storia della comunicazione
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Cash Cow » Storia della comunicazione: dall’oralità ai media elettronici... http://www.cash-cow.it/appunti-universita/storia-della-comunicazione/... 1 di 3 - Cash Cow - http://www.cash-cow.it - Storia della comunicazione: dall’oralità ai media elettronici Posted By Alberto On 7 marzo 2007 @ 20:46 In Uncategorized | Comments Disabled I 2 studiosi di riferimento per lo studio della storia della comunicazione sono i 2 canadesi Harold Innis (“Le tendenze della comunicazione” e “Impero e comunicazioni”) e Marshall Macluhan (“Galassia Gutemberg” e “Gli strumenti del comunicare”). Le grandi epoche della comunicazione Oralità Scrittura Alfabetica Stampa Mezzi elettrici e elettronici (Telegrafo, telefono, cinema, radio, TV, computer) Una caratteristica fondamentale dei mezzi di comunicazione è che diversi mezzi possono convivere, un mezzo non sostituisce l’altro, i mezzi si moltiplicano e si riciclano. Ai giorni nostri nonostante lo sviluppo dei moderni mezzi di comunicazione, l’oralità continua a essere utilizzata per tramandare nel tempo le conoscenze. Oralità Innis dava molta importanza alle caratteristiche della comunicazione orale in quanto alla base di tutti i metodi di comunicazione. Fondamentali nella comunicazione orale sono la memoria e l’esistenza di una comunità. Esiste un legame molto forte tra comunità e comunicazione. Secondo Macluhan La trasmissione orale è tribalismo. La comunità viene quindi definita come una tribù cioè un insieme di persone che non hanno ancora coscienza dell’individualità. Stampa La scrittura, al contrario dell’oralità non richiede contatto fisico, il faccia a faccia l’appartenenza comune a una tribù. Nella concezione di Macluhan, il passaggio da oralità a scrittura determina il passaggio da orecchio a occhio facendo della razionalità lo strumento intellettivo fondamentale per la comunicazione. Ma l’avvento della stampa determinerebbe anche la Rottura del tribalismo cioè il progressivo isolamento degli individui, coscienti della loro individualità. Il libro stampato mi proietta all’interno di una comunità, quella dei lettori che condividono le mie stesse opinioni, ma al tempo stesso recide i miei rapporti fisici con le altre persone Le più antiche forme di scrittura, ad esempio i geroglifici egiziani erano scritture pre-alfabetiche, formate da ideogrammi dove non vi era separazione tra suono e segno. In una prima evoluzione della scrittura, si ha avuto una separazione in vocali+consonanti (da, de, di, ba, be, bu ecc). In una ulteriore evoluzione si è ottenuta la separazione tra vocali e consonanti con la nascita dell’alfabeto consonantico dove la riduzione dei segni è massima. L’ultima evoluzione della scrittura è rappresentata dalla stampa, si passa dai manoscritti ai libri stampati. La nascita del libro Nel 1455 a Magonza – Germania, Gutemberg stampa il primo libro con la tecnica dei caratteri mobili; La Bibbia. La nascita provoca 3 grandi modificazioni : nella Produzione nella Distribuzione nel Consumo Produzione: Si passa da manoscritti su pergamena a libri stampati su carta, molto più economici. Nell’industria tipografica del ‘400 si riconoscono i tratti caratteristici del futuro capitalismo e della produzione di massa. Con la tipografia nasce il primo prodotto standardizzato e riproducibile illimitatamente e la tipografia è il prototipo dell’odierna azienda capitalista; l’imprenditore acquista i torchi per la stampa e la carta, gli operai salariati lavorano nella produzione. Con la produzione di massa si perde l’unicità dell’opera che secondo Walter Benjamin perde l’aurea. Distribuzione: Con i manoscritti la distribuzione di libri era limitata in quanto erano oggetti di lusso posseduti solo dai ceti più ricchi. Con l’avvento della produzione di massa il libro diventa una merce di massa, alla pari degli altri prodotti commercializzati all’epoca. Nasce, in opposizione alla diffusione di massa, il diritto di proprietà dell’opera da parte dell’ autore, il quale percepisce un compenso. 28/04/2010 11.45 Cash Cow » Storia della comunicazione: dall’oralità ai media elettronici... http://www.cash-cow.it/appunti-universita/storia-della-comunicazione/... 2 di 3 Consumo: La diffusione del libro porta alla nascita del pubblico inteso come un insieme di tanti individui sganciato dal rapporto “faccia a faccia” (vedi tribalismo). Il ruolo del mezzo di comunicazione nella trasformazione della percezione dello spazio e del tempo Innis, fortemente influenzato della Teoria della Relatività di Einstein, sosteneva che la concezione di spazio e tempo mutano in base alle esperienze della gente. Il primo segno di relatività è dato dai tempi della comunicazione; tutto ciò che è accelerazione dei tempi di comunicazione determinerebbe una contrazione della percezione di spazio. In “Impero e Comunicazioni”, Innis sostiene che tanto più il mondo viene “rimpicciolito”, perché unito dalla comunicazione, tanto più forti sono i poteri di chi può controllarla. Comunicazione e informazione; la teoria matematica Claude Shannon e Warren Weaver formularono La teoria matematica della Comunicazione. Lo schema alla base di questa teoria è il seguente: In questa teoria è del tutto indifferente il contenuto del messaggio inoltre non è prevista risposta, siamo quindi ancora nell’ambiente dell’informazione. Libri ed identità nazionale La diffusione del volgare nella stampa dei libri fa emergere nelle coscienze delle persone il senso di appartenenza a una comunità nazionale. L’identità nazionale viene esaltata dalla traduzione in lingua dei testi, ad esempio la bibbia, scritta solamente in latino, viene tradotta in tedesco dopo l’invenzione della stampa e la diffusione delle idee di Lutero. Stampa ed opinione pubblica Per definizione l’opinione pubblica è: “la formazione di correnti di opinione intorno a eventi pubblici”. Non è un partito o un’istituzione, è un fenomeno privato, formato da privati quindi non fa parte della stato. L’ opinione pubblica si articola tra la società civile. I media e la stampa in particolare mutano le forme della visibilità del pubblico. La piazza, luogo simbolo della vista pubblica è stata per secoli luogo fisico-materiale del pubblico. Con la stampa si passa da pubblico come condivisione di luogo, a pubblico senza luogo, non più fondato sull’oralità ma mediato da un mezzo di comunicazione. Nasce il pubblico dei lettori, con la stampa si determina per la prima volta l’intreccio tra mercato e politica; acquistando un giornale non sono solo un consumatore ma entro all’interno di un dibattito ed assumo posizioni politiche. Stampa e sistema politico Il partito politico di massa si rivelerà un grande strumento per la diffusione della stampa, “Il partito come scuola” si porrà come obbiettivo l’elevazione culturale dei suoi iscritti. Forme di attivismo dei partiti i massa sono la diffusione della stampa sindacale e del partito. Anche l’oralità, i comizi e le manifestazioni, giocano un ruolo importante nel partito ma una diffusione nazionale del movimento è strettamente legata alla diffusione dei giornali. Mezzi elettrici ed elettronici Rientrano nella definizione di Media Elettrici ed Elettronici: Telegrafo Telefono Cinema Radio Televisione Rete di Calcolatori I media elettrici ed elettronici determinano il ritorno all’ oralità. Come sostenuto da MacLuhan:”L’ uomo alfabetico subisce una menomazione della sua vita fantastica emotiva e sensazionale”. I media elettrici ed elettronici rilanciano la parte emotiva della comunicazione. 28/04/2010 11.45 Cash Cow » Storia della comunicazione: dall’oralità ai media elettronici... http://www.cash-cow.it/appunti-universita/storia-della-comunicazione/... 3 di 3 Sempre operata da MacLuhan è la distinzione tra Media Caldi e Media Freddi: Media Freddi: Telefono e televisione Media Caldi: Cinema e radio Media Freddi: Mezzi di comunicazione rivoluzionari, implicano, anzi impongono un elevato grado di partecipazione da parte del pubblico. Media Caldi: Media che lasciano poco spazio di partecipazione al pubblico quindi poco interattivi. Paragonando i media elettronici con la stampa emergono alcune interessanti differenze. La stampa richiede un pubblico alfabetizzato al contrario dei media elettronici dove non è richiesta l’alfabetizzazione per poter fruire dei contenuti. Proprio per l’elvato onere intellettuale la stampa ha un livello di saturazione inferiore rispetto ai media elettronici. La fruizione della stampa è individuale, nei media elettronici può essere individuale cosi come collettiva. La comunicazione mezzo stampa è controllata direttamente dall’utente che può leggere lentamente e ritornare sui passaggi meno chiari, i media elettronici al contrario sono ad utilizzo istantanteo. Article printed from Cash Cow: http://www.cash-cow.it URL to article: http://www.cash-cow.it/appunti-universita/storia-della-comunicazione Copyright © 2009 Cash Cow. All rights reserved. 28/04/2010 11.45