il Trauma Cranico
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il Trauma Cranico
A cura dell’Associazione Logopedisti Piemontesi Giornata Europea della Logopedia 6 marzo 2008 SENTI CHI (NON) PARLA Diritto di parola: un Logopedista fa la differenza! IL TRAUMA CRANIO-ENCEFALICO (TCE) = TRAUMATIC BRAIN INJURY (TBI) IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA (Tratto da www.asha.org ; Traduzione italiana a cura della log. Francesca Auxilia) Che tipi di traumi cranici ci sono? Qualsiasi evento incidentale alla testa può causare un trauma cranico. Ci sono due tipologie principali: Trauma da perforazione: un corpo estraneo (per esempio un proiettile) penetra nel cervello e causa danni alle zone colpite. Questo danno focale, localizzato, si situa lungo la traiettoria percorsa dall’oggetto nel cervello. I sintomi variano a seconda della zona del cervello danneggiata Trauma cranico chiuso: si verifica un urto molto forte alla testa, come per esempio in un incidente stradale, quando la testa batte contro il parabrezza o il cruscotto. Questi traumi causano due tipi di danni: 1. Danno cerebrale primario, che si verifica al momento del trauma, e può includere: • Fratture del cranio • Contusioni / lividi: spesso avvengono in corrispondenza dell’urto o nei punti in cui il cervello ha sbattuto contro i rilievi ossei all’interno del cranio per l’urto • Ematomi / raccolte di sangue: avvengono tra scatola cranica e cervello o all’interno del cervello • Lacerazioni: si verificano perché la forza dell’urto fa ruotare il lobo frontale (situato anteriormente) e quello temporale (situato lateralmente) del cervello o i vasi sanguigni nella scatola cranica, in cui ci sono creste ossee che causano degli strappi • Danni nervosi (danno assonale diffuso): le fibre nervose del cervello vengono tagliate o spezzate a causa dell’urto 2. Danno cerebrale secondario, che si sviluppa successivamente al trauma,e può includere: • Edema cerebrale • Aumento della pressione intracranica • Epilessia • Infezioni intracraniche • Febbre • Ematomi • Alta o bassa pressione • Carenza di sodio • Anemia • Carenza o eccesso di CO2 • Alterazioni della coagulazione • Anomalie cardiache • Anomalie polmonari • Variazioni del comportamento alimentare 1 Quali problemi fisici si verificano dopo il TCE ? I problemi fisici possono includere perdita di udito, rumori nelle orecchie (ronzii), mal di testa, blocchi muscolari, vertigini, nausea, vomito, visione sfocata, riduzione di olfatto e gusto, diminuzione della forza e della coordinazione di braccia e gambe. Quali problemi di comunicazione ci sono dopo il TCE ? Le persone con trauma cranico spesso hanno disturbi cognitivi e comunicativi, che hanno limitano molto l’autonomia nella vita quotidiana. Questi problemi variano a seconda dell’ampiezza del danno e dalla sede della lesione. I traumatizzati cranici possono avere difficoltà a reperire le parole necessarie per esprimere un’idea o per spiegarsi oralmente o per scritto. Per loro può risultare difficile capire sia il linguaggio scritto che quello parlato, come se ascoltassero una lingua straniera. Possono avere difficoltà con le lettere, nella scrittura e nella lettura. I traumatizzati cranici possono avere difficoltà a livello di comunicazione sociale, ad esempio: • Mantenere i turni di parola in una conversazione • Mantenere l’argomento del discorso • Usare un tono di voce appropriato • Cogliere i dettagli in una conversazione e la differenza tra sarcasmo e tono serio • Rispondere alle espressioni mimiche e al linguaggio del corpo • Stare al passo con gli altri in una discussione veloce Inoltre i traumatizzati cranici possono sembrare eccessivamente emotivi o al contrario apatici. Possono avere poca o nulla consapevolezza dei loro comportamenti inappropriati, cosa che risulta molto frustrante per familiari e amici. In generale, la comunicazione può essere frustrante e inefficace. In aggiunta a quanto detto sopra, i muscoli di labbra e lingua possono essere più deboli o in coordinati dopo il trauma, causando difficoltà a parlare in modo comprensibile e forte abbastanza da venir udito nella conversazione. I muscoli possono essere così indeboliti che la persona non è in grado di parlare per nulla. La debolezza dei muscoli può limitare le abilità di masticare e deglutire. Quali problemi cognitivi ci sono dopo il TCE ? I deficit cognitivi sono molto frequenti in persone che hanno avuto un TCE. La sfera cognitiva (abilità di pensiero e logica) include la coscienza del contesto in cui ci si trova, l’attenzione ai compiti da svolgere, la memoria, il ragionamento, il problem solving, le funzioni esecutive (porre obiettivi, pianificare), avere iniziative, avere coscienza di sé, autocontrollarsi, autovalutarsi. I danni dipendono dalla sede e dalla gravità del danno cerebrale e possono includere: • Difficoltà a concentrarsi in presenza di distrazioni (per esempio portare avanti una conversazione in un ristorante con rumore di fondo, o lavorare su più compiti contemporaneamente) • Lentezza nell’apprendere ed elaborare informazioni nuove. I messaggi più lunghi e complessi devono venir suddivisi in frasi più brevi. La persona può avere bisogno di ripetere o verificare di aver capito correttamente l’informazione principale. I partners comunicativi devono rallentare il modo di parlare. • Problemi di memoria a breve termine. L’apprendimento di materiale nuovo può essere difficile. La memoria a lungo termine dei dati precedenti il trauma viene generalmente conservata. • Deficit delle funzioni esecutive. Il traumatizzato può avere problemi ad iniziare un’attività, e a decidere gli obiettivi da raggiungere per completarla. La pianificazione e l’organizzazione 2 di un compito è uno sforzo, e risulta difficile l’autovalutazione del lavoro svolto. Il traumatizzato sembra spesso molto disorganizzato e necessita dell’aiuto di familiari e amici. Vi possono essere difficoltà anche nella risoluzione di problemi e l’impulsività nel reagire alle situazioni. Come viene diagnosticato un TCE ? Il logopedista lavora con il traumatizzato cranico, la sua famiglia e i care givers, in team insieme ad altre figure professionali: • Medici • Infermieri • Neuropsicologi • Terapisti occupazionali • Fisioterapisti • Assistenti sociali • Educatori • Insegnanti Il team lavora insieme per valutare il paziente ed elaborare un corretto progetto riabilitativo. Il logopedista effettua una valutazione formale delle abilità linguistico-comunicative (comprensione orale e scritta, produzione orale e scritta, l’uso della grammatica (livello morfo-sintattico) e del vocabolario (livello semantico-lessicale). Vengono anche valutate la forza e la coordinazione dei muscoli necessari a parlare. Le abilità di comunicazione sociale (pragmatica) vengono valutate con test formali e il role-playing di situazioni varie. Può venir chiesto al paziente di esporre testi e punti di vista dei diversi personaggi. Ci si chiede se il paziente riesce a capire cosa provano i vari personaggi e perché reagiscono in quel modo, se può spiegare come i comportamenti dei vari personaggi influiscono sui fatti nel racconto. Infine si può chiedere al paziente di spiegare eventuali scherzi, commenti sarcastici, o situazioni assurde nelle storie (per esempio: cosa c’è di strano nell’usare un ombrello in una giornata di sole? Il logopedista valuta le funzioni cognitive correlate alla comunicazione. La persona è consapevole del contesto? E’ orientato, cioè ricorda il suo nome, la data, dove si trova, cosa gli è successo? Si valuta la memoria verbale, per esempio se le informazioni principali di un breve testo vengono trattenute. Inoltre vengono prese in esame le funzioni esecutive (capacità di pianificare, organizzare, e prestare attenzione ai particolari) per esempio chiedendo al paziente di descrivere tutte le fasi per lavarsi i denti. Il logopedista può anche leggere un testo incompleto e chiedere al paziente di elaborare un inizio, uno svolgimento o una conclusione logici, oppure può richiedere la soluzione di problemi, (per valutare ragionamento e problem solving), come per esempio cosa fare se si hanno chiuso le chiavi in macchina, e come evitare questo problema in futuro. Dopo aver esaminato la comunicazione, il logopedista valuterà la deglutizione e farà raccomandazioni rispetto alla gestione della disfagia e al trattamento. L’obiettivo di questa valutazione è assicurarsi che il soggetto sia in grado di deglutire senza rischi e riesca ad avere un’alimentazione sufficiente. Ulteriori valutazioni della disfagia possono venir effettuate a seguito della prima valutazione. Se necessario il logopedista può valutare anche i vantaggi di eventuali ausili comunicativi per esprimere i bisogni e le idee di base. 3 Quali altre organizzazioni sono informate sul TCE ? La lista è limitata: • The Brain Injury Association = Associazione Traumi Cranici • The Brain Injury Information Network = Rete informativa sui traumi cranici • The TBI Chatroom = spazio chat sul trauma cranico • Head Injury Hotline = organizzazione non profit fondata e portata avanti da un traumatizzato cranico dal 1985. A cura delle dott.sse logopediste Simona Raimondo, Rossella Muò, Francesca Auxilia, Patrizia Cancialosi. 4