Numero 09/08 - Rotary International
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Numero 09/08 - Rotary International
R OTARY C LUB C ATANZARO T RE C OLLI N EWS L ETTERA AD USO ESCLUSIVO DEI S OCI DEL C LUB 21 MARZO 2008 - N . 9/2008 EDIZIONE SPECIALE Recapiti del Club: Segreteria del Club: Reina Rocco - Campus Universitario Germaneto 88100 Catanzaro (CZ) Tel. 0961-3694867 - Cell. 335 5682175 - Via De Riso n. 77 88100 Catanzaro (CZ) Tel. 0961 792675 - Fax. 0961 720250 [email protected] Recapiti di News: Operazione “Pozzo nel Deserto” Delegato: Antonio Bevacqua - Via Milelli n. 6 88100 Catanzaro (CZ) Tel. 0961-741571 [email protected] S OMMARIO R OTARY C LUB C ATANZARO T RE C OLLI N EWS P AGINA 2 Il reportage di Enzo Defilippo Sabato 15 marzo 2008 Ore 5:15: appuntamento all’aeroporto internazionale di Lamezia Terme; partenza ore 6:15 con volo Alitalia da Lamezia Terme per Tunisi con scalo a Milano Malpensa. La delegazione del nostro Club era composta da Vincenzo Defilippo, Sergio Vero con la moglie Marilina, Sabato Martucci con la moglie Lina, Giovanni Lepera con la moglie Lilli, Vincenzo Maiellare con la moglie Anna, Quintino Jirillo con la moglie Teresa. Soliti ritardatari Quintino Jirillo e sua moglie Teresa. Ore 11:30: arrivo all’aeroporto di Tunisi. Incontro con Nabil Fourati e Foued Tourki, soci del club di SFAX; ritiro bagagli e trasferimento con pulman all’Hotel Africa 5 stelle. Il giro d’obbligo parte dall’avenue Bourghiba e dalle sue fontane. E’ meraviglioso vedere questa versione maghrebina degli Champes Elysées, piena di bar in cui si riversano i tunisini per chiacchierare a tutte le ore del giorno. Come prima impressione, Tunisi appare una città decisamente europea, molto francese, con standard ottimi sia di qualità che di pulizia. E tanta tolleranza, ci sono persone di tutti i tipi, donne con il velo e donne con la minigonna, il tutto senza particolari isterie. Ci lasciamo rapire dai colori, dai profumi, dagli odori e dalle le persone, abbiamo subito la percezione di una realtà diversa dalla nostra. Da occidentale, l’avenue Bourghiba non rappresenta un luogo particolarmente fastidioso; infatti non c’è nessuno che si permette di importunare o di chiedere soldi. Inoltre i prezzi sono davvero abbordabili, per 5 dinari (3 EURO) si può prendere un taxi dall’aeroporto al centro, anche se il prezzo può essere sensibilmente maggiore a seconda dell’onestà del tassista (purtroppo la faccia da occidentale è impossibile nasconderla). Non appena si arriva al fondo dell’avenue Bourghiba, si erge la Cattedrale, molto interessante, una delle poche che abbiamo visto in terra araba e poi si entra nella Medina. La Medina di Tunisi è pa- trimonio UNESCO e ne ha tutte le ragioni. E’ davvero molto bella, piena di vicoli con le tipiche case bianche con le grate azzurre e le porte con la mano di Fatima (prima figlia di Maometto) utilizzata per bussare. Impossibile non essere importunati nella Medina, molti cercano di accompagnare i turisti in cambio di qualche moneta; difficile sfuggire a questa massa di persone e qualche soldo diventa obbligatorio scucirlo…consiglio di portare tante monete. In ogni caso, pericoli per l’incolumità sono inesistenti. Al centro della Medina si erge una bellissima Moschea, purtroppo chiusa agli occidentali, ma è possibile scorgerne il patio attraverso le porte di entrata. Inoltre si possono visitare molte madrasse, cortili e palazzi che presentano un’architettura arabeggiante molto classica ed essenziale. All’altra estremità della Medina si arriva nella zona del Palazzo del Governo, del Parlamento e dei vari palazzi istituzionali. Il tutto condito da centinaia di bandiere tunisine che danno decisamente un tocco di colore molto piacevole. Pranzo in un ristorante nella Medina, rigorosamente scelto da Sabatino Martucci. Ma il meglio che Tunisi offre, a mio modesto parere, è lo stupefacente Museo del Bar- do. Il Museo del Bardo è un vasto R OTARY C LUB C ATANZARO T RE C OLLI N EWS P AGINA 3 complesso di edifici alla periferia della città, che raccoglie la più importante collezione archeologica dell'intero Maghreb e riassume, nelle sue sale ben allestite, la stratificata storia della Tunisia. Il museo richiede una visita molto accurata e accoglie mosaici pregevolissimi. Si divide in 6 settori: preistorico, punico, romano, cristiano, arabomusulmano, di bronzi e marmi greci. Sebbene situato un po’ fuori rispetto al centro, comunque non distante dall’aeroporto (per chi volesse fare una visita all’ultimo minuto), il Museo del Bardo ha una stupefacente collezione di mosaici del periodo romano. I mosaici esposti sono di una bellezza incredibile, il livello di arte raggiunto dai Romani di quell’epoca è veramente stupefacente e la raffigurazione di divinità, animale, persone è un tuffo in quei tempi passati, nella più alta espressione del loro gusto artistico. Il museo per essere apprezzato ha biso- gno di almeno un’ora (per una visita quanto meno superficiale) e l’unico punto negativo è la cattiva esposizione delle opere, in particolare scarsa di spiegazioni e di spunti storici che renderebbero il museo molto più interessante…ma del resto il costo del biglietto di 7 dinari (con macchina fotografica inclusa) è veramente un regalo se si considera il livello di quanto viene esposto. Imperdibile! Cena in un ristorante tipico tunisino “Restaurant Dar El Kheirai” ospiti di Nabil e Fued del Rotary Club di SFAX. Domenica 16 marzo ore 8:30: trasferimento a SFAX sistemazione all’hotel Les Oliviers 5 stelle. Prima di arrivare a Sfax, ci fermiamo a El Jem famoso per il suo anfiteatro (spesso chiamato erroneamente colosseo) in grado di ospitare 35.000 spettatori seduti. Solo il Colosseo di Roma, con circa 45.000 posti a sedere, ed il teatro di Capua erano più capienti. L'anfiteatro di El Jem venne costruito dai romani sotto il controllo del proconsole Gordiano I, il quale venne acclamato Imperatore a Thysdrus, intorno al 238 e fu probabilmente usato per spettacoli di gladiatori e corse dei carri (come nel film Ben-Hur). Esiste anche la possibilità che la costruzione del teatro non sia mai stata completata. Fino al diciassettesimo secolo rimase più o meno intatto. A partire da quel momento le sue pietre vennero usate per la costruzione del villaggio limitrofo di El Jem e della Grande Moschea di Qayrawan e, in un periodo di tensione durante il conflitto con gli Ottomani, i Turchi usarono i cannoni per stanare i ribelli nascosti al suo interno. Le rovine vennero dichiarate patrimonio dell'umanità nel 1979. Nel pomeriggio visita alla Medina di SFAX. In serata manifestazione di gemellaggio con il Rotary Club Sfax Doyen. Al confine delle regioni del Sud, ma aperta sul mare, Sfax è una vecchia città diventata in epoca moderna la seconda città della Tunisia per popolazione (città 265.000 ab.; area metropolitana 500.000 ab.) ed importanza economica. E' capoluogo dell'omonimo governatorato, uno dei 25 in cui è divisa la Tunisia. Lontana dai grandi centri turistici, avendo conservato una magnifica Medina circondanta da mura, Sfax vanta una autenticità che le conferisce un fascino particolare. S'affaccia su un arcipelago vicino e facilmente accessibile in battello che offre spiagge da sogno e fondali R OTARY C LUB C ATANZARO T RE C OLLI N EWS P AGINA 4 immacolati: le isole Kerkennah. Vicina al Grande Sud tunisino, nel cuore di una regione già rude ed austera, Sfax è circondata da immensi uliveti perfettamente ordinati a cui deve il suo rango di capitale tunisina dell'olio d'oliva. E' anche un'importante città portuale, industriale e commerciale. Una città di contrasti, prosperosa ed attiva, resta, comunque, profondamente legata alla tradizione. Molti alberghi d'ottimo comfort permettono di soggiornare a Sfax e scoprirne le molteplici sfaccettature. Il suo centro mantiene un certo stile: piazzette e gallerie coperte, sono circondate da palazzi originali in stile arabo, le feritoie e le torri a forma di minareto s'ispirano all'architettura islamica antica. La Medina perfettamente conservata e brulicante di vita, merita una visita prolungata. Mura merlate, davanti al centro della città moderna, punteggiate da una serie di bastioni e di torri: la Medina di Sfax. Il suo aspetto di altri tempi invita ad entrarvi. Appena superata la porta monumentale Bab Diwan, si accede in un universo animatissimo che disorienta: souks delle spezie, dei profumi, gioiellieri, fabbri... il quartiere del commercio mantiene i modi di vita antichi. E nel suo centro si erge la Grande Moschea, costruita nel IX secolo e rimaneggiata in diverse epoche, possiede un notevole minareto adorno di motivi intagliati. Nonostante abbia acquisito la statura di un'importante metropoli economica, Sfax è rimasta profondamente attaccata al suo patrimonio e alle sue tradizioni. Lontana dall'essere trascurata dalla vita moderna, come lo sono i vecchi quartieri di alcune città, questa Medina vanta dei souks molto attivi, in cui s'avvicenda una popolazione eterogenea. Lungo 2 km di mura, alcuni Fortini possono offrire delle gradevoli pause: Borj el-Rasas e il suo caffé moro Diwan, dove ci si attarda a gustare un tè alla menta, e Borj Ennar, la cui terrazza offre una vista avvincente sui vecchi quartieri e sulla città moderna. Fermatevi davanti al curioso minareto Sidi Amar Kammoun e visitate la Casbah che ospita un piccolo museo d'architettura tunisina. Amanti delle arti tradizionali come la musica - la gente di Sfax è famosa per la cucina. Le loro ricette a base di pesce, la loro pasticceria orientale sono un piacere per i buongustai. A Sfax esiste un grazioso museo d'Arti e Tradizioni Popolari, situato in una bella dimora della Medina: Dar Jellouli. Un esempio affascinante d'architettura tradizionale: patio con una galleria di legno tomito, rivestito di ceramica e con plafoni in legno dipinto, che ospita una collezione d'oggetti antichi (abiti, gioielli, dipinti sotto vetro...). La mattinata è finita con acquisti, non sole le signore, ma anche i signori uomini dentro e fuori i negozie tti nelle anguste strade della città vecchia che si snodano attorno alla piazza del mercato, poi, con i nostri pacchi, tutti a pranzo. In serata manifestazione di gemellaggio con il Rotary Club Sfax Doyen. L’Hotel Borj Dhiafa di Sfax (Tunisia) è stato la degna cornice per lo scambio della cerimonia di gemellaggio tra il Rotary Club Catanzaro “Tre Colli” (Distretto 2100, Italia) ed il Rotary Club Sfax Doyen (Distretto 9010 Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia). Un gemellaggio fortemente voluto nel 2006 dai Past President Sergio Vero e Fued Turki, e che si è concretizzato grazie alla partecipazione attiva di Sabato Martucci, particolarmente sensibile ad iniziative di carattere umanitario. Presente alla cerimonia, per il Rotary Club Catanzaro “Tre Colli” una folta delegazione guidata dal Presidente Vincenzo Defilippo, dall’Assistente del Governatore del Distretto 2100 Sergio Vero con la genti- le consorte Marilina, dal Presidente Incoming Quintino Jirillo con la gentile consorte Teresa, dal Presidente eletto Vincenzo Maiellare con la gentile consorte Anna, dal Presidente della Commissione Progetti Internazionali Sabato Martucci con la gentile consorte Lina e dal socio Giovanni Lepera con la gentile consorte Maria Angela. Per il Rotary Club di Sfax Doyen erano presenti il presidente Zied Ben Ayed con gentile consorte e tutti i soci al completo, il Governatore del Distretto 9010 Ridha Souissi, il Past Governor Abdelmonem Tabelsi. Se la precedente occasione era stata abbastanza informale, R OTARY C LUB C ATANZARO T RE C OLLI N EWS P AGINA 5 questa ha seguito scrupolosamente l’iter tradizionale delle riunioni rotariane, dagli inni nazionali allo scambio conclusivo delle bandiere italiana e tunisina. Diversi oratori si sono succeduti e i presidenti dei due Club, Vincenzo Defilippo e Zied Ben Ayed, si sono scambiati i rispettivi gagliardetti e doni simbolici. A ciascun rotariano del Rotary Club di Catanzaro “Tre Colli” presente in sala è stata poi fatto un dono, ma soprattutto sono state ripetute e sottolineate le attestazioni di amicizia e la volontà di estendere i rapporti di collaborazione che hanno già prodotto interventi benefici a favore delle tribù nomadi che vivono nel deserto tunisino, algerino e libico. L’obiettivo di quest’opera era quello di reperire acqua per la sopravvivenza delle tribù nomadi che vivono nel deserto tunisino, algerino e libico con un impianto pilota di sollevamento dell’acqua, alimentato con pannelli solari, da un pozzo che si trova nel deserto tunisino, denominato Bir Timbilin, tra Douz e Kasar Ghilane. Dopo il saluto di benvenuto agli ospiti da parte del prefetto del Rotary Club di Sfax, il quale ha anche illustrato lo scopo della serata, è toccato al Presidente tunisino Zied Ben Ayed salutare gli ospiti italiani: “ E’ con grande onore che presiedo il Rotary Club di Sfax che quest’anno compie il suo trentennale, e che durante questi tre decenni passati ha alacremente lavorato nella comunità di Sfax, così che il nostro Club con la sua perseveranza oggi occupa una onorata posizione tra i club tunisini. Quest’anno, il nostro Club ha il piacere di formalizzare il suo gemellaggio con il Rotary Club Catanzaro “Tre Colli” inaugurando il progetto “Energia ed acqua nel deserto” . Rinnovo i miei ringraziamenti, a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa azione”. Per Vincenzo Defilippo: “Il Rotary International ci dà la possibilità di conoscere i nostri cugini vicini o lontani e di creare legami di amicizia che assicurano la pace dei popoli e quindi la loro prosperità. Grazie quindi al Rotary, ma anche e ancora grazie a voi Amici per averci dato questi momenti di gioia, per aver creato sinergie in grado di moltiplicare le nostre potenzialità di intervento in favore delle collettività di tutto il mondo. E proprio questa consapevolezza di vedere i nostri interventi non già relegati negli angusti confi- ni nazionali, ci rende ancora più orgogliosi e, soprattutto, ci fornisce nuovi e potenti stimoli ed energie necessari per affrontare nuove imprese. Come rotariani apprezziamo i sentimenti di amicizia, lo scambio di esperienza e informazioni che vengono da questi momenti di aggregazione. I risultati che vediamo poi puntualmente maturare rappresentano per noi il più gradito premio per i nostri sforzi. Ecco, dunque, che il “gemellaggio” tra club è tutt’altro che un evento mondano fine a sé stesso. Per i club, soprattutto di Paesi diversi, conoscersi, stringere amicizie è, dunque, quasi una necessità per poter compiutamente realizzare il fine istituzionale del Rotary, vale a dire intervenire ovunque e comunque per elevare e migliorare le condizioni di vita dell’uomo. Per questo, nella vita dei nostri club il tema più attuale è oramai quello dell’amicizia, che è, fin dalle origini, assieme alla volontà di servire la comunità, la ragion d’essere del Rotary International e il motivo conduttore delle sue attività in tutto il mondo. Amicizia e servizio che già sono all’opera fra il Rotary Club Catanzaro “Tre Colli” e il Rotary Club Sfax Doyen e che continueranno a crescere.” Dopo un breve saluto di Sabato Martucci ha concluso il Governatore del Distretto 9010 Ridha Souissi “Il nostro Club valorizza un’altra professionalità ed agisce con le sue azioni per l’interesse generale. Noi tutti operiamo per l’intesa tra i popoli; per la pace; per sradicare la poliomelite e per venire in aiuto dei più bisognosi. Le nostre azioni sono sempre l’istruzione, la sanità, l’acqua, l’ambiente e la famiglia. Il Rotary Club di Sfax forte della sua esperienza decennale ha sempre portato avanti azioni utili in questi diversi campi. Ancora di più quest’anno sotto la presidenza del mio amico Zied, con entusiasmo e motivazione, il Club non ha fallito nella sua tradizione e con l’impegno di tutti i soci ha R OTARY C LUB C ATANZARO T RE C OLLI N EWS P AGINA 6 potuto concretizzare i suoi obbiettivi.” In virtù dello spirito del protocollo sottoscritto dal Rotary di Catanzaro “Tre Colli” e quello di Sfax "di mantenere legami permanenti tra i due Clubs e di favorire in ogni campo gli scambi tra i soci e non, per sviluppare con una migliore comprensione reciproca il sentimento della fraternità, di congiungere i nostri sforzi per contribuire, quali operatori di pace, alla soluzione dei grandi problemi che riguardano l'umanità", siamo certi che anche da questo gemellaggio scaturiranno significative iniziative "memori degli importanti scambi culturali che si sono sviluppati tra i nostri popoli nella storia antica e recente, consapevoli che tutti i popoli mediterranei si adoperano per costruire sulle sponde di questo mare una comunità pacifica e civile, fondata sulla democrazia, eguaglianza e prosperità". In questa ottica si inserisce la proposta del nuovo progetto tra i due Rotary Clubs e i due Distretti. L’azione consiste nel fornire carrozzine elettriche per disabili in famiglie disagiate. Il progetto “Rendere la mobilità ad un disabile” consisterà nell’acquisto di venti carrozzine elettriche che saranno distribuite a disabili scelti nella provincia di Sfax, sofferenti di handicap motorio che impedisce loro di integrarsi nella vita della collettività. Il Rotary Club di Sfax garantirà una visita annuale a questi disabili per verificare l’utilizzo ed il mantenimento di queste carrozzine e si sono integrati grazie a queste poltrone; inoltre effettuerà visite di sostegno psicologiche. Il Rotary Club Catanzaro “Tre Colli” si assicurerà di visitare a Sfax come Club gemellato, i disabili che hanno beneficiato delle carrozzine. Il programma della delegazione italiana prevedeva la visita alla città di Tunisi (museo del Bardo e Medina); visita della Medina di Sfax, visita all’anfiteatro a El Jem e inaugurazione del progetto “Energia ed acqua nel deserto” con pernottamento nel deserto. Lunedì 17 marzo ore 8:00: partenza per Douz . Alle nove in punto si presenta il nostro autista a bordo del nostro pulmino destinazione Douz, in pieno deserto, durante il tragitto, ci racconterà interessanti segreti della vita nel deserto e ancora vedremo scenari indescrivibili. Ci fermiamo a bere il the in “caffè” nomadi che solo le guide san- no trovare. Pranzo veloce in un ristorante tipico di Sfax (amico di Sabatino) . Ore 14:00 a bordo di quattro potenti fuoristrada partenza verso Bir El Hadj a 30 Km di Douz. Dopo 70 km di deserto e di dune, arrivo a Timbaien alle ore 18:00. Abbiamo raggiunto l’esaltazione e oltrepassato i propri limiti e le proprie performances verso orizzonti senza fine... Aperitvo al tramonto. Cena alla “La belle E’toile” e la notte passata in un accampamento mobile di gran lusso. Abbiamo avuto il piacere di scoprire le specialità culinarie del sud tunisino, realizzate nel più profondo rispetto delle tradizioni regionali e delle regole ambientali e dietetiche. Martedì 18 marzo colazione al campo. Visita del pozzo, incontro con i nomadi. Sorpresa per tutti, solo Sabatino lo sapeva, piantagione di una palma per ogni membro della nostra delegazione con il proprio nome. Pranzo a Bir El Hadi . Breve visita a Douz, città originale e di particolare aspetto, tipico delle tribù combattive dei Mrazig, è un villaggio tipicamente desertico che conserva gelosamente usi e costumi antichi. Douz si divide in tre parti: la città vecchia, l’oasi e la zona turistica. la città vecchia è un larinto di strette stradine, e ogni giovedì viene animata da nomadi delle oasi vicine che vi si recano per scambiare le merci. Qui si vende tutto: datteri, spezie, pecore e cammelli. C’è inoltre un museo di storia e cultura del deserto tunisino. Nell’oasi, troviamo un incantevole palmeto e subito oltre, la pista che si addentra nel deserto sahariano del Grande R OTARY C LUB C ATANZARO T RE C OLLI N EWS P AGINA 7 Erge Orientale. La zona turistica, ovviamente è densa di alberghi, sorti negli ultimi anni per ospitare il forte sviluppo turistico. Mercoledì 19 marzo ore 8:30 partenza per Tunisi . Visita veloce di Hammamet. Hammamet è una città della Tunisia. Località costiera situata a sud-est di Cap Bon, sul golfo omonimo, nel Governatorato di Nabeul, è la principale località turistica del paese. La popolazione varia durante l'anno a causa delle presenze turistiche da 20.000 a 70.000 persone. La città, nota per i gelsomini, è stata meta di numerosi turisti celebri, fra i quali illustri politici come Winston Churchill, Wild e Flaubert. Ha ospitato anche il politico italiano, Bettino Craxi che vi si rifugiò nel 1994 per sfuggire un mandato di cattura internazionale e vi morì come latitante, anche se lui si definì sempre "esule". Siamo nuovamente in viaggio verso Tunisi, percorriamo anche un tratto autostradale, la bella e selvaggia Tunisia è purtroppo solo più un ricordo, i siti che stiamo attraversando, sono troppo simili alla vecchia Europa, nulla da spartire con la zona pre desertica che tanto ci ha affascinato. Con malinconia nel primo pomeriggio di mercoledì 19 abbiamo salutato all’aeroporto di Tunisi la Delegazione del Rotary Club di Sfax Doyen. La stessa malinconia era sui visi dei componenti della nostra Delegazione e molti hanno confessato che avrebbero desiderato poter stare qualche giorno in più per meglio conoscere questo Paese. Sapevo (me lo avevano confessato) che molti di loro erano arrivati un po’ timorosi e con preconcetti: ci sono abituati, lascio che la gente scopra da sola la realtà e che si lasci affascinare da questo Paese ricco di contrasti. Abbiamo passato quattro giorni pieni un po’ di tutto, di visite nei centri storici delle antiche città, di pranzi e suggestive cene sotto le palme ed il cielo stellato, giorni in cui sono nate nuove amicizie e si sono rafforzate quelle già esistenti. Arrivo in aeroporto per le 15:00 imbarco ore 17:20 per il rientro in serata ore 21:45 a Catanzaro via Roma vettore Alitalia. Per la delegazione italiana un viaggio entusiasmante, ricco di emozioni, avventuroso, che ci lascia nell’animo un ricordo indelebile della Tunisia, terra ridente dai colori caldi, odori e sapori particolari, gente ospitale e disponibile, tutti motivi questi per ritornare ancora. Per noi tutti un viaggio entusiasmante, ricco di emozioni, avventuroso, che ci lascia nell’animo un ricordo indelebile della Tunisia, terra ridente dai colori caldi, odori e sapori particolari, gente ospitale e disponibile, tutti motivi questi per ritornare ancora. Grazie Rotary Le immagini: pag. 2: arrivo a Tunisi, la Medina di Tunisi, pranzo nella Medina, Museo del Bardo; pag. 3: Museo del Bardo, cena a Tunisi, omaggio a Nabil, omaggio a Fued, Anfiteatro di El Jem, Medina di Sfax; pag. 4 e 5: la cerimonia con donazione della bandiera italiana; pag. 6: accampamento nel deserto, cena sotto le tende, deserto; pag. 7: la targa al pozzo, foto coi nomadi, foto coi soci del Club di Sfax e i nomadi.