Rassegna stampa - Ordine dei Medici di Ferrara
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Ufficio stampa Rassegna stampa giovedì 2 febbraio 2012 Pagina 1 di 7 INDICE Il Resto del Carlino Ferrara Chiuse le scuole di tutta la provincia 02/02/12 3 Ordine dei Medici Fioccano disagi e lamentele Il Comune: più di così non potevamo fare 02/02/12 Ordine dei Medici 4 Il Sole 24 Ore CASA: Maxi-poli ospedalieri in cantiere 02/02/12 5 Politica Sanitaria La Nuova Ferrara Ponte sul Po in tilt Traffico bloccato 02/02/12 7 Ordine dei Medici Pagina 2 di 7 it Resto del Carlino press LinE FERRARA 02/02/2012 Chiuse le scuole di tutta la pro da Il sindaco di Ostellato nella bufera: «Ha tenuto aperto creando solo problemi» SOSPESA l'attività didattica. In gergo si dice così. Scuole di «ogni ordine e grado chiuse», insomma, per due giorni (oggi e domani, al momento, poi si vedrà) nel territorio comunale. L'ordinanza di Tiziano Tagliani è arrivata nella tarda mattinata di ieri, in tempo utile per informare le famiglie della non consente di assicurare sui rischi derivanti dallo stato di 'viabilità, oltre che degli impianti di riscaldamento e delle aree annesse e connesse di pertinenza delle scuole». ISTITUTI comunque chiusi da oggi in tutta la provincia. Ieri avevano cominciato i sindaci del basso ferrarese (Goro, Mesola, Lagosanto, Massa Fiscaglia, Migliarino e Codigoro). Da oggi si sono accodati gli altri. Copparo, lo annuncia già, fino a sabato compreso. Porte serrate anche a Cento, dove il primo cittadino, dopo gli iniziali tentennamenti, ha optato per la la prudenza. Molti genitori, inflitti, anche sui social network, avevano lamentato la scarsa pulizia delle strade davanti agli istituti e difficoltà nel raggiungerli. • NELTERO Ri O COM U N SU, Sospesa L'attività didattica per due giorni in tutti gLi istituti di ogni ordine e grado decisione. «Lo abbiamo fatto più per la preoccupazione del forte abbassamento di temperatura previsto, che per i disagi alla viabilità», ha motivato il sindaco. Le strutture rimarranno aperte, ma niente lezioni. Tagliarli ha deciso dopo aver constatato che «la situazione, per quanto siano stati predisposti interventi specifici, MA LE POLEMICHE non si placano. Il sindaco di Ostellato, Andrea Marchi, è diventato ieri bersaglio di una bufera (oltre che di neve e vento) di polemiche. Sua la decisione di tenere aperte le scuole di Ostellato e Dogato, differenza dei suoi colleghi di paesi limitrofi. «Invece Marchi sbottano due docenti — ha fatto andare tutti a scuola per poi chiamare a metà mattina dicendo che i pulmini che avrebbero riportato a casa gli studenti non sarebbero arrivati. In questo modo noi abbiamo telefonato a tutti i genitori, subendo i loro giusti improperi, per dirgli di venire a prendere i loro bimbi». Non contento poi — continuano i professori — «lo stesso sindaco ha chiamato per riferire che i pulman sarebbero arrivati e che il giorno seguente la scuola sarebbe stata chiusa. Il caos che ha generato è stato pazzesco. Ci sono colleghi che devono arrivare a casa, una di loro abita a Imola: chi ci pensa? Marchi?» Pagina 2 Pagina 3 di 7 it Resto del Carli no press LinE FERRARA 02/02/2012 Fioccano disagi e 1d. entele Il Comune: più di così non potev fare L'ordinanza di Taoliani: «Vietato usare biciclette e motorini» ALZA LE BRACCIA, il Comune. «E nevicato tantissimo. Abbiamo fatto quel che potevamo». Se continua a venire giù, insomma, non c'è niente da fare. «Speriamo nella tregua», Luca Capozzi, responsabile del tavolo operativo del Piano Neve, guarda verso il cielo. «Siamo stati tutta la notte a salare. La precipitazione è aumentata considerevolmente come intensità e durata. Il sale a meta mattina non bastava pii), si impastava con la neve. Le lame sono uscite sotto una nevicata che riempiva i solchi che aprivano». Erano 32 mezzi Mori, tra spargisale e spartineve, «spesso lavoravano in coppia», assicurava ieri Capozzi. «E andremo avanti tutta la notte». Le lamentele, però sono fioccate fitte. I telefoni non hanno smesso di squillare, tutto il giorno. Così come le mail, i fax, i posi su Pacebook e Twitter. Cittadini che si dicevano «abbandonati dall'amministrazione». Un piano neve «vergognoso, altroché». Segnalazioni che arrivavano dal centro, dalle frazioni, dalla prima periferia. Niente da fare. «Sempre la stessa storia», dicono. del collega Matteucci, di Ravenna; il «sindaco sceriffo», lo chiamano. E ha firmato un'ordinanza che vieta la circolazione di tutti i veicoli a due ruote (bici, scooter, moto) nelle strade del Comune, fi- INTANTO il primo cittadino aveva deciso di seguire l'esempio • .1., 1, , ittxx«kak no al cessare dell'emergenza. Multa da 25 a 500 euro per chi trasgredisce. QUI SANTANNA. Per anticipa- re i tempi ed evitare i disagi di due anni fa, il Sant'Anna si è rafforzato con un'unità di crisi presieduta da Andrea Gardini. Ieri, alle 19, erano 641 i ricoverati in totale nell'intero plesso, compresi i 58 nuovi ingressi dalla prima mattina. «Ma nessun picco — hanno fatto sapere da corso Giovecca — C nessun nuovo ricovero in Ortopedia. 11 servizio antineve è stato rinforzato grazie all'intervento di Copma, controllate poi le fbrniture di riscaldamento, i gruppi di continuità dell'Erte', i gruppi elettrogeni, le scorte di ossigeno; il rifornimento farmaci è stato fatto martedì scorso». Pulite le rampe di accesso del cibo della mensa; la scelta dell'Azienda è stata quella di non sospendere nessuna attività di routine programmata. Garantite, ovviamente, tutte quante le emergenze. \\2 CAMBIANO GLI ORARI DEGLI UFFICI PUBBLICI ANNULLATO IL «GIOVEDÌ SENZ'AUTO» IL MALTEMPO fa variare anche gli orari. Le aperture degli sportelli Cup potranno subire modifiche, o chiudere se necessario. A rischio anche le attività ambulatoriali nelle sedi distaccate. Sospeso per oggi l'ambulatorio vaccinale pediatrico di Portomaggiore e Migliarino. PER EVITARE ulteriori disagi causati dalle avverse condizioni meteorologiche,oggi i provvedimenti alla limitazione della viabilitì in centro storico non saranno in vigore. Sospesi anche i divieti al transito dei veicoli più inquinanti nelle aree del centro città. Pagina 4 di 7 press LinE 02/02/2012 Casa lus Maxi-poli ospedalieri in cantiere Cresce il numero di strutture sanitarie sostenibili «firmate» da grandi studi soprattutto al Nord Paola Pierotti Microcittà a misura del malato e degli operatori sanitari. Architetture orizzontali, modulari e iperflessibili. Macchine sostenibili nonostante siano tra gli edifici più energivori. È questo il dna degli ospedali contemporanei, con l'immancabile presenza del verde. Strutture costosissime con budget di centinaia di milioni di curo. «Un ospedale da 600 posti letto spiega Luigi Colombo di Techint - necessita di 2mila dipendenti. Gli ospedali sono maxi-poli di aggregazione e non di rado sono tra le imprese più importanti di una città». Bastano questi pochi numeri per dimostrare il ruolo economi- Pronte sulla carta le opere di Genova, Novara e il Policlinico di Milano di Barreca&La Varra e Boeri co, sociale e urbano di queste strutture. Dal Veneto alla Toscana, passando per Piemonte e Emilia Romagna, negli ultimi dieci anni è salito il numero dei nuovi ospedali soprattutto nelle regioni del Nord. Al Sud si distingue la Sicilia. Tante gare sono aperte anche in questi mesi, dalla Lombardia alla Calabria, dal project financing per l'ospedale di Livorno a quello per la Città della Salute di Treviso. Altre sono state recentemente aggiudicate, come quella per l'ospedale di La Spezia al Felettino (che vede in campo gli inglesi Hopkins Architects con Politecnica) o per il Galliera di Genova (dove lavorano tra gli altri gli spagnoli dì Pinearq con i quarantenni genovesi Obr e gli ingegneri di Buro Happold). Non sono mancati concorsi di progettazione che hanno impegnato architetti e ingegneri di tutto il mondo come nel caso dei policlinici di Roma e Milano. In Italia c'è un rinnovato fermento intorno alla progettazione di nuovi ospedali, strutture che secondo gli esperti sanno tenere il confronto con quelle francesi o tedesche. Tra le opere più interessanti realizzate c'è l'ospedale di Mestre di Altieri e Emilio Ambasz, quello della Versilia, quelli di Alba e Bergamo di Aymeric Zublena, quello di Legnano realizzato da Techint, il Meyer di Firenze di Cspe e ancora quello di Gubbio-Gualdo Tadino dell'architetto Lamberto Rossi. Eccellenze che dimostrano i passi avanti fatti negli ultimi dieci anni, segnanti simbolicamente dall'anno 2001 quando l'ex mini- stro della Sanità Umberto Veronesi ha creato un team di lavoro, anche con la collaborazione dell'architetto Renzo Piano, per stendere un decalogo sull'ospedale modello: umano, centrato sul paziente, funzionale e bello. Alberto Altieri, architetto dell'omonima società con grande esperienza nel settore sanitario sintetizza in tre punti l'essenza dell'ospedale contemporaneo: «Attenzione al contenimento dei consumi e al costo di gestione; sviluppo orizzontale per garantire la sua trasformazione nel tempo; facile orientamento, no agli ospedali-labirinto». Oggi sulla carta, pronti per andare in cantiere, ci sono progetti ancora più innovativi come quelli di Pisa o Novara, del Galliera di Genova e del nuovo policlinico di Milano. A Pisa Altieri con Rpa, Proger e Tifs firmano il progetto del nuovo ospedale che sostituirà la cittadella ospedaliero-universitaria che oggi è a Santa Chiara, vicino a Campo dei Miracoli. A Novara sempre lo studio Altieri con Benedetto Camerana costruirà la nuova struttura dove c'era una vecchia caserma, abbandonata e demolita. A Milano per il Policlinico è in conferenza dei servizi il progetto di Techint con Barreca&La Varra e Stefano Boeri Architetti per costruire al posto degli undici padi- glioni esistenti due grandi lame alte 28 metri, unite da una piastra sopraelevata, con servizi e sale operatorie, che sarà attraversatile e sarà coperta da un giardino urbano più grande di San Siro. A Genova, il concept del nuovo ospedale prevede invece un'ala semi-ipogea, che ricalca organicamente la dimensione irregolare del lotto, e una esterna che riprenderà la dimensione regolare degli edifici esistenti circostanti e che risponde alle logiche sanitarie contemporanee dell'Ospedale a rete. «L'architettura ospedaliera è uno dei settori più complessi e la complessità richiede specialità. Un buon ospedale nasce dal lavoro di collaborazione: ogni tecnico deve comprendere le ragioni dell'altro», spiega Gianfranco Carrara, ingegnere romano, esperto del settore e con un ricco curriculum come progettista e consulente di ospedali. Nella progettazione degli ospedali il ruolo dell'architetto è importante, ma va considerato come le altre figure professionali. «È superato il concetto di tipologia standard: gli ospedali si progettano dall'interno verso l'esterno per quanto riguarda gli aspetti funzionali - spiega Carrara dall'esterno verso l'interno per la morfologia e per definire il rapporto con il contesto». T, RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 6 , - MERCATO E TENDENZE Pagina 5 di 7 press LinE Casa 02/02/2012 lus Gli istituti di nuova generazione LE OPERAZIONI Le strutture sanitarie più recenti in Italia e quelle pronte sulla carta 1. Green over the grey è Io slogan proposto dagli autori del nuovo ospedale di Mestre: si restituisce al paesaggio il verde che gli viene tolto. Firmato da Altieri e Ambasz. Milano (2), Genova (3) e Novara (4) tre città con progetti di strutture ospedaliere pronti per andare in cantiere. In campo non solo gli ingegneri come Techint, Buro Happold e Altieri ma anche architetti come Barreca&La Varra, Obr e Camerana. Ci sono tanti ospedali ex novo ma anche realizzazioni che ampliano strutture esistenti: tra le più recenti, Verona Borgo Trento (5) di Gmp e Altieri e Fiorenzuola d'Arda (6) progettato da Carrara Pagina 6 • Pagina 6 di 7 N1 ERCATO E., TENDENZE press LITE 02/02/2012 la Nuova Ferrara • Ponte sul Po in tilt Traffico bloccato Code infinite sulla statale di via Padova (competenza Anas) Modonesi: «Noi abbiamo salato». Ma piovono critiche di Marcello Pradarelli FERRARA Di neve alla fine dei conti non ne è caduta molta, ma quei pochi centimetri si sono fatti sentire. La situazione, almeno in città, si è fatta critica dalle i l in poi, quando ha iniziato a fioccare un po' più fitto e sull'asfalto si sono depositate due dita di neve che per molti automezzi sono state fatali; piroette, sbandate, fuoriuscite sono state segnalate un po' ovunque. Ma è sul ponte stradale del Po tra Pontelagoscuro e S. Maria Maddalena che nella tarda mattinata si è creato il vero in(cippo. Alcune auto e alcuni camion si sono inchiodati nel breve tratto in cui la statale 16 si impe !Ma per risalire verso il ponte. L'effetto è stato micidiale: dalle 11-11.30 in poi raggiungere il Veneto è diventato pressoché impossibile e lungo via Padova si è formata una coda sempre più lunga, che alle 14 aveva raggiunto il Doro. Anche sulla sponda veneta vi sono stati dei notevoli problemi, anche qui alcune automezzi hanno faticato en.ormen.ente ad affrontare la salita verso il ponte , sebbene sul lato veneto sia meno ripida e le auto sono sono arrivate col contagocce in territorio ferrarese, ila dell'incredibile che una strada statale di fondamentale colle- gamento sia rimasta di fatto paralizzata per ore. L'ingorgo ha avuto ripercussioni anche sulla viabilità circostante, che già non se la passava bene per conto proprio. Ne ha fatto le spese anche il presidente dell'Ami (Agenzia per la Mobilità) Giuseppe Ruzziconi: «Sono partito da Ponte alle 13 per portare mia moglie a lavorare al S. Anna, via Padova era intasata, ci ho messo una vita». Sulla salatura del ponte stradale il Comune si chiama fuori: «La nostra competenza arriva fino alla cosiddetta curva del canile (fino ai Doro), da fi in poi è competenza dell 'Anas», specifica l'assessore Aldo Modonesi, che deve però difendersi da altri attacchi. Più di un citradino ha telefonato in redazione per segnalare di non aver visto mezzi spargisale e spazzaneve. Tra loro anche Francesco Levato, il capogruppo di Liberi e Forti: «Confesso il mio stupore, è mezzogiorno e non ho visto uno spazzaneve in città». Simone Lodi, consigliere comunale del gruppo misto, segnale disagi nel forese: «Sono le ore 16 e 30 e a S. Egidio e Monestirolo non sono proprio passati, è una vergogna», Modonesi, che era in campo già alle 22 di martedì, risponde alle critiche di cittadini e consiglieri di opposizone: «La salatura delle principali strade del- la città e di grande percorrenza è iniziata alle 22 di martedì ed è proseguita fino alle 10 del mattino con 16 mezzi spargisale. La prima parte della mattinata è andata abbastanza bene, come dimostra il fatto che gli scuolabus sono arrivati in orario, anche gli autobus hanno marciato normalmente». Non nasconde che la tarda mattinata abbia rise riai() delle sgradite sorprese: «Ma prima delle 10 non era possibile mettere in funzione le lame, poichè lo spessore della neve era troppo basso e sarebbe stato inutile intervenire. Dalle 10 sono entrate in azione 16 lame che successivamente sono diventate 19 poichè nel frattempo ne abbiamo reperite altre tre. Abbiamo anche continuato a salare di nuovo alcuni punti, come il cavalcavia tra via Canapa e il Barco». Qui, tra le undici e mezzogiorno, un autobus della linea 11 era rimasto bloccato nella poltiglia di acqua e neve. Ponte sol Lo in tilt Traffico bloccata) Pagina 7 di 7