battute sbagliate 15, vincenti 0, muri 16, seconda linea 9, errori 23.
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO SALVINI
CUNEO
Gli ci sono voluti dieci anni e sei tentativi, e proprio
quando l’impresa era più ardua, quasi impossibile, ce l’ha
fatta: Cuneo è per la prima volta alla Final Fuor di Champions League. Contro ogni logica e pronostico. Perché dopo
lo 0-3 della scorsa settimana a
Macerata non sarebbe stato assennato scommetterci neppure un euro. Non solo per l’entità del risultato, ma prima ancora per la disparità di valori che
ne è stata la causa. Solo una
porcheria come la regola del
golden set poteva mantenere
in vita Cuneo dopo una premessa del genere. E così in effetti è andata: i piemontesi,
senza Mastrangelo, con una
formazione poco più che sperimentale, hanno ribaltato Macerata. Ripianando lo zero a
tre dell’andata, e andando a
vincere il set di spareggio che
l’anno scorso gli era stato fatale proprio contro Macerata (e
nel 2011 con la Dinamo Mosca). In una contorno che resterà per sempre nei ricordi di
questo club e di tutti quelli che
ieri sera erano al Pala Fontana.
Che cori Sì, decisamente hanno fatto male gli altri che —
magari scoraggiati dalla batosta dell’andata — sono rimasti
a casa a vedersi Sanremo. Perché ieri sera hanno cantato
molto meglio i Blu Brothers (e
con loro il resto del palazzo).
Che al solito hanno cominciato
attaccando (stavolta in modo
tutto sommato simpatico) il
tecnico maceratese Giuliani
(qui aveva portato lo scudetto,
ma ora è un nemico), ma poi
sono stati colonna sonora e furore. Uno sforzo che nei primi
due set è stato addirittura entusiasmante. Quindi difendendo
pancia a terra, attaccando a
tutto a braccio, e più di tutto
murando a più non posso: 5
nel primo set (contro 0 di Macerata, 3 quelli a segno di Wij-
3-0
(25-23, 25-18, 25-21;
golden set 11-15)
AZERRAIL BAKU: Anzanello 13, Flier
14, Sorokaite 6, Radecka 8, Lehtonen
3, Hodge 15; Korotenko (L), Welsink
17. N.e Wilson, Carocci, Grbac, Stam.
All. Chiappini.
UNENDO YAMAMAY BUSTO
ARSIZIO: Bauer 13, Caracuta 1,
Brinker 12, Arrighetti 13, Kozuch 18,
Marcon 9; Leonardi (l). Faucette,
Lombardo 5, Pisani. N.e. Lloyd,
Bisconti. All. Parisi.
ARBITRI: Di Giacomo (Bel)- Nastase
(Rom).
NOTE - Spett. 2000. D.s.: 29', 28',
30’; tot 87’ + 18’. Azerrail: b.s. 13, v. 9,
m. 16, 2a l. 3, er. 11. Unendo
Yamamay: b.s. 11, v. 3, m. 12, 2al. 1,
er. 13
L’esultanza di Earvin Ngapeth e della squadra dopo il match point che ha decretato il successo dei padroni di casa TARANTINI
Cuneo, la storia in 6 set
Macerata spazzata via
I piemontesi ribaltano il k.o.
dell’andata e trionfano dopo
il golden set: per la prima
volta andranno alla Final Four
la guida
Avanti anche il Kazan di Vermiglio
In semifinale troverà Novosibirsk
Il Kazan di Valerio Vermiglio ha eliminato la Dinamo Mosca e in semifinale se la vedrà con il Novosibirsk.
Champions. Ritorno quarti. Uomini: Smirne (Tur)-Kedzierzyn Kozle
(Pol) 1-3 (and. 2-3); Cuneo-Lube Macerata 3-2 (15-7; and. 0-3); Dinamo
Mosca (Rus)-Kazan (Rus) 0-3
(23-25 18-25 22-25; and. 0-3).
Donne: Azerrail Baku (Aze)-Busto
Arsizio 3-0 (25-23 25-18 25-21; gs
11-15; and. 2-3). Oggi Rabuta Baku
(Aze)-Kazan (Rus) (and. 3-1) e Eczacibasi Istanbul (Tur)-Gunes Istanbul
(Tur) (and. 1-3).
Coppa Cev. Ritorno semifinali.
Uomini: Latina-MMP Ankara (Tur)
3-0 (25-17, 25-13, 25-20; g.s. 15-11;
and. 1-3) e Kharkiv (Ucr)-Hakbank
Ankara (Tur) 0-3 (21-25, 23-25,
22-25; and. 0-3).
Donne: Muszyna (Pol)-Omsk (Rus)
(and.3-2); Ekaterinburg (Rus)-Fener-
bahce Istanbul 3-0 (gs 11-15; and.
0-3)
Challanger Cup. Ritorno quarti.
Uomini: Piacenza-Minsk (Biel) 3-0
(25-23, 25-18, 25-18; and. 3-0).
Donne: Piacenza-Le Cannet (Fra)
3-2 (and. 3-1).
COPPA ITALIA (m.l.) Così ieri l’andata delle semifinali di Coppa Italia di
A-2 donne: Frosinone-Novara 1-3
(23-25, 25-22, 18-25, 16-25); Ornavasso-Casalmaggiore 3-1 (25-22,
25-21, 21-25, 25-20). Ritorno il 20
febbraio.
DENUNCIA (f.c.) Sono ai ferri corti il
Soverato (A-2 donne) e la schiacciatrice brasiliana Jaline Prado che non
fa più parte del club dall’11 dicembre.
L’atleta è stata denunciata alla procura sportiva e alla questura di Catanzaro per aver leso l’immagine della società e per violazione degli obblighi contrattuali.
smans), 4 nel secondo. La Lube, forte del vantaggio dell’andata, inconsciamente non è riuscita a darsi l’animo che avrebbe dovuto avere. Quasi senza
accorgersene si è trovata sotto
0-2. E come se non bastasse,
senza cambi: Savani annunciato addirittura come possibile titolare a lungo è stato in spogliatoio, influenzato.
Ngapeth travolgente La bravura
di Macerata allora è stata nel
riorganizzarsi, non farsi portare via dall’inerzia. Ha dimezzato gli errori (12 nei primi 2 set,
7 nei secondi due) e triplicato i
muri (10 tra 3˚ e 4˚, ma non è
stata capace di ace: 0 in sei set)
e agguantato il 2-2. Ma poi è
tornato fuori il Cuneo bestiale.
Sokolov travolgente, Wijsmans che 11 anni fa vinse la
Champions con Macerata, ha
deciso il tiebreak ordinario alla battuta (suo il break del
7-2). E Ngapeth (mvp) è stato
l’idolo del golden set. Quando
Parodi non è stato in grado
nemmeno di alzare le braccia
ed è stato colpito in testa da un
suo servizio (per il 13-6), tutta
la Lube era un pugile suonato.
E che ci crediate o no era già in
lacrime quando ha messo giù il
15-7 che ha scatenato il tripudio. E manda Cuneo alle finali
di Omsk, in Siberia. © RIPRODUZIONE
RISERVATA
Baku è davvero d’oro per
la Unendo Yamamay. Nella capitale azera, dove appena tre
anni fa Busto aveva alzato il
suo primo trofeo internazionale (la Coppa Cev), le biancorosse di Carlo Parisi hanno saputo
tagliare al golden set un altro
traguardo storico, la qualificazione alla Final Four di Champions League il 9-10 marzo a
Istanbul.
Tradizione Per la prima volta
DONNE DOPO 6 MESI
Piacenza
taglia Mazzanti
«Non diverte»
Davide Mazzanti non è
più l’allenatore di Piacenza. La
società lo ha comunicato nella
serata di ieri e nelle prossime
ore dovrebbe annunciare il
nuovo tecnico: al momento la
squadra è affidata al vice,
Giulio Bregoli. Mazzanti lascia
dopo sei mesi, con la squadra
potenzialmente al secondo
posto (è terza a tre punti da
Bergamo ma con una gara in
meno), la Final four di Coppa
Italia in tasca e la semifinale di
Challenge Cup conquistata.
I dirigenti hanno preso la
decisione dopo la vittoria in
Europa con Le Cannet martedì
sera. A pesare le 5 sconfitte in
campionato, quasi tutte con le
big, e un gioco ritenuto non
brillante. «Abbiamo creato una
squadra per divertirci spiega
il presidente onorario Antonio
Cerciello e questo obiettivo
non è stato raggiunto». Per la
successione smentito da
Cerciello il nome di Gianni
Caprara.
Matteo Marchetti
spetterà dunque a Busto Arsizio (in semifinale con la vincente di Rabita Baku-Dinamo Kazan, in campo oggi), tenere alto la lunga tradizione dell’Italia del volley rosa che, da 30
anni, porta in finale una propria rappresentante. Una tradizione che ha seriamente rischiato di vacillare ieri in Azerbaijan, dove, nel return match
dei play off a 6, l’Azerrail Baku
di coach Chiappini ha saputo,
con Anzanello e Sorokaite sugli scudi, ribaltare in tre set la
sconfitta al tie-break dell’andata. Ma dopo il 3-0, con le biancorosse sprecone nella prima
frazione (l’acciaccata Marcon
si alternerà con Lombardo),
impalpabili nella seconda e
sciupone nella terza (14-18),
la Unendo Yamamay ha saputo ritrovarsi nel golden set, disputando un parziale perfetto,
cominciato con due muri di Arrighetti. Da lì è stato un monologo, con Brinker (preferita a
Faucette) capace di far valere
tutta la sua esperienza. Con un
grande sussulto d’orgoglio sul
filo di lana (per Bauer e compagne è il quarto golden set vinto), la Unendo Yamamay centra dunque la grande impresa,
completando l’opera iniziata a
Busto e strappando così il pass
per la Turchia. E il sogno biancorosso (e verde) continua.
Mattia Brazzelli Lualdi
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Olimpiadi ROGGE: «PRESTO UN INCONTRO CON LA FEDERAZIONE»
«Lotta patrimonio dell’umanità»
Il mondo critica l’esclusione
SIMONE BATTAGGIA
Qualcuno ha ricordato,
sommessamente, che «la lotta
fa parte del programma olimpico dal 708 A.C.». Altri hanno
fatto notare che ad Olimpia, a
pochi metri dal luogo che ospita l’accensione della fiamma
prima dei Giochi, si trova un
«gymnasium» che veniva usato dai lottatori dell’antica Grecia. Il giorno dopo l’indicazione dei 15 membri votanti dell’Esecutivo Cio, che ne ha raccomandato l’esclusione dai
Giochi del 2020, la lotta organizza la resistenza. Proteste,
appelli al presidente Rogge,
persino una petizione passata
dal tavolo della Casa Bianca:
tutto perché il Board del Cio,
nella riunione di maggio a San
Pietroburgo, scelga proprio la
lotta tra gli otto sport in ballottaggio per il 2020. E che così la
sessione plenaria di settembre
a Buenos Aires possa ricucire
lo strappo. Sempreché la scelta della new entry non slitti direttamente a settembre.
spiegato Vijay Kumar Malhotra, presidente del comitato
olimpico indiano che dalla lotta a Londra 2012 ha ottenuto
due medaglie su sei —. I recenti buoni risultati hanno diffuso
lo sport nella regione e migliaia di giovani si sono avvicinati.
Toglierlo dal programma danneggerà lo sport e demoralizzerà questi giovani». «La lotta
è uno sport popolare, è l’identità dei Giochi - ha aggiunto l’iraniano Ali Reza Dabir, oro a
Sydney 2000 -. Vengono distrutti i siti storici che sono
simbolo dell’umanità? No. E allora perché dovremmo distruggere la lotta?».
Verso un incontro Di fronte alle
reazioni, il presidente del Cio
Jacques Rogge sembra tenere
una via aperta. «Sapevamo
che sarebbero arrivate critiche
dai sostenitori dello sport non
incluso nella lista — ha detto il
belga, che a settembre lascerà
il mandato —. Ho contattato
la Fila (federazione internazionale della Lotta, ndr) e mi incontrerò con il presidente alla
Snowboard GIGANTE PARALLELO
Fischnaller
assaggia Sochi
Dopo il trionfo di venerdì
a Rogla, in Croazia, Roland Fischnaller cerca oggi un’altra
vittoria nel gigante parallelo
di Coppa del Mondo a Sochi
(Russia), test event in vista dei
Giochi. Nella specialità, quest’anno l’azzurro vanta anche
un quarto posto a Carezza e
l’argento iridato conquistato a
Stoneham (Canada), mentre
in slalom ha portato a casa due
secondi posti — a Bad Gastein
— e il bronzo ai Mondiali.
Il 32enne dell’Esercito, leader
di Coppa del Mondo di alpino,
partirà con il pettorale n. 6;
con lui anche Aaron March
(1), Christoph Mick, Meinhard
Erlacher ed Edwin Coratti; Corinna Boccacini, Andrea Tribus e Nadya Ochner tra le azzurre. Al via tutti i migliori del
circuito, dall’austriaco Andreas Prommegger — che nel
2012 soffiò a Fischnaller la coppa di cristallo per 20 punti e
ora lo insegue al secondo posto in classifica — all’iridato
Benjamin Karl.
Diretta su RaiSport 2 ed Eurosport 2 dalle 11.
Roland Fischnaller, 32 anni GEPA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO
DI GIANNI MERLO
a pag. 21
&
SONO SERVITI 4 TURNI
Decisivo il voto
contro hockey
e pentathlon
Sono serviti 4 turni per
scegliere la lotta. Nel primo,
lotta e pentathlon avevano 5
«nomination» contro 2 di
hockey e una di canoa e
taekwondo. Al secondo la lotta
era a 7; pentathlon 4, le altre a
1. Il ballottaggio tra le tre aveva
salvato la canoa (hockey 6,
taekwondo 5, canoa 3) e al
terzo turno si salvava il
taekwondo (lotta 6, pentathlon
5, hockey 3, taekwondo 0).
Quarto voto decisivo: lotta 8
sopra il quorum , hockey e
pentathlon 3.
Scioccati Il comitato olimpico
russo, che dai tempi dell’Urss
ha ottenuto 77 ori olimpici dalla lotta, ha già sottolineato che
userà «tutta la forza» perché
non sia esclusa. Il comitato indiano parla di «decisione infelice e scioccante». «La lotta è
parte dei nostri costumi — ha
prima occasione. Hanno reagito bene a questa notizia dolorosa e hanno promesso che
adatteranno il loro sport e
combatteranno per essere inclusi nel 2020. Il voto di martedì non è un’eliminazione: agli
atleti dico di continuare ad allenarsi per Rio 2016 e che la
loro federazione sta lavorando per il 2020».
L’iraniano Goudarzi (blu) e l’uzbeko Tigiev nei 74 kg di libera a Londra AFP
Ippica ANNUNCIATO SCIOPERO E CHIESTO INCONTRO COL MINISTRO CATANIA
Sci nordico PRESENTATO A TRENTO
Premi 2012 pagati in 3 anni
Blocco corse dal 22 febbraio
Pittin e Di Centa
lancio Mondiali
Manifestazione di ippici davanti allo stadio Meazza di Milano FOTOGRAMMA
(m.f.) Blocco totale delle
corse a tempo indeterminato,
a partire dal 22 febbraio, se
non ci sarà entro breve termine una convocazione del Ministro del Mipaaf, Mario Catania. E’ la risposta dell’ippica (o
almeno di un a parte di essa)
al decreto interministeriale di
ministero economico e agricolo presentato alla Corte dei
Conti, che ha sancito un ridimensionamento del settore attraverso un vistoso calo del
montepremi (verranno tagliate fino a 600 giornate di corse
entro il 2015). Lo ha deciso ieri la Rappresentanza Unitaria
Ippica riunitasi a Roma, che
ha motivato la decisione soprattutto per protestare (quasi) immediatamente contro il
pagamento dilazionato (in tre
anni, fino al 2015) dei premi
arretrati del 2012.
In caso di partenza della serrata si tenterebbe anche di impedire la trasmissione delle corse estere per bloccare di fatto
completamente le scommesse, mentre è in atto una vertenza legale per la tutela dei
diritti acquisiti dal comparto
relativi ai finanziamenti mai
arrivati.
Ma il fronte si è immediatamente spaccato. Dalla Rappresentanza Unitaria si è smarcata Federippodromi, quasi certamente con l’appoggio di tutte le componenti che formano
il Comitato che promuovere
la costituzione della Lega Ippica per rifondare il settore.
CAVALLI SALVI A SAN SIRO
(e.lan.) Buone notizie dal trotter di S.
Siro, dove la Società Trenno che gestisce l’impianto ha mantenuto gli impegni assunti una settimana fa, sul duplice fronte del recupero e del trasferimento dei poveri cavalli rimasti ostaggio del degrado. Dopo essere stati sistemati nelle ex scuderie di Sergio Brighenti (il driver di Tornese morto nel
1990), puliti e rifocillati, tutti hanno infatti ricevuto le cure disposte dal dott.
Marcon. Per sei di loro poi, d’accordo
con l’ASL, che la Trenno ha chiamato a
vigilare sulle loro sorti, martedì è stato
disposto il trasferimento a Quinto Romano, presso il centro Ippica 2000, dove, a carico della stessa società, sono
stati realizzati dei box coperti in grado
di ospitarli. All’ippodromo ne resterà invece uno solo ancora per poco, in attesa della sua possibile cessione ad un
nuovo proprietario.
Sarà Piazza Duomo a
Trento mercoledì ad ospitare
l’apertura dei Mondiali di sci
nordico, per la terza volta in Italia e trasmessi in 32 Paesi. In
Val di Fiemme, 11 giorni di gara (fino al 3 marzo) con 650 atleti di 56 nazioni (qualificazioni mercoledì nei 5 km donne e
10 km uomini). C’è la novità
della gara a squadre mista con
due saltatori e due saltatrici
(Italia terza a Lillehammer in
stagione). Nella combinata si
punta al pieno recupero di Alessandro Pittin, fermato da tre incidenti in pochi mesi. «Sono all’85% del mio stato di forma»
ha spiegato a Trento. Non sono
molte le possibilità nel fondo.
Si punta comunque a fare meglio del 2003 quando l'Italia finì senza medaglie. Tra gli uomini, a Di Centa si affianca una
pattuglia di giovani: «Per me
— dice Giorgio — questo Mondiale è quello della rivincita,
nel 2003 mi ammalai. So che
una medaglia è difficile, ma ci
metteremo il cuore». Il saltatore Roberto Dellasega: «Per me
è come un’Olimpiade».
IN MEMORIA DI PIERLUIGI TODISCO
Kenya, nel villaggio di Gongoni
un pozzo ricorda il nostro Tod
Pierluigi Todisco, con Francesca e i suoi ragazzi, in
Africa c’è stato. E quel viaggio lo aveva cambiato: la sua
mente fervida pensava a iniziative di solidarietà per gente
che si vede privata degli elementi fondamentali per vivere.
Poi un giorno è arrivato un incidente sulla sua bici a frenare
tanti buoni propositi. Oggi i colleghi di «Tod» in Gazzetta
hanno voluto ricostruire quel filo con l’Africa e così, grazie
ad Amref, è nato un pozzo per l’acqua, elemento essenziale
di vita. Perché Pierluigi continua a essere fonte d’amore e di
vita. Da oggi la gente del del villaggio di Gongoni, nella zona
costiera del Kenya compresa fra i distretti di Magarini e
Malindi, sa di avere un amico in più
Atletica
Nuoto
INDOOR USA (si.g.) Su pista superiore a
200 metri, migliori tempi mondiali 2013 nei
400, 45"83 di David Verburg a Geneva, e
800, 1’46"53 di Lopez Lomong a Seattle. A
College Station. Donne. 400: Alexander
(S.Vin.) 51"76; Beard 52"44. A Fayetteville.
Uomini. 60: Bracy 6"54; Locke 6"56. 400:
Norwood 46"02. Donne. 60: Freeman
7"20. 60 hs: McReynolds 8"02. Ad Albuquerque. Uomini. 400: Solomon (Tri)
46"23. Donne. 400: Moline 52"27. Asta:
Hutson 4.62. A Blacksburg. Donne. 200:
Miller (Bah, ‘94) 23"26. A Seattle. Uomini.
Miglio: Bumbalough 3’56"12. Donne. Lungo: Reese 6.55. Ad Ames. Donne. 5000: Saina (Ken) 15’21"66 (mpm ’13). A Geneva.
Donne. 400: Spencer 52"07.
CIAO VANDERKAAY (al.f.) Lo stileliberista americano Peter Vanderkaay (29),
bronzo nei 400 sl a Londra, si è ritirato:
ora lavora con un'azienda di servizi internet e svolge clinic con giovani nuotatori.
JONES KO (si.g.) Infortunio alla mano sinistra, che le è stata steccata, per Lolo Jones durante un allenamento con il bob. Dopo che a dicembre aveva preso una botta
alla schiena cadendo, l’ostacolista Usa
sta pensando ora più all’atletica che all’Olimpiade invernale 2014.
COLLIO 6"73 Ad Ancona, nell’ultimo meeting prima dei Tricolori indoor, Simone Collio ha corso i 60 in 6"73 in batteria (finale
vinta in 6"76).
Baseball
LIDDI E HERNANDEZ (m.c.) Alex Liddi è
rientrato negli Usa per lo spring training di
Seattle e dal 3 marzo si aggregherà all’Italia per il Classic. Felix Hernandez, ha intanto prolungato a 7 anni il contratto: 175 milioni di dollari, il lanciatore più pagato Mlb.
Sarà il venezuelano Raul Rivero, un lanciatore destro di 27 anni, con trascorsi in doppio A Usa con Baltimore, in triplo A messicano e con i Cardenales de Lara, ad affiancare il partente dominicano Jesus Matos
(10˚ anno) a Bologna.
PRIMA FASE (mat.) Conclusa la prima fase del campionato cubano, che ha promosso le 8 squadre per i playoff (dopo il
World Classic, nazionale partita ieri per
Taiwan): S.Spiritus (30-14), Cienfuegos
(30-15), Industriales (27-18), Matanzas
(27-18), I.d.l.Juventud (26-19), Villa Clara
(24-20), C.d.Avila (24-21) e Pinar (24-21).
Boxe
Difesa Boschiero
(r.g.) La OPI2000 ha definito la difesa volontaria del campione d'Europa superpiuma Devis Boschiero (32-1-1) per il 23 marzo in provincia di Padova, contro il francese Samir Kasmi (15-9-1) 30 anni, ex campione nazionale nel 2012, professionista
dal 2004.
Hockey ghiaccio
SERIE A (m.l.) La 9ª della 2ª fase. Ore
20.30. Master Round: Val Pusteria-Bolzano; Valpellice-Alleghe (dir.RaiSport 1). Rip.
Renon. Class.: Renon 50; Bolzano 49; Val
Pusteria* 48; Alleghe* 39; Valpellice* 38.
(* una in meno). Relegation R.: Asiago-Milano; Pontebba-Fassa. Rip. Cortina. Classifica: Asiago* 40; Milano 38; Cortina 35; Val
di Fassa* 20; Pontebba* 6. (*una in meno).
Ippica
San Giovanni:
15-18-14-11-12
8ª corsa - m 2100: 1 Milagro (D. Di Stefano) 1.18.2; 2 Natalina Wise; 3 Mig Enne; 4
Ove Chip Sm; 5 Los Angeles; Tot.: 4,79;
1,79, 1,36, 2,93 (14,86). Quinté: e
8.026,92. Quarté: e 481,30. Tris: e 94,66.
OGGI QUINTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio
(inizio convegno alle 15.05) scegliamo Oliviass (15), Odino Alca (14), Osio (13), Orsa
Jet (11), Naxos (1) e Gauguin Ans (12).
Alessandro Pittin, 22 NEWSPOWER
ANCHE Trotto: Torino (14.45). Galoppo: Pisa (14.25).
Pallanuoto
DONNE La 1ª di ritorno: Geymonat Orizzonte-Bologna 11-7, Igm Ortigia-Padova 6-15,
Mediterranea Imperia-Bogliasco 6-9, Roma-Rapallo 4-13, Despar Messina-Ngm Firenze 7-9. Class.: Rapallo, Orizzonte 27; Firenze 22; Imperia 17; Messina 15; Padova
13; Bologna 10; Bogliasco 9; Roma 6; Ortigia 0.
Rugby
ZEBRE CON BORTOLAMI (ma.p.) Domani
sera le Zebre fanno visita all’Ulster capolista nel 15˚ turno di Pro12 (20.05, dir. Sportitalia 2). Gajan ritrova Sarto, Sinoti e Sole
oltre ai nazionali Buso, Garcia ed Odiete.
Confermato Marco Bortolami dal primo minuto in seconda linea dopo il positivo rientro di domenica scorso contro Glasgow 8
mesi dopo l’infortunio a una spalla.
HEALY STOP Il pilone dell’Irlanda Cian Healy salterà le partite contro Scozia e Francia: è stato squalificato tre settimane per
stamping durante Irlanda-Inghilterra di domenica.
Scacchi
CARUANA PATTA Al torneo di Baden Baden (Ger), Fabiano Caruana ieri ha pattato
con il nero contro il tedesco Georg Meier.
Dopo sei turni l’azzurro resta in testa alla
classifica con due vittorie e quattro pareggi.
Sport invernali
COLLOREDO 10˚ Ultima di Coppa del Mondo di salto a Kligenthal (Ger) prima dei Mondiali fiemmesi. Hs-140: 1. Hlava (Slo, 19, prima volta) 259.5; 2. Takeuchi (Gia) 254.6;
3. Schlierenzauer (Aut) 253.1; 9. COLLOREDO 235.3 (137 + 124.5); 23. MORASSI
220.3 (135.5 + 121). CdM (21/28): 1. Schlierenzauer (Aut) 1260; 35. COLLOREDO 106.
MONDIALI BIATHLON A Nove Mesto
(R.Cec) la norvegese Tora Berger vincer
l’oro (terzo trionfo) nell’individuale dei Mondiali. 15 km: 1. Berger (Nor) 44’52"5 (0); 2.
Henkel (Ger) a 52"7 (0); 3. Semerenko
(Ucr) a 1’42"5 (1); 4. Kuzmina (Slk) a 1’55"
(2); 29. OBERHOFER a 4’55"3 (3); 41. PONZA a 6’12"6 (2); 58. WIERER a 8’22"8 (5);
78. A. RUNGGALDIER a 10’03"3 (6). CdM: 1.
Berger (Nor) 835; 2. Henkel (Ger) 572; 24.
OBERHOFER 275.
Tennis
Seppi e Vinci k.o.
Miracolo Volandri
Giornataccia azzurra. A Rotterdam (Ola,
1.575.875e, indoor), Seppi (n. 18 del mondo), reduce dall’influenza che gli ha fatto
rinunciare a Zagabria, cede 6-3 6-4 già nel
1˚ turno al qualificato Bachinger (125),
mentre al 2˚ il qualificato Viola si arrende a
Simon (Fra) 6-3 6-1. A Doha (Qat,
2.369.000$, cem), all’agevole successo direttamente al 2˚ turno di Sara Errani, che
supera la 19enne ungherese Babos per
6-4 6-0 e negli ottavi gioca con Hantuchova; Roberta Vinci (n. 16) cede 6-2 5-7 6-0
alla minore delle sorelle polacche Radwanska (37), Urzsula, dopo l’ennesima rimonta
da 2-6 3-5 e poi 4-5 con match point annullato e tie-break vinto, ma crollo al terzo
set. Pagando lo sforzo di Fed Cup, con immediato viaggio a Doha. Nel 1˚ turno a Sao
Paolo (Bra, 455.775 $, terra), dopo che Bolelli domina Robredo (Spa) 6-2 6-4, Volandri salva 2 match point e doma Gimeno
Traver (Spa) 6-3 4-6 7-6 (6), mentre Lorenzi cede a Montanes (Spa) 6-4 6-4.
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
TERZO TEMPO
GazzaFocus
Dal caso Real Sociedad agli appelli di
Wenger e Wada: il pallone e il doping
smascherare l’Epo come sollecita la Wada potrebbe essere
un buon punto di partenza.
«Sono d’accordo, ma va detto
che in Italia i test sul sangue sono
stati predisposti seppur in numero limitato. Aggiungo: bisognerebbe armonizzare le federazioni. In Italia, sostenevo una media di 4 controlli l’anno. In Spagna, ne feci uno in due stagioni.
In Inghilterra, dove giocai però
solo pochi mesi, e in Cina, mai.
Non so neppure se in Cina siano
previsti i test anti-doping nel calcio. L’Italia su questo fronte è sicuramente una delle nazioni più
avanzate. Un altro problema da
tenere presente è la sostenibilità
dei costi. I test più sofisticati hanno un prezzo più elevato. Non si
può solo dire miglioriamo la qualità dei test, ma dobbiamo anche
investire maggiori risorse».
È entrato il calcio nel
processo doping a Madrid.
Emersi i rapporti tra il dottor
Fuentes e la Real Sociedad tra il
2001 e il 2005, il sospetto è che
tra i clienti del medico non ci sia
stato solo il club basco, ma
squadre più blasonate. Il primo a
parlare è stato Wenger: «Il
calcio fa poco per combattere il
doping». La Wada, Agenzia
mondiale anti-doping, ha
raccolto l’appello nel symposium
di Londra: «Il calcio faccia i test
del sangue contro l’epo». Oggi il
presidente Wada, John Fahey,
incontrerà il presidente Fifa,
Blatter, per fare il punto.
Tommasi: «Calcio
pulito? Servono
test a sorpresa»
Il numero uno Aic: «E i Paesi si aiutino di più»
Oggi vertice Blatter-Fahey, presidente Wada
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Il calcio può e deve migliorare le politiche contro il doping, ma in Italia stiamo decisamente meglio rispetto ad altri Paesi. Damiano Tommasi, presidente dell’associazione calciatori, faceva parte della Roma di Zeman quando, nel luglio ’98, rilasciò la famosa intervista all’Espresso che aprì il fronte del
doping nel calcio. «Scosse le coscienze. Grazie a Zeman sono
stati compiuti notevoli passi in
avanti. La Wada ha ragione a sollecitare un altro scatto nel calcio, soprattutto per combattere
l’Epo, ma bisogna precisare alcune cose».
Quali?
«I controlli sono fondamentali e
migliorarne la qualità è importante, ma da soli non bastano ad
arginare il problema».
«
Che cosa serve, oltre a test
più approfonditi?
«Occorre intensificare i test a sorpresa, rendendoli sempre davvero a sorpresa. Ed è fondamentale una stretta collaborazione tra
le autorità sportive e quelle giudiziarie. Alcuni casi famosi, mi
riferisco alla Festina e all’Operaciòn Puerto, sono venuti alla luce
grazie all’attività investigativa.
Se non fossero state scoperte le
sacche di sangue, non sarebbero
emerse queste vicende».
L’Assocalciatori
ha proposto alla
Fifa di introdurre
il passaporto
biologico
La Wada sollecita l’introduzione del passaporto biologico.
«Concordo. Il passaporto biologico è forse il miglior strumento
nella lotta al doping. L’Aic su
questo fronte si sta muovendo
da anni con un progetto curato
dal professor Piero Volpi e che è
stato portato all’attenzione del
congresso Fifa di Budapest del
dicembre 2012».
La Wada accusa il calcio di essere in ritardo rispetto ad altri
sport sulla questione doping.
«Io non me la sento di azzardare
paragoni con altre discipline. Sarei superficiale se dicessi che l’impegno maggiore in altri sport è
giustificato dal più elevato numero di positività rispetto al calcio.
E non voglio neppure trincerarmi di fronte alla considerazione
che il calcio ha delle prerogative
che lo rendono meno inquinabile da questo fenomeno. Sicuramente va migliorata la coscienza
generale sull’argomento. Bisogna alzare la soglia dell’attenzione su questioni come l’utilizzo
dei farmaci, degli integratori e
degli stessi anti-infiammatori«.
La carriera professionistica
di Tommasi comincia all’inizio
degli anni Novanta e termina
alla fine del 2009: in questi 20
anni, la cultura dei calciatori è
migliorata sull’argomento?
DAMIANO TOMMASI
PRESIDENTE AIC
Lavorare in modo serio per
«L’intervista di Zeman fu uno
spartiacque. Costrinse l’ambiente a prendere coscienza del problema. Ma c’è ancora molto da
fare«.
Abete: «Già in prima linea
ma pronti a intensificare»
«
Dallo scandalo del 1998
che portò alla chiusura del laboratorio antidoping di Roma,
quando i controlli nel calcio
non si facevano o si facevano
poco, le cose sono cambiate. Il
presidente federale Giancarlo
Abete specifica: «Siamo e vogliamo essere in prima linea
nella lotta al doping. Già ci mettiamo il massimo impegno, ma
se fosse necessario aumentare
lo sforzo, di comune accordo
col Coni, siamo pronti sempre a
dare il massimo».
Il bilancio Dal pomeriggio di ieri
sul sito federale c’è un lungo comunicato nel quale si fa il punto dei controlli che vengono effettuati. «La Federazione ha
predisposto il controllo di 941
gare per un totale di 2.804 campioni da analizzare, prevedendo controlli Epo ed Ematici su
circa 300 di essi, per un investimento economico di circa un
milione e cinquecentomila euro». I controlli riguardano tutte
le gare di serie A (380 partite
con controlli a campione), ma
anche Supercoppa Italiana,
Coppa Italia (dai quarti di finale per un totale di 9 gare), serie
B (controllata a campione in
235 gare, equivalente al 50%
del totale), Lega Pro, Primavera, Berretti, serie A femminile
(a campione per un totale di 44
gare), serie A maschile calcio a
5 (a campione per un totale di
63 gare). I trecento controlli
sangue e urine, sono soprattutto quelli che un tempo erano definiti «a sorpresa» e che ora ven-
Bianco e Nero
A CURA DI ANTONIO DI ROSA
Fax: 0262827917. Email: [email protected]
Juve, il valore di Matri
e le strade dirette in gol
La Juve (e le partite con Chievo, Fiorentina e Celtic lo dimostrano) non ha bisogno di top player. C'è già e si chiama Alessandro Matri. Bisogna farlo giocare con continuità, cosa che
Conte non ha fatto nel girone d'andata. Matri è uno dei migliori attaccanti del calcio italiano, ha solo bisogno di fiducia
e continuità. I suoi gol sono stati pesanti l'anno scorso e lo
saranno per lo scudetto 2013. Aspettiamo con fiducia anche
Anelka, un giocatore di livello europeo che potrà un contributo alla causa bianconera. Sempre forza Juve.
Giuseppe Orlandini
Piano con le etichette. Conte ha impiegato Matri col contagocce perché non era pronto. Da un mese a questa parte il centravanti bianconero è cambiato. Segna, ha imparato a fare le
sponde, scambia il pallone con i compagni. La sua tecnica non è
eccelsa ma sta migliorando di giornata in giornata. La sua esplosione lo ripaga dei sacrifici fatti in allenamento e soprattutto
della tenacia che ha dimostrato aspettando la giusta occasione.
Dico da sempre che la Juve non ha bisogno del top player. Grazie al suo allenatore la squadra ha un gioco eccelso, una grande
organizzazione, una compattezza senza eguali e ognuno dà il
massimo. La Juve non è mai stata in crisi ma, come tutte le compagini, ha periodi di appannamento. L'importante è farsi trovare pronti nei momenti clou della stagione. E questo lo è. L'arrivo
di Anelka rafforza l'attacco ma se andiamo a scoprire le reti
realizzate ci accorgiamo che la Juve ha il miglior attacco della
serie A con 50 reti. E in Champions ha segnato 15 gol in 7 partite.
Un attaccante
per l’Inter
Sono un tifoso dell'Inter, vorrei consigliare un po' di acquisti. Per l'attacco eviterei di
comprare Dzeko. Punterei
sul giovane Cerri, un ragazzino del '96, poderoso centravanti destinato a diventare
un fenomeno, che milita negli allievi del Parma.
Antonio Plasmati
Non so se lei è un talent
scout vista la conoscenza di
giovani presumibili campioncini. Giro le segnalazioni all'Inter. Ma, se mi permette, vorrei
aggiungere qualche considerazione. Non credo che l'Inter
possa risolvere i suoi problemi con questi giocatori. E' chiaro che va rafforzato il vivaio
ma una squadra di vertice come quella di Moratti ha bisogno di talenti già affermati e di
giovane età. L'Inter, dopo il triplete, non ha più brillato e i
suoi tifosi (immagino anche
lei) vorrebbero vederla in lotta per lo scudetto e nella
Champions League.
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LE REAZIONI PARLANO IL PRESIDENTE FIGC E I PROTAGONISTI DEL PALLONE
MAURIZIO GALDI
39
LETTERE
lavicenda
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Nel calcio, uno
sport che conta
sull’abilità, non
mi sembra ci sia
molto doping
ADRIANO GALLIANI
A.D. MILAN
«
Ben vengano
analisi del
sangue più
frequenti insieme
con le urine
WALTER MAZZARRI
ALLENATORE NAPOLI
gono definiti «fuori competizione» e vengono effettuati soprattutto nei ritiri delle squadre di
serie A. Nei campionati dilettantistici effettuati dalla Cvd, la
commissione ministeriale.
Le reazioni Il primo a risponde-
re all’invito della Wada a intensificare i controlli è stato l’allenatore del Napoli Walter Mazzarri: «Nel calcio i controlli si
fanno. Ma ben venga un’intensificazione per fare più frequentemente le analisi del sangue insieme a quelle delle urine. Ormai è semplice farlo e l'esame
del sangue è anche più oggettivo». E anche l’amministratore
delegato del Milan Adriano Galliani dichiara: «Tutto ciò che è
antidoping va benissimo ma
nel calcio, uno sport che conta
molto sull'abilità, non mi sembra ci sia molto doping». Infine
il tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni sottolinea: «È intelligente prendere in considerazione tutto ciò che va nella direzione di perfezionare uno sport e
un prodotto».
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Il Napoli
e lo scudetto
Il Napoli ha dimostrato anche all'Olimpico di essere un'
anatra zoppa . Ho letto e sentito critici (d'arte forse) dire
che il Napoli è da scudetto.
Ma come fa una squadra che
lotta per il vertice a prendere
un gol come quello di Guarin? E si guardi con calma il
gol di Floccari contro la Lazio. Buona parte di responsabilità ce l'ha anche Mazzarri
con quel carattere che si ritrova!
Daniele Mosconi
Roma contro la Lazio quando
è entrato il piccoletto ha scompaginato i piani degli avversari perché ha cominciato a saltare gli uomini come birilli servendo fior di palloni ai compagni. E poi c'è una questione di
mentalità: se punti allo scudetto non ti puoi far dominare dalla Lazio per un tempo.
Allegri
e il Milan
Mi dispiace che voi non siate
d'accordo con me, ma a Cagliari abbiamo toccato il fondo con Mexes e Zapata i centrali più scarsi d'Italia e con
De Sciglio fuori posto. Il centrocampo poi faceva ridere.
Allegri non è da Milan.
Stefano Zoppi
Lei chi avrebbe schierato? Quali giocatori ha il Milan
in rosa per migliorare la difesa
e il centrocampo? Montolivo
era squalificato. Seedorf e
Gattuso sono andati via. Insomma, avrà anche le sue responsabilità Allegri ma non si
può inventare dei giocatori di
qualità che , per ora, non ci sono. L'attacco è straordinario,
il resto è rivedibile.
Striscioni
e cori da stadio
Ho letto le decisioni del giudice sportivo che ha inflitto alla Juve 15mila euro di multa
per i cori contro i napoletani.
Sulla Gazzetta di lunedì compare lo striscione dei fiorentini -39 (i morti juventini all'
Heysel di Bruxelles) più i cori offensivi per i ragazzi bianconeri morti nel laghetto di
Vinovo. Cosa meritano, per il
giudice sportivo, questi gesti?
Antonio Donati
Trovo ingiuste e ingiustificate le sue critiche al Napoli.
Potrei farle decine di esempi
che riguardano i gol incassati
da Juve, Inter, Milan, Lazio…E
che diamine! Il Napoli, dopo la
Juve, ha la migliore difesa (21
gol subiti), in attacco ha un fenomeno come Cavani più Hamsik, Pandev, Insigne. Il Napoli
è da scudetto. Semmai si può
rimproverare a Mazzarri di lesinare l'impiego di Insigne. A
Tutte le cose orribili vanno sanzionate con estrema severità. Tutti gli striscioni offensivi, tutti i cori razzisti. E invece la giustizia sportiva è troppo blanda. Mi chiedo, tra l'altro, che fine hanno fatto i controlli all'entrata degli stadi?
Come fanno questi presunti tifosi a portare sugli spalti quella roba? Misteri? O complicità?
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
#
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_dopo la rinuncia shock
DI GIORGIO DELL'ARTI
[email protected]
L’addio del Papa non rischia
di trasformarsi in uno show?
Migliaia di persone
all’omelia di ieri:
Ratzinger accolto
da un’ovazione.
Roma è già da
«tutto esaurito».
Benedetto XVI
dice: «Le divisioni
deturpano
la Chiesa»
Il Papa, impegnato nell’aula Paolo VI dalla penultima
udienza generale, ha parlato a
3.500 persone. Poi ha celebrato
in San Pietro il Mercoledì delle
Ceneri, e qui i fedeli lo hanno accolto con un’ovazione: ce ne erano ottomila seduti, più una folla
strabocchevole all’esterno che voleva entrare e ne veniva impedita dalle guardie svizzere. Le dimissioni del Pontefice sono un
autentico evento, gli alberghi di
Roma risultano a un tratto pieni, disposizioni limitative del
traffico sono state annullate, la
capitale sarà invasa da qui al 28
febbraio da uomini e donne di
tutto il mondo che non intendono rinunciare all’evento degli
eventi, un Papa che lascia la Basilica di sua volontà e ancora in
vita.
1
S’è capito come se ne andrà?
In elicottero, destinazione Castelgandolfo. Mentre non è più
così sicuro che dopo si trasferisca in Vaticano, nell’ex convento delle monache di clausura.
Possono due papi convivere a
poca distanza uno dall’altro? È
ovvio che Ratzinger resterà in
silenzio, ma padre Lombardi,
ieri, non ha escluso la pubblicazione di qualche libro, dato che
Benedetto ha una vera passione per la scrittura. Che accadrà
se un nuovo testo di Ratzinger
dovesse uscire in contemporanea o a breve distanza di tempo, da un’enciclica? In un mon-
colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale… vivere la Quaresima
in una più intensa ed evidente
comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità».
4
Allude alla Curia e alle lotte intestine che lo hanno sfinito.
Senta il resto: «Il vero discepolo non serve se stesso o il pubblico, ma il suo Signore, nella
semplicità e nella generosità…
denuncia l’ipocrisia religiosa, il
comportamento che vuole apparire, gli atteggiamenti che
cercano l’applauso e l’approvazione». È impossibile non pensare che queste parole, peraltro coerenti con tutto il pensiero di Ratzinger, non si riferiscano anche al marcio che lo ha circondato in questi anni e di cui
non è riuscito a liberarsi.
Papa Benedetto XVI, ieri, durante la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri a San Pietro ANSA
5
E il secondo brano che l’ha colpita?
4
do in mano ai media, non si
conterebbero le analisi e le
comparazioni tra i due testi per
scovare differenze o contrapposizioni tra un papa e l’altro…
15
2
Ma Benedetto non sarà più pa-
IL NUMERO
Gli ultimi
giorni
del Pontefice
Il pontificato
di Benedetto
XVI terminerà,
come ha
spiegato lui
stesso nel suo
discorso, il 28
febbraio
alle ore 20.
Per il Papa ci
saranno ancora
15 giorni
di servizio
pa… A proposito, si chiamerà
ancora Benedetto?
Tutte questioni da risolvere,
ma pare di no. Che titolo avrà
allora? Forse vescovo emerito
di Roma? Non si sa, nessuno,
studiando le regole, le costituzioni, le tradizioni, ha ancora
risposte sicure su questi punti
capitali. Sono punti capitali,
perché la Chiesa vive anche di
simboli. Per esempio, ieri in
conferenza stampa un giornalista ha chiesto se Ratzinger,
una volta ritiratosi, vestirà ancora di bianco. Lombardi non
ha potuto o saputo rispondere
e se l’è cavata così: «È un tipo di
questioni che possono apparire secondarie, ma che anche
simbolicamente hanno il loro
significato nella vita della Chiesa, nel nostro immaginario, nel
modo di pensare e di riferirsi
alla figura del Papa». Altra questione: una volta uscito di scena, questo Papa sarà ancora infallibile o no? Padre Lombardi:
«Come insegna la teologia l’infallibilità è connessa al ministero e termina con esso. Il problema non si pone». Quindi no,
non sarà più infallibile. Questione che mi spingerebbe a
un’altra domanda, se non fosse
fuori tema: ma prima della proclamazione del dogma dell’infallibilità (18 luglio 1870, poco
prima che gli italiani entrassero a Roma), i papi erano infallibili o no?
3
Non vorrei che questo addensarsi di questioni, o di curiosità, ci impedisse di riferire i discorsi di ieri.
Discorsi molto importanti. Isolo due passaggi: «Riflettiamo
sull’importanza della testimonianza di fede e di vita cristiana di ciascuno di noi e delle nostre comunità per manifestare
il volto della Chiesa e come questo volto venga, a volte, deturpato. Penso in particolare alle
«Il deserto, dove Gesù si ritira,
è il luogo del silenzio, della povertà, dove l’uomo è privato degli appoggi materiali e si trova
di fronte alle domande fondamentali dell’esistenza, è spinto
ad andare all’essenziale e proprio per questo gli è più facile
incontrare Dio. Ma il deserto è
anche il luogo della morte, perché dove non c’è acqua non c’è
neppure vita, ed è il luogo della
solitudine, in cui l’uomo sente
più intensa la tentazione. Gesù
va nel deserto, e là subisce la
tentazione di lasciare la via indicata da Dio Padre per seguire
altre strade più facili e mondane. Riflettere sulle tentazioni a
cui è sottoposto Gesù nel deserto è un invito per ciascuno di
noi a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero nella nostra vita?
Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio
successo, del proprio prestigio,
della propria posizione, ma far
sì che ogni giorno, nelle piccole
cose, la verità, la fede in Dio e
l'amore diventino la cosa più
importante».
A
I SUNNITI
APRONO
SVOLTA SULLA BANCA
Il Vaticano rivela:
«Presto la nomina
del presidente Ior»
S
«Ora relazioni
rispettose
con la Chiesa»
Da Al Azhar, la
più importante
istituzione del
mondo sunnita,
arriva un
segnale per il
Vaticano: si
invoca la
disponibilità a
relazioni con la
Chiesa basate
«sul reciproco
rispetto e
apprezzamento». Una cauta
apertura che
coincide con le
dimissioni di
Benedetto
XVI,
il pontefice che
scatenò la
protesta
musulmana per
la citazione di
un imperatore
bizantino per il
quale l'Islam era
disumano.
«Non ci sono
assolutamente
contatti e tutto
dipenderà dal
nuovo papa»,
ha comunque
ribadito un
collaboratore
del gran
imam Ahmed
el Tayyeb
Padre Federico Lombardi ANSA
Nonostante le dimissioni
pontificie, l’attività del Vaticano
va avanti. Così ieri padre
Federico Lombardi, direttore
della sala stampa vaticana, ha
parlato del futuro dello Ior, la
banca vaticana: «È plausibile
che nei prossimi giorni ci sia la
nomina del presidente. Era un
processo avviato da molto
tempo e non vedo perché si
fermi per la decisione del
Papa». La scelta arriverà al
termine di una selezione molto
lunga, messa a punto da varie
società che hanno svolto una
ricerca a livello mondiale su
autorevoli figure nel mondo
finanziario internazionale, così
come voluto dal segretario di
Stato, Tarcisio Bertone.
IL CORVO DI VATILEAKS
L’ex maggiordomo
«Sono dispiaciuto
ma non sorpreso»
Paolo Gabriele va a lavoro ANSA
E lui la causa di una delle
più grandi e scomode
preoccupazioni di Benedetto
XVI. Ma il suo ex
maggiordomo Paolo
Gabriele, processato e poi
graziato per il caso Vatileaks,
appare sereno. Da martedì, il
giorno dopo le dimissioni del
Papa, ha iniziato il suo nuovo
lavoro: impiegato presso
una cooperativa sociale
dell’Ospedale Bambino Gesù.
Di fatto un incarico legato al
Vaticano. Chi lo conosce dice
che Gabriele, nell’apprendere la
decisione del Pontefice, si sia
dispiaciuto ma non meravigliato
e che si sia lasciato scappare
un «speriamo non mi diano
anche questa colpa».
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notizie
Tascabili
La centrale del disastro
La richiesta della Ue
Crolla un tetto
a Chernobyl
Radioattività ok
Carne di cavallo:
i test del Dna
per i cibi-truffa
La protesta dei costruttori edili
Sotto il peso della troppa
neve sono crollati ieri in
Ucraina il tetto e un muro del
quarto reattore della centrale
atomica di Chernobyl, quello
tristemente nota per l’incidente
del 1986. Fortunatamente il
crollo non ha causato feriti, né
un aumento della radioattività
che è «rimasta nella norma».
«Non ci sono minacce per la
vita o la salute della
popolazione», ha confermato
la Protezione civile russa.
Il tetto crollato era stato
costruito nell’ambito della
messa in sicurezza
dell’impianto dopo il disastro
di 27 anni fa, ma è staccato
dal sarcofago che copre il
reattore danneggiato.
Diecimila caschi gialli
invadono Piazza Affari
«Ci siamo arrabbiati»
Diecimila caschi gialli da lavoro hanno coperto
ieri piazza Affari, a Milano. Un modo suggestivo di
celebrare la «Giornata della collera», organizzata
dall’associazione delle costruzioni edili «per dichiarare
la volontà di fermare un inarrestabile declino e per
rilanciare un settore fondamentale per la tenuta
sociale ed economica del Paese: la perdita produttiva
tra il 2008 e il 2012 è del 26%, pari a 23 miliardi di
euro. In pratica siamo tornati indietro di 40 anni». Con
inevitabile crollo dell’occupazione: dall’inizio della crisi
a oggi sono stati persi 360 mila posti di lavoro. E
mentre in piazza si sono visti, con tanto di casco giallo
in testa, Vendola e Ambrosoli, il presidente di
I caschi in Piazza Affari nel Giorno della Collera ANSA
Confindustria Squinzi manifestava il suo sostegno ai
costruttori: «Non servono promesse, chiediamo
interventi concreti da parte della politica, una vera e
propria terapia d’urto». Intanto all’interno del palazzo
della Borsa il Tesoro ha piazzato 3,4 miliardi di Btp
contro una domanda di oltre 4,7 miliardi, permettendo
al Ftse Mib di guadagnare lo 0,41%. Lo spread
Btp Bund invece è sceso sui 270 punti base.
Christopher Dorner, il "killer dei
poliziotti", morto a Los Angeles AP
Ha ucciso 4 persone
Los Angeles:
il killer di poliziotti
morto in un rogo
Si è conclusa a Los
Angeles, dopo una lunga caccia
all’uomo, la vicenda di Christopher
Dorner, l’ex poliziotto accusato
di aver ucciso 4 persone. L’uomo
aveva dichiarato guerra alle forze
dell’ordine, dopo essere stato
licenziato. Il killer si era rinchiuso
in una baita, che ha preso fuoco,
non lasciandogli scampo.
Dopo l’allarme per le
lasagne alla carne di cavallo,
la Commissione europea ha
invitato tutti gli stati
dell’Unione a effettuare test
del dna sulla carne. Tra il
primo e il 30 marzo dovranno
essere effettuate circa 4 mila
verifiche. Ad annunciarlo è
stato il commissario alla
Salute, Tonio Borg, al termine
della riunione di crisi.
L’obiettivo è capire la reale
ampiezza della truffa ai danni
dei consumatori, ovvero
quanta sia la carne di cavallo
etichettata come 100% carne
di manzo. Bruxelles ha
assicurato che al momento
«non è un problema di
sicurezza alimentare».
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
SI CERCA L’AEREO
Nelle Antille Olandesi
il borsone di Missoni
Il borsone di Vittorio
Missoni (nella foto Ansa) è stato
ritrovato quattro giorni fa sulla
costa sudorientale dell’isola di
Bonaire, Antille Olandesi. Una
scoperta che, abbinata a quella di
una prima sacca arrivata a
Curaçao, ha permesso di definire
un’area di 10 miglia marine a nord
dell’isola di Gran Roque in cui
molto probabilmente il 4 ottobre è
caduto l’aereo con a bordo
Missoni e altri tre italiani.
lafrase
DEL GIORNO
Berlusconi sui pm d
«Sono giacobini»
Grillo, svolta in tv
Il Cav attacca i giudici: «Condizionano il voto»
Prima intervista per il comico: domenica su Sky
Silvio Berlusconi, 76 anni ANSA
FILIPPO CONTICELLO
L’elenco si fa più robusto
ogni giorno che passa: 10 anni
in appello per Niccolò Pollari,
ex numero uno del Sismi, per il
rapimento Abu Omar del 2003;
4 per Raffaele Fitto, ex presidente della Puglia ed ex ministro del governo Berlusconi,
per corruzione in una storia di
appalti nella sua regione. Senza scordare le tangenti di
Finmeccanica che imbarazzano la Lega, c’è pure l’accusa di
associazione per delinquere al
governatore lombardo Roberto
Formigoni per il caso Maugeri.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale il centrodestra
ha più di uno scandalo da maneggiare e così il Cavaliere è tornato a scatenare una vecchia offensiva. Ha parlato di una «manona giudiziaria» che influenza le elezioni: «È saltato il normale rapporto tra i poteri dello
Stato. La magistratura sta letteralmente mandando in malora
Beppe Grillo, 64 anni REUTERS
Monti chiude
al centrodestra
e punge Vendola:
«Con lui non si può
riformare niente»
l’Italia con una azione giacobina. È terribile ed avanza senza
limite mentre il governo è paralizzato». Il Cav si è detto «certo» che le azioni dei giudici influiranno sul voto, ma alle sue
bordate ha risposto l’associazione nazionale magistrati: «Sono
attacchi assolutamente infondati: intervenga il Csm per respingere queste pressioni», ha
fatto sapere il presidenti, Rodolfo Sabelli.
Sorpresa Grillo Da Monte dei Paschi a Finmeccanica, passando
per Formigoni e Fitto: Beppe
Grillo si sta nutrendo degli
scandali, ma per aumentare i
consensi userà la carta a sorpresa dell’intervista televisiva. Ha
scelto Sky TG24: sarà in diretta
domenica alle 20.30 e in differita in chiaro alle 21 su Cielo. Nell’attesa si è allenato con interviste radiofoniche utili per annunci forti: «È necessario un governo di salute pubblica che
può essere garantito solo da
una vittoria del Movimento 5
Stelle. Il gruppo parlamentare
avrà un portavoce che cambierà ogni 3 mesi. In Europa voglio
ridiscutere tutti i trattati e fare
un referendum sull’euro». La rimonta elettorale del M5S allarma gli altri partiti, ma sta preoccupando anche il comico genovese: «Se dovesse succedere
questo botto elettorale, saremmo anche un po’ in difficoltà,
dovremmo organizzarci e scegliere le persone in fretta», ha
ammesso a sorpresa Grillo.
Monti bacchetta Anche il premier Monti ha divorato la giornata politica, correggendo la linea del suo movimento: «Niente apertura a Vendola: le sue
opinioni non sono in linea con
l’interesse Paese, se cambia
idea chi lo sa...». Nel dettaglio,
il Professore pensa che i suoi avversari, Bersani e Vendola a sinistra, Berlusconi e Maroni a
destra, abbiano un problema
comune: «È l’impossibilità di
governare da soli. Pd e Sel non
darebbero garanzie sul fronte
dello sviluppo e della crescita;
con Pdl e Lega ci sarebbe invece il rischio di un nuovo incendio finanziario sui mercati». Le
bacchettate del Prof non sono
certo gradite in area Pd: «Con
tutti i problemi che ha questo
Paese, il guaio è Vendola?», si è
chiesto ieri Bersani. Ad Avellino, ultima tappa del tour campano, ha ribadito il suo proposito per il futuro: «Noi abbiamo
una coalizione con Vendola:
prima vinciamo e dopo lascerò
la segreteria».
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SILVIO?
È SOLO
UN GUITTO
«Berlusconi
è un guitto
che ha
perso la
credibilità di
fronte al
mondo. Non
mi candido
per far
perdere
nessuno,
voglio che la
vecchia
destra e la
vecchia
sinistra
cadano sotto
il peso dei
loro errori.
Penso ci sia
un tragitto di
interlocuzione con amici
leghisti
quando
capiranno
che il Cav è
il piombo
che li porta
a fondo»
OSCAR
GIANNINO
LEADER
DI «FERMARE
IL DECLINO»
VIA AL NUOVO PROCESSO
Strage via d’Amelio:
5 i rinvii a giudizio
Il nuovo processo per la
strage di via d’Amelio in cui
morirono Paolo Borsellino e la
sua scorta si aprirà il 22 marzo
SVOLTA SUL BILANCIO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
davanti alla Corte d’Assise di
Caltanissetta. Cinque i rinviati a
giudizio: i capimafia Salvatore
Madonia e Vittorio Tutino e i
falsi pentiti Vincenzo Scarantino,
Francesco Andriotta e Calogero
Pulci. Il pentito Gaspare
Spatuzza sarà processato
domani con il rito abbreviato.
TANGENTI L’APPALTO DI 12 ELICOTTERI
L’Ue: «Più tempo
per ridurre il deficit
se la crescita cala»
Se la crescita peggiora
in modo «inaspettato», l’Ue
accorderà ai Paesi in deficit
eccessivo più tempo per
risanare i conti e riportare il
disavanzo sotto il 3%: lo ha
detto con una lettera il commis
sario agli Affari economici Olli
Rehn (nella foto Ap), e con
perfetto tempismo il premier
francese Jean Marc Ayrault ha
annunciato che la Francia non
riuscirà a ridurre il deficit al 3%
entro il 2013, come richiesto. La
decisione non tocca l’Italia che
«non è in deficit eccessivo»,
ha spiegato Palazzo Chigi: del
resto, il nostro Paese ha
incassato i complimenti di Rehn
che nella lettera spiega che
l’Italia «ha convinto i mercati»
con «politiche credibili».
Il presidente e a.d. Finmeccanica Giuseppe Orsi,
arrestato per corruzione internazionale ANSA
L’India attacca
su Finmeccanica
«Non paghiamo»
Nuova Delhi indaga e congela
gli accordi: titolo k.o. in Borsa
DANIELE VAIRA
C’È PURE L’OK DI OBAMA
Libero scambio
tra Europa e Usa:
verso l’accordo
Si lavora su quello
che l’Ocse ha già definito
«l’accordo del secolo»: Stati
Uniti e Europa proveranno
infatti a costruire una zona
di libero scambio. A dare
l’annuncio del via libera
politico al negoziato è stato
Barack Obama, che ha
parlato di «un commercio
libero ed equo attraverso
l’Atlantico». Poco dopo,
Bruxelles e Washington
hanno pubblicato la
dichiarazione congiunta di
conferma firmata da Obama,
Van Rompuy e Barroso.
La trattativa potrebbe
partire già prima dell’estate
e durerà almeno due anni.
Il giorno dopo lo scandalo che ha colpito
Finmeccanica, il cui presidente e a.d. Giuseppe
Orsi, è stato arrestato con l’accusa di aver pagato
una tangente da 51 milioni di euro per assicurarsi la vendita di 12 elicotteri all’India, è stato proprio il governo di Nuova Delhi a farsi sentire. E lo
ha fatto con toni decisi attraverso il ministero della Difesa. Prima conseguenza è stata la sospensione dei pagamenti all’azienda italiana per la
commessa incriminata da 750 milioni di dollari.
Il governo indiano ha aggiunto non accetterà la
consegna di alcun velivolo fino a quando non sarà stata completata un’inchiesta della polizia indiana sulle accuse per tangenti. E il ministro della Difesa A. K. Antony si è spinto più in là, ipotizzando che l’acquisto dei 12 elicotteri Augusta
Westland (anche l’a.d. della società Bruno Spagnolini è stato arrestato) possa saltare. La prima
conseguenza è stata che il titolo della holding
italiana è stato congelato in Borsa per eccesso di
ribasso per alcune ore. Al ritorno nelle contrattazioni, le azioni hanno confermato il calo perdendo il 4%. Ieri Orsi si è difeso: «I giudici capiranno
che ho fatto il bene dell’azienda».
Poteri a Pansa Ieri, intanto, il cda di Finmeccanica, convocato d’urgenza ha deciso di revocare le
deleghe a Orsi, da martedì in carcere, e di nominare Alessandro Pansa a.d. con deleghe a presidente fino al 15 aprile, data della prossima assemblea degli azionisti. Vice presidente sarà Guido Venturioni. La scelta dei manager, che sedevano già nel board dell’azienda, rappresenta una
soluzione ponte nel solco della continuità del
gruppo. Anche il premier Mario Monti è intervenuto sulla questione: «Ora che tutto è chiaro il
governo punta ad una governance efficace ed a
personalità di alto livello per la Finmeccanica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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42
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
Berlino. Assente il regista, a
raccogliere i complimenti sono
stati il protagonista Geoffrey Rush
(nella foto) ed Ennio Morricone,
autore della colonna sonora. Il film,
dopo il successo in Italia, è stato
già acquistato in dieci paesi (tra
cui gli Stati Uniti). In Germania «La
migliore offerta» esce il 21 marzo.
APPLAUSI AL FESTIVAL
Il film di Tornatore
convince Berlino
Applausi per «La migliore
offerta», il film di Giuseppe
Tornatore (nella foto) presentato
fuori concorso al Festival di
L’EVENTO DI NICKELODEON
Le star di Hollywood
premiate dai bimbi
Sport, musica, cinema: quali
star voteranno i bambini come
migliori artisti del 2013? È iniziato il
countdown verso i «Kids Choice
Sanremo sbanca
Ascolti da capogiro
E si ride con le bellone
Le polemiche al debutto portano 13 milioni di spettatori
Refaeli-Bruni regine di eleganza nella seconda serata
in un abito nero mozzafiato,
suona un pezzo alla batteria:
«Ho appena iniziato a prendere lezioni», confessa. Ma c’è anche l’altra bellezza messa in
campo da Fabio Fazio, cioè
Carla Bruni, spesso criticata
per aver protetto il terrorista
Cesare Battisti. In un serissimo completo grigio, abbraccia
la chitarra e canta subito un
brano del disco appena uscito.
Chiacchiera con Fazio della
sua vita da ex première dame
di Francia e solo dopo arriva la
gag con la Littizzetto, torinese
come la Bruni. «Siamo state separate alla nascita, eravamo
due gemelle diverse... È nata
gnocca, è nata ricca, ha fatto
la modella ed è diventata una
delle top model più richieste
del mondo. Ha deciso di sposare un francese ed è diventato
presidente, si è messa a cantare ed ha venduto milioni di dischi. Ha più culo che anima
’sta donna, potrebbe vincere
Sanremo anche senza gareggiare», continua Lucianina.
Poi, le due conterranee si siedono sui gradini del palco e
duettano: la comica storpia
uno dei brani più famosi di
«
Siamo state
separate alla
nascita, eravamo
due gemelle
diverse...
LUCIANA LITTIZZETTO
SU CARLA BRUNI
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANIA ANGELINI
SANREMO
Avrebbe dovuto essere il
festival del cambiamento: meno ospiti e più spazio alle canzoni. E invece anche questa
volta gli ascolti del debutto
(12 milioni e 969 mila spettatori di media e punte di 17 milioni per l’imitazione di Bersani) hanno dimostrato che il ciclone Crozza, con tanto di contestatori, ha fatto centro: ha
oscurato le esibizioni dei Big,
riuscendo a superare la prima
serata dell’anno scorso, quella
dell’accoppiata Morandi-Celentano. E dei contestatori si è
parlato parecchio ieri, in conferenza stampa: cinque in tutto
secondo gli organizzatori. Tra
SALTATA L’ESIBIZIONE
Ricchi e Poveri:
dramma per Franco
Muore il figlio
(s.an.) La notizia ha
rovinato l’entusiasmo per gli
ascolti del debutto del Festival.
In conferenza stampa, ieri,
Fabio Fazio ha annunciato che i
Ricchi e Poveri non
avrebbero partecipato alla
serata a causa della morte del
figlio di Franco Gatti, il «baffo»
del gruppo: Alessio, 22 anni, è
stato trovato morto nella sua
casa di Nervi (Ge). All’inizio
si è parlato di overdose, ma il
padre smentisce: «Aveva il
terrore della droga».
questi anche Letterio Munafò,
vicepresidente del Lecce.
Lo show E così, dopo la notte
delle polemiche parte la seconda serata: proprio all’inzio Luciana Littizzetto ringrazia il
pubblico e scherza: «Ci hanno
visto pure i calciatori della Juve mentre giocavano col Celtic». Lo spettacolo inizia con
l’omaggio a Modugno di Beppe Fiorello che interpreta "mister Volare" nella fiction di Rai
1. Lo show decolla: in un’edizione senza vallette, arrivano
le bellissime. La prima ad uscire è Bar Refaeli, la super top
model incoronata da Maxim
Usa come la donna più sexy
del mondo. «Ciao Bar, posso
chiamarti chiosco?», interviene la Littizzetto. La 28enne
israeliana sorprende quando,
Tra gag
e musica
A sinistra
Luciana
Littizzetto
accompagnata
alla chitarra da
Carla Bruni. A
destra Beppe
Fiorello canta
Domenico
Modugno
e la modella
israeliana Bar
Refaeli, in
versione sexy
batterista ANSA
Carlà e lo rende esilarante. Alla comicità di Lady Littizzetto
si alterna quella di Neri Marcorè in una delle imitazioni
più famose del suo repertorio,
Alberto Angela: la par condicio qui non è a rischio e le battute scivolano via. Intanto la
musica va avanti, con le canzoni dei big e i rispettivi «presenter». Si parte con i Modà e si
finisce con Elio e le Storie Tese, più i primi quattro giovani
in gara. E pure ieri non sono
mancati gli sportivi: Max Biaggi, l’oro ai Giochi di Londra nel
tiro a volo Jessica Rossi e le azzurre del fioretto femminile
guidate da Elisa Di Francisca.
Qualche ritornello, comunque, comincia ad entrare in testa: in fondo questo resta pur
sempre il regno delle canzoni.
LA CINQUINA VINCENTE
Mora furioso con Fede e Signorini
«Maestri di avidità e opportunismo»
Il lotto dà i numeri
per gli innamorati
FRANCESCO VELLUZZI
MILANO
Le più grandi delusioni?
«Alfonso Signorini ed Emilio Fede. Alfonso lo ritenevo uno dei
miei cinque migliori amici, l’ho
aiutato molto nella sua ascesa.
Dopo l’arresto non mi ha scritto
nemmeno una lettera. Mi ha insegnato il significato della parola opportunismo. Fede, invece,
è troppo attaccato al potere e al
denaro. Se non gli avessi dato
quei soldi, forse avrei evitato il
fallimento. L’ho cancellato dalla mia vita». Sono il direttore
«La mia
verità» di Lele
Mora, Roberto
Maggi Editore,
155 pagine
l’abisso l’agente è partito per
raccontare e raccontarsi.
Suicidio Scrive anche del tenta-
tivo di suicidio. Era il 30 dicembre del 2011 e anche allora a
salvarlo furono i figli. Poi le
chicche su due personaggi
che a lungo hanno fatto
parte della sua vita: «Berlusconi? Non lo vedo dal 7
gennaio 2011, è un grande
uomo, ma solo come capita
ai re». Fabrizio Corona? «Ha
fatto bene a costituirsi, ma è
malato, soffre di disturbo bipolare, spero lo aiutino».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CONTESTÒ
CROZZA
Il gioco del lotto fa una
dedica agli innamorati: e
suggerisce 5 numeri legati alla
ricorrenza e alla figura di San
Valentino. Questa la cinquina:
2 (il numero dell’Amore nella
smorfia napoletana), 19 (la
passione), 40 (il cieco: rimanda
a una leggenda sul Santo), 80
(l’innamorato) e l’85 (il bacio).
Andrea Monti, la direzione e tutti i colleghi della Gazzetta dello Sport partecipano con grande
affetto al dolore di Giovanna Calvenzi e dei familiari per la scomparsa di
Gabriele Basilico
protagonista della cultura visiva internazionale,
straordinario testimone della vita e delle forme
del nostro tempo. - Milano, 13 febbraio 2013.
Tutti gli amici di SportWeek abbracciano Giovanna e ricordano
Gabriele Basilico
fotografo e persona eccezionale.
- Milano, 13 febbraio 2013.
L’ADDIO AVEVA 69 ANNI
È scomparso
Basilico,
il fotografo
delle città
S
È il vicepresidente
del Lecce
Si chiama
Letterio
Munafò,
residente a
Legnano (Mi),
ma nato a
Lecce 65 anni
fa, è
imprenditore e
ha un passato
politico come
consigliere
comunale del
Pdl. È lui (nella
foto) uno dei
contestatori che
martedì sera ha
interrotto lo
show di
Maurizio Crozza
al teatro Ariston
di Sanremo.
Presidente degli
agenti della
Carige
Assicurazioni,
ma anche
vicepresidente
del Lecce
Calcio, ieri ha
ribadito la sua
posizione:
«C’era tanta
gente a
contestare. Non
è stata una
protesta
organizzata: ora
basta politica
all’Ariston»
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IL LIBRO DI LELE HA PRESENTATO «LA MIA VERITÀ», DAL CARCERE A BERLUSCONI E CORONA: «È MALATO»
del settimanale Chi e l’ex direttore del Tg4 i principali bersagli
di Lele Mora, l’agente dei famosi che ieri, in una sala affollatissima del circolo della stampa di
Milano, ha presentato il suo libro La mia verità, scritto con
Matteo Menetti e con l’aiuto
della figlia Diana (Maggi Editore). Proprio ai figli Mora dedica il libro: «Senza Mirko e Diana la mia durissima detenzione sarebbe stata impossibile
da sopportare». Una reclusione nella cella numero 25
di 407 giorni. L’accusa: bancarotta fraudolenta. Proprio da quei giorni nel-
A
Awards 2013» di Nickelodeon
con le nomination nelle diverse
categorie. L’evento si terrà il 23
marzo a Los Angeles, ma sarà
visibile in Italia su Nickelodeon
(Sky 605 e 606, ore 20.30) il 27
marzo. Si spazia da Adele a
Justin Bieber, si va da Johnny
Depp a Scarlett Johansson.
Uno scatto di Beirut dopo la guerra
Gabriele Basilico, morto ieri a Milano a 69 anni, vedeva il mondo alla rovescia attraverso l’obbiettivo delle sue fotocamere a banco ottico. E poi
lo raccontava a modo suo. Rigorosamente in bianco e nero,
possibilmente senza persone,
città vuote, ma piene di se stesse. I paesaggi urbani erano i
suoi soggetti preferiti, gli scatti di Milano, delle fabbriche di
Milano, di Beirut, la Beirut ferita dopo la guerra, di Genova e
del suo porto, sono quelle che
lo hanno reso più famoso fino
a farlo diventare uno dei fotografi italiani più apprezzati e
conosciuti.
Città teatro Era il «voyeur» delle città, un «narratore dei luoghi», come gli piaceva definirsi, l’architetto della fotografia
e non soltanto per la laurea
che aveva preso al Politecnico
di Milano negli anni Settanta.
Progettava e costruiva attraverso il mirino delle sue enormi macchine fotografiche che
si portava dietro con il cavalletto. «La città è il teatro dove si
svolge il ritmo dell’identità urbana», diceva. Alla fotografia
di architettura è arrivato dopo
aver cominciato con i reportage e la politica sulla scia dei
maestri di tutti, Robert Capa,
Cartier-Bresson, l’agenzia Magnum. E dopo essersi stufato
di fare foto uguali a quelle di
tutti gli altri, ha «architettato»
una strategia d’uscita e dall’area industriale di Milano ha
conquistato il mondo. Il suo ultimo libro Leggere le fotografie
in 12 lezioni (edito da Rizzoli)
era scritto per insegnare agli
altri, come gli piaceva fare,
spesso insieme a Giovanna Calvenzi, la moglie compagna di
vita e di lavoro che per tanti
anni è stata la photo editor del
nostro Sportweek. E a lei va il
grande abbraccio di tutta la famiglia della Gazzetta.
u.zap.
Il milanese
Gabriele
Basilico
aveva 69 anni
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013
43
ALTRI MONDI
Oroscopo
LE PAGELLE
DI ANTONIO CAPITANI
23/9 - 22/10
Bilancia 6-
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
Ariete 8
Toro 6,5
Gemelli 7+
Cancro 5,5
Leone 7,5
Vergine 7
IL MIGLIORE
Tutto è trionfo,
successo e
soddisfazione, oggi,
tutto inizia e procede
alla grande. E fantasie
suine elettrizzano il
San Valentino
sera
La fatica c’è e
nessuno v’aiuta: tirate
fuori gli zebedei e
vincerete, non solo nel
lavoro. Il sudombelico
appare redivivo e
espleta mucho.
Le amicizie vi
consolano, vi
sorreggono, vi amano.
La vostra materia
grigia, poi, diventa
luminosa. Creatività
pure suinerrima.
C’è nervosismo, oggi,
pure fornicatorio:
servono strategia,
controllo, furbizia e
pazienza. E don’t romp
se sorgessero degli
obblighi.
Fiuto e carisma
aumentano. Idem la
fortuna, appollaiata
sui vostri glutei
bombati e santi. Viaggi
proficui, lavoro e
fornicazione al top!
Le tensioni ci sono. Ma
oggi il lavoro risolleva
tutto: fiducia,
autostima, saldo
bancario. E San
Valentino è all’insegna
dell’ormon. Uau.
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Scorpione 7
Sagittario 7,5
Capricorno 5,5
Acquario 7
Pesci 7
Il lavoro di fino premia
lautamente. Anche se
dovete farvi i glutei
come due porte da
calcio, per la fatica. E
andate pure in rete
suina!
Luna carica di energia
positiva per l’animo,
per il lavoro, per i
soldi. Fors’anche per il
sudombelico.
Strafighe le condizioni
di forma.
Giornata in salita. Ma
non va così di sfiga,
anzi, dietro le
apparenze si celano
vantaggi concreti,
vedrete. Fornicazione
friccicarella.
Il successo, oggi,
risiede nei colloqui, nei
viaggi, nelle idee. E
nella loquela. Il lavoro
fila, ma il sudombelico
is a little
mummifiched.
News di soldi vi
sollevano. Ma pure il
lavoro gratifica,
risarcisce, vi fa attirare
stima e simpatia. San
Valentino fa infine rima
con suino.
MAXIMILIANO LOPEZ
Gli zebedei
caracollano, gli
impegni vi chiedono di
farvi un sedere come il
teatro Ariston. E non si
fornica. Giornatina
faticosa: state su.
L’attaccante argentino
della Sampdoria è
nato a Buenos Aires, il
3 aprile 1983. In Italia
ha giocato anche con
la maglia del Catania
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro
RAIUNO
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
RETE 4
LA 7
IL VIDEO
8.00
10.00
10.55
12.00
13.30
14.10
15.15
17.00
17.10
18.50
20.00
6.40
9.40
10.00
11.00
13.00
14.00
17.00
18.15
18.45
19.35
20.30
8.00
10.10
11.00
11.30
12.00
13.10
14.00
15.10
16.00
19.00
20.35
8.50
10.00
11.00
13.00
13.40
14.45
16.15
16.55
18.50
20.00
20.40
6.40
8.45
12.25
12.55
13.40
15.00
15.50
16.45
17.40
18.30
19.20
10.50
11.30
12.00
12.55
14.00
14.45
15.30
16.35
16.45
18.55
19.35
9.50
11.00
12.30
13.30
14.05
14.45
16.50
Tiro a segno,
Campriani ci svela
la sua vita inglese
TG1
UNOMATTINA
CHE TEMPO FA
LA PROVA DEL CUOCO
TG1
VERDETTO FINALE
LA VITA IN DIRETTA
TG1
CHE TEMPO FA
L'EREDITÀ
TG1
CARTONI
SABRINA VITA DA...
TG2 INSIEME
I FATTI VOSTRI
TG2
TELEFILM
ELEZIONI 2013
TG2
SQUADRA SPECIALE
IL COMMISSARIO REX
TG2
AGORÀ
LA STORIA SIAMO NOI
CODICE A BARRE
BUONGIORNO ELISIR
TG3
LENA, AMORE...
TGR - TG3
LA CASA NELLA...
GEO & GEO
TG3 - TGR - BLOB
UN POSTO AL SOLE
MATTINO CINQUE
TG5
FORUM
TG5
SOAP
UOMINI E DONNE
AMICI
POMERIGGIO CINQUE
AVANTI UN ALTRO!
TG5
STRISCIA LA NOTIZIA
CARTONI
TELEFILM
STUDIO APERTO
METEO.IT
CARTONI
LUPIN III
WHITE COLLAR
CHUCK
LA VITA SECONDO JIM
STUDIO APERTO
C.S.I.
RICETTE DI FAMIGLIA
TG4
DETECTIVE IN CORSIA
LA SIGNORA IN...
TG4
FORUM
RESCUE SPECIAL
MY LIFE
INSONNIA D'AMORE
TG4
TEMPESTA D'AMORE
COFFEE BREAK
L’ARIA CHE TIRA
I MENÙ DI BENEDETTA
TG LA7
TG LA7 CRONACHE
IL FIUME DELL’IRA
IL COMMISSARIO
CORDIER
18.50 I MENÙ DI BENEDETTA
20.00 TG LA7
20.30 OTTO E MEZZO
20.35 63° FESTIVAL
DI SANREMO
21.00 ELEZIONI 2013
Attualità
21.05 PERFETTI
INNAMORATI
21.10 COLAZIONE
DA TIFFANY
20.20 INTER - CLUJ
Europa League
21.10 THE CLOSER
Telefilm
21.10 BERSAGLIO MOBILE
Attualità
23.40 TG1 60 SECONDI
0.30 RAI PARLAMENTO
ELEZIONI 2013 MESSAGGI
AUTOGESTITI
23.00 DARK BLUE
23.50 TG2
0.05 HOMELAND
SECURITY
1.40 METEO 2
23.10 ELEZIONI 2013
23.20 RITRATTI:
GINO BRAMIERI
0.00 TG3 LINEA NOTTE
0.10 TG REGIONE
23.50 UFFICIALE
E GENTILUOMO
0.25 METEO.IT
2.30 TG5 - NOTTE
2.55 METEO.IT
23.05 EUROPA LEAGUE SPECIALE
0.30 CONTAGION
1.10 METEO.IT
2.25 SPORT MEDIASET
23.10
0.50
1.25
1.51
2.50
23.30
0.35
0.40
0.55
1.00
Film sul
Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
06.41 DANIELLE STEEL:
PORTO SICURO
Film
PREMIUM CINEMA
08.30 BENVENUTI AL NORD
Film
PREMIUM CINEMA
10.25 COM'E' BELLO FAR
L'AMORE
Film
PREMIUM CINEMA
12.09 TOWER HEIST:
COLPO AD ALTO
LIVELLO
Film
PREMIUM CINEMA
12.42 IL GUSTO
CALCIO
19.00 SPARTA PRAGA CHELSEA
Europa League
MP Calcio 1, Sky Sport 3, Sky
Calcio 2
15.15 NAPOLI - LECCE
Europa League
Sky Sport Extra
19.00 AJAX STEAUA BUCAREST
Europa League
Sky Calcio 3
2
11
ANCONA
3
6
min max
-4
5
BARI
6
9
BOLOGNA
0
7
CIELO
VENTI
CAGLIARI
3
11
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
1
5
4
12
1
9
CATANIA
NHL. ESPN America
9.45
20.00 SNOOKER: WELSH
OPEN
Slalom speciale femminile.
Da Schladming, Austria
Eurosport, Rai Sport 1
0 8
Milano
6 6
3 8
Venezia
3 8
Torino
2
1
3
3
7
L'AQUILA
-2
6
MILANO
-3
2
ROMA
NAPOLI
6
12
2 12
8
11
Mossi
PERUGIA
2
6
POTENZA
0
3
REGGIO CALABRIA
9
13
ROMA
2
12
TORINO
-6
8
Agitati
Nebbia
Il sole oggi
MILANO
ROMA
-5
TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:29
17:46
7:09
17:39
1
3
VENEZIA
-3
8
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Franco Arturi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Ruggiero Palombo
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTI
Roland Berger
Giuseppe Rotelli
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Andrea Bonomi C., Fulvio Conti,
Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni,
Paolo Merloni, Carlo Pesenti,
Giuseppe Vita
DIRETTORE GENERALE
Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
Firenze
2 10
Perugia
1
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
Domani
Dopodomani
Nubi in aumento sul medio e basso Tirreno con
piogge sulle isole, sul Tirreno in mare e, verso
sera, piogge anche tra Lazio, Campania, Molise,
Abruzzo e tra Calabria e Sicilia. Fiocchi a
700/900 m. Più soleggiato altrove.
Un impulso instabile da Nord raggiunge le regioni
del medio e basso Adriatico e quelle meridionali
apportando nubi diffuse, rovesci e anche locali
nevicate a 800/1000 m. Tempo asciutto e con
sole prevalente sul resto del Paese.
9
6
8
5
L’Aquila
1
4
Campobasso
0
Napoli
4
Bari
6
4
Potenza
13
4
10
3 2
Cagliari
Catanzaro
13
3
Palermo
9
Reggio Calabria
7 13
7 12
9
Sorge
www.gazzetta.it
Ancona
GENOVA
Neve
Champions League
15.00 CALCIO: FAN CLUB
MILAN
15.30 CALCIO: FAN CLUB
ROMA
16.00 CALCIO: FAN CLUB
INTER
16.30 CALCIO: FAN CLUB
LAZIO
9
8
Molto forti
PALERMO
Dopo l’impresa della Juve
in Scozia, nella tana del
Celtic e l’ipoteca messa
sui quarti di Champions, i
tifosi si mostrano molto
fiduciosi circa il trionfo
finale. È possibile per il
67.4% dei votanti.
Bologna
Genova
Coperto
Calmi
Champions League. Highlights
12.30 CALCIO:
CELTIC - JUVENTUS
3 10
Forti
Temporali
CALCIO:
REAL MADRID MANCHESTER UNITED
Una circolazione instabile continua a interessare il
Sud e localmente il medio Adriatico con piogge e
locali nevicate fino in collina tra Marche e
Abruzzo, a 8/900 m sul Sud Appennino. Tempo
stabile e con più sole altrove.
Trieste
Trento
Aosta
Il trionfo della Juve:
ora la Champions
diventa possibile
12.00 CALCIO:
VALENCIA PARIS SAINT
GERMAIN
Champions League. Highlights
SKY SPORT 1
Oggi
Rovesci
MARI
Halfpipe. Da Sochi, Russia
Rai Sport 2
9.00
MONDIALI
Da Newport
Eurosport, Eurosport 2
Moderati
Pioggia
TAMPA BAY LIGHTNING
- WASHINGTON
CAPITALS
SCI ALPINO
Nuvolo
FIRENZE
Slalom parallelo. Da Sochi, Russ a
Eurosport 2, Rai Sport 2
Serie A. Rai Sport 1
Da Newport, Inghilterra
Eurosport, Eurosport 2
Europa League
Sky Calcio 3
11.00 COPPA DEL MONDO
Niccolò Campriani (nella
foto), oro e argento nel
tiro a segno a Londra, è
tornato in Inghilterra per
un master in Ingegneria
dello sport. Siamo andati
a trovarlo per inaugurare
una campagna «olimpica»
IL SONDAGGIO
Champions League. Highlights
SNOWBOARD
20.30 VALPELLICE - ALLEGHE
OMNIBUS NOTTE
TG LA7 SPORT
PROSSIMA FERMATA
MOVIE FLASH
OTTO E MEZZO (R)
11.00 CALCIO: SHAKHTAR
DONETSK BORUSSIA
DORTMUND
Slalom gigante femminile.
Da Schadming, Austria
Eurosport, Rai Sport 1
16.00 COPPA DEL MONDO
HOCKEY GHIACCIO
1.30
21.00 TOTTENHAM - LIONE
ALGHERO
AOSTA
OKLAHOMA CITY
THUNDER MIAMI HEAT
14.30 SNOOKER: WELSH
OPEN
Europa League
MP Calcio, MP Calcio HD, Sky
Sport 1, Sky Calcio 1, Italia 1
Ieri
Northern Trust Open. Da Pacific
Palisades, Stati Uniti
Sky Sport 2
BILIARDO
21.00 INTER - CLUJ
A CURA DI
21.00 US PGA TOUR
NBA
Sky Sport 2
Europa League
MP Calcio 1, Sky Sport 3, Sky
Calcio 2
GazzaMeteo
Legenda
2.00
13.15 MONDIALI
PGA European Tour. Da Eastern
Cape, Sudafrica
Sky Sport 2
Eurolega
SportItalia
21.00 BORUSSIA
MÖNCHENGLADBACH LAZIO
19.00 NAPOLI VIKTORIA PLZEN
Europa League
MP Calcio, MP Calcio HD,
Sky Sport 1, Sky Calcio 1
12.30 AFRICA OPEN
20.45 EFESO - REAL MADRID
Europa League
Sky Calcio 4
18.00 ZENIT LIVERPOOL
GOLF
17.00 CSKA MOSCA PANATHINAIKOS
Eurolega
SportItalia 2
21.00 ATLETICO MADRID RUBIN KAZAN
Torneo di Viareggio
Rai Sport 1
BASKET
BONES
DONNAVVENTURA
TG4 NIGHT NEWS
MUSIC LINE
LA SIGNORA HA...
Catania
6 13
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Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 10134 Torino S Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali
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Il sole domani
MILANO
La luna
ROMA
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Tramonta
Sorge
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ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011
La tiratura di mercoledì 13 febbraio
è stata di 379.946 copie
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
10 feb.
18 feb.
25 feb.
4 mar.
COLLATERALI
*con Passione Rally N. 1 e 5,19 - libro Ronaldo il Fenomeno e 14,19 - con The Coldplay Collection N. 4 e 11,19
- con Carosello N. 6 e 6,19 - Wrestling Heroes N. 7 e
12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 8 e
11,19 - con Michel Vaillant N. 11 e 4,19 - con Leggende
del Motociclismo N. 13 e 12,19 - con Cavalieri dello
Zodiaco N. 16 e 11,19 - con I Love Travel N. 21 e 5,19 con La Cucina Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze
Armate N. 26 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 25 e 11,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 41 e
6,19 - con Aerei da Combattimento N. 44 e 14,19 - con
Le Stelle della NBA N. 35 e 6,19 - con Adesso Fai da te
e 6,19 - con Ferrari Racing N. 45 e 14,19 - con Max e
3,50 - con SportWeek e 2,70
PROMOZIONI
ARRETRATI
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Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 28; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50;
Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
44
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2013