RC Data Motivo dell`emissione Redatto Verificato

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RC Data Motivo dell`emissione Redatto Verificato
Rapporto:
xxxxx- RC 04
AZIENDA SANITARIA DI NUORO N.3
Ristrutturazione e completamento dei PP.OO
Valutazione economica sulle tecnologie biomediche
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Rapporto di Controllo Tecnico
Commessa N.333-436-xxxxx
RISTRUTTURAZIONE E COMPLETAMENTO DEI PP.OO. S AN FRANCESCO E C. ZONCHELLO DI
NUORO, SAN CAMILLO DI SORGONO E DEI PRESIDI SANITARI DISTRETTUALI DI MACOMER E
SINISCOLA
VALUTAZIONE ECONOMICA SULLE TECNOLOGIE BIOMEDICHE
E COMMENTI SUL SERVIZIO DI MANUTENZIONE
RAPPORTO DI CONTROLLO TECNICO
RC
Data
04
20.02.2008
Motivo dell’emissione
Redatto
Verificato
Approvato
Ing, Bergamasco
Ing.
Bergamasco
Ing. Torrigiani
Rapporto:
xxxx RC 04
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INDICE
1
2
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4
5
PREMESSE................................................................................................................................. 3
1.1 OGGETTO DELLO STUDIO .................................................................................................... 3
1.2 Documenti forniti ................................................................................................................ 3
1.3 MODALITÀ OPERATIVA ........................................................................................................ 3
1.4 DOCUMENTO FINALE .......................................................................................................... 4
VALUTAZIONE ECONOMICA TECNOLOGIE BIOMEDICHE ........................................................... 4
2.1 SISTEMA CHIRURGICO ROBOTICO ....................................................................................... 4
2.2 GAMMACAMERA ............................................................................................................... 4
2.3 TAC 64 SLICE....................................................................................................................... 5
2.4 RMN 3T ............................................................................................................................... 5
2.5 ACCELERATORE LINEARE ..................................................................................................... 5
2.6 TAC SIMULATORE ................................................................................................................ 6
2.7 TAC 8 SLICE......................................................................................................................... 6
2.8 ANGIOGRAFO PORTATILE.................................................................................................... 7
2.9 PRECISAZIONI...................................................................................................................... 7
PROGETTO “MANUTENZIONE ATTREZZATURE SANITARIE” ............................................................ 8
3.1 INTERFACCIA TRA IL SERVIZIO E L’INTERA STRUTTURA OSPEDALIERA ....................................... 8
3.2 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL SERVIZIO............................................................................ 8
3.3 INVENTARIO TECNICO ......................................................................................................... 9
3.4 MANUTENZIONE PREVENTIVA ............................................................................................... 9
3.5 VERIFICHE DI SICUREZZA ELETTRICA DELLE APPARECCHIATURE.............................................. 9
3.6 MANUTENZIONE CORRETTIVA ............................................................................................ 10
3.7 MANUTENZIONE STRAORDINARIA ...................................................................................... 10
3.8 CONSULENZA TECNICA SULLE APPARECCHIATURE FORNITE................................................ 10
3.9 GARANZIE DI QUALITA’ DEL SERVIZIO ................................................................................. 10
3.10
SOSTITUZIONE PERIODICA DELLE ATTREZZATURE SANITARIE ............................................... 10
CONSIDERAZIONI ECONOMICHE SULLA MANUTENZIONE......................................................... 11
CONCLUSIONI........................................................................................................................ 12
5.1 VALUTAZIONE ECONOMICA TECNOLOGIE BIOMEDICHE .................................................... 12
5.2 PROGETTO “MANUTENZIONE ATTREZZATURE SANITARIE” ..................................................... 12
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1.1
PREMESSE
OGGETTO DELLO STUDIO
Per ognuna delle tecnologie biomediche di seguito specificate è stata svolta una valutazione degli
importi di acquisto medi di mercato, in riferimento alle singole classi tecnologiche evincibili da
quanto dettagliato nel documento “Ristrutturazione e completamento dei PP.OO. San Francesco
e C. Zonchello di Nuoro, San Camillo di Sorgono e dei presidi sanitari distrettuali di Macomer e
Siniscola - 5.Relazione sulle caratteristiche del servizio e della gestione - Rev 1 aggiornata al
10.08.2007” (nel seguito riferito come Relazione)
-
Sistema chirurgico robotico
Gamma camera
TAC (64 slice)
RMN 3 T
Acceleratore lineare
TAC simulatore
TAC (8 slice)
Viene, inoltre, effettuata una valutazione della componente del progetto relativa alla
“Manutenzione attrezzature sanitarie” (cfr. capitolo 3 della Relazione).
1.2
1.3
Documenti forniti
5.Relazione sulle caratteristiche del servizio e della gestione. Rev 1 aggiornata al 10.08.2007
presentata da Cofathec ed INSO
Offerta INSO del 06.12.2007 prot. 839/07/169
APPARECCHIATURE DI PRIMA FORNITURA COFATEC
MODALITÀ OPERATIVA
Per ognuna delle classi tecnologiche di cui è richiesta la valutazione si è proceduto con una prima
fase di analisi delle specifiche sezioni descrittive contenute nel documento di cui sopra. Questa
fase ha consentito l’individuazione della tipologia di apparecchiatura all’interno della classe di
riferimento, propedeutica alla valutazione sui costi. Per tale valutazione si è poi fatto riferimento ai
valori di mercato evincibili da analoghe acquisizioni effettuate in vari ospedali in Italia, ai listini dei
produttori, nonché ai dati riportati dalla letteratura specialistica di settore.
Le caratteristiche dell’attività proposta per la “Manutenzione attrezzature sanitarie” sono state
valutate con riferimento alla normativa vigente ed ai modelli di riferimento più autorevoli presenti
sul territorio nazionale (indicazioni dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, struttura ed attività dei
principali SIC, etc.)
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1.4
DOCUMENTO FINALE
Per ognuna delle classi tecnologiche oggetto dello studio si è fornita sia l’indicazione analitica del
valore medio di riferimento, sia un paragrafo descrittivo in cui si illustrano i criteri attraverso cui si è
giunti alla valutazione fornita e le principali note in riferimento all’apparecchiatura in questione (es.
eventuali problematiche di installazione e/o di interazione con altre tecnologie, considerazioni sui
costi e le criticità di esercizio, esigenze manutentive, etc.)
La componente relativa alla “Manutenzione attrezzature sanitarie” è stata sviluppata in un
capitolo che ricalca la struttura della Relazione evidenziando per ogni paragrafo in cui questa si
articola le principali considerazioni emerse.
2
2.1
VALUTAZIONE ECONOMICA TECNOLOGIE BIOMEDICHE
SISTEMA CHIRURGICO ROBOTICO
Si tratta più propriamente di un sistema per la chirurgia robot-assistita, il cui utilizzo si sta
diffondendo a numerose specialità chirurgiche quali cardiochirurgia, urologia, chirurgia generale.
È un sistema chirurgico molto innovativo che ha iniziato ad essere commercializzato in Italia a
partire dal 1999 e, ad oggi, le apparecchiature installate sul territorio nazionale sono circa una
ventina.
L’elevato costo di questa tecnologia e la diffusione limitata non consentono di avere un vero e
proprio “prezzo di mercato”, essendo questo dipendente da numerosi fattori, non ultimo il prestigio
del chirurgo e dell’istituzione presso la quale detto sistema dovrà essere installato. Nella versione a
quattro bracci si può stimare il possibile prezzo di mercato a circa € 1.700.000-1.800.000.
L’acquisizione di un siffatto sistema richiede un’attenta valutazione circa la reale efficacia nonché
le criticità di installazione ed utilizzo correlate (a tal proposito sarebbe utile avviare un processo di
Health Technology Assessment).
È necessario sottolineare infatti i non trascurabili costi di gestione, la necessità di una buona
esperienza nell’utilizzo da parte degli operatori e, non ultimo, di una casistica sufficiente a
giustificare i considerevoli costi di acquisizione.
2.2
GAMMACAMERA
La descrizione fornita dell’apparecchiatura risulta molto dettagliata per alcuni aspetti e totalmente
carente per altri. Infatti, pur trattandosi di un sistema completamente digitalizzato, non viene fornito
alcun dettaglio circa le dimensioni delle matrici numeriche bidimensionali dalle quali dipende la
risoluzione delle immagini finali. Parimenti non viene menzionata alcuna specifica in riferimento ai
necessari collimatori né per quanto riguarda il numero né per quanto riguarda la tipologia
(dimensioni, orientamento dei fori, risoluzione, efficienza). Inoltre, nulla viene specificato circa il
numero e la tipologia di software forniti e gli ambiti clinici di applicazione nonché sulle
caratteristiche del database pazienti.
Da sottolineare, inoltre, la necessità di disporre non solo di una stazione di acquisizione ma anche
di una stazione di elaborazione e di un adeguato sistema di archiviazione a lungo termine (DVD,
dischi magneto-ottici, etc.).
Le caratteristiche dettagliate sembrano tuttavia individuano una gamma camera di fascia media
che, con buona probabilità, può essere identificata con l’apparecchiatura GE mod. Millenium MG.
In termini indicativi i prezzi di mercato oscillano mediamente tra € 260.000 e € 600.000
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2.3
TAC 64 SLICE
Le TAC 64 slice appartengono alla fascia alta di questa classe di dispositivi. Le caratteristiche
dettagliate all’interno del progetto individuano con buona probabilità l’apparecchiatura GE mod.
LightSpeed VCT con software specifico per l’imaging cardiaco.
I prezzi di mercato di questa tipologia di dispositivi, variabili in base alla dotazione software (cardio,
neuro, polmonare, ecc.) e agli optional (es. fantocci per le calibrazioni e controlli di qualità),
oscillano mediamente tra € 750.000 e € 950.000.
Vale la pena accennare alla comparsa sul mercato delle TAC a doppia sorgente radiogena e
doppio detector (es. Siemens Somatom Definition) estremamente innovative e “al top” delle
prestazioni per l’imaging cardiaco il cui costo, in una configurazione completa, supera il milione di
euro.
2.4
RMN 3T
Si tratta di un modello ad elevato campo statico e ad elevate prestazioni che, come tale, si
colloca nella fascia alta di mercato. Si rammenta che, per tali dispositivi, è necessaria
l’autorizzazione ministeriale per l’uso diagnostico.
L’elevato valore del campo statico consente di avere maggiori velocità di acquisizione e di
effettuare studi clinici e di ricerca avanzati per i quali è fondamentale la corretta scelta
dell’hardware (gradienti, bobine) e dei software specifici (neuro, cardio, angio, orto, imaging
funzionale, spettroscopia, perfusione, diffusione, ecc.).
I costi di tali dispositivi sono estremamente variabili in funzione dei numerosi optional/accessori
disponibili, con un costo complessivo della macchina “full-optional” che può essere del 50-60%
superiore alla macchina nella sua versione “base”.
Le caratteristiche dettagliate all’interno del progetto individuano con buona probabilità
l’apparecchiatura GE mod. Signa 3.0T HDx, si sottolinea però che la dotazione di software non è
omnicomprensiva e che le specifiche sui gradienti sono fin troppo conservative (tutti i produttori
offrono oggi gradienti standard di intensità superiore a 40 mT/m con uno slew rate superiore a 120
T/m/s che, nella versione “top” possono arrivare rispettivamente a 80 mT/m e 200 T/m/s).
In una configurazione completa i prezzi di mercato medi oscillano tra € 2.000.000 e € 2.500.000.
L’ampio range di variabilità è giustificato dalla presenza di prodotti molto innovativi con magnete
“open bore” e gradienti di elevate prestazioni a fronte di dispositivi più “economici” perché di
progettazione più “datata”.
2.5
ACCELERATORE LINEARE
L’apparecchiatura individuata si configura come un acceleratore lineare di medio-alta energia
essendo in grado di emettere fasci di fotoni di energia compresa tra 6 e 15 MeV nonché fasci di
elettroni di energia compresa tra 4 e 20 MeV. Le terapie standard prevedono il ricorso alla
radioterapia conformazionale che, mentre in passato utilizzavano blocchetti metallici posizionati
nella traiettoria del fascio di radiazioni per conformarlo quanto più possibile alla forma dell’area da
irradiare, attualmente presumono la dotazione con collimatori multilamellari (MLC), che
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permettono peraltro di eseguire anche le metodiche cosiddette IMRT (Intensità Modulated
RadioTherapy) che utilizzano fasci ad intensità modulata e garantiscono una maggiore precisione
di trattamento. Si evidenzia quindi la necessità di dotare l’acceleratore lineare della testa radiante
dotata di collimatore multilamellare (MLC).
Gli acceleratori lineari di ultima generazione consentono di ricorrere alle tecniche cosiddette IGRT
(Image Guided RadioTherapy) che consentono, prima di ogni trattamento e dopo aver
riposizionato il paziente, di "vedere" il tumore, correggere il posizionamento del paziente e/o le
modalità di erogazione del fascio di irradiazione in modo da riprodurre al millimetro il progetto di
trattamento, durante tutte le fasi della sua esecuzione.
È necessario sottolineare che l'uso di un acceleratore lineare necessita di una serie di infrastrutture
particolari che possano garantire la sicurezza sia per gli operatori che per i pazienti: la stanza in cui
verrà collocato l’apparecchiatura dovrà essere schermata per evitare la dispersione di radiazioni X
e di neutroni. Inoltre, a complemento dell'acceleratore lineare, sono necessari il fantoccio ad
acqua, la strumentazione per la misura della dose dei fasci sia di elettroni che di raggi X, un
sistema computerizzato per l'elaborazione dei piani di trattamento e un laboratorio in cui vengano
costruite le maschere atte alla definizione di campi di trattamento speciali. Di tali elementi non si
evince nulla da quanto riportato nella descrizione dell’acceleratore lineare.
Il costo di un acceleratore lineare dipende quindi da molti fattori, e non solo dalle componenti
hardware e software. In termini indicativi i prezzi di mercato oscillano mediamente tra € 1.500.000 e
€ 2.500.000
Le caratteristiche dettagliate all’interno del progetto individuano un acceleratore lineare di medioalta energia che, con buona probabilità, può essere identificato con l’apparecchiatura Elekta
mod. Precise Treatment System. Tale modello consente sicuramente di effettuare tecniche IMRT
ma non IGRT, che sono invece possibili con il top di gamma mod. Synergy.
2.6
TAC SIMULATORE
Questi dispositivi sono apparecchiature dedicate per l’uso in radioterapia, pertanto dispongono di
dotazioni software specifiche per questo utilizzo e performance medie. Occorre considerare che,
come per le TAC standard, anche in questo ambito le TAC 8 slice stanno lasciando il posto ai
modelli a 16 slice. Le caratteristiche dettagliate all’interno del progetto individuano con buona
probabilità l’apparecchiatura GE mod. LightSpeed RT tuttavia, per le motivazioni sotto riportate, è
senz’altro consigliabile optare per l’acquisto di un modello a 16 slice.
I prezzi di mercato di questi ultimi, variabili in base agli optional (es. fantocci per le calibrazioni e
controlli di qualità), oscillano mediamente tra € 700.000 e € 830.000.
2.7
TAC 8 SLICE
Questi dispositivi appartengono alla fascia media di mercato, stanno però cedendo rapidamente
il passo ai modelli a 16 slice, i quali possono contare su un rapporto qualità/prezzo più favorevole.
Le caratteristiche dettagliate all’interno del progetto individuano con buona probabilità
l’apparecchiatura GE mod. BrightSpeed Edge tuttavia, per le motivazioni sopra riportate, è
senz’altro consigliabile optare per l’acquisto di un modello più performante a 16 slice.
I prezzi di mercato di questi ultimi, variabili in base alla dotazione software (neuro, polmonare, ecc.)
e agli optional (es. fantocci per le calibrazioni e controlli di qualità), oscillano mediamente tra €
420.000 e € 450.000.
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2.8
ANGIOGRAFO PORTATILE
Su indicazione del Committente non si è approfondito lo studio su questa tecnologia, per la quale
l’Ospedale ha fornito una propria stima di costo di acquisto pari ad Euro 350.000
2.9
PRECISAZIONI
Prevedendo per il Dipartimento immagine la sostituzione dell’intero parco macchine con la
fornitura di apparecchiature digitali, il Proponente cita correttamente la necessità/opportunità di
introdurre una gestione digitale a ciclo integrato basata su sistemi RIS/PACS. Le caratteristiche di
dettaglio di tale sistema non sono incluse nel documento oggetto del presente studio, ma sono
state presentate con una proposta separata; vista la complessità e la specificità di tale sistema
una valutazione specifica potrà, quindi, essere eventualmente oggetto di uno studio ad hoc.
All’interno della Relazione non sono specificamente descritte le necessarie predisposizioni
impiantistiche e protezionistiche (barriere anti X, gabbia di Faraday, gruppi di continuità, ecc.); è
evidente che nel fornire le tecnologie oggetto del progetto di adeguamento dell’ospedale
dovranno essere attuati tutti gli interventi impiantistici ed infrastrutturali necessari per una corretta
installazione ed operatività delle apparecchiature. Si assume che ciò venga implicitamente
garantito con l’espressione “Il progetto di adeguamento dell’ospedale è stato realizzato in modo
da poter contenere tutta la strumentazione medica e tutte le restanti apparecchiature in uso nei
dipartimenti oggetto del project financing” riportata all’interno della Relazione.
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3.1
PROGETTO “MANUTENZIONE ATTREZZATURE SANITARIE”
INTERFACCIA TRA IL SERVIZIO E L’INTERA STRUTTURA OSPEDALIERA
La struttura rappresentata dal grafico riportato in “Fig. 1: Schema di relazione tra il cliente e
l’aggiudicataria” della Relazione illustra un’articolazione corretta, seppure piuttosto generica, in
riferimento ai rapporti gerarchici e di responsabilità, di rapporti funzionali e di flussi informativi. Sarà,
in ogni caso, necessario che in fase di implementazione del servizio le modalità e procedure
attraverso le quali il sevizio manutenzione appaltato intratterrà rapporti con UU.OO. e servizi
dell’ospedale siano ben chiariti e definiti dal Servizio di Tecnologie Sanitarie dell’Ospedale, che
deve rimanere il soggetto centrale di tutto il sistema.
Il paragrafo si chiude con un riferimento alla “gestione informatica del parco tecnologico” ed al
“sistema informativo” attraverso cui avere una completa visibilità sulle attività e gestire in maniera
uniforme sia la apparecchiature manutenute dal proponente, sia le apparecchiature manutenute
direttamente dal cliente. Data la fondamentale importanza che assume l’informatizzazione nella
gestione del parco tecnologico, il che fa apprezzare positivamente il pur sintetico cenno svolto,
sarebbe opportuno disporre di informazioni più dettagliate in merito al software impiegato dal
proponente. Questo anche in considerazione del fatto che dal successivo paragrafo “inventario
tecnico” sembra di capire che poi ci saranno due sistemi informativi, uno già in uso presso il servizio
tecnologie sanitarie ed uno che è proposto di nuova installazione.
3.2
STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL SERVIZIO
La struttura organizzativa prevista per il servizio si articola in una serie di professionalità di alto profilo
su cui spicca la Direzione Tecnica affidata ad un ingegnere clinico o biomedico, figura attorno alla
quale ruota l’intera organizzazione prevista dal Proponente. Non è ben chiara l’articolazione
prevista per la dotazione di personale tecnico; il paragrafo che prevede “l’affidamento delle
singole attività a personale altamente qualificato delle case costruttrici in termini di competenza
ed esperienza acquisita sulle singole apparecchiature oggetto della manutenzione” suggerisce la
presenza di personale tecnico dedicato alla commessa, anche se non viene fornita alcuna stima
sul numero di tali tecnici, l’eventuale specializzazione per classe tecnologica o la distribuzione nei
vari presidi ospedalieri. In aggiunta al personale tecnico dedicato alla commessa viene in più punti
citato il ricorso a personale specialista afferente alle case costruttrici.
È positiva la previsione di istituire un call center per la raccolta e gestione delle chiamate di
manutenzione correttiva, mentre desta qualche perplessità la scelta di far passare tutte le
chiamate attraverso il direttore tecnico di commessa, che farebbe quasi da capo tecnico (il call
center potrebbe indirizzare autonomamente le chiamate, o almeno parte di queste, al personale
tecnico di volta in volta più indicato per la risoluzione del guasto).
Pur essendo presente un paragrafo dal titolo “laboratorio tecnico” non si evince esplicitamente la
volontà di realizzare un laboratorio interno alla struttura sanitaria; viene, invece, citata la necessità
di avvalersi dei laboratori delle ditte costruttrici. Ciò potrebbe nel tempo rivelarsi un limite alle
possibilità operative del servizio, che potrebbe avvantaggiarsi della possibilità di disporre di un
luogo di riferimento interno per lo svolgimento di una serie di attività tecniche (specialmente con
riferimento alle tecnologie di complessità medio-bassa, che costituiscono numericamente l’insieme
preponderante di apparecchiature presenti in una struttura sanitaria).
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3.3
INVENTARIO TECNICO
Le considerazioni svolte dal Proponente in riferimento alle caratteristiche opportune per l’inventario
tecnico sono corrette. Anche in questo paragrafo viene citato un “sistema informativo idoneo” e si
fa riferimento al “sistema informativo del Servizio di Tecnologie Sanitarie e nei più comuni software
specialistici di ingegneria clinica”, ma il tema non viene ulteriormente sviluppato, come invece
sarebbe opportuno fare.
Desta qualche perplessità la scelta di far svolgere l’attività operativa di raccolta dei dati
inventariali direttamente da parte del direttore tecnico del servizio anziché affidarla a personale
tecnico; ciò è conseguenza della scelta di non prevedere la presenza di personale tecnico della
Proponente direttamente impiegato presso la struttura sanitaria, ma costituisce una destinazione
non ottimizzata delle risorse ed una possibile fonte di distrazione del direttore tecnico rispetto ai
restanti compiti di più alto profilo cui questi è preposto.
3.4
MANUTENZIONE PREVENTIVA
Le caratteristiche del servizio di manutenzione preventiva proposto, per quanto espresse in forma
molto sintetica visto il carattere preliminare del progetto in esame, sono corrette e condivisibili. Si
apprezza, in particolare, l’esplicitazione del fatto che “sia la frequenza temporale, sia i protocolli
utilizzati saranno in linea con quanto previsto dal costruttore per una corretta manutenzione
preventiva”. Si prevede, inoltre, la stipula di contratti full risk per le apparecchiature di alta
tecnologia e di supporto vitale, il che costituisce una garanzia per la qualità attesa del servizio
proposto.
3.5
VERIFICHE DI SICUREZZA ELETTRICA DELLE APPARECCHIATURE
Il servizio relativo alle verifiche di sicurezza elettrica delle apparecchiature è descritto con un livello
di approfondimento insufficiente anche per un progetto preliminare. Le considerazioni svolte sono
sostanzialmente corrette (anche se la periodicità proposta annuale/biennale dovrebbe tenere in
considerazione l’ipotesi di una periodicità eventualmente diversa indicata dal produttore) ma il
paragrafo è lacunoso in particolare per quanto concerne i protocolli di verifica utilizzati, lo
svolgimento di verifiche di sicurezza in riferimento anche a rischi diversi da quello elettrico e,
soprattutto, in riferimento all’assenza di alcuna indicazione sul personale preposto all’effettuazione
delle verifiche descritte. Dando, infatti, per scontata l’esperienza e la competenza di chi effettua e
valuta le verifiche di sicurezza, rimane la questione relativa a chi debba effettuare tali attività:
utilizzatori, produttori o altri? In linea generale vale anche in questo contesto il principio secondo il
quale le operazioni di controllo debbano essere effettuate da una “terza parte indipendente”,
giudicandosi in particolare negativo il caso in cui tali attività vengano affidate ad un produttore di
tecnologie; ciò è coerente con la necessità di evitare “conflitti di interesse”, che potrebbero
portare un produttore a formulare giudizi condizionati dalla volontà di incrementare il proprio
installato: la formulazione di giudizi di conformità o di non conformità più o meno rilevante può
infatti condizionare pesantemente le scelte dell’Ospedale nel formulare i propri piani di
investimento. Poiché la Proponente cita in più punti l’utilizzo di personale tecnico afferente alle
case costruttrici, anche se può ritenersi ovvio che le verifiche siano effettuate dai tecnici della
Proponente dedicati alla commessa, sorge il dubbio che per talune attività di verifica di sicurezza
elettrica possa farsi ricorso ai produttori, anche se non vi è alcuna declaratoria specifica che
chiarisca il punto.
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3.6
MANUTENZIONE CORRETTIVA
Lo “schema di flusso della manutenzione correttiva” illustrato in Fig. 5 della Relazione descrive uno
scenario sostanzialmente corretto. Il tempo massimo di risoluzione del guasto viene espresso in
termini percentuali differenziando tra gli interventi risolvibili con risorse interne (80% entro un giorno)
e quelli per i quali è necessario reperire parti di ricambio dall’esterno (80% entro 5 giorni); non
viene, quindi, fornita alcuna garanzia o indicazione sui tempi di risoluzione di un insieme consistente
di possibili casi (un quinto degli interventi manutentivi). Si osserva che per gli interventi per i quali sia
necessario ordinare pezzi di ricambio, non viene computato il tempo intercorrente tra l’ordine del
pezzo e l’arrivo dello stesso, non evincendosi, quindi, differenza rispetto agli altri casi. Si apprezza,
peraltro, l’attenzione affinché i casi urgenti ed indifferibili siano risolti mediante l’installazione di
apparecchiature sostitutive, ma per questi ultimi casi non viene fornito alcun tempo massimo, con
una generica definizione “i tempi saranno ridotti quanto più possibile”.
Viene citata la tenuta di un adeguato magazzino ricambi, ma non si specifica la sua ubicazione
(data l’assenza nel progetto di un laboratorio tecnico, si potrebbe pensare che tale magazzino
potrebbe essere implementato anche all’esterno della struttura sanitaria).
Per i muletti, è auspicabile che abbiano caratteristiche tecniche sovrapponibili a quelle delle
apparecchiature guaste, anche se, in generale, un muletto di altro modello crea comunque un
disservizio non essendo il personale utilizzatore pronto per utilizzarlo a meno di formazione specifica.
3.7
MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Le considerazioni svolte in riferimento alla manutenzione straordinaria sono corrette e condivisibili
(anche sul piano della correttezza terminologica).
3.8
CONSULENZA TECNICA SULLE APPARECCHIATURE FORNITE
Non vi sono considerazioni né rilievi particolari da svolgere.
3.9
GARANZIE DI QUALITA’ DEL SERVIZIO
La frase iniziale del paragrafo costituisce una declaratoria generica, mentre gli indici percentuali di
efficienza (con cui si presume intendersi garantire la limitazione del “tempo di fermo macchina”)
per le apparecchiature di radiologia/radioterapia e per le altre apparecchiature critiche sono
espressi in modo analitico e, qualora realizzati, costituirebbero un buon livello di performance
gestionale (up-time del 90%). Si dovrebbe, inoltre, specificare come viene calcolato il tempo utile
lavorativo che può essere diverso per le apparecchiature radiologiche e di radioterapia rispetto a
quelle installate negli altri servizi (p.es. monitor terapia intensiva).
3.10 SOSTITUZIONE PERIODICA DELLE ATTREZZATURE SANITARIE
Si sottolinea positivamente in particolare il paragrafo conclusivo, in cui si cita la disponibilità a
valutare l’opportunità di sostituire o meno le apparecchiature definendo un indice di
rinnovo/obsolescenza; ciò è definito in letteratura come elaborazione di un “Indice di Priorità di
Sostituzione” e costituisce una metodologia particolarmente adatta a fornire alla direzione
dell’Ospedale un dato analitico oggettivo su cui basare le proprie scelte di investimento in
tecnologie.
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CONSIDERAZIONI ECONOMICHE SULLA MANUTENZIONE
Diversi sono i tipi di contratti di Assistenza Tecnica possibili e spaziano da quelli di sola
Manutenzione Preventiva (che includono esclusivamente la manodopera necessaria per gli
interventi di manutenzione preventiva programmati in numero prestabilito) a quelli di tipo Full Risk
(che invece includono la manodopera necessaria per gli interventi di manutenzione preventiva
programmati in numero prestabilito e per un numero illimitato di interventi di manutenzione
correttiva nonché i pezzi di ricambio eventualmente necessari). Da sottolineare che, anche per
questi ultimi, è usuale non includere alcune parti di ricambio particolarmente onerose, quali ad
esempio i tubi radiogeni che potranno essere acquistati a parte applicando uno sconto sul listino
eventualmente concordato in sede contrattuale; tali parti di ricambio risultano invece incluse nei
contratti cosiddetti Total Risk, la cui economicità è tuttavia da valutarsi attentamente.
Per quanto attiene i canoni manutentivi di un contratto di tipo Full Risk, essi risultano generalmente
percentualmente variabili rispetto al prezzo di acquisto di un’apparecchiatura nel range 6-8% in
funzione della particolare classe tecnologica in questione. In particolare, il limite superiore
dell’intervallo indicato può subire degli incrementi fino a valori del 10-11% per alcune particolari
tipologie di tecnologie quali quelle per bioimmagini; si tratta infatti di apparecchiature ad altissimo
contenuto tecnologico, i cui contratti possono peraltro includere anche le applicazioni software
ed i relativi aggiornamenti, nonché gli upgrade hardware. Altra eccezione è costituita dalla
categoria degli endoscopi, sia rigidi che flessibili, per la quale le percentuali manutentive annue
arrivano fino a valori del 15-18% includendo nelle garanzie contrattuali anche i danni accidentali.
Rapporto:
xxxx RC 04
AZIENDA SANITARIA DI NUORO N.3
Ristrutturazione e completamento dei PP.OO
Pag. 12/12
Valutazione economica sulle tecnologie biomediche
Commessa N.333-436-xxxx
5
5.1
CONCLUSIONI
VALUTAZIONE ECONOMICA TECNOLOGIE BIOMEDICHE
Apparecchiatura
TAC 64 slice
TAC 8 slice (16 slice)
RMN 3T
TAC simulatore
Sistema chirurgia robot-assistita
Acceleratore lineare
Gamma camera
Totale
Costo minimo
€ 750.000,00
€ 420.000,00
€ 2.000.000,00
€ 700.000,00
€ 1.700.000,00
€ 1.500.000,00
€ 260.000,00
€ 7.330.000,00
Costo massimo
€ 950.000,00
€ 450.000,00
€ 2.500.000,00
€ 830.000,00
€ 1.800.000,00
€ 2.500.000,00
€ 600.000,00
€ 9.630.000,00
L’importo previsto dalla Proponente (€ 7.137.000,00 più la TAC 8 slice) si colloca in linea con la stima
di costo minimo sopra riportata.
5.2
PROGETTO “MANUTENZIONE ATTREZZATURE SANITARIE”
Il progetto preliminare esposto è complessivamente equilibrato e valido e denota un approccio
metodologicamente corretto alla gestione del parco tecnologico biomedico.
Sarebbe opportuno che venissero meglio dettagliati i seguenti aspetti:
informatizzazione delle attività di gestione delle tecnologie biomediche
articolazione del personale tecnico dedicato alla commessa
modalità di svolgimento delle verifiche di sicurezza.
Il ruolo del direttore tecnico del servizio andrebbe mantenuto su compiti di profilo gestionale; da
questo punto di vista sarebbe preferibile che non fosse impegnato in prima persona
nell’operatività dello svolgimento della raccolta dati per l’inventariazione delle apparecchiature.
Gli Esperti di Rina Industry che hanno partecipato all’attività di controllo sono stati:
Area Contrattuale/Finanziaria:
Esperto in ingegneria clinica/impianti elettromedicali
Ing. Bergamasco
Coordinamento
Responsabile Tecnico: Ing. Marco Torrigiani
Project Manager: Ing. Manuela Di Marino