Color Light Output

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Color Light Output
WHITE PAPER EPSON
GUIDA AL COLOUR LIGHT OUTPUT
COLPITO DAL
COLOUR LIGHT
OUTPUT?
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Importanza del Colour Light Output (CLO) nella
valutazione e nel confronto dei videoproiettori digitali
Anche se può sembrare difficile da credere, non
è passato molto tempo da quando una semplice
lavagna luminosa rappresentava uno strumento
essenziale, amato da insegnanti, professori e
chiunque altro svolgesse presentazioni aziendali.
Era una soluzione tutt'altro che ideale e quasi
mai portatile, spesso utilizzata con diapositive
disegnate a mano, per lo più in bianco e nero,
tuttavia svolgeva la sua funzione. Era inoltre facile
da acquistare ed era possibile scegliere il prodotto
appropriato semplicemente in base alla luminosità
o resa luminosa del bianco (White Light Output).
L'epoca delle lavagne luminose è fortunatamente ormai
lontana e questi strumenti sono stati sostituiti dal loro
equivalente digitale, connesso, oggi spesso in modalità
wireless, a un computer desktop o notebook. Un'evoluzione
di questo genere porta tuttavia nuove sfide, in particolare
quando si tratta di distinguere tra i numerosi videoproiettori
oggi disponibili.
La sfida maggiore riguarda il fatto che, in un momento in cui
si fa ampio utilizzo di animazioni, video HD e presentazioni
multimediali dai colori brillanti, la semplice luminosità del
bianco (misurata in genere in lumen) non è più, di per sé,
il parametro migliore per scegliere cosa comprare. In realtà,
nel nostro mondo multicolore, la luminosità dei colori
è altrettanto, se non più, importante.
Secondo uno studio recente condotto per conto di Epson
1
da TFCinfo , una società di ricerche di mercato leader del
settore che si occupa esclusivamente di prodotti audiovisivi,
quando si tratta di videoproiettori per le aziende e per la
formazione, l'86% dei contenuti visualizzati è a colori. Nello
studio relativo alle preferenze e alla percezione dei clienti in
relazione ai marchi di videoproiettori è inoltre emerso che il
40% di questo target visualizza esclusivamente contenuti
a colori.
Nel sondaggio è stato inoltre valutato il comportamento
nell'acquisto, per quanto riguarda i videoproiettori, di una
fascia di utenti più ampia, che copre l'intero canale.
Questo gruppo variegato si è trovato d'accordo su diversi
punti, tra cui il ruolo di primaria importanza giocato dalla
qualità delle immagini nella scelta di un videoproiettore
(in media l'89% si è dichiarato d'accordo o totalmente
d'accordo). Oltre a questo, il 99% dell'intero gruppo si
è dichiarato d'accordo o totalmente d'accordo sul fatto che il
colore sia un aspetto importante della qualità delle immagini.
1
www.tfcinfo.net
Per questo motivo, insieme con lo sviluppo di un metodo
di misurazione standard industriale del Colour Light
Output (CLO), introdotto nel 2012, il settore riconosce
ora l'importanza di questo parametro e il suo impatto
sulla qualità delle immagini.
Alla luce di questi elementi, in questo documento
analizzeremo in modo più dettagliato il significato
di CLO, illustreremo i motivi della sua importanza,
il metodo di misurazione e il ruolo che ricopre.
Precedente metodo
di misurazione della luminosità dei videoproiettori
La luminosità di un videoproiettore è stata tradizionalmente
misurata utilizzando una metodologia di test sviluppata
dall'ANSI (American National Standards Institute) ed
è per questo motivo che talvolta i produttori dichiarano
valori in lumen ANSI.
Lumen: misurazione del bianco
Un lumen è l'unità di misura della quantità di luce totale
emessa da una sorgente come un videoproiettore digitale,
ovvero la sua luminosità. Come misura assoluta non significa
nulla per la maggior parte delle persone, ma come metodo
per confrontare la luminosità un valore in lumen è un buon
punto di partenza.
Di seguito sono illustrati alcuni dati, come riferimento:

Una lampadina domestica da 100 Watt emette
1.600 o più lumen.

La luce del sole in una giornata soleggiata varia
da 32.000 a 100.000 lumen per metro quadrato.

Un ufficio ben illuminato ha un livello di luce di 400 lumen
per metro quadrato.
Sviluppato già negli anni '90, il test ANSI prevede innanzitutto
la calibrazione del contrasto del videoproiettore. La luminosità
viene quindi misurata in un'area completamente bianca in
nove posizioni specifiche dello schermo e ne viene calcolato
il valore medio. Questa media viene moltiplicata per l'area
dello schermo per calcolare la luminosità del videoproiettore
in "lumen ANSI".
Quando si tratta di scegliere un videoproiettore adeguato
per le dimensioni del pubblico e dell'ambiente in cui verrà
utilizzato, questi valori della luminosità in lumen sono
considerati estremamente accurati e ritenuti uno strumento
di scelta fondamentale.
Perché la luminosità è importante? Si tratta di ottenere
un'immagine con una buona definizione tenendo in
considerazione i livelli di luce ambientale. I videoproiettori
acquistati dai consumatori per la casa, ad esempio, vengono
per lo più utilizzati per guardare filmati e la TV da poche
persone in stanze piccole e che possono essere oscurate
Epson® è un marchio registrato di Seiko Epson® Corporation. Tutti gli altri nomi di prodotto e le denominazioni commerciali sono
menzionati in questo documento solo a scopo identificativo e possono essere marchi o marchi registrati dei rispettivi proprietari.
A eccezione di eventuali errori e omissioni, tutte le specifiche contenute nel presente documento sono soggette a modifica senza
obbligo di preavviso.
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in modo semplice e pertanto in casi come questi un valore
tra I 1.000 e i 3.000 lumen è più che adeguato. Gli utenti
aziendali che svolgono presentazioni di PowerPoint
necessitano, in genere, di un valore maggiore, in particolare
nel caso di presentazioni in uffici che non è possibile
oscurare completamente. In queste situazioni è necessaria
una luminosità di almeno 3.000 lumen e, per i videoproiettori
installati in ambienti di grandi dimensioni per un pubblico
più ampio, possono essere necessari circa 5.000 lumen.
Il bianco non è sempre decisivo
Perché RGB?
I colori della gamma completa generati sui monitor dei
computer e dai videoproiettori digitali sono composti
solamente da tre componenti, rosso, verde e blu, combinati
in base a rapporti e intensità diversi per creare il bianco
e tutti gli altri colori.
Il metodo più semplice per misurare la luminosità dei colori
consiste, pertanto, nel testare la luminosità di ognuno dei
colori componenti.
Sfortunatamente, sebbene il valore in lumen indichi la
luminosità di un videoproiettore per quanto riguarda la luce
bianca, non misura tuttavia la luminosità del Colour Light
Output. A seconda della tecnologia utilizzata per generare
I colori, argomento illustrato in modo più dettagliato più
avanti, la luminosità dei colori può spesso essere molto più
bassa rispetto alla resa del bianco, facendo di conseguenza
apparire più buia l'intera immagine.
Un'immagine più buia, a sua volta, rende le presentazioni
più difficili da seguire, sia in ambienti oscurati che in luoghi
con livelli elevati di luce ambientale. Chiaramente questa
condizione è tutt'altro che ideale e va a scapito del contenuto
e dell'impatto della presentazione. Questo, a sua volta,
porta coloro che acquistano un videoproiettore a cercare
un modello con un valore di lumen maggiore del necessario,
al solo scopo di ottenere immagini a colori migliori.
Il videoproiettore a sinistra (2.700 lumen) ha una resa bassa dei
colori (700 lumen) mentre a destra la resa dei colori e quella
del bianco sono equivalenti (2.800 lumen)
Rosso
Giallo
Verde
Magenta
Ciano
Blu
È interessante notare che, quando è stato chiesto se la
disponibilità di informazioni sulla luminosità dei colori avesse
un impatto sulle decisioni in fase di acquisto, la maggior parte
delle persone intervistate da TFCinfo (91%) ha risposto di sì.
Questa specifica è in effetti talmente importante che,
in media, la maggior parte di coloro che acquistano un
videoproiettore sarebbe disposta a pagare circa il
19% in più per avere colori più brillanti.
Questi dati, se non altro, riflettono la necessità per i produttori
di misurare e pubblicare i valori relativi alla luminosità dei
colori per i loro prodotti. Fortunatamente, è ora disponibile
un processo di misurazione standard industriale che
I produttori possono utilizzare, sviluppato appositamente
per offrire a chi acquista un videoproiettore un valore
standard relativo alla luminosità dei colori.
Nuovo metodo di misurazione della luminosità
dei videoproiettori
Il Colour Light Output insieme alla resa luminosa del bianco
(White Light Output) è pertanto un indicatore cardine della
qualità delle immagini. Questo viene messo in evidenza
nel sondaggio di TFCinfo, da cui emerge che la qualità
delle immagini e quindi la luminosità sono i principali criteri
decisive per l'acquisto. Solo un quinto degli acquirenti
intervistati (21%), tuttavia, comprende chiaramente che la
maggior parte dei produttori pubblica solo i valori relativi alla
luminosità del bianco, mentre il resto ritiene che i valori in
lumen dichiarati includano automaticamente il colore.
Il Colour Light Output può ora essere misurato tramite una
metodologia standard industriale ufficiale. Rilasciato nel
maggio del 2012, questo standard quantifica la luminosità
della resa dei colori rosso, verde e blu, ovvero i colori primari
utilizzati sia per generare immagini sui monitor dei computer
che dai videoproiettori digitali.
Le misurazioni della luminosità hanno poco valore se
effettuate senza utilizzare questa metodologia standard,
in quanto non è possibile metterle a confronto in modo
affidabile per l'intero settore. La metodologia CLO è stata
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ideata dalla Society for Information Displays (SID) ,
un'organizzazione globalmente riconosciuta che riunisce
circa 5.000 professionisti che collaborano alla formazione
dei membri del settore dei monitor e della proiezione.
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www.icdm-sid.org
Epson® è un marchio registrato di Seiko Epson® Corporation. Tutti gli altri nomi di prodotto e le denominazioni commerciali sono
menzionati in questo documento solo a scopo identificativo e possono essere marchi o marchi registrati dei rispettivi proprietari.
A eccezione di eventuali errori e omissioni, tutte le specifiche contenute nel presente documento sono soggette a modifica senza
obbligo di preavviso.
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Il documento completo relativo allo standard IDMS
(Information Display Measurements Standard), contenente la
metodologia di test CLO, può essere scaricato gratuitamente
dal sito Web dell'organizzazione SID. Per rendere
comprensibile il test, il Colour Light Output è misurato quasi
esattamente nello stesso modo del White Light Output.
Anziché prendere le misure in una griglia di riquadri bianchi,
tuttavia, viene utilizzata una griglia costituita dai colori primari
(rosso, verde e blu). Dal momento che i colori componenti
sono tre, vengono utilizzate tre griglie diverse.
La luminosità (o White Light Output) include nove misurazioni
effettuate nei punti X indicati sulla griglia. Per il Colour Light
Output vengono utilizzate tre griglie di 9 punti, per misurare
la luminosità di ognuno dei colori primari. Di conseguenza,
anche il numero di misurazioni è maggiore. Anziché le nove
utilizzate per calcolare la luminosità standard, vengono
eseguite in totale 27 misurazioni, per ottenere il valore
del CLO. Le letture delle immagini campione per il CLO
vengono sommate, ne viene calcolata la media, quindi
viene eseguita la moltiplicazione per l'area dello schermo
per determinare il livello di luminosità globale dei colori
che, per coerenza, è indicato anch'esso in lumen.
Analogamente, la tecnologia 3LCD è stata sviluppata
da Epson e introdotta negli anni '70. Questa tecnologia
è promossa e sviluppata da un apposito ente, chiamato
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anch'esso 3LCD , ed è concessa in licenza a numerosi altri
produttori. Di conseguenza, insieme a Epson vi sono circa
40 produttori che offrono soluzioni 3LCD che, analogamente
a quelle DLP, trovano impiego nelle principali applicazioni,
dall'home theatre all'utilizzo in ambito aziendale e didattico.
Quando si tratta di generare le immagini, le due tecnologie
funzionano in modo fondamentalmente diverso, in particolare
per quanto riguarda la modalità di gestione del colore. Tali
differenze possono avere un forte impatto sulla luminosità dei
colori. Le due soluzioni verranno ora analizzate nel dettaglio.
Funzionamento della tecnologia DLP
La tecnologia DLP (Digital Light Processing) prevede
l'utilizzo di un chip con una superficie riflettente composta
da fino a due milioni di minuscoli specchi incernierati, ognuno
responsabile di un singolo pixel. La luce della lampada del
videoproiettore si riflette dagli specchi sulla superficie del chip
DLP verso la lente. Gli specchi si inclinano per far brillare la
luce verso la lente, accendendo un pixel, o lontano dalla lente
verso un assorbitore di luce per spegnere il pixel. Ciò può
avvenire migliaia di volte al secondo. Per quanto riguarda la
frequenza, uno specchio che è più spesso acceso che spento
crea un pixel più chiaro, uno che è più spesso spento crea un
pixel più scuro.
Assorbitore
di luce
(spento)
Griglia di misurazione del White Light Output (sinistra) e griglie
di misurazione del Colour Light Output (destra)
I valori effettivi possono variare ma, idealmente, il CLO deve
essere simile o uguale al livello di resa del bianco in lumen,
per garantire colori vivaci e brillanti. Sfortunatamente,
non è facile determinare un valore di Colour Light Output
per alcuni prodotti, in quanto alcuni produttori indicano
esclusivamente I valori della luminosità del bianco. È tuttavia
possibile fare alcune ipotesi basate sulla tecnologia di
imaging utilizzata in un videoproiettore specifico. Questo
argomento verrà ora illustrato in modo più dettagliato.
La tecnologia di proiezione può fare la differenza
DLP è l'acronimo di Digital Light Processing e prevede
l'utilizzo di una tecnologia a 1 chip sviluppata da Texas
Instruments, e concessa in licenza su larga scala e utilizzata
in tutto il settore per i videoproiettori digitali e altri dispositivi
di imaging. I videoproiettori DLP sono disponibili per un'ampia
gamma di applicazioni, dall'utilizzo come home theatre alle
presentazioni aziendali, alla formazione, fino all'utilizzo
in cinema e auditorium di livello professionale.
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Sono disponibili altre tecnologie di imaging poco utilizzate, come LCoS
(Liquid Crystal on Silicon), DiLA e SXRD, non incluse nella discussione sulla
luminosità dei colori di questo documento
Sorgente
luminosa
Funzionamento della matrice di specchi DLP
Tecnologia DLP

Il chip DLP è un sofisticato interruttore della luce
costituito da un massimo di 2 milioni di specchi
incernierati.

Ogni specchio può essere inclinato per accendere
o spegnere il pixel associato.

Un videoproiettore DLP a 1 chip necessita di una ruota
colore separata per generare i colori RGB necessari.
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A esclusione di una o due eccezioni , nei moderni
videoproiettori digitali vengono utilizzate due tecnologie
principali, DLP o 3LCD.
Lente di
proiezione
(acceso)
Nei videoproiettori cinematografici e in altri prodotti di fascia
alta possono venire utilizzati tre chip DLP distinti, uno per
ogni colore primario, rosso, verde e blu. Per mantenere
I prezzi alla portata della maggior parte degli utenti aziendali,
tuttavia, nella maggioranza dei prodotti DLP è presente
un solo chip, pertanto è necessaria una tecnologia aggiuntiva
per la gestione del colore.
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www.3lcd.com
Epson® è un marchio registrato di Seiko Epson® Corporation. Tutti gli altri nomi di prodotto e le denominazioni commerciali sono
menzionati in questo documento solo a scopo identificativo e possono essere marchi o marchi registrati dei rispettivi proprietari.
A eccezione di eventuali errori e omissioni, tutte le specifiche contenute nel presente documento sono soggette a modifica senza
obbligo di preavviso.
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Nella maggior parte dei casi il meccanismo utilizzato
è una ruota colore, divisa in genere in aree di filtro per
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rosso, verde e blu , che ruota nella traiettoria della luce
tra la sorgente luminosa e il chip DLP per aggiungere
gli elementi di colore necessari.
Chip DLP (con
matrice di specchi)
Interno di un motore ottico 3LCD
Schermo
Prisma dicroico
Lente di
proiezione
LCD rosso,
verde e blu
Ruota
colore
Specchi dicroici
Lente
Sorgente
luminosa
Sorgente
luminosa
Interno di un motore ottico DLP
Uno svantaggio dell'utilizzo di una ruota colore rotante
consiste nel fatto che in un videoproiettore DLP a 1 chip
è possibile proiettare un solo colore per volta, ma a causa
della velocità di rotazione, l'occhio ha la sensazione
di vedere immagini a colori composite.
Gli effetti arcobaleno non rappresentano un problema con
I videoproiettori 3LCD, in quanto gli output dei tre pannelli
LCD dei colori vengono combinati per creare le immagini
a colori complete proiettate sullo schermo.
Tecnologia LCD a 3 chip

Gli specchi dicroici suddividono la luce nei tre colori
primari (RGB).
La velocità della ruota colore è fondamentale. Se
è troppo lenta, gli utenti possono vedere i cosiddetti
effetti "arcobaleno", ovvero sfarfallii momentanei del
colore, sebbene ciò si verifichi per lo più con le immagini
in movimento piuttosto che con le presentazioni statiche.

Tre pannelli LCD consentono quindi il passaggio della
quantità esatta di luce necessaria.

Le immagini dei tre colori vengono combinate tramite
un prisma dicroico per formare un'immagine a colori
completa.
Funzionamento della tecnologia 3LCD

L'immagine a colori, nitida e definita, passa attraverso
una lente e viene proiettata su uno schermo.
Come indicato dal nome, i videoproiettori 3LCD prevedono
l'utilizzo di un set di 3 pannelli LCD (Liquid Crystal Display)
distinti, uno per ogni componente, rosso, verde e blu,
di un'immagine a colori. Analogamente al monitor LCD
di un notebook o di un televisore a colori, ogni pannello
è composto da milioni di cristalli liquidi. Il pannello può essere
visto come un otturatore o una tenda, con un cristallo liquido
in ogni pannello corrispondente a ogni pixel dell'immagine
proiettata.
La luce rossa, verde e blu passa attraverso il relativo
pannello LCD monocromatico. Ogni cristallo liquido di ogni
pannello viene quindi aperto, chiuso o chiuso parzialmente
per consentire il passaggio di quantità di luce diverse,
controllando in questo modo la quantità di luce di ogni colore
necessaria nel pixel specifico per creare l'immagine finale.
Impatto della tecnologia sulla luminosità dei colori
Se si misura la luminosità delle componenti della luce blu,
verde e rossa in un videoproiettore 3LCD, il valore risultante
è il Colour Light Output. Lo stesso vale per il White Light
Output. Tutti i videoproiettori Epson, ad esempio, hanno
valori in lumen identici sia per la luminosità del bianco che
per quella dei colori, analogamente ad altri videoproiettori
basati sulla tecnologia 3LCD Epson. Questo non sorprende,
in quanto la tecnologia 3LCD funziona generando la luce
bianca mediante la combinazione dei tre colori primari.
I videoproiettori DLP standard a un chip, a causa dei limiti
di questa tecnologia, offrono una luminosità dei colori pari
solo a un terzo di quella del bianco, producendo così colori
più spenti rispetto ai videoproiettori 3LCD. Grazie a una
resa luminosa dei colori identica a quella del bianco,
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un videoproiettore 3LCD offre colori tre volte più brillanti
rispetto a un videoproiettore DLP analogo con simili valori
in lumen dichiarati.
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Oltre ai filtri per rosso, verde e blu, le ruote colore possono includere
altri segmenti, come il filtro del bianco (trasparente), incluso in genere
per incrementare la luminosità
Rispetto ai principali videoproiettori DLP a 1 chip per l'ufficio e per la
formazione, in base ai dati NPD del periodo da luglio 2011 a giugno 2012.
Luminosità dei colori (Colour Light Output) misurata in base allo standard
IDMS 15.4. La luminosità dei colori varia a seconda delle condizioni di utilizzo.
Per maggiori informazioni visita il sito www.epson.eu/CLO
Epson® è un marchio registrato di Seiko Epson® Corporation. Tutti gli altri nomi di prodotto e le denominazioni commerciali sono
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obbligo di preavviso.
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La maggior parte dei videoproiettori DLP per utilizzo
aziendale non raggiunge la stessa luminosità dei colori in
quanto include un segmento di bianco nella ruota colore
utilizzata per creare l'immagine RGB, appositamente per
incrementare la luminosità percepita. Di conseguenza,
la resa luminosa dei colori risulta molto inferiore rispetto
alla luce bianca, spesso pari a un terzo della luminosità.
Per complicare ulteriormente la questione, alcuni
videoproiettori DLP prevedono l'utilizzo di ruote colore con
filtri per altri colori oltre a quelli primari. Sono disponibili filtri
per ciano, magenta e giallo, che possono migliorare la qualità
dei colori ma che comportano un'ulteriore riduzione della
luminosità. Questo stratagemma non è inoltre utile per
migliorare il Color Light Output, in quanto non consente
comunque di raggiungere il livello di luminosità del White
Light Output.
Luminosità tre volte maggiore

I valori del Colour Light Output (CLO) per i videoproiettori
3LCD corrispondono in genere a quelli del White Light
Output, entrambi misurati in lumen.

Nei videoproiettori DLP a 1 chip, il Colour Light Output
può presentare una luminosità pari a un terzo di quella
del bianco.

I videoproiettori 3LCD offrono in modo coerente colori
fino a tre volte più luminosi con livelli di lumen analoghi.
La luminosità dei colori è determinata in parte dalla
tecnologia di imaging utilizzata in un videoproiettore.
La tecnologia 3LCD introdotta da Epson offre gli stessi
livelli di luminosità sia per la luce bianca che per i colori.
L'impiego della tecnologia DLP a 1 chip nella maggior parte
dei videoproiettori di livello aziendale spesso non raggiunge
questo obiettivo, offrendo solo un terzo circa della luminosità
dichiarata in lumen quando si tratta di CLO. Ciò avviene
principalmente perché in tali prodotti il White Light Output
viene incrementato artificialmente. Coloro che acquistano
un videoproiettore e desiderano immagini di alta qualità
farebbero bene a notare che la tecnologia 3LCD offre colori
tre volte più nitidi rispetto ai modelli DLP a 1 chip con valori
analoghi di lumen dichiarati.
Lo standard di misurazione del Colour Light Output
pubblicato nel maggio del 2012 offre agli utenti finali
dati affidabili che possono essere utilizzati per mettere
a confronto i livelli di luminosità dei colori e, di conseguenza,
la qualità delle immagini, di videoproiettori diversi.
I produttori leader, in particolare Epson che lo sta già facendo
da molti anni, stanno adottando lo standard CLO e ora
includono due misurazioni, ovvero la luminosità del bianco
(White Light Output) e la luminosità dei colori (Colour Light
Output) nelle specifiche dei videoproiettori. La pubblicazione
dei valori di CLO è tuttavia ancora lontana dall'essere una
prassi comune e chi acquista un videoproiettore dovrebbe
cercare e richiedere questa informazione. Per un'esperienza
visiva ottimale, inoltre, si dovrebbe verificare che il Colour
Light Output equivalga al White Light Output in ogni
videoproiettore acquistato.
Conclusione: il CLO è importante per tutti coloro
che acquistano videoproiettori
Sebbene vi siano numerosi fattori da prendere in
considerazione per l'acquisto di un videoproiettore, come la
risoluzione, la semplicità d'uso, la robustezza e la portabilità,
la luminosità e la qualità delle immagini rimangono sempre
I criteri principali. I colori luminosi sono ritenuti inoltre un
aspetto importante della qualità delle immagini, in quanto
I contenuti sono sempre più ricchi di colori e il mercato
è pronto per considerare il colore sotto una nuova luce.
Per maggiori informazioni visita il sito:
www.epson.eu/CLO
La luminosità in lumen non è più la specifica migliore per
mettere a confronto i videoproiettori, tuttavia il settore deve
fare ancora molta strada prima che l'impatto della luminosità
dei colori sulla qualità delle immagini venga largamente
riconosciuto da chi acquista un videoproiettore.
Appendice
La luminosità del bianco da sola non è sufficiente per valutare
la reale qualità delle immagini, mente il Colour Light Output
(CLO) offre a chi acquista un videoproiettore i dati necessari
per un confronto efficace tra dispositivi. Questi dati, fino
a questo momento, non sono stati specificati dai produttori,
a eccezione dei produttori leader di videoproiettori 3LCD.
È interessante notare che società come Epson parlano
di CLO da molti anni.
Guida del consorzio 3LCD al Colour Light Output:
www.colorlightoutput.com
Fonti di informazione sul Colour Light Output:
Sito Epson sul Colour Light Output: www.epson.eu/CLO
Sito Web della tecnologia 3LCD: www.3lcd.com
Society for Information Displays (SID): www.sid.org
Download gratuito dello standard IDMS (Information Display
Measurements Standard): www.sid.org/lcdm.aspx
Epson® è un marchio registrato di Seiko Epson® Corporation. Tutti gli altri nomi di prodotto e le denominazioni commerciali sono
menzionati in questo documento solo a scopo identificativo e possono essere marchi o marchi registrati dei rispettivi proprietari.
A eccezione di eventuali errori e omissioni, tutte le specifiche contenute nel presente documento sono soggette a modifica senza
obbligo di preavviso.