Il commercio elettronico del vino tra pro
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Il commercio elettronico del vino tra pro
NOTIZIE Not_ERS _4_2002inizio.qxd 19/09/2002 14.56 Pagina 6 Il commercio elettronico del vino tra prospettive di sviluppo ed aspettative delle aziende vitivinicole friulane R. Bini, S. Di Santolo, F. Donati - Università di Udine Internet come lo conosciamo oggi nasce nel 1957 per scopi essenzialmente militari. Negli anni ’80, con la diffusione capillare dei personal computer nella pubblica amministrazione e, in seguito, anche a livello familiare, si realizzano tutti i presupposti per lo sviluppo della Rete non solo per scopi ludico-scientifici, ma soprat- tutto per scopi commerciali Molte aziende comprendono le enormi potenzialità che Internet offre nel campo della pubblicità e del marketing per i vari settori merceologici. Anche il settore vitivinicolo comincia ad essere interessato da un fenomeno entrato ormai nel nostro costume. Mercato e clienti In base a recenti indagini, il genere di sito preferito dagli italiani che navigano in Internet è rappresentato dai motori di ricerca, seguito, nell’ordine, da siti che trattano informazioni e notizie, elettronica e computer, erotismo ed educazione. I siti enogastronomici si stanno rivelando come luoghi ideali per il perfezionamento delle transazioni on line. I siti e i portali che commerciano in vino attirano, di norma, un cliente che naviga con frequenza giornaliera in Internet, che fa altri acquisti on line e che ha una cultura e una capacità di spesa superiore alla media. Questo soggetto é un intenditore di vini di qualità ed in genere di prodotti di difficile reperibilità sul mercato tradizionale. Il commercio elettronico Acquisti on-line in Italia In ambito nazionale lo shopping in rete sta guadagnando consenso e registra un alto livello di soddisfazione sia per il consumatore sia per l’azienda che lo propone. In Italia il 15% degli utenti opera acquisti on line in maniera programmata: gli acquirenti sono in prevalenza maschi (56%) con un’età inferiore a 34 anni. Il cybershopper italiano è molto simile al collega dei mercati più sviluppati: giovane, di reddito medio-alto, di sesso maschile e con un alto livello di scolarità (GotoWeb, 2001). Tra le dinamiche che portano all’acquisto via Internet, la notorietà del marchio (brand) è il primo tra i fattori di preferenza da fonti del consumatore. La marca svolge, di norma, un ruolo più rilevante rispetto a quello svolto dalle caratteristiche intrinseche del pro- La Commissione UE nella Comunicazione «Un’iniziativa europea in materia di commercio elettronico» (COM 97/157), definisce il commercio elettronico come «lo svolgimento di attività commerciali e di transazioni per via elettronica e comprende attività diverse quali: la commercializzazione di beni e servizi per via elettronica; la distribuzione on line di contenuti digitali; l’effettuazione per via elettronica di operazioni finanziarie e di borsa; gli appalti pubblici per via elettronica ed altre procedure di tipo transattivo delle Pubbliche Amministrazioni» In base ai soggetti coinvolti il commercio elettronico può essere distinto in: • Business-to-Businness (B2B), commercio elettronico tra aziende; • Business-to-Consumer (B2C), commercio elettronico che riguarda la fornitura di beni e servizi direttamente dall’erogatore all’utente finale; • Intra – Business, commercio elettronico intraaziendale. Esso coinvolge aziende con varie sedi dislocate sul territorio oppure appartenenti allo stesso gruppo o corporation. In base alla modalità di vendita, l’e-commerce viene distinto in: 1. commercio elettronico diretto, in cui la vendita avviene per via telematica, mentre la consegna del prodotto segue modalità tradizionali; 2. commercio elettronico indiretto, in cui anche la consegna del bene o del servizio avviene per via telematica. Accanto a queste forme si sta sviluppando il commercio Consumer to Consumer (C2C) identificabile nelle aste on line. NOTIZIARIO ERSA 4/2002 6 dotto, tuttavia il brand costruita esclusivamente in rete non viene per ora riconosciuto dal nostro mercato come un elemento di sufficiente assicurazione. Il sito: creazione e gestione Per un’azienda la creazione di un negozio virtuale comporta l’assunzione di determinati costi per far fronte a: • la progettazione del sistema; • l’acquisto delle infrastrutture necessarie; • la realizzazione tecnico/grafica del sito; • la gestione del sito. Progettazione La fase progettuale è normalmente preceduta da una pianificazione strategica in cui occorre prevedere le linee di sviluppo dell’operazione e gli obiettivi cui puntare. Una volta definiti gli obiettivi inizia la fase di Not_ERS _4_2002inizio.qxd 19/09/2002 14.56 Pagina 7 no richieste forti interazioni con la normale rete di vendita, per affrontare le quali si passa spesso da soluzioni di e-commerce (gestione delle vendite on line) a più complessi sistemi di e-business (gestione complessiva del sistema informativo aziendale), le possibilità sono molteplici. Dal punto di vista tecnico la realizzazione di un negozio elettronico necessita di un server con relativo collegamento ad Internet e di un software per la gestione del sistema (ordini, transazioni, ecc.) da installare sul server stesso. Le opzioni disponibili variano in base alla complessità del sistema (vedi tabella 1). Tabella 1 - Diverse opzioni per Server e Software a) Housing L’acquisto di un server e di un software specifico rappresenta, senza ombra di dubbio, la soluzione che lascia all’impresa il maggior grado libertà. Una volta realizzato il sistema, l’utente potrà stipulare un contratto di housing con un Internet Access Provider, ditta che provvederà ad inserire il server nella sua rete locale collegata ad Internet. Adottando questa soluzione l’utente potrà disporre come meglio crede del server di proprietà, installando software di gradimento ed effettuando, in totale autonomia, le operazioni necessarie alla configurazione del sistema. b) Hosting Quando non si gestisce direttamente il server, le aziende fornitrici di accesso alla rete mettono a disposizione alcune aree dei server di loro proprietà. Si accede così attraverso un contratto di hosting alla possibilità per l’utente di operare sul server del provider in relativa autonomia, con la sola limitazione dello spazio assegnatogli. I vantaggi di tale soluzione, rispetto alla precedente, sono evidenti: l’utente non deve farsi carico del costo dell’hardware e non ha bisogno di reclutare personale specializzato per gestirlo. Il sistema e la sua gestione Oltre alla gestione tecnica, più o meno complessa in base alla soluzione scelta, un sito di ecommerce necessita di una gestione commerciale, che può riguardare l’aggiornamento dei contenuti del sito e del catalogo elettronico, nonché la gestione del web marketing. L’inserimento in un motore di ricerca costituisce uno dei primi passi legati alla gestione del sito. La maggior parte delle ricerche su Internet viene fatta attraverso la consultazione di un search-engines (= motore di ricerca). Per questo molto importante risulta essere il posizionamento dell’azienda che deve figurare nei primi otto-dieci risultati della ricerca (indicizzazione). Successivamente alla prima registrazione, un utile monitoraggio consentirà di verificare i cambiamenti di posizionamento del sito all’interno dei motori di ricerca selezionati ed, eventualmen- c) Registrazione del dominio Dopo aver completato la fase di progettazione risulta essenziale registrare il dominio, cioè il vero e proprio indirizzo del sito. L’operazione può essere gestita direttamente dall’azienda oppure demandata ad un fornitore di servizi. Il costo del canone d’iscrizione e di mantenimento del dominio, dipende dalla collocazione che si vuole dare al sito. progettazione vera e propria che richiede di conoscere il budget effettivamente disponibile, in modo da valutare l’efficienza delle diverse voci di costo in funzione della spesa complessiva. In questa prima fase risulta essenziale anche la definizione delle sinergie tra la strategia di marketing dell’e-shop e quella complessiva dell’azienda. Per il management i costi di progettazione possono costituire una variabile di difficile identificazione, per cui non è sempre facile valutare il beneficio netto ot- tenibile, soprattutto a breve e medio termine, con l’e-commerce. Infrastrutture Ultimata la fase progettuale del sistema di commercio elettronico la successiva è costituita dall’acquisizione delle infrastrutture necessarie. Per aziende di dimensioni medio-piccole, come molte aziende vitivinicole regionali, l’acquisizione delle infrastrutture viene di norma gestita dal responsabile interno all’azienda, non necessariamente esperto in questa materia. Qualora non sia7 te, di effettuare modifiche o nuove registrazioni. Gli acquisto di vino in Internet Il vino rappresenta uno dei prodotti alimentari che, grazie alle caratteristiche di durata temporale e di forte caratterizzazione con il territorio di provenienza, può trovare nella vendita a distanza uno dei mercati di riferimento. In Italia, secondo un’indagine di Nomisma, sarebbero oltre 5 milioni gli utenti di Internet abituali consumatori di vino. Visto che sono in costante aumento essi possono esercitare, nei confronti dei produttori e degli intermediari, un’area di consumo molto interessante almeno nella fascia di prezzo medio-alta. Secondo questa indagine gli internauti italiani preferirebbero, per il 53,4%, il vino rosso fermo, per il 34% quello bianco fermo e per il 10,3% il vino frizzante. I criteri di preferenza del vino risiederebbero, in primo luogo, nella provenienza geografica del prodotto (29%); segue l’indicazione della cantina (25,6%), la presenza di un marchio DOCDOCG (17,2%) e, solo successivamente, interverrebbe la convenienza di prezzo. Per queste ragioni si tratta pertanto di un mercato di grande interesse nel quale sembra indispensabile puntare, anche nel web, su caratteristiche di fiducia tra consumatore e produttore che tanto successo hanno avuto nel mercato tradizionale. Conclusioni Comprendere adeguatamente Internet significa cercare di capire quali siaNOTIZIARIO ERSA 4/2002 Not_ERS _4_2002inizio.qxd 19/09/2002 no i mutamenti che la rete sta inducendo nell’economia e attraverso quali modalità essi si realizzino. Oltre alla disponibilità di tecnologie di accesso e di connessione, Internet sta mostrando, dopo un periodo di transizione, tutte le sue potenzialità, anche nell’applicazione del commercio elettronico. Le motivazioni che spingono un utente ad effettuare acquisti in rete sono estremamente varie. Il mercato globale, cui Internet consente un facile accesso, permette di avere a disposizione cataloghi, informazioni e prodotti da ogni parte del mondo, cosa che nessun negozio tradizionale potrebbe offrire. Un’ulteriore possibilità offerta da Internet è la facoltà di risparmiare tempo. Senza muoversi da casa è possibile effettuare acquisti, 24 ore su 24 e questo rappresenta un risparmio anche in termini finanziari. Il risparmio di denaro, reso possibile grazie a Internet, rappresenta un plus valore a disposizione del cliente, anche se talvolta i beni digitali hanno prezzi più elevati di quelli tradizionali. La realizzazione di un negozio virtuale comporta scelte e decisioni che, come si è visto in precedenza, possono avere ricadute economiche non indifferenti. Soltanto un’attenta valutazione di tutte le variabili in gioco può consentire di organizzare un sistema efficiente e in grado di adeguarsi ai rapidi mutamenti. La fase di euforia, che ha contraddistinto l’inizio dello sviluppo della rete, sembra esaurirsi. L’iniziativa web non è più mirata al conseguimento di traguardi «rivoluzionari» a breve termine, quanto ad NOTIZIARIO ERSA 4/2002 14.56 Pagina 8 Le aziende vitivinicole del Friuli Venezia Giulia ed Internet Tutti i Consorzi Volontari di Tutela del settore vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia possiedono un sito Internet: alcuni di essi operano in maniera individuale, altri all’interno di siti istituzionali. Dall’indagine effettuata presso sette degli otto siti consortili regionali si rileva come ben 117 su 447 aziende associate, pari al 26,1%, posseggano un sito Internet individuale. Ancora maggiore è il numero delle aziende vitivinicole che possiede un indirizzo e-mail: 146 pari al 32,7% del totale si avvalgono già di questo strumento. L’indagine ha preso in esame 95 aziende vitivinicole della regione, che sono state interpellate telefonicamente o mediante visita diretta. Alle aziende è stato proposto di compilare un questionario. I dati raccolti sono stati elaborati ed aggregati facendo riferimento alle varie realtà territoriali. La situazione che emerge risulta alquanto differenziata sia per quanto riguarda i dati sulla commercializzazione, sia per gli aspetti tecnici e di marketing correlati all'utilizzo dei protocolli di commercio elettronico disponibili sul mercato. obiettivi conseguibili in tempi più lunghi come il miglioramento delle relazioni con il cliente e con i fornitori, la realizzazione di reti di aziende in grado di fornire un paniere di servizi e di competere sul mercato globale. Non esiste un negozio elettronico ideale; ogni realtà deve decidere la sua strutturazione, quanto investire nell’operazione e quali rischi correre. Il mondo di Internet presenta oggi una molteplicità di «case study» i quali dimostrano come il commercio elettronico sia un settore degno di grande attenzione. A fronte di ogni «success story» si hanno però decine di iniziative fallite per errori di valutazione o difetti di gestione o, più semplice- Relativamente alle varie zone DOC della Regione l'indagine ha consentito di delineare i mercati di riferimento e di valutare la strategia commerciale adottata dai singoli produttori. I dati più interessanti evidenziano una grande attenzione degli intervistati verso Internet, che , nella maggior parte dei casi, viene visto come un'eccellente strumento di comunicazione dell'immagine aziendale e come veicolo di informazioni, anche riguardanti il territorio in cui è inserita l'azienda. La frequenza di aggiornamento del sito, pur con delle differenze tra zona e zona, risulta essere eterogenea. Le aspettative delle aziende circa lo sviluppo del commercio elettronico applicato al vino denotano una certa attesa, anche se non mancano le aziende che stanno investendo su questo innovativo canale di vendita. Al momento la gestione delle nuove tecnologie è demandata a professionalità esterne, anche se sembra trasparire la necessità di formazione di nuove figure nel marketing e nella comunicazione in seno alle varie aziende. mente, per aver anticipato troppo l’accesso a queste forme di mercato. Nel settore vitivinicolo e in quello dei servizi correlati a questa filiera si assiste oggi ad un certo fermento. Dopo la prima fase di «novità», alcune aziende sono approdate al settore dell’e-commerce come complemento rispetto ad attività commerciale già in atto, dove la comunicazione classica aveva già un buon peso. Altre sono entrate nel mondo del web a fini di comunicazione e, successivamente, per cercare di operare in questo difficile mercato. Fare e-commerce non significa però predisporre semplicemente un sito e dotarsi di adeguata tecnologia e di strumenti per 8 gestirlo. Occorre anche affrontare con spirito imprenditoriale un’avventura complessa nella quale concorrono nuove conoscenze, competenze specialistiche e una visione più sistematica dell’impresa rispetto al mercato e al consumatore. Anche se gli sviluppi attuali non si prestano ancora a valutazioni definite è lecito però attendersi incoraggianti risultati nel medio e breve periodo. Riteniamo tuttavia che il mercato del vino, inteso sempre più come prodotto-servizio, sia oggi maturo e pronto a premiare iniziative web ben progettate e gestite.