Giugno - Associazione Vecchia Alassio

Transcript

Giugno - Associazione Vecchia Alassio
ANNO XLIV - N. 6
Mercoledì 16 Giugno 2004
€ 1,40
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio aderente € 16,50 - Socio Sostenitore € 19,50 - Socio estero € 21,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected]
Appello dell’Associazione
Vecchia Alassio agli
Alassini di buona volontà
Difendere la città è un dovere del cittadino, ma è anche un suo
diritto. Il patrimonio boschivo del nostro paese continuamente alla mercé dell’uomo porta i segni di un degrado crescente.
Negligenza, maleducazione ed egoismo, doti negative di una parte
del genere umano, sono una causa dei grandi roghi, degli immensi falò, spesso incontrollabili, che incenerendo piante e arbusti tolgono i benefici ed i colori naturali ai nostri beni più preziosi e annerendoli li impoveriscono. Contro questo flagello gli Alassini devono insorgere e difendersi.
Con la sua cornice verde Alassio è bella soprattutto per noi che
la viviamo. Confortata da questa certezza l’Associazione Vecchia
Alassio fa appello a tutti gli uomini di buona volontà affinché, con
il giusto spirito, partecipino al servizio di avvistamento antincendio coordinato dal Comando dei Vigili Urbani, con inizio dal 15 luglio.
Un giorno passato con la famiglia sulle nostre colline, in serenità
e in allegria, osservando la natura può dare un importante contributo alla salvaguardia di questo patrimonio comune. Basta recarsi al Comando dei Vigili Urbani, proporre la propria disponibilità
e iniziare a programmarsi una colazione o una merenda al sacco
«armati» di radio e binocolo.
È questo un modo significativo di combattere l’indifferenza e
l’immobilismo che tanto deprechiamo.
L’A.V.A.
In merito alle piante dei
Società Agricola di Mutuo
Giardini Cav. Vittorio Veneto
Soccorso-Solva
Domenica 23 maggio u.s. si è
svolto al Ristorante “Pan de Cà”
di Andora il tradizionale pranzo
sociale, una giornata molto bella per il tempo e per la numerosa simpatica ed amichevole
compagnia. Ottimo il pranzo,
inappuntabile il servizio. Verso
la fine del pranzo il Presidente
Giovanni Ardissone ha svolto
una dettagliata e precisa relazione: «Desidero porgere un fraterno, affettuoso e cordiale saluto a tutti voi, che tanto numerosi siete intervenuti a questo
incontro.
Un particolare benvenuto ai
vertici delle Società Operaie
consorella di Alassio e Moglio,
nelle persone dei Signori:
Claudio Gavaldo / Franco De
Bona. Filippo Airaldi, Augusto
Bogliolo e dell’A.V.A., rappresentata dal Presidente Carlo
Cavedini e Nino Bruzzone, associazione nata per il mantenimento delle tradizioni e la difesa del nostro dialetto, che mensilmente pubblica sul proprio
giornale “L’Alassino” tutte le notizie e curiosità che riguardano
la nostra magica “Baia del Sole”.
Consentitemi un ringraziamento di cuore per la loro disponibilità a tutti i miei collaboratori: Consiglieri, Sindaci, Soci
ed in particolare al Consigliere
Bruno Gazzano, che con la sua
trentennale esperienza amministrativa ed il suo impegno continuo ci è da guida per il raggiungimento degli obiettivi sociali.
Un plauso alle magnifiche donne di Solva, depositarie dei segreti dell’antica ricetta delle nostre “Biscette”, che ad
continua a pag. 2
Disguidi postali: il Sindaco interviene
FESTEGGIAMENTI
PER I CORPI SANTI 2004
In occasione del 380° anno dalla proclamazione dei Corpi Santi
(i Santi Martiri cristiani di Cagliari) a protettori della nostra città,
la Parrocchia e la Comunità alassina hanno voluto promuovere
alcune manifestazioni di particolare significato. Oltre la novena e
le sacre funzioni, Venerdì 28
Maggio, nell’Auditorium della
Biblioteca Civica, alcuni studiosi
alassini hanno tracciato aspetti
vari e diversi della storia dei
Corpi Santi. Vi hanno partecipato
Mons. Angelo De Canis, Antonio
Carossino e Santino Pezzuolo, il
dott. G. Paolo Mela, i prof. Giovanni Puerari e Tommaso Schivo
e il capit. Dante Schivo. Folto e attento il pubblico presente. La sera successiva, nella Chiesa
Parrocchiale di S. Ambrogio è stato eseguito un importante Concerto a tema sacro e con la massima solennità. Organisti i
Maestri Concertisti Massimiliano
Guido e Massimo Trevia; al flauto
traverso il Maestro Gianni Gollo,
il tenore alassino Andrea Elena e
la Corale di S. Ambrogio, diretta
dai Maestri Giovanni Puerari e
Aldo Giardini. Sono stati eseguiti
brani sacri di Bach, Quantz,
Buxtehude, Perosi, Mozart, Somma, Stradella, Verdi e Bizet. Ha
presentato la serata e gli autori
delle esecuzioni apprezzate il
prof. Tommaso Schivo. Le celebrazioni per i Corpi Santi si sono
concluse domenica 30 maggio
con l’accoglienza dell’urna delle
sacre reliquie proveniente dal
mare, come 380 anni fa, e scortata da moltissime imbarcazioni;
c’è stata, poi, la solenne processione per le vie cittadine, cui sono
seguite le solenni funzioni in
Parrocchia. Una serie di manifestazioni che ha dato rilievo alla
particolare venerazione della
città ai suoi Santi patroni.
A seguito di ripetute segnalazioni presso lo Sportello del
Cittadino e presso la stessa
Segreteria del Sindaco, il primo
cittadino di Alassio, Arch.
Marco Melgrati, stamani ha inviato una accorata segnalazione
alla direzione di Imperia delle
Poste Italiane.
Da alcune settimane, infatti,
numerosi cittadini lamentano
disguidi postali, laddove non
addirittura la mancata consegna della posta.
Di qui l’iniziativa del Sindaco,
volta a ottenere un ripristino
della regolarità del servizio, anche attraverso un aumento temporaneo di personale.
M.R.
Spett.le Redazione
“Alassino”
C/o Associazione Vecchia
Alassio
Via XX Settembre
17021 Alassio (SV)
Spett.le Redazione,
Da qualche giorno ricevo richieste di informazioni circa il destino delle palme che in questi
giorni, con la supervisione e l’assistenza di un esperto agronomo,
stiamo espiantando dai Giardini
dei Cavalieri di Vittorio Veneto.
Alassio alla Fiera del libro di Torino
continua a pag. 2
Il Sindaco
Arch. Marco Melgrati
Lo stand del comune di Alassio.(articolo a pag. 8)
presso la Biblioteca Civica Deaglio,
verrà presentato il nuovo Album fotografico storico
Santuario della
Madonna della
Guardia di Alassio
“ALASSIO IN VETRINA”
ESTATE 2004
di Tommaso Schivo – Ediz. A.V.A.
sul molo, la processione, la
messa cantata in S. Ambrogio, la
partecipazione ecclesiastica e
degli ordini religiosi, delle varie
Autorità civili e militari, delle
Sapendo quanto la Vostra redazione sia da sempre attenta alle richieste e alle segnalazioni della cittadinanza, mi permetto di inviare alla Vostra attenzione la risposta al quesito sottopostomi.
Le palme infatti saranno ripiantumate in diversi siti cittadini:
una andrà in fregio alla facciata
del Grand Hotel, la maggior parte
saranno distribuite nei pressi
dell’uscita dell’Aurelia Bis, in particolare nell’aiuola della rotonda
allo sbocco della galleria al fine di
arricchire e ingentilire questo
nuovo accesso alla città.
Altre ancora troveranno spazio
nell’ambito di alcuni giardini pubblici cittadini.
C’è di più: al termine dei lavori
che insistono sui Giardini dei
Cavalieri di Vittorio Veneto un
nuovo giardino, con nuove piante è già previsto intorno alla piramide di cristallo che coprirà la
piscina del centro Talassoterapico (appena disponibile vi
invieremo l’elaborazione grafica
del progetto). Non solo, anche
su Piazza Partigiani nello spazio
tra l’uscita pedonale dai parcheggi e il Grand Hotel è prevista
la piantumazione di 27 nuove
palme – vedi elaborazione grafica allegata – di fusto alto oltre i
tre metri.
RingraziandoLa fin d’ora per
l’attenzione che vorrete dedicare a questa mia, l’occasione è
gradita per porgere i più cordiali saluti.
Alassio, 31 maggio 2004
Venerdì 2 luglio p.v. alle ore 21,00
L’urna portata a riva.
biamo chiesto al Signor Sindaco, arch. Marco Melgrati,
informazioni. Pubblichiamo la
risposta:
Le palme dei Giardini Vittorio Veneto trapiantate nella rotonda.
A.V.A.
La Festa dei “Corpi Santi”, nel 380° Anniversario
della traslazione delle Sacre Reliquie dei Martiri
di Sardegna in Alassio
Con tutta la solennità dovuta,
specialmente in occasione di
questi importanti anniversari, è
stata celebrata domenica 30
maggio in Alassio la Festa dei
“Corpi Santi”. Nulla è mancato:
l’accoglienza alle Sacre Reliquie
Preoccupati per la sorte degli alberi dei giardini Cav. Vittorio Veneto e della spiaggia
davanti a Piazza Partigiani, ab-
CROCE BIANCA G. MONTESI – ALASSIO
25-26-27 Giugno p.v.
ELEZIONI CONSIGLIO
Si invitano i Soci a partecipare numerosi.
Per ulteriori informazioni rivolgersi presso la Sede – Via Croce Bianca, 5.
Tel. 0182 640369 645923
ORARIO SS. MESSE
Da GIUGNO a SETTEMBRE
S. Messa ogni giovedi
e domenica alle ore 16.30
SERVIZIO AUTOBUS
Autobus della S.A.R, servizio
giovedì e domenica* con partenza ore 14.45 dal Comune e
ritorno ore 18.10 dal Santuario
*A Luglio e Agosto:
servizio autobus giornaliero.
2
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2004
LA FESTA DEI CORPI SANTI
SOCIETÀ AGRICOLA DI MUTUO SOCCORSO SOLVA
(segue dalla prima pagina)
(segue dalla prima pagina)
Associazioni, della Confraternita di S. Caterina e di tutta la popolazione che venera i “Corpi
Santi”. Anche la Banda Cittadina
e la Corale S. Ambrogio hanno
ancora una volta contribuito ad
elevare gli animi con la musica e
il canto. Ma quest’anno hanno
caratterizzato la Festa due novità: il trasporto della sacra
Urna, dal battello alla spiaggia,
affidato alle spalle di quattro bagnini, con l’acqua al ginocchio
fin quasi alla riva; e poi la sosta
dinanzi al Palazzo Municipale
(giunto al centesimo anno dalla
sua fondazione), ad ascoltare,
per bocca del Sindaco, dott.
Marco Melgrati, la rinnovata
proclamazione dei Santi Martiri
di Sardegna, su delibera unanime del Consiglio, a Protettori
della Città. Due momenti toccanti e felicissimi, su cui molto
si potrebbe dire. Sul primo momento: mentre i quattro portatori avanzavano verso riva, nel
mare appena solcato da un
blando frangersi di onde lustre
di sole, portando alto sull’acqua, faticosamente ma con
gioia, il carico prezioso dell’Urna, abbiamo rivissuto altre scene del passato. Nel vederli ci sono riapparse alla mente le figure
incancellabili dei tanti marinai e
pescatori alassini che lungo i secoli si sono “camallati” qui, verso la stessa spiaggia e con lo
stesso alacre e gioioso impegno, dei carichi certo meno nobili dell’Urna, ma anch’essi preziosi: merci e reti colme, per
procacciare il sostentamento
alle famiglie, alla piccola
Comunità. Ed è stata tutta gente
che nei pericoli del mare, l’eterno teatro delle loro vite dure e
rischiose, usava affidarsi, pregando, ai suoi “Corpi Santi” di
Alassio. Queste, si, che sono radici, per essere e per crescere,
radici da non dimenticare mai,
della cultura e dell’anima.
Fortunate le comunità che le
possiedono! Sul secondo momento: questo nostro Consiglio
Comunale, che al di là di ogni diversità d’opinioni politiche e religiose, proclama nuovamente,
all’unanimità, i “Corpi Santi”
speciali Protettori di Alassio, ci
ha dato la dimostrazione tangibile che le radici, di cui si parlava dianzi, nella nostra Città per
fortuna esistono, eccome!
Esistono, ed hanno vinto il tempo, nutrite come sono spiritualmente da questa speciale e cara
memoria di uomini e donne
(Gregorio, Paolo, Traiano,
Cristina...) le cui reliquie sono
giunte ad Alassio trecentottanta
anni fa, ossa gloriose di persone vissute millesettecento anni
fa, tutte coraggiosamente morte, ma solo nel corpo, per testimoniare la Fede che adesso è
stata tramandata a noi. Innumerevoli cose il sole, intanto, ha
visto svolgersi e cambiare sulla
faccia della terra; ma la venerazione per queste reliquie, a dispetto dei tanti secoli trascorsi
e di questa nostra era cosi “smaliziata” e mutevole, ancora non
cessa! Infatti molti ad Alassio, in
spirito di fede, di affettuosa memoria e di cristiana speranza,
anche in questo inquieto anno
2004 hanno fatto festa ai “Corpi
Santi”. Si, cari Martiri, voi avete
protetto finora, e continuerete a
proteggere, Alassio: un grande
dono! E noi da parte nostra, con
fiducia e attaccamento incrollabili, continueremo, finchè vivremo, a donarvi il cuore.
Giuseppe Bassi
A proposito dell’Aurelia bis
un’autorevole testimonianza
dell’ex sindaco Traiano Testa
Spett. Redazione
Leggendo gli articoli pubblicati dai giornali sull’imminente
apertura del tratto di «Aurelia
bis» ad Alassio, mi sembra doveroso esporre una osservazione.
Senza nulla togliere ai sostenitori politici o tecnici e a tutti
coloro che in qualche modo
hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, citati nei vari
articoli, a cui va indubbiamente
un dovuto ringraziamento, credo che sia doveroso anche ricordare chi per primo ha pensa-
to ed operato, molti anni or sono, per dare il via all’iniziativa,
ora completata e di prossima
inaugurazione.
Parlo dell’On. Mino MANFREDI che allora, relatore della legge, inserì la previsione dell’opera nel programma decennale e
la varò in una conferenza dei
servizi a Roma a cui io partecipai in qualità di Sindaco di
Alassio.
Ringrazio per l’attenzione.
Traiano Testa
Alassio, 05/05/04
ogni manifestazione sono sempre
disponibili a prestare la loro opera.
A tale proposito, il giorno 8 giugno si
terrà la festa di chiusura dell’anno
scolastico, ed il Comune di Alassio
ci ha chiesto la presenza del nostro
sodalizio, e particolarmente, alcuni
Soci per il servizio d’ordine, che
sarà coordinato dalla Protezione civile e uno stand con le biscette, che
verranno offerte in particolare ai
bambini. Occorre pertanto la presenza degli addetti per l’impasto e la
frittura delle biscette.
Un saluto che non vuole essere
una addio al nostro Parroco don
Mario Tedoldi, che nel prossimo
mese di luglio e dopo 12 anni di esercizio pastorale nella nostra
Parrocchia, la dovrà lasciare per, diciamo così: “raggiunti limiti di età”
ma che, voglio sperare, continuerà a
frequentarci, essendo stato proposto in qualità di “Socio Onorario” di
questa Società. Un benvenuto particolare ai nostri nuovi Soci, iscritti ultimamente e contemporaneamente,
nel numero di nove.
Alcuni ancora giovani studenti,
come ero io, oltre 40 anni or sono; altri che stanno ora iniziando il loro
cammino lavorativo. Auguro loro
grandi soddisfazioni e che tengano
particolarmente a cuore le sorti di
questa S.M.S. perché in un futuro
non molto lontano saranno chiamati a prendere il nostro posto.
Voglio spendere ancora due parole per illustrare le ultime deliberazioni adottate dal C.d.A. su mandato
dell’A.G. dei Soci:
• il progetto per la ristrutturazione dei locali ex lo Spiedo, si trova alle fasi finali e presto saremo in grado, ferma restando, la volontà
dell’Assemblea dei Soci, di presentare in Comune l’elaborato per la
sua definitiva approvazione e poter
finalmente dare inizio ai lavori, che
dureranno presumibilmente dai 18
ai 24 mesi.
• abbiamo acquistato dalla locale
Cooperativa
l’immobile
del
Frantoio Sociale, per poter continuare a frangere le nostre olive “in
famiglia” e come ad ognuno piace.
Tale tradizione ben si sposa con le
radici agricole della Frazione e di
questa Società.
• abbiamo rimesso in funzione il
campo da bocce e “bisca collegata”
per il gioco delle carte. Per il prossimo mese di giugno sarà nuovamente livellato a dovere e potremo così
continuare a sfidarci per una gazzosa o un bicchiere di vino.
• gli introiti delle feste sociali sono stati per gran pare offerti ad
Associazioni di Volontariato, quali
ex Allieve FMA per la realizzazione
dell’ambulatorio infermieristico e
all’AVIS per l’acquisto di attrezzature sanitarie per la raccolta del sangue.
• sul giardino pensile sopra i garage vicino alla sede sociale, intitolato “Recantu da Sucietai”, vogliamo
realizzare un mini parco giochi per i
bambini del paese: siamo già in possesso di uno scivolo, offerto da un
nostro amico compaesano e ultimamente abbiamo acquistato una casetta in plastica; “Country house”
tutto è già in opera.
Basta! Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo.
Ora vi verrà servita la torta, offerta dalla Società e preparata dalla nostra giovane socia Germana, che ha
da poco iniziato la nuova attività. In
bocca al lupo!
Seguirà un riconoscimento ai
Soci meritevoli.
Se qualcuno desidera aggiungere
qualcosa lo può fare!!»
Don Mario Tedoldi, visibilmente
commosso ha ringraziato per l’amicizia e l’affetto dimostrato. Invitati
hanno preso la parola Claudio
Gavaldo, Carlo Cavedini e Filippo
Airaldi che hanno sottolineato come queste riunioni conviviali rafforzino l’amicizia e lo spirito di collaborazione fra le tre storiche società
e l’A.V.A. e sono la base per proficua
collaborazioni.
Sono stati premiati con una medaglia d’oro i Soci che hanno compiuto più di 50 anni di Associazione:
Claudio Airaldi socio dal 1951 e
Pietro Pomponi socio dal 1954 (assente per motivi di salute). Il cantante Bruno Sibona ha intrattenuto i
presenti con alcune (apprezzate)
canzoni Liguri. Tutti contenti e soddisfatti ci siamo salutati dandoci appuntamento per le … prossime riunioni.
c.c.
NOVITÀ PER ALASSIO SALUTE
Ci sono novità per la struttura
che ospita Alassio Salute.
Il poliambulatorio nato ai primi
di febbraio dall’impegno del
Comune di Alassio e di un gruppo
di medici di famiglia convenzionati
con Azienda Sanitaria Locale n° 2
Savonese, continua a crescere, offrendo all’utenza un numero sempre maggiore di servizi.
Dal 20 maggio u.s. ogni giovedì
dalle 14,30 alle 16,30 per gli addetti
del settore alimentare residenti in
Alassio, Andora e Laigueglia sarà
aperto, presso la struttura di Vico
della Chiusetta, anche il nuovo ambulatorio per il rinnovo e il rilascio
dei libretti di idoneità sanitaria.
Per accedere al servizio è sufficiente la prenotazione telefonica
presso la sede dell’ASL di Albenga
(0182 546262 oppure 0182 546257)
precisando che si richiede l’appuntamento presso la sede di Alassio.
Occorre inoltre: un documento
di riconoscimento in corso di validità, una foto tessera, l’attestazione del versamento dei diritti sanitari e, per i cittadini extracomunitari, il permesso di soggiorno in
corso di validità.
L’Assessore alla Sanità
D.ssa Loretta Zavaroni
Voli da Villanova d’Albenga per Roma Fiumicino
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
… sarebbe opportuno apporre una insegna indicativa sopra
l’ingresso dei servizi igienici pubblici situati in Via A. Battaglia.
www.comunealassio.it
Il portale ufficiale della città: giovane ma già grande!
Avviata l’era dell’e-government
On line da due anni, sottoposto recentemente ad un completo restyling grafico, il portale ufficiale della Città di Alassio conta già su oltre 500 visitatori al
giorno nel periodo invernale,
con un sensibile incremento nel
periodo estivo.
Il Sito è composto da circa
1800 pagine, con un corredo di
oltre 2.000 immagini fotografiche, viste panoramiche a 360
gradi e filmati;
– oltre 400 schede informative
sulle manifestazioni turistiche;
– oltre 1500 pubblicazioni tra
bandi, delibere e modulistica
scaricabile.
– decine di tour e servizi fotografici monotematici;
– circa 400 attività commerciali inserite gratuitamente.
Questi sono solo alcuni dei numeri che caratterizzano il portale turistico e cittadino del
Comune di Alassio, tradotto in
inglese, francese e tedesco e costantemente aggiornato dal
Servizio Informatica e dai vari
Uffici interessati dell’Ente.
Divenuto il punto di riferimento per tutti i navigatori amanti
della splendida cittadina ligure,
rappresenta la guida turistica
più completa, sia per quantità di
informazioni che per qualità di
servizi offerti, presente su
Internet.
Decine di sezioni monotematiche dedicate alla storia, l’arte, la
cultura, il territorio, gli eventi, lo
sport, le strutture ricettive, le attività commerciali, le associazioni, il volontariato, il meteo, la viabilità, l’edicola e tutte le curiosità e le notizie che coinvolgono
Alassio.
Grandi consensi stanno riscontrando le iniziative legate alla “community” di “Alassio
Virtuale” ed in particolare la
“spiaggia virtuale” dove ogni turista può occupare con la propria mail un ombrellone e comunicare con tutti gli altri bagnanti
presenti sul litorale e collegati al
portale. Sempre tra le iniziative
“virtuali” la possibilità di firmare
la propria piastrella sul mitico
Muretto, anch’esso virtuale, e diventare, aprendo la chat, “alassino virtuale”, anche se realmente
residente altrove.
Da alcune settimane ha preso
il via l’iniziativa rivolta agli esercenti alassini relativa alla scheda
informativa a pagamento della
propria attività, consistente in
una pagina, aggiornabile via web
dagli stessi titolari, con fotografie e testi, al prezzo di euro 15,00
+ IVA all’anno. Un’iniziativa volta
da un lato ad incentivare la promozione delle attività commerciali e dall’altro ad attuare una
politica di autofinanziamento
del sito in linea con le più moderne amministrazioni pubbliche.
Nella sezione istituzionale del
portale sono presenti gli Organi
dell’Ente, gli uffici con gli orari e
i contatti, i servizi al cittadino
con la descrizione puntuale di
tutti gli iter relativi alle pratiche
richieste e la modulistica da scaricare, l’area dedicata alle pubblicazioni, la carta stampata e le
news, compresi gli ordini del
giorno del Consiglio Comunale.
Riguardo i servizi al cittadino
presto saranno operative le certificazioni precompilate e, ultimata la fase sperimentale, il cambio di indirizzo on-line. Il cittadino dovrà limitarsi a richiedere le
credenziali di accesso presso gli
sportelli al pubblico. Sempre a
breve verrà attivato il servizio di
consultazione on-line dello stato
di avanzamento delle pratiche
edilizie e, nell’area turistica, la
mappa interattiva della città e lo
stradario illustrato.
Per l’Amministrazione, e in
primis il Sindaco, “il sito uffIciale
del Comune www.comunealassio.it deve essere uno strumento
a disposizione dei cittadini e dei
turisti con una doppia valenza: la
prima di carattere turistici; infatti vi sono innumerevoli pagine
dedicate a far conoscere e scoprire le bellezze della nostra cittadina e tante informazioni necessarie per visitarla e viverla
con facilità; la seconda è di carattere commerciale per aiutare
gli esercenti e tutte le attività ad
avere una vetrina virtuale per
promuoversi e farsi conoscere
gratuitamente”.
m.r.
IX° GEPPETTO D’ORO
Imponenti e chiassose le premiazioni agli studenti elementari e medi di Alassio, in occasione del IX Concorso “IL GEPPETTO D’ORO” (lettera al papà)
ideato dalla Signora Mariangela
Cosso del Borgo Barusso. Ha
vinto il “GEPPETTO D’ ORO”
Tatiana Boero (Media Don
Bosco) e i due d’argento (Giulia
Iemmolo e Chiara Schivo della
Media Statale).
Moltissimi altri premi “speciali” e applausi per tutti (Dinar
Souffian, Francesco Gandolfo,
Giulia Alberto, Michela Iebole,
Gianandrea Galtieri, Martina
Drago, Andrea Mangone, Brihi
Amal, Sebastian Garst, Alessia
Olivieri).
Molte le autorità presenti, il
Corpo Docente e gli “artisti” locali. Ha presentato la manifestazione, donando a tutti i premiati della Scuola Media un suo libro, il prof. Tommaso Schivo.
Un complimento a tutti gli organizzatori e al Borgo Barusso.
A.V.A.
Mercoledì 16 Giugno 2004
CONSIDERAZIONI DI UN LETTORE
Nel numero di marzo su questo
giornale Luca Caravella invitava
gli A1assini a non più subire.
Nello stesso numero l’assessore incaricato fa puerili e ruffiane
dichiarazioni affermando che il bilancio 2004 è nato dai sacrifici degli assessori e dei consiglieri delegati che si vedono limitata la capacità di spesa (poverini) In un altro articolo il Signor Sindaco fa notare che la piscina è più corta di
tre cm. (3 cm) sulla lunghezza di
metri 25 (25 m).
Signor Sindaco,mi permetto di
invitarla a leggere con attenzione
i verbali con oggetto la piscina
scolastica e le dichiarazioni del
capogruppo del P.C.I. signor A.
Pelle che in opposizione espresse
voto favorevole.
Da ciò impari come si deve esercitare lo spirito di servizio.
Inoltre nella Sua risposta all’articolo critico su Piazza Stalla noto
che si è eccitato, segno che l’ignoto critico ha colpito nel segno.
Non parlerò di grandi temi:
Depuratore - Ferrovie - ecc. perché non sono all’altezza, ma sono
in grado di vedere una gestione
clientelare del potere, e siccome
siamo ancora un paese libero, tutto quello che si può dire dire lo
dirò chiaramente:
Troppi valori sono stati dimenticati, così certe leggi e certi regolamenti. Non ve ne frega niente
delle esigenze di molti cittadini, il
suolo pubblico sta diventando
privato; la distribuzione commerciale è di tipo levantino soffocata
da troppi interessi.
Non amo le gestioni che si reggono sul voto della clientela come
le botteghe di periferia.
Non mi piacciono gli amministratori che propongono commissioni di tecnici per la salvaguardia
dell’arenile mentre lo lasciano deturpare.
È scandaloso e significativo che
un amministratore rivendichi per
un privato la proprietà di una sezione di strada che da oltre cento
anni è,di uso pubblico.
Signor Sindaco sono di un’altra
generazione, di un’altra scuola,
mi hanno insegnato che ogni cittadino deve avere il suo. Così mi
permetta di dirLe: non si ecciti,
ma provveda a gestire il potere a
vantaggio di tutti.
Di fronte ad uno scempio ambientale, con un quartiere sconvolto per costruire parcheggi privati, tra palme sradicate o gettate
via, vedo scomparire l’ALASSIO
VERDE che ospitava una clientela
ormai fuggita. Parlo di piazza
Partigiani dove sono nati i miei
nonni e bisnonni e dove i miei genitori si sono accaniti con grossi
sacrifici per conservare la casa
per figli e nipoti. Quando sono stati espropriati non avrebbero mai
pensato che quei sacrifici sarebbero andati a vantaggio della speculazione privata.
Ora vedo voragini sinistre presaghe di danni paesaggistici. Chi
ha voluto questa follia?
Questo sconvolgimento ambientale non vale 300 posti macchina, non vale la perdita per oltre
80 anni di una proprietà comune.
Alla presentazione del progetto
ho avuto forti dubbi, ora alla distanza di 10 anni questi sono diventati realtà.
Che cosa vedranno i miei nipoti
quando l’opera sarà compiuta?
Tino Sardo
Precisazioni dell’ex sindaco Avogadro
Spett. Redazione de «L’Alassino»
Nel numero di maggio de
«L’Alassino», in un articolo in cui
si parla della nascita di un non
meglio identificato movimento si
citano con termini dispregiativi le
amministrazioni che hanno guidato Alassio dal 1993 ad oggi.
Considerato che di queste amministrazioni ne ho guidato due, dal
‘93 al 2001, vorrei rinfrescare le
idee a questi signori dalla lingua
lunga ma dalla memoria corta.
Quando nel giugno del 1993 ho assunto la carica di Sindaco la Città
di Alassio era in una situazione disastrosa, reduce da un commissariamento e da una serie di amministrazioni “lampo”. L’apparato amministrativo era annientato,
ad esempio l’ufficio turismo si
reggeva sull’opera part time di
due soli impiegati. Da quel giugno
molte cose sono state fatte a cominciare dalla macchina comunale che è stata fatta ripartire,
grazie alla determinazione mia e
dei miei collaboratori e soprattutto dell’allora segretario, dottor Salvatore Marino e dei dirigenti dell’epoca. Da allora Alassio
ha avuto un ufficio turismo degno
del prestigio che la nostra Città
merita e ha avuto una pianta organica, a cominciare dalla polizia
3
«L'ALASSINO»
municipale, adeguata. Alassio in
quel periodo era ogni fine settimana in balia dei cosi detti”saccopelisti” che imperversavano
creando ogni tipo di problema. Il
loro contenimento è stato una
delle nostre priorità coronata da
successo. Abbiamo recuperato e
aperto il Palazzo Morteo, prima
come sala conferenze di cui
Alassio era priva e poi come pinacoteca Levi. Abbiamo costruito e aperto la nuova biblioteca
con la nuova sala conferenze.
Abbiamo acquisito, ristrutturato
e aperto, la Chiesa Anglicana, ora
centro polifunzionale. Abbiamo
aperto e reso disponibile alle società sportive alassine il Palazzetto dello Sport, fino allora autentica “cattedrale nel deserto”,
gestendo i rapporti con la signora
Ravizza per definire i termini della sua donazione. Abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione
dell’ex mattatoio per la creazione
della nuova scuola materna.
Abbiamo ristrutturato la passeggiata a mare Dino Grollero, comprese via Cavour e Via Torino.
Abbiamo fatti importanti e determinanti interventi sulle fognature
il cui stato al mio arrivo nel ‘93 era
stato motivo di ripetute chiusure
della balneazione. Abbiamo tolto
lo scandalo costituito dai ruderi
della zona “ex Adelasia”.
Abbiamo dato inizio ai lavori per
la ristrutturazione del Grand
Hotel. Abbiamo sempre tenuto in
primo piano il sociale e la cultura,
soprattutto quella locale, favorendo pubblicazioni e incontri.
Abbiamo dedicato alle vittime del
nazi fascismo un monumento sul
pontile Bestoso. Abbiamo istituito un premio letterario, portato
Alassio al Salone del Libro di
Torino, inventato 1’Alassino
d’Oro e i premi alle attività simbolo per fine millennio e creato gli
eventi compresi sotto il marchio
“Alassio Duemila”. Questo per ricordare solo le cose che per prime mi vengono in mente… È evidente che ci saranno stati anche
degli sbagli o delle forzature, ma
sono cose inevitabili quando si
vuole realizzare un progetto, e
questo nostro progetto aveva come fine l’interesse della Città di
Alassio. Tutto ciò rende un quadro ben diverso da quello che voleva essere evidenziato dagli
estensori dell’articolo citato:
un’associazione che parte basandosi sulle falsità penso che abbia
ben poca strada da fare.
Alassio 18 maggio’04
Roberto Avogadro
CRONACA DI ANDATE: MESE DI GIUGNO 2004
NON VOGLIO MICA LA LUNA!
Io non so se anche Voi, miei cari lettori, abbiate fatto la mia medesima constatazione. Forse,
quando uscirà questo articolo sul
giornale, il guaio sarà già stato rimediato, ma in realtà il nuovo raccordo dell’Autostrada delle Rose
con Andate (denominato Amelia
bis)... a tutt’oggi, 31 maggio 2004
non risulta segnalato in alcun modo per i turisti che arrivano con
l’autostrada suddetta. Allo svincolo di Beca si esce sulla provinciale, e un solo, modesto cartello
stradale ti indica che puoi raggiungere Andate con la vecchia,
nota strada di sempre per
Tramontenga. Della nuova possibilità, della nuova megagalattica
strada (in realtà molto bella) di
cui tutti i politici, anche quelli
eletti a Frosinone si fanno vanto...
non c’è traccia in nessuna indicazione. Solo dopo che l’automobilista esperto ha imboccato spontaneamente la strada giusta, selezionando varie deviazioni e diverse vie che lo vogliono portare un
po’ dappertutto, un cartello tipo
“ultimo chilometro” gli ricorda timidamente che sta arrivando ad
Andate. Ma oramai, quando lo vede, quello è inutile o tardivo. Ed allora ho pensato che la bella e funzionale Amelia Bis in realtà è una
strada che gli amministratori vogliono riservare ai residenti, anche perché, quando sei giunto nel
territorio del comune di Andate,
sembra che, dopo tanto spazio ti
accolgano con un certo fastidio, o
almeno con sufficienza, infatti chi
vuol raggiungere il Centro Città è
Bagnini
d’eccezione
Dieci splendidi terranova sono
stati i protagonisti, a metà maggio, di una stupenda esercitazione. A turno i cani e gli istruttori del
Gruppo Terranova Genova hanno
dato dimostrazione delle proprie
capacità di salvare vite umane.
Ospitati nella S.l.o. 5, di fronte al
bar Spotti, i terranova si sono dimostrati ancora una volta i migliori dei bagnini. Nonostante la
mole hanno dato prova di una
grande delicatezza ma anche di
una forza e possenza capace di
trasportare un gommone con 5
persone. L’iniziativa e il coordinamento della mattinata è stata della sezione alassina della Società di
Salvamento.
DAL LICEO DON BOSCO DI ALASSIO
Mentre giunge il bonus di €
375 e il buono scuola di € 750
Tre nuove certificazioni al
Liceo Don Bosco di Alassio
In orario di lezione e senza
costi aggiuntivi
Competenze utili in campo
aziendale certificate da un ente
di formazione professionale
nazionale:
queste sono le certificazioni
d’impresa, la via nuova aperta
del Liceo Paritario Don Bosco
di Alassio nell’ambito del rac-
cordo scuola-lavoro auspicato
dalla Riforma.
Le novità sono per il liceo
scientifico la certificazione in
Economia Gestionale, opportuno avvio agli stages presso
aziende private e ai corsi universitari, e per il liceo classico
quella del Rapporto con gli
Enti locali, strada preferita nei
concorsi di sbocco significativo nell’area delle relazioni
umane dopo la laurea umanistica.
Si aggiungono alle cinque già
attive nel linguistico d’impresa: Sicurezza (626), HACCP
(controllo degli alimenti),
Tematiche fiscali, Rispetto
dell’ambiente in azienda,
Gestione sui sistemi di qualità
ISO.
Anche per le lingue una novità, che si affianca all’ampio
utilizzo dell’insegnante di madre lingua e del laboratorio linguistico, è la certificazione per
il francese, il DELF (Diplöme
d’Etudes en Langue française)
riconosciuto in 70 paesi del
mondo, con valore di credito
formativo.
Si aggiunge al First Certificate di Cambridge per l’inglese e al Zertifikat Deutsch fur
den Beruf del Goethe Institut
per il tedesco.
Sono novità assolute per la
scuola italiana che danno un
valore aggiunto ai tre licei, nel
solco di una tradizione culturale solida e aggiornata.
Avis di Alassio presente al 2° Sardegna Land Tour
Nel mese di aprile per cinque
giorni un nostro donatore ha partecipato al 2° Sardegna Land
Tour, giro della Sardegna tra
sterrati e mulattiere per oltre 400
km, attraversando siti nuragici a
contatto con il folclore locale e
sempre ben esposto sulla fianca-
ta della sua auto era presente il
logo della nostra sezione AVIS
Alassio, come si può ben vedere
anche dalla fotografia allegata.
Daniele Fui
La nostra mascotte? Noè, un gatto
bianco e rosso di 10 anni, che sul
Discovery guidato da Mario e
Giuliana di Alassio ha percorso con noi oltre 400 chilometri di sterrati e
mulattiere, attento e curioso osservatore dal finestrino
dell’affascinante territorio sardo.
Tratto da
“Autoruote
4x4”
invitato ad inerpicarsi per una
esigua stradina, che, tra l’altro, da
qualche tempo è ristretta, in un
certo tratto da una frana (o pericolo di frana) irresolubile, a quanto sembra; il che non rappresenta
per Andate un magnifico biglietto
da visita. Io non so, infine se, con
lavori di scavo per la semina di
tonnellate di cemento armato
(che non ha neppure bisogno di
essere annaffiato) e che, (le palme
dicevo) nella data del 31 maggio
sono rimaste ancora lì a guardarmi tristemente quando passo (naturalmente dal marciapiede oppo-
il traffico a pieno regime sarà compatibile, nella medesima zona, la
presenza del mercato settimanale, ma è un problema che non sembra interessare alcuno; almeno fino a quando non capiterà (Dio
non voglia) l’incidente o simili.
Ed ora cambio decisamente argomento: Vorrei tanto possedere
la forza poetica di Garcia Lorca,
per intonare, a questo punto una
elegia, con tanto di accompagnamento di chitarra spagnola e suon
di nacchere: il titolo della poesia
dovrebbe essere “Elegia a dodici
palme che oggi respirano l’aria salubre di Andate e domani invece
chissà” (il titolo lungo è garanzia
di originalità poetica). E parlo delle dodici palme situate in uno degli ultimi giardini pubblici di
Andate, dove si stanno eseguendo
sto, perché quello adiacente è stato inglobato, catturato, annullato)
e sembrano chiedermi un estremo
impossibile aiuto. Impossibile
perché i sacri destini di Andate sono già stati decisi e dovunque si
può trovare il petrolio, scavando,
(pardon, i box auto,volevo dire)
beh, allora si scava, piante o non
piante, verde o non verde, rispetto o indifferenza verso un ambiente naturale che solo la nostra zona
costiera possedeva.
Cosa devo dire di più? Dove sono gli enti preposti alla difesa delle bellezze di Andate, le leghe, gli
amanti della natura? Più faccio il
segno della croce, maggiori sono
i lampi e i fulmini, diceva il bimbo
della favola antica.
Luca Caravella
Ricordare… per non dimenticare
Caro Alassino, forse apparirò
maniacale nel titolo ma credo sia
la “formula” giusta per non andare fuori tema di fronte alle tradizioni e alla cultura di una Alassio
che continua a cambiare pur
mantenendo intatta la sua bellezza.
Cambiamento è sinonimo di
moderno, di un’altra maniera di
vedere e far apparire le cose.
Spesso, da romantico, vorrei
che nulla cambiasse, che il tempo non passasse. Invece, inesorabile, il trascorrere degli anni
porta via tutto, dagli affetti più
cari al modo di concepire il vivere di tutti i giorni. Ma i ricordi restano e ci permettono di non dimenticare. E allora si ricorda l’infanzia, la fanciullezza, la giovinezza, momenti fantastici che
fanno correre la mente a quella
spiaggia infinitamente fine quanto bella che però, giorno dopo
giorno, soprattutto in questo periodo di inizio estate, scompare
ai nostri occhi per far posto alla
lunga, infinita teoria di pezzi di legno, di cabine allineate per strapparci quell’ultimo spicchio di
mare e di cielo.
Mi sarà obbiettato che gli affari sono affari, che si vive di turismo, di bagnanti, di sedie a
sdraio e di ombrelloni. Giusto,
nulla da eccepire, “business is
business”, gli affari sono affari...
Ma quando l’“affare” ti strappa
qualcosa che gravita nei ricordi,
il romanticismo può anche trasformarsi in rabbia.
Sì, sono arrabbiato perché rischiamo di veder falciare un altro ricordo, di veder sparire tante immagini legate a pochi pre-
ziosi metri di spiaggia.
Ricordate “Settimin”? Impossibile dimenticare uno dei più
abili mastri d’ascia, simbolo indiscusso del Borgo Coscia anni
Novecento, la spiaggia su cui rifiniva i suoi lavori, l’arena su cui
nonne e mamme del quartire portavano i loro pargoli a respirare
“aria buona”.
Ma la spiaggia di “Settimin” ora
rischia di essere cancellata per
diventare una delle tante destinate al “freddo business”.
Sacrificio inevitabile per salvare le casse del Circolo Nautico al
Mare?
Decisione improvvisa dettata
dalla voglia matta di “globalizzare” con sedie e ombrelloni per
non sfigurare di fronte al “muro
di legno” che si erge tra la passeggiata e il mare?
Voglia matta di beneficiare il
popolo dall’alto di poltrone forse
costruite soltanto sul business?
Borgo Coscia e Borgo Barusso,
due quartieri con le loro tradizioni, con due spiagge del Cnam che
rischiano di sparire perché una
sorta di “appalto” le ha destinate
non più ai soci del Circolo e agli
Alassini senza mega-yacht, ma a
privati pronti a pagare per guadagnare e far guadagnare.
Che tristezza... Uno dei più
blasonati club nautici d’Italia, il
sodalizio che ha “partorito”
molti campioni, tanti olimpionici e il presidente della Fiv, cede
le spiagge per fare “cassetta”.
Perché non si corre ai ripari?
Perché non si sono fatti i conti
prima di spendere forse facendo
il passo più lungo della gamba?
Ora 26 milioni di vecchie lire,
dicono i bene informati, dovrebbero rimettere a posto i bilanci
consegnando, per 6 anni, a cabine, sedie e ombrelloni non fazzoletti di spiaggia, ma 10 metri più
10 metri che, in vil denaro, in euro sonanti...
Purtroppo non so far di conto
e lascio agli esperti quantificare
l’eventuale business riportando
però una frase storica del senatore a vita Giulio Andreotti che
nel parlare di casse, di ammanchi
e di affari, un giorno disse: «In manicomio ci sono due categorie di
matti: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che pensano di risanare le Ferrovie dello
Stato».
Daniele La Corte
(socio ordinario CNAM)
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
Mercoledì 16 Giugno 2004
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
S.C.A. srl: costi allacciamenti
utenti privati
Cose dette e non dette
all’incontro con la cittadinanza
Ufficio Utenti
S.C.A. Srl
Viale Hanbury 118
17021 ALASSIO -
Una serata a sorpresa e non
più di una! Prima di tutto noi cittadini della zona Fenarina ci siamo trovati anche nella compagnia di alcuni “fuori zona” ed
eravamo contenti perché siamo
abituati a voler bene e dare il
benvenuto a tutto il paese.
Ricordiamo le nostre sagre!
I “Big” hanno parlato, discusso e gridato riguardo alle decisioni delle F .S., ma molti di noi
“Piccoli” siamo felici, nonostante la paura sia ancora grande,
che in tutta probabilità non si
abbatteranno case.
Il miglioramento di Via
Neghelli è ben accettato ma si
poteva e si doveva migliorare oltre la zona teatro. Il costo non sarebbe così grande e l’effetto invece sì. D’altronde se ci troviamo (e lo speriamo) invasi da frequentatori del teatro che parcheggeranno nei dintorni e che
dovranno camminare qualche
centinaia di metri per tornare al
nuovo edificio, godranno di uno
spettacolo fuori ben diverso da
quello che li aspetta dentro.
“Rumenta” da tutte le parti!
Per quanto riguarda la riforma
della parte iniziale di Via
Neghelli si vede che la programmazione è stata fatta sulla carta
perché nessuno ha pensato ai
numerosi bidoni dei rifiuti e a
come sistemarli per togliere dalla vista e dall’olfatto questa
bruttezza e malsanità.
E stato chiesto se la raccolta
dei rifiuti e della differenziata
potrebbe essere migliorata ma
la risposta era che il sistema è efficiente. Il problema riguarda il
cittadino e la sua maleducazione! I Fenarinesi la pensano in
questo modo. Siamo d’accordo
che molti cittadini non rispettano le norme di igiene, orario ed
educazione quando buttano via
i rifiuti, ma la maggioranza invece sta attenta. Inoltre, secondo
noi, il sistema è un po’ arcaico e
in altre città, anche più grandi di
Alassio, funziona meglio. Quindi
un suggerimento dal cuore. Non
siate troppo critici sui cittadini.
Educateli con umorismo e simpatia (le mosche si prendono col
miele) e soprattutto andate a vedere dove la raccolta è fatta meglio e prendete qualche spunto!.
cpc
Arch. Marco Melgrati
Sindaco di Alassio
A. V .A.
Redazione «L’Alassino»
Oggetto: Vostri calcoli di costi per allacciamenti utenti privati
Mi riferisco alla Vostra fattura
21215 del 27.4.04, dei cui contenuti ho chiesto oggi delucidazioni, ricevendo l’invito del
Vostro Capo Ufficio (tramite la
gentile Impiegata) di scriverVi.
Ecco le mie contestazioni:
- Il Vostro Capo squadra è stato presente solo all’inizio lavori,
per circa 45 minuti. Mi sono state calcolate 6 ore, a 70 Euro cadauna perché il medesimo era
provvisto di “mezzo”;
- Per i due operai che hanno
eseguito il lavoro, mi avete applicato la tariffa oraria di 25
Euro per uno e, nuovamente di
70 Euro per il secondo, poiché la
squadra era provvista di altro
“mezzo”.
Dunque, avete calcolato la
presenza di due mezzi, per complessive (6+6)=12 ore, con un
carico di (70-25) = 45 Euro ca-
dauna ora, e così complessivamente 540,00 Euro per uso di
“mezzi”.
Un semplice calcolo (mio,
questa volta) evidenzia che se
la Vostra Società, che svolge un
servizio pubblico, a favore dei
cittadini di Alassio (quale io sono), valuta l’utilizzo di un “mezzo” (camioncino, di piccola dimensione, ovviamente) a circa
6 orex220 giorni lavorativi/anno
x 45 Euro/ora = 59.400 Euro (circa 115 milioni di ex lire, tanto
per capirci)!!
“Servizio” Pubblico? Ne dubito proprio!
Debbo aggiungere che per ottenere l’allacciamento ho dovuto intervenire più e più volte,
nell’arco di molti mesi!
In tali occasioni ho anche rilevato che la Vostra Società dispone di una “carta dei servizi”
che non riporta alcun termine
temporale impegnativo per la
fornitura dei servizi. A che serve, allora la “carta dei servizi”?
Spero che anche il Signor
Sindaco, cui invio copia della
presente, converrà che è difficile accettare simili situazioni.
La mia fattura scadrà il due
giugno p.v. - Gradirei ricevere
una risposta prima di tale data.
Distinti saluti
Enzo Prearo
E continuiamo a chiamarla
«Passeggiata»
Cara Vecchia Alassio
sono una mamma torinese che
innamorata del Tuo incantevole
paese trascorre la maggior parte
dei week end ad Alassio. Purtroppo devo segnalarTi un fatto
molto increscioso che ha messo
in apprensione moltissime mamme. Mio figlio di tre anni giocando sulla spiaggia ubicata in passeggiata Cadorna ha gettato involontariamente la palla sulla
strada. Mentre si affrettava a riprenderla una macchina dopo
averlo urtato, quasi lo schiacciava! Il bimbo spaventato ha avuto
disturbi intestinali per tutta la
notte. Eppure passeggiata Cadorna dalle 10 del mattino fatta
eccezione per i taxi che procedono con molta cautela, è rigorosamente vietata al transito
con tanto di cartelli. Noi mamme
ci siamo frettolosamente informate sul controllo della viabilità
e da alcuni bagnini ci è stato detto che da anni manca un controllo adeguato del transito tanto
che d’estate la passeggiata
Cadorna e tutto il budello del
Borgo Coscia è un via vai continuo di macchine e motorini anche in senso contrario. Io come
mamma mi domando:se disgraziatamente fosse capitato a mio
figlio un incidente più grave la responsabilità, in base a quanto riferito da alcune persone del posto, non sarebbe anche caduta
sull’operato dell’Amministrazione e più specificamente del
Sindaco, dell’Assessore alla viabilità e del Capo dei Vigili Urbani?
Io ed alcune mamme siamo intenzionate ad inviare la presente
anche alla Procura della Repubblica di Savona. Desidererei
conoscere il tuo parere.
Ringrazia
Rossella D’Urzo
Spett. L’Alassino
Ho letto il vostro giornale del
mese di maggio, come al solito
interessante. Ho notato con stupore che avete pubblicato due
articoli che non so proprio come considerare. Uno intitolato
«Ad Alassio un’alternativa è
possibile» del quale non discuto
le ragioni o meno di quanto affermato, come al solito le posizioni specie se generiche sono
sempre condivisibili, ma quello
che mi meraviglia è che sia…
firmato “IL COMITATO PROMOTORE” senza altra indicazione.
TO DI EDILIZIA CONVENZIONATA» anche se condivisibile l’intento, credo sarebbe stato più
corretto mettere firma ed indirizzo tanto più che chi ha scritto chiede di essere “cittadini e
non sudditi”. È diventata una
nuova moda quella di non indicare chi scrive, soprattutto da
chi ha chiesto partecipazione.
Anch’io chiedo che non venga
indicata la mia firma, perché il
mio è solo uno sfogo ed una constatazione, non ho la pretesa di
rappresentare o formare gruppi
di pressione od altro.
L’altro articolo «A PROPOSI-
Lettera firmata
(lettera firmata)
Un cittadino… contesta
LA CASALINGA
Processioni e ordine
Spett. Alassino,
da due anni a questa parte,
non potendo seguire la processione di Maria Ausiliatrice, ed essendo una delle processioni a
cui sono particolarmente legata,
mi sono fermata a guardarla passare. Tutto bene, fin quando arriva il gruppo degli “angioletti”
ed allora diventa una “fiera di
paese”. Mamme, papà, nonni e
parenti vari che chiacchierano,
ridono ecc. E i Bambini? Chi li vede in mezzo a tutta la confusione,
senza nessun ordine? Erano così
belli quando passavano con la
loro stella illuminata! Ordinati, in
una fila perfetta (anche i più piccoli). Perché le Suore, o chi organizza, non riprendono in mano la
situazione e con l’aiuto di due o
tre mamme al massimo, non riportano l’ordine di un tempo? Ne
guadagnerebbe la processione e
soprattutto i bambini. Sperando
di essere ascoltata, ringrazio e
cordialmente saluto.
NdR Tale incresciosa situazione era da noi già segnalata: ci auguriamo che dopo la sua istanza
la questione venga risolta.
Il terzo punto sollevato era
quello sul parcheggio dei pullman. Un tempo c’erano cartelli
in più lingue che spiegavano
che non si poteva tenere i motori accesi perché inquinavano
e il rumore disturbava. Abbiamo chiesto (dopo molte visite allo sportello del cittadino e
nessun risultato, come tutti gli
altri problemi di questa zona)
che cosa si può fare. La risposta: “Chiamate i vigili!” Ridere,
ridere e ridere!!!!!!!!!!! Ma davvero si crede che nessuno l’abbia
mai fatto? (Che scandalo, che
mancanza di buon senso quella
multa all’autista tedesco che
scaricava turisti in Piazza
Partigiani. Sembra che addirittura gli abbiano tolto 2 punti
dalla patente!).
Infine il problema dell’acqua
stagna e le zanzare che si producono nei pozzetti del rudere. Ci
vuole una disinfestazione ben
fatta e anche qui il cittadino dovrebbe essere avvisato di non
tenere acqua stagna per innaffiare. Le zanzare portano malattie e noia e se non ci fossero sarebbe meglio!
I “Piccoli” davanti al rumore
dei “Big” si sentivano un po’ in
imbarazzo e anche se c’era della
ragione e del torto in questo rumore, noi non abbiamo espresso tutte le nostre idee e preoccupazioni. Per completare, quindi, questa epistola si chiede se
qualcuno sa qualcosa dei giardini di Costa Lupara.
E davvero, per ultimo, molte
famiglie sono preoccupate per il
futuro del lavoro e delle case dove abitare. C’è un progetto per
creare lavoro per i futuri cittadini di Alassio? Lasciare questo
problema al caso potrebbe essere un disastro. Se ogni villaggio,
ogni paese, ogni città tenesse
conto del grande problema anziché aspettare che i governi inventino una soluzione, forse il
problema non esisterebbe. Uno
studio approfondito potrebbe
svelare una varietà di possibilità
di creare lavoro. E triste che tanti giovani Alassini se ne vanno
dalla loro amata città e dalle loro famiglie per trovare lavoro!
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Un punto di riflessione
Dopo aver letto ancora
un’altra drammatica storia di
una persona sfrattata e disperata (questa signora vuole
vendere un suo rene per sistemare in una casa sua figlia!) la
mia coscienza mi obbliga a
scrivere una mia opinione su
questo problema. Mi è capitato di voler aiutare un’amica
sfrattata a trovare casa. La sua
storia è una come tante. E una
donna sola con una giovane figlia. Vivono ad Alassio da circa 8 anni e non hanno la residenza perché questa era la
condizione per cui avrebbero
potuto affittare casa tutto l’anno. Quindi il loro proprietario
non ha avuto difficoltà nello
sfrattarle per poi riaffittare la
casa nuovamente (a chissà
quale cifra? La mia amica pagava 700.000 delle vecchie lire
e ha tutte le ricevute!).
Ora, dopo essere ospitate
da amici e «non» e dopo aver
trovato un appartamento piccolo a 500 Euro mensili per 5
mesi, sono di nuovo nell’incubo di trovare dove dormire.
Senza la residenza il Comune
non può dare l’aiuto di cui
hanno veramente bisogno. E
qui racconto che durante questo periodo e tuttora un piccolo esercito di persone
preoccupate per loro, si è mobilitato, facendo richieste su
richieste, sempre con esito
negativo, per trovare loro casa. Non possono permettersi
più di 450 euro al mese.
Ciò che mi fa riflettere e che
mi delude è l’atteggiamento di
persone, proprietari di molte
case tenute chiuse 10 mesi
dell’anno, verso i propri concittadini. Ad Alassio c’è veramente un eccesso di case sempre chiuse. Comunque queste
persone per non “disturbarsi”
troppo ignorano una situazione critica, triste. Con la scusa
che «non si sa nelle mani di
chi» potrebbero finire le loro
preziose case si placano la coscienza, se ne hanno una.
Invece faccio i miei complimenti a quelle persone che conosco e che affittano le loro 3
o 4 case a famiglie bisognose
per tutto l’anno, «disturbandosi», di fare un contratto e stabilire un affitto onesto e di vedere ogni tanto che le cose siano in ordine. Stanno bene senza arricchirsi dalle spese altrui
e hanno la mia grandissima
stima e senz’altro quella di
molte persone che sanno che
cos’è la cosa giusta da fare.
Yvonne Onions
Il condizionatore
Arriva il caldo che genera difficoltà di respiro, stanchezza e
riposo difficile; occorre quindi
premunirsi e conviene acquistare un condizionatore d’aria
per la casa, per la qual cosa ho
provato a chiedere in giro quale fosse il migliore e anche a
prezzo accessibile. Tanti contattati, tanti pareri diversi, e
ognuno mi ha suggerito una
marca da lui ritenuta la migliore. Ma poi ho scoperto che tutti o quasi i motori venivano fabbricati in Cina o in Giappone e
che le varie marche sul mercato erano soltanto prestanome
delle ditte venditrici; insomma
uno equivaleva all’altro - cambiava solo il prezzo secondo la
mano d’opera di installazione e
l’involucro più o meno bello
dell’apparecchio.
Ho convenuto alla fine che
era meglio affidarsi alla persona di fiducia che conosco come
onesta e seria da più tempo e
che mi forniva garanzia maggiore di assistenza in caso di bisogno.
Oggi è quasi tempo di elezioni e mi sono trovato quindi nella stessa situazione di scelta.
Gratta gratta i manifesti sono
tanti, con colori diversi e allet-
tanti graficamente; i volti tutti,
sorridenti e i candidati ben vestiti e simpatici ricordano i
condizionatori da installare in
casa per avere un poco di sollievo ai guai della situazione
calda che si va prospettando.
Che fare? Farò cosi, scegliendo tra tutti (dato che il minimo
comune denominatore è lo
stesso) quello che si è dimostrato per me il più serio e onesto e che in caso di bisogno mi
darà giusta e amichevole assistenza. E voi cosa pensate di
fare?
Per concludere comunque
come per il condizionatore tra
tutti è meglio scegliere quelli
che hanno il sistema “inverter”
così per gli amministratori di
una città (come Alassio ad
esempio) ritengo che siano
preferibili coloro che hanno
ben chiari il “3P” e cioè programmazione: inteso come ordine, parcheggi, viabilità, pulizia con riferimento al ritiro immondizie e mantenimento fiori
e giardini, pulizia inteso come
servizio di maggior vigilanza a
tutela del rispetto dei cittadini
e della loro tranquillità specie
notturna.
Silvio Viglietti
Non tutto il male
viene per nuocere
Domenica notte, 24 Maggio,
in un negozio: “DI TUTTO UN
PO’” nel carruggio di Alassio,
alcune persone (non si tratta di
vandali, ma di gente che la vergogna non sa cosa sia…) hanno
impestato con escrementi tutte
le vetrine, mettendo degli scarafaggi morti sullo scalino.
Certamente si tratta di persone
che soffrono di problemi psichici, non potrebbe essere al-
trimenti.
Però c’è da dire che, almeno
a noi, ha portato veramente fortuna: giocando l’avvenimento
al lotto con tre amiche abbiamo vinto anche una bella somma…
Ma lasciate che diciamo a
queste persone: “Siete stati degli incivili”
Lettera firmata
Mercoledì 16 Giugno 2004
5
«L'ALASSINO»
Rimme da noscia tèra
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
Poesie vincitrici al Concorso “Beppin da Cà”
dall’anno 1955 al 2002
Vita d’òci témpi
(Dialetto della Valbormida - anno 1987)
Der votae at pèns, oh mama d’òci tempi,
i fiôy i nascivu in cà; in s’u tavurén
i niscôn u sentiva i toy lamènti;
er to masçnò t’i l’vòvi au sén.
A ra matén ’d bun ura t’eri tza l’vòya
e ra to dûra giurnò a ’ncumenczòva:
ina catza d’èva, ina sçbrintzò
e cun ra tzuya ina shpâtzò.
U y era pôy i pâtarey da lavè
e via, in Burgna, cun ra shiya d’arsçèntè.
Mumènti ed ripos u ’n n’era nent,
oh mama d’ina vota, …u l’era in òtr tèmp.
Quandi t’eri stòya per chinè ’r fiulèn,
in pè n’s ra coêna e cun er mâ a fè u shcapèn,
e pôy lòva, cûsç e shtira…
e sempre a tirè u sod per fè v’ni ’na lira.
Lûssu e pòsc t’n n’òvi manc a ra fâêshta:
er tzoccurâê in t’i péy, er fudò, er mândill in tâêshta,
e ra sèira, quândi t’et cugiòvi shtânca e shfiniya,
et truvòvi u temp per mushtrà au ci cit l’Ave Maria.
U to om in t’i campi a vânghè, sârì, cautzè,
uriva tòrdi a ra sèira a mângè;
in paitt d’e m’nâêshtra, a pènsè au temp c’u farà dumân.
Poy t’invegiòvi cun in s’ra faccia u sôêgn d’i pâtimènti,
ma quândi at rèshtòva sul ra forza per teni ra rucca ed fè girè er fûs;
i toy cunsâêy i v’nivu shcutòy, e i shciâirivu i’ ydeiâê a chi l’era confûs;
eh sci, mama d’ina vota… i y eru òci tempi!…
Marisa Musso Piras
VITA D’ALTRI TEMPI: A volte ti penso, o mamma d’altri
tempi, / i figli nascevano in casa; sul tavolo / e nessuno sentiva i tuoi lamenti; / il tuo bambino tu lo allevavi al seno.
Al mattino di buon’ora ti eri già alzata / e la tua dura giornata cominciava: / un mestolo d’acqua, una spruzzata / e
con la scopa una spazzata.
C’erano i pannolini da lavare / e via, in Bormida (fiume),
con il bucato da risciacquare. / Momenti di riposo non ce
n’erano, / o mamma di una volta… era un altro tempo.
Quando eri seduta per cullare il tuo bambino, un piede sulla culla e con le mani a fare la calza, / e poi lava, cuci e stira… / e sempre a tirare il soldo per farlo diventare una lira.
Abiti e scarpe non ne avevi neanche alla festa: / gli zoccoli
nei piedi, il grembiule, il fazzoletto in testa, / e la sera quando ti coricavi stanca e sfinita / trovavi il tempo per insegnare al piccolo l’Ave Maria.
Tuo marito nei campi a vangare, zappare, a rincalzare la
terra, arriva tardi la sera a mangiare; / un piatto di minestra, un pezzo di pane, / una fumata alla finestra a pensare
al tempo che farà domani.
Poi invecchiavi recando sul viso i segni degli stenti, / ma
quando ti restava solo la forza per tenere la rocca e far girare il fuso; / i tuoi consigli venivano ascoltati, e schiarivano le idee a chi era confuso: / eh sì, mamma di una volta…
erano altri tempi!
VUOI SAPERE CHE COS’È
IL MONDO INTERIORE?
Carissimo amico,
Se non hai mai sentito o non
capisci che cos’è il mondo interiore te lo spiegherò. Innanzi
tutto in questo mondo trovi ricordi, desideri, sogni, immagini,
immaginazione, fantasia. Trovi
ricordi di belle ed entusiasmanti avventure, di belle situazioni,
ma anche monellerie, cattiverie,
sgridate…
I piccoli desideri qualche volta si realizzano. Quindi un sogno nel cassetto non fa mai male; anzi fa “assorbire” energia
positiva.
I sogni che ti sono capitati cerca di ricordarli, perché può capitare la stessa situazione e
puoi trovare quella fonte del sogno e sentirti gioioso.
L’immaginazione è divina,
quindi usala sempre per occa-
sioni positive.
La fantasia può allargare l’immaginazione ed esserle uguale,
ma la fantasia è più superlativa
dell’immaginazione. Può essere
utilissima nei giochi da inventare. L’arte è indicibile a parole,
ma in immagini batte il primato
del gioco umano. Più allarghi il
mondo interiore, più sei felice e
più respingi il male.
Altra cosa importante: la fantasia e i sogni svaniscono, se
non crediamo in noi e se non li
tiriamo fuori.
Se il tuo mondo interiore è
grande, sarai sempre felice e rigoglioso d’idee pure. Hai capito,
amico mio?
“Pensierini” di Stefano Ciccione - IV elementare - Alassio –
Ist. Maria Ausiliatrice
Tratta dall’album A.V.A. “Alassio in Vetrina”. (pag 133)
Don Bosco ti prego ritorna…
È ormai nota l’affannosa ricerca
nella nostra cittadina di spazi da
trasformare in strutture coperte o
scoperte, ad un solo piano o pluripiano, interrate o seminterrate,
comunque in “parcheggi” che garantiscono rapidamente facili e
sostanzionse operazioni speculative.
Questa tendenza ha già fatto
del progetto mi limito, pessimisticamente, ad immaginare l’intervento edilizio estremo, con la demolizioni della struttura dell’ex cinema, dell’oratorio, seguito dallo
scavo di tutta l’area ecc., ecc.,
ecc…così da ottenere la necessari
profondità di 3-4 piani interrati a
box.
Se così fosse e mi auguro di es-
scomparire aree verdi di rilevanza
ambientale e in alcuni casi ha cancellato siti che rappresentavano
per molti alassini un passato sicuramente pià povero ma certamente impreziosito di ricordi.
Una notizia circola ormai da
giorni e sembra sempre pià prendere consistenza, mi riferisco al
progetto di costruire una serie di
box o posti auto nell’area dell’Istituto Don Bosco, compresa tra il
campetto di pallavolo, l’oratorio
ed il campo destinato nel periodo
estivo a cinema all’aperto con trasferimento dell’oratorio in locali
adiacenti al campo delle bandiere.
Non sapenndo i reali contenuti
sere smentito, mi piacerebbe poter conoscere l’opionione di quelle centinaia, migliaia di wx allievi
che hanno trascorso in quell’oratorio e tra le mura di quella saletta
a cinema giorni indimenticabili
della pur fugace adolescenza.
Per ultimo, in un’ipotesi tanto
surreale quanto opportuna, una
domanda la porrei direttametne al
creatore e fondatore dell’Istituto,
a Don Bosco, la domanda semplicemente sarebbe Perché???
Ma sicuramente tutto questo è
un remendo equivoco e non vi è
nulla di cui preoccuparsi.
Un ex allievo insieme ad altri
Addio piccola oasi di Vittorio Veneto
Maggio sta per salutarci in una
giornata senza sole e c’è tanta tristezza nel cuore degli Alassini.
Una seconda palma dei giardini
Vittorio Veneto è stata sradicata e
caricata su di un camion come un
cencio da buttare via… Poca gente c’è ai balconi , quasi per non
assistere allo strazio ed alla lenta
decapitazione di una bella pianta
che da moltissimi anni dava ristoro ai passanti, ombra ai giochi dei
bambini, nonché gioiosa, verde
accoglienza ai turisti. Tutto cambia e si trasforma, in una Alassio
che vuole diventare moderna, ma
io penso che i “nosci veggi” se ancora potessero vedere, ne soffrirebbero tanto da sognare tra le lacrime come “u se staxeva meu
quande u se staxeva pezzu”
(si stava meglio quando si stava
peggio).
Fernanda
L’ANGOLO DEL PERCHÉ 3
«È un’epoca superficiale la nostra», sosteneva un alassino pochi giorni fa, «che parla di buccia
invece che di polpa e riconduce
ogni problema, anche il più
drammatico, a una sola questione d’immagine». Naturalmente in
questo luogo dove solo si parla,
ci sono pochi che ascoltano. Ma
è stata una vera sorpresa scoprire che anche nel solito angolo
dell’alassinità era sorto il silenzio. L’osservazione, del più giovane dei presenti (tra l’altro) mi
era sembrata molto generalizzata e non diretta agli astanti o mirata a qualcuno, eppure tutti si
sentirono improvvisamente a disagio; in quel momento, notai
che i loro occhi si cercavano altrove un pretesto per poter ricominciare a vedere. Anche l’iniziatore, l’uomo che aveva parlato
per primo, sentì la mancanza di
consonanza con l’ambiente circostante e cercò di usare un altro
senso per le sue parole. «La
scienza e la tecnologia si moltiplicano attorno a noi. Determinano in grado crescente, i linguaggi con i quali parliamo e pensiamo. O usiamo questi linguaggi
o resteremo muti». Questa volta,
o il tono meno categorico del precedente intervento aveva predisposto in modo particolare gli
animi degli astanti, oppure qualcuno voleva ad ogni costo intervenire. «Tu fai delle chiacchiere e
adoperi parole che non conosci
per stuzzicarci; io posso dirti solo che, affissi ai tabelloni elettorali, ho visto manifesti con facce
che già conosco, ho letto nomi di
personaggi che già mi sono noti;
e nei salotti della politica alassina ho ascoltato programmi ormai risaputi. Niente di nuovo o
meglio “di nuovo niente”». «Ma de
rimenta ti n’hai sentiu parlò? E de
levò a centrale elettrica da-a
Fenarina? E de fò arrembò l’arena
in ti Rubizzi e a Santa’Anna? E de
fò in’aquedottu d’emergenza cun
l’aigua de Crovauna? De issò trenta citti a passaggiata Grolleru e abbasciò e cabine di stabilimenti balneari davanti a u centru storico pe
puè lasciò libera a visuale marina
a tutti? E de fò a passeggiata suvraelevò cun e gabine sutta a-a
Coscia?». «Ti ti hai faitu in programma impuscibile; bisogna propriu dite: ma da che banda ti stai?
Ti nu sarii miga un de quelli… de
quelli che a ura i nu ghe sun ciù?
Eh? Se semmu intesi?». Così continua, finalmente, il discorso tra
gli animatori di quest’angolo di
Alassio che, pur lontano dal rumore della terra e lontano dal silenzio del cielo, sembra vivere
con il cuore pulsante della nostra
piccola città. Forse la libertà
d’espressione è dovuta alla possibilità d’isolamento di questo
centro virtuale nostrano. In questo novello locus Bormanni il fat-
to di essere nati liberi costituisce
la maggior grandezza degli uomini che lo frequentano. Qui l’ambiente è l’anima delle cose. Ogni
cosa ha un’espressione propria e
quell’espressione le viene da fuori. «Parolle a Inea…Bisogna esse
agaribai in tu parlò e ciari… Sulu
a-Arbenga i porlaa-an de rimenta;
l’Eco Albenga a nu sa ciù dunde bitola, nui invece a rimenta e sammu sempre dunde mettela».
«Ormai u nu l’è ciù tempu; de cosse chi spussian duvemmu parlone
d’invernu…». «Ina cosa a voiu
savè… si fai a passeggiata rialzò
a-a Coscia, d’invernu, in cessu
avertu, ogni cinque o sei stabilimenti, i o lasciai?». E quello che
aveva parlato si sentì a disagio.
«Ad Alassio, per esempio, comincia il tempo du stuccu e da pittura… si cerca di creare l’atmosfera per essere la giusta meta per le
vacanze altrui… e si dimenticano
i problemi… nostri». «Non ci sono problemi urgenti; è giusto
pensare all’economia del Paese
in genere…». «Credevo che ti riferissi alle imminenti elezioni…
concordo… mai viste tante facce
conosciute affisse sui tabelloni
elettorali». «Ma tanti sono quelli
che si candidano per la provincia». «Ma, ma, mettersi in lista, coscienti di non poter essere eletti
è il modo migliore per far politica?». «Parli ancora difficile è meglio che portiamo il discorso su
altre cose; per esempio perché
non tagliano i due cipressi secchi
che sono nel parco San Rocco? È,
o no, quest’ultimo è un simbolo
dell’estate alassina?». La luminosità mattutina che rischiara il cielo e rianima i colori dell’aurora,
ad Alassio si può gustare solo
con i piedi sulla battigia; nel chiarore dorato che precede il sorgere del sole si può, così (ancora)
vedere l’ultimo astro nel tentativo, estremo, di corrompere d’incertezza il blu seminero dell’orizzonte. È Venere all’alba! L’astro
più grande, che, per cinque mesi
serotino, per cinque mesi mattutino (in estate), infatti, da la vera
dimensione della bellezza di quest’eterna visione. Solo il grande
pittore
alassino
Alberto
Beniscelli è, in una sua tela, riuscito a cogliere, più di qualsiasi
altro artista, l’incantesimo di
un’aurora alassina. «E, in questa
stagione, che, per tutti noi, ogni
accesso mattutino alla riva è
sempre interdetto da cancelli,
steccati, nastri bianchi e rossi e
cartelli di divieto, per godere di
quest’emozione unica, dell’incanto di questo unico momento,
non resta che chiedere
all’Assessore alla Cultura del
Comune di Alassio di propiziare
una nuova “Mostra” del grande
Pittore alassino?».
Dante Schivo
6
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2004
FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA
(a cura di Tommaso Schivo)
La parola alle immagini
di Mimmo Ottonello
CAP. 28° - GENOVA SPESSO MATRIGNA, MA SEMPRE “GRANDE”
Abbiamo più volte lamentato
nei «corsi e ricorsi storici» sulla
nostra terra che Genova fu spesso «ferrea» specialmente verso
la Riviera di Ponente. Matrigna,
a volte, sì, ma nella sua gloriosa
storia fu sempre «grande».
Sempre o, almeno, fino alla impreveduta e improvvisa disfatta
di Chioggia, quando un errore
imperdonabile (l’aver affondato
una nave veneziana alle proprie
spalle, proprio all’imboccatura
del porto, ove era entrata tutta
la flotta spavalda e sicura degli
attaccanti genovesi) non concesse via di scampo e l’intera
flotta, imbottigliata per otto mesi, fu costretta alla resa per fame. Poi Genova riemerse più
volte ed ebbe fortuna e violenze,
vittorie e sconfitte, prima nella
micidiale lotta fra le Repubbliche del mare che disperse tesori e ricchezze favolose in fondo al Mediterraneo, poi nell’intricato gioco politico di Francia,
Spagna, Austria, Inghilterra e
Piemonte, fino a Napoleone e al
Congresso di Vienna (1814),
quando la sua secolare e sacra libertà fu ceduta (contro il pur vigente «principio di legittimità»)
al Piemonte. È ormai antistorico
e fuori del tempo ma ha un motivo di fondamento il fatto che la
Consulta Ligure, ultimamente,
abbia “concordato” di sottolineare che Genova, dopo il tradimento della sua secolare libertà
e indipendenza, fu bellamente
consegnata, con le due Riviere,
come appannaggio ai Savoia, durante il Congresso di Vienna,
senza che mai, da allora, la città
e i cittadini delle due Riviere abbiano accettato o avvallato la
decisione contraria al principio
di legittimità o di legittimismo
che assicurava l’assoluta e piena libertà agli stati già indipendenti prima della Rivoluzione
Francese e delle occupazioni napoleoniche. Così Genova divenne la marina del giovane Regno
italico. Ma fu «grande» e per molteplici ed indiscusse ragioni.
Innanzitutto seppe sempre autogovernarsi senza bisogno di blasonate famiglie di Re e di
Imperatori e fondò la sua esistenza ed il suo progresso sul lavoro serio e realistico e sul buon
senso di tutti i suoi cittadini. Il
popolo stesso fu una vera forza
e, senza ricorrere mai a rivoluzioni ed a sconvolgimenti, seppe
dare il suo contributo efficace di
mezzi e di uomini al governo ed
alla vita della città, in guerra e in
pace, sulla terraferma e su tutti i
mari del mondo. Furono famosi
ed apprezzati anche gli Ambasciatori genovesi inviati in tutta
l’Europa: non si macchiarono
mai di servilismo, né di interessi
personali, anzi brillarono per capacità, vigilanza e parsimonia. A
ri, dei quali 9.000 morirono a
Genova e furono sepolti in
Campo Pisano, oggi una Piazza,
su cui, alcuni secoli dopo, i
Genovesi (e fu un pensiero commovente) posero una iscrizione
che val la pena di citare: «Questo
Nuova illuminazione: Via Dante, Via Mazzini, Via Verdi, Via Don Minzoni… ma
la vecchia quando si toglie? Ci sta veramente bene: vecchio e nuovo, a testimonianza del cambiamento, dell’evoluzione tecnologica. Qualche volta,
poi, come in Via Don Minzoni, le vecchie lampade vengono ancora accese
la notte. Con evidente risparmio energetico. Ma che importa? Pagano i contribuenti alassini, no? E poi l’importante è dimostrare che i lavori si sono fatti, se rimangono incompiuti a chi interessa? Tantalè!
A Genova, governanti severi in difesa della patria.
Genova, fra le punizioni più gravi comminate ai «sudditi» (e furono casi rarissimi) c’erano il
tradimento contro la patria e la
corruzione, contro la quale lo
Stato fu sempre inflessibile.
Nessuno dei cittadini poteva fare affidamento impunemente
sull’altrui denaro e i debitori insolventi furono sempre puniti
con severità. La stessa aristocrazia non si esimeva dal lavorare «sodo» per aumentare il patrimonio e far fruttificare il nuovo
capitale, ma seppe sempre con
magnanimità donare del proprio per il benessere della città.
D’altra parte il Governo dispose
spesso della ricchezza acquisita
a scopo filantropico, contro la
radicata opinione che i
Genovesi gareggiassero con gli
Ebrei e gli Scozzesi (e chissà
quanti altri) in avarizia. Furono
parsimoniosi e oculati, perché
non buttarono mai via del denaro per lusso smodato o per spe-
Ad Alassio il nuovo che avanza
Ha suscitato molto interesse e
grande successo la favolosa iniziativa “Facciamo cambio? Il tuo
oro vecchio in cambio di ORO
NUOVO”, promossa fra tutti i
suoi clienti, dagli “ORAFI IN
ALASSIO” di Via XX settembre 72,
nel budello.
Gli alassini incuriositi dalla novità, hanno risposto numerosi
all’invito, approfittando così di
se suntuarie, atte a celebrare la
famiglia o la schiatta. Prima
c’era lo Stato, ma questo non
calpestò mai in tutta la sua storia le buone ed utili iniziative dei
privati cittadini: «ciò che giova
alla pecchia (all’ape) - si diceva
un occasione unica.
Il negozio leader nell’assortimento di gioielli con diamanti, coralli e orologi è in grado di soddisfare anche il cliente più esigente.
Possiamo quindi affermare che
quest’anno, gli “ORAFI IN ALASSIO”, famosi ormai per la qualità e
l’assortimento, in coincidenza
con l’estate, si sono veramente
superati.
una volta- giova a tutto l’alveare». Infatti la storia di Genova
sottolinea spesso che gli
Amministratori d’ogni tempo
(non so se quelli odierni lo facciano…) furono sempre in grado di rendere pubbliche le spese sostenute per la città, proprio perché a Genova proprio i
cittadini furono sempre considerati i veri proprietari del denaro pubblico.
In verità ci furono momenti
difficili e non mancarono
Governanti severi e, forse, troppo aspri in difesa della patria,
come quando l’Ammiraglio di
ferro Andrea Doria, il «pater patriae» per antonomasia (ed era
un «ponentino») impose agli
schiavi rematori delle galee (i
galeotti, appunto) un tappo in
bocca, perché non potessero
parlare e lamentarsi o come
quando, dopo la battaglia navale della Meloria (1882), Genova
deportò quasi 10.000 prigionie-
(DISEGNO DI GIBBA)
Campo, infausto di lutti fraterni Genova benedice nel sacro nome d’Italia».
Potremmo continuare a lungo
a parlare di Genova. Storia grande, storia di una città «superba»
che seppe crescere e governarsi
autonomamente per secoli, una
Città di gente forte e generosa
che non scese mai a compromessi, che talvolta (forse per
«ragione di stato») fu drastica,
crudele persino con le terre sottomesse o ingiusta... dunque «
matrigna », ma pur sempre
«grande », tanto che divenne il
maggior porto (se non dell’intero Mediterraneo) dell’Italia unita, alla quale, in epoca risorgimentale, oltre che la ricchezza
acquisita nei secoli, l’ingegno e il
sangue di molti suoi figli, seppe
dare, come si disse, «la spada, il
pensiero e la poesia del
Risorgimento
(Garibaldi,
Mazzini e Mameli)».
E non solo.
Il volontario d’oro
La prima edizione del premio
“Volontario d’oro” ha visto la consegna ufficiale del nuovo riconoscimento a Don Mario Andreoletti, salesiano, da sempre punto
di riferimento per molti ragazzi
ma soprattutto per tante persone
che avevano bisogno di un aiuto,
sia in Italia ma anche in Africa, in
no spesso in silenzio, lasciando le
luci della ribalta ad altri. Per questo l’assessorato ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i volontari e, in modo particolare Don
Mario, insegnante di filosofia ad
Alassio dal 1963 al 1994. Questa la
motivazione del premio consegnato al salesiano: «A Don Mario
America e nell’Europa dell’est.
Don Mario ha sempre avuto a cuore le persone più povere, andando in loro aiuto e intervenendo
anche con soldi propri. Il premio,
voluto dall’Assessorato all’Associazionismo e Volontariato, è nato per riconoscere l’opera dei volontari, persone schive che aiuta-
Andreoletti, volontario e forgiatore di giovani volontari, che ci ha
insegnato e ci insegna che l’unico
senso della nostra vita è la solidarietà e l’amore verso tutti gli esseri umani, senza limiti di razza, fedi
religiose e politiche e quant’altro
che gli uomini chiamano “diversità”».
Il Seminario compie 75 anni
Venerdì 28 maggio, ricorre il
75° anno dell’ attuale seminario
di Albenga, edificato da Giovanni
Siccardi e voluto dal vescovo,
mons. Angelo Cambiaso. «Voluto
e realizzato dal mio predecessore
– scrive il vescovo di Alberga Imperia, mons. Mario Oliveri – il
Seminario venne costruito con
grande sacrificio, notevole impegno materiale e grazie alla generosità di molti fedeli.
Mi rallegro pertanto che questo evento venga ricordato e celebrato, perché il seminario dio-
cesano è vivo e vitale, anche oggi
fucina di formazione dei futuri ministri della Chiesa ingauna».
Due le celebrazioni in programma. La prima il 28 Maggio, alle ore
17.30, in seminario, e avrà per oggetto una messa solenne, presieduta dal vescovo. Un’altra celebrazione, alla quale sono invitati
a partecipare tutti i sacerdoti, giovedì 17 giugno, in occasione della
“Giornata di spiritualità sacerdotale”, che inizierà con la concelebrazione eucaristica, anch’essa
presieduta da Mons. Oliveri.
Via Dante. Nuovi marciapiedi. Belli. Peccato che il cantiere rimanga lì, a più
di un mese dalla fine dei lavori, con il materiale da costruzione che è avanzato; materiale che la pioggia ha guastato. Ma che importa? Mica paga il
Sindaco. Paghiamo tutti noi. E poi, che bello spettacolo, qualcuno (di facile
reperibilità, basterebbe un semplice controllo da ragazzi sul materiale depositato), ne approfitta per gettarvi materassi, scatoloni, cartoni e quant’altro.
Evviva!
Quanta amarezza, così vicino
Pensavo fosse diverso o per lomeno che il tutto non fosse questo e non fosse così.
Quando invece una violenza,
un sopruso ed un angheria viene
perpetrata vicino a te ed in qualche modo ti danneggia, senti dentro una amarezza forte che ti logora. Riesci, però, finalmente a
capire e comprendere il dolore di
coloro che anni addietro ti avevano raccontato episodi analoghi, e tu senza un esempio vicino
e tangibile non riuscivi a vivere in
maniera piena, con loro, quella
amarezza, appunto, o quella specie di fuoco interiore che emerge
di fronte alle ingiustizie.
Così è un furto, un danno recato con scelleratezza, una circuizione. Leggo spesso proprio
sull’Alassino inviti alla civiltà, oppure “grida” di fronte ad alcune
ro essere sensibili, di fronte ad
una tale prepotenza e noncuranza del rispetto delle leggi e del
prossimo. Siamo ad Alassio, siamo nel centro storico, i clienti del
mio bar, di sera, già non vedono
il mare perché ci sono le cabine,
ma così è sempre stato, ma che,
anche io come loro, sia costretto
ad osservare uno scantinato di
anodizzato con vetro satinato di
plastica come se fossimo in periferia di Milano, mi sembra eccessivo ed aberrante. Purtroppo è
così. Ora le autorità, grazie all’assistenza del comune, con grande
sollecitudine e zelo nel tutelare il
cittadino hanno fatto sì che fossero messi i così detti sigilli.
Temo che, però, con qualche cavillo legale, fra qualche anno e
qualche condono quest’obbrobrio definitivamente farà parte
nequizie ed iniquità. Il tutto, purtroppo, è per me oggi un’ingiustizia, il mio vicino in Passeggiata
Dino Grollero, nei pressi del
Pontile Bestoso, ha costruito un
magazzino, di circa tre metri per
cinque senza nessun tipo di permesso o concessione, nella piazzetta della palma diciamo, suggestiva e meravigliosamente
Alassina - sarebbe da mettere
una foto su tutti i depliant pubblicitari, tra l’altro da poco pavimentata nuova e resa degna della nostra piccola ma preziosa cittadina. Quindi abusivamente, in
maniera illecita, illegale ed ingiusta ha fatto edificare a sue spese
una lunga e disgustosa paratia in
anodizzato, per utilizzare lo spazio interno come magazzino, sì
come magazzino! Io vedo, io denuncio, io grido, tutti dovrebbe-
del mio e vostro microcosmo.
Chi pensa che abbia avuto un eccessivo approccio critico nel denunciare e descrivere l’abuso,
passi a vedere, sicuramente converrà con me, e senz’altro un po’
d’amarezza avvolgerà anche lui,
come si suole dire “mal comune
mezzo gaudio”.
Giorgio Schivo
N.D.R.
Concordiamo perfettamente
con l’autore della lettera e ci domandiamo perché si continui a
lasciare occupare tutte le piazzette per uso privato con manufatti inamovibili ed antiestetici.
Laigueglia, pur avendo le nostre
stesse esigenze, non permette un
abuso di questo genere.
Mercoledì 16 Giugno 2004
7
«L'ALASSINO»
Inaugurazione tratto Aurelia-bis Villanova-Alassio Riapertura del Clapsy Lounge Bar
Il Clapsy Lounge Bar, al numero 18 della Passeggiata Dino Grollero, ha riaperto in una veste rinnovata nella gestione e nel design del locale. I nuovi proprietari,
Orietta Bocca e Claudio Deghenghi, hanno saputo creare una bellissima atmosfera, complice la
scelta musicale in sottofondo e lo
giornata.
Il progetto di restyling del locale è stato curato, anche nei minimi
dettagli, dallo Studio Fidone & Vio
Architetti e il nuovo Clapsy è molto accogliente, coloratissimo;
l'ambiente è raffinato ed elegante,
ma allo stesso tempo informale: il
luogo adatto per rilassarsi con un
splendido mare di Alassio, dove
bere ottimi vini e pregiati champagnes, con un'ampia e studiata
scelta di cocktails e long-drinks
analcolici e alcolici, accompagnati da gustosi snack, fresche
insalate e tipiche pietanze liguri
da gustare nell'arco dell'intera
aperitivo, un cappuccino pomeridiano o con un drink serale ascoltando dell'ottima musica dal vivo,
offerta da Orietta e Claudio nelle
calde sere d'estate.
Il Clapsy Lounge Bar è aperto
tutti i giorni dalle nove e trenta del
mattino sino all'una di notte.
8 Maggio 2004: dalla parte di Villanova d’Albenga, il ministro Scajola taglia il nastro inaugurale del tratto di Aurelia bis che collega Villanova e Garlenda con
Alassio tramite due brevi gallerie ed una che è la pià lunga della Liguria (oltre 2500 m). Erano presenti tutte le massime autorità locali, provinciali e regionali.
(FOTO SILVIO FASANO)
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Amici di Padre Hermann
Sabato 8 maggio 2004: L’intervento del Ministro Scajola davanti a tutte le autorità, stampa e istituzioni provinciali prima del taglio del nastro inaugurale
del tratto di Aurelia bis Villanova-Alassio.
(FOTO SILVIO FASANO)
A scuola non solo in classe:
a Laigueglia in spiaggia a pescare
Il 26 aprile alle ore 9.00, con i
compagni delle altre seconde e
le maestre siamo andati a
Laigueglia con il pullman. Abbiamo raggiunto la spiaggia vici-
no al Torrione. Lì ci aspettavano
dei pescatori per mostrarci come si pesca con la rete. C’erano
dei “ gozzi” e reti ammucchiate.
Uno dei pescatori, il signor
Boero, che indossava “u
berrettin cu a
balla” (un baschetto blu
con il pon
pon rosso), ci
ha detto che
al mattino
all’alba, con
una barca,
aveva gettato
al largo molte
“velette”,
che formano
una specie di
plancton, di
cui i pesci sono ghiotti. Anche
noi ne abbiamo raccolte molte
per osservarle: quando sono in
acqua sono di un azzurro trasparente, mentre all’asciutto di-
muro).
Noi bambini siamo stati divisi
in due squadre. La nostra si è diretta verso levante (verso l’Isola
Gallinara) e l’altra è rimasta a ponente. Ogni
squadra aveva come capo
un pescatore.
Il nostro era il
signor Giorgio, che ci ha
disposto in fila, uno da una
parte e uno
dall’altra della “cima”. Al
suo via abbiamo cominciato a tirare al
ritmo che ci
indicava: più
lentamente o con più forza e più
velocemente. Dovevamo stare
attenti a tenere la rete, che stavamo tirando a riva, ben raccolta tra le mani. Così faceva l’altra
squadra, che si era avvicinata
dal lato opposto. Alla fine quando la “manica” ha raggiunto la riva, abbiamo scoperto di aver
preso solo pochi pesci (alcuni
cefali) ai quali abbiamo salvato
la vita e ridato la libertà, rigettandoli nell’acqua. Questo tipo
di pesca è chiamata “cefalara”.
La giornata era stupenda: il
sole splendeva e il mare era calmo. Noi abbiamo giocato sulla
spiaggia e fatto merenda con
crostata e the freddo, offerti
gentilmente dal Comune di
Laigueglia.
Ha vissuto con noi questa bella esperienza anche una classe
della scuola elementare di
Laigueglia con le insegnanti. È
stata una mattinata indimenticabile!!!!
si; talvolta si notano singolari
“scomposizioni” poi sapientemente disposte sulla stessa tela
come più soggetti separati, con
suggestivo effetto decorativo; e
fiori o pupazzi giganti inseriti in
paesaggi, alquanto surreali. Una
pittura piacevole e di notevole fascino che penso sia riduttivo definire “naif” nel vero senso del termine, cioè ingenua. Silvana
Giraudo vive e lavora a Cuneo in
via Momigliano 7/b
http://www.sss69.it.
Sig.ra Astrid Hammond con gli ospiti.
Il cuore degli Alassini, ma dei
Savonesi e dei Liguri in generale,
ancora una volta ha dato prova di
essere grande. Si perché è grazie a
tanti amici se l’impegno preso dai
volontari
dell’Associazione
“Amici di Padre Hermann Onlus”
sta andando avanti. Dalle pagine
de “L’Alassino” vorremmo far ar-
Federazione Italiana Exallievi/e di DON BOSCO
UNIONE di ALASSIO
Era cominciato con uno splendido sole il 91° Convegno Annuale
degli Exallievi/e di Don Bosco; poi
sul mezzogiorno un breve scroscio di pioggia, proprio mentre
stavamo facendo la nostra foto ricordo, ma la giornata si è conclusa con un sole trionfale: sembrava
estate!
Gli alunni della classe II B
della Scuola elementare statale
di Alassio
ventano scure. Abbiamo raccolto anche conchiglie e sassolini. I
più fortunati hanno trovato parecchie “reginette”
I pescatori hanno caricato la
rete, bordata di galleggianti e
piombi su di un “gozzo” e l’hanno gettata un po’ al largo, in una
particolare posizione, che permette di imprigionare nella
“manica” (una specie di sacco)
i pesci che entrano e tentano di
fuggire dai lati, dove però trovano le “bande” (reti che fanno da
Silvana Giraudo ha esposto
nella seconda quindicina di maggio. Cuneese, ha al suo attivo numerose mostre e riconoscimenti.
Pratica varie tecniche (olio, tempera, acrilico), su tela e anche su
ceramica, ma il risultato è abbastanza omogeneo: i suoi dipinti
sono inondati di luce e i colori,
seppur generalmente tenui, hanno una certa intensità. I suoi soggetti sono cieli con variegate nuvole, paesaggi fantastici, notturni;
prevalgono però i panorami ario-
Dopo i grandi successi dell’anno precedente in occasione del
90° dell’Unione, pensavamo ad un
Convegno un po’ in sordina, ma
così non è stato! L’amore che gli
exallievi giovani e non più giovani
portano per la loro scuola, per
quella Casa che li ha visti crescere
culturalmente, umanamente e spiritualmente, è veramente forte!
Già alle 8.30, il “decano” Airaldi
Nuccio (classe 1911!!!) era al tavolo della Segreteria per adempiere
a tutte le formalità; adagio adagio
dietro di lui alla spicciolata sono
arrivati dall’estremo ponente e
dall’estremo levante, da Torino,
da Bologna, da Pisa, da Firenze, da
Modena, da Vigevano,dal Veneto,
ecc. Erano i figli che tornavano alla Casa del Padre: si sono incontrati nel chiostro: abbracci, ricor-
di di un tempo più o meno lontano, presentazione di consorti, di
figli…
Alle ore 11.15 ci si raduna in
Chiesa: è il momento forte del
Convegno! C’è il saluto e una breve relazione sull’Unione da parte
del Presidente Valdora, cui fa seguito il saluto ed alcune comunicazioni da parte del Presidente
della Federazione Ligure, Tassara.
All’altare concelebrano il Direttore, don Giorgio Colajacomo, il
Delegato, don Ermanno Branchetti, e l’ex delegato, don Beppe Colombara. Si ricordano i defunti
dell’anno, in particolare Mons.
Vincenzo Savio, Vescovo di Belluno-Feltre, che fu indimenticato
Direttore ad Alassio dal 1990 al
1993.
Prima della Santa Benedizione
si procede alla consegna dei
“Distintivi d’oro” che ogni anno
vengono consegnati agli ottantenni che si sono mantenuti sempre
fedeli all’Unione: quest’anno è il
turno dei nati nel 1924: Cantoni
Claudio di Albiolo (Co), Ciucci
Angelo di Pisa, Croce Bermondi
Eugenio di Genova, Guglielmi
Raoul di Crespano del Grappa
(Tv), Nano Emilio di Momo (No),
Sassone Walter di Prato, Tornatore Achille di Laigueglia (Sv). A
seguire viene consegnata la “Targa di benemerenza” al Sig. Nicola
Pietro che da oltre 40 anni con
professionalità, disponibilità e
competenza accudisce ad ogni
esigenza della Scuola e della Casa
di Alassio.
Al termine della S. Messa, foto
ricordo (disturbata da un’improvvisa pioggia!) e poi splendido
pranzo nel refettorio della scuola,
curato e servito da exallievi. Due
momenti toccanti durante il pranzo: Ciucci Angelo, distintivo
d’oro, festeggiava con la moglie le
sue nozze d’oro; da oltre 20 anni è
presente al Convegno, pur non essendo exallievo, Pampana Franco
di Pisa: lo ha promesso al padre,
exallievo doc, in punto di morte.
Antonio Tassara
Alassio, 03.05.04
rivare un grande ringraziamento a
Max Quadrelli e Piero Ottobelli
che hanno magistralmente organizzato una cena benefica presso
il Diana Grand Hotel. Un grazie va
anche ai tantissimi amici che hanno accolto l’invito e hanno consentito di raccogliere oltre 3500
euro. Questi soldi, insieme ad altri
che stiamo raccogliendo, serviranno per costruire ancora un
pezzo della scuola secondaria superiore che il 31 gennaio è stata
inaugurata a S. Kizito, Musha,
Ruanda e alla cui inaugurazione
erano presenti anche alcuni rappresentanti della nostra associazione. Il lavoro è ancora tanto ma
Sig. Max Quadrelli.
questo non ci spaventa perché
sappiamo che accanto a noi stanno camminando anche tanti amici
che hanno capito l’importanza di
aiutare i bambini e le famiglie bisognose. Grazie ancora a tutti e
cogliamo l’occasione per invitarvi
allo spettacolo di beneficenza organizzato per il 23 giugno ad
Alassio presso il Parco San Rocco
con i ballerini dell’International
Brasilian Ballett. L’ingresso è gratuito e sarà l’occasione per
l’estrazione dei biglietti della lotteria.
L’Associazione Amici
di Padre Hermann Onlus
8
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2004
INCONTRI CON L'AUTORE
CONFERENZE DEL “CENTRO PANNUNZIO”
Anna Maria Larcher: “INVITO A TEATRO
- Forme ed esperienze teatrali dai Greci a oggi” - Ed. Ennepilibri - Imperia
Prof. Luigi Ravizza: “La depressione: come uscirne?”
Questo è il terzo libro
dell’autrice alassina, che si differenzia nettamente dagli altri
due, dedicati ai ricordi di
un’Alassio ormai tramontata,
regolarmente presentati in
questa sede.
Il professor Franco Gallea ha
presentato la collega con particolare attenzione. «…Ha insegnato Letteratura nei licei, si è
sempre dedicata alla cultura,
ha commentato per quattro
anni i Vangeli della domenica
per emittenti televisive locali,
tiene corsi alle Unitre di
Imperia ed Alassio. Ad Imperia
un corso lo fece sul teatro, questo libro ne è il compendio:
non una storia, ma una sintesi
rapida dell’evoluzione del teatro attraverso i tempi. Può essere utile agli studenti».
L’autrice: «In genere in provincia la gente va a teatro impreparata. Il teatro è frutto della sua epoca (Shakespeare non
è Goldoni o Pirandello), se lo si
conosce lo si gode di più: anche se certe situazioni sono
eterne si comprendono meglio
se sono collocate nel loro tem-
po. A scuola il teatro è considerato materia secondaria».
La professoressa Larcher,
stimolata da Gallea, poi commenta e chiarisce il contenuto
del libro. Gli antichi Greci, che
conoscevano già tutto dell’animo umano, hanno enunciato il
concetto di “catarsi”, purificazione: la coscienza al di sopra
delle leggi. I Romani erano contadini e guerrieri, non si ponevano i problemi dei Greci; le loro commedie popolari facevano ridere (Plauto) e sono state
riprese dai comici meridionali
e romagnoli di oggi. Nel Medio
Evo il teatro sopravvisse, anche se la documentazione è
scarsa, in genere veniva fustigato il potere; l’altro filone è il
teatro religioso, le Sacre rappresentazioni e le Laudi. Col
Rinascimento nasce il teatro di
corte, che si ispira al teatro
classico e si estende in tutta
l’Europa e, in Italia, la
“Commedia dell’arte” (gli attori, molto bravi, improvvisavano seguendo un semplice canovaccio) che verrà esportata.
Nel ‘600 in Italia il teatro è in
crisi, ma sorge il melodramma,
invenzione tutta italiana, che
crea un insieme di artisti e tecnici di alto livello (autori, cantanti, musicisti, scenografi,
macchinisti, ecc.). Per la prosa
nel ‘700 con Goldoni nasce il
teatro del quotidiano, scritto
anche nei particolari, per tutti
e a pagamento. Nell’ ‘800 il melodramma segue le correnti filosofiche:
Romanticismo,
Positivismo, Decadentismo.
Col ‘900 autori di tutta Europa
scoprono ciò che c’era sotto la
rispettabilità formale. In Italia
con Pirandello il teatro va oltre
la realtà, scava dentro, anticipa tutte le angosce odierne
usando l’ironia. Negli anni ’50
la televisione ha proposto un
teatro di qualità che oggi è stato abbandonato a favore dei libri e delle “fictions” di gusto
americano.
In conclusione Gallea chiede
all’autrice se ha qualcosa in
progetto. Lei risponde che ripubblica “Ad Alassio c’era un
viale” con tre racconti nuovi.
C.B.
•••
che così risponde: «Da quando
sono ad Alassio scrivo piccoli
libri, circa uno all’anno. Cerco
di imprecare contro il buio, di
accendere una candelina. Le
azioni terroristiche ci sono
sempre state, specialmente durante le guerre di religione,
quelle fanatiche. Ce ne sono di
varie forme, la più recente,
sconcertane, è quella dei “kamikaze”. Certo terrorismo, il
cui scopo è chiaro, anche se deprecabile, può essere capito e a
volte ci si può trattare. Per finanziarlo in certi casi si ricorre
alla rapina, raddoppiandolo.
Negli “anni di piombo” i terroristi miravano a personaggi positivi, miti, di cultura, per sottrarli allo Stato. Le radici sono
molteplici. Noi Europei abbiamo subito due guerre tremende a breve distanza, per questo
ne abbiamo un’avversione su-
periore ad altri popoli. Una fede totalmente sganciata dalla
ragione è deleteria, perché genera il fanatismo; una ragione
senza fede genera mostri. L’errore di Bush è stato di voler imporre la democrazia occidentale a popoli che privilegiano la
fede sulla ragione. Il terrorismo
è irrazionale, dobbiamo cercare di evitare la strumentalizzazione dei poveri. Non si può
parlare di giusta guerra ma di
giusta pace».
Schivo conclude facendo osservare quanto vasti siano certi problemi. «Questo è un libricino che non ha molto peso ma
ha molto contenuto, consiglio
di leggerlo; alla fine don Mattai
cita una frase del figlio di
Bachelet “Non dobbiamo parlare di vendetta ma solo di perdono”».
C. B.
ALASSIO ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO
“Leggi che ti passa”
Il Comune di Alassio (Assessorato alla Cultura - Ufficio
Turismo e Cultura - Biblioteca
Civica) anche quest’anno ha allestito uno stand alla Fiera del
Libro di Torino-Lingotto (6-10
maggio) e organizzato il tradizionale convegno.
Come negli anni scorsi lo
stand è stato progettato dallo
Studio di Fabrizio Gioberti, caratterizzato dal motivo delle vele al vento, splendidamente riuscito e meta di numerosissimi
visitatori.
Il convegno si è svolto la mattina dell’otto maggio nella “Sala
azzurra” affollata di pubblico.
Nell’ambito del “prodotto libro”
il tema è stato: “Catene librarie,
Librerie indipendenti, Librerie
on-line - Convivenze e conflitti
nell’evoluzione del commercio
librario”; vi hanno partecipato
otto qualificati esperti. Ne diamo un sintetico resoconto.
L’assessore alla Cultura dott.
Monica Zioni ha dato il benvenuto ai presenti, ha parlato brevemente dei due premi “Alassio100 libri”: Un autore per l’Europa e Un editore per l’Europa e ha
ringraziato il dott. Giuliano
Vigini, direttore dell’Editrice
Bibliografica e Presidente del
premio “Un editore per l’Europa”, per la collaborazione; che a
sua volta ha preso la parola introducendo l’argomento: «La libreria nei rapporti con gli editori e gli altri mezzi di diffusione
(Internet, giornali, edicole): è su
questo che si discute. Il 2003 è
stato un anno positivo per gli
editori. Accanto a un mercato
che c’è se ne aggiunge un altro».
Giovanni Peresson, esperto di
promozione e mercato editoriale, responsabile dell’Ufficio
Studi dell’Associazione Italiana
Editori: «Le dimensioni delle librerie sono aumentate negli ultimi 20 anni, ma c’è ancora molto da fare, in particolare rispetto agli altri Paesi e alle promozioni che fanno i commercianti
di altri prodotti». Claudio
Fantini, direttore commerciale
di “Messaggerie libri”: «Sta cambiando il rapporto fra editori e
canali di vendita, stiamo aggiornando il rapporto con i venditori: logistico e informativo. Le librerie devono adeguarsi e informatizzarsi per evadere gli ordini in tempi brevissimi». Alberto
Magnani di “Demoskopea”
(Società di sondaggi): «Ci siamo
attrezzati per fare indagini sempre più vicine alla realtà. Ora si
acquistano circa 6 libri a testa
fra le persone che leggono (37%
della popolazione); dal 2002 al
2003 la media è cresciuta del 2%
e nel 1° trimestre del 2004
dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2003». Il direttore delle Librerie Feltrinelli Dario
Giambelli dice che la vendita
del libro in edicola è stato il
boom del 2003: se il mercato
cresce i vantaggi si estendono a
tutti; la Feltrinelli si propone di
promuovere l’attenzione alle
«Un tema di grande interesse, ha evidenziato la dottoressa Anna
Ricotti, vice presidente del
“Centro Pannunzio”, introducendo la conferenza del professor
Luigi Ravizza docente di psichiatria all’università di Torino - è una
malattia che colpisce molte persone di tutte le età. Le cause possono essere varie. Il prof. Ravizza è
membro dell’Accademia di
Medicina di Torino e di vari altri
sodalizi scientifici, nonché autore
di numerose pubblicazioni sulla
materia».
Il professor Ravizza inizia con
un ricordo di gioventù: «Torno ad
Alassio dopo molti anni, ci venivo
in vacanza da giovane, - e prosegue - Il tema non è molto allegro,
ma si temono le cose che non si conoscono. La depressione può presentarsi in varie forme. È una malattia diversa dalla tristezza, può
durare molto tempo e causa molta
sofferenza. È sempre esistita, ne
parla Ippocrate. Interessa circa il
15% delle persone, è debilitante.
Le principali forme sono tre: 1)
Primaria, quella che non viene da
fatti esterni (è una disfunzione dei
trasmettitori del cervello), gli attacchi possono essere ricorrenti,
durano dai 15 giorni ai due anni; 2)
Secondaria, proviene da un fatto
esterno, se prolungata può divenire primaria; 3) Distimìa, meno
grave ma tendenzialmente cronica, può resistere alle terapie. Ci
sono poi altre cause e forme meno
gravi. Sintomi: incapacità di svolgere qualsiasi attività, difficoltà di
concentrazione, insonnia, inappetenza, pessimismo. Occorre agire
subito per evitare un eventuale
suicidio. Come uscirne? La primaria deve essere curata con psicofarmaci, deve essere diagnosticata da uno specialista sempre aggiornato, la cura deve prolungarsi
per almeno dieci mesi. Per la forma secondaria, oltre la cura con
psicofarmaci, occorre una terapia
psicologica, in genere praticata da
uno psicologo in sintonia con lo
specialista che l’ha diagnosticata.
Anche la distimia necessita di farmaci e di terapia psicologica. Si
guarisce? Si! Occorre una terapia
corretta nel minor tempo possibile. I farmaci non alterano la personalità del paziente. Ci sono delle
forme bipolari che alternano depressione a eccessiva euforia: devono essere curate appropriatamente a seconda della fase. Nelle
forme particolarmente gravi sarebbe opportuno l’eletroshock. Si
guarisce, certo, ma a volte ci sono
recidive. Esiste anche la depressione delirante: il paziente non riconosce la sua malattia, la cura è
più problematica».
Il professor Ravizza è stato di
una chiarezza esemplare, ha reso
un argomento arduo e specialistico comprensibile a tutti. A fine
conferenza ha risposto cortesemente ad alcune domande poste
dal pubblico, numerosissimo.
C. B.
MOSTRE D’ARTE
Vincenzo Marsiglia: “Il fascino della percezione”
Alla Galleria Rotta di Genova
Giuseppe Mattai S.D.B.: “Terrorismo di ieri - terrorismo di oggi”
Ed. Ennepilibri IM
Il professor don Giuseppe
Mattai, insigne studioso, da vari anni risiede ad Alassio e ha
già presentato in questi
“Incontri” alcuni suoi libri. Il 1°
giugno scorso nell’uditorium
della Biblioteca civica, presentato dal professor Tommaso
Schivo, ha proposto questa sua
ultima (in ordine di tempo)
opera. Come di consueto ecco
una breve sintesi dell’incontro.
Tommaso Schivo: «Il libro avvince in tutte le sue pagine, ci fa
comprendere molti aspetti per
noi oscuri. Don Mattai è alassino ormai da molti anni, speriamo lo rimanga ancora per molto tempo. È sempre esistito o è
una cosa nuova il terrorismo?
L’autore cita addirittura il biblico Sansone, per giungere fino ai
nostri giorni. Terrorismo e violenza coesistono».
Schivo interroga poi l’autore
(Auditorium della Biblioteca Civica)
esigenze del consumatore: accostamento, servizio, promozione. Ha preso poi la parola
una libraia, la signora Lorenza
Manfrotto della Libreria
Palazzo Roberti di Bassano del
Grappa: «La mia cittadina conta
45.000 abitanti; noi siamo tre
sorelle, gestiamo la libreria con
12 addetti, abbiamo cominciato
in 4 alcuni anni fa e i risultati sono stati ottimi, ora si sente un
po’ di crisi». (Espone i vantaggi
e gli svantaggi di operare in provincia). Conclude Mario
Zerbini, Amministratore delegato e Direttore generale della
“Internet Book Shop Italia”: «C’è
qualche resistenza negli Italiani
all’acquisto per corrispondenza e via Internet, ci sono però
segnali molto vitali, specialmente in questi ultimi mesi; il
nostro sito è visitato ogni giorno da 120.000 persone, le nostre informazioni spesso tornano utili ad altri canali di vendita;
il 15% lo vendiamo all’estero, i
più avvantaggiati sono i piccoli
editori».
Una libraia milanese ha chiesto perché non si è parlato dei libri per ragazzi e se si interpella
Internet in quanto tempo si può
avere risposta. Il dott. Vigini ha
risposto che non erano previsti
interventi su singoli settori e il
dott. Zerbini che loro sono in
grado di dare informazioni su
qualsiasi libro praticamente in
“tempo reale”.
C.B.
Alassino doc anche se nato per
caso (o necessità) a Belvedere
Marittimo (Cosenza), trentenne,
ha fatto gli studi elementari e medi
ad Alassio, poi ha frequentato
l’Istituto d’Arte di Imperia, infine la
milanese Accademia di Brera dove
si è brillantemente diplomato.
Forse poco conosciuto come artista proprio ad Alassio, ha già un
curriculum di tutto rispetto: varie
mostre a Finale Ligure, a Calice
Ligure, a Pistoia, a Milano e ora
questa nella prestigiosa, storica,
Galleria di Arte Moderna e
Contemporanea “Rinaldo Rotta”
(ora Rotta-Farinelli) di via XX
Settembre a Genova.
All’inaugurazione il 6 maggio
CONCERTI
La chitarra
in concerto:
Davide Ficco
Un concerto di chitarra classica è stato eseguito il 16 maggio scorso nella Chiesa di S.
Anna in Borgo Barusso dal M°
Davide Ficco. Torinese, si è diplomato al Conservatorio di
Alessandria, poi ha frequentato vari corsi di perfezionamento, tenendo concerti e partecipando a numerosi concorsi,
dove si è particolarmente distinto. Attualmente insegna al
Conservatorio di Cuneo.
In Sant’Anna ha suonato uno
strumento d’epoca (del 1931),
costruito dal liutaio del celebre compositore brasiliano
Augustin Barrios, del quale
Ficco ha eseguito quattro brani; poi altri due di Egberto
Gismonti, in fine due composizioni sue: “Sette Frammenti su
poesie di Federico Garcia
Lorca” e “Chromeoxide Hearts
(a game)”. Splendida l’esecuzione: il Maestro ha scelto
composizioni contemporanee
(ma prive delle dissonanze caratteristiche di gran parte della musica moderna), godibilissime e orecchiabili, che hanno
entusiasmato il numeroso
pubblico che gremiva la Chiesa. Calorosissimi gli applausi,
tanto da ottenere un bis.
Un particolare ringraziamento da parte degli organizzatori (Assessorato alla Cultura, A.P.T., Circolo Amici della Musica “Primo Campana”),
al rev. Parroco Mons. Angelo
De Canis per la cortese ospitalità.
C. B.
scorso era presente un pubblico
numerosissimo e qualificato, praticamente tutta la Genova culturale che conta, il successo è stato
grandioso.
Marsiglia ha da qualche tempo
raggiunto il frutto della sua ricerca artistica: la “Stella” (Star) a
quattro punte che propone ripetuta, in vari colori, rilevata o incavata, in composizioni geometriche. I suoi lavori sono praticamente “collage” del suo motivo in
feltro, ritagliato a mano e incollato con gusto e abilità, su vari tipi
di sfondo, anche di grandi dimensioni, in tinte armoniche o contrastate: le “stelle” sembrano in distanza tutte eguali, ma ad osser-
varle da vicino sono leggermente
diverse una dall’altra, frutto del
lavoro manuale che origina l’armonia dell’insieme.
Scrive fra l’altro in catalogo il
critico Riccardo Zelatore: «…lo
sguardo è libero di scegliere le
proprie priorità visive, costruendo campi cromatici forti e contrastanti, percettivamente bidimensionali. Abilità è saper creare con
pochi elementi apparentemente
semplici un incantesimo pittorico
di notevole efficacia ed estremamente coinvolgente. L’opera di
Marsiglia non si autolimita
all’aspetto decorativo e al piacere
visivo, instaura con il fruitore un
profondo dialogo spirituale».
MARTIN
Forza primavera, sei solo sul calendario e stai soffrendo come tutti noi: è speranza la sera e delusione la mattina. L’inverno non
molla. L’uomo, non so darne l’età,
tanto è infagottato nei suoi stracci; cammina contro il vento. E’
secco. Chi è grasso di questi tempi?Quelli che mangiano e quelli
che ingrassano, a budino, anche
con l’acqua.
Quelli che mangiano sono belli,
sodi e possenti, anche per l’aria
che si danno il petto e il mento in
fuori e la pancia… lasciamo perdere.
L’uomo si guarda intorno, sembra calmo, deve sembrarlo. È arrivato con il treno, un’ora e passa di
ritardo per le incursioni del “pipetto” tre stazioni più a valle.
Ha perso il suo “ aggancio”, non
vede nessuna “sciarpa grigia e
bianca, lana grezza, fatta a mano,
due diritti, due rovesci”. Il pacchetto che doveva consegnare
scotta. Deve pensare in fretta. Ha
fame, urgenza di sedersi, scaldarsi
e riprendere il controllo. L’osteria
è affollata, un formicaio di camicie
nere e quattro “foresti” in panni
morbidi, diversi dai contadini della vallata. Si siede in mezzo a loro e
sorbendo una vaga minestrina,
ascolta: la “sciarpa” è ormai insanguinata. Avrà parlato? Non si conoscono, non sanno i nomi, solo
un particolare per trovarsi. L’uomo spinge sul fondo della tasca il
suo segno. Stanno cercando lui
che è lì, a portata di respiro.
Adagio, adagio esce celando sotto
i suoi stracci gli ossuti quarant’anni. La sera, a casa, gli prende la
paura e sta male, sta male per il rischio corso, per la sorte della
“sciarpa grigia e bianca, lana grezza fatta a mano, due diritti, due rovesci”. Sta male per i figli come le
sue due piccole, che pigolano in
cerca del cibo che non è riuscito a
trovare. Sta male per gli occhi angosciati della moglie, per quelli
smarriti del vecchio padre e della
sorella di lei. Quel dannato e prezioso pacchetto gli brucia: deve
consegnarlo. Consegnarlo perché? Nessuno sa niente delle ore
della giornata. Sarebbe cibo, calore per la famiglia. Sarebbe colore
per le guance dei figli, ma è anche
vite da salvare, è il mezzo per realizzare ciò in cui ha creduto da
sempre: pace, giustizia, libertà, lavoro. Esce nel buio del coprifuoco.
Dopo per lui non è cambiato
nulla. I suoi anni sono stati sempre una battaglia fino alla fine.
Lasciato solo, troppo sincero,
troppo rigoroso.
Nell’ultimo passo però è stato
preso per mano, come una creatura. Se ne è andato raggiante,
sembrava un Angelo. “Bella, immortale, benefica fede ai trionfi
avvezza… Il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice, accanto a
lui posò”.
m.m.m.
Mercoledì 16 Giugno 2004
UNITRE 2004
Per l’Unitre di Alassio quello che si
è appena concluso, è stato un anno
davvero ricco e speciale. Dai corsi accademici ai convegni, dai viaggi di divertimento alle visite studio, dai dibattiti su argomenti di interesse sociale alle conferenze su temi di carattere culturale: tutto è stato organizzato e voluto dall’Unitre alassina.
Conferenze e convegni contribuiscono all’immagine dell’Unitre ed a promuoverla nei confronti di chi ancora
non la conosce, ma sono soprattutto
CARO DON MARIO…
fronte ad un pubblico delle grandi occasioni, ed alla presenza dell’Assessore alla cultura, dott. Monica Zioni,
si è svolto lo spettacolo di Musica &
Poesia. Accanto alle conosciutissime
ed affascinanti romanze di Francesco
Paolo Tosti abilmente e magistralmente interpretate dalle splendide
voci del baritono Mattia Pelosi e del
tenore Gianni Del Pero, accompagnati al pianoforte dal tocco magico di
Anita Frumento, il prof. Tommaso
Schivo, instancabile direttore dell’U-
Foto di gruppo a fine concerto.
i corsi accademici a rivestire un ruolo fondamentale. Ad Alassio, grazie al
patrocinio degli Assessorati, alla
Cultura del Comune di Alassio e della
Provincia di Savona ed al sostegno di
alcuni privati, per il 2003-2004, nelle
sale di Via IV Novembre, ancora una
volta concesse dai Padri Cappuccini,
si sono svolti 25 corsi, tenuti da trentacinque docenti che, dinnanzi ad un
auditorio eterogeneo, composto di
oltre duecento persone, donne e uomini di età diverse, hanno sviscerato
ed approfondito le materie più insolite e hanno approfittato dell’occasione per socializzare e divertirsi. Le lezioni dell’Unitre hanno parlato di storia locale e non, di letteratura italiana, di storia della lingua, dei capolavori della cultura, di ecologia, psicologia, medicina, ambiente, filosofia,
fisioterapia, pedagogia, fotografia,
musica, lingua francese, inglese e tedesca, geografia, pittura, scultura,
danza, storia sacra, bridge, mare, alimentazione e cucina. In cattedra si
sono alternati studiosi, artisti, storici, esperti, pittori, scienziati, fotografi, chef e sommelier. Docenti che insieme con i discepoli, hanno contribuito ad ingrandire l’esperienza
dell’Unitre di Alassio che, all’inizio
del ventiduesimo anno accademico,
poteva già essere descritta con cifre
che destano impressione come il
monte ore di lezione consumato fino
a quel momento: 7.800 ore. Il finale di
questo ventiduesimo anno di attività
è stato scoppiettante. Il 5 maggio, nella splendida e sempre spettacolare
cornice della Chiesa anglicana, di
9
«L'ALASSINO»
nitre, ha declamato alcune poesie dei
più grandi artisti italiani dell’otto-novecento, da Pascoli a D’Annunzio, da
Leopardi a Carducci. Brividi di emozione sono corsi tra il pubblico che
ha richiesto numerosi bis e pregato il
Consiglio direttivo Unitre di organizzare ancora iniziative di così grande
spessore, capaci di coniugare divertimento e cultura. Il 14 maggio doppio appuntamento presso l’Istituto
Don Bosco. Alle 16,30 nella splendida
cornice del Chiostro, ha preso il via la
mostra organizzata dai partecipanti
ai corsi di pittura, decoro su ceramica, fotografia, patchwork e quilting
che ha evidenziato le notevoli capacità degli allievi. Alle ore 17,00.
nell’Auditorium un folto pubblico ha
assistito al concerto dedicato ai
Musical eseguito con maestria e competenza dal pianoforte di Eleonora
Mantovani, il flauto di Marco Moro e
la splendida voce di Bruna Vietri: artisti che hanno saputo trasferire ai
presenti un’intensa emozione. La
chiusura, infine, si è svolta sabato 15
maggio, alla presenza di docenti, discenti, autorità, nell’elegante cornice
dell’Aida Hotel. Hanno onorato
l’evento l’Assessore alla Cultura,
dott. Zioni, il Presidente dell’A.V.A.,
Carlo Cavedini, ed il Sindaco di
Alassio. Quest’ultimo, sollecitato dalla Presidente Unitre, Elena Dotti, si è
impegnato, il prossimo anno, a tenere alcune lezioni su Storia dell’ Arte,
materia che lo appassiona fortemente ed ha anche assicurato che il tanto
atteso teatro dovrebbe essere pronto nel 2006.
P.O.
PARROCCHIA DI S. STEFANO - POGLI DI ORTOVERO
Ogni primo Venerdì del Mese da Maggio a Ottobre
alle ore 20,30 da Novembre ad Aprile alle ore 20,00
Si riunisce nella chiesa parrocchiale il
1° GRUPPO di PREGHIERA
a FRATE AVE MARIA
Per la sua Beatificazione, per le necessità della nostra Diocesi
ed intenzioni della chiesa Universale
27 giugno GITA PELLEGRINAGGIO a Sant’Alberto di Butrio
dove visse per 40 anni Frate Ave Maria
Per informazioni - Tel. 0182/587.507
Orari delle biblioteche e pinacoteche
pubbliche di Alassio
Biblioteca Civica e caffetteria (da aprile a settembre):
Dal martedì al sabato, dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00
Biblioteca di Moglio (da aprile a settembre):
Martedì e venerdì dalle ore 16,15 alle 18,15
Memorial Gallery Fondo librario inglese e Pinacoteca Richard West
(Da aprile a settembre): Mercoledì, venerdì, sabato e domenica,
dalle ore 16,00 alle 19,00
Pinacoteca Carlo Levi :
Venerdì, sabato e domenica, dalle ore 18,00 alle 22,15
A scuola con la Protezione Civile
di Mimmo Ottonello
Un piccolo carrettino verde,
spinto dalla sola forza dei pedali,
che in qualsiasi stagione e in qualsiasi giorno dell’anno, percorreva
silenziosamente le vie della città;
ora pieno di carta destinata al macero, ora di abiti dismessi, ora di
tante altre cose che la “civiltà” dei
consumi mette da parte perché
sorpassato, inutile, inservibile,
apparentemente “scaduto”.... Il
suono della campanella della
scuola, un omino entra in classe;
veste abiti semplici e dimessi, ha
in una mano un pezzo di focaccia
e nell’altra qualche libro di storia
e filosofia. Sorride, ma è taciturno,
quasi burbero, a volte. Si siede alla cattedra, compila il registro e si
mette a spiegare. Le sue lezioni
sono splendide, persino esagerate per noi liceali, adolescenti, che
fatichiamo a seguirlo, a seguire i
suoi schemi, migliori di quelli di
un insegnante universitario, che
improvvisa alla lavagna con una
chiarezza ed un’immediatezza incredibili. Spesso si arrabbia, ma
sempre col cuore, perché a volte
non lo seguiamo, parlottiamo tra
noi, scherziamo. Solo ora capiamo quanto abbiamo perso!... Un
piccolo box in lamiera laggiù, in
fondo al cortile del Liceo don
Bosco; poi un altrettanto piccolo
sgabuzzino. Entrambi colmi di
ogni tipo di abiti e di scatole piene
di medicinali. Una signora, paziente, operosa, silenziosa, discreta, laboriosa, che piega ad
uno ad uno quegli abiti e li divide
per tipo, categoria, stoffa, qualità
e tu che quasi ti perdi in tutto quel
ben di Dio. Davanti alla porta tanti sacchi colmi di altra merce, che
le persone ti portano per quei poveri lontani che tu conosci... Un
uomo un po’ stanco, convalescente dopo un’operazione non semplice ad un’età non proprio “ver-
de”, sdraiato nel suo letto.
Accanto a te una piccola borsa,
con tante, tante, tante lettere.
Eravamo venuti a trovarti,
Barbara ed io, due tra i tuoi numerosissimi ex allievi del Liceo.
Eri debole, ma sul tuo viso risplendeva una luce ineffabile,
quella del tuo sorriso. I tuoi occhi
lucidi, facili alla commozione,
quelli di un grande uomo con un
cuore immenso, illuminavano la
stanza. E ti eri messo a parlare e
poi a leggere; a leggere alcune di
quelle lettere che tenevi strette
nelle tue mani ancora forti.
Lettere di ringraziamento, di stima; di elogio, di affetto. Ti abbracciammo
stretto
stretto.
Parlammo a lungo noi tre. Per me
ormai eri un nonno. Da quel giorno imparai a darti del tu. La tua
Chiesa gremita di folla. La tua personcina aggraziata sull’altare che
parla di volontariato e tanta gente
che ti ascolta, che ti conosce e ti
stima. Poi la sorpresa. Per te, ma
non per noi che stavamo ad assistere, radunati là da un tam tam
discreto, silenzioso, ma straordinariamente efficace. Il premio un
riconoscimento che il nostro
Comune ha voluto donarti per
l’opera meritoria proprio nel campo del volontariato; per quel carrettino verde che tanti ricordano,
per quello sgabuzzino colmo, per
gli aiuti spediti con tutti i mezzi
possibili e tra mille difficoltà, per
tutte quelle mani che da te hanno
ricevuto qualcosa, per i bimbi che
grazie a te hanno continuato a
sorridere, per le famiglie che hanno trovato una speranza, per l’aiuto che hai dato al mondo che soffre e che piange. Perché ci hai insegnato che il bene si può fare. E
che si fa in silenzio. Grazie, don
Mario. Ti stringo, ti stringiamo in
un abbraccio immenso.
“ALASSIO 2004”
Concorso di poesia dialettale ligure
“LIGURIA D’INVERNO”. Questo
è il tema che ha ispirato i poeti liguri che, anche quest’anno, hanno partecipato numerosi al concorso di poesia dialettale che il
Comune di Alassio organizza seguendo una tradizione culturale
che ha, nel Paese di Adelasia, origini antichissime.
Ci sono passaggi segreti, tra la
vita e la poesia che partono dalle
cose quotidiane che aprono i cuori degli uomini più che qualsiasi
altra emozione e il dialetto è diventato la lingua dei Poeti!
«Lingua dell’energia e delle passioni ed emozioni» scrive Gian Luigi
Beccaria, «il dialetto sembra capace di promuovere poeticamente
una lingua affettivo espressiva piena di verginità e innocenza».
Il grande critico Harold Bloom,
recentemente, ha indicato la
«Poesia» come cura per la violenza, antidoto per la malinconia,
muro contro il declino fisico, morale e politico: una vera panacea
contro i mali mondiali.
«Non è possibile pensare in maniera corretta senza affidarsi alla
memoria. E se nella memoria non
abbiamo il ricordo delle pagine
migliori scritte dai nostri poeti, il
nostro pensiero declina inevitabilmente».
Un luogo comune e un po’ consunto afferma che i liguri sono
gente chiusa e poco socievole,
aspra come la loro terra. Sarà.
Curioso che da questo popolo arcigno siano usciti tanti e tali poeti e artisti, che hanno saputo
esprimere i pensieri ed i sentimenti umani con suoni e parole
di respiro universale, dagli anni
delle prime lingue volgari eredi
del latino fino all’epoca del villaggio globale di lessico angloamericano. Il Premio Nobel vinto
da Eugenio Montale nel 1975 e il
lauro di poeta in musica che accompagna il ricordo di Fabrizio
De André affondano le loro radici
plurisecolari nei versi di poeti e
trovatori del lontano Duecento.
Il 29 giugno festa di S. Pietro e
Paolo ad Alassio nel salone
«Deaglio» nel prestigioso Palazzo
Araldi sede della Biblioteca
Civica, anche quest’anno, saranno premiati i maggiori Poeti dialettali liguri partecipanti al concorso «Alassio 2004». Quello tra i
Poeti, di questa “Scarsa lingua di
terra che orla il mare” tanto per
dirla come Camillo Sbarbaro e
dove il Sole d’inverno di Edoardo
Firpo fa fiorire le rose “anche a-o
meize de zenà”, che riceverà
«l’alloro poetico» vedrà il suo elaborato, riscritto su piastrella di
ceramica esposto definitivamente nell’apposito spazio sotto il
«Monumento» dedicato «Ai
Pescatori Alassini» e pubblicato
in un antologia, edita a cura del
Comune di Alassio, con tutte le
altre poesie alle quali, nelle precedenti edizioni del «Premio
Alassio di poesie dialettale ligure», è stato assegnato il «lauro».
Ettore Morteo, Giulio Emanuele Minuto, Nicolò Bacicalupo,
Filippo Rostan tanto per nominare qualcuno dei grandi poeti dialettali liguri che, con Falchetto da
Marsiglia (1179), Rambaut de
Vaqueiras (1190), Lanfranco
Cigala (1250), Bonifacio Calvo
(1260) e l’ormai famoso “Anonimo Genovese” (1300), ci hanno
lasciato le “pagine migliori da affidare alla memoria”, continueranno a restare vivi oltre il tempo
testimoniando sempre più che il
dialetto è la vera voce della natura. E la natura in Liguria è bella in
tutte le stagioni dell’anno.
Dante Schivo
Il gruppo davanti all’automezzo dei Vigili del Fuoco.
Per un’intera giornata i ragazzi delle scuole elementari e medie hanno
potuto vedere da vicino cosa sia un
campo allestito dalla protezione civile. Il tutto nell’ambito dell’iniziativa
“A scuola con la protezione civile” durante la giornata di consegna dei diplomi di partecipazione. Erano presenti in veste ufficiale da Roma la dottoressa Maria Rapisardi, coordinatore del servizio formazione del
Dipartimento di Protezione Civile e
Fabio Palombi, direttore del corso,
l’Ammiraglio Romano Grandi, vice
presidente nazionale della Società di
Salvamento, Marco di Giovanni della
Prefettura, Alessandro Scarpati, assessore alla protezione civile e difesa
del territorio della Provincia di
Savona, il sindaco di Alassio, Marco
Melgrati e l’assessore alla protezione
civile Loretta Zavaroni per la consegna ufficiale degli attestati. Inoltre
erano presenti anche esponenti dei
Carabinieri e della Polizia di Stato.
Schierati “sul campo” i mezzi dei
Comuni che fanno parte della
Comunità Montana Ingauna, i mezzi
della Forestale nonché alcuni rappresentanti dell’Unità Cinofila Aib di
Albenga con Sky e Tea, due dei tre cani che compongono l’unità (assente
“giustificato” Roky). Tra gli invitati
che hanno preso parte alla consegna
degli attestati era presente anche il
Presidente dell’Associazione Vecchia
Alassio, Carlo Cavedini. La giornata,
nell’ambito dell’iniziativa “Alassio
bambini d’aMare” realizzata dall’ufficio Turismo, è stata l’occasione, anche per consegnare i riconoscimenti,
per poter vedere da vicino i mezzi della Protezione Civile e della Società di
Salvamento di Alassio, nonché i volontari che quotidianamente aiutano
chi ha bisogno. I primi a ricevere i diplomi sono stati i ragazzi delle scuole
elementari che hanno poi potuto
mangiare sotto una tenda da campo
su panche e tavoli di legno, gustando
pasta e arrosto preparati in una cucina mobile. Poi, dopo di loro, è stata la
volta dei ragazzi delle scuole medie.
Al termine i ragazzi si sono aggirati
tra i mezzi della Protezione Civile sistemati sul campo sportivo e hanno
potuto ascoltare come si svolgono gli
interventi di soccorso dalla viva voce
dei volontari; inoltre hanno potuto
assistere ad una piccola dimostrazione di come si interviene durante un
incidente. Tutti soddisfatti, soprattutto gli organizzatori che stanno già
pensando al prossimo anno e alle
prossime lezioni nelle scuole contando di ripetere il successo di questo
2004. Da tutti gli intervenuti sono arrivati i ringraziamenti per gli enti e le
persone che hanno tenuto il corso, ed
esattamente il 118, i Vigili del Fuoco,
il Corpo Forestale dello Stato, la
Capitaneria di Porto, la Polizia Municipale, la Provincia di Savona e i volontari della Protezione Civile e della
Società di Salvamento.
Barbara Testa
Dislessia
I genitori facciano i genitori, dando
regole ben precise ai figli, parlando
con loro ma senza fare solo “l’amicone”. I bambini hanno bisogno di regole
da seguire, di un papà e di una mamma
che siano si comprensivi con il figlio
ma che abbiano anche la fermeza di seguire le regole scelte. È quanto è
emoerso dalla serata organizzata
dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche e alla Sanità nell’ambito dell’incontro intitolato “Il bambino e la scuola: famiglie e insegnanti per vincere le
difficoltà”.
Relatori della serata sono stati il dottor Federico Bianchi di Castelbianco,
Direttore dell’Istituto di Ortofonologia
di Roma, il dottor Alberto Ferrando,
pediatra di famiglia, Presidente della
sezione ligure della Società Italiana
Pediatria e la psicologa Sonia Guerra. È
stata una serata interessante che ha
chiarito molti aspetti riguardanti le
“difficoltà” dei bambini, sia riferite alla
scuola che all’ambiente familiare.
Difficoltà che alle volte si evidenziano
con problemi del linguaggio o del sonno. I migliori osservatori dei propri figli sono i genitori, ma è anche importante potersi confrontare con chi lavora a stretto contatto con i bambini,
cioè gli insegnanti. Sicuramente l’appuntamento verrà ripetuto visto l’interesse di genitori e insegnanti presenti
alla serata.
B.T.
Vaccini: parliamone insieme
Il Pentathlon Club della Gallinara
ha organizzato lo scorso 28 maggio,
in collaborazione con il Comune di
Alassio, presso il complesso anglicano, un incontro intitolato “Vaccini:
parliamone insieme”, una sorta di
talk show aperto a tutti che ha coinvolto genitori e medici in un campo,
quello dei vaccini, molto delicato:
tutti occupati i posti a disposizione,
molte persone hanno assistito alla
serata in piedi, dando vita ad un acceso dibattito per cercare di fare
chiarezza sulla situawione dei vaccini in Italia; sui pro e i contro. Da una
parte genitori e medici; dall’altra i relatori ossia il professor Gian Carlo
Icardi; Igienista, proveniente
dall’Università di Genova, il dottor
Alberto Ferrando, pediatra di famiglia, Presidente della sezione ligure
della Società Italiana di Pediatria, la
dottoressa Maria Paola Briata, responsabile del servizio di Igiene
Pubblica dell’Asl 2 savonese, la dottoressa Bianca Maria Giuganino,
Pesidente del comitato savonese
dell’Unicef e la dottoressa Maria Rita
Munizzi, Presidente nazionale del
Moige, Movimento Italiano Genitori.
Erano inoltre presenti alcuni rappresentanti dell’Associazione Amici
di Padre Hermann Onlus per la raccolta di fondi per la costruzione di
una palestra nel villaggio dei ragazzi
di S. Kizito in Ruanda.
Dopo una prima panoramica della
situazione in Italia dei vaccini, si sono affrontati alcuni problemi relativi
alla possibilità o meno che questi
provochino danni alla salute, alle
prospettive dell’uso dei vaccini e
delle modifiche delle prospettive di
salute dell’uomo dal momento in cui
sono stati introdotti i vaccini. Al termine si è aperta una discussione, finita a tarda ora, che ha messo in contrapposizione i presenti favorevoli e
contrari all’uso dei prodotti immunizzanti. La serata, come molte altre,
era inserita nel programma “Alassio
bimbi d’aMare” realizzato dall’ufficio turismo comunale.
Piera Olivieri
10
«L'ALASSINO»
Mercoledì 16 Giugno 2004
CICLISMO
NUOTO
GIORNATA DELLO SPORT
E SAGGI SCOLASTICI
“La piscina è un luogo che trasforma le persone in nuotatori”. Ad una
prima lettura potrebbe sembrare
una frase ad effetto, ma non è altro
che una delle tante che i bambini di
quinta elementare, in occasione dei
saggi scolastici organizzati dalla
GE.S.CO. S.p.a. dal 24 al 28 giugno
2004 per tutte le classi delle Scuole
Elementari di Alassio, hanno scritto
al termine di un percorso che valutava le loro capacità motorie, acquatiche e ralazionali.
Per lo staff tecnico della Piscina di
Alassio è un successo: se un bambino scrive una frase riportando una
sensazione di completezza vuol dire
che gli obiettivi prefissati e concordati con la Direzione Didattica all’ini-
S.p.a. ha cercato di far suo questo
importante messaggio dedicando
ogni energia ad organizzare durante
l’anno la manifestazione “Acqua in
Gioco” a marzo 2004, la Giornata dello Sport a maggio e i saggi scolastici
per le Scuole Elementari e Medie con
la consegna dei crediti formativi di
salvamento.
Ogni momento dedicato ad un
bambino e ragazzo donato con passione e competenza è per noi un
mattone in più per la costruzione del
cittadino del domani, ed, inoltre,
l’attività motoria finalizzata allo
scambio di esperienze di crescita e
all’acquisizione di abilità, scoprendo così i limiti di ognuno, favorisce
le tappe dell’apprendimento e la ma-
GARA A MONTEPULCIANO L’U.C. Alassio vince il Trofeo
Città di Albenga
A Montepulciano, domenica 16
maggio 2004, si è disputata l’ultima
gara valida per il “Trofeo Buon
Vento fra le Riviere” prima della finalissima in casa ad Alassio.
In terra toscana, dopo i lusinghieri successi ottenuti, la squadra GESCO NUOTO ALASSIO ha ottenuto il
terzo posto su 11 squadre con il
punteggio di 281 totalizzati su 5 gare in programma: questi punti si aggiungono a quelli conquistati in casa il 30 novembre e a quelli della finale che si disputerà ad Alassio il 12
giugno 2004.
Sono stati premiati con la medaglia d’oro per la loro categoria:
Marte Di Muro, Giulia Mingoia,
Nicolò Braghin e Giulio Puliga.
Con la medaglia di argento: Ascanio Mellini e con il bronzo Federica
Leo, Andrea Losno e Marco Losno.
A questi ottimi risultati si aggiungono i piazzamenti di Puliga Luca,
Ponzio Luca, Filippi Mattia, Cipriano
Giovanni, Vivone Giacomo e Radici
Crhistian.
Dopo le fatiche, tutti nuovamente
in vasca per prepararsi alla finale ad
Alassio e ai Campionati Nazionali
Joy Cup del Centro Sportivo Italiano
che quest’anno si disputeranno a
Roma dal 22 al 27 giugno e, in
quell’occasione, oltre a gareggiare
con tutti i finalisti dei vari trofei
Regionali, ci sarà uno speciale ap-
puntamento sabato 26 giugno in
Sala Nervi con il Santo Padre
Giovanni Paolo II che riceverà in
udienza tutti gli atleti delle varie discipline iscritti per le finali.
Auguriamo a tutta la squadra di
riportare a casa i successi ottenuti
nelle precedenti edizioni della Joy
Cup e di portare in alto il nome della Città di Alassio .
Ringraziamo gli sponsor che da anni sostengono la nostra squadra:
Schiappapietre Sport, Agenzia
Mediterranea e la Gioielleria “La
Sfinge” un grazie sincero al giornale
“L’Alassino” che ci segue sempre con
molta attenzione.
Graziella Danio
GE.S.CO. SPA
turazione fisica e intellettuale del
bambino.
Al termine delle manifestazioni la
GE.S.CO. S.p.a. dà l’appuntamento
all’anno prossimo ringraziando di
cuore tutti i bambini della Scuola
Elementare e Scuola Media di
Alassio, rinnovando gli auguri di una
Buona Estate agli insegnanti, alla
Direzione Didattica e la Presidenza
della Scuola Media.
Arrivederci ad ottobre!
Graziella Danio
GE.S.CO. S.p.a.
BOCCE
Testico è campione provinciale
di Petanque
La Bocciofila Petanque Testico
ha conquistato il titolo di campione
provinciale imperiese categoria C di
Petanque per l’annata 2004.
I giocatori Testicesi si sono classificati ai playoff al termine del campionato che ha visto la partecipazione di Testico quale unica rappresentante della provincia di Savona
in un contesto di otto società della
provincia imperiese. Le quattro finaliste si sono disputate i playoff sabato 22 maggio sui campi della
Sasso Bordighera con la formula
delle tre vittorie su cinque partite
(due incontri a terne, due a coppie e
uno in singolo)
Le partite di semifinale hanno visto la squadra Testicese prevalere
3-2 sul DLF XXmiglia; mentre il GSP
XXmiglia ha battuto sorprendentemente 3-2 il Pontedassio.
In finale la Petanque Testico ha
sconfitto nettamente per 3-0 il
GSPXXmiglia ed ha conquistato il
suo primo titolo di campione pro-
vinciale.
Il prestigioso risultato, dice il neo
presidente nonché giocatore della
squadra Sergio Rattenni, è frutto
della oculata aggregazione di giocatori di provata esperienza (a Testico
la Petanque viene giocata a livello di
sport popolare da oltre 25 anni) con
atleti più giovani ed agonisticamente preparati.
La squadra campione è costituita
da otto giocatori: Flavio Albavera di
Stellanello, Silvano Arrigo di
Ortovero, Lorenzo Cavallo di
Stellanello, Gianni Danio di Testico,
Giovanni Ferrua di Testico. Rino
Oberto (direttore tecnico) di
Testico, Sergio Rattenni di Alassio e
Cleto Tirteo di Testico.
La società Testicese festeggerà lo
scudetto provinciale di C in occasione della grande gara a coppie (BC
ed inf. con vincolo di società e abbinata gara giovanile) che si terrà sui
campi di Testico il prossimo sabato
12 Giugno 2004.
G4): 1) Oliviero Troia (Bordighera); 2) Alessandro Mussino (trino
2000); 3) Ruggero Robotti (Vallestura):
Femm: 1) Sara Rinaldi (UC Alassio); 2) Corinna Defilé (San Cassino).
G5: 1) Nicolò Bonifazio (AS Andora); 2) Enrico Ottavi (id); 3) Alex
Curletti (San Cassino).
Femm: 1) Barbara Barberi (Andora); 2) Marlene Coppola (Vallestura); 3) Valentina Margaria (Vigor
Piasco); 4) Gloria Romano (Alassio);
5) Fulvia Mauridis (id).
G6: 1) Matteo Pragangi (US Sanremese); 2) Michele Bordon (Anpi
Sport Valenza); 3) Giorgio Della
Volpe (Bordighera).
Femm: 1) Fabiana Fagioli (Andora).
Esordienti: 1)Loris Cirino (Velo
Club Loano); 2) Micheal Giardinello
(Team Recco); 3) Jacopo Landi
(Loano); 4) Andrea De Francisco
(Alassio); 5) Simone Balgri (GS
Levante); 6) Leonardo Bonifazio
(Loano); 9) Matteo Protti (Loano).
Femminile: 1) Erika Brunetto
(Alassio); 2) Laura Rossin (Arma);
3) Silvia Piana (Bordighera); 4)
Elena Mazzaarello (US Pontedecimo); 5) Gaia Mantovani (id); 6)
Mariangela Lanteri (Ciclistica
Arma).
Trofeo Città di Albenga (per società): UC Alassio.
Claudio Almanzi
VELA
Ad Alassio un grande successo:
“AUDI CUP”
zio dell’attività e conformi al POF
hanno risposto a ciò che idealmente
quest’anno lo staff tecnico si era riproposto e cioè di confermare che
anche le attività acquatiche possono servire a far crescere in maniera
sana e positiva i bambini e pertanto
tutte le attività legate al gioco diventano veramente momenti educativi.
Inoltre, quest’anno, c’era da vincere una scommessa importante in
quanto la Comunità Europea ha dedicato il 2004 all’educazione attraverso lo sport e così la GE.S.CO.
L’Unione Ciclistica Alassio si è aggiudicata uno dei più importanti trofei in palio nel corso della stagione
agonistica giovanile. Grazie ad una
serie di vittorie ed ad un numero rilevante di piazzamenti ha infatti vinto il Trofeo Città di Albenga al quale
hanno preso parte centocinquanta
giovani ciclisti provenienti da tutto
il NordItalia.
Le gare si sono svolte lungo un
circuito cittadino da ripetere più
volte a seconda delle categorie e sono state seguite da una folla di appassionati.
Fra gli alassini da segnalare le vittore di Erika Brunetto, prima fra gli
esordienti. Alice Pesenti (fra le G2) e
Sara Rinaldi (G4).
Ecco i risultati:
G1: 1) Fabio Frandino (Ardens
Savigliano); 2) Federico Golino (GS
San Cassiano); 3) Lodovico Storti
(id); 4) Lorenzo Novello (UC Alassio).
G2: 1) Riccardo Belcastro (Ciclistica Arma); 2) Nicholas Maiorella
(id); 3) Marco Tomatis (UC Alassio);
4) Luca Lombardo (id).
Femm: 1) Alice Pesenti (id).
G3: 1) Alberto Guido (US Caramagna); 2) Luca Fragola (AS Andora);
3) Riccardo Cadenazzi (Cicl Bordighera); 4) Daniele Vinai (Alassio).
Femm: 1) Arianna Vigo (Team
Grosso Sport); 2) Marta Cassano
(GC Vallestura); 3) Elisa Fiorito (GS
Ardens).
Un grande successo di pubblico
ed una serie di spettacolari regate
hanno caratterizzato le giornate di
gara dell’Audi Cup ad Alassio.
World Cargo di Roberto Maffini
ha vinto la prima tappa del Circuito
internazionale Audi Cup della Vela
d’Altura.
Il Rodman 42 timonato dal genovese Riccardo Simoneschi, coadiuvato dal tattico Pietro D’Alì, si è imposto su un nutrito ed agguerrito
lotto di concorrenti.
La settimana velica alassina, manifestazione cui hanno partecipato
78 imbarcazioni, è stata caratterizzata anche dall’impeccabile organizzazione del Circolo Nautico al
Mare di Alassio, presieduto da
Rinaldo Agostini.
Fra i locali da segnalare il brillante secondo posto dell’alassino
Alessandro Zampori nei Minialtura.
Questa la classifica finale.
Gruppo A (Crociera- Classi 1 e 2):
1) World Cargo (Roberto Maffini); 2)
Seawonder (Vittorio Urbinati); 3)
Clean Energy (Alberto Cogni).
Gruppo B (classi 3 e 4): l) X Files
Due (Bernard Marty); 2) Xengo
(Sabrina Chibbaro); 3) Ala Bianca
(Camillo Capozzi).
Miniatura. l) Arma Azzurra (Este
24, Aeronautica Militare, timonato
da Giancarlo Simeoli); 2) Nuvolari
(Alberto Mengarelli, timonato da
Alessandro Zampori); 3) Gingillo
(Sergio Pochini).
ISOLE BORROMEE
E LAGO MAGGIORE
20 MAGGIO 2004 - GITA TERZA ETÀ
I “ragazzi e ragazze” dei Corsi di
Attività Motoria per la Terza Età, in
palestra e in piscina, organizzati dalla GE.S.CO. S.p.a., con il patrocinio
dell’Assessorato alle Politiche
Sociali del Comune di Alassio, giovedì 20 maggio 2004 sono partiti per
la seconda gita in programma.
La meta è stata il Lago Maggiore e
le isole Borromee.
visitare i giardini di Villa Taranto a
Verbania che ha concluso la gita.
Tra colori, profumi e tesori d’arte
scoperti sulle Isole e sulle sponde
del lago, il gruppo non si è dimenticato dell’importante impegno di sabato 22 maggio 2004.
Infatti, tornando dalla gita, c’era
chi invitava gli altri a partecipare al
saggio, chi ripassava mentalmente i
Claudio Almanzi
Il velista over 35 testimonial della
nuova immagine della Baia del Sole
Dal 28 al 30 maggio 2004 il rinnovato circolo velico A.S. Aquila
di Laigueglia (SV) ha ospitato la
tappa italiana dell’Europeo di
Master Laser Trofeo Aeg, aperto a
tutti i velisti over 35. L’evento
sportivo inserito nel calendario
nazionale della F.I.V. è stato organizzato con il contributo econo-
della Regione Liguria e della Provincia di Savona.
Sintesi delle regate
La tre giorni di regate appena
concluse ha premiato Laigueglia
con condizioni climatiche ottimali, una cornice di pubblico adeguata all’importanza dell’evento
e, per la cronaca, la vittoria di tap-
mico del Comune di Laigueglia, la
collaborazione tecnica della società della Provincia di Savona
Mare Forza Dieci, dell’APT della
Riviera delle Palme e il patrocinio
pa dell’ex campione italiano di categoria, Luca Frascari (classe
Standard) e di Alberto De Paoli
(classe Radial); da segnalare il
Great Gmaster Pedro Jimenez.
I partecipanti.
Il gruppo, numeroso, è partito con
il pullman e, dopo circa 3 ore di viaggio, eccoli tutti imbarcati sul traghetto alla volta dell’Isola Bella. Il lago ha riservato per i “ragazzi” una
splendida giornata calda e con un
sole che rendeva il paesaggio ancora più suggestivo. Dopo la visita al
Palazzo Borromeo, con una guida
molto competente, sono rimasti tutti incantati ad ammirare il giardino
all’italiana della villa con le azalee
multicolore, gli oleandri, le piante
secolari e i bellissimi pavoni bianchi
con enormi ruote che, liberi di muoversi, davano un tocco ancora più affascinante ai giardini.
Per il pranzo, il gruppo ha ripreso
un altro battello, e, all’Isola dei
Pescatori, ha potuto gustare un
buon menù a base di pesce di lago
scoprendo un piccolo borgo che ha
colpito tutti per la varietà dei negozietti e dei ristoranti.
La pausa del pranzo ha ridato tono ai nostri temerari viaggiatori e
così nel pomeriggio i “ragazzi” hanno potuto vedere l’Isola Madre con
altri giardini e con uno spettacolare
cipresso di 300 anni e hanno potuto
passi: insomma l’attesa per il sabato ha ricreato quel clima entusiasta
e partecipe che contraddistingue
un gruppo affiatato.
Com’era bella “la Gioventù del
2004” sabato 22 maggio 2004!!!!
Ballando a suon di musica, seguendo passo – passo quello che hanno
imparato in otto mesi di lezioni,
hanno dimostrato di essere molto
bravi e molto disponibili a mettersi
in gioco.
Complimenti a tutti!!!!… e così la
GE.S.CO. S.p.a. e l’Assessorato alle
Politiche Sociali, che hanno creduto in questi progetti, porteranno nel
cuore le cose belle che gli anziani
hanno loro trasmesso con l’augurio
di ritrovare l’energia, la disponibilità di tutti per favorire sempre di
più momenti di aggregazione.
Grazie di cuore “amici” ci rivediamo
l’anno prossimo, ma prima ancora
c’è da ricordare l’appuntamento
per la gita alle Terme di Pigna il 9
giugno 2004 e la “Pizza in compagnia” il 21 giugno 2004 e poi tutti al
mare scattanti e pronti per l’anno
prossimo.
GE.S.CO.
Mercoledì 16 Giugno 2004
11
«L'ALASSINO»
UOMINI DIVERSI 18
a cura di Dante Schivo
Gli “Uomini diversi” che il più
Sommo dei Poeti indicava “d’ogni
costume e pien di ogni magagna”
hanno avuto dei figli e uno di loro, come esempio per tutti gli adolescenti
d’Italia, è citato da Goffredo Mameli,
(Genovese, Mazziniano e poeta; fu
tra gli organizzatori delle manifestazioni per il centenario della cacciata
degli austriaci da Genova in cui
Balilla fu la figura di spicco) nel suo
“Canto Nazionale” oggi diventato
“Inno Nazionale” con queste parole:
«I bimbi d’Italia, si chiamano Balilla,
il suon d’ogni squilla, i vespri suonò».
Ancor oggi la statua di “Balilla”, ottenuta con la fusione dei cannoni bronzei austriaci, catturati durante la 2°
Guerra d’Indipendenza nel 1859,
opera dello scultore Vincenzo Giani,
è ben visibile davanti al Palazzo di
Giustizia di Genova. (Ricordo le storie di Balillino sul «Corriere dei
Piccoli»: era meglio Bonaventura,
era meglio Capitan Cocoricò…).
L’identità del monello di Portoria immortalato nel gesto “del lancio del
sasso” rimane incerta, (spesso è legata a ricordi (i miei) confusi e non
tutti buoni); i resoconti scritti
dell’epoca, non riportano il nome del
ragazzo, ma una cosa è certa: nei documenti si dice chiaramente che
all’insurrezione contro gli odiati
Austriaci partecipò spontaneamente tutta la città. Questa documentata
constatazione ci porta, in questa rubrica, a porci uno di quei tanti interrogativi che la Storia, spesso, presenta ai posteri: «Perché, invece di tirare in ballo Davide e Golia, non è
meglio ricordare la dedizione e
l’operoso eroismo di tutti i cittadini
della Repubblica Ligure e il loro patriottismo e l’unità d’intenti che prevalsero sulle divisioni di classi e di
caste come era successo ai tempi di
Federico Barbarossa?» (ricordate
quell’ammu za deitu gettato in faccia
al fulvo,arrogante imperatore?). È
solo una semplice osservazione per
far risaltare che è più comodo accontentarsi di un simbolo purché si
tenga presente che i simboli si possono a volta usare per significare cose molto diverse fra loro. Come ad
esempio il Balilla. La rivolta popolare del 1746 dimostrò ai Liguri come i
tempi di un cambiamento della struttura politica della Repubblica fossero quasi maturi. Fu solo un accenno
ma la crisi era irreversibile (nel 1768
la Corsica, ingovernabile, fu venduta, alla Francia giusto un anno prima
che da genitori oriundi pisani e liguri nascesse Napoleone Buonaparte).
Dalla Rivoluzione Francese furono
assorbite le idee di uguaglianza e libertà e la Repubblica Ligure diventò
democratica e rendendosi invisa alle
Monarchie Europee, riconobbe il governo giacobino francese. Ma l’entusiasmo portato dalla diminuzione
delle tasse, l’equa distribuzione delle terre e l’abolizione dei privilegi
delle classi svanì ben presto. Per i
Liguri, “uomini diversi”, “uomini liberi e nati liberi”, le troppe chiacchere e il frastuono politico senza risultati concreti, accertati e da “tuccò
cun man” costituiscono l’origine prima di una loro prerogativa: la diffidenza. (Mi viene in mente la celebre
“ballata” di “Pucci dei Trilli”:…ti hai
ci musse che mandilli e se… ).
Napoleone o non… Via i Francesi da
Balestrino! La battaglia di Loano
(feudo sabaudo con Oneglia e Nizza)
tra il 23 e 29 Novembre 1795 tra le
truppe francesi avviate alla conquista del NordItalia e quelle
Austrosarde che cercavano di fermarle, fu combattuta, in realtà, nella
Val Varatella a monte di Borghetto
Santo Spirito, sui monti di Balestrino
(Balestrino era un feudo del
Marchese Gio Enrico IV Del
Carretto) e Bardineto .Vinsero i
Francesi. A Balestrino sulle prime
tutto andò bene. Il Marchese era fuggito nel suo Palazzo di Genova e il 6
Maggio i paesani ebbero la prima festa laica cui avessero mai partecipato. Vennero aboliti privilegi nobiliari
e tasse e furono assegnati ai contadini i terreni di proprietà marchionale.
Il Castello fu saccheggiato e distrutto dai soldati. I problemi cominciarono quando i soldati, per mangiare,
cominciarono a saccheggiare le modeste cantine dei contadini liguri pagando con pezzi di carta, gli “assegnati”, che nessuno voleva. I
Balestrinesi, non chiesero aiuto a
nessuno; tentarono di difendere le
loro case ma, senz’armi, vennero soprafatti. Per rappresaglia, Balestrino
(il17 Novembre) venne saccheggiato
e quindici paesani vennero uccisi ma
i Francesi si giocarono per sempre la
buona fama di difensori della
“Tirannia”. Indipendenza e libertà
sono parole che i Liguri non sono soliti ripetere per la sola ragione che
esse costituirono e costituiscono il
loro canone per essere considerati
(e sentirsi) uomini (e donne). Nella
Repubblica Ligure, anno 1797, le parole “indipendenza e libertà” dette
alla francese significarono solo aumento delle tasse per sostenere le
spese di guerra, soldati da mantenere per amore o per forza, crisi economica e non fecero breccia nelle
orecchie del popolo il quale, come
era solito fare, si rivolse a “Maria
Madre di Dio” unica sovrana da sempre accettata e invocata. Nella rivolta popolare contro i francesi nelle
schiere dei “Vivamaria” quasi tutti
erano contadini “val polceveraschi”,
della val Fontanabuona, val Bisagno
e tutti portavano la coccarda della
Madonna all’occhiello. Occuparono
i forti intorno a Genova ed, in armi,
insorsero per impedire l’approvazione della nuova Costituzione, giudicata troppo limitativa alla religione cattolica ed al clero. Nonostante l’intervento del cardinal Lercari, arcivescovo di Genova, garante che la religione non era in pericolo, i
“VivaMaria” s’impadronirono della
collina di Albaro da dove furono cacciati dai francesi dopo sanguinosi
scontri. I mesi che precedettero la
Battaglia di Marengo (14 giugno
1800) la condotta di vita dei Liguri rivieraschi ponentini, fu approntata al
continuo cambiamento. A questa
precarietà si adattarono senza problemi, senza stravolgimenti; semplicemente affrontarono gli eventi, secondo le circostanze, ma senza mai
schierarsi o arrendersi e riuscendo
sempre a sopportare il male minore.
Come avvenne ad Alassio che improvvisamente si vide assalita dagli
Austriaci i quali smantellano i bastioni e si portano via i cannoni e le
porte della città.
La cosa migliore gli Alassini
l’avevano fatta il giorno prima
dell’intervento punitivo e dissacrante che motivava l’opera del
“commando” austriaco: avevano
convinto il generale Cervone
(Corso… di Corsica… naturalmente) comandante del contingente
francese in ritirata a gettare in mare
le munizioni che doveva far saltare
per il sopravvenire degli austriaci,
secondo gli ordini ricevuti.
Nessuno morì; non furono distrutte abitazioni. Alassio restò un paese
senza porta; l’accesso al paese restò
da quel giorno sempre libero. Ma per
questo nessuno pianse. Fu una vittoria alla maniera ligure.
UOMINI DIVERSI - Continua
LUTTI CITTADINI E NECROLOGI
LIONELLO (NELLO)
DEGOLA
1/4/1947 - 8/5/2004
nobbero. La figlia vuole salutarla
così:
Cara Mamma, è iniziata un’altra estate – ma tu non ci sei – sei
con papà e Nino – Ciao tua figlia
Gabriella.
Anche l’A.V.A. si associa al dolore e porge sentite condoglianze.
to per la tua nobile persona, resta tanto rimpianto. Chiedo a
Dio di darmi la forza e la rasse-
EDOARDO (ALDO)
ROSSO
Ciao Nello, fratello mio amatissimo.
Il tuo cuore generoso non ha
retto, e così, inaspettata, improvvisa, repentina è stata la
tua dipartita da lasciarci sbigottiti, smarriti, affranti da un
incredulo dolore.
Fratello carissimo, hai così in
un attimo raggiunto i nostri genitori adorati, che tanto ci amavano. Lasciando ai tuoi collaboratori, ai tanti amici e conoscenti che ti volevano bene un
immenso rimpianto di te. Tuo
fratello Franco e famiglia.
Anche l’A.V.A si associa al
dolore della Famiglia e porge le
più sentite condoglianze.
ADELE ARMANETTI
VED. ZANARDI
gnazione di sopportare questo
immenso dolore. Mi tranquillizza il pensiero che un giorno saremo insieme di nuovo per un
lungo sentiero, felici come allora, nella nuova vita.
VALDIS FACCINI
Vittoria
Ciao papà, ancora non mi sembra vero che ci ha lasciato. Mi
aspetto di vederti al tennis seduto a prendere il tè come facevi
abitualmente. Così voglio ricordarti tra i tuoi amici di sempre,
nei luoghi che ti hanno visto felice. Ed è così che voglio salutarti
con un semplice ciao come se dovessimo rivederci a breve, perché in realtà tu non ci hai mai lasciato. Magda.
L’A.V.A. porge le più sentite
condoglianze alla figlia Magda
per la perdita del papà nostro
Socio.
Anniversari
RINO SELVA
Il 28 maggio u.s. è deceduta
all’età di 88 anni la Signora Adele
Armanetti vedova Zanardi, insignita della Croce di Cavaliere
della Repubblica. La sua grande
e sincera bontà d’animo lascia
un grande vuoto in quanti la co-
sì, ricordarti anche a tanti
Alassini e a tanti amici che ti
hanno apprezzato e ti hanno voluto bene.
Quando dal cielo scendono
gli angeli come te tutta la terra
ne resta illuminata.
Nel primo anniversario della
tua dolorosa scomparsa che ha
lasciato un vuoto profondo nella casa in cui vivesti…
Ora tu sei felice accanto ai
tuoi genitori e a tutti coloro che
hanno lasciato questo mondo
prima di te. Eternamente insieme percorrerai libero i cieli infiniti, ma nel cuore di tutti coloro
che ti hanno conosciuto e ama-
ERALDO ARNALDI
Caro papà – un anno è già trascorso da quando ci hai lasciato ma
non c’è un attimo che noi non pensiamo a te, sei sempre più vivo nei
nostri cuori e sempre resterai. Ciao
papà, con amore ti ricordiamo tutti.
Linditta, Denise, Daniele, Roberto,
Fabio, Giusy e il piccolo Lorenzo.
Nel 1° anniversario della dipartita la moglie Irma, la figlia
Isabella, il genero Paolo e l’adorata nipotina Elena unitamente ai
parenti ed amici tutti lo ricordano con immutato affetto. La S.
Messa in suffragio verrà officiata
il 19 Luglio p.v. alle ore 18,00
presso la chiesa parrocchiale di
San Vincenzo.
LINO PELLE
1944 - 2004
Ci hai lasciato dieci anni fa,
nel Giugno del 1994, ma il ricordo affettuoso, la nostalgia, la tua
presenza spirituale sono rimasti con noi e soprattutto nel nostro cuore. La famiglia vuole, co-
MAGGIO 2004
ALUIGI Luigi
CAMPIOLI Nicolina
CECCHIN Carlo
DEGOLA Lionello
DELFINO Giacomo
DORO Elsa
GIANOTTO Egle
GRANARA Giuseppina
LANFRÈ Francesco
MARABELLI Giuseppina
PANETTA Armando
ROSSO Anna Maria
RUARO Lina
SALERI Guida
SCHISANO Elsa
TORTORICI Arcangela
anni 83
anni 80
anni 77
anni 57
anni 88
anni 89
anni 83
anni 74
anni 70
anni 93
anni 68
anni 65
anni 79
anni 90
anni 92
anni 88
L’A.V.A. da queste colonne esprime
ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari.
12
«L'ALASSINO»
La parola alle immagini
di Mimmo Ottonello
Mercoledì 16 Giugno 2004
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
MAGGIO 2004
Foto 1 - Autosilo accanto al Tennis Club: mirabile esempio di opera finita, ma
non ultimata. Questo è il “giardino” della costruzione, degno di Alassio che
“innamora il sole”!!!
Foto 2 - Un altro splendido scorcio dello stesso autosilo: la vista non si smentisce da nessuno dei quattro punti cardinali!!!
Foto 3 - Autosilo ex Minigolf Parco S. Rocco: magnifico esempio di come si
può rovinare in nome della speculazione uno degli angoli più rilassanti e panoramici della Città.
Foto 4 - Autosilo ex Minigolf Parco S. Rocco: se avete dei dubbi, ecco la situazione da… un altro punto di vista.
Specie ittiche della
Baia del Sole
Sempre saggi i detti popolari: a maggio si va
adagio. Maggio è sempre stato un mese di marcata “transizione”; ma è anche il mese più bello dell’anno, nonostante la sua instabilità: tutta la natura si risveglia sollecitata da un sole ormai decisamente caldo.
Vediamo allora nei particolari cosa ci ha regalato questo mese
profumato dalle rose e dagli aranci.
Pressione media: 757,4 mmHg; le medie decadali: 749,5 mmHg
nella prima decade; 761,1 mmHg nella seconda e terza decade.
Il giorno 8 il barografo ha toccato il minimo barico di tutto il mese, segnando, alle ore 9, 738,9 mmHg.
Temperatura media: 17,3 °C, eloquenti le medie decadali: 15,2
°C nella prima decade (il giorno sei il più fresco con 14,1 °C di media); 18,6 °C nella seconda; 18,0 °C nella terza decade. La temperatura minima assoluta del mese (12,4 °C) è alle ore 4 del giorno
8. Il giorno più caldo, con oltre 21°C di media è una data 30 maggio.
Umidità media: 64% nelle tre decadi si hanno i valori 68%, 63%
e 61%. Il giorno più umido il 21 con 83% di media; il più secco il 25
con 37% di media.
Precipitazioni: 43,0 mm di pioggia in tutto il mese. Nelle tre decadi abbiamo i seguenti valori: 25,6 mm, nelle prima; 17,2 nella seconda; 0,2 mm nella terza. Il giorno più piovoso risulta il giorno 3
maggio con 19,0 millimetri; segue il giorno 12 con 17,0 millimetri.
I giorni coperti sono stati 7 e di questi ben sei senza un raggio
di sole (3, 4, 12, 13, 20, 31). Un cenno anche al vento: velocità media giornaliera 141 Km (ogni 24 ore); il giorno più ventoso: 25 maggio con 270 km percorsi dal vento nelle 24 ore; numerose le giornata di calma.
Giorni Sereni: 15 (e possiamo indicare questo dato come il meno positivo di tutto il mese!). Se sono pochi i giorni sereni, non
possono essere tante le ore di limpido sole!
Ecco allora i valori della Eliofania:
218,5 ore di sole nell’arco dei 31 giorni; media giornaliera: 7,0
ore. Nelle tre decadi: 1° decade: 4,5 ore ogni giorno.
2° decade: 8,0 ore di sole ogni giorno
3° decade: 8,6 ore.
Per quanti amano fare confronti e fare poi previsioni più o meno catastrofiche sul cambiamento del clima, presento – in sintesi
– i dati rilevati nel mese di maggio lo scorso anno (2003):
Pressione media: 760,5 mmHg
Temperatura media: 21,7 °C
Umidità: 56%
Precipitazioni: 27,8 mm
Eliofania mensile: 258,2 ore con una media di 8,3 ore di sole ogni
giorno.
I dati di quest’anno sono più coerenti con i valori medi stagionali e confermano la validità (anche per il futuro) della saggezza
popolare che ci dice: “a maggio …va adagio”.
IL DIRETTORE DELL’OSSERVATORIO
Prof. Don Natale Tedoldi
Corvina di Sasso o Corvo
(Sciaena umbra) - (Crò)
E detta anche «ombrina da scoglio» perché è simile in apparenza alla vera ombrina oggi scomparsa dal
nostro mare. Di questa è più scura e
meno colorata in azzurro. Può raggiungere in peso il chilogrammo.
Dorsalmente ha il colore nero e ha la
prima pinna dorsale triangolare.
La fanciullezza
Anche le pinne pettorali e l’anale sono nere. Carne buona. Si pesca nelle
scogliere con canna fissa a galleggiante o canna bolognese.
Esca: verme, crostacei, mitili
Armatura: f – Amo: 8/14 – Filo
020/025
Foto 5 - E da un altro ancora. Incantevole vero? Ma ricordate com’era una
volta quest’area? Beh, se lo avete dimenticato, meglio per voi.
Corvina di sasso o Corvo
Li vedevo giocare sul prato a fare
la “gibigianna”*
mentre il sole tramontava,
marcando i contorni delle colline.
E intanto nuvole nere all’orizzonte
annunciavano il giustiziere autunno.
Simone Audisio
*Gibigianna (o gibigiana): voce milanese di etimo incerto: balenio
di luce riflesso su una superficie da uno specchio, da un vetro ecc.
DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO
Valide terapie dei nonni
Lo strano “Pajàn de Sére”
Ricordo che mio nonno quando a sera ritornava, a piedi, da
Capo Mele dove andava, da
“reòrdu”, a tirare con la cengia la
sciabica si fermava in “Regione
Serre” a raccogliere il pajàn per
preparare una tisana allora ritenuta miracolosa.
Questa piantina legnosa dalle
foglioline sparse ed appuntite è
la globularia alypum che vegeta
in zone geograficamente molto
limitate e rocciose del Mediterraneo. Si dice che in Liguria sia
presente soltanto nei terreni calcarei e secchi, siti dove Alassio,
in Regione Serre, confina con
Laigueglia.
Nelle tisane che preparava il
mio antenato utilizzava poche
foglie e qualche fiorellino azzurro perché era noto che dosi consistenti potevano arrecare danno, era già noto, dai testi di allora, che la pianta è tossica.
Ancora oggi c’è qualcuno, specialmente in quel di Laigueglia,
che la utilizza. Tempo fa sulla
passeggiata che porta a Laigueglia ho trovato un vecchio pescatore che tornava alla sua dimora con un mazzetto di questa
rara erba. Da me interpellato in
tema mi disse:
«Se ti vöi vive delòngu san
va in te Sère a campò u pajàn»
(Se vuoi vivere sempre sano
va nelle Serre a raccogliere il pajan).
Pessö
Foto 6 - Questa è per i solerti addetti alla cartellonistica stradale del Comune;
da anni il minigolf è inattivo, ma l’indicazione è rimasta, ben visibile, come un
tempo. Chissà quanti turisti stanno vagando per le vie della Città alla ricerca
di un punto di ritrovo che esiste solo sull’insegna stradale. Bel rispetto per i
“foresti”. Ma del resto, Alassio è la regina anche in questo.
Gli articoli e le lettere devono pervenire
alla Redazione
entro la fine
di ogni mese
per la pubblicazione ne
«L'Alassino»
del mese successivo.
A.V.A.
Le opinioni espresse
negli articoli firmati impegnano unicamente
la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva
la facoltà di pubblicare
o meno gli articoli che
le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi,
firmati o non firmati;
nessun manoscritto si
restituisce.
DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A.
RESPONS.: Fausto Buffarello
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Sandro Pesato
Associato all'USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana