Il caso delle fibre ceramiche refrattarie
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Il caso delle fibre ceramiche refrattarie
DEFINIZIONE FIBRA Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro ESPERIENZA NEL NOSTRO TERRITORIO PARTICELLA ALLUNGATA CON RAPPORTO LUNGHEZZA/DIAMETRO ≥ 3:1 IL CASO DELLE FIBRE CERAMICHE REFRATTARIE l d l/d>3 d< 3 µm l > 5 µm A cura di : Alessandra Pompini Piacenza 10 febbraio 2012 Classificazione Fibre minerali vetrose artificiali: confronto tra vecchia classificazione e CLP FIBRE ARTIFICIALI VETROSE Tipo di fibra vetrosa artific. Class. Note relative alla sostanza Fibre ceramiche refrattarie orientazione casuale (Na2O+K2O+C aO+MgO+BaO ) pari oinferiore al 18% in peso simbolo Canc. cat. 2 AR Lane(vetro.rocc ia e scoria) orientazione casuale (Na2O+K2O+C aO+MgO+BaO ) superiore al 18% in peso Canc. Cat. 3 simbolo Class. Frasi di rischio Pericolo Canc. Cat. 1B H350i Può provocare il cancro se inalato P201 P202 R49. può provocare il cancro per inalazione S45 S 53 P281utilizzare il DPI richiesto P308+p313 P405 P501 AQR Attenzione Canc. Cat.2 R40 possibilità di effetti irreversibili S36/37 H351 sospettato di provocare il cancro P201 P202 P281utilizzare il DPI richiesto P308+p313 P405 FATTORI DETERMINANTI PER LA TOSSICITA’ DELLE FIBRE DIMENSIONI COMPOSIZIONE CHIMICA BIOPERSISTENZA Composizione chimica di diversi MMVF espressi in % 1 BIOPERSISTENZA La patogenicità della fibra è in buona parte connessa alla sua biopersistenza; significa che più a lungo una fibra persiste nel tratto respiratorio più profondo, tanto maggiore è la probabilità che essa determini effetti nocivi sul medio–lungo periodo specialmente se è più lunga di 20 µm BIOSOLUBILITA’ BIOPERSISTENZA Fattore determinante per la ritenzione l’accumulo delle fibre nel polmone e La biopersistenza dipende - dalla lunghezza delle fibre - dalla differenza tra Ph extracellulare e intracellulare - dalla composizione chimica PRESENTAZIONE DEL PROBLEMA Viene misurata come velocità con cui la fibra si dissolve nell'ambiente biologico. La biosolubilità di una fibra dipende inoltre dal chimismo e dalle dimensioni. Nel polmone, le fibre lunghe si dissolvono più rapidamente di quelle brevi e il contenuto di alluminio sembra essere critico, poiché più questo è alto più bassa risulta la solubilità. RIVESTIMENTO FORNI CON Fibre Ceramiche Refrattarie INDAGINE Ha interessato 8 raccorderie 58 forni per lavorazione raccordi di cui forni con FCR: - 13 forni di TT - 38 forni di forgia FIBRE CERAMICHE REFRATTARIE • UTILIZZATE IN SOSTITUZIONE DELL’AMIANTO • IN USO DAGLI ANNI 60 • BUONA RESISTENZA CHIMICA,SBALZI DI TEMPERATURA,SBALZI TERMICI E SOLLECITAZIONI MECCANICHE • TEMPERATURE SINO A 1200°C MA ANCHE 1400°C CON CONTRIBUTO ZIRCONIO 2 FIBRE CERAMICHE REFRATTARIE • • • • FIBRE DI SILICATO D’ALLUMINIO VETROSE SINTETICHE E INORGANICHE CONTENENTI MENO DEL 18% DI OSSIDI ALCALINI E ALCALINO TERROSI • POSSONO CONTENERE % DI ZIRCONIO PIU’ ELEVATO (FINO 17%) • DI COLORE BIANCO • ASPETTO COTONOSO A cosa servono le FCR nei forni? PROBLEMA FCR- Obiettivo FIBRE classificate CANCEROGENE SOSTITUZIONE AGENTE CANCEROGENO CON COSA ? CON FIBRE BIOSOLUBILI Quali rischi per i lavoratori Come isolante termico Dove si trovano ? Nei forni per la lavorazione di pezzi di mediegrosse dimensioni. - Nella volta del forno - Nel portellone - Nei primi 10-15 cm della parete I forni di trattamento termico spesso sono rivestiti completamente (anche nelle pareti) Non vi è manipolazione diretta in quanto le manutenzioni sono eseguite da imprese esterne ma degrado materiale per devetrificazione rotture dovute a urti con carrelli e battute portellone quindi i lavoratori possono essere classificati almeno come potenzialmente esposti Si e’ proceduto a …. Temperature di lavorazione forni • Censimento di tutti i forni interessati La temperatura di riscaldo è per la forgia di : • Determinazione analitica per la qualificazione della FCR - acciai al C e basso legati – da 800 a 1100°C; -acciai inox e duplex - da 1000 a 1150° C; • Mappatura presenza FCR in ciascun forno • Conoscenza delle t° di funzionamento I Trattamenti termici possono avvenire da: • Individuazione mansioni esposte 650 -1080°C • Valutazione necessità uso FCR oltre allo scopo previsto • Valutazione esposizioni 3 • Ricerca di materiali sostitutivi in relazione range di t° Sostituzione e riduzione • Sostituzione ove possibile (forni TT) Sostituzione con altro meno nocivo • Sperimentazione del materiale sostitutivo • Verifica sperimentazione • Programma di sostituzione ,ove possibile 11 forni TT 15 forni forgia FIBRE ARTIFICIALI VETROSE DI NUOVA GENERAZIONE • AES = lane di silicati alcalino terrosi in percentuale tra il 18-43% . Resistono alle alte temperature ( 1100-1200°C) ma sono più biosolubili rispetto alle fibre tradizionali. Quali obblighi per FCR Applicazione titolo IX capo II del D.Lgs. 81/08 SOSTITUZIONE AGENTE CANCEROGENO Se non è tecnicamente possibile Adeguata motivazione del percorso seguito per l’eliminazione del rischio e delle difficoltà riscontrate quali : Temperature forno e assenza sul mercato di materiali sostitutivi Sperimentazione in campo dei materiali sostitutivi, loro facile degrado In presenza di FCR • SOSTITUZIONE - MANUTENZIONE PROGRAMMATA DEL MATERIALE INDICAZIONI GENERALI PER GLI INTERVENTI DI INSTALLAZIONE E/O RIMOZIONE SEPARAZIONE FISICA DELLE LAVORAZIONI BAGNATURA MATERIALE • PULIZIA AREA DI LAVORO CON ASPIRATORE CON FILTRI ASSOLUTI IN PRESENZA DI MATERIALE A TERRA • FORMAZIONE DEL PERSONALE IN MERITO ALLE MODALITA’ DI LAVORO CORRETTE REALIZZAZIONE IMPIANTO DI ASPIRAZIONE CENTRALIZZATO OTTIMIZZAZIONE DELLE ASPIRAZIONI LOCALIZZATE CON FILTRI HEPA PROCEDURE DI LAVORO CORRETTE AL FINE DI RIDURRE LA POLVEROSITA’ MISURE IGIENICHE 4