I mercati dell`impresa sociale
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I mercati dell`impresa sociale
I MERCATI DELL’IMPRESA SOCIALE PECULIARITÀ ED ELEMENTI DI INNOVAZIONE Flaviano Zandonai (Euricse, Iris Network) Gli argomenti trattati • Le imprese sociali come imprese che operano nell’ambito di mercati che contribuiscono a costruire e a modificare. • Non di solo mercato: la capacità dell’impresa sociale di attrarre e combinare un mix di risorse anche di tipo non market. • Le principali arene mercantili in cui operano le imprese sociali e le trasformazioni che hanno subito in epoca recente, in particolare per quanto riguarda il rapporto con la Pubblica Amministrazione. • Mercati emergenti per una nuova stagione di imprenditoria sociale: come riconoscerli e come promuovere nuove ventures sociali. • L’apporto innovativo dell’impresa sociale: tipologie di innovazione e misurazione multilivello dell’impatto generato (economico, sociale, occupazionale). La rilevanza del tema Le risorse di mercato sono sostanziali (anche se non le sole) per un progetto di imprenditorialità sociale Lo sviluppo dell’impresa sociale è legato anche all’affermarsi del mercato in contesti considerati marginali o estranei a quest’ultimo E l’impresa sociale ha svolto un ruolo rilevante in tal senso Dunque c’è un legame biunivoco tra impresa sociale e mercati caratterizzato da una notevole mutevolezza. Il mercato come istituzione • Condizioni per «mercanteggiare» – Disporre di informazioni (necessarie per attivare scambi) – Minimizzare i costi (costi opportunità / costi di intermediazione) – Dotarsi di regole (formali e informali) • Servono quindi istituzioni per rendere possibili e per fluidificare le relazioni di mercato – Le imprese (concentrano produzione e gestione) – Altre istituzioni che riducono costi di transazione e asimmetrie informative (vs visione «purista» del mercato) Non di solo mercato • • • E’ una forma di regolazione delle relazioni umane specializzata nel favorire gli scambi e nell’allocare le risorse. Ma non è la sola! – La reciprocità (scambio differito, no equivalenti) – La redistribuzione (Stato) Quando fallisce il mercato: – Produzione di beni pubblici (non escludibili) – Generazione di esternalità negative vs vantaggi individuali – Carattere meritorio.. Le variabili in gioco • • • • • Bisogni / Interessi – degli attori in gioco Risorse – prodotti, servizi, materie prime, denaro.. Regolazioni – il mito della concorrenza come unico principio Qualità – come discrimine e vantaggio competitivo Scelta – possibilità di “exit” e di “voice” • • • • • Informazione – più o meno simmetrica Fiducia – facilitatore degli scambi Incentivi – domanda e offerta “stimolata” Quantità – Determina processi produttivi, prezzi (e relative speculazioni) Identità – Scambi anonimi o personalizzati I punti salienti • • • Il mercato è un’istituzione sociale che consente di scambiare beni e servizi tra produttori e consumatori, sulla base di contratti, spesso anonimi, basati su un principio di equivalenza (il prezzo) che soddisfa i loro interessi. L’impresa sociale opera in maniera significativa (anche se non esclusiva) all’ interno di diversi mercati, introducendo alcuni significativi elementi di peculiarità (innovazione?) che derivano dalla sua mission secondo cui l’ interesse da massimizzare è quello generale. E’ un approccio che richiede una particolare configurazione delle arene mercantili ed è legato anche alle caratteristiche dei beni prodotti (relazionali e meritori) e dei beneficiari che sono plurimi e diversificati e che, per ragioni diverse, non è sempre possibile considerarli “consumatori” a tutti gli effetti I mercati dell’impresa (sociale) – Mercati di sbocco dei beni e dei servizi: • sempre più rilevanti per la sostenibilità e lo sviluppo (con relativi pro e contro) – oggetto di approfondimento – Mercato del lavoro • dove si va alla ricerca del “capitale” più prezioso (Excelsior) • crescita delle figure di middle management • scarsa propensione ad assumere giovani • saldo negativo (per la prima volta) – Mercato della finanza • Emergente, con qualche “fuga in avanti” (Osservatorio UBI) • Finanza come nuovo driver di sviluppo • Mismatch tra domanda e offerta L’impresa sociale nei mercati • • • • • • Mission – Fare l’interesse generale attraverso transazioni di mercato Beni e servizi – Oltre la scorciatoia delle nicchie: relazionalità e meritorietà Forme di scambio – “Non di solo mercato”: reciprocità e redistribuzione Struttura organizzativa e di governance – Sistemi aperti: efficacia sociale ed efficienza imprenditoriale Caratteristiche e numero degli stakeholders – Contemperare interessi e bisogni diversi; ibridazione dei ruoli Composizione e dinamica delle arene mercantili – Non solo posizionamento, ma anche costruzione dei mercati Le peculiarità • • Nei mercati delle imprese sociali succedono cose strane: – Non sempre i bisogni si traducono in modo “naturale” in domanda esplicita di beni e servizi – I consumatori possono anche essere produttori e finanziatori dell’ impresa (e viceversa) – Ci possono essere beneficiari poco o per nulla consapevoli di esserlo – I consumatori finali non sono solvibili – Lo scambio di equivalenti si interseca a principi di redistribuzione e reciprocità (il mercato torna “al suo posto”) Per questi (e altri) motivi servono forme di regolazione specifiche (dibattito EU – SBI) Lo stato dell’arte • • • • Specializzazione in nicchie – Know-how, rendita di posizione, rischio di spiazzamento Ristrutturazione delle arene mercantili – nuove forme di regolazione degli scambi Ricerca di un mix di risorse – diversificando il portafoglio clienti e utilizzando diverse forme di scambio Apertura a nuovi mercati – Innovazione di prodotto, anche non incrementale Le ambivalenze • • • • Dimensione produttiva (continuità, qualità, ecc.) visibile soprattutto nella produzione sui mercati • Dipendenza dalla PA in termini di risorse e, in senso lato, culturale (colonizzazione) Qualità specifica: c’è un “certo modo” di produrre beni e servizi che difficilmente imitabile (capacità redistributiva) • Cooperative a “visibilità limitata”, con scarsa capacità di generare e rendicontare il loro “valore aggiunto” Capacità di attrarre (e trattenere) risorse umane competenti e motivate, presupposto per una produzione di qualità • Elevati livelli di turn-over e difficoltà ad avviare percorsi di empowerment delle persone coinvolte Innovazione di sistema: hanno costruito mercato dove prima c’era solo redistribuzione e informalità • Epigoni dei processi di outsourcing della PA Gli approcci al mercato • Scomposizione dei beni relazionali in prestazioni di servizio che consentono razionalizzazione dei processi produttivi, standardizzazione dei prodotti, economie di scala, contenimento dei costi • Radicamento nelle comunità locali per poter operare in mercati che consentano di produrre beni relazionali, intercettando anche risorse non di mercato attraverso legami fiduciari e reputazionali (spesso personali) – Stessa tendenza al radicamento ma puntando più sulla formalizzazione delle relazioni con attori istituzionali (in forme “soft” e “hard”) e con qualche verticalizzazione (marchi) Modelli di business • Come l’impresa sociale estrae un valore multidimensionale “creando una risorsa, un asset o una posizione esclusiva all'interno di quella serie di attività in cui l'azienda gode di un vantaggio competitivo”. • Terzo pagatore – – – • Out of pocket – – – • Modello ancora dominante Centralità della PA (in declino) Passaggio dal finanziamento dell’offerta al finanziamento della domanda Emergente (anche se con molte eccezioni rispetto alla regola) In mercati già popolati di competitor Enfasi sull’impatto (a valle) Embedded – – Caso tipico: l’inserimento lavorativo Diffusione in altri comparti (cultura, turismo, wellbeing) L’innovazione nei mercati • • • • • Classificazione utile anche per leggere i business models delle imprese sociali. Innovazione incrementale: miglioramento continuo di modelli di lavoro consolidati operando nelle stesse arene mercantili [43%] Innovazione espansiva: estensione di un servizio o un’attività già svolta in altri territori o gruppi di utenti simili: si allarga il raggio di azione ma sostanzialmente nelle stesse arene [26%] Innovazione evolutiva: apportare elementi di novità (sia di prodotto che di processo) in ambiti e tipologie di utenti consolidate: si ibridano diversi mercati [26%] Innovazione totale: sperimentazione di nuovi modi di lavorare e organizzare servizi per rispondere a bisogni non soddisfatti: probabilmente anche in nuove arene [19%] Leve strategiche • • • • • • Qualificare l’offerta attraverso procedure di certificazione, accreditamenti, ecc. e/o “marcarne” gli elementi distintivi Ingegnerizzare il know-how di “lettura” del territorio Rendicontare l’insieme dei benefici generati anche alla produzione di beni in regime di mercato – Il tutto con un occhio di riguardo ai feed-back dei beneficiari (coinvolti e informati) Presidio dei luoghi dove si definiscono le politiche di sviluppo e i conseguenti assetti dei mercati Alleanze, accordi reti per la co-produzione di beni relazionali e meritori (complessi per definizione) – Dove è difficile “internalizzare” il processo Start up di “access point” (es. negozi) per un sistema integrato di servizi gestito grazie a diversi modelli di business – Anche grazie a investimenti di medio / lungo periodo Il ruolo delle reti – Veicolo per migliorare l’efficienza di un settore che nella gran parte è “pulviscolare” – Strutturazione delle filiere di servizi (progetti d’area e di settore) e attraverso raggruppamenti più coesi (su base locale e nazionale) – Promozione della governance territoriale: non solo “tavoli” tematici ma sulle politiche di sviluppo nel suo complesso – Startup di strutture pluriservizio ad accessibilità differita: centri famiglie, strutture d’accoglienza, housing sociale, turismo… tutto nello stesso spazio (con annessi investimenti) – Gestione di partnership e joint ventures con pubblico e forprofit – Il caro vecchio lavoro di comunità e di advocacy Scenari (a breve) MERCATI MATURI • Prestazioni socio assistenziali in regime di appalto con eepp • Lavorazioni artigianali e servizi (pulizie) a basso valore aggiunto e gestisti in outsourcing MERCATI IN ESPANSIONE • Integrazione tra sociale e sanitario • Cure di lungo periodo (dopo di noi) • Servizi educativi • Produzione culturale • Servizi “all’agio” / leisure (turismo, food) • Agricoltura e artigianato di qualità • ICT a vocazione sociale Indicazioni operative Elementi di attenzione per valutare business plan di impresa sociale guardando ai mercati. • Nei bisogni c’è la soluzione. Da premiare il fatto che sappiano individuare con chiarezza i needholders. • Modalità di aggregazione della domanda • Capacità di attrarre e combinare risorse aggiuntive oltre a quelle di mercato (anche se poche possono essere strategiche) • Capacità di individuare le modalità più adeguate per rendicontare l’ impatto sociale (in modo «sostenibile» ed efficace) • Promuovere reti di co-produzione che coinvolgono diversi soggetti (è difficile «internalizzare» il processo per la produzione di beni di interesse collettivo) • Joint ventures, alleanze e co-operazione con IS consolidate… • Proposta di veicoli societari nuovi per la gestione di nuove ventures sociali (ad esempio società «ibride» capital intensive) L’imprenditore sociale come agente di cambiamento • Le qualità dell’imprenditore: – – – • • • • Avversione al rischio Capacità creativa Ars combinatoria Capacità strategiche e assunzione di responsabilità rispetto allo scenario e al modello di sviluppo Competenze di networking e di “stile” (sviluppa e trasmette la cultura d’ impresa) per evitare il rischio di una deriva “tecnicista” del management Competenze specialistiche declinate sull’innovazione di prodotto (ben definita, studiare!) Competenze legate allo sviluppo organizzativo (startup e/o rengeneering)