In festa con padre Francesco

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In festa con padre Francesco
Valchiavenna
L’ordinazione a Chiavenna del giovane sacerdote vincenziano
In festa con padre Francesco
D
ue momenti di festa e di gioia
per la comunità di Chiavenna gli
scorsi sabato e domenica.
Tutta la città infatti si è riunita per
far festa a padre Francesco Gusmeroli. Il
giovane chiavennasco, molto conosciuto
in città dove è cresciuto ed ha percorso il
suo cammino umano e di fede, sabato ha
riconfermato il suo “Eccomi” definitivo a
Dio, nella Congregazione della Missione
di San Vincenzo de’ Paoli, ricevendo il
sacramento dell’Ordine.
Nei giorni precedenti all’ordinazione
erano presenti a Chiavenna preti, suore,
seminaristi e giovani vincenziani che
hanno animato le Ss. Messe e gli incontri
con i bambini, i giovani, gli anziani e gli
ammalati della comunità.
Molto affollata la Chiesa di S. Fedele per
partecipare all’ordinazione presbiterale,
dove, assieme ai concittadini, erano
presenti moltissime persone
che lo hanno conosciuto e
apprezzato durante gli anni
del suo volontariato a Rimini
e del seminario a Piacenza.
Cerimonia insolita e molto
rara quella della ordinazione
presbiterale a Chiavenna, che ha
suscitato grande partecipazione
e commozione in tutti i presenti:
accanto a Francesco c’erano
una trentina di preti, molti
seminaristi e numerosi parenti,
amici, conoscenti venuti non
solo da vicino ma anche da
lontano.
Dopo che il superiore dei
vincenziani, padre Nicola, ha
presentato il cammino spirituale
di Francesco, monsignor Luca
Brandolini, vescovo emerito
della congregazione, nell’omelia
ha commentato il brano
del vangelo di Luca della chiamata
dei discepoli, esortando il giovane
ordinando con queste parole: “Non
temere, Francesco, vai e porta la bella
notizia del Vangelo del Signore che
sceglie chi si fida di Lui e chi a Lui si
affida”. Un lungo applauso ha fatto eco
alla risposta pronunciata da Francesco
di consacrare se stesso a Dio per sempre:
“Sì, con l’aiuto di Dio lo voglio”.
La comunità di Chiavenna, che si era
riunita sabato a S. Fedele, la domenica
mattina si è ritrovata nella collegiata
di S. Lorenzo per la celebrazione della
Prima Messa di padre Francesco. Il
canto del “Tu es sacerdos in aeternum”,
che aveva concluso la celebrazione del
sabato, ha dato inizio anche alla solenne
celebrazione della domenica. Padre
Nicola, commentando il Vangelo di
Matteo delle nozze del figlio del re, ha
invitato Francesco a rispondere sempre
Cultura
con fedeltà e con costanza alla chiamata
del Signore, con una donazione totale
quale è quella del presbitero, per aiutare
altre persone a scoprire la gioia di stare
con il Signore, stando vicino soprattutto
ai poveri sull’esempio di san Vincenzo
de’ Paoli.
Don Ambrogio Balatti, arciprete di
Chiavenna, all’inizio del rito, ha espresso
il ringraziamento a nome di tutta la
comunità: “Grazie, padre Francesco, la
tua ordinazione sacerdotale è un dono
del Signore per noi e per tutta la Chiesa”.
Anche il Sindaco a nome della
cittadinanza ha portato il saluto e
l’augurio al novello missionario,
congratulandosi con lui per
l’importante ed esemplare scelta di vita.
La cerimonia si è conclusa con un
ampio e commosso ringraziamento da
parte di Padre Francesco: “Ringrazio
prima di tutto Dio, poi
la mia famiglia, il padre
spirituale, la comunità
dei missionari e delle
Figlie della carità, le tante
persone che mi sono state
accanto e che mi hanno
aiutato nella crescita
spirituale”.
Alla fine i numerosissimi
fedeli presenti in Collegiata
con un lungo applauso
hanno salutato il novello
sacerdote ed espresso il
loro compiacimento.
Grazie Francesco per il
tuo sorriso, per la tua
serenità, e per la gioia che
hai saputo trasmettere a
tutta la comunità cristiana
chiavennasca in questo
momento di fatica e di
sofferenza.
sabato, 15 ottobre 2011 31
Mostre
I “Gadina de Torriani” in
mostra a palazzo Pestalozzi
fino al 23 ottobre
S
i è aperta sabato 8 ottobre la
mostra sui Gadina de Torriani, che
raccoglie la storia di una famiglia
bregagliotta, traferitasi nel ’600 anche
a Chiavenna e imparentatasi con i
Pestalozzi. Curata da Gian Andrea
Nogler e Leonardo Mörikofer di Zurigo,
da Guido Scaramellini e Gian Andrea
Walther di Promontogno, rimarrà
aperta nel salone di palazzo Pestalozzi
al “Cantón” fino al 23 ottobre tutti
i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15
alle 19 con ingresso libero. È una
iniziativa del Centro di studi storici
valchiavennaschi e dell’Archivio storico
della Bregaglia, in collaborazione con
il Comune di Chiavenna e la Società
culturale di Bregaglia-Pro Grigioni
Italiano. La mostra è accompagnata
da un fascicolo che contiene uno
studio di uno dei curatori della mostra,
Gian Andrea Nogler, già apparso
sull’annuario “Clavenna” n. 49 del
2010, relativo a un componente
della famiglia originaria di ColturaStampa, Giovanni Paolo Gadina de
Torriani, vissuto tra il 1645 e il 1703,
prima politico, poi soldato quale
allievo ufficiale del re Luigi XIV nella
compagnia franco-grigione del capitano
Giovan Battista Stoppa, nipote del
colonnello Pietro Stoppa o Stoppani
di Chiavenna. Dopo aver ucciso per
legittima difesa un tenente, abbracciò
la carriera religiosa, convertendosi
al cattolicesimo e divenendo prete e
svolgendo il suo ministero a Dasìle
di Piuro, a Starleggia (l’attuale San
Sisto sopra Campodolcino), a Prata
Camportaccio e quindi come canonico
della collegiata di San Lorenzo a
Chiavenna, dove fu sepolto nel 1703
con tutti gli onori ecclesiastici.
Questo con molto altro è illustrato
dai pannelli in mostra e da originali
di rari documenti nel salone d’onore
al primo piano del palazzo già della
famiglia a cui apparteneva la madre del
sacerdote, che tuttavia visse con la sua
famiglia nel palazzo voluto nel 1617
da suo padre Paolo fu Carlo Pestalozzi
in via Dolzino, poco a monte di piazza
Bertacchi.
Il volume realizzato dall’archeologo Rageth contiene
le immagini e le mappe dei principali ritrovamenti
Un libro per scoprire Bregaglia
A
lla presenza di un folto pubblico è stato presentato sabato, 1 ottobre al palazzo Castelmur di Coltura il nuovo libro
di Jürg Rageth dedicato alla storia antica della
Bregaglia. Il sindaco Anna Giacometti ha portato i saluti del Comune di Bregaglia e ha affermato: “Conoscere la propria storia e le proprie
radici rafforza l’identità di una popolazione; è
dunque particolarmente importante contribuire a far conoscere le caratteristiche della nostra gente”. L’autore, l’archeologo Jürg Rageth,
ha riassunto il contenuto del libro sui reperti
bregagliotti soffermandosi sui ritrovamenti più
importanti relativi ai singoli periodi che vanno
dal mesolitico al periodo romano. La geologa
Katharina von Salis ha evidenziato in modo
molto vivace il potenziale di ricerca archeologica sul nostro territorio, mentre Gianni Lisignoli
ha salutato la collaborazione tra le associazioni
culturali e le autorità della Bregaglia svizzera
e della Bregaglia italiana. L’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro
aveva ritenuto di proporre agli Amici
del Centro Giacometti di pubblicare il
testo in forma bilingue, in italiano e in
tedesco, in modo che potesse essere letto e apprezzato anche da chi non sa il
tedesco. La proposta è stata accettata.
“Il libro andato in stampa si presenta in
una veste tipografica accattivante, per il
nitore dei disegni e delle fotografie, come pure per la leggibilità dei caratteri,
così che potrà essere adatto particolarmente per le scuole e per il pubblico dei
non specialisti”, ha affermato Gianni Lisignoli nel Palazzo Castelmur. Con questa collaborazione, Marco Giacometti,
Presidente degli Amici del Centro Giacometti ha voluto stringere un’alleanza
culturale con la Bregaglia italiana.
L’auspicio espresso da tutti è che questa
pubblicazione possa essere anticipatrice di ulteriori lavori di ricerche archeologiche e indagini sulle documentazioni della storia bregagliotta dal medioevo ai tempi moderni, che sono di
interesse comune e non conoscono
confini politici.
Il libro di 156 pagine, bilingue, tradotto
egregiamente in italiano dal prof. Gian
Primo Falappi di Sondrio, contiene 54
immagini (foto e disegni dei reperti),
oltre ad una cartina geografica con i siti dei ritrovamenti e una tabella cronologica. La pubblicazione si rivolge alle
persone interessate alla storia della Bregaglia ed agli escursionisti che intendono meglio interpretare i luoghi storici e
potrà essere particolarmente adatta per
le scuole della Valle.