Quattro capi infetti torna l`allarme per la mucca pazza
Transcript
Quattro capi infetti torna l`allarme per la mucca pazza
-MSGR - 05 LATINA - 39 - 15/05/15-N: 39 Venerdì 15 Maggio 2015 www.ilmessaggero.it Latina Quattro capi infetti torna l’allarme per la mucca pazza Gaeta Incidente, va a fuoco un’auto rubata È andata completamente distrutta in via Sant'Agostino un'auto rubata. Il rogo si è sviluppato a Gaeta, verso l'una e trenta del mattino di ieri. Due stranieri, presumibilmente di nazionalità romena, viaggiavano in direzione Sperlonga a bordo di una Fiat Multipla rossa quando, al km 2+200, località Longato, hanno perso il controllo del mezzo, uscendo fuori strada su una cunetta e un canneto. Poi lo schianto contro un muro e subito dopo un ulteriore botto, questa volta sulla sede stradale dove per l'alta temperatura l'asfalto si è liquefatto. I carabinieri della tenenza di Gaeta indagano per capire se la matrice sia dolosa. Insieme alla polizia, hanno effettuato una caccia all'uomo per tutta la notte. Tre bufale e un bovino erano in possesso di un indiano che non ha saputo fornire indicazioni sulla provenienza FONDI Non se ne parlava da un po', da quando l'allarme era rientrato, le fiorentine erano tornate sulle tavole degli italiani e l'Unione Europea aveva ripristinato la possibilità di nutrire il bestiame con farine da allevamento animale. Eppure, a distanza di qualche anno, ecco rispuntare quattro nuovi casi di encefalopatia spongiforme, fenomeno meglio noto come morbo della mucca pazza. Sotto inchiesta un allevamento nella periferia di Fondi, a due passi dall'ex discarica di Quarto Iannotta, dove pascoli e coltivazioni sorgono a due passi da cumuli di rifiuti maleodoranti. E più il Comune spende soldi per ripulire almeno il perimetro della recinzione, più i cumuli di immondizia crescono mettendo a rischio le falde acquifere della zona. L'allerta è scattata il 23 aprile quando il servizio veterinario dell'azienda Usl di Latina ha sequestrato quattro esemplari, tre bufalini maschi di circa due anni e un bovino di quattro mesi, di proprietà di un 32enne pachistano che non ha saputo indicarne la provenienza. Sottoposti ad ulteriori accertamenti, è emerso che i quattro animali erano affetti da BSE, acronimo di encefalopatia spongiforme bovina e pertanto dovevano essere abbattu- ti. «Se il detentore dell'esemplare non è in grado di procedere alla sua identificazione e provenienza recita al proposito la legge 1053 del 2010 - l'autorità competente ne deve ordinare la distruzione senza che sia possibile usufruire di compensazione sulla base di una valutazione dello stato sanitario di quest'ultimo e dei rischi per la sicurezza alimentare». Considerando che il proprietario non ha saputo fornire chiarimenti al proposito, al sindaco di Fondi Salvatore De Meo non è restata altra scelta che ORDINANZA DEL SINDACO DOPO I CONTROLLI DELLA ASL GLI ANIMALI AL PASCOLO NELL’AREA DI QUARTO IANNOTTA CUMULI Rifiuti nella zona firmare l'ordinanza di abbattimento degli animali che dovrà essere eseguita, a spese del proprietario, entro sette giorni dall'emissione del documento che risale al 13 maggio. E mentre da Fondi, o meglio da via Goffa (dove si trova l'allevamento in questione), torna l'allarme BSE, nuovi casi della variante del morbo, in una forma pericolosa anche per l'uomo, spuntano in diverse altre città in particolare a Udine e a Benevento. LE VERIFICHE Fortunatamente, i controlli certosini e capillari della Asl hanno scongiurato la propagazione del virus ma l'attenzione resta alta. Soprattutto considerando che la zona in cui si è registrato il caso è stata più volte attenzionata per questioni di inquinamento, ultima in ordine di tempo ma non certo di rilevanza l'indagine condotta dal reparto nucleare, biologico, chimico e radioattivo dei vigili del fuoco di Latina per verificare o meno la presenza di fusti tossici o di sostanze pericolose all'interno dell'ex discarica di Quarto Iannotta. Non che i due fenomeni, quello della mucca pazza e quello dell'inquinamento, siano necessariamente connessi ma intanto l'intera area sembra costituire una criticità importante. Barbara Savodini © RIPRODUZIONE RISERVATA LA ZONA Via Goffa, dove si trovavano i capi sequestrati Ladri scatenati contro “Quirino” GAETA Cinque furti in due mesi per un totale di oltre 30.000 euro. È questo il bilancio del punto di ristoro “Da Quirino”, nella piana di Sant'Agostino. L'ultimo assalto, documentato dalle telecamere interne, mercoledì alle 22 e 30. Tre ignoti, si avvicinano alla struttura forzandola ma senza riucire a penetrare all'interno. A distubarli Giuseppe, figlio del titolare, giunto di corsa con la macchina ed i carabinieri del tenente Carmine Manzi. La spia la fa l'impianto antifurto, che invia un messsaggio di infrazione del locale al cellulare. Appena in tempo per i ladri di nascondersi tra le campagne di Sant'Agosti- no. Ma rimangono appostati nelle vicinanze. Alle 2 e 31 di giovedì mattina (ieri) sono di nuovo lì. Questa volta il cellulare per cause tecniche non riceve il messaggio. Vestiti di camici e cappuccio bianco, in perfetto stile arancia meccanica, scardinano la porta con vetro blindato a sinistra (sul davanti i vetri sono tutti blindati), ma a fermarli sono le serran- CINQUE FURTI IN DUE MESI PER L’ATTIVITA’ SULLA PIANA DI SANT’AGOSTINO: L’ALLARME -TRX IL:14/05/15 de. Stesso tentativo sul retro, stavolta il vetro cede sotto le picconate. Una volta all'interno la banda dei tre sventra in 15 minuti con lo stesso attrezzo due registratori di cassa, una slot machine, due bilance di precisione, l'impianto interno di allarme, e sottrae tabacchi per circa 4.000 euro. Uno rimane ferito ad una gamba. «Precedentemente - spiega Quirino Capotosto - era stato rubato due volte il cambia monete automatico, per cui non l'avevo più ripristinato. In 40 anni di attività avevo subito solo due furti». Le attività ricettive lungo la complanare, fortemente preoccupate, chiedono l'istallazione urgente di telecamere esterne. Antonello Fronzuto © RIPRODUZIONE RISERVATA 21:27-NOTE: