Come fai a pedalare con una gamba sola?

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Come fai a pedalare con una gamba sola?
r a i ff e i s e n
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Come fai a pedalare
con una gamba sola?
Fabrizio Macchi, 2 volte campione
del mondo di paraciclismo su
strada, ticinese d’adozione e
testimonial di Raiffeisen, in visita
nelle scuole medie del Cantone
per raccontare la sua storia.
K Se invece di un pubblico di ragazzini tra gli 11
e i 13 anni ci fosse stato un gruppo di adulti,
probabilmente nessuno avrebbe osato porre
certe domande «indiscrete». Ma si sa, i giovani
sono spontanei e, spesso, molto più disinvolti
nei confronti di certe realtà. E a dirla proprio
tutta, quando Fabrizio Macchi ha fatto il suo
ingresso nell’aula magna delle scuole medie di
Acquarossa accompagnato da Matteo Pelli, gli
sguardi e i sorrisetti erano più che altro per il
noto presentatore televisivo. Solo in seguito i
ragazzi si devono essere accorti del campione e
delle sue stampelle a sostegno della gamba
mancante. Ma quando Macchi ha iniziato a
raccontare la sua incredibile storia, ha monopolizzato l’attenzione dei giovani auditori, improvvisamente rapiti dalla vicenda umana del grande
campione.
Testimonial Raiffeisen
Già, perché, la storia di Fabrizio Macchi è una di
quelle che merita di essere raccontata e ascoltata e che ti lascia a bocca aperta, ti emoziona, ti
commuove, ti fa venire la pelle d’oca. Una grande lezione di vita, di speranza, di forza di volontà. Una vicenda che non ha lasciato indifferente
Raiffeisen: dapprima testimonial della Banca di
Mendrisio e Valle di Muggio, in seguito della
Federazione Ticino e Moesano. In qualità di
testimonial e nell’ambito delle attività organizzate quest’anno dalla Federazione Raiffeisen in
collaborazione con Matteo Pelli, Fabrizio Macchi
ha accettato di recarsi nelle scuole medie e raccontarsi. Senza pudori, senza retorica e con
parole semplici e dirette per «arrivare» ai giovani.
Quest’anno il programma lo ha visto protagonista nelle scuole medie di Ambrì, Acquarossa e
Cevio. Ma altre visite sono già in calendario per
il 2011.
Quarantenne, varesino, Macchi vive da quattro anni ad Arzo, ha sposato Patrizia, una «momò» dalla quale ha avuto due bambini Thomas
e Mattia, dei quali è papà orgoglioso.
13 anni e una terribile verità
Anche Fabrizio è stato un bambino sano e felice
che sognava di diventare un grande calciatore.
Poi, un giorno, a 13 anni, gli diagnosticarono
un’osteosarcoma, un cancro maligno al ginocchio sinistro. E la sua vita cambiò improvvisamente: il suo mondo non era più il campo di
calcio, la palestra dove praticava la ginnastica
artistica e le strade dove andava in bicicletta, ma
l’ospedale, che diventò la sua casa per tre anni
e mezzo. Macchi subì 17 interventi e 20 cicli di
chemioterapia. E alla fine gli amputarono la
gamba sinistra. «È stato un periodo molto brutto della mia vita – ha raccontato agli studenti che
ha incontrato – avevo poche chance di sopravvivere alla malattia, eppure ho lottato, ho preso
il diploma di scuola media in ospedale, ho trascorso lì tre Natali e tre compleanni, ho conoPanorama Raiffeisen
6/2010