A cura della Dott.ssa Federica Pirrone, Ph.D, Ricercatore Docente di
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A cura della Dott.ssa Federica Pirrone, Ph.D, Ricercatore Docente di
A cura della Dott.ssa Federica Pirrone, Ph.D, Ricercatore Docente di Etologia e Benessere Animale Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria Sezione di Biochimica e Fisiologia Veterinaria, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Milano Email: [email protected] HO TROVATO UN CUCCIOLO ABBANDONATO: E ADESSO? A meno che non si abiti nel pieno centro di una città, può capitare di trovare un cucciolo abbandonato, a volte piccolissimo, sottratto alle indispensabili cure materne. Con qualche nozione di pediatria veterinaria, e tanta pazienza, è possibile salvarlo dal progressivo deperimento a cui sarebbe destinato, aiutandolo a crescere sano e felice. Se l’orfanello è molto piccolo (1-2 settimane di vita), si trova proprio nella prima fase dello sviluppo, quella definita “neonatale”, in cui ancora dipenderebbe totalmente dalla madre. Anche per espletare i propri bisogni fisiologici, che avvengono solo se a stimolarli è proprio la mamma, leccando delicatamente sotto la coda. E' possibile che un cucciolo di pochi giorni non abbia nemmeno assunto il colostro (o primo latte), fisiologicamente ricco di composti nutritivi e di immunoglobuline, il che lo rende debole, anche dal punto di vista immunitario, e quindi più soggetto alle malattie. Per allevare questo cucciolo è quindi necessario creare ambienti puliti, senza correnti d'aria, fornire calore con lampade riscaldanti, bottiglie o borse di acqua calda e coperte (il classico “compagno caldo”). Per consentirgli di eliminare, è necessario sostituire l'azione materna (leccamento), strofinando la zona perineale con ovatta bagnata. Alimentarlo con latte vaccino è assolutamente controindicato, perché quello di cagna è più adatto a soddisfare le sue esigenze dietetiche, essendo più ricco in grassi e più povero in lattosio. Il maggior contenuto di lattosio del latte vaccino, del resto, è una delle principali cause di intolleranza nel cucciolo di cane che, non raramente, si manifesta con episodi acuti di diarrea. In commercio esistono adeguati sostituti del latte di cagna, da somministrare con appositi biberon. Per le prime settimane si deve procedere con pasti piccoli e frequenti (10 cc per cuccioli tra 200 e 300 gr) aumentando gradualmente la quantità. Progressivamente, a partire dai 20 giorni d’età, il latte può essere addizionato con dosi crescenti di omogeneizzato per bambini. Man mano che, aumentando la quantità di omogeneizzato, aumenta anche la densità dell’alimento, è possibile incoraggiare il cucciolo, poco a poco, a leccarlo da un piattino. Come già spiegato in edizioni precedenti di questa rubrica, un cucciolo orfano che non ha potuto godere del contatto con la mamma, e dei suoi insegnamenti, è più predisposto a sviluppare, se non gestito correttamente, da subito, problemi comportamentali. Nel corso del periodo di sensibilizzazione, ossia tra la quarta e la dodicesima settimana di vita, la madre insegna ai cuccioli i principi fondamentali per una vita canina equilibrata e serena, tra cui: - l'autocontrollo: la madre ferma i cuccioli che, eccitandosi troppo durante il gioco, importunano i fratellini; ciò è utile anche per insegnare a moderare l’intensità del morso. - la gerarchia alimentare: la madre comincia a ringhiare se i cuccioli si avvicinano mentre lei mangia, in questo modo i piccoli apprendono a rispettare il pasto del genitore, che si trova gerarchicamente più in alto In assenza della mamma, dovete essere voi ad insegnargli tutto ciò. Il che significa, ovviamente, che dovete esserne capaci. Dunque, trattandosi di un animale particolarmente fragile, sia sul piano fisico che psicologico, è indispensabile farsi accompagnare, nella sua gestione, da medici veterinari esperti. E’ necessario che siano coinvolti specialisti del comportamento, che valutino le caratteristiche del piccolo, formulando il piano educativo più adeguato. Seguendo questi semplici principi, il piccolino crescerà fiducioso, giocherellone e sereno e, soprattutto, pieno di gratitudine nei vostri confronti: il buon carattere aumenta moltissimo la probabilità del cucciolo di essere adottato, e quindi, quasi certamente, voi gli avrete regalato una famiglia, oltre ad avergli salvato la vita.