ABBAZIA DELLA SS. TRINITA`

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ABBAZIA DELLA SS. TRINITA`
Campania illustrata. 1632-1845
ABBAZIA DELLA SS. TRINITA’
L’abbazia cavense ha rappresentato il baluardo dell’Ordine benedettino in Italia meridionale per i
primi secoli successivi alla fondazione, che si ritiene risalente all’anno 1011, arrivando a
controllare un gran numero di dipendenze in tutto il Mezzogiorno tra chiese, monasteri e priorati.
All’epoca in cui R. Müller predispose la litografia del Prospetto del monastero della SS. Trinità per
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il Viaggio pittorico di Cuciniello e Bianchi (1829), l’Abbazia era ben lontana dai fasti dei secoli
tardomedievali ma era riuscita da poco a non soccombere con i provvedimenti di soppressione
degli ordini religiosi attuati da Giuseppe Bonaparte nel 1807.
Insieme alle fondazioni di Montecassino e Montevergine, la “Badia” riuscì difatti ad ottenere un
riconoscimento che le consentì di non allontanare dal monumento la comunità monastica a di
recuperare, soprattutto col ritorno dei Borbone e con il concordato di Terracina (1818), i beni
confiscati e la definizione della propria diocesi, che ancora si estendeva fino al Cilento inoltrato. A
partire dallo “scampato pericolo”, riprese con puntualità la scelta della Badia quale meta preferita
dai viaggiatori del Grand Tour e per gli anni venti dell’Ottocento registriamo il passaggio, nel
monastero, di alcune delle principali autorità di governo dei paesi europei (compreso l’imperatore
d’Austria), secondo una prassi che proseguì per tutto il XIX secolo e oltre.L’immagine del Müller è
quella di una visione prospettica della facciata settecentesca della chiesa abbaziale e di parte del
corpo del monastero, ottenuta dalla sottostante valle del ruscello Selano, con il piccolo ponte in
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primo piano: nella veduta prevale la natura rigogliosa dell’ambiente e la presenza dei monti
circostanti, i quali constraddistinguono lo scenario in cui si situa il monumento. Meno efficace la
resa artistica dell’analoga incisione firmata da L. De Vegni per l’Atlante illustrativo di ZuccagniOrlandini (1845).
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“Riversamento dell’OPAC di Bibliorete nella Rete SBN Polo CAM e digitalizzazione del patrimonio
antico relativo al territorio campano nei secoli XVII-XVIII”
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