11 lettere

Transcript

11 lettere
La Cronaca
M ERCOLEDI 8
DICEMBRE
la pagina delle lettere
2010
11
CINEMA E TEATRI
CINEMA TOGNAZZI
Via Verdi, 8 Tel. 0372/458892 - www.cinetognazzi.it
• RAPUNZEL 3D feriali ore 18,30; sab. dom. mer.
ore 15,00-16,50
• HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE PARTE 1 feriali ore 21,15; sab. dom. mer. 18,4021,15
• PRECIOUS feriali ore 20,20-22,30; sab. dom.
mer. ore 15,40-18-20,20-22,30
CINEMA FILO
P.zza Filodrammatici, 1 Tel. 0372 411252
• WE WANT SEX ven. dom. lun. mar. mer. ore
16,30-19-21,15; sab. ore 19-21,15; gio. ore 21,15
• BURATTINI: sab. ore 16
CINEMA CHAPLIN
Via Antiche Fornaci, 58 Tel. 0372 453005
www.cinemacremona.it
• INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI
mer. 8 sab. dom. ore 16,30-19,00-21,15; gio. ven.
21,15
• RASSEGNA: lun. LA PECORA NERA ore 15,3021,15
SPAZIOCINEMA CREMONA PO
Via Castelleone, 108 (Centro Comm.le Cremona Po)
http://www.spaziocinemacremona.it/
• HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE PARTE 1 ore 15,30-18,30-19,50-21,30
• TRE ALL’IMPROVVISO ore 15,35-17,30-22,40
• LA DONNA DELLA MIA VITA ore 15,50-1820,30-22,40
• A NATALE MI SPOSO ore 15,40-18,10-20,3022,40
• INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI ore
15,40-17,50-20,15-22,30
• RAPUNZEL 3D ore 14,30(2D)-16,30-18,3020,30-22,30
• JACKASS 3D (vm 14) ore 15,50-18,10-20,2022,30
CINEMA IN PROVINCIA
CASALMAGGIORE - CINEMA ZENITH
P.zza Garibaldi, 39 Tel. 0375 40544
www.zenith-casalmaggiore.it
• A NATALE MI SPOSO ven. sab. lun. mar. ore 21;
dom. ore 16-18,30-21; mer. ore 18,30-21
OSTIANO - CINEMA DON ROSA
P.zza Sagrato, 2 Tel. 0372 840405
• IO SONO CON TE sab. dom. mar. mer. ore 21
• WINX CLUB 3D dom. mer. ore 15,30
ORZINUOVI - MULTISALA STARPLEX
Viale Lombardia, 26/28 Presso “Orceana Park”
Orzinuovi (Bs) Tel. 030 943605
• A NATALE MI SPOSO ore 15,30-17,35-20,2022,30
• HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE PARTE 1 ore 15,10-16,30-18,00-20,45-22,20
• INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI
ore 15,35-17,40-20,30-22,35
• JACKASS 3D ore 22,35
• LA DONNA DELLA MIA VITA ore 20,20
• L’ULTIMO ESORCISMO ore 15,45-17,4520,35-22,40
• RAPUNZEL 3D ore 15,25-17,40-20,20
• TRE ALL’IMPROVVISO ore 15,20-17,35-20,2022,35
CREMA - MULTISALA PORTA NOVA
Via indipendenza, 44 Tel. 0373 218411
www.multisalaportanova.it
• INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI
sab. ore 14,20-16,25-18,35-20,45-22,50-00,45;
dom. mer. ore 14,20-16,20-18,20-20,20-22,20; mar.
ore 14,30-16,35-18,40-20,45-22,50; altri giorni ore
20,20-22,20
• HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE PARTE 1 sab. dom. mer. ore 14,20-17,10-20-22,50;
mar. 14,30-17,20-20,10-23; altri giorni ore 20-22,45
• A NATALE MI SPOSO sab. ore 14,20-16,2518,30-20,35-22,40-00,40; dom. mer. ore 14,2016,25-18,30-20,35-22,40; mar. ore 14,30-16,3518,40-20,45-22,50; altri giorni ore 20,35-22,40
• LA DONNA DELLA MIA VITA sab. dom. mer. ore
14,40-16,40-18,40-20,40-22,40; mar. ore 14,2016,20-18,20-20,20-22,20; altri giorni ore 20,4022,35
• RAPUNZEL ven. 20,35; sab. ore 14,30-16,3518,40-20,40; dom. mer. ore 14,20-16,25-18,3020,35; mar. ore 14,30-16,35-18,40-20,50
• SAW (vm 14) ven. ore 22,35; sab. ore 22,4000,30; dom. mer. ore 22,40; mar. ore 23
• RASSEGNA:
lun. UOMINI DI DIO ore 21;
gio. MAMMUTH ore 21
SPINO D’ADDA - CINEMA VITTORIA
Viale Vittoria - Tel. 0373 980106 - www.cinemavittoriaspino.com
• RAPUNZEL sab. lun. mar. mer. ore 21; dom. ore
15,15-21
LODI - TEATRO DEL VIALE
Viale Rimembranze 10 Tel. 0371 426028
www.cinemateatrodelviale.it
(GIOVEDI’ RIPOSO)
• A NATALE MI SPOSO ven. sab. ore 20,1522,30; dom. mer. ore 16-18,10-20,15-22,30; lun. ore
21,15
• OPERA SUL GRANDE SCHERMO: mar. LA
VALCHIRIA ore 17
CINEMA MODERNO
Corso Adda 97 Tel. 0371 420017 - www.cinemamodernolodi.it
(LUNEDI RIPOSO)
• HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE PARTE 1 ven. sab ore 20-22,30; dom. mer. ore
15,30-18,15-21,15; mar. gio. ore 21,15
• RAPUNZEL ven. sab. ore 20,15-22,30; dom. mer.
ore 16,30-18,45-21,20; mar. gio. ore 21,20
LA LETTERA DEL GIORNO
Il suicidio di Monicelli e il diritto all’eutanasia
Il suicidio di Monicelli ha posto in evidenza una volta di più come le questioni relative
al "fine vita" interrogano la coscienza civile di
questo Paese in tema di diritti civili personali
Con puntualità gli integralisti cattolici hanno parlato di drammatiche scelte di un disperato,e del peccato che si commetterebbe contro Dio,che ci donerebbe la vita. Con buona
pace della On.Binetti, non tutti i cristiani la
pensano come vorrebbe far credere.
I Protestanti,ad esempio Valdesi e Metodisti,ritengono appunto che la vita,essendo un
dono,e non una condanna imposta,è nella disponibilità personale,ed anche il credente
può rinunciarvi senza peccare.
Questo per precisare che assolutamente
non è vero che il pensiero religioso cristiano
condanni unanimemente il suicidio;è la chiesa cattolica ufficiale adf insistere su questo
punto.
Noi laici e non credenti riteniamo che,nella
concezione moderna ,liberale,dello Stato non
confessionale, soltanto la singola persona ha
diritto a disporre della propria vita.
Attendiamo da anni una decente legge sul
testamento biologico,cioè sul diritto di dichiarare in anticipo quali terapie si vogliano
accettare e quali rifiutare in caso di malattie
che comportino uno stato d' incoscienza.Non
spetta a medici o a nessun'altro decidere per
La cascina, un mondo
scomparso a cui va
un tributo di riconoscenza
Chi ha una certa età non può dimenticare la
vita che si svolgeva nell’ambito degli ambienti
rurali almeno fino agli anni ’70.
La cascina era spesso un agglomerato rurale
che aveva una sua e ben definita identità umana ed anche culturale.
La vita rispecchiava anche un comportamento sociale di rilievo e che ha lasciato
profonde tracce nelle menti di tutti i suoi
componenti umani : dipendenti e padroni.
La cascina era spesso teatro di conflitti sociali, locali ma che avevano risvolti anche più
generalizzati provenienti anche dal mondo della “fabbrica”.
Tuttavia le due culture pur avendo origini e
motivazioni diverse non hanno mai disdegnato
di confrontarsi e a volte fondersi in comportamenti ideologici unitari con lo scopo di difendere la qualità della vita all’interno delle piccole o grandi realtà.
Il sindacato ha svolto una sua funzione primaria .
A quel tempo nel mondo sindacale operavano personaggi di rilievo e di grande coraggio :
non hanno mai beneficiato dei vantaggi connessi alla “appartenenza”, anzi spesso hanno
pagato caro il loro impegno sociale.
I partiti hanno svolto una loro funzione anche con grandi contrasti di natura ideologica,
ma hanno avuto sempre ben presente la finalità del loro operare : rendere la vita del lavoratore più rispettata e degna di essere vissuta.
Ma tornando allo specifico tema , chi ha vissuto quei tempi sa bene che la cascina era un
conto dei pazienti: la Costituzione garantisce
in modo perfetto che non si possono imporre
trattamenti medici che violino le volontà delle persone.
E' giunto il momento di parlare con chiarezza anche di eutanasia: Monicelli,malato
terminale perfettamente sano di mente,ha
deciso che,a 95 anni,non desiderava affrontare una lunga agonia ,ed ha preso la sua stoica
decisione. Non si tratta di disperazione,ma di
libera scelta. Noi dell'UAAR e di Libera
Uscita riteniamo che,in certe condizioni,una
persona che non ritiene di poter ulteriormente sopportare una qualità della vita dolorosa
e senza prospettive se non di ulteriori sofferenze,abbia il diritto di essere aiutata ad avere una fine dignitosa.
Senza andar tanto lontano,così è nella vicina Svizzera.
Così è nella pratica sottaciuta di diversi
ospedali,anche da noi,ove si privilegi la terapia del dolore pur sapendo che questa oltre
certi limiti accorcia sensibilmente la vita del
paziente.
E' l'ora di por mano a leggi serie,a meno di
voler continuare con le ipocrisie.
Giacomo Minaglia
U.A.A.R (unione atei) Cremona
Giuliano Degli Antoni
Ass.ne Libera Uscita
microcosmo quasi sempre del tutto autonomo
e con regole mai scritte ma molto rigide.
L’origine della struttura risale al XVI secolo
ed in certi casi , per i beni più ben conservati,
rispecchia ancora l’impianto architettonico
dato dai dominatori del tempo : casa padronale, bene in evidenza,case coloniche ai lati della
struttura, stalle, fienili, depositi vari in fondo al
complesso ( la casa del fattore era spesso sistemata non lontano dalla casa padronale ma vicino alle case dei contadini).
Nel nostro caso si trattava del “fatur de
tecc” ben distinto dal “fatur de bac” che proveniva dall’esterno.
Il padrone quindi dava le direttive al suo interlocutore diretto.
Il fattore, tutti i giorni , organizzava il lavoro
nei campi e nelle stall e(altro microcosmo nel
microcosmo) e perciò dava gli ordini necessari
alla esecuzione dei lavori connessi alla produzione agricola (latte, carne, prodotti dei campi).
Con andamento stagionale, nel lavoro dei
campi venivano coinvolte anche le componenti
femminili delle famiglie contadine: si trattava
di seguire e portare a termine le colture del
grano o altri prodotti specifici.
Il tutto con contratti verbali fra le parti e
con pagamenti “in natura” spesso di basso ritorno remunerativo, nonostante le lavorazioni
comportassero un impegno ed un disagio fisico veramente elevato.
Nella realtà della cascina era spesso presente
la possibilità, per il contadino, di avere un piccolo spazio di terreno da condurre in proprio a
colture di ortaggi e frutta.
Chi aveva questa possibilità , nel tempo, acquisiva una notevole “cultura” in una materia
che ora fa parte anche di cattedre universitarie.
Grande “piccola” realtà , che insieme alla
possibilità di allevare qualche animale da cortile dava sollievo alle magre retribuzioni del
tempo.
Qualche fortunato aveva anche la possibilità
di allevare un maiale e beneficiare di un apporto proteico non di poco conto per gli standard
dell’epoca: non di rado l’allevamento del maiale veniva condotto in comproprietà.
Ma tutto questo era normale e la disciplina
era una regola che non era lecito infrangere
senza dover subire i provvedimenti del padrone alla fine anno in agricoltura l’11 novembre
di ogni anno).
Ma ciò che non era normale era il comportamento di alcuni padroni che a sera , verso le
8 o le nove al massimo, provvedeva a chiudere
a chiave il portone di accesso alla cascina (pochi erano in possesso delle chiavi).
Si salvavano alcune realtà dislocate nei contesti di un paese abitato e più difficili da controllare.
Tuttavia nella mia mente di bambino sono
ancora presenti i comportamenti di solidarietà
all’interno di queste realtà.
Fra tutti i componenti (a volte anche i padroni) era costume scambiarsi anche il vestiario dei bambini, allorquando al donatore non
servivano più ed al beneficiario servivano per
un piccolo da poco venuto alla luce.
Nessuno si è mai vergognato di tanto: in
quel mondo non si è mai sprecato nulla per il
semplice fatto che non c’era proprio nulla da
sprecare.
La nostra gente ha allevato figli che hanno
mantenuto quel costume di vita ed ha dimostrato di poter sopravvivere anche in condizioni difficili.
Lo hanno dimostrato soprattutto le madri,
che, in tempo di guerra, hanno saputo condurre una vita famigliare piena di stenti ma con
grande e assoluta dignità umana.
A loro per prime, ma in uno con tutti i protagonisti delle realtà della “cascina”, va il nostro tributo di memoria e riconoscenza.
Cordialità e buon lavoro.
Mario Superti