In tre giorni muoiono padre e figlio
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In tre giorni muoiono padre e figlio
rTf6TfBUWFeavYahjeUhm+Ja3/fzuVWdD6Iz3hlaDPg= SEBINO E FRANCIACORTA GIORNALE DI BRESCIA MARTEDÌ 5 FEBBRAIO 2013 «Campagna amica» confermai mercati diRovatoe Erbusco FRANCIACORTA Il mercato agricolo di «Campagna amica» si rinnova, per questo 2013, a Rovato ed Erbusco. L’appuntamento rovatese, che si appresta a festeggiare il secondo anno di attività, dal prossimo mercoledì cambia location. Da piazza Cavour i produttori si sposteranno in piazza Palestro. Immutato l’orario: dalle 8 al- le 12.30. Confermato l’impianto dell’iniziativa, coi produttori pronti a incontrare direttamente i cittadini con degustazioni e vendite di prodotti freschi e di stagione: formaggi, carne, frutta, verdure, miele, salumi, olio d’oliva, marmellate e tanto altro. A Erbusco, invece, dopo i primi due mesi sperimentali, «Campagna Ami- In tre giorni muoiono padre e figlio Palazzolo: mentre la famiglia Lancini piange la scomparsa del 69enne Alessandro, il figlio Giuseppe viene stroncato da un malore. Funerali a distanza di 48 ore OSPITALETTO Don Murgioni raccontato da Anselmo Palini OSPITALETTO «Dalla mia cella posso vedere il mare». Si intitola così la biografia di Don Pierluigi Murgioni a cura di Anselmo Palini, che sarà presentata dall’autore oggi, martedì, alle 20.30 nella biblioteca comunale di Ospitaletto. Don Murgioni è un’esempio di testimonianza evangelica in condizioni difficili. Missionario in Uruguay, sotto una dittatura militare, è stato arrestato nel 1972 e trattenuto e torturato per 5 anni nel carcere di Punta Carretas. La vicenda del don bresciano pone degli interrogativi: come annunciare il Vangelo in realtà di profonde e radicali disuguaglianze sociali? Il tema potrà essere sviluppato grazie all’intervento degli allora compagni di missione don Renato Soregaroli e don Saverio Mori e di Juan Baladàn Gadea, prigioniero politico per oltre tredici anni. Alla presentazione sarà poi presente Pino Murgioni, fratello del don. L’incontro fa parte di «Orizzonti di solidarietà», promosso dalla Parrocchia di Ospitaletto e dall’Amministrazione comunale. L’altro appuntamento sarà un concerto tributo a Michael Jackson che si terrà sabato 16 febbraio alle 20.30 al teatro Agorà a sostegno della missione in Brasile di don Soregaroli e del Progetto Ospitaletto Solidale. PALAZZOLO Il destino si è preso prima il padre e poi il figlio. Nel giro di un lampo, meno di tre giorni... praticamente in poche ore. Una terribile coincidenza, un brutto scherzo giocato dal destino che lascia una scia di incredulità e dolore incolmabile in quella casa di via Nikolajewka 6, nel rione di Mura. In quella villetta dove Alessandro e Giuseppe Lancini vivevano, insieme alle rispettive famiglie, da molti anni, da una vita. Padre e figlio prima uniti su questa Terra e ora uniti nella morte. Una coincidenza che lascia assolutamente senza fiato, anzi senza parole, ma con fiumi di lacrime per un dramma che difficilmente trova un perché, una spiegazione, se non - almeno per chi ha una Fede ferrea - in un Disegno divino o nel più grande Mistero. Alessandro, classe 1943, sposato con Natalina (che ora accompagna al cimitero marito e figlio primogenito), soffriva da settembre di un brutto male. Una malattia che lo ha via via consumato e contro cui ha comunque combattuto con tenacia, prima della scomparsa, giovedì mattina, nella sua casa. Il dolore per la morte di Alessandro (purtroppo non inaspettata, ma non per questo meno lacerante) si è abbattuto sulla famiglia Lancini, sui tre figli Giuseppe, Michela e Sara. Ma nessuno avrebbe mai potuto pensare che di lì a poche ore anche il quarantacinquenne Giuseppe (con la bara di papà ancora in casa) sarebbe salito in Cielo. Un malore lo ha infatti colto in casa nella notte fra sabato e domenica e nonostante i tentativi di rianimarlo al Pronto soccorso dell’ospedale di Chiari per lui non c’è stato scampo. Se n’è andato, sotto gli occhi impietriti della moglie Emanuela e del figlio Fabio, a poche ore dalla veglia di preghiera per il padre 69enne organizzata per lo stesso giorno, domenica alle 17. E ieri alle 9.30 nella chiesa di Santa Maria Assunta sono stati celebrati i funerali di Alessandro, mentre quelli di Giuseppe sono programmati per domani, mercoledì, sempre alle 9.30 e sempre nella parrocchiale. La veglia funebre, nella casa di via Nikolajewka (una traversa di via Prato), si tiene invece oggi alle 20. Padre e figlio, stesso destino, stesso ultimo viaggio terreno, stessa tomba (riposeranno uno accanto all’altro)... una coincidenza che amplifica il dolore ma che rende ancor più forte l’abbraccio e la vicinanza della sbigottita comunità palazzolese (e di Mura in particolare) ai Lancini. Da Lovere uno studio sui ghiacci dell’Adamello per capire le variazioni climatiche Lo studente loverese Fausto Tonsi Svi, spiedo di solidarietà a San Sebastiano per i progetti in Africa e America Latina PALAZZOLO Il Gruppo palazzolese dello Svi (Servizio Volontario Internazionale) ha organizzato per domenica 10 febbraio alle 12.30, all’oratorio San Sebastiano (in via Palosco) uno spiedo di solidarietà. L’iniziative benefica, giunta quest’anno alla quarta edizione, è finalizzata alla raccolta di fondi per i progetti dello Svi in Africa e in America Latina. Prenotazioni e informazioni al 3488712546 o 3334799851. (In foto la chiesa di S. Sebastiano dietro cui si apre l’oratorio) ERBUSCO E PALAZZOLO Appuntamenticon «Fare memoria: perché?» ERBUSCO Prosegue oggi a Erbusco e giovedì 7 a Palazzolo, alle 20.45, il ciclo di incontri «Fare memoria: perché?». Stasera al teatro comunale di Erbusco (via Verdi 55) interverrà Massimo Giuliani - docente di pensiero ebraico e ermeneutica filosofica all’università di Trento - con una lectio sul tema «Perché sperare dopo Auschwitz? Testimonianze dall’abisso». Giovedì 7, invece, all’auditorium San Fedele di Palazzolo, Paolo De Benedetti, teologo e biblista, tra i massimi esperti contemporanei dell’ebraismo, parlerà de «Il futuro di Dio». «La resistenza fattiva al male come unica risposta al tremendum - osserva Francesca Nodari, direttore scientifico della rassegna - e la propugnazione di una teologia del debito di Dio sembrano costituire i due nodi concettuali attraverso cui si snoderanno le riflessioni dei relatori. Sarnico: si è concluso il workshop d’architettura. Idee per riqualificare le aree a lago strategiche Studenti al lavoro al Centro culturale Sebinia di Sarnico ca» conferma la propria presenza per tutto l’anno in corso, ogni martedì. L’accordo con l’Amministrazione comunaleprevede il rinnovo della sperimentazionefino al 31dicembre, sempre nell’area di piazza Divisione Acqui. A fine anno si valuterà se rendere definitiva l’iniziativa, con un apposito regolamento comunale. d. p. PALAZZOLO Sebino, un progetto di recupero per le cave di Ceppo di Grè LAGO D’ISEO Riqualificare il territorio sebino dando spazio al talento e alla creatività dei giovani: è questa l'idea alla base della collaborazione tra il Politecnico di Milano e il Comune di Sarnico, concretizzatasi con il workshop ormai giunto alla quinta edizione. Nel Centro culturale Sebinia nei giorni scorsi 40 studenti hanno lavorato per studiare soluzioni utili alla riqualificazione della area delle cave di Ceppo di Grè, nel comune orobico di Castro. I ragazzi sono stati guidati in questa esperienza da un gruppo di professori, coordinato dal docente del corso di laurea in architettu- 23 ra ambientale, l’architetto Paolo Belloni. «Il nostro intento è di lanciare un messaggio, in particolare, a chi amministra questo splendido territorio - spiega il prof. Belloni -: sulle sponde del Sebino esistono molteplici strutture ormai fatiscenti, in alcuni casi veri e propri relitti, che fino a qualche decennio fa costituivano, invece, il cuore pulsante dell’attività produttiva del lago. Perché quindi non valorizzarli (anziché pensare di demolirli) attraverso una riqualificazione che non snaturi l'identità e la natura iniziale degli edifici ma che, al contrario, valorizzi l'importanza e la centralità di questi interventi all'interno del territorio?». «Le Cave di Grè - continua Belloni - sono state al centro dell'edizione di quest'anno ma possiamo citare anche i casi della Rio di Paratico, della ex Caproni di Iseo, dell'area Stoppani a Sarnico e della Lucchini a Lovere. All'interno del workshop cerchiamo quindi di invitare i nostri studenti a ripensare un nuovo ruolo per queste attività che caratterizzano in maniera univoca il Sebino. E, al contempo, speriamo che le Amministrazioni guardino con interesse ai progetti di grande valenza che nascono proprio durante questo corso». LAGO D’ISEO Registrare le variazioni di un ghiacciaio per meglio comprendere quelle climatiche. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo della tesi di laurea di Fausto Tonsi, giovane di Lovere in procinto di diventare dottore in Ingegneria per l’ambiente e il territorio all’Università degli studi di Brescia il prossimo 18 febbraio. «Ho utilizzato un modello matematico per descrivere lo scioglimento del ghiacciaio Adamello, simulando le portate del fiume Sarca di Val Genova, proprio perché dall’Adamello provengono le acque per alimentare il Sarca» racconta Fausto. Il giovane è sempre stato un grande appassionato di montagna e di sport, tanto che appare doveroso ricordare la sua vittoria al campionato italiano per categorie di triathlon nel 2010 e «una tesi che si occupasse di ambiente e, nello specifico, di montagna, mi ha da subito affascinato». Attraverso lo studio di dati riferiti ad un arco di tempo di una quindicina d’anni, Fausto è riuscito nell’intento di calibrare il coefficiente matematico, tenendo conto delle variazioni di temperatura, pressione e dell’irraggiamento solare e simulando il possibile scioglimento del ghiacciaio. «Tramite un sistema di questo tipo - continua il giovane - si potrebbero fare interessanti previsioni future. La mia tesi è un lavoro triennale, e quindi non ho ritenuto opportuno raggiungere un tale obiettivo, ma ho potuto verificare con mano che il modello PDSLIM (Physically Based Distributed Snowmelt Land and Ice), sistema idrologico a base fisica in grado di stimare gli scambi di energia e massa fra suolo, vegetazione e atmosfera, comprendendo pure la componente nivo-glaciale, fornisce ottimi risultati». Angela Ducoli «Per noi studenti questa è stata un'importante occasione per sperimentare in modo concreto quali saranno le difficoltà che caratterizzeranno il nostro lavoro, una volta che saremo diventati dei professionisti» ha spiegato Irene, futuro architetto. «È stata un'esperienza impegnativa con dei ritmi molto serrati, abbiamo passato l'ultima notte in bianco pur di riuscire a completare i nostri progetti, nonostante ciò siamo molto soddisfatti, si è trattato di un laboratorio molto stimolante» hanno aggiunto Giulia e Francesco. «Per la nostra Amministrazione - ha sottolineato l'assessore Aurelia Belotti di Sarnico - continuare ad ospitare questo workshop è un vero motivo di privilegio. Siamo felici di poter accogliere gli architetti del futuro». l. mol.