Sermone Lugano 29 gennaio 2017

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Sermone Lugano 29 gennaio 2017
Testo: Giona 1:1-16
LUG 29 gennaio 2017
Tema: Ubbidire a Dio ne vale la pena
1 La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: 2 «Àlzati, va' a Ninive, la
gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». 3 Ma Giona si mise in
viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave
diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano
dalla presenza del Signore.
Giona era un credente, un profeta di Dio. Dio gli diede una missione
da compiere: andare a Ninive (capitale dell’impero Assiro),
e avvertire i Niniviti che Dio li giudicherà per la loro malvagità.
Ma Giona non voleva saperne di ubbidire a quell’ordine.
Non amava i Niniviti, perché erano sanguinari, crudeli, violenti,
e nel caso si fossero ravveduti della loro malvagità, non voleva che Dio,
nella sua misericordia, li perdonasse e li salvasse (4:2).
Per non fare ciò che Dio gli aveva comandato, Giona volle fuggire lontano
da Dio, e invece di andare a Ninive decise di andare dalla parte opposta,
verso Tarsis (forse si tratta della Spagna).
Si può fuggire da Dio, ma non si può nascondersi da Dio.
Il Salmo 139:7-8 dice: “Come andare lontano da te, come sfuggire al tuo sguardo?
8 Salgo in cielo, e tu sei là; scendo nel mondo dei morti, e là ti trovo”.
Quando disubbidiamo a Dio dobbiamo ricordarci che Dio ci vede ovunque,
che sa ogni cosa: ciò che pensiamo, ciò che diciamo,
ciò che facciamo, e ciò che manchiamo di fare.
Anche noi, a volte, siamo disubbidienti a Dio come Giona?
Tramite la sua Parola, Dio ci comanda di fare una certa cosa,
oppure ci proibisce di fare una certa cosa, ma noi non vogliamo fare la sua
volontà e, per così dire, fuggiamo dalla presenza del Signore,
decidiamo di andare dalla parte opposta, di fare ciò che piace a noi.
Gv 12:26 “Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio
servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà.
Dio voleva essere a Ninive, per compiere la sua opera in quella città.
Il suo servo Giona invece voleva essere a Tarsis.
Giona abbandona la sua missione, ma Dio lo ha seguito.
1
La Bibbia dice: Rom 15:4 “Tutto ciò che è stato scritto in passato nella Bibbia
ci serve come insegnamento” - 1 Cor 10:11 “per metterci in guardia”.
1 Cor 14:6 “Ci serve d’esempio e ci insegna a non fare come loro”.
In questo caso ci insegna a non fare come Giona.
1) Giona non si sentiva di andare a Ninive, ma preferì andare a Tarsis.
Non seguire l’impulso di fare la cosa sbagliata.
Segui piuttosto la chiara Parola di Dio,
altrimenti ti opponi al suo comando.
Prendi per esempio il battesimo. Cosa dice Dio nella sua Parola?
“Ravvedetevi, e credete in Cristo per ottenere il perdono dei vostri peccati.
Poi fatevi battezzare nel nome di Gesù Cristo (Atti 2:38).
Tu dici: “Io ho creduto in Cristo, sono stato perdonato / salvato,
ma non mi sento di farmi battezzare” (ed esponi le tue ragioni).
Non fare come Giona, non disubbidire al chiaro comandamento
del Signore; non abbandonare il tuo compito.
Ubbidire a Dio ne vale la pena.
2) Giona andò contro la sua coscienza.
Anzi, aveva indurito la sua coscienza.
Giona era sceso nella stiva della nave e, nonostante la grande
tempesta, dormiva profondamente (v. 5) (pur sapendo di essere ribelle a Dio).
Chi semina per soddisfare la propria carne
raccoglierà dalla carne le conseguenze (prima o poi).
Non seguire i tuoi impulsi, non basarti sui tuoi sentimenti,
sulla tua coscienza. Segui la Parola di Dio. Quella è la verità.
Se il diavolo, o qualcun altro, o il tuo cuore ti dice: “Fuggi a Tarsis”,
mentre Dio ti ha detto “Va’ a Ninive”, chiudi gli orecchi a quegli
impulsi e affrettati a fare la volontà di Dio. Ne vale la pena.
3) Giona cercò la via più facile (anche se era sbagliata).
Giona andò al porto di Giaffa e lì trovò una nave diretta a Tarsis.
Pagò il prezzo del viaggio e s’imbarcò con i marinai (v. 3).
2
Fare ciò che è sbagliato può essere più facile in un primo momento,
ma dove conduce? Ne vale la pena?
Mt 7:13 “La strada che conduce alla morte è molto larga
e sono molti quelli che vi entrano”.
Fare ciò che è giusto agli occhi di Dio, invece, può essere più difficile.
Mt 7:14 “La strada che conduce alla vita è stretta,
e sono pochi quelli che la trovano”.
Satana si dà da fare per farci peccare - per farci disubbidire a Dio.
Anche se non sa tutto, quando tentò Giona ad andare a Tarsis, sapeva
che a Giaffa avrebbe trovato una nave diretta verso quella città.
Non prendere la strada sbagliata perché ti sembra più facile.
4) Giona, poteva persuadersi che quella nave era la provvidenza divina.
Ma due o tre ore dopo il Signore mandò sul mare un forte vento
che scatenò una grande tempesta.
Tutti pensarono che la nave stesse per sfasciarsi (v. 4).
Quando Giona fu svegliato vide in che pericolo si trovavano tutti
e sapendo che quella tempesta era per causa sua (v. 12).
non poteva più pensare che quella nave per Tarsis
era stata la provvidenza divina.
Disubbidire a Dio non conviene mai,
anche se le conseguenze arrivano un po’ più tardi.
Non interpretare come provvidenza divina una circostanza,
se il chiaro comandamento di Dio è contrario.
Es.: Davide non interpretò come provvidenza divina l’occasione che
ebbe di uccidere il re Saul che lo perseguitava, ma ubbidì alla Parola
di Dio: “Non mettere le mani addosso all’unto del Signore” (1 Sam 24:7).
5) Andare a Tarsis non era un peccato per il capitano della nave e per i
marinai (era il loro mestiere), ma era un peccato per Giona, perché
stava andando contro la volontà di Dio: “Va’ a Ninive”.
Non ascoltare la voce del tentatore e non seguire i tuoi impulsi,
se sono contrari alla volontà di Dio rivelata nella Bibbia.
3
Se la Parola proibisce una cosa, non cercare scuse, non razionalizzare.
Se fuggi dalla presenza di Dio per fare ciò che piace a te (è una decisione sbagliata)
potresti incontrare una tempesta, avere guai e sofferenza, e causare
sofferenza anche a quelli che ti amano (che sono nella nave con te).
v. 4 Il Signore scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una tempesta
così forte che la nave era sul punto di sfasciarsi.
Ci sono tempeste nella nostra vita non per causa nostra.
Altre invece sono per causa nostra, perché abbiamo disubbidito a Dio.
v. 10 I marinai, avendo saputo che la tempesta era per causa di Giona,
non lo gettarono in acqua come lui aveva consigliato, vollero salvargli
la vita, e remando con tutte le loro forze, tentarono di portare la nave
a una spiaggia; ma non ci riuscirono perché la tempesta
si infuriava sempre di più (v. 12-13).
Quando siamo fuori della volontà di Dio, invano ci affatichiamo.
La tempesta non si calma.
Dio ha scatenato una grande tempesta per causa di Giona (disubbidiente, ribelle)
Dio ha calmato la tempesta dopo che i marinai
ebbero buttato Giona in mare (perché quella era la volontà di Dio).
Applicazione:
Qual è la cosa nella tua vita (nave) da buttar fuori,
affinché si calmi la tempesta? Per esempio:
- Qual è la cosa che ti impedisce di frequentare il culto regolarmente,
ogni domenica? (pigrizia, interessi personali, egoismo?) - buttala fuori
dalla tua vita.
- Qual è la cosa che ti impedisce di frequentare la riunione di preghiera
comunitaria? (pigrizia, scuse: buio, freddo) - buttala fuori dalla tua vita.
Es.: La nave era in pericolo, cosa hanno fatto i marinai?
5 I marinai ebbero paura e ciascuno chiese aiuto al suo dio. Per non
affondare gettarono in mare il carico della nave. Giona, invece, era sceso
nella stiva e dormiva profondamente. 6 Il capitano gli si avvicinò e gli disse:
4
«Come? tu dormi? Alzati! Prega il tuo Dio!
Forse avrà pietà di noi e non moriremo».
Noi siamo credenti, abbiamo tutti lo stesso Dio e Padre.
Insieme possiamo chiedere aiuto al Signore (come quei marinai)
perché ci salvi / ci liberi / ci aiuti.
- Qual è la cosa che ti impedisce di dare regolarmente in comunità la
decima parte delle tue entrate e le offerte volontarie? (come dice la Scrittura
Mal 3:10) (mancanza di fiducia nelle promesse di Dio, mettere gli interessi
personali prima degli interessi per il Regno di Dio?).
Buttala fuori dalla tua vita quella cosa. Metti alla prova il Signore.
- Qual è la cosa che ti fa parlar male della tua comunità, dei tuoi fratelli,
del tuo pastore? Butta fuori dalla tua vita quella cosa.
- Qual è la cosa che ti impedisce di perdonare?
Butta fuori dalla tua vita questi ostacoli.
- Qual è la cosa che ti impedisce di impegnarti in comunità
e di svolgere un servizio specifico?
Butta fuori dalla tua vita quegli impedimenti.
- Qual è la cosa che ti impedisce di vivere una vita santa?
Butta fuori dalla tua vita tutto ciò che ti fa peccare.
- Qual è la cosa che ti impedisce di essere salvato?
(cerchi di ubbidire ai comandamenti di Dio? fai buone opere?)
Rom 3:20-21 “Nessuno può essere riconosciuto giusto da Dio per mezzo
dell’ubbidienza alle sue leggi. Infatti, più conosciamo le leggi di Dio, più ci
rendiamo conto di noi osservarle, anzi è proprio grazie a queste leggi che
comprendiamo di essere peccatori 21 Ma ora il Signore ci ha mostrato una via
diversa per potere essere giusti davanti a lui. 22 Dio dichiara giusto chi ha
fede in Gesù Cristo” (cfr Ef 2:8-9).
Rom 10:13 “Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato”.
Ubbidire a Dio anziché al diavolo, o agli uomini, o alla propria carne
(Atti 4:19; 5:29) ne vale la pena.
5
Giona 1
Il Signore parlò a Giona, figlio di Amittai: 2 «Va' a Ninive, la grande città,
e parla chiaro ai suoi abitanti. Io so che è gente perversa».
3 Ma Giona non voleva saperne, e per fuggire lontano dal Signore decise di andare
dalla parte opposta, verso Tarsis. C'era a Giaffa una nave diretta verso quella
città. Egli pagò il prezzo del viaggio e s'imbarcò con i marinai.
4 Ma il Signore mandò sul mare un forte vento che scatenò una grande tempesta.
Tutti pensarono che la nave stesse per sfasciarsi.
5 I marinai ebbero paura e ciascuno chiese aiuto al suo dio. Per non affondare
gettarono in mare il carico della nave. Giona, invece, era sceso nella stiva
e dormiva profondamente.
6 Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Come? tu dormi? Alzati! Prega il tuo Dio!
Forse avrà pietà di noi e non moriremo».
7 I marinai si dissero l'un l'altro: «Tiriamo a sorte per sapere chi di noi è la causa
di questa disgrazia». La sorte indicò Giona.
8 Allora gli chiesero: - Dunque sei tu la causa di questa disgrazia? Che cosa fai
qui? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? Qual è il tuo popolo?
9 - Io sono Ebreo, - rispose Giona, - e credo nel Signore, Dio del cielo, che ha fatto
la terra e il mare.
10 Quindi raccontò che si era imbarcato per fuggire lontano dal Signore.
Gli uomini si spaventarono e gli dissero: - Hai commesso un'azione terribile!
11 Intanto la tempesta aumentava, e i marinai gli chiesero: - Che cosa dobbiamo
fare di te perché il mare si calmi e noi possiamo salvarci?
12 Giona rispose: - Gettatemi in acqua, così il mare si calmerà e vi salverete.
So che questa tempesta vi travolge per causa mia.
13 I marinai invece, remando con tutte le loro forze, tentarono di portare la nave
a una spiaggia; ma non ci riuscirono perché la tempesta infuriava sempre di più.
14 Allora si rivolsero al Signore: «Ti preghiamo, Signore, se quest'uomo morirà
non punirci come se avessimo ucciso un innocente! Tu, Signore, sei responsabile
di tutto questo! L'hai voluto tu!».
15 Buttarono Giona in mare e la tempesta si calmò.
16 Ma poi i marinai ebbero così paura del Signore che gli offrirono sacrifici
e promisero di servirlo.
6