Il contrario della pace non � la guerra: � la

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Il contrario della pace non � la guerra: � la
3 Esperienze di vita – La cultura della pace e della legalità
Aleksander Solženicyn
Il contrario della pace non è la guerra:
è la violenza
Aleksander Solženicyn, famoso scrittore russo, espulso dall’ex
Unione Sovietica per le sue idee politiche, ottenne il premio Nobel
per la letteratura nel 1970. Si è sempre battuto contro ogni forma
di violenza e di sopraffazione sull’uomo.
La pace è nel mondo d’oggi un concetto complesso e globale. La
lotta per la pace non si svolge nel corso di conferenze diplomatiche
o congressi dove oratori di professione raccolgono milioni di auguri. Le manifestazioni più terrificanti della non-pace hanno luogo
anche senza missili atomici, senza la presenza di flotte marittime o
aeree; a prima vista sono tanto pacifiche da poter sembrare una sorta
di rito folkloristico tradizionale. Su questa nostra terra dalle dimensioni ridotte, dove siamo così strettamente legati gli uni agli altri, la
coesistenza non può essere solamente pacifica: non basta. Occorre
la coesistenza senza violenza. Nessuno deve imporre a nessuno il
modo di vivere, il contenuto dei discorsi e dei pensieri, la scelta fra
ciò che si deve e non si deve sapere.
Se vogliamo non limitarci a rimandare nel tempo la minaccia della
guerra, ma costruire la vera pace, quella fondamentale, sana e sicura alla base, dobbiamo lottare contro ogni forma silenziosa e nascosta di violenza non meno decisamente che contro le sue forme clamorose. Non sono solo i missili e i cannoni che vanno fermati.
Bisogna eliminare dalla coscienza umana l’idea stessa che possa essere permesso a qualcuno – a chiunque – di usare la forza contro la
giustizia, contro il diritto e contro gli accordi raggiunti.
C’è un errore che tendiamo a commettere tutti: la pace viene da noi
vista come l’antiguerra e non come l’antiviolenza.
Fermare eroicamente, con le piccole forze di un essere umano, la
potenza della violenza significa costruire e rafforzare la pace per
tutti.
Il contrario della pace non è la guerra: è la violenza. La pace vera
può esistere solo se non c’è violenza. Se ogni giorno la violenza si
manifesta, sia pure silenziosamente, se la gente viene picchiata, torturata, strangolata, non possiamo dire che c’è la pace, anche se i cannoni non sparano.
(da «Mondo e Missione», ottobre 1986, rid.)
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Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education