MONTE NERO Maggiore Vincenzo Arbarello

Transcript

MONTE NERO Maggiore Vincenzo Arbarello
CLUB ALPINO ITALIANO
Sottosezione “VAL NATISONE”
MONTE NERO
Maggiore Vincenzo Arbarello
di
Mariano Moro
Determinante, per la conquista del Monte Nero, avvenuta il 16 giugno 1915, fu la perizia
organizzativa e il valore dell’allora Capitano Vincenzo ALBARELLO, comandante della 84a
Compagnia del Battaglione Alpini Exilles che per tale azione venne insignito della Croce di
Cavaliere dell’Ordine di Savoia1.
Ufficiale carismatico, di grande esperienza e capacità professionale, dai modi burberi ma anche
capace di una profonda umanità, dote quest’ultima molto apprezzata dai suoi alpini per i quali, sotto
tutti gli aspetti, era il pare (padre).
Nato il 22 febbraio 1874 a Torino, entrò quale allievo Ufficiale nell’Accademia Militare di Modena
uscendone con il grado di Sottotenente il 30 ottobre 1896 e destinato al 2° Reggimento Alpini,
reparto nel quale il 21 dicembre 1889 ottenne la promozione a Tenente.
Nel settembre 1905, in seguito al grave sisma che si abbatté nel meridione d’Italia, fu inviato con il
suo contingente in soccorso ai terremotati della Campania. Per l’impegno profuso e per le capacità
dimostrate nella pianificazione delle operazioni di soccorso alle popolazioni residenti nella
provincia di Salerno, il 24 ottobre 1906, gli fu attribuito l’attestato di benemerenza decretato del
Ministro dell’Interno.
Promosso Capitano il 30 ottobre 1911 venne destinato al 3° Reggimento Alpini - battaglione
Fenestrelle, per partecipare, dopo lo scoppio della guerra Italo – Turca (29 settembre 1911 e il 18
ottobre 1912), alla Campagna di Libia. Per i fatti d'arme del 17 gennaio e del 3 marzo 1912 fu
decorato con la medaglia di Bronzo al Valor Militare “in quanto non curante del pericolo, portava
ordini percorrendo la linea del fuoco con calma e serenità ammirevoli”2.
A causa di una malattia contratta in quella zona d’operazioni venne rimpatriato il 5 settembre 1914,
prima del termine delle ostilità con l’Impero Ottomano.
1
2
Onorificenza generalmente accordata ad ufficiali ufficiali superiori (generali, piu raramente Colonnelli) che abbiano
dato prova di perizia , di senso di responsabilità e di valore . Che avevano dato prova di Valore e particolari capacità
nel comando delle truppe loro affidate raggiungendo obiettivi strategici o tattici rilevanti.
I QUADERNI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI, Gli Ordini Militari di Savoia e d’Italia – Vol. 3 –
Edizioni ANA, p. 20.
1
Il 31 marzo 1914 gli fu affidato il comando del reparto italiano che, unitamente ad altri di diverse
nazionalità, formò la scorta per la Commissione Internazionale costituita per tracciare i confini del
nuovo Stato Albanese3.
Nell’ottobre 1914 assunse il comando dell’ 84a Compagnia del battaglione Exilles che in quel
momento si trovava dislocato in Friuli per svolgere le previste manovre invernali e per eseguire il
servizio di vigilanza e controllo lungo il confine con l’Impero Austro-Ungarico.
Allo scoppio della Grande Guerra sul fronte italiano, il battaglione già schierato a Montemaggiore
con tutte le sue compagnie varcò la frontiera e, dopo i primi scontri con le pattuglie avversarie,
raggiunse quota 1450 di Monte Stol. Nel pomeriggio del 25 maggio occupò lo Starijski Vhr, scese a
Caporetto e il giorno seguente entrò (26 maggio) a Drežnica, da dove proseguì verso il Kozljak, che
fu conquistato dopo breve combattimento nello stesso giorno. Nei giorni seguenti i reparti avversari
compirono numerose puntate contro le nostre linee ma furono sempre respinti dagli Alpini che
tennero saldamente le loro posizioni.
Per il valore e il contegno dimostrato nei cruenti combattimenti sul Kozljak, in particolare in quello
del 4 giugno 1915, Albarello fu proposto per una Medaglia d’Argento al V.M4.
Il Gen. Etna, Comandante dei Gruppi Alpini “A” e “B”5, autorizzò il 6 giugno 1915 l’occupazione
del Monte Nero (Krn): secondo il piano prestabilito l’attacco doveva essere effettuato
contemporaneamente dal Kozljak (Gruppo “A”)6 e dal Vrata (Gruppo “B”). L'azione più ardita e
complessa era stata affidata proprio all’84a compagnia. Il Capitano Albarello con competenza e
maestria preparò materialmente e moralmente gli alpini che con lui si apprestavano a compiere
l’assalto. Il carisma che egli esercitava sull’unità dava la sicurezza che l’ordine da lui impartito
“giuocare il tutto per tutto per evitare il pericolo di essere rovesciati giù dalle rocce” sarebbe stato
eseguito dai suoi Alpini7.
Nella notte sul 16 giugno 1915, l’Exilles8, con l’ausilio dei reparti del battaglione Susa, dopo una
memorabile azione, conquistò la vetta più alta del Monte Nero (quota 2245)9
L’energia e la capacità dimostrate nella brillante operazione svolta per la conquista di tale cima
valsero al Capitano Vincenzo Arbarello la concessione della Croce di Cavaliere dell’Ordine
Militare di Savoia con la seguente motivazione: ”Portò di notte, con molta perizia ed energia,
attraverso un terreno impervio ed insidioso, la sua compagnia a 50 metri dalle trincee nemiche.
Fatto segno a vivo fuoco di fucileria si slanciava fra i primi all’assalto al grido di “Savoia” e
animando i propri dipendenti e dando ammirevole esempio di coraggio e sprezzo della propria
esistenza, impegnava lotta corpo a corpo, obbligando il nemico, annientato per la cruenta
sorpresa, a darsi a disordinata fuga ed ad arrendersi. Con tale fulminea azione conquistava
3
La Commissione Internazionale dopo la morte dell’erede al trono dell’ Impero Austro-Ungarico arciduca Francesco
Ferdinando e la moglie Sofia in seguito all’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914 fu sciolta e le relative scorte
rimpatriate.
4
PIERLUIGI SCOLE’ 16 giugno 1915: Gli Alpini alla conquista di Monte Nero, Casa editrice il Melograno editore,
Milano2010 p. 41;
5
Durante la guerra 1915-18 le unità Alpine, a differenza di altri reparti del Regio Esercito, non operarono mai come
unità tattiche ma si organizzarono in comandi di Geuppo o di Settore. Sul Fonte dell’Isonzo, all’inizio delle ostilità,
vennero formati i Gruppi Alpini “A” e “B” . Il Gruppo “A” era formato dai 6 battaglioni del 4° Reggimento (Ivrea,
Aosta, Intra, Val d’Orco, Val Baltea e Val Toce) e da due Battaglioni friulani dell’8° Reggimento (Cividale e Val
Natisone). Il Gruppo “B” invece era formato dal 3° Reggimento (Pinerolo, Exilles, Susa Val Pellice, Val d’Ora e Val
Cenischia).
6
L’azione fu interamente svolta dai reparti del 3° Reggimento Alpini che impiegò le compagnie 84a e 31a del
Battaglione Exilles e le Compagnie 35a, 36 a , 85 a e 12 a del Battaglione Susa.
7
STATO MAGGIORE DEL REGIO ESERCITO – UFFICIO STORICO, La conquista del Monte Nero, Stabilimento
Poligrafico per l’amministrazione della Guerra, 1921, Roma, p.19.
8
passato alle dipendenze del Gruppo “A”.
9
L’azione per la conquista del Monte Nero da parte dei nostri reparti alpini è stata ampiamente descritta nelle
precedenti note storiche redatte in occasione delle annuali escursioni su questa storica cima.
2
l’importante caposaldo di Cima di Monte Nero fortemente contrastato (Monte Nero, q.2245 -15, 16
giugno 1915 – B.U. 1916 pag. 4708)10.
L’impresa oltre ad ottenere l'ammirazione dell'avversario, che lo definirà in seguito un “colpo da
maestro”, ebbe il plauso dell’alleato francese che fece pervenire al valoroso Ufficiale la prestigiosa
decorazione della Croce di Guerra con Palma.
Il 16 agosto 1915, durante i cruenti combattimenti che i reparti Alpini sostenevano nella zona della
testa di ponte di Tolmino, fu ferito da scheggia di granata e trasportato all'Ospedale di Torino.
Il 15 febbraio 1916, rientrato al fronte, fu promosso Maggiore e il 27 giugno dello stesso anno
assunse il comando del battaglione Alpini Monte Granero con il quale opererà in Carnia11. ll 2
aprile 1917, mentre era accampato con il battaglione a Casera Turrièe (Val Chiarzo, Carnia), venne
travolto da una valanga che investì in pieno la baracca del comando nella quale si trovava con il suo
Aiutante Maggiore Tenente Emilio Bottasso12 e con altri 14 militari. Accanto al suo corpo senza
vita venne rinvenuto un biglietto sul quale egli scrisse: "Credevo di morire diversamente: ho
cercato di aiutare il mio tenente Bottasso in tutti i modi, ma inutilmente: muoio asfissiato nel nome
d'Italia"13. Per tale ultimo generoso atto di altruismo, gli venne concessa la seconda Medaglia
d'Argento (8. U. 1 91 7, pag. 7264).
Accanto al Maggiore Arbarello fu trovata anche la salma del valoroso Sergente Magg. Ernesto
Tabbia14 che aveva voluto seguire vecchio comandante di compagnia anche nel nuovo reparto15.
Le spoglie del valoroso e pluridecorato Ufficiale riposano nel Cimitero Monumentale di Torino.
BIBLIOGRAFIA:
Per approfondire l’argomento:
MARCO BALBI E LUCIANO VIAZZI, Spunta l’alba del sedici giugno… La Grande Guerra sul
Monte Nero, Monte Rosso, Vrata, Ursic, Sleme e Mrzli, Casa Editrice Mursia, 2000, Milano;
I QUADERNI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI, Gli ordini militari di Savoia e
d’Italia – Vol. 3 , Edizioni ANA (disponibile on-line);
MINISTERO DELLA GUERRA – COMANDO DEL CORPO DI STATO MAGGIORE –
UFFICIO STORICO - Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Volume
decimo parte seconda – Alpini, Libreria dello Stato Roma 1931.
PIERLUIGI SCOLE’, 16 giugno 1915: Gli Alpini alla conquista di Monte Nero, Casa editrice il
Melograno editore, Milano 2010;
STATO MAGGIORE DEL REGIO ESERCITO – UFFICIO STORICO – La conquista del Monte
Nero, Stabilimento Poligrafico per l’Amministrazione della Guerra, Roma 1921.
10
I QUADERNI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI, op. cit., pp. 19-20.
Il Battaglione Alpini Monte Granero, al comando del Maggiore Arbarello (27 giugno19816 - 02 aprile 1917) fu
dislocato nelle seguenti zone operative: Cima e Colletta Freikofel, Pal Piccolo, Pizzo Avostanis e Regione Turriè.
12
BOTTASSO Emilio, di Giacomo. Tenente M.T. del 3° Reggimento Alpini, nato 12 giugno 1884 a Pecetto Torinese,
Distretto Militare di Torino (Albo D’oro Piemonte I - Vol. XIV- Provincia di Torino pag.86 www.cimetrincce.it)
13
I QUADERNI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI, op. cit., pp. 21.
14
TABBIA Ernesto Marcello di Carlo (decorato di Medaglia di Bronzo al V.M.) Sergente Maggiore del 3° Reggimento
Alpini, nato 28 aprile 1885 a Verrua Savoia, Distretto Militare di Torino (Albo D’oro Piemonte I - Vol. XIV- Provincia
di Torino pag.432 reperibile su www.cimetrincce.it )
15
PIERLUIGI SCOLE’ 16 giugno 1915: Gli Alpini alla conquista di Monte Nero, op. cit. p. 41;
11
3
LUIGI MASSAIA – Maggiore Cavaliere Vincenzo Albarello conquistatore del Monte Nero
pluridecorato al valor Militare, Biografia tratta dal “Trenta Sol” periodico trimestrale n. 2 – giugno
2002 - della Sezione ANA di Pinerolo n. 2 giugno 2002 (disponibile on-line).
4