Storie di viaggi, di uomini e di moto
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Storie di viaggi, di uomini e di moto
Storie di viaggi, di uomini e di moto Racconti, esperienze, storie personali di motociclisti e di viaggiatori. Per conoscere l'universo eterogeneo che comprende la nostra passione. Partito dieci mesi fa dall’Italia, Salvatore Marco Romania, detto “Ture”, ha attraversato il centro Asia, la Russia, la Mongolia ed è arrivato nel novembre scorso in Giappone. Dopo aver trascorso due mesi in Cina lontano dalla sua Tenerè XT 660Z, ha ripreso il viaggio e si trova attualmente in Laos.La sua meta è l’Australia, ma lo scopo del viaggio è molto particolare: scoprire la cultura musicale e gli strumenti caratteristici dei Paesi attraversati. A cura di Tiziano Cantatore e della redazione 116 Mototurismo T ure ha 25 anni ed è della provincia di Padova. È motociclista ma anche appassionato di musica. Oltre all’amore per il suo contrabbasso coltiva da sempre un interesse per molti altri strumenti musicali. A Ture piacciono quegli strumenti con un suono particolare, apprezza le sonorità profonde, quelle che scaturiscono dall’anima. I suoni e gli strumenti musicali sono la voce primordiale di un territorio, di un popolo. Così Ture ha unito il desiderio di scoperta di una fetta di mondo con la ricerca di questi suoni e la cultura inesplorata degli strumenti musicali tipici che caratterizzano i vari Paesi. Il lungo soffio del didgeridoo suonato dagli aborigeni australiani lo ha spinto a destinare l’Australia come meta per questo suo lungo viaggio di scoperta.Quindi Ture parte con la sua moto, una Yamaha XT660Z Tenerè del 2008 comprata di seconda mano, assetato di avventura non fine a se stessa, ma bensì di un progetto che concilia le diverse passioni come i viaggi in moto, l’arte, lo studio delle culture e delle tradizioni etniche e la musica. A un giovane che decide di fare un esperienza come questa il mondo non può che spalancargli le braccia. Certo le difficoltà non mancano. È successo dopo aver visitato l’Iran, quando gli viene negato il visto per il Pakistan obbligandolo ad una grande deviazione per poi raggiungere il Giappone attraversando il centro Asia, la Mongolia e la Russia, percorrendo la nuova strada Chita-Khabarovsk appena inaugurata. Ture non si scoraggia mai e con un grande spirito di adattabilità (campeggi di fortuna e quant’altro) continua il viaggio alla ricerca dei suoni della terra. Con la musica nella testa e gli occhi spalancati sul mondo il suo viaggio continua. Ture ci racconta che: “Un altro modo per capire Mototurismo 117 Storie di viaggi, di uomini e di moto meglio queste culture è quello di integrarmi il più possibile, stando a contatto con le persone, fermandomi a vivere, e se necessario a lavorare con loro, diventando di volta in volta uno di loro”. Ecco un’altra opportunità importante del viaggio: integrarsi con il luogo in cui si transita. Non apparire come un corpo estraneo, ma conoscere la gente, i loro bisogni, le loro realtà. Così. in sella ad una moto. l’uomo si sente davvero piccolo, indifeso mentre viaggia, ma in questo modo partecipe della vastità del pianeta, della diversità di culture e assolutamente integrato con tutto ciò che lo circonda. La danza e la musica si uniscono alla ricerca di 118 Mototurismo Ture, svelando il loro legame con le tradizioni dei luoghi. È un modo per scoprire il rapporto della musica con la quotidianità dei popoli, con le cerimonie, le nascite, gli eventi, i matrimoni, le inaugurazioni di una nuova casa, di una attività, le religioni, la vita e la morte si uniscono nei suoni del mondo. Ture raggiunge località mentre i balli diventano occasioni per celebrare la stagione del raccolto e Ture nel suo viaggio osserva e completa la sua ricerca personale. Un viaggio straordinario con una moto come compagna, come potrebbe essere migliore? Noi di Mototurismo abbiamo parlato con Ture proprio durante il Motodays a Roma mentre eravamo impegnati nella nostra area “Days On The Road” ad effettuare i collegamenti con i viaggiatori in moto sparsi nel mondo. Ci siamo collegati con il Laos, dove adesso Ture è in transito. Abbiamo ascoltato la sua voce che timidamente, senza atteggiamenti da protagonista, ci raccontava della sua impresa. Ci ha parlato della sua giornata tipo, del suo viaggio, del suo stupore nel trovarsi in balìa del mondo. Mentre sul grande schermo scorrevano le immagini della sua avventura non ancora conclusa, la sua voce raccontava alle numerose persone che affolla- vano l’area del turismo in moto di Roma, che il viaggio riempie la vita, ovunque lo si compia e che una moto può andare in ogni luogo se lo si desidera. Ci sono persone come lui, che un bel giorno partono e si convincono che si può fare. Uomini in viaggio con una moto e un’idea che profuma di libertà. Potete seguire il viaggio di Ture sul sito www.tureadventure.it su Facebook cercando tureadventure.it Mototurismo 119