caratteristiche degli irrigatori
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caratteristiche degli irrigatori
Le basi di ACER Sintesi dei principali strumenti di irrigazione Testo di Lucia Bortolini, Irricentre - Dipartimento Territorio e Sistemi agroforestali, Università degli Studi di Padova CARATTERISTICHE DEGLI IRRIGATORI RainBird N I tipi di impianto È importante conoscere peculiarità e prestazioni degli irrigatori. Gli impianti irrigui, realizzabili per bagnare un tappeto erboso o delle aree verdi, possono essere essenzialmente di tre tipi. • Mobile: tramite un tubo di gomma, collegato a una presa d’acqua (normalmente il rubinetto di casa), si porta l’acqua a un irrigatore (corredato anche da optional) che vie- ne manualmente spostato nelle varie zone del prato. • Semifisso: dalla presa d’acqua parte una tubazione (normalmente interrata) nella quale sono presenti diversi idrantini ai quali allacciare gli irrigatori direttamente o con spezzoni di tubo. Un unico irrigatore serve più postazioni e deve quindi essere spostato quando ha terminato di irrigare l’area servita. Questo sistema presenta i pregi e i difetti dell’impianto mobile, ma si adatta meglio a superfici di maggiori dimensioni, in quanto evita il continuo traspor- to nel prato di lunghi e pesanti tubi. Permette anche una certa automazione dell’impianto ed è possibile utilizzare irrigatori di maggiori dimensioni, che riescono a bagnare superfici più ampie. • Fisso: dalla presa d’acqua parte una rete di tubazioni interrate sulla quale vengono installati gli irrigatori in modo permanente. Si tratta dell’impianto che presenta i maggiori costi d’installazione, ma certamente è quello che permette di trarre i maggiori vantaggi legati alla migliore uniformità di distribuzione, alla maggiore tempestività d’intervento e alla possibilità di elevata automazione. In questo tipo dI impianto è possibile utilizzare gli irrigatori sottosuolo, detti pop-up, nei quali la parte dell’irrigatore dotata di spruzzatore (torretta) emerge quando l’acqua entra in pressione nell’impianto per poi rientrare quando termina l’irrigazione. I pop-up permettono di effettuare le operazione di ▼ ella progettazione e realizzazione di un impianto irriguo, dopo aver analizzato gli aspetti climatici, agronomici e vegetazionali, nonché le caratteristiche del terreno, al fine di valutare i fabbisogni d’acqua e verificato le caratteristiche di portata e pressione della fonte di approvvigionamento, il passo successivo riguarda la scelta degli irrigatori. Questi ultimi costituiscono la parte finale del sistema di distribuzione dell’acqua, nonché una parte importante nella progettazione di un impianto irriguo. Siria Allacciamento e pressione dell’acqua P er distribuire la quantità d’acqua giusta dobbiamo conoscere molte cose del nostro impianto di irrigazione, tra cui: • la tipologia di boccaglio montato sull’irrigatore; • la pressione al boccaglio; • l’uniformità di distribuzione a quella determinata pressione e con quella portata; • la disposizione dei diversi irrigatori sul terreno. 99 • ACER 5/2008 Stabilire quando e quanto dobbiamo irrigare non è facile ma con qualche approssimazione e calcolo possiamo avvicinarci al fabbisogno reale. Distribuire uniformemente quella portata sul terreno risulta più complicato. La pressione innanzitutto Se siamo allacciati a una pompa e questa è regolata da un inverter il valore rimane invariato nel tempo, ma se siamo allacciati alla rete idrica comunale la pressione varia con il prelievo non solo nostro ma di tutti gli utenti allacciati alla rete. Resta comunque il fatto che anche se usiamo un meccanismo di stabilizzazione della pressione ma usiamo, come spesso succede, irrigatori con diverse esigenze accontentiamo gli uni o gli altri. Ad esempio gli irrigatori statici lavorano bene con meno di 2 atm, mentre quelli a turbina con 3 atm e più. Modificando la pressione variano gli altri parametri, la portata e la nebulizzazione innanzitutto. Il posizionamento degli irrigatori, ovvero il passo con cui si distribuiscono sul terreno, è relativamen- te facile da mantenere costante quando l’area è regolare e priva di ostacoli, ma questo difficilmente corrisponde alla realtà. Spesso il campo, in cui si dovrà realizzare l’impianto d’irrigazione, si restringe e poi si allarga, fa una curva o c’è una panchina e degli alberi, in fondo basta il sostegno del cestino per spezzare un getto e mettere a repentaglio l’irrigazione di più metri quadri. Rassegniamoci dunque alle approssimazioni e a trovarci a fine stagione con una buona dose di metri cubi d’acqua non previsti. Le basi di ACER ▼ manutenzione della cotica erbosa senza dover procedere alla loro temporanea rimozione. TABELLA 1 - CLASSIFICAZIONE DEGLI IRRIGATORI IN BASE ALLA PRESSIONE DI ESERCIZIO Pressione di esercizio Si tratta della pressione (foto 1), espressa normalmente in bar, che deve essere assicurata al boccaglio, o alla testina, affinché l’irrigatore possa garantire la pluviometria e la gittata prevista dalle tabel- ottenendo una maggiore nebulizzazione si espone il getto dell’irrigatore alla dispersione ad azione dell’aria, e dunque si riduce il raggio di lavoro. Gittata È la lunghezza orizzontale dalla base dell’irrigatore alla linea periferica in cui arrivano le gocce (foto 2), ovvero la distanza massima alla quale un irrigatore può garantire una minima aspersione. Le ditte produttrici forniscono i valori di gittata, espressi in metri, per ogni boccaglio a diverse pressioni, rilevati in laboratorio in assenza di vento. Per installazioni all’aperto è bene considerare gittate inferiori di almeno il 10%. La gittata varia con la pressione di funzionamento, l’alzo, la velocità di rotazione, la forma del boccaglio e la ventosità. Aumentando la pressione aumenta la gittata ma, oltre a un certo limite, Pietro Greppi 2 Gittata (m) 5-15 15-40 40-60 10-20 3 Portata È la quantità di acqua che un irrigatore è in grado di distribuire nell’unità di tempo. Viene misurata in litri al minuto oppure in litri al secondo nei modelli più grandi. La portata è influenzata dalla pressione di funzionamento e varia proporzionalmente con il diametro del boccaglio. Esi 1 le prestazionali (un esempio è dato dalla classificazione della tabella 1). Per ciascun irrigatore è possibile reperire i dati relativi ad alcune pressioni di esercizio, anche se normalmente il range di pressioni a cui l’irrigatore può lavorare è molto più ampio: questo perché le case produttrici riportano su catalogo solo i valori per i quali, in fase di test, si sono ottenute le migliori prestazioni in termini di uniformità di bagnatura. Portata (l/s) 0,2-1 1-10 10-40 0,5-1,5 Del Taglia Nel selezionare il modello di irrigatore più idoneo è necessario considerare vari fattori come l’estensione e la forma della superficie da irrigare, la presenza di alberi, ostacoli, camminamenti o altri particolari costruttivi, il tipo di terreno ecc. ma anche altri parametri, come per esempio la fruibilità dell’area verde, ovvero se si tratta di uno spazio pubblico (frequentato da molte persone, soggetto a calpestamento, attraversato da veicoli ecc.) o di un giardino privato. Esistono sul mercato numerosi modelli di irrigatore contraddistinti da caratteristiche costruttive diverse, che determinano la modalità di distribuzione dell’acqua e le loro prestazioni. In pratica, quando si deve scegliere un modello di irrigatore ci si dovranno prima porre domande del tipo: • quali sono la portata e la pressione dell’acqua disponibili? • quali sono la forma e la dimensione dell’area da bagnare? • la zona è soggetta a ventosità elevata? • il terreno è in pendenza? • che tipo di vegetazione è esistente o prevista? • qual è la fruibilità dell’area? Le caratteristiche fondamentali che permettono di distinguere i diversi irrigatori e di verificarne la qualità sono: • pressione di esercizio; • portata; • gittata; • alzo; • boccaglio; • pluviometria. Pressione (bar) 1-2,5 2,5-5 5-8 2,5-3 Alzo Esprime la traiettoria del getto (foto 3) ovvero l’angolo di inclinazione dell’asse del boccaglio (in gradi) rispetto all’orizzontale: cambiando l’angolo di inclinazione si modifica la conformazione della parabola del getto. In particolare, a parità di altri parametri, l’irrigatore con un maggiore alzo ha maggiore gittata, ma anche maggiore altezza nel punto di culmine. La gittata massima si ottiene con un alzo intorno ai 30° però il getto, data la maggiore altezza raggiunta, è più influenzabile dal vento. Per tale motivo sono disponibili sul mercato irrigatori con boccagli a inclinazione diversa dallo standard (chiamati irrigatori a getto teso) il cui alzo può variare da 15° (angolo basso) a 5° (angolo piatto) adatti all’installazione in zone normalmente ventose, esistono anche testine di irrigatori statici con alzo 0°. Boccaglio Il boccaglio o ugello è la parte terminale dell’irrigatore dalla quale fuoriesce l’acqua. Le sue peculiarità (forma, dimensione, angolo di 4 1° 90° lavoro, foto 4) influenzano la gittata, la dimensione delle gocce e la portata. In particolare, la portata è direttamente proporzionale al suo diametro. A parità di boccaglio, variando la pressione si modificano la lunghezza della gittata e la dimensione delle gocce. Pluviometria (intensità di aspersione) È data dal rapporto tra portata e superficie bagnata. Esprime la quantità di acqua distribuita dagli irrigatori su un’area di ampiezza nota nell’unità di tempo e si indica normalmente in millimetri all’ora. In realtà è più interessante conoscere la pluviometria di un’intera area irrigata, che è influenzata dalla somma delle portate dei singoli irrigatori e quindi, oltre che dalla pressione di esercizio, dall’avanzamento (distanza) dei corpi irriganti. Alcune ditte produttrici o distributrici forniscono i valori di pluviometria alle pressioni ottimali di funzionamento con diverse modalità di avanzamento (di solito a triangolo o a quadrato). L’intensità di aspersione è un parametro molto importante che permette di stabilire se un modello di irrigatore è adatto a un certo terreno: infatti, l’intensità di aspersione non dovrebbe mai superare la velocità di infiltrazione, onde evitare problemi di ruscellamento. In fase pro- 180° 360° ACER 5/2008 • 100 Siria Tipologia irrigatore Bassa pressione Media pressione Alta pressione Pioggia lenta Irrigatori: prestazioni e caratteristiche Altri parametri utili per la scelta dell’irrigatore Pietro Greppi Vi sono poi altre caratteristiche che possono essere utili per effettuare la scelta di un irrigatore, quali: • grado di polverizzazione; • altezza di sollevamento; • superficie visibile; • velocità di rotazione; • semplicità di regolazione e manutenzione. 5 6 Altezza di sollevamento È una caratteristica peculiare degli irrigatori a scomparsa (pop-up) ed è spesso individuata da un numero che esprime l’altezza in pollici dell’escursione della torretta (foto 101 • ACER 5/2008 Toro Irrigazione Grado di polverizzazione Esprime la dimensione delle gocce e dipende dalle modalità costruttive del boccaglio (foto 5). A parità di boccaglio, il grado di polverizzazione (frantumazione del getto) aumenta con la pressione; però, aumentando il grado di polverizzazione la gittata diminuisce. In generale, più le gocce sono fini e minore è l’azione battente sul terreno e sulla vegetazione, ma maggiori risultano le perdite per evaporazione e la soggezione al vento. La maggiore o minore frantumazione del getto può essere ottenuta agendo, oltre che sulla pressione, sulla vite rompigetto, quando presente, che quindi serve anche per regolare la gittata. Superficie visibile Gli irrigatori a scomparsa riducono enormemente l’impatto estetico di un impianto irriguo su un tappeto erboso e limitano al massimo i rischi di danneggiamento per atti vandalici o lavori di manutenzione della cotica. Quando l’irrigatore è impiegato in terreni sportivi o in aree deputate al gioco dei bambini, può essere significativo anche ridurre il diametro della superficie di ingombro della torretta, così da limitare al massimo il rischio di incidenti. Velocità di rotazione Negli irrigatori dinamici il tempo necessario per completare l’angolo di lavoro (foto 4) da parte del getto dipende dalla velocità di rotazione. Nei modelli di irrigatore che consentono di regolare la velocità è bene che questa sia impostata sul valore ottimale del boccaglio al fine di assicurare la migliore copertura. La possibilità di variare la velocità di rotazione può essere vantaggiosa quando, per esempio, l’irrigatore deve essere adattato a usi particolari non strettamente irrigui quali l’abbattimento delle polveri lungo percorsi o la ricompattazione dei campi da tennis, entrambi ottenuti con un aumento della velocità. È evidente che rettifiche forzate alla velocità di rotazione modificano la gittata e la pluviometria. Semplicità di regolazione e manutenzione La semplicità dei meccanismi di erogazione dell’acqua può contribuire a ridurre le operazioni di manutenzione necessarie a mantenere efficiente l’impianto irriguo. Gli irrigatori con testine ad angolo 7 di lavoro variabile necessitano di una regolazione all’installazione. Questa può essere realizzata mediante il ricorso a utensili diversi, più o meno complessi, o solamente con le mani. Il grado di complessità può richiedere il lavoro di installatori specializzati, ma per contro può essere un valido ostacolo a eventuali manomissioni vandaliche. Alcuni irrigatori permettono di effettuare tutte le regolazioni (gittata, angolo di lavoro, alzo ecc.) direttamente dalla sommità dell’irrigatore anche durante il suo funzionamento, agevolando in tal modo una messa a punto perfetta. L’operazione di regolazione di un impianto di irrigazione è importante sia per dare la maggiore uniformità di precipitazione possibile sia per correggere i difetti dell’impianto siano essi accidentali che legati al sito di posa dell’impianto stesso. Gli irrigatori bagnano secondo cerchi o porzioni di cerchio. Le aree reali talvolta hanno un disegno incompatibile con il modo di irrigare dell’irrigatore o presentano ostacoli al libero propagarsi del getto d’acqua. Con la regolazione degli irrigatori è possibile correggere parzialmente questi difetti allungando o accorciando il getto, cambiando il boccaglio, variando l’angolo di lavoro. Una buona e accurata regolazione è sempre indispensabile per migliorare le prestazioni di un impianto. Talvolta si rendono necessari interventi di regolazione anche per sopperire a un calo o aumento di pressione dell’acqua dovuto a un sovraccarico della rete di distribuzione o al potenziamento della rete idrica. Variazioni anche di un solo bar possono modificare la gittata e il tipo di distribuzione dell’acqua. A questo punto si dovrà intervenire non solo sulla vite frangigetto ma anche sul meccanismo che regola l'angolo di lavoro perchè la vite frangigetto variando la gittata esercita anche una modifica sul cono d’acqua che tende a essere più stretto quando il getto è lungo e ad allargarsi quando viene accorciato. Altri interventi si rendono poi necessari per adeguare l’impianto allo sviluppo del giardino. Un caso esemplare riguarda le siepi.Quando la siepe viene messa a dimora occupa uno spazio in larghezza di poche decine di centimetri e gli irrigatori sono normalmente posizionati al piede della pianta. Dopo alcuni anni la siepe è cresciuta inglobando gli irrigatori che devono così essere rimossi e spostati. 8 Del Talgia 6). L’uso degli irrigatori con maggiore altezza di sollevamento consente l’allungamento del turno di sfalcio del prato ed è particolarmente utile quando nell’area da bagnare vi siano ostacoli di modesta entità da superare, come cespugli e siepi basse. Naturalmente, a una maggiore altezza di sollevamento corrisponde una maggiore lunghezza della torretta ovvero del corpo dell’irrigatore. In questo caso, se non è possibile o conveniente approfondire troppo le tubazioni, si dovranno scegliere irrigatori con attacco laterale. Particolarità e optional Alcuni impieghi speciali, come l’irrigazione di campi sportivi o di parchi pubblici ad alta fruibilità, dove sono richieste maggior sicurezza e caratteristiche antivandaliche, necessitano di irrigatori di migliore robustezza. Questa può essere garantita da rivestimenti protettivi esterni in gomma antiurto e torrette in acciaio inox o da rinforzi interni (per esempio il perno metallico anticalcio). Nel caso di installazioni in terreni in pendenza è preferibile l’impiego, nei punti più bassi, di irrigatori dotati di valvola di ritenuta che, a impianto fermo, evitano la fuoriuscita dell’acqua (drenaggio) e la conseguente formazione di una pozza d’acqua intorno all’irrigatore ossia il rappozzamento (foto 8). Sempre in presenza di dislivelli può essere consigliato l’impiego di regolatori di pressione o testine autocompensanti in grado di garantire il mantenimento delle portate al variare della pressione di esercizio. Alcuni irrigatori sono dotati di particolarità antivandalo, come la memoria dell’angolo di lavoro che permette di mantenere l’impostazione originaria anche dopo una forzatura manuale. ▼ gettuale sarebbe bene effettuare preventivamente il calcolo della pluviometria, al fine di verificare se l’avanzamento previsto rispetta la capacità d’infiltrazione dell’area servita dall’impianto. Api Le basi di ACER Le basi di ACER Un’ulteriore distinzione degli irrigatori è data dal tipo di impianto, che può essere mobile o fisso a seconda dell’utilizzo di irrigatori fuori terra o interrati. Impianti mobili Di seguito alcuni esempi di impianti mobili utilizzati in piccolemedie aree verdi. • Irrigatori montati su treppiede: quest’ultimo, detto anche cavalletto porta irrigatore, permette una facile installazione degli irrigatori fuori terra. Molto robusti, sono protetti da una zincatura resistente nel tempo. Questo sistema di irrigazione ha il vantaggio di avere un costo iniziale basso, ma richiede la presenza di un addetto per garantire una precipitazione costante e uniforme dell’intera superficie spostando il treppiede nei vari punti del campo. • Irrigatori semoventi a naspo: per l’irrigazione di aree verdi si utilizzano anche irrigatori con torret- ta fissa e sono costituiti da un tubo flessibile avvolto in un tamburo che ne provvede al riavvolgimento. Le gittate possono variare da 10 a 25 m e la lunghezza dei tubi usati varia da 100 a 180 m. Risulta comunque necessario che ci sia un addetto per spostare il tubo. • Carrello semovente: è l’ideale per campi sportivi, parchi e ogni altra area verde dove il costo e la difficoltà di installare un impianto di irrigazione fisso a scomparsa sarebbe troppo alto. Questo tipo di irrigazione assicura una distribuzione uniforme grazie alla velocità di avanzamento costante (1,518 m/h), che garantisce un’uguale precipitazione dall’inizio alla fine. Vi sono modelli con lunghezza del tubo variabile da 100 a 180 m e gittate da 15 a 26 m. È comunque necessaria la presenza di un tecnico per il controllo e lo spostamento del carrello. 9 Valerio Bozzoli ▼ Gli irrigatori: tipologie d’impianto Impianti fissi Gli impianti fissi, rispetto a quelli mobili, sono molto usati poiché consentono di irrigare nelle ore più idonee al sito in questione. L’utilizzo di questi impianti ormai è dilagante e la qualità tecnica degli strumenti è molto alta. Tali impianti sono solitamente costituiti da una stazione di pompaggio (da una presa d’acqua) che immette l’acqua in rete di tubi che a loro volta la convogliano agli irrigatori. In commercio sono presenti diverse case produttrici di irrigatori, con caratteristiche tecniche di base abbastanza simil fra loro. Fonda- mentalmente, dal punto di vista della modalità con cui avviene la distribuzione dell’acqua, si possono distinguere due tipi di irrigatori da impianto fisso: statico e dinamico. Vi sono poi soluzioni ibride, come di seguito indicato. • Irrigatori montati su sostegno: una soluzione applicabile solo in aree con grandi spazi liberi consiste nell’utilizzare irrigatori a battente (foto 9) del tipo utilizzato in agricoltura montati su sostegni di 3-4 m. Questi irrigatori hanno una gittata superiore a 30 m, richiedono una pressione minima di 3 atmosfere al boccaglio e una portata compresa tra 3 e 5 l/s, poca o nessuna manutenzione, al riparo da atti vandalici. Ovviamente l’impianto deve essere completato e integrato da irrigatori in grado di irrigare gli spazi marginali. Nel prossimo numero di ACER saranno approfonditi gli aspetti tecnici e funzionali degli irrigatori statici e dinamici nonché le diverse applicazione di questi impianti d’irrigazione fissi in ambito urbano.