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cinema e missione
CINEMA E MISSIONE
Tema: INTERCULTURA
Qui di seguito proponiamo una scheda di lettura di film e un elenco di titoli per approfondire alcune
attuali tematiche di mondialità.
SCHEDA DI LETTURA
ANALISI TEMATICA
Attraverso quali elementi il regista e lo sceneggiatore esprimono il punto di vista scelto per
raccontare la storia?
facendo attenzione all’uso dell’immagine, della fotografia, delle musiche, degli stili di recitazione e
dei dialoghi si possono focalizzare le tematiche principali e le modalità attraverso le quali vengono
espresse.
i personaggi hanno un preciso linguaggio verbale e non verbale, compiono azioni e si relazionano
agli altri con un proprio stile. Ci sono evoluzioni nella soggettività dei protagonisti e nelle loro
relazioni con gli altri? Se sì, quali sono gli elementi della storia che fanno scattare il cambiamento?
ANALISI PERSONALE E DI GRUPPO
 Come mi sono sentito guardando il film? Che emozioni ho provato?
 Cosa hanno provato gli altri attorno a me?
 Con chi mi sono identificato?
 Cosa avrei cambiato del film? Che finale gli avrei dato?
 Qual è la considerazione finale che ciascuno di noi vuole offrire al gruppo?
 Cosa possiamo ricavare dalla discussione di gruppo?
LA TERRA DELL’ABBONDANZA
Regia: Wim Wenders
Orig.: Stati Uniti (2004)
Dur.: 114'
Soggetto: Berretto verde in congedo, Paul percorre le strade di Los Angeles su un furgone dotato
di ogni attrezzatura: é alla ricerca di tipi sospetti e di ogni situazione che possa nascondere
qualche pericolo per l'incolumità degli abitanti. Dopo un lungo periodo vissuto tra Africa ed Europa,
la giovane Lana torna a Los Angeles e prende servizio alla Missione Downtown, che opera a favore
della numerosa comunità dei senzatetto. Lana crede fortemente nella possibilità di riscatto degli
'ultimi' e prega per essere in grado di dar il proprio contributo in questa opera. Non è facile ma
infine Lara riesce ad avvicinare Paul, a dirgli che lei é una sua nipote dimenticata da tempo e lui
l'unico legame con la famiglia della madre. Carattere solitario, Paul accetta la presenza della
ragazza e insieme sono testimoni della morte, in apparenza casuale, di un barbone mediorientale.
L'indagine su questo episodio porta zio e nipote a conoscersi meglio e a trovare un nuovo slancio
vitale.
Valutazione Pastorale: Sono passati venti anni da "Paris Texas" (1984). Poi ci sono stati
"Crimini invisibili" (The end of violence, 1997) e "The million dollar hotel" (2000). Con gli Stati Uniti
Wim Wenders ha un rapporto di vecchia data e una conoscenza approfondita. Eccolo dunque,
dopo l'evento spartiacque del settembre 2001, tornare ancora in America per osservare da vicino
lo 'stato delle cose'. La California, luogo-sintesi di tutte le possibili contraddizioni, é 'land of plenty',
ossia la terra dell'abbondanza: gioco di parole per mettere a nudo un paradosso che si muove tra
incertezze, esagerazioni, pretese, scarsi esami di coscienza. E' l'America la terra di una
abbondanza non solo sul versante del "di più" dei beni di consumo, ma anche su quello del fondo
di un'angoscia che più affiora più viene respinta come un'ospite indesiderata. Da europeo
avveduto, Wenders non muove banali critiche o facili denunce (che volentieri lascia a chi mette in
campo l'ideologia): evidenzia semmai le ferite profonde, quelle interiori, e cerca di guarirle con le
armi della comprensione, del dialogo, della compassione. Le uniche alle quali può fare ricorso
un'America che prima di pensare a salvare gli altri deve cercare di salvare se stessa. Sfaccettato
sotto il profilo psicologico e attraversato da vibrazioni di umanesimo spirituale, il film, dal punto di
vista pastorale, tocca momenti di forte intensità ed é da valutare come raccomandabile, senz'altro
problematico e adatto per dibattiti.
Z - LA FORMICA
Regia: Eric Darnell, Tim Johnson
Orig.:Stati Uniti (1998)
Dur.: 83'
Soggetto: A Z-4195,una formica operaia che lavora,insieme ad altri milioni, alla costruzione di un
nuovo tunnel,capita durante una pausa di rimanere colpito da una femmina di bella presenza.
Viene però a sapere che si tratta della principessa Bala, erede al trono, e la cosa lo rattrista.
Tuttavia non si rassegna e, superando il ferreo sistema catastale,riesce a sostituirsi alla formica
soldato Weaver per farsi notare mentre sfila. Per sua sfortuna, l'esercito ha ricevuto l'ordine di
fermare l'imminente invasione delle termiti. Così Z si trova a partecipare ad una cruenta battaglia,
sopravvive, diventa un eroe, viene presentato alla regina ma qui si scopre che il suo ruolo è quello
dell'operaio, per cui deve essere condannato a morte. Z reagisce, rapisce Bala e con lei si
incammina alla volta di Insettopia, il luogo mitico della felicità. Vi arrivano ma Cutter, luogotenente
del perfido generale Mandibola, trova Bala e la riporta a casa. Anche Z allora fa ritorno alla
colonia, dove il generale sta per mettere in atto il piano di inondare il tunnel e far annegare tutte le
formiche operaie. Z però riesce in tempo ad avvertire del pericolo, gli operai escono allo scoperto e
Mandibola cade nel profondo del tunnel. Bala e Z possono incontrarsi senza altri ostacoli. E in
lontananza si staglia la sagoma di New York.
Valutazione Pastorale: si tratta di una nuova produzione della Dreamworks, la casa
cinematografica di Steven Spielberg che quasi contemporaneamente ha realizzato "Il principe
d'Egitto". Qui la Dreamworks si è associata con la PDI, una società leader nel settore
dell'animazione digitale e degli effetti speciali visivi, per produrre pellicole di animazione
computerizzata. I risultati sono veramente notevoli. L'efficacia del film risiede proprio nel riuscire a
raccontare una storia senza farla sovrastare dagli effetti speciali, che anzi in qualche misura la
completano e la esaltano. Nel rappresentare l'universo delle formiche, il film si propone come una
sorta di favola 'morale' sul modo di gestire e condurre una società e le 'persone' che la abitano. Il
sistema sociale degli animaletti diventa il laboratorio ideale per mettere ancora una volta a
confronto collettivismo e individualismo, con il finale prevalere del secondo. Certo l'ottica del
racconto è, si direbbe, una proiezione dell' "american way of life", una sorta di manifesto sotto
forma di racconto quasi alla Frank Capra. Ma il tono è sempre piacevole,simpatico,il disegno ha
toni sfaccettati di grande varietà e fantasia, le atmosfere sono piacevoli, il ritmo coinvolgente. Dal
punto di vista pastorale,quindi,un cartone animato semplice e insieme positivo.
PER RIFLETTERE INSIEME:
-
Ti capita di vivere in un formicaio come quello di Zeta?
Ti sei mai sentito come Zeta, un po’ fuori posto?
Hai mai pensato che la diversità portasse ad arricchire la società?
FRATELLI D’ITALIA
Regia: Claudio Giovannesi
Orig.: Italia (2009)
Dur.: 90'
Soggetto: In classe il rumeno Alin fa fatica a convivere con i coetanei e con i professori. Si fa
allontanare ma poi torna in classe. A fine anno viene promosso. Masha, ragazza bielorussa, vuole
ritrovare la sua vera mamma. Dopo lunghe ricerche, parte per New York. L'egiziano Nader fa
fatica ad adattarsi allo stile di vita musulmano della famiglia. Usa spesso frasi arabe, subisce una
lettera di richiamo da parte della scuola, litiga con la ragazza. A fine anno, viene bocciato.
Valutazione Pastorale: La location autentica é l'Istituto Statale Tecnico "Toscanelli" di Ostia. "E'
un documentario anomalo che si avvicina alla finzione - dice Giovannesi. Una volta scelte le
vicende più interessanti, ho chiesto ai soggetti di non esibirsi e dimenticare la presenza della
camera. Il risultato è uno straordinario spaccato di società multietnica (...)". Si parla infatti di
seconda e terza generazione di immigrati: Nader é nato a Roma e in realtà non ha mai conosciuto
quella vita musulmana che la famiglia pretende da lui. Fatto sempre il doveroso distinguo tra vero e
verosimile (il montaggio finale seleziona e aggiusta), ne viene fuori una sorta di diario dalle molte
valenze antropologiche: si tratta di riuscire a far crescere tutti questi ragazzi come cittadini di pari
dignità in una società e in un mondo che hanno abbattuto molti muri geografici e politici ma ora
creano ostacoli comunicativi non indifferenti. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come
consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
NARCISO. Dietro i cannoni, davanti ai muli
Regia: Marcello Baldi, Dario Baldi
Orig:: Italia (2008)
Dur.: 93'
Soggetto: Narciso Dal Caso, 84 anni, vive a Telve in Valsugana, dove fa ancora il gestore di
malga. Un giorno, all'improvviso, riappare in paese suo figlio Tommaso, partito venti anni prima
attratto dalle suggestioni esotiche dell'India. Con Tommaso ci sono la sua compagna Aruna e il loro
figlioletto Samir. Narciso abbraccia con calore il figlio e, dopo qualche esitazione iniziale, anche la
donna e il bambino. In paese invece non tutti sono contenti. L'anziano genitore vorrebbe che i due
si sposassero ma la cosa può avvenire solo in comune perché Aruna é musulmana. Qualcuno prova
a denunciarla per farla espellere in quanto clandestina, ma poi il sindaco interviene tutto sembra
appianarsi. A questo punto Tommaso parte per Milano. Ben presto viene fuori l'amara verità: il
ragazzo ha un male incurabile e si vuole allontanare. Narciso non resiste a questo nuovo colpo. Si
indebolisce e, prima di morire, sposa Aruna per lasciarle la cittadinanza e una permanenza legale
nella comunità montana dove ormai resterà a vivere.
Valutazione Pastorale: Si tratta di una vicenda che riflette pregi, difetti e umori di una zona ben
definita del Trentino. La tendenza a vivere in una comunità molto chiusa nelle proprie tradizioni e
gelosa della propria identità fa i conti con l'arrivo di una 'estranea', che scompagina le cose e
impone di rivedere i metri di giudizio. L'obiettivo di favorire scambi interculturali e di arrivare ad
una proficua integrazione viene raggiunto attraverso un copione che utilizza bene i paesaggi in
esterni e si lascia solo andare ad un certa, eccessiva malinconia narrativa, tra dolori, malattie,
scomparse. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, e nell'insieme
semplice.
L’UOMO CHE CERCA PAROLE
REGIA: Gigi Dall’Aglio
Ed. EMI (Film+Libro)
Porta spesso il gilet e la t-shirt con i Quattro Mori che conferma le origini sarde del cognome, ha il
passo svelto, un pezzo di carta sempre a portata di mano e tante domande in testa. Tonino Melis,
missionario saveriano e antropologo, ha scelto di vivere da venticinque anni nella regione tra il
Camerun e il Chad, in mezzo al popolo Masa, con l’ambizioso progetto di produrre il primo
documento scritto della loro cultura, un vocabolario. Uno strumento antropologico, un'offerta di
dignità, un atto di fede. Un percorso di vita, con dubbi, ricordi, ansie e inquietudini.
I Masa lo chiamano “l’uomo che cerca parole”, una pellicola piena di tramonti africani, abbracci
tra culture, il lavoro quotidiano di Melis e i tanti perché che affollano le sue giornate.
NON E’ ANCORA DOMANI
Regia: Tizza Covi, Rainer Frimmel
Orig.: Italia/Austria (2009)
Dur.: 100'
Soggetto: A Roma Patti, artista circense che vive con il partner Walter nella zona periferica di San
Basilio, trova in un parco una bambina abbandonaat di circa due anni. La porta a casa e la
accudisce come una figlia mentre cerca la madre con l'aiuto dell'adolescente Tairo, che vive con la
nonna in un camper vicino. Un giorno, attraverso un biglietto, la donna fa sapere che arriverà a
riprendersi la figlioletta. Quando arriva il momento, Patti si mette in attesa. Ma nessuno si
presenta...
Valutazione Pastorale: Vale veramente in questo caso la definizione di 'piccolo film'. Piccolo
nella cornice ma pieno di tante belle cose, di suggestioni, sentimenti, affetti: semplici e insieme forti
e profondi. I due registi sono bravi a scandire dentro le forme di un diario minimo i battiti del cuore
di personaggi quasi anonimi e invece importanti, a trasmettere con piccoli tocchi sensazioni che
lasciano il segno. Si affacciano temi anche importanti: la periferia, la vita difficile dei circensi, la
precarietà del quotidiano. Vince però la voglia di solidarietà e di rispetto, la capacità di mettersi al
servizio di una creatura appena nata. Film equilibrato e attento che, dal punto di vista pastorale, è
da valutare come consigliabile e nell'insieme poetico.