kit plastico gunze scala 1:24 fiat 600 d

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kit plastico gunze scala 1:24 fiat 600 d
KIT PLASTICO GUNZE SCALA 1:24 FIAT 600 D
Questo kit, un po' datato e fuori catalogo da diverso tempo, presenta un'ottima qualità degli stampi
ed una discreta fedeltà nei dettagli, tanto da farmi presumere (si possono infatti evidenziare pregi e
difetti comuni ad entrambi i modelli) che anni dopo la tedesca Revell abbia utilizzato tale modello
come riferimento principale per la realizzazione della sua versione in scala 1:18 die cast di questa
leggendaria vettura che motorizzò l'Italia. Possedendo entrambi gli esemplari, ho potuto constatare
personalmente quanto appena affermato.
Kit finito in scala 1:24 Gunze
Modello in scala 1:18 Die Cast Revell
Limitandosi ad un esame superficiale, questi modelli possono sembrare neppure lontani parenti ma,
ad un osservatore più attento e ad un buon conoscitore della vettura reale (come me che ne sono
stato fortunato possessore) risaltano all'occhio dei particolari molto eloquenti, che vado ad
evidenziare:
DIFETTI: innanzitutto ho potuto riscontrare la errata forma dei passaruota anteriori, che sono di
identica fattezza in entrambe le versioni, dove si palesa una eccessiva apertura del loro raggio di
curvatura, che va a falsare la sagoma del passaruota stesso nella porzione prossima al paraurti. Nel
modello della Solido in scala 1:18 ed in quello proposto in edicola da Quattroruote in scala 1:24,
possiamo invece osservare la correttezza di questi particolari.
Modello scala 1:24 proposto da Quattroruote Collection
Modello in scala 1:18 proposto da Solido
Vediamo ora la vettura reale, ovvero il modello da me posseduto, versione "D" del 1962
Vista frontale della vettura reale, versione "D" dal 1960 al 1964
Vista 3/4 posteriore della vettura reale, versione "D" dal 1960 al 1964
Altro difetto riscontrabile nei modelli Gunze e Revell è l'eccessiva larghezza del cofano anteriore e
della porzione posteriore compresa tra il cofano motore ed il lunotto, nonchè la forma non proprio
esatta di quest'ultimo, come si evince dal confronto fotografico tra i modelli Revell (bianco), Solido
(avorio) e Quattroruote (grigio), in cui ancora gli ultimi due mantengono una corretta
proporzionedelle componenti.
PREGI: Revell e Gunze hanno dalla loro l'ottima fattezza di parti come sedili, cruscotto, volante,
cerchioni (di cui si segnala in entrambi l'unica piccola imprecisione consistente nella cromatura
totale, mentre questa dovrebbe limitarsi ai soli coprimozzi, lasciando il cerchione color alluminio) e
gomme, paraurti e rostri, cornici finestrini e maniglie, nonchè un'impeccabile qualità delle
cromature. Il modello Revell (die cast) presenta inoltre un'eccellente verniciatura dalla carrozzeria e
di tutte le minuterie.
INCONGRUENZE:
Facendo riferimento alla versione "D" compresa tra il 1960 ed il 1964 e trascurando le due
possibilità di incernieramento posteriore (a vento) od anteriore (controvento) delle portiere (di
quest'ultima variante se ne trova l'esistenza solo negli esemplari prodotti a partire dal Maggio 1964),
in tutti i modellini in esame si possono rilevare incongruenze più o meno vistose.
Gruppi ottici e fregi: Gunze, Quattroruote e Revell adottano gruppi ottici posteriori corretti e
corrispondenti alla versione in esame, mentre quelli anteriori montati su Gunze e Revell
appartengono alla versione del 1965, soprannominata "Fanalona" proprio per le maggiorate
dimensioni dei proiettori rispetto alle versioni precedenti. Inoltre Revell monta la mascherina a
"baffo" singolo, tipica proprio della "fanalona", mentre su Solido, Gunze e Quattroruote il frontale è
a tre baffi, quindi corretto, così come i fari anteriori di Solido e Quattroruote. Il modello Solido
monta invece gruppi ottici posteriori riconducibili alle versioni antecedenti alla "D" (cioè le vetture
prodotte fino alla primavera del 1960, con motore di 633cc anzichè 767) e, nella fattispecie, agli
esemplari prodotti tra il 1956 ed il 1958.
Paraurti e rostri:tutte le versioni presentano paraurti e rostri interamente cromati e quindi corretti,
eccetto Solido che adotta i rostri gommati, tipici del modello "Fanalona".
Finestrini e prese d'aria sul cofano: Sempre facendo riferimento alla 600D, i finestrini risultano
corretti su tutte le versioni, eccetto la Solido, su cui mancano i tipici deflettori ma compare il vetro
unico, caratteristico della 600 antecedente al 1960 e quindi mossa dal propulsore da 633 cc.
Corrette su tutti i modelli le colorazioni delle cornici di parabrezza e lunotto (nero gomma) e dei
cristalli laterali (alluminio lucidato).
Tutti i modelli riportano sul cofano motore 36 feritoie di raffreddamento, quindi tutte riconducibili
alla versione "D" mentre, sul modello Solido, se lo si vuole considerare antecedente al 1960 per i
finestrini sprovvisti di deflettori ed i gruppi ottici posteriori più piccoli, le feritoie dovrebbero essere
solo 30.
Coppe coprimozzo: corrispondenti alla versione 1960-64 su tutti i modelli, tranne Solido, che
adotta invece quelli della "fanalona".
LA MIA TRASFORMAZIONE SUL KIT GUNZE
Avendo avuto in famiglia due esemplari di Fiat 600D della serie compresa tra il 1960 e il 1964
(quindi con apertura porte a vento), ed essendo il kit in questione riferito al modello con porte
controvento, presentato nel Maggio 1964, ho ritenuto opportuno trasformare in tal senso la
conformazione della carrozzeria prima della sua verniciatura ed assemblaggio finale, allo scopo di
ottenere la riproduzione di uno di questi esemplari appartenuti a mio nonno e me. La mia vettura era
un modello del 1962 di colore avorio ed interni marroni, mentre quella del mio antenato era un
esemplare dei primi mesi del 1964, di colore bianco con interni rossi. Indirizzerò il mio lavoro sulla
realizzazione del secondo soggetto, in memoria di mio nonno e della sua vettura, che è anche stata
la prima posseduta dalla mia famiglia. Sulla scocca ho pertanto rimosso le maniglie originali delle
portiere, stampate unitamente alla carrozzeria, stuccando e levigando le cavità a corredo delle
medesime per facilitarne l'impugnatura aggiungendo, sul lato delle medesime, due piccoli perni
metallici per ogni sportello, riproducenti i cardini a vista presenti sulle portiere a vento. Solo dopo
la verniciatura della scocca aggiungerò le nuove maniglie da posizionare all'altezza della base dei
montanti del parabrezza, che otterrò lavorando dei ritagli di vecchie fotoincisioni.
Asportazione delle maniglie originali, stuccatura e levigatura cavità.
Per la modifica delle portiere, userò come riferimento il modello di Quattroruote
Posizionamento dei nuovi cardini a vista
Allestimento nella versione appartenuta a mio nonno
Allestimento interni
Motore
Lavoro finito. Vista frontale
Vista laterale
Vista posteriore
Mirko