PATRONATI AL POSTO DEI CONSOLATI? I PATRONATI STESSI

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PATRONATI AL POSTO DEI CONSOLATI? I PATRONATI STESSI
Comunicato n. 42
PATRONATI AL POSTO DEI CONSOLATI?
I PATRONATI STESSI DICONO OGGI: NO!
DIFFUSO CONSENSO ALLA LINEA DELLA CONFSAL/UNSA, CONTRO LA
CHIUSURA DEI CONSOLATI, ANCHE DA PARTE DEI PATRONATI
Sono numerose le note giunte da diversi Paesi al nostro Coordinamento, da parte di vari
dirigenti di Patronato.
Anche se i toni mostrano un evidente affanno, che non è certo frutto della nostra difesa dei
servizi statali a favore degli italiani all’estero nonché' dei posti di lavoro dei dipendenti della
Farnesina, ma è probabilmente causato dai dubbi sollevati da vari organismi politici (e in
taluni casi, come in Svizzera, anche da qualche sentenza emessa dai competenti Tribunali)
sul lavoro dei Patronati stessi,
NELLA SOSTANZA TUTTI CONCORDANO CHE I SERVIZI CONSOLARI VANNO RESI
DAI CONSOLATI E CHE VA FERMATA LA FUGA DELLO STATO DALL'EROGAZIONE
DEI SERVIZI STESSI.
Dall’INCA/CGIL –Stati Uniti- ci chiedono: Sa i disagi che vivono quotidianamente i nostri
connazionali, vista la totale assenza dello Stato italiano?"
Dall’INCA/CGIL –Francia- ci giunge la segnalazione, con riferimento ai nostri timori che i servizi
consolari siano dirottati sui Patronati: È un'affermazione priva di qualsiasi fondamento perché se
c’è, una rivendicazione oggi in atto da parte dei Patronati, è quella di avere servizi consolari più
efficaci nel rispondere ai bisogni della collettività.”
E, ancora dalla Francia, giunge solidarietà al nostro allarme sulla riduzione del personale
consolare: siamo pronti a qualsiasi confronto con il sindacato Confsal Unsa Esteri e ci piacerebbe
farlo sul merito di come funzionano i Consolati di Parigi, Metz, Lione, Marsiglia e Nizza, avendo noi la
consapevolezza di quanto sia positivo l’impegno di tutti gli operatori consolari ma nello stesso tempo
di quanto sia insufficiente la qualità del servizio erogato a causa delle chiusure e la costante riduzione
del personale.”
Dal Regno unito, sempre dallo stesso Ente, la Confsal/Unsa viene rassicurata rispetto ai suoi
timori di dirottamento di risorse che mettono in pericolo posti di lavoro sulla rete
consolare: “Occorre ricordare per esempio che già da anni i Patronati all’estero collaborano con i
Consolati nei campi che la legge ben definisce ed in tutto quello che può rendere più facile
l’erogazione dei servizi (molto complessi in verità e non sempre riducibili a sole certificazioni) ai
cittadini residenti all’estero senza pericolo di sovrapposizione o addirittura di sottrazione di ruoli e di
risorse.”
Dall’INCA/CGIL Belgio apprendiamo: "Che il cittadino italiano all’estero abbia diritto ai servizi che lo
stato è chiamato a rendergli è un dato di fatto. Che la riforma consolare abbia – di fatto – ridotto se
non in alcuni casi eliminato tali servizi, è un’evidenza che sembra sfuggire a Lauriola."
Dall’ITAL –Germania- ci avvertono che: "l’attività che è conseguenza della riduzione della rete
consolare ci comporta con un aggravio a livello di informazioni ed interventi non ci viene riconosciuto."
È PERTANTO CONDIVISO IL NOSTRO APPELLO: IL CITTADINO ITALIANO ALL’ESTERO HA
DIRITTO AI SERVIZI CHE LO STATO, SOLO LO STATO, INDEROGABILMENTE LO STATO, È
CHIAMATO A RENDERGLI!
Nel ringraziare tutti coloro che hanno mostrato attenzione al nostro comunicato, chiudiamo con la
citazione di un articolo di legge, con la richiesta di ricordare bene che ogni convenzione stipulata con i
Patronati può riguardare solo quei servizi non demandati per legge all’esclusiva competenza delle
autorità diplomatiche e consolari!
Legge 152 del 2001
Art. 11.
(Attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari italiane all’estero)
1. Gli istituti di patronato e di assistenza sociale possono svolgere, sulla base di apposite
convenzioni con il Ministero degli affari esteri, attività di supporto alle autorità
diplomatiche e consolari italiane all’estero, nello svolgimento di servizi non demandati
per legge all’esclusiva competenza delle predette autorità.
Roma, 20.07.2015
CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI