giornalino cliccare qui

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giornalino cliccare qui
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TI ASCOLTO!>>
I.M.S. "Regina Margherita"
classe 2ES
Anno 2011
. 1 5 O ANNI DALL' UNITA' D' ITALIA'
Oggi si fèsteggiano i 1 50 anni dall' unità di ltalia.
Ma da dove dobbìamo partire per poter veramente
parlare dì questa Nazione unita? Ovvìamentc dalla
sua storia, dai suoi cambiamenti nel corso del tempo.
Potrerruno cominciare dagli inizi preistorici: il
popolamento del teffitorio italiano risale infatti alla
preistoria. come testirnoniano i ritlovamcnti
archeologici. L'Italia è stata abitata a pattire dal
paleolitico, i siti arol.reologici dei
Balzi Rossi o di Gravina in Puglia
in
quella posizìone, fondamentale per la via dr
comrnercio del sale. ma solo alla metà dell'VIII
secolo a.C. questi si unirono in un solo agglomerato.
La zona era dotata, inoltre, di un buon potenziale
agricolo e la presenza dell'isola Tiberina rcndeva
facile 1'attraversarnento del vicino fiume Tcvcrc.
Dopo centinaia di
annì
vi
è
la caduta dell'impero romano nel 476 d.C. oon
1'ultimo imperatore romano di nomc
Romolo Augusto. Il Medioevo è I' età
ne sono una
storica che va dal 476 d. C. quando
con le invasioní dei barbari úamonta
I' lmpcro Romano d' occìdente, al
testimonianza.
invece,
dagli
ominidi alle
Passiarro,
prime popolazioni in età preromana:
trovrJmù alcune popolazion i
indoeuropee tmsferitesi dal1' Europa
1492 con la scopetta dell'Amcrica da
pafe di Cristoforo Colombo.
Il
1494
segna la flne della politica
Otientale all'Italia in varie ondate
dell'equilìbrìo e I'inizio di queì lungo
migratorie (Veneti, Umbrosabelli,Latim ecc-). In Italia
troviarno. poi. i Celti. i Liguri e
periodo di conflìtti che va sotto jl
nome di guerre d'Italia. Secondo una
ì
Veneti. Successivamente vi è stata 1'
esprnsione degli ttnrschi accantu ri
quali si al'liencarono glì Umbri. ì
Latìni. i Sabini. iVolsci, i Lucani e i
Siculi- I prìmi a colonizzare I'Italia, fondandovi vari
insedian.renti a fini commerciali sulle coste dsll2
Sicilia e della Szrdegna, sono i Fenici. Secondo la
trad.izione, la città di Roma è stata fondata il 2l
aprile dcl 753 a.C. da Romolo sul colle palatino. In
realtà, esistevano già alcuni villaggi
foftunata formula
storiografica,
questa data coincide con la fine della
libertà italiana: la Penisola cade sotto
I'egemonia delle potenze straniere:
una soggezione dalla quale si libereràL solo nel 1866
con gìi esiti vittoriosi della terza guerra di
indipendenza. Tra il 1796eil 1860 in Italiavi sono
molti cambiamenti provocati dall'ltaha sotto il
dominio napoleonico, la Restaurazione. il tegno dei
Savoia e
il
Risorgìmento. Dopo altre vicissitudini
arn'viamo. dunouc.
all' unità di
ltalia.
Miriam D'Ambrosio
Italia
<<
crAo>>
,,Ciaol', rJn saluto amichevole
150 anni Grande Italia
informal
tutto italiano. La parola si è diffusa nel mondo"
a seguito delle migrazioni degli italiani ed è
entrata come saluto informale anche nel lessico
pagioa 6
GIOCO
pasina
2
FUMETTO
di numerose altre Ìingue.
"Io ti vedo" Un saluto che implica un legame
di amicizia, saluto ripetuto più volte dai
SPEDIZIONE DEI MILLE" peîsonaggi principalí del colossal 6'urr1or" PERSONE IMPORTANTI
p.gina 8
"A\ atar".
"Io ti ascolto" Perché non salutarci così?
rNTERvrsrA MpossIBILE 11 titolo di questa piscola pubblicazione vuole 1g5199916191 oaeina e
pagina 4 essere un saluto amichevolmente affettuoso
rrvolto a tutti. (IO TI ASCOLTO!>)
150
unni Grande
e
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SIMBOLI
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La mascotle di ltalia 90, Ciao
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IMMAGINI
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1831 in alcuni Stati italiani si verificarono dei moti rivoluzionari
: con lo scopo di ottenere la Costituzione da parte dei sovrani.
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La Giovine Italia (o
Giovane Italia) fu un'associazione.
lpolitica insunezionale fondata a Marsiglia nel luglio 1831
lda Giuseooe Mazzini. L'obiettivo di cuesta orsanizzaz.ione.
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"Regìna Mar5herita"
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"RE \TTTORIO EMANUELE
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II'
E' più di mezz'ota che siamo in attesa di essere riceurte dal re d'Italia vittorio
Emanuele IL Dopo poco tempo veniamo portate al cospetto del Re. Salutiamo
con un inchino e ci accomodiamo su una poìtrona ad una distanza di circa due
metri da Lui.
150
anni Grande ltalia
gt{r-Et{vÍs'Í A
i Ì1t P{}ssg ffi[ !,t;
Dopo che i rapporti di amicizia tra il governo piemontese e limperatore
dei francesi si fecero più stretti, in seguito a lunghe trattative, un accordo
segreto fu firmato a Plombières nel 1858; Cosa stabiliva questo patto?
ll re si passa una mano sulla barba; poi si alza.
< Cavour, un capo di govemo di grandi capacità, ottenne I'impegno di un
intervento milìtare francese in caso di aggressione austriaca al piemonte;
Napoleone III cbbe la promcssa della cessione di Nizza e la savoia alla Francia.
Questo patto di alleanza ipotizzava la divisione della penisola italiana in he
stati: un regno dell'alta Italia comprendente il picmonte, il Lorrbardo-veneto e
I'Emilia-Romagna, sotto la casa sabauda; un regno dell'Itaria centrale formato
dalla Toscana e dalle province pontificie, sotto Napoleone III; un regno
meridionale, sempre sotto il potere francese. Il trattato, inoltre, stabiliva ché la
Francia sarebbe inter,/enuta per difendere il picmonte da un attacco dell'
Austria. Occorreva quindi provocare la guerra, ma non iniziarla>
Gli scopi previsti da questo patto in quale modo vennero raggiunti?
< Beh, dopo una serie di provocazioni messe in atto dal Regno di Sardegna, in
il govemo ausrriaco ci inviò un ultimatum ne1 quale richicdeva
I'intemrzione dei preparativi militari. Il govemo cavour respinse I'ultimatum e i
soldati austriaci passarono il Ticino, dando inizio alla Seconda gueffa
d'indipendenza. Sccondo il trattato di plombiéres I'armata francese sclse in
Italia, riunendosi con le nostre truppe. Le guene che seguirono furono terribili.>
Aprile,
verso luglio-agosto del 1859 Napoleone III e Francesco Giuseppe d'Austria
si incontrarono a villafranca per porre termine a a guerra, provocando
re
dimissioni di Cavour, Cosa succedette successivamenie?
< In scguito ad una crisi di govcrno, fui costretto a richiamare Cavour, che
riprese a trattare con Napoleone III. cavour offrì nuovamente Nizza e la
Savoia
in cambìo del riconoscimento delle annessioni dclra Toscana, dell, EmiliaRomagna, di Parma e Modena. La scerta fu affidata alla libera volontà
del
popolo. Il 12 marzo 1860 l'Italia cenrrare approvò a stragrande maggioranza dci
votanti (97oA di sì) l'annessione ar regno di Sardegna. vero i-nore venne
commeso da Francesco II, re del rcgno di Napoli e delle Due sicilie. che non si
alleò con il Piemonte, provocando alcune insurrezioni e I' arrivo dei
Garibaldini.>
Con la Spedizione dei Mille ci arryiciniamo sempre di più all' Unità di
Italia, cosa ne pensa?
Vittorio Emanuele sorridc.
( Esatto. Mentre una serie di plebisciti ufficializzavano l'unione delle reeioui
dell'Italia centrale(tranne il Lazio) e meridionalc al Regno di sardegnal rni
incontrai a Teano con Galibaldi. Il l7 marzo 1 861 il Senato e la Camera
approvarono una legge che mi attribuiva il titolo di re d'Italia. pensai che l,
Italia unificata, cioè un regno di oltrc 22 milioni di abitanti. avrebbe ootuto
rappresentarc un etîcace ostacolo alle tendenze espansionistiche dclla Francia
da un lato e dell' impero asburgico dall' altro e, grazic alla sua posizione
geografica, inserirsi nel contrasto tra Francia e Gran Bretagna per
Meditemaneo.>
il dominio del
yirginia Nunnari
Emilv Catania
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TL{5'CALT0!v
Il tricolore italiano quale bandiera
nazionale nasce a Rcggio Emilia il 7
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Frute
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iepLrbbli.a Ci"parJana. su prùposta dcl
dep'rn'o lìilseppc ( 11'p:1grr'.ni. t..L.L1
"eh. si rcrda trnrrr:r.alc lo Stcndarllù ù
Ban,licra Cispadlna rli Trc Col,-'rr Vcr.lc,
r
lii d'ttalia
L'ltalia
s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è ointa la testa.
Dov'ò la Vittoria?
Le porga la chion.ra,
Bianco, e RQsso".
Ché sohiava di Ron.ra
Iddio la creò.
ll
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
5 maggio 1948 l'Italia repubblicana ha
il suo emblema, al tcnninc dì un percorso
creatÌvo dùrato vcntiquattro mesì, due
pubblici concorsi c un totale di 800
bozzcîti, preseltati da circa 500 cittadini,
Aa artisti e dilettanti.
L'ltalia chìan.rò.
150 anni Grunde
Iulia
Noi siumo da secoli
Calpcsti, derisi,
Pcrche non siam popolo,
Perché sian divìsì.
Raccolgaci un'unica
Lo stcndardo prcsidcnziale costituiscc,
ncl nostro ordinaÌrento militarc c
ccrinroniale, il scgno distìntivo dclla
presenza del Capo dcllo Sîato c scguc
p.rriò il Presrdentc Jclla Rcpubblica in
tuttì ì suoi spostarncnti.
llandiera, una spemc:
Di fondcrci insiemc
Già l'ora suonò.
Stringiarnci a coorte
Siam pronti alla morte
L'ltalia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e I'amorc
Rivelano ai Popoli
Nel 1870-1871 Roma diventa capitale.
\cl 18r8, alla rnorre di Vitrorio
Emanuelc Il, prirno re d'Italia, fu
innalzato Ltn monurtento che celebrassc
il Padrc dclla Patria e con lui I'intera
stagione nsorgimcntale.
Il Vittoriano doveva essere Unù spa,/tù
aperto ai eittadini.
ll
Lc vie del Signore;
Giuriamo far lìbero
ll
suolo natìo:
Urìiti per Dio
Chi vinccr ci pr.rò?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'ltalia chìamò.
complcs-so monrùncntalc verne
inaugu.ato da Vittorio Emanucle III il 4
giugno l9l i. Fu il momcnto
rulminantÈ
dcll'Esposizione
Dovunque è Legnalo,
Intemazionale
Ha
chc cclcbrava i
Dall'Alpi
a
Sicilia
Ogn'uon di Fcrmccio
cinqùairta ani'ìi dcll'ltalia ÌÌnjta.
il
core, ha la rnano,
I bimbi d'ltalia
Si chiaman Balilla,
suon d'ogni squiila
I Vespri suonò.
Stingiamci a aoorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
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Nel
1865 Firerizc divcrtc
capitaÌe d'Italia; su dìscgno
dell'architetto Giuseppe Poggi
vicnc realizzato
pí^zz le
Michelalgclo, sopra nna collina
appena a sud del centlo storico, a
compÌetamento
dei layorj di
riqualificazione della riva sinistra
dcll'Arno. Al centro del piazzale
è posta nna copia del Ddvid di
Mìchcìangelo.
Son giunchi che piegano
Le spade ventlutc:
Già I'Aquila d'Ar,rstria
Le penne ha pcrdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Ber'é, col cosacco,
Ma il cor le bmciò.
Stringìanlci a coorte
1861. Torìno è stata la prina capitale
d'Italia
Palazzo Madama ospitava l'aula del
Senato.
Palazzo Carignano ospitava jl
Parlamcnto.
Siam pronti alla mortc
L'ltalia chiamò,
Golfrcdo Maneli
Michelc l{ovaro
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IL GIRO
DELLA GRANDE ITALIA
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IL GIRO DELLA GRANDE ITALIA
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classe 2ES
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nell'iotefuallo t86l-'f9t I si Areno he
OCCORRENTE:
úeu'ifirrvallo 1912-1961 si tirano
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tanti segoagosúo qua.ti soúo i giocatoÌi
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due dadi,
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vinc€ chi aEiva al 201I con uo laocio eiatk , altrimeoti si dev€
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tomare indietro di taote caselle quanti soao i punti in eccedeqza.
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fermali ùn giro peî leggere il libro;
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offri la pizza al giocrtoÌe che è i|r t€saa e sc&mbiatevi it postol
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150 anni Grande
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Presidente ncl l948
Presidente dat 1948 al 1955
Enrico De Nicola
Luigi Einaudi
Presidente dal 1955 al 1962
Presidente dal 1962 al 1964
Giovanni Gronchi
Antonìo Segni
Presidente dal 1964 al 19'71
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Giuseppe Saragat
&:
F}Elg*"eì#rufl
gi\'3fÌ{f,ge"g"AN'il'É
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Prcsidente dal 1978 al 1985
Sandro
Giovanni Leone
Presidente dal 1985 al 1992
Francesco Cossiga
Petini
Presidente dal 1992 al 1999
Oscar
Presidente dal 1971al 1978
Luigi Scalfaro
Presidente dal 1999 a12006
Carlo Azeglio Ciampi
Presidente dal 2006
Giorgio Napolitano
Pellizza da Volpedo,
"Il
quarto Stato", 1 898- 1901, Museo del Novecento, Milano
Della sua opera scrive lo stesso Pellizza " ... L'avanzarsí animoto di tn gnppo di
laroratori verso la sorgente luminosa simboleggiante ella mia mente tutta Ia grande
famiglia dei ftgli del lavoro ..."
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"BTIONGIORNO.
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ITALIA'
"Buongionrc ltalia ... buongionto Maria ... con gli occhi pieni di
malinconia ... buongiorno Dio ... lo sai che ci sorto anch'io"
ffi
A Roma. in attesa della noue tricolore, le celebrazioni illjiT"tiiiir
hanno preso il via il 16 marzo. Il giomo dopo i festeggìamenti hanno
trovato il loro momento più significativo: un alone tricolore awolge il
Vitloriano e I'Altare della Patria.
L'attesa per le celebrazioni era tutta per questa llotte quando, in lalgo
Romolo e Remo, Aida, Radames e Amnerís, hanÍìo salutato I'anivo del 17
marzo, mentre al Tempio di Adriano ragaz.zi e ragazze hanno raccontato
I'Italia, in una no-stop di tre ore. Piazza della Repubblica e piazza San
Silvestro sono alcune delle tappe previste dal giro in un bus, con dj a bordo
e proiezioni e illuminazioni scenografiche, che ha interessato i Mercati di
Traiano. Mentre, al centro del piazzale dei Cinquecento ela issata la
bandiera monumentale, poco più in 1à uno spettacolo ha proposto i canti
popolari risorgimentali italiani. Ancola un tour tlicolore a bordo di mezzi
pubblici storici, come i1 tram n. 907. Il valzer del Gattopardo è andato in
scena all'Ara Pacis mentre al museo dí Scultura Antica si è svolta
un'intewista impossibile ai dre 'crirninali' che volevano tàre l'ltalia: Carlo
Pisaqane e Giuseppe Mazz.ini. Al teatro delle Stanze Segrete è stato evocata
la storia dell'amore infelice di Cavour per Virginia Oldoini, contessa di
Castiglione.
A Torino: apeítura skaordinaria di Palazzo Lascaris, mostre, musica e
spettacoli fino a sera inoltrata.
Anche il Consiglio Regìonale parlecipa ai festeggiarnenti per I'Unità
d'ltalia affiancando alla Notte îicolore, che avrà il fulcro in Piazza
Vittorìo e nelle vie del cenù-o città, la rassegna <Cantiamo l'Italja>, una
selie di eventi che non dulerà soltanto lo spazio di una sera, ma che, da qui
all'estate. coinvolgerà altre cirtà piernonresi.
La musica delle bande, i canti piemontesi degli alpini e del1e mondine, i
divertenti pettegolezzi di un gruppo di nobildonne della corte del primo re
d'Italia, le note del flauto e della fisarmonica, performance artistìche sui
trampolì hanno allietato le serate dei torinesi.
Bambini, ragazzi, famiglie, giovani e adulti sono stati coinvolti nella
realizzazione di una installazione a folma di stivale, denominata <ItaLae>.
A Firenze centro storico in vel'sione tricolore, grazie alle bandiere e ai
giochi di luce, musei apefti, spettacoli in strada e a teatro, per concludere
con i fuochi d'artificio. Firenze, ex capitale d'Italia. ha festeggiato così la
sua Notte
Tricolore.
La bandiera italiana, in versione maxi, ha sventolato sia daglì 82 metri del
Campanile di Giotto , sia dal balcone di Palazzo Vecchio.
Un fascio di luce tlicolore ha illuminato poi i palazzi delle istituzioni e i
monumentl
Firenze.
di
Concerti, danze, letture della Divina Commedia, giochi linguistici,
proiezioni di fìlm sull'Unità hanno movirnentato le serate dei fiorentini.
I fuochi d'artifrcio hanno chiuso 1a Notte tricolore.
Buonsiorno. ItalÌa!
Alexandra Todurca e Rumona
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L'ANITA' D'ITALIA"
L'Italia rappresenta una pafic tefiitoriale, abitata da persone con la stessa cultura,
usarze e abitudini.
Negli ultimi decenni, a causa di forti flussi migratori, gli iraliani si sono trovati
sempre più spesso a contatto con pcrsone provenienti da altri paesi, quindi con
culture e usanze diverse. Con il passare del tempo, questo fenomeno renderà
I'Italia molto più varia dal punto di vista dei costumi e delle abitudini.
E'sbagliato dire che I'Italia ò solo una piccola parte dell'intero piancta?
I confini chc la separano da altri paesi hanno oramai quasi solo una funzione di
orientamento geografico, politico, economico... Ma sempre meno legato alla
150
anni Grande ltalía
tradizione.
I limiti tcrritoriali
possono essere cause
di
razzismo
e
discriminazione; spesso le persone vengono giudicate in modo diverso a seconda
della parte del mondo nella quale sono nate,
Forse, tempo fa, quando le tradizioni avevano un valore dccisamente maggiore
rispctto ad oggi, l'unità d'ltalia assumeva un significato più profondo, quasi
come se simboleggiasse l'unione di una gigantesca famiglia: quando il dire
"Sono italiano" significava "Credo in questo Dio, vcsto in questo modo, educo i
miei figli in questa maniera ecc..." Stessi significati per tutte le persone.
Oggi, invece, per la maggior parte delle pcrsone, "Sono ìtaliano" significa solo
"Sono nato in Italia", ma questa affermazione non esprime piii lo spirito
patriottico. Ancora oggi però, alcune persone danno molto valore alle proprie
origini e usanze, rifiutandosi di metterle a confronto con lc altre culture.
Al giomo d'oggi, pcr alcuni, tutto ciò può risultare fuori luogo o inoppoÉuno,
dato chc sempre di più i Paesi sono abitati da un numero crescente di
extracomunitari e la globalizzazione è scmpre piu presente.
Antonela Hortlilu
i.t
É
il'F,FtlìsE{.}i""
i
Caro diario,
ti sei mai chiesto a cosa servono le tradizioni, lc culhrre. gli usi e cosfumi
differenti nelle varie parti del mondo?
Ah, già vero... non puoi rispondermi... Ma pazienza, ti rispondo io. Sai,
quando sono venuta a vivere quì in Italia, il mondo era cambiato del tutto Der
me: a Natale non sacrificavamo più il maiale, a pasqua non partecipavamo piu
alla messa dalla sera al mattino c non ci mettevamo più le spille ai vestiti i1
primo marzo. Mi avevano praticamcnte inserita nelle tradizioni italiane anche
se tenevamo ancora conto di altre abitudini rumene. Ciò che piir mi ha colpìta
era il fatto che qui in Italia la famiglia si riunisce ai pasti ad un'ora precisa, in
Romania, invece, per me era diverso, perché pranzo io potevamo fare tra lc 11
e le 15 e la cena tra le 18 e lc 19, mentre la merenda non esisteva ncmmeno Der
mel O almcno così era nella mia famiglia. Quando mi avevano inserita al teizo
anno di scuola elementare ho notato che qui in ltalia i bambini venivano tutti
accompagnati dai genitori, o da un adulto, mentre quando ero in Romania nel
primo e secondo anno di elementari tutti i bambini andavano a scuola da soli, e
alcuni andavano da soli addiritnra all'asilo! Quando ero ancora una
sconosciuta i nuovi compagni di scuola mi riempivano di domande sulla mia
religione ortodossa rumena che, in confronto a quella cattolica italiana, ha
molte differenze, sulla mia famiglia, sulle mic abitudini, tradizioni, usi e tantc
altrc cose. Da tutte queste differenze ho dedotto che è bello e molto
interessante conoscere le diverse abitudini ne1 mondo, e che ò un buon modo
per definire "bella" una certa nazionc, perchó se il mondo fosse un'unica, sola,
nazione, con I'unica e stessa lingua, e con le stesse tradizioni, la vita sarebbe
noiosa e banale, perché saremmo hrtti uguali. O almeno così la penso io.
Tua Ana María Manea
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"LETTERA"
Torino. 25 Febbraio 201 1
Cara cugina,
Ti scrivo nella speranza che tu, con un buon consiglio, mi possa aiutare in una
relazione scolastica che ha per atgomento la tratlizione.
Pronuncio la parola "h,aclizione" ed i pensieri accompagnati dalle immagini
assaÌgono la mia mente. Penso ad u'a realtà, in cui la t.adizione non esiste oiù.
Assooio la parola a qualcosa di vecchio, di passato, che ricorda i tempi andati.
Richiama le consuetudini delle passate generazioni, in cui. atl esempió, t.tta la
famiglia si sedeva attomo ad un tavolo, la sera, per condiviclere 1è awenture
del1a giornata e trascorrere aLmeno un'ora insieme. Sernbra che le tradizioni
siano I'involucro di una società, i cui valori fondamentali sono la fànrislia e
soprattutto 1' unione- Come dicevo la società è oambiata, il mondo si è
modernizzato: e così i prirni televisori sono cntrati nellc case ccntranclo
I'attenzione dtuante ia cena, spezzando Íran Írano il legame di coesione creatosi
con le "tramandaziorti " . Fino ad arir.,are al giomo d'oggi in cui i giovani
sembrano allontanarsi sempre piir dal nucieo familiare per inseguire f ideale di
libertà; la famiglia sembra esistere solo come un conceîto astratto: omai
soprawrvono poche famiglie non influenzate dalle altre che vivono in un
habitat ancora incontaminato che condividono valori ed usi considcratì, in
alcuni casi, superati. Tu.tto questo è ciò che evoca nella mia rnente la parola
"tradìzione". Molto probabilmente la mia visione è da considerare pessimistica.
ma è ciò che io vedo.
Ti prego, inviami una risposta.
Tua carissima
Carla
Maria Luisa Vasilotta
"UN POTERE NAZIONALE"
Benché sia difficile trovare una definizione per il concetto di Nazione. noi però
ne facciamo parte. Essa, infàtti, ò composta da un insìeme dr individui chc"
avendo la stessa storia, la stessa cultura, praticando gli stessi riti, si riconoscono
in una comune identità che suscita sentimenti di lcaltà e ledeltà.
Molto spesso la Nazione viene scaubiata co' 1o Stato prendendo il nome tli
Nazìone-Stato. In questo caso ci sì riferiscc ad una comuniìà di cittadini regolata
da norme giuridiche. che differenza c'è tra Stato e Nazione? In senso ,t..tto,
il
termine Nazione indica un insieme di pcrsone definito sccondo la prospettiva
storico-culturale, mentre lo Stato signifi ca istituzione amministrativa.
Nonostante al giorno d'oggi molte Nazione coincirlano con uno Stato, le cose
non sono serrrpre andate così e ancora oggi esistono Nazioni senza Stato e.
viceversa, ci sono degli Stati formati da pir'r Nazioni, ma vi sono anche Stati
senza Nazioni.
Un sinonimo di Nazione è Patria ... che parolona! euesta parola, infatti, viene
ulllizzata molte volte nei testi poetici al posto di Nazione perchè ha un
significato più forre. piu emozionante.
La Patria o Nazione. per esempio, può essere paragonata ad una ccllula:
all'interno di essa sono presenti una cultura, una storia, una lingua, uno Stato;
nel nuclco. al ccntro di tutto, invecc, si trovano lc emozioni e l,amore per la
propria Nazione e, infine. la parte che contiene tutto ciò, la parete cellulare,
siamo noi che abbracciamo la nostra Nazione pcr proteggerla dal tcmpo che
passa. E'proprio così ... Se non ci fossero le persone non ci sarebbe nessuna
Nazionc.
E per finire, per me la Nazione è ciò che io definisco '.casa" e .,futuro" perchè è
scmpre presentc e ci accompagnerà pcr tutta la vita.
Robefta pollastro
150 anni Grande
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ASCOLTO!),
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Ana Maria Maneu
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"Regina Margherita"
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Succursale
Corso Caduti sui Lavoro,
Redazione
11
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