Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti
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Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti
Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti veicolari R. Carisi Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti veicolari Roberto Carisi Inquadramento del tema trattato e del lavoro svolto Il lavoro di tesi da me svolto è un modello computazionale per l'elaborazione delle tracce GPS che, utilizzando algoritmi di classificazione, permette di effettuare un reverse engineering dei comportamenti degli utenti in mobilità per inferire da essi diversi livelli di informazione legati all’infrastruttura stradale. Questo modello computazionale rientra nell’ambito dei servizi geolocalizzati, in cui la posizione degli utenti ha un ruolo fondamentale per fornire agli stessi un insieme di servizi altamente personalizzati. Il progetto proposto permette di superare l’attuale concezione di Location Based Services, proponendo un metodo per associare all’utente non solo dati che rappresentano e sfruttano la sua posizione, ma anche informazioni relative al suo comportamento. Nello specifico, analizzando posizioni consecutive del soggetto in movimento, il sistema riesce a interpretare i diversi pattern di mobilità dell’utente ed è in grado di inferire da esso diverse tipologie di informazioni sull’ambiente circostante. Numerose aziende del settore, tra cui anche Google maps e TomTom, stanno ricercando soluzioni e sviluppando servizi di questo tipo, per fornire ad esempio informazioni sul traffico delle autostrade e altre strade principali agli utenti, in maniera congiunta con le informazioni raccolte da sensori fissi, quali telecamere di monitoraggio e rilevatori installati direttamente nel manto stradale. Il sistema da me sviluppato permette invece di ottenere informazioni topologiche sul percorso in cui i conducenti si stanno muovendo, in maniera particolare sui regolatori di traffico presenti in ogni incrocio attraversato. A partire dalle informazioni raccolte, permette di comprendere se un incrocio è regolato da un insieme di stop o da un semaforo, nel qual caso è anche in grado di calcolare la temporizzazione dello stesso. Lo specifico caso dei regolatori di traffico, analizzato nel dettaglio nella tesi proposta, è uno degli svariati utilizzi a cui il mio modello operativo può essere applicato. Ulteriori applicazioni sono ad esempio la mappatura automatica delle fermate di tutti i mezzi pubblici di una municipalità, la raccolta di informazioni sulla dislocazione degli attraversamenti pedonali, la raccolta in tempo reali di informazioni sullo stato del traffico o l’eventuale presenza di incidenti stradali. Questo caso concreto è stato però scelto come esempio per validare la metodologia per due ragioni principali: prima di tutto, mi sono voluto mettere nel worst case scenario, in quanto fare “reverse engineering” sul sistema semaforico a partire dal comportamento degli utenti è particolarmente difficile a causa della molteplicità dei fattori e dei pattern di mobilità da considerare per inferire correttamente l’informazione topologica desiderata; in secondo luogo, le informazioni dettagliate sui regolatori di traffico di ogni incrocio erano critiche MONDO DIGITALE N. 41 - Marzo 2012 1 Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti veicolari R. Carisi all’interno del Network Research Lab di UCLA, in cui ho svolto il mio lavoro di ricerca, per poter effettuare simulazioni accurate dei nuovi protocolli per reti veicolari che stavano sperimentando, e non era possibile ottenerle direttamente dalle diverse municipalità coinvolte nell’urbanistica dell’area di Los Angeles da loro scelta per i test. L’impatto industriale del sistema così sviluppato è descritto più nel dettaglio nei paragrafi successivi, così come il valore nel campo della ricerca scientifica. Innovatività dei risultati ottenuti Il fattore innovativo del progetto da me sviluppato si può riassumere principalmente in tre contributi fondamentali. Innanzitutto, il sistema oggetto del mio lavoro di tesi è il primo nel suo genere a proporre un approccio user-centered all’analisi di tracce GPS. Infatti, l’idea di estrarre comportamenti reali accurati da una traccia GPS, e da essi fare un ulteriore passo di astrazione per inferire cosa li abbia generati, non è attualmente presente in letteratura. Il secondo elemento di innovazione è dato dall’insieme di modelli sviluppati per estrarre le informazioni, fortemente tollerante all’imprecisione dei dati di input, come all’incompletezza degli stessi, e quindi robusto rispetto a tracce registrate da dispositivi consumer anche di scarsa qualità. Un notevole sforzo è stato profuso per sviluppare algoritmi che diano precisioni superiori al 90% nella stima dei risultati anche nel caso che la traccia GPS a disposizione sia imprecisa (ovvero contenga errori nel campionamento anche molto superiori alla normale tolleranza di un ricevitore GPS che si suppone attorno ai 15 metri), o che non siano disponibili informazioni su alcune delle strade convergenti in un incrocio. Questi algoritmi possono essere implementati in futuro in qualsiasi sistema voglia effettuare analisi di tracce GPS registrate da dispositivi consumer (i.e. Smartphones, navigatori da cruscotto, etc.). Il terzo elemento di innovatività rispetto a tutti i sistemi attualmente sul mercato, sta nel disaccoppiare la fase di analisi delle tracce GPS dall’inferenza delle informazioni sulla topologia stradale e sui regolatori di traffico presenti. In questo modo infatti, si è in grado di ottenere una analisi precisa della mobilità dell’utente legato al ricevitore GPS tracciato (rallentamenti, fermate, svolte, accelerazioni, …), applicando diverse tecniche di filtraggio dei dati al fine di avere un risultato tollerante alle imprecisioni ed agli errori di misura. Allo stesso modo, la creazione di un modello che leghi nel modo migliore questi comportamenti con la topologia stradale, può essere sviluppato in maniera disgiunta, permettendo di lavorare con informazioni ad alto livello nella creazione del modello. Avere una struttura disaccoppiata permette inoltre di modificare singolarmente le parti, senza andare a influire sul resto. Il sistema è stato progettato in maniera modulare, pertanto è possibile estrarre un nuovo livello di informazione, qualunque esso sia, semplicemente costruendo un nuovo modello che sia in grado di collegare correttamente la specifica informazione voluta con le informazioni di alto livello estraibili dalle tracce. Supponendo ad esempio di voler trovare la dislocazione di tutti gli attraversamenti pedonali di una città, sarà sufficiente modellare come essi influenzano i rallentamenti, le fermate, le accelerazioni dei veicoli che vi si MONDO DIGITALE N. 41 - Marzo 2012 2 Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti veicolari R. Carisi imbattono ed inserire tale modello nel sistema, per ottenerne una mappatura completa. Impatto industriale dei risultati ottenuti I possibili impatti industriali del sistema sviluppato sono molteplici, nonché differenti fra loro, per cui vanno analizzati singolarmente nel dettaglio. Il primo utilizzo industriale è in un sistema a catena chiusa per ottimizzare il flusso del traffico in due ambienti specifici: sulle autostrade e all’interno delle reti stradali urbane. Nell’ambito autostradale, disporre di un feedback in tempo reale sull’andamento del traffico da parte dei veicoli stessi che vi stanno viaggiando, fornirebbe un livello di granularità molto elevato, permettendo teoricamente di conoscere lo stato del traffico per ogni metro autostradale. Oltre a ciò, poiché il sistema non richiede l’installazione di infrastrutture hardware specifiche come quelle utilizzate adesso, avrebbe un costo di adozione minimo. Un beneficio immediato del mio sistema è che avendo a disposizione questo tipo di informazione si potrebbe agire sui singoli caselli autostradali, velocizzando o rallentando l’afflusso di traffico entrante in modo tale da mantenere lo stato del traffico interno sempre sotto la soglia di saturazione, evitando così la formazione di ingorghi dovuto a un eccessivo afflusso di veicoli. Questo tipo di sistema viene già utilizzato per regolare l’accesso alle Freeway negli Stati Uniti, ma il conteggio dei veicoli entranti viene effettuato tramite spire immerse nel manto autostradale. Pertanto, oltre a richiedere un forte investimento infrastrutturale, il sistema è purtroppo approssimativo in quanto non vengono considerati i veicoli uscenti, ma il traffico in uscita viene soltanto stimato, generando spesso imprecisioni nel calcolo del flusso dei veicoli. Utilizzando il sistema da me proposto si potrebbe invece avere lo stato attuale del traffico in ogni punto, permettendo di calcolare la frequenza massima di vetture in ingresso per non portare a saturazione ogni singola tratta autostradale. In ambito urbano invece, il sistema potrebbe essere utilizzato in maniera attiva per controllare la temporizzazione dei semafori. Alla data odierna, i semafori cittadini sono solitamente controllati tramite uno scheduling fisso, che si suppone essere ottimale per il traffico atteso in ogni specifica fascia oraria. Il problema però è che negli ultimi anni, con l’aumento del numero di veicoli in circolazione a cui stiamo assistendo, queste stime stanno perdendo molta della loro efficacia. In particolare, il traffico reale non è praticamente mai quello stimato, per cui la temporizzazione dei semafori si trova a non essere mai ottimale. Questo fatto è comprovato da diverse ricerche nel settore, come ad esempio la recente “Self-Stabilizing Decentralized Signal Control of Realistic, Saturated Network Traffic” di S. Lämmer, D. Helbing. Riuscendo ad avere un feedback in tempo reale sullo stato del traffico nei pressi di ogni incrocio, si potrebbero modificare le regolazioni dei semafori avendo una visione reale della situazione. Il vero interesse in questo caso diventa di tipo ambientale, in quanto riducendo il tempo complessivo di attesa passiva ai semafori, così come il tempo di MONDO DIGITALE N. 41 - Marzo 2012 3 Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti veicolari R. Carisi percorrenza generale da parte dei veicoli visti nella loro totalità, si avrebbe un fortissimo impatto ecologico grazie all’enorme riduzione di CO2 emesso. Supponendo di riuscire infatti a ridurre il tempo di attesa medio di ogni veicolo anche solo di un minuto su un tragitto di mezz’ora, per tutti i veicoli di una cittadina di medie dimensioni come Bologna, si avrebbe un totale di più di 100'000 minuti di emissioni in meno, con un notevole giovamento per l’ambiente. Molto grossolanamente si può considerare che una berlina media emetta almeno 2kg di CO2 all’ora se ferma, per cui la riduzione di CO2 emesso sarebbe pari ad almeno 3’300kg di CO2 all’ora, per un totale giornaliero molto più alto. Senza agire direttamente sui semafori presenti, o dove l’infrastruttura non permetta di farlo in quanto il sistema non è centralizzato, un ulteriore modo di ridurre l’impatto ambientale sarebbe semplicemente utilizzare le informazioni sui regolatori di traffico ottenute col sistema proposto al fine di suggerire agli utenti percorsi in grado di ridurre il tempo di percorrenza e di sosta agli incroci, conoscendo l’impatto dato su questi due elementi dal tipo di regolatore presente. Spostandosi parallelamente sul piano dell’impatto ambientale, un altro utilizzo industriale potrebbe essere quello relativo ai mezzi pubblici. Col sistema proposto infatti, si potrebbe fare una mappatura precisa e a costo zero delle fermate di tutti i mezzi pubblici della città, ottenendo livelli di informazione digitalizzati e quindi molto facilmente consultabili ed utilizzabili da applicazioni terze, che potrebbero elaborarli per migliorare ed ampliare i servizi disponibili per i cittadini. Queste informazioni vengono ora inserite manualmente e ogni municipalità ha la sua mappa dei mezzi pubblici, mentre invece con questo sistema si potrebbero creare in maniera automatizzata dei layer da sovrapporre, ad esempio, alle mappe pubbliche di google maps, potendo così disporre dell’infrastruttura di supporto fornita da Google e dando allo stesso tempo agli utenti la flessibilità di utilizzare un solo portale per pianificare i propri spostamenti, invece di dover ricercare ogni singola mappa in un sito differente, che comunque la presenta solitamente in maniera non integrabile con gli strumenti che si è abituati ad usare per il calcolo di tragitti online. L’interesse del mondo industriale per il progetto da me sviluppato è stato evidenziato principalmente da due fattori: la commissione Fulbright ha premiato il mio progetto come uno dei vincitori del bando Fulbright BEST 2010, una delle iniziative più prestigiose nell’ambito dell’imprenditorialità giovanile in ambito di tecnologie innovative. Fulbright BEST (Business Exchange and Student Training) è un programma nato per favorire il cambiamento culturale nelle giovani generazioni di scienziati con un progetto imprenditoriale, proponendo un modello basato su innovazione e trasferimento tecnologico. Esso prevede una borsa di studio a copertura completa per un periodo di studio di 6 mesi presso la Santa Clara University, in Silicon Valley, in materia di entrepreneurship e management per il consolidamento, creazione e crescita di aziende basate sull'innovazione tecnologica. Lo scopo ultimo è di portare un’idea innovativa a diventare una realtà industriale concreta, sotto forma di una start-up che si inserisca attivamente nella realtà industriale nazionale. Oltre a questo, Finmeccanica ha mostrato interesse al mio lavoro, invitandomi a presentarlo nel workshop annuale che tiene presso i suoi uffici americani a Washington D.C. il 15 e 16 marzo 2011. L’obiettivo del workshop è discutere l’idea MONDO DIGITALE N. 41 - Marzo 2012 4 Strategie di elaborazione di tracciati GPS per reti veicolari R. Carisi con altri ricercatori e con manager di aziende del gruppo Finmeccanica operanti in settori analoghi a quello del mio progetto. In particolare, l’interesse del gruppo è rivolto all’idea innovativa che sta dietro lo sviluppo di strumenti e di algoritmi che consentano di collegare informazioni provenienti dai GPS con situazioni reali. Rilevanza scientifica dei risultati ottenuti e pubblicazioni Il tema della mobilità veicolare è molto caldo in questi anni nel campo della ricerca scientifica, dagli studi di ingegneria del traffico fino ad arrivare alle ricerche in ambito di retiveicolari. Il primo valore scientifico del mio lavoro è proprio nel campo delle reti veicolari, dove i risultati ottenuti riguardo i regolatori di traffico e le loro caratteristiche vengono utilizzati al momento dal Network Research Lab dell’University of California, Los Angeles (UCLA) per tarare in maniera realistica i simulatori di mobilità che vengono utilizzati per testare i nuovi protocolli di comunicazione wireless e routing veicolare che stanno sviluppando nell’ambito del progetto C-VeT (UCLA Campus Vehicular Testbed), e di alcuni progetti europei come ad esempio ESSENCE (Environmental Sensing and Emissions management system for Smart Cities and Urban area). Il secondo risultato d’eccellenza per la comunità scientifica è essere stato in grado di sviluppare un’innovazione interamente italiana all’interno di uno dei laboratori più famosi al mondo ad occuparsi di reti veicolari, in una delle università più prestigiose degli Stati Uniti. Oltre a ciò, il mio lavoro di tesi è stato oggetto di una pubblicazione scientifica con titolo "Enhancing in Vehicle Digital Maps via GPS Crowdsourcing", presentata all’IEEE International Conference on Wireless On Demand Networks (WONS) 2011, una delle più importanti del settore. L’approccio innovativo introdotto all’analisi dei comportamenti degli utenti “nascosti” nelle tracce GPS per legarla al mondo circostante apre nuove prospettive per la ricerca scientifica anche a campi differenti, quali la ricerca in ambito di pattern comportamentali o di mobilità, coi quali può integrarsi perfettamente. Oltre ad avere un impatto scientifico, il progetto ha importanti ricadute sociali poiché la cooperazione trasparente degli utenti come fonte di arricchimento per le informazioni a disposizione della comunità è una delle direzioni di ricerca riaffermate dal mio lavoro di tesi. MONDO DIGITALE N. 41 - Marzo 2012 5