Come fai a pedalare con una gamba sola?
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Come fai a pedalare con una gamba sola?
r a i ff e i s e n | 23 Come fai a pedalare con una gamba sola? Fabrizio Macchi, 2 volte campione del mondo di paraciclismo su strada, ticinese d’adozione e testimonial di Raiffeisen, in visita nelle scuole medie del Cantone per raccontare la sua storia. K Se invece di un pubblico di ragazzini tra gli 11 e i 13 anni ci fosse stato un gruppo di adulti, probabilmente nessuno avrebbe osato porre certe domande «indiscrete». Ma si sa, i giovani sono spontanei e, spesso, molto più disinvolti nei confronti di certe realtà. E a dirla proprio tutta, quando Fabrizio Macchi ha fatto il suo ingresso nell’aula magna delle scuole medie di Acquarossa accompagnato da Matteo Pelli, gli sguardi e i sorrisetti erano più che altro per il noto presentatore televisivo. Solo in seguito i ragazzi si devono essere accorti del campione e delle sue stampelle a sostegno della gamba mancante. Ma quando Macchi ha iniziato a raccontare la sua incredibile storia, ha monopolizzato l’attenzione dei giovani auditori, improvvisamente rapiti dalla vicenda umana del grande campione. Testimonial Raiffeisen Già, perché, la storia di Fabrizio Macchi è una di quelle che merita di essere raccontata e ascoltata e che ti lascia a bocca aperta, ti emoziona, ti commuove, ti fa venire la pelle d’oca. Una grande lezione di vita, di speranza, di forza di volontà. Una vicenda che non ha lasciato indifferente Raiffeisen: dapprima testimonial della Banca di Mendrisio e Valle di Muggio, in seguito della Federazione Ticino e Moesano. In qualità di testimonial e nell’ambito delle attività organizzate quest’anno dalla Federazione Raiffeisen in collaborazione con Matteo Pelli, Fabrizio Macchi ha accettato di recarsi nelle scuole medie e raccontarsi. Senza pudori, senza retorica e con parole semplici e dirette per «arrivare» ai giovani. Quest’anno il programma lo ha visto protagonista nelle scuole medie di Ambrì, Acquarossa e Cevio. Ma altre visite sono già in calendario per il 2011. Quarantenne, varesino, Macchi vive da quattro anni ad Arzo, ha sposato Patrizia, una «momò» dalla quale ha avuto due bambini Thomas e Mattia, dei quali è papà orgoglioso. 13 anni e una terribile verità Anche Fabrizio è stato un bambino sano e felice che sognava di diventare un grande calciatore. Poi, un giorno, a 13 anni, gli diagnosticarono un’osteosarcoma, un cancro maligno al ginocchio sinistro. E la sua vita cambiò improvvisamente: il suo mondo non era più il campo di calcio, la palestra dove praticava la ginnastica artistica e le strade dove andava in bicicletta, ma l’ospedale, che diventò la sua casa per tre anni e mezzo. Macchi subì 17 interventi e 20 cicli di chemioterapia. E alla fine gli amputarono la gamba sinistra. «È stato un periodo molto brutto della mia vita – ha raccontato agli studenti che ha incontrato – avevo poche chance di sopravvivere alla malattia, eppure ho lottato, ho preso il diploma di scuola media in ospedale, ho trascorso lì tre Natali e tre compleanni, ho conoPanorama Raiffeisen 6/2010