L`83° compleanno di don Enzo ad ispirare il

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L`83° compleanno di don Enzo ad ispirare il
L'83° compleanno di don Enzo ad ispirare il convegno cittadino "Le sfide del welfare locale"
"Più la nostra situazione è precaria e difficile,
più lo spirito si anima e diventa cammino, incontro"
(don Enzo)
Il 19 novembre presso la Sala degli Affreschi del Collegio Borromeo a Pavia s'è svolto l'importante
Convegno sul welfare locale organizzato dai servizi sociali del Comune di Pavia.
I tanti e significativi contributi sono arrivati da esperti ad altissimo livello come il prof. Zamagni ma
anche da chi ogni giorno lavorano sul campo come i sindaci di Varese e di Lodi e le associazioni del
Terzo Settore, tutti impegnati a interpretare il difficile momento che la crisi economica sta facendo
attraversare, con le sue pesanti ricadute.
Lo spirito che ha animato la giornata non è stato però soltanto negativo e pessimista - come il
momento attuale potrebbe giustificare - ma critico e attento a individuare le soluzioni valide per
l'oggi e per il futuro delle varie realtà impegnate nel servizio alle persone in difficoltà, che sono
sempre più in aumento.
Nel dibattito la riflessione sulle prospettive più ampie ha indicato nel passaggio da Welfare State
alla Welfare Society l'obiettivo verso cui orientare gli sforzi, per arrivare a far interagire le istituzioni
pubbliche non solo con il Terzo Settore - ovviamente no-profit - ma anche con le Imprese profit
-che - come diceva bene il prof. Zamagni 'i soldi, a differenza dello stato, oggi li hanno!' - arrivando
a creare un circolarità in cui tutti trovano un beneficio, perchè è chiaro che anche le imprese private
trovano vantaggio in una società dove tutti stanno meglio. Sarà necessario quindi arrivare a figure
nuove come quella dell' "imprenditore sociale" che cioè - formato e competente - faccia gli interessi
e sviluppi un managment e un business non per sè ma per il prossimo.
Ma mentre questi grandi orizzonti - che implicano cambiamenti culturali e costruzione di organismi
di progetto e di gestione nuovi - si vanno sviluppando, chi opera quotidianamente a contatto con il
disagio e le povertà di oggi ha portato il suo contributo di concretezza.
Come Casa del Giovane, nel nostro breve intervento abbiamo sottolineato il 'mix' virtuoso che sin
ora ci ha permesso di continuare ad accogliere il disagio e di superarlo ovvero la combinazione non facile da gestire ma possibile - tra il 'gratuito' che viene dal volontariato e dalla dedizione
vocazionale unito al professionale retribuito dei vari dipendenti e collaboratori della nostra
cooperativa. Abbiamo poi sottolineato come don Enzo riuscì a far nascere la Casa del Giovane in un
periodo anch'esso di crisi - gli anni '70 - puntando sui giovani, sui valori, sul Vangelo e sulle
esperienze formative. Per esempio molti dei responsabili della Casa del Giovane hanno maturato le
loro motivazioni e scelte dall'esperienza del Servizio Civile - oggi così tanto penalizzata dalla
Spending Review. Quello che stiamo rilevando è che però, a differenza di quegli anni, oggi i giovani
faticano a 'sentire' l'altro, a fare esperienza di solidarietà e sono più fragili umanamente, quindi
occorre proporre spazi e percorsi che li aiutino in questo cammino educativo alla maturità, alla
responsabilità, alla solidarietà. E' infatti necessario oggi non solo trovare strategie e forme di società
più giuste e solidali ma soprattutto formare giovani motivati a vivere questo e a fare scelte su valori
veri e importanti per il bene della società e quindi anche per il proprio bene.
Sarebbe quindi utile che anche a livello comunale si potesse pensare a un Servizio Civile dove
proporre - con un contributo economico adatto - ai giovani di fare esperienza di volontariato per
scoprire la bella realtà della solidarietà e del servizio.
Altro aspetto interessante - proposto anche questo dal prof. Zamagni - è stato quello del contributo
utile e significativo che per il welfare possono dare i pensionati. La Longevità Attiva è una realtà di
cui la CdG ha sempre beneficiato: dai maestri di lavoro ai preziosissimi volontari che negli uffici
mettono in gioco la loro esperienza lavorativa per sostenere il servizio nelle 'retrovie'
dell'amministrazione, oggi sempre più complessa e necessaria. Su questo aspetto la Casa del
Giovane cerca 'pensionati' che desiderano restare attivi e prestare il loro valido servizio.
Abbiamo infine indicato alcuni dei disagi che stiamo rilevano: l'uso di stupefacenti ad età sempre
più basse (abbiamo accolto un ragazzino 14enne con problemi di cocaina!), la difficile condizione
delle donne madri immigrate con tutte le difficoltà di accoglienza, di sostegno da parte dei servizi
sociali dei comuni, di reinserimento socio-lavorativo e infine il problema della dipendenza da gioco
che sta rivelandosi molto più grave e complesso di quello che si immaginava.
La coincidenza provvidenziale di questo convegno è che si è svolto nel giorno dell'83° compleanno
di don Enzo Boschetti. Sicuramente dall'Alto don Enzo avrà ispirato le buone idee e la speranza che
sempre deve sostenere chi non si accontenta di stare a guardare ma - come lui ha fatto - volendo
bene ai poveri e ai giovani, ha appassionato altri ad impegnarsi per loro e quindi per una società più
civile, più moderna.