visita del veggenti ivan in libano e ruolo di maria nella storia

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visita del veggenti ivan in libano e ruolo di maria nella storia
Visita del veggente Ivan in Libano e ruolo di Maria nella storia
Rassegna stampa di Radio Maria – 22 novembre 2012
Il Direttore P. Livio ricorda che anche la veggente Marija ha visitato il Libano, e in quei due giorni
si sono radunate 50mila persone in ogni incontro. Quello che mi impressiona – prosegue p. Livio –
è che, non i fan di Medjugorje erano presenti, ma l’intera chiesa del Libano era presente con i suoi
sacerdoti, vescovi e cardinali. Vediamo allora la cronaca di questi 4 giorni, perché dimostra che
cosa sta facendo la Madonna nella Chiesa.
Il viaggio di 4 giorni in Libano ha avuto inizio per Ivan giovedì 15 novembre 2012 a Kitké,
piccola cittadina libanese sede del patriarcato di Antiochia dei Maroniti, pur al cospetto di sua
eccellenza il cardinal Beciarà Butrus Gaj, Patriarca di Antiochia di tutto l’Oriente. Circa 12mila
persone hanno atteso l’arrivo del veggente medjugorjano già molte ore prima dell’inizio della
cerimonia, alcune di queste a partire dalla notte precedente.
L’evento è iniziato intorno alle 18. dopo l’apparizione mariana, durata circa 5 minuti, Ivan ha
riferito le seguenti parole: “La Vergine Maria ha detto che pregherà per il Libano e per i libanesi.
Ha detto che ha dato la Sua benedizione al Patriarca e ha benedetto tutti. Ha ringraziato tutti per
aver pregato con Lei e ha chiesto di pregare per la pace, dicendo che Lei è sempre con noi.”. Maria
è apparsa molto felice durante tutta l’apparizione. Ha prestato particolare attenzione al Patriarca, sul
cui capo – secondo quanto riportato da Ivan – ha posto la mano e lo ha benedetto.
Il cardinale Beciara Butrus Gaj ha successivamente presieduto la Santa Messa e l’adorazione
eucaristica. Da sottolineare che immediatamente dopo l’apparizione il Libano è stato consacrato al
Cuore Immacolato di Maria usando la medesima preghiera che Giovanni Paolo II recitò il 13
maggio 1984 per la consacrazione del mondo e della Chiesa.
Ivan, nei suoi quattro giorni di permanenza in Libano, ha avuto il secondo messaggio della Regina
della Pace a Tzalé, presso il santuario greco cattolico di Nostra Signora di Tzalé a Becà. 7000
persone, più di 40 sacerdoti, 5 vescovi greco cattolici, tra cui Sua Eccellenza l’arcivescovo melchita
greco cattolico Issam Zumanna Tarvish, che hanno assistito ai circa 8 minuti di apparizione
mariana.
“La Vergine Maria – secondo quanto riportato dal veggente – era molto gioiosa e felice durante
l’apparizione”. Ecco il messaggio rivolto ai partecipanti di Tzalé: “Miei cari figli, oggi voglio
mostrarvi quanto vi amo. Mi spiace di non essere in grado di far comprendere a ognuno di voi il
mio amore. Ecco perché vi invito a pregare e ad abbandonarvi totalmente a Dio. perché Satana
desidera portarvi via attraverso le vostre azioni quotidiane. Satana vuol prendere il primo posto
nella vostra vita. Per questo motivo, miei cari figli, pregate continuamente. Grazie per aver
risposto alla mia chiamata”.
Da sottolineare come l’arcivescovo Tarvish - amico di lunga data di Ivan e frequente visitatore di
Medjugorje -, abbia nella sua omelia definito il piccolo paese della Bosnia ed Herzegovina “Il più
grande santuario mariano del mondo”, ed abbia incoraggiato tutti i presenti a visitarlo. (Difatti –
dice P. Livio – sono moltissimi i libanesi che ci vanno, almeno un gruppo la settimana).
La terza apparizione mariana è avvenuta a Mag Dusha, presso la basilica di Nostra Signora di
Manthara, nota anche come Nostra Signora dell’attesa. Questa apparizione, certamente molto
suggestiva, in quanto il luogo scelto dalla Regina della Pace è quello che l’ha vista trascorrere tanta
parte della sua vita terrena. Nello specifico, secondo la tradizione condivisa dalle due principali
chiese cristiane del luogo: quella maronita e quella greco cattolica, l’attuale santuario
corrisponderebbe alla caverna dove la Madonna aspettò il ritorno di Gesù dal suo pubblico sermone
a Sidone.
Ecco il testo del messaggio ricevuto da Ivan e ricevuto dai rappresentanti delle due chiese, un
vescovo maronita e due greco cattolici, assieme a 40 sacerdoti e a una folla di circa 4000 persone
raccolte attorno al santuario. «Cari figli, vi chiedo di pregare per la pace. Pregate con me per la
pace. La pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Ivan ha inoltre riferito che la Vergine Maria ha pregato anche in aramaico, la sua lingua madre, e
che ama tutti i suoi figli: Lei che è madre di tutti, e che il suo amore per i cristiani, i musulmani e i
drusi, è lo stesso.
Vediamo il quarto giorno – dice p. Livio -: 18 novembre. È impressionante vedere questa
partecipazione di vescovi e cardinali, patriarchi, sacerdoti, oltre al popolo fedele, e come la
Madonna sta rinnovando la Chiesa insieme al Papa. E come la Madonna in questi ultimi tempi
continui a dire di pregare per i pastori della Chiesa, dicendo che: “Senza di loro non potete andare
da nessuna parte”. Ha anche detto di chiudere le labbra alle critiche. È qualcosa di straordinario
che sta avvenendo, cari amici! Qualcosa di grandioso.
L’ultima apparizione ad Ivan, durante i quattro giorni di visita in Libano, ha avuto luogo nel nord
del paese, precisamente ad Emar, nella chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Grande è stata la
partecipazione della gente. Circa 6500 persone distribuite dentro la chiesa, compresi 30 sacerdoti,
l’arcivescovo maronita Jorge Abu Jaulue, di Tripoli, città omonima della capitale libica. Ecco il
messaggio dato dalla Regina della Pace ai presenti: «Cari figli, pregate per le vocazioni al
sacerdozio. Pregate per i pastori della chiesa. Perseverate nelle vostre preghiere. Io, vostra madre,
intercedo per voi con mio Figlio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
L’arcivescovo Jorge Abu Jalue, presa la parola per l’omelia, ha detto: “Le apparizioni di
Medjugorje sono un segno che non abbiamo tempo. Nel corso della storia Dio ha mandato molti
messaggi attraverso i suoi angeli e i profeti, perché la gente aveva perso la fede. Oggi Dio invia Sua
Madre nel nostro pianeta perché la nostra fede è debole. Quando il comunismo dominava l’Europa
orientale, aveva distrutto molte chiese e ucciso molti sacerdoti e fedeli. La Madonna era apparsa a
Medjugorje per chiamare il popolo a resistere nella fede, a riconciliarsi con Dio e a lavorare per la
pace. Lei è la Regina della Pace e appare qui dove la pace è tanto necessaria. Con la guerra nel
Medio Oriente, in Iraq, Siria e in Terra Santa». L’arcivescovo ha poi concluso dicendo: «Maria,
Regina della Pace, donaci la pace!».
Come vedete – conclude p. Livio – ovunque nel mondo le chiese locali invitano i veggenti di
Medjugorje. E Ivan e Marija sono quelli che più si prodigano in questa presenza. Ma anche gli altri
lo fanno, compatibilmente con le esigenze delle loro famiglie. Come vedete – cari amici – la
Madonna ci prepara ai tempi in cui la fede vien messa alla prova. Nell’intervista da me fatta ad
Ivan nel mese di agosto e trasmessa da Radio Maria, io ho chiesto a Ivan: “Allora il tempo dei 10
segreti sarà un tempo di grande prova per la Chiesa e per il mondo?”. e lui mi ha risposto: “Si, hai
ragione. Sarà un tempo di grande prova, specialmente per la Chiesa”.
Ma, mentre la Madonna rinnova la Chiesa – dice il trascrittore -, ecco che cosa succede nelle
nostre terre “democratiche” e “libertarie”, e che cosa vien fatto per distruggere la nostra civiltà.
Nel servizio precedente p. Livio ci aveva parlato dell’ennesimo attentato al Natale, perpetrato da
una preside del piacentino, a Caorso, dove, secondo i giornali, per non offendere i bambini stranieri
– presenti al 20% - la direttrice elimina il presepe e altri riferimenti religiosi. «In rivolta – dice il
giornale – i genitori di 120 alunni». Questa è una notizia che ci indica come ci sia un pregiudizio
nei confronti della religione cristiana, mentre si introduce nelle scuole tranquillamente la festa di
Halloween, con le sue streghe, demoni, eccetera. Sentiamo la cronaca dal Corriere.
“Guerra per il presepe. La preside non lo vuole e il sindaco ne porta 4. Natale nuovamente senza
pace lungo il Po. Nel 2009 la decisione della scuola elementare Manzoni, nel centro storico di
Cremona, di sostituire la nascita di Gesù con la “festa delle luci” era stata sommersa dalle critiche
e da una nevicata record che aveva impedito lo svolgersi di questa azione.
Ora le polemiche attraversano il vecchio ponte in ferro che unisce la provincia di Cremona a
quella di Piacenza e fanno tappa alla materna di Caorso, dove la preside ha vietato di esporre il
presepio (Non si sa mai- dice il commentatore – potrebbe terrorizzare i bambini… scherziamo il
falegname, il fabbro, il focherello, le pecore, il bue e l’asinello… Ma scherziamo…! Penso sia
sufficiente per valutare il grado di maturità di certi nostri “maestri”.