Canoa e Kayak - La Gazzetta dello Sport

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Canoa e Kayak - La Gazzetta dello Sport
[Gli Sport - Canoa e Kayak]
Canoa e Kayak
Le origini
La canoa, come la conosciamo oggi, viene
sviluppata in Nord America, mentre
il kayak nasce nelle regioni artiche,
utilizzato dagli Inuits che usano pelli di
animali per impedire all’acqua di entrare
all’interno dell’imbarcazione.
In entrambi i casi si tratta di mezzi che si
caratterizzano perché il canoista (seduto
o in ginocchio) volge la fronte verso la
direzione di marcia, e perché il mezzo di
propulsione, la pagaia, non trova un punto
d’appoggio fisso sull’imbarcazione, ma è
libero nelle mani del pagaiatore.
Il kayak si distingue dalla canoa canadese
perché è un’imbarcazione interamente
coperta. Il canoista, che sta seduto, si
introduce nel kayak attraverso un pozzetto
aperto nella copertura, ed impugna
una pagaia a doppia pala, mentre per la
canadese si usa una pagaia a pala singola
in posizione inginocchiata.
In Europa il kayak approda nel XVIII
secolo e cent’anni dopo, nel 1865, alla sua
diffusione contribuisce John MacGregor,
un avvocato scozzese che scrive A
Thousand Miles in the Rob Roy Canoe
(Un migliaio di miglia con la canoa di
Rob Roy).
Nella stessa epoca nascono le prime
organizzazioni: nel 1866 a Londra inizia
ad operare il Royal Canoe Club, seguito
nel 1871 dal New York Canoe Club
e, progressivamente, il movimento si
struttura sempre più sino al 1924, anno
di fondazione della IRK (Internationale
Representantskapet för Kanotidrott) che
nel secondo dopoguerra assume il nome
di ICF (International Canoe Federation).
Slalom
Lo slalom, disciplina della canoa fluviale,
è più recente: le prime gare di cui si ha
testimonianza risalgono al 1933, mentre i
primi Campionati Mondiali si disputano
nel 1949, a Ginevra.
In Italia
Nel 1936 la Reale Federazione Italiana di
Canottaggio istituisce la sezione di canoa
e nello stesso anno l’Italia partecipa ai
Giochi di Berlino con alcuni atleti e una
delegazione azzurra è presente anche al
primo Campionato del Mondo, in Svezia
nel 1938.
La FICK (Federazione Italiana Canoa
Kayak) – già Commissione Italiana Canoa
dal 1973 e federazione aderente dal 1982
– viene riconosciuta dal CONI come
federazione effettiva nel 1987.
I podi olimpici però sono cominciati ben
prima, a Roma 1960 con l’argento (nel
C2 1.000) di Aldo Dezi e Francesco La
Macchia. Da allora è iniziato un cammino
che negli anni 90 ha trovato la sua massima
espressione, con Josefa Idem e Antonio
Rossi. Entrambi sono riusciti a conquistare
medaglie in quattro diverse edizioni dei
Giochi, con la Idem (prima per la Germania
Occidentale e poi per l’Italia) sempre
presente alle ultime sei edizioni dei Giochi,
da Los Angeles 1984 ad Atene 2004.
Nello slalom la prima medaglia olimpica
dell’Italia è stata conquistata da Pierpaolo
Ferrazzi (oro nel K1) a Barcellona 1992.
Primi campionati nazionali:
1953
Prima presenza ai Giochi Olimpici:
1936
Prima medaglia ai Giochi Olimpici:
1960 (argento - C2 1.000 - Aldo Dezi,
Francesco La Macchia)
Le gare
Uomini
C1 1.000 m
C1 500 m
C2 1.000 m
C2 500 m
K1 1.000 m
K1 500 m
K2 1.000 m
K2 500 m
K4 1.000m
Donne
K1 500 m
K2 500 m
K4 500 m
Slalom
Uomini
C1
C2
K1
Donne
K1
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L’equipaggiamento
Nella canoa fluviale sono obbligatori
giubbetto salvagente, casco e paraspruzzi.
Slalom
Nello slalom i canoisti devono portare
a termine un percorso di circa 300 m
(si varia da un minimo di 250 ad un
massimo di 400 m) passando attraverso
porte, affrontando ostacoli e correnti
fluviali.
La classifica viene stilata sommando
i tempi ottenuti in due manche a cui
vanno aggiunte le eventuali penalità.
Penalità
Vengono assegnate quando un
concorrente tocca una porta o la salta.
Le penalità variano da 2 a 50 secondi.
Le porte
Il numero di porte disposte lungo
il percorso varia da 18 a 25, con un
massimo di 7 porte da superare in
risalita (porte in controcorrente).
L’ultima porta deve distare non meno
di 15 e non più di 25 m dal traguardo.
Le porte sono numerate in ordine di
attraversamento.
Le porte da superare in discesa sono
contrassegnate da strisce verdi, quelle
da superare in risalita (controcorrente)
da strisce rosse.
All’Olimpiade
L’esordio ai Giochi - dopo una singola
gara disputata nel 1906, ma inserita fra
le prove di canottaggio - risale (come
sport dimostrativo) al 1924, mentre le
prime medaglie vengono assegnate nel
1936 a Berlino, sia nella canoa sia nel
kayak. Le donne debuttano nel 1948,
solo nel kayak.
Negli anni sono cambiate più volte
le specialità olimpiche e sono state
progressivamente abbandonate le
distanze più lunghe (10.000 m).
L’esordio a cinque cerchi dello slalom
è relativamente recente: introdotto a
Monaco 1972, viene abbandonato sino
al 1992.
Nella storia olimpica due personaggi
occupano un posto di assoluto rilievo
per la loro carriera. L’atleta che è
riuscita a conquistare il maggior
numero di medaglie è una donna e
i 12 podi di Birgit Schmidt-Fischer
avrebbero potuto essere ancora di più
se nel 1984 la Germania Orientale
non avesse boicottato i Giochi di Los
Angeles. Dopo Sydney 2000 la tedesca
- che a Mosca 1980 era diventata la più
giovane campionessa della specialità si ritira, salvo poi rientrare ad Atene
2004 dove, 42enne, conduce alla vittoria
il K4 500 e giunge seconda nel K2 500.
Alle sue spalle, per numero di successi
olimpici c’è lo svedese Gert Fredriksson,
dominatore della specialità dal 1948 al
1960, capace di aggiudicarsi 8 medaglie
(di cui sei d’oro).
Medagliere
Unione Sovietica
Germania
Ungheria
Svezia
Germania Orientale
Romania
Cecoslovacchia
Francia
Stati Uniti
Italia
Norvegia
Finlandia
Oro
Argento
Bronzo
Totale
29
23
17
15
15
10
7
5
5
5
5
5
13
12
26
11
7
10
4
7
5
5
3
2
9
10
24
4
9
14
1
17
6
3
4
3
51
45
67
30
31
34
12
29
16
13
12
10
[Gli Sport - Canoa e Kayak]
Nuova Zelanda
Germania Occidentale
Canada
Bulgaria
Slovacchia
Repubblica Ceca
Austria
Danimarca
Jugoslavia
Australia
Spagna
CSI*
Polonia
Olanda
Gran Bretagna
Cuba
Russia
Lettonia
Moldova
Slovenia
Svizzera
Israele
Bielorussia
Ucraina
Totale (178 gare)
5
4
4
4
4
4
3
3
2
1
1
1
178
2
11
8
5
3
2
5
4
2
6
3
1
5
3
3
3
2
2
1
1
1
178
1
8
7
8
2
2
5
5
1
8
2
11
5
3
3
1
1
1
178
8
23
19
17
9
8
13
12
5
15
6
2
16
8
6
3
5
2
1
1
1
1
1
1
534
* Comunità degli Stati Indipendenti, denominazione degli atleti della disciolta Unione Sovietica nel 1992.
Record
Maggior numero di medaglie, uomini
8
Gert Fredriksson (SWE - 1948/1960)
Maggior numero di medaglie d’oro, uomini
6
Gert Fredriksson (SWE - 1948/1960)
Maggior numero di medaglie, donne
12
Birgit Schmidt-Fischer (GDR/GER - 1980,1988/2004)
Maggior numero di medaglie d’oro, donne
8
Birgit Schmidt-Fischer (GDR/GER - 1980, 1988/2004)
Più giovane medagliato
17-070
Michal Martikan (SVK - C1 slalom - 1996)
Più giovane medagliato/oro
17-070
Michal Martikan (SVK - C1 slalom - 1996)
Più anziano medagliato
40-282
Gert Fredriksson (SWE - K2 1.000 - 1960)
Più anziano medagliato/ORO
40-282
Gert Fredriksson (SWE - K2 1.000 - 1960)
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Più giovane medagliata
15-220
Francine Anne Fox (USA - K2 500 - 1964)
Più giovane medagliata/oro
18-158
Birgit Fischer (GDR - K1 500 - 1980)
Più anziana medagliata
42-184
Birgit Schmidt-Fischer (GER - K4 500 - 2004)
Più anziana medagliata/oro
42-184
Birgit Schmidt-Fischer (GER - K4 500 - 2004)
Le imbarcazioni
Sono di fibra di carbonio e kevlar.
tipo lungh. max.
K1
520 cm
K2
650 cm
K4
1100 cm
C1
520 cm
C2
650 cm
slalom
tipo lungh. max.
K1
400 cm
C1
400 cm
C2
458 cm
peso min.
12 kg
18 kg
30 gk
16 kg
20 kg
peso min.
9 kg
10 kg
15 kg
Le pagaie
La grande differenziazione è
che nel kayak si usano pagaie a
doppia pala (con pala ad elica),
mentre nella canadese la pagaia è
a singola pala e ad un’estremità è
dotata di impugnatura.
Nello slalom le pagaie sono
studiate per un utilizzo non solo
propulsivo ma anche di controllo
direzionale e di mantenimento
dell’equilibrio.
In tutte le discipline la lunghezza
della pagaia si adatta alle
caratteristiche fisiche dell’atleta.
LE PORTE
La larghezza delle porte varia da 1.2 a 4 m, esse sono
costituite da aste rotonde che hanno un diametro
compreso tra 3.5 e 5 cm e alte da 1.6 a 2 m e devono
avere un peso sufficiente a evitare grandi oscillazioni
in caso di vento. L’estremità più bassa dell’asta è
sospesa a circa 20 cm dall’acqua o comunque ad una
distanza tale da non venire mai spostata dal flusso
dell’acqua.