Pasqua 2014: per i dolci si ritorna al “fai da te”

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Pasqua 2014: per i dolci si ritorna al “fai da te”
Pasqua 2014: per i dolci si ritorna al “fai da te”
di ROBERTA LONGO
Uova di cioccolato, colombe e dolci tipici pasquali mantengono i prezzi dello scorso anno anche
a causa di una sempre minore circolazione di denaro che induce i consumatori ad essere
ancora più sobri del passato.
Questo il risultato finale assunto dall'Adoc Puglia, l’Associazione dei consumatori pugliesi, a
conclusione di una rilevazione effettuata nei principali canali commerciali.
“Sulle tavole dei pugliesi – sostiene Valeria Andriano, la responsabile che ha coordinato le
rilevazioni per l’Adoc – si registrerà una presenza massiccia di prodotti regionali e a “km zero”,
in nome del risparmio e della tradizione gastronimica locale che vede esaltare, nel giorno di
Pasqua, le pietanze legate alla cucina regionale, siano esse dolci o salate.” A primeggiare, comunque, sarà il “fai da te”, soprattutto per il dolce e la pasta fatta in casa, con
vendite in crescita per uova, zucchero, farina, burro e lievito. Si conferma così la tendenza ad
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acquistare l’uovo di cioccolata soprattutto per i bambini, mentre sta riprendendo la soluzione di
preparare i dolci tipici della Pasqua in casa.
In ragione di questa autonomia, le uova di cioccolato, così cole le colombe segneranno il passo
con un calo del 7%. Ma anche il tradizionale agnello, che era un alimento immancabile, o quasi,
sulla tavola in occasione della Pasqua, quest’anno registra una esclusione dal menù per una
famiglia su due. Quindi, nonostante il costo medio si aggira tra i 9,00 e i 12,00 € al kg. nella
grande distribuzione, l’agnello subirà una riduzione delle vendite pari al 5%.
I prodotti artigianali mantengono il loro primato in termini di costi: si va dai 10 ai 30 euro per un
uovo di grandezza media realizzato nel laboratorio di una pasticceria, contro i 4-6 euro per un
uovo in vendita nei supermercati. Un uovo “firmato” costa anche il 30% in più rispetto ad un
uovo di una marca non pubblicizzata.
Va precisato che gli elementi che incidono sul prezzo finale dell’uovo sono, in ogni caso, il tipo
di sorpresa e l’imballo vistoso.
Per scegliere bene l’uovo di Pasqua, l'Associazione dei consumatori pugliesi dell’Adoc consiglia
di leggere con attenzione l’etichetta nella quale sono elencati i diversi ingredienti in ordine
decrescente, per peso o percentuale. Un uovo al cioccolato è di buona qualità se contiene
maggiori quantità di cacao in polvere e burro di cacao rispetto allo zucchero.
Per il prodotto da forno, ovvero per la tradizionale colomba di produzione industriale si può
spendere anche 3,00 euro; mentre per la versione farcita, da 750gr, costa poco più di 4,00
euro. Invece, se si desidera la colomba di fattura artigianale, il prezzo tende a raddoppiare:
minimo 8,00 euro; conseguenza della migliore qualità delle materie prime e della confezione
fatta a mano.
Per la spesa pasquale, la maggior parte delle famiglie pugliesi (52%) si rivolgerà alla grande
distribuzione commerciale, seguita da negozi tradizionali (30%), mercati locali (18%).
Per risparmiare si può approfittare delle offerte delle grandi catene di distribuzione che si
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combattono a suon di offerte speciali o anche dei mercati rionali, controllando sempre e con
molta attenzione la data di scadenza dei prodotti. Difatti, ogni anno, al termine delle festività
pasquali, si registra una preoccupante percentuale di sprechi.
Chi invece per le vacanze pasquali non resterà a casa, preferirà soggiornare presso agriturismi
e bed&breakfast, alla ricerca di sapori genuini a prezzi più contenuti.
*Dip.to Stampa Adoc Puglia
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