Presentazione mostra “Some Flowers in English – American literature”
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Presentazione mostra “Some Flowers in English – American literature”
Presentazione mostra “Some Flowers in English – American literature” fotografie di Paola Massa, origami di Marina Gerace 3o settembre 2011 – 16 dicembre 2011 Biografie delle artiste: artiste: Paola Massa in Marzi Nata ad Ivrea, di origine viveronese, dopo gli studi superiori a Biella e la laurea in lingue e letteratura straniera all’Università Bocconi di Milano, si trasferisce ad Ivrea dove insegna inglese per 35 anni presso gli Istituti superiori Cena e Itis. Appassionata di fotografia, fin dagli anni ’70 ha frequentato i circoli fotografici del GSRO Olivetti e numerosi stages e workshop di fotografia. Ha partecipato a vari concorsi fotografici e mostre collettive. Si è formata fotografando i viaggi estivi in Gran Bretagna, la vita, la gente, le città, per poi poter insegnare una lingua viva. Non sono mancati i reportages dei viaggi in Messico, Russia e New York degli anni ’80. E’ stata membro della giuria del concorso fotografico indetto da Intercultura per vari anni. Ora si dedica a cogliere l’attimo nella natura, i colori, la fragranza, leggerezza, vitalità e caducità dei fiori, delle foglie e degli alberi. Nell’invasione di immagini che ci colpiscono ha scelto le piccole cose che ancora rimangono di bello sulla nostra Terra. Un viaggio nell’essenza dei fiori per arrivare alla vita vera, percorsa da stagioni e non da lotte contro il tempo. In natura tutto convive in un’infinita varietà di colori, sfumature, differenze. Imparare e conservare questo patrimonio è un nostro compito. Nell’ultimo anno ha seguito alcune lezioni dell’arte giapponese sui fiori: Ikebana. Si dedica con alterni successi al suo giardino ricco di profumi e colori a Viverone. Dopo aver usato tutta la generazione delle Nikon fino alla F3 con obbiettivi macro, tele e grandangolo, hanno vinto i vantaggi delle comodità ed economia. Ora la piccola Panasonic con ottica Zeiss è sempre con lei, un diario quotidiano per memorizzare amici, incontri, panchine (uno dei suoi temi preferiti) e gli amati gatti. Tantissime le persone che hanno avuto in dono i suoi scatti per condividere la gioia di un momento o di un’immagine irripetibile. La foto non è tutto, mancano i profumi, i sapori, ma è un piccolo contributo alla memoria. Marina Gerace: Da sempre innamorata della matematica si è laureata a Genova con 110 e lode. Dopo 3 anni nel campo dell'informatica, ha scelto di dedicarsi all'insegnamento per trasmettere la sua passione agli studenti e ad oggi è titolare della cattedra di matematica al Liceo Carlo Botta di Ivrea. Dopo molti corsi di aggiornamento e di didattica ha anche scritto libri di testo (Corso di Matematica per il Liceo Scientifico e Corso di Matematica per i Licei Classico, Linguistico e delle Scienze Umane, Paravia) per il triennio del liceo. A proposito di “origami”, Marina ci racconta….. “……….Origami - imparare giocando Il primo incontro con gli Origami, durante un corso di aggiornamento, è stato amore a prima vista. L’arte di piegare la carta permette di esplorare, giocando, forme e strutture, ed è la migliore introduzione alla geometria dello spazio. Le istruzioni per realizzare anche il più semplice degli origami sono un esempio perfetto di algoritmo. L’origami stimola intuizione e creatività., proprio come la matematica: richiede attenzione e precisione, molto allenamento, ma il risultato è sempre di una bellezza sorprendente. In questa mostra la bellezza effimera della natura si cristallizza in semplici fiori realizzati con la sola piegatura della carta. Sono esposti anche: le gru (scelte dai giapponesi come simbolo di pace), i solidi platonici (i 5 poliedri regolari resi famosi da Platone nel Timeo), kusudama ( la sfera composta da moduli piramidali) alcuni flessagoni tra cui firework (origami modulari che possono essere manipolati assumendo diverse forme).” Uno sguardo sguardo alla mostra: La macchina fotografica, per Paola Massa è come un diario, una fedele compagna con cui annotare, giorno per giorno, il lento e straordinario scorrere del tempo sulle persone e sulla natura. Paola Massa è stata sempre una “passionate photographer”, ma anche una “passionate gardener” e i fiori hanno segnato la sua vita fin da bambina, proprio come cita uno degli autori in mostra, Derek Jarman. La fotografia ha avuto e ha tuttora il compito di regalare un attimo di eternità alla natura caduca e così le centinaia di fotografie dedicate ai fiori rappresentano il continuo fascino che l’essere umano prova di fronte ad una creazione spontanea, al nostro occhio ogni volta così magica e ricca di emozioni cromatiche. Boccioli, corolle, sepali, petali, gambi, erbe, cortecce e pistilli si trasformano, nelle immagini di Paola Massa, in corpose, ma delicate sensazioni, eleganti icone di una vitalità che si rinnova fresca e pulsante. L’artista posa il suo sguardo elegante e raffinato sui colori della terra, lascia interamente spazio alla naturalezza delle piante, nelle sue fotografie non c’è mai nulla di costruito, ma viene privilegiata la spontaneità: i fiori immortalati sembrano trasudare vita, freschezza e garbo. I fiori di Paola Massa cantano tra foglie e vegetazione e sembrano rendere visibili i versi di William Blake in “The Wild Flower’s Song” : “As I wandered the forest, The green leaves among, I heard a Wild Flower Singing a song. "I slept in the earth In the silent night, I murmured my fears And I felt delight. "In the morning I went As rosy as morn, To seek for new joy; But oh! met with scorn." Come non trovare, poi, stimolante l’accostamento tra i pensieri di Allen Ginsberg e le forme primordiali e corpose dei girasoli immortalati nelle immagini? “[...]A perfect beauty of a sunflower! a perfect excellent lovely sunflower existence! a sweet natural eye to the new hip moon, woke up alive and excited grasping in the sunset shadow sunrise golden monthly breeze! [...]” Paola Massa alterna fotografie di fiori in primo o primissimo piano in cui sono i dettagli a parlare, ad altre di insieme dove è la coralità che esprime se stessa. Anche in questo caso, lei è riuscita a cogliere la sensazione che ci comunica William Wordsworth in “Daffodils”: “[...]Continuous as the stars that shine And twinkle on the milky way, They stretched in never-ending line Along the margin of a bay: Ten thousand saw I at a glance, Tossing their heads in sprightly dance.[...]” Gruppi di ortensie, file infinite di narcisi, distese di girasoli, primule che punteggiano il terreno, ranuncoli che si abbracciano, rose che si rinfrescano, sono tutte presenze che popolano le visioni di Paola Massa, la cui suggestione sprigiona con naturalezza dalle superfici delle sue fotografie. Immagini di poesie, poesie per immagini. Se da una parte le parole creano fascino che l’effigie giunge a concretizzare, dall’altra la tangibilità iconografica si dilata nel tempo e nello spazio quando è associata ad una suggestione più intellettuale, quale è quella del linguaggio poetico. Marina Gerace, docente di matematica presso il Liceo Internazionale Carlo Botta di Ivrea, autrice di un interessante testo didattico per i licei, dopo un convegno da lei seguito sul rapporto tra matematica e arte orientale degli origami, si dedica alla costruzione di questi ultimi con intento creativo, ma anche come esperienza didattica per insegnare a discenti e non, quanto affascinante possa essere una scienza esatta se affrontata con occhi diversi, meno rigidi e più creativi. L’arte di piegare la carta risale ad antiche tradizioni giapponesi, cinesi e anche arabe e alla base di questa disciplina ci sono i principi della geometria che si uniscono all’idea dell’eterno ciclo vitale, di rigenerazione continua tra vita e morte: la forma della carta, fragile e complessa allo stesso tempo, prende vita continuamente nella costruzione dell’origami ed essa potrebbe ritornare all’originario per rinascere nuovamente. Il rapporto tra la tecnica degli origami e il mondo dei fiori è stretto: la tradizione “kusudana” privilegia, nei momenti di celebrazione, l’assemblaggio di vari fiori di carta e durante la festa buddista cinese dello “Hanami”, si realizzano lanterne e decorazioni di carta e fiori. Tra questi ultimi, in particolare spicca la forma del fiore di loto, pianta particolarmente venerata in questo tipo di religione. Passeggiare dunque nel giardino “mistico – letterario” creato da Paola Massa e Marina Gerace ci ricorda prepotentemente di quanto l’essere umano abbia bisogno di bellezza: semplice, naturale, intellettuale, mistica, creativa, letteraria, matematica o cromatica, sensazioni che oramai dimentichiamo sempre più spesso. Marco Zerbola