Novembre - I.t.c. Sturzo
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Novembre - I.t.c. Sturzo
MENSILE D'INFORMAZIONE I.T.C. "DON LUIGI STURZO” Edizione riservata ai Docenti, agli Studenti, al Pers. ATA ANNO VIII - N° 3 NOVEMBRE 2008 STURZONEWS EDITORIALE di Salvatore Provenzani INDICE Editoriale Pag. 1 Pag. 2 Scuola e Riforma La Scuola e Pag. 3 l’Università Quei trenta Pag. 4 metri MEP 2008 Pag. 5 Una settimana Pag. 6 da delegati OCSE - PISA Pag. 7 La storia Pag. 8 accade Dalla lettera ai Pag. 8 … messaggini Ragazzi in Pag.9 divisa I.T.C. e calcio Pag.9 femminile Elezioni Pag. 10 Direttore: Salvatore Provenzani Direttore Responsabile: Concetta Giamporcaro Comitato di Redazione: Giovanni Dioguardi, Fina Speciale (Docenti) – Gabriella Romeo, Alessandro D’Ugo (V F), Rosalia Battaglia, M. Concetta La Franca, Marianna Stagno (IV F), Giuseppe Castello (IV A), Salvatore Buttitta (V A) EDITO dall’ I.T.C. “Don Luigi Sturzo” Via Sant’Ignazio di Loyola, 7 – 90011 Bagheria (PA) Tel. 091931656 – Fax 091900010 – [email protected] www.itcsturzo.it IL PAESE DELL’IMPOSSIBILE Era nell’aria da molto tempo, da quando era cominciata l’appassionante corse verso la Casa Bianca. Era nell’aria da molto tempo che forse sarebbe accaduto qualcosa di epocale. Probabilmente sarebbe cambiato il mondo! Puntualmente, contati i voti con un meccanismo complesso, ma collaudato, l’impossibile è diventato realtà. Il mondo, nei prossimi quattro anni avrà il primo Presidente USA “di colore”. A questo improbabile avvenimento abbiamo guardato tutti con ansia e speranza. Ansia perché obbiettivamente c’era il timore che il lato oscuro dell’America bloccasse il progetto innovativo e si rifugiasse nel tradizionale disegno politico propugnato dal Partito Repubblicano seppure rivisitato e corretto alla luce delle attuali crisi internazionali militari e finanziarie. Ansia perché c’era obiettivamente il rischio che il pregiudizio razziale prevalesse ancora. Ansia perché tutti temevamo in Europa come nel mondo intero che il cambiamento mancato acuisse ancor di più la distanza fra i due continenti. Ansia ancora perché la politica degli USA di questi ultimi otto anni soprattutto estera aveva moltiplicato i focolai di guerra “fredda” e armata nei vari scacchieri politici del globo. Negli Americani e nel mondo intero c’era e permane forte difficoltà a valutare positivamente la politica antiterrorismo di Bush sia in Iraq che in Afghanistan. C’era dunque una grande speranza di cambiamento. Questa grande speranza si è materializzata nella storica affluenza alle urne, tradizionalmente scarsa in analoghe occasioni. Si è concretizzata nella partecipazione appassionata di migliaia e migliaia di elettori subito dopo che erano conosciuti i risultati. Questa speranza forte si è toccata con mano nelle lacrime della gente di ogni razza e colore, di ogni età e condizione sociale, nella convinzione che questa rivoluzione democratica “si potesse fare”. In un solo momento il dettato della Costituzione Americana, il sogno di Lincoln e soprattutto quello di Martin Luther King sono diventate realtà. Obama stesso ringraziando tutti i suoi elettori ed anche quelli che avevano votato per il suo concorrente ha riconosciuto la grandezza degli USA nel momento in cui l’impossibile diventava realtà. In questa capacità incredibile di darsi slancio e vigore nei momenti difficili, in questa incredibile forza di reazione nel voltare pagina, c’è la capacità degli Stati Uniti di essere guida per il mondo. Le difficoltà che Obama dovrà superare dentro e fuori i confini sono difficili e plurime. Sarà anche possibile che non sia capace di risolverle tutte e probabilmente molte di esse si acuiranno, ma sarà stato importante che l’elezione di Obama abbia ricompattato il paese e gli abbia dato nuovo slancio e vigore per uscire dalla crisi nella quale il mondo versa, ma soprattutto nella quale gli USA si sono impantanati pericolosamente. L’elezione alla massima carica politica del mondo è un avvenimento carico di significato meta politico, simbolico che pone al mondo come una e propria progettualità tutta da realizzare nel mondo. Che l’inquilino della Casa Bianca non sia bianco è un segnale per tutti, anche per la Chiesa Cattolica che più prima che dopo dal Conclave potrebbe “uscire” un Papa nero portando a regime un processo di reale integrazione vecchio come il mondo, ma finalmente concluso. Venerdì 14 Novembre ’08 alle ore 15,00 si riunirà il Comitato di Redazione di STURZONEWS. Gli studenti e i docenti interessati a farne parte e a collaborare, sono invitati ad intervenire. La questione della scuola sta assumendo toni che probabilmente si alzeranno ancora e degenereranno probabilmente in uno scontro che non gioverà a nessuno. Non mi riferisco allo scontro fisico e cruento ove si inverasse la minaccia mai pronunciata e pensata del Presidente del Consiglio, ma a quello di posizione. Le tesi opposti ed inconciliabili degli studenti e del Ministro per la verità spalleggiata dal Governo per ordine di “scuderia” potrebbero costringere gli studenti a radicalizzare la lotta e indurre il Governo ad interventi muscolari che non gli farebbero onore. Intanto come primo risultato abbiamo ottenuto che si sia del tutto rotto l'equilibrio e la continuità nelle attività didattiche che si era cominciato a stabilire ad un mese dall'inizio delle lezioni. Bene che vada se non accade qualcosa di decisivo questo stato di cose rischia di trascinarsi a dopo le vacanze di Natale e ciò da un punto di vista didattico sarebbe un autentico disastro. Che la protesta sia diffusa e massiccia nessuno può metterlo in discussione, nemmeno la rassicurante visone del mondo da parte del Cavaliere può farci venire il dubbio se tutti gli studenti medi ed universitari sono in lotta. Lo dicono le immagini televisive, i giornali, il tam tam dei messaggi fra i ragazzi, la consapevolezza diretta di tutti noi che vediamo le nostre città solcate da lunghi, lunghissimi cortei. Non convince nessuno sospettare che gli studenti siano manovrati da occulti registi e per la verità le ragioni della protesta sono note a tutti. Ciò che viene respinto della cosiddetta riforma, non sono i provvedimenti di facciata. Ciò che risulta inaccettabile è il durissimo colpo inferto ai livelli di funzionamento della scuola, l'abbattimento delle risorse a disposizione della ricerca e della Conoscenza a tutti i livelli. Nessuno può mettere in dubbio che il complessivo sistema scuola abbia bisogno di una profonda ristrutturazione. Lo hanno sempre sostenuto i governi via via alternatisi. Anche l'Università ha bisogno di una radicale operazione di messa a punto. Sarebbe sciocco non ammetterlo. Ma allora in che cosa il Governo ha “sbagliato” per provocare una simile reazione? Il governo non ha saputo tenere conto di un fatto fondamentale per qualsiasi governo: la scuola è un bene di tutti, tutti hanno il diritto di farla migliore. Nessuna maggioranza, nessun partito, nessun governo può pensare di intervenire unilateralmente nel settore senza tirare dentro al problema tutte le parti sociali, le associazioni, gli studenti, le famiglie e quanti altri hanno a che fare con la scuola a vario e diverso titolo. Questo Governo ha pensato e continua a pensare che la netta maggioranza ottenuta in parlamento l'autorizzi a fare senza la collaborazione di nessuno. La cultura del fare tanto sbandierata, funziona bene con i rifiuti a Napoli, con la crisi finanziaria globale, ma non funziona se in pochi giorni e per decreto, cambi l'assetto delle scuole senza dire nulla a nessuno e se abbatti significativamente le risorse e tagli decisamente molta parte del personale. Magari saranno vere le intenzioni buone di risanare il sistema, magari sarà vero che non ne risentirà la qualità del sevizio, magari sarà vero tutto quello che il Governo dice. Ma allora perchè non socializzarlo? Perché non spiegare prima la strategia, le intenzioni, gli obbiettivi? La maggioranza in Parlamento serve per essere autorevoli e non per sminuire il dibattito, il confronto. Gli studenti, i professori di ogni ordine e grado non hanno accettato il taglio ragionieristico che si è voluto dare alla questione. I tagli operati, il richiamo al contenimento della spesa, lo snellimento del servizio, la cura dimagrante all'organico non funzionano come rimedio di migliore qualità nella scuola. Un popolo civile investe nella scuola ed i risultati o non li vede e al meglio se li vedrà sarà dopo tanti anni. La scuola vuole solo investimenti a lungo termine. Ogni serio e valido professionista, ogni onesto impiegato, ogni valido artigiano, ogni onesto operaio, ogni persona che rispetta le leggi e produce con il proprio lavoro è il frutto di un simile investimento. Ricondurre questa immensa mole di potenzialità ad un puro e semplice calcolo letto in base all'economicità rischia di snaturare la scuola e al sua essenza. Ecco che cosa è accaduto per innescare il contrasto. Questo Governo avrebbe dovuto porre sul tavolo del confronto tutti i problemi della Scuola, agire con l'intento di investire e di eliminare le innegabili dispersioni di energia. Avrebbe dovuto dare l'impressione di una attenzione diversa al servizio. Avrebbe dovuto porre la scuola al centro dei propri scopi di miglior governo. Avrebbe dovuto esaltare la centralità della scuola ponendola al servizio della crescita civile del paese. Tutto questo non è avvenuto. E' sperabile che questo Governo si renda conto di avere sbagliato e ponga rimedio? Sarebbe l'inizio di una nuova epoca! Salvatore Provenzani L’Italia si mobilita contro la nuova riforma della scuola (l’ennesima). Tuoni e fulmini da nord a sud. Studenti di ogni fascia d’età, docenti e personale ATA, ma anche presidi e rettori. Questa riforma sembra non piacere proprio a nessuno degli interessati. I dati (o forse sarebbe più consono usare “opinioni”) però forniti dal governo parlano di una maggioranza pro-riforma che non viene fuori perché ritiene che sia più importante studiare e proseguire la didattica anziché perdere tempo a dibattere con gli studenti che la pensano diversamente da loro. Personalmente credo che un comportamento del genere provochi una seria mancanza di essenza democratica. Ammesso che nella scuola pubblica esista davvero questa maggioranza di sostenitori decreto legge Gelmini a cui più volte ha fatto riferimento il Presidente del consiglio dei ministri. Quella a cui stiamo assistendo (e partecipando) noi studenti è una realtà diversa da quella appena illustrata. Abbiamo assistito a una mobilitazione studentesca che ha ben pochi precedenti. Nessun Fioroni e nessuna Moratti sarebbero mai riusciti a provocare tanto malcontento. “Non pagheremo noi la vostra crisi” è lo slogan più acclamato, quello che rimbalzando da una città all’altra del fu Bel Paese, ha aperto cortei e manifestazioni. Mariastella Gelmini, Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti, Renato Brunetta: nessuno di questi ministri ha mai detto esplicitamente che stanno tentando di riaccendere l’economia italiana schiacciando “off” sull’istruzione pubblica. Fortuna che abbiamo ancora dignità nell’intelletto per poter capire quando una legge imbellettata quanto possa essere ci sta prendendo per in giro. La giornata di sabato 25 Ottobre è stata un grosso successo per le scuole bagheresi, forse il traguardo più importante mai raggiunto dal Coordinamento Studentesco Bagherese. Durante gli interventi della mattina, un liceale, riferendosi all’art. 66 della legge 133, ha urlato con rabbia queste parole: “ci stanno prendendo per il culo! Non parlano di licenziamenti, accorpamenti e tagli. Ci dicono RAZIONALIZZAZIONE per addolcire il boccone!”. Già, razionalizzare in tema di Turn Over nell’ambito universitario significa questo: a partire dal 2009 a ogni dieci componenti del personale che andranno in pensione corrisponderà una sola nuova assunzione. Mentre per gli anni 2010 e 2011 ne corrisponderanno due di assunzioni (il 20%). Razionalizzare in termini di accorpamento delle scuole vuol dire invece questo: chiusura delle strutture con meno di 500 alunni e conseguente e netto taglio di personale nelle scuole (probabilmente ne sarebbero felici le aziende di trasporto pubblico). Razionalizzare l’orario scolastico significa diminuire le ore settimanali per alunno a scapito – soprattutto negli istituti tecnici come il nostro- delle ore di laboratorio, inscindibili, a parer mio, dalle normali ore di didattica. Razionalizzare il corpo docente significa maestro unico nelle scuole elementari, che a sua volta significa incremento della disoccupazione, soppressione delle speranze dei laureandi e vanificazione di anni di studio per il raggiungimento di una laurea. Ma significa anche ritorno a un sistema scolastico ormai obsoleto, significa perdita di qualità dell’istruzione. La ministra Gelmini non riesce a spiegarsi il perché di questa mobilitazione, come se stessimo giocando a un gioco senza premi solo per il gusto di farlo. Le richieste degli studenti sono chiare e inequivocabili e senza vie di mezzo: il governo, nostro rappresentante e dipendente DEVE eliminare la legge 137 (DL Gelmini) e apportare modifiche condivise dagli studenti alla legge 133 in materia di università e ricerca. Fino ad allora sarà stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università italiane. Così ha decretato ogni assemblea di studenti in Italia. Così ha decretato il popolo. Alessandro D’Ugo, V F I trenta metri sono quelli della stretta stradina in discesa che collega la via Sant’Ignazio di Loyola con il cancello d’entrata dell’I.T.C. “Don Luigi Sturzo”. Dato che essa congiunge una strada dedicata ad un Santo e una scuola intitolata ad un grande Prete-Senatore si potrebbe pensare che vi accadano delle cose molto pie, invece sembrano emergere, diciamo così, le imperfezioni umane. Dalle 8.00 alle 8.15, nel quarto d’ora che precede l’entrata a scuola dei nostri alunni, centinaia di automobili, motorini e autobus vi convergono allegramente. Le mamme e i papà , assolvendo ai propri doveri, fermano l’automobile davanti alla stradina lasciandone uscire i figlioli. Si creano così sostanziose file nei due sensi di marcia nella via Sant’Ignazio di Lojola. Qui si osserva la prima cosa curiosa: la macchina per far scendere i ragazzi deve fermarsi proprio lì, davanti alla discesina; non metro prima o un metro dopo. Faccio una prima domanda da genitore a genitore: non puoi fare scendere tuo figlio quando sei fermo, in fila, qualche metro prima? Altra domanda: va bene il bacino, ma cosa mai avrai da dire a tua figlia quando ella, appena scesa, tiene lo sportello della macchina aperto? Una volta m’è accaduto di cogliere questo dialogo: MADRE: “mi telefoni?” FIGLIA: “certo mamma!” M: “quando mi telefoni?” F: “ti telefono più tardi” M: “non mi telefonare troppo tardi” F: ”va bene mamma!” M: “ciao, mi raccomando!” F: “ciao”. Ulteriore domanda: non era possibile affrontare questa conversazione così impegnativa mentre eravate in macchina? Poi ci sono i SUV, ma non solo loro ovviamente. Sobriamente affrontano la discesina, arrivano ad un metro dal cancello della scuola, ne discende la figliola, fanno inversione nella piazzola e, con sicurezza quattroperquattro, affrontano la salitina incrociando le macchine di altri genitori timorosi di far affrontare ai propri figlioli le insidie di quei trenta metri. Ultima domanda: pensate che in quei trenta metri si concentrino tutti i mali del mondo e si diano appuntamento tutti i lupi cattivi? Mi rendo conto di diventare molesto con le mie domande e passo al secondo quarto d’ora: quello che va dalle 13.35 alle 13.50 successivo alla campanella d’uscita. Uscendo dal cancello si notano delle automobili posteggiate nella piazzetta in cui gli innamorati attendono trepidanti l’apertura del cancello da cui fuoriescono alunni a piedi e in motorino. Poi, tutti insieme si lanciano appassionatamente verso la salitina. Affrontare a piedi la salitina vuol dire godere di un singolare spettacolo: l’aria è azzurrina, le olezzanti esalazioni dei motorini ricordano un’atmosfera da box di Formula Uno, i rumori fanno ricordare con rammarico una fonderia e, se vi fosse apposta, la colonnina per la misurazione dell’inquinamento avrebbe nostalgia di Bellolampo. Incredibilmente m’è accaduto di notare una signora che a bordo di una utilitaria, volendo prelevare la figliola davanti al cancello, avrebbe voluto fendere il fiume in piena che saliva. Francamente non mi viene in mente nessuna domanda da fare alla signora. E i docenti? Essi, all’uscita di scuola, scelgono le partenze intelligenti. Si va da chi, avendo lasciato la macchina quasi in territorio di Santa Flavia, schivando e sfiorando il traffico, mestamente la raggiunge a chi, aspettando che il caos defluisca, parte dieci minuti più tardi. La stradina in questione e la varia umanità che la frequenta attendono nei prossimi mesi lietamente e simpaticamente i circa mille alunni, con relativi docenti e personale ATA, del Liceo Scientifico “D’Alessandro ” nel nuovo plesso scolastico in via di ultimazione contiguo alla nostra scuola. Intanto, all’imbocco della stradina, è comparsa una scritta verde ansiosa di comunicare a tutti che “ Peppe e Rossy per sempre”. Auguri a loro. Damiano Calabrese MEP 2008: un’appuntamento annuale a cui i nostri studenti non si sottraggono ormai da tre anni. Leggendo il titolo dell’articolo molti si chiederanno cosa sia “il MEP”. Presto detto: è l’acronimo di Model European Parliament. MEP Italia è un’associazione culturale, apolitica, senza fini di lucro che rappresenta il comitato italiano di una rete associativa europea creata nel 1994 a L’Aia , in Olanda e vuole promuovere una dimensione europea nell’educazione attraverso una esperienza di studio e di confronto che si concretizza nella simulazione del Parlamento Europeo. Vi possono partecipare tutte le scuole superiori di tutte le regioni d’Italia e i singoli progetti vengono sostenuti da istituzioni nazionali e locali. La sessione nazionale si svolge ogni anno in una città italiana e vede decine di studenti cimentarsi con temi di portata internazionale, quali quelli affrontati e discussi dalle Commissioni del Parlamento Europeo. Le scuole iscritte alla manifestazione hanno il compito di selezionare, tra gli studenti delle terze classi, quelli che, oltre ad una buona /ottima preparazione scolastica, mostrino interesse personale verso le problematiche sociali, ambientali, economiche e che abbiano spirito critico e buone capacità relazionali. Tra i ragazzi indicati dai coordinatori ne vengono scelti una decina sulla base della loro disponibilità ad approfondire gli argomenti assegnati per poi dibatterli in sede di commissione con studenti di altre scuole di tutt’Italia scelti con lo stesso criterio. A ciascuna commissione, dieci in tutto, viene assegnata una tematica diversa che deve essere dibattuta all’interno dai suoi componenti, sino alla stesura di una risoluzione che verrà illustrata in seduta plenaria, e attaccata o condivisa dai membri delle altre commissioni che alla fine del dibattimento voteranno a favore o contro la risoluzione. La nostra scuola ormai da tre anni partecipa con i suoi alunni al progetto, consapevole del valore formativo di una siffatta esperienza che concorre ad educare all’esercizio di una cittadinanza attiva, a sviluppare un sentimento di appartenenza all’Unione Europea, ad accrescere la consapevolezza del valore fondamentale del confronto democratico, a potenziare la conoscenza di tematiche sociali, culturali, storiche ed economiche legate alla contemporaneità e a consolidare competenze logico-argomentative e capacità relazionali e critiche. Quest’anno per la seconda volta la sessione nazionale si è svolta a Palermo dal 7 all’11 ottobre e la nostra scuola è stata scelta ancora come sede di svolgimento dei lavori delle commissioni nei giorni 8 e 9 ottobre. Un centinaio, fra delegati e chairs, i giovani coinvolti nelle attività. Rigorosamente in abiti formali da veri “parlamentari”, con serietà e impegno, tutti hanno cercato di dare il meglio per la buona riuscita dell’iniziativa. Dieci i nostri studenti che hanno partecipato al progetto: Giuseppe Castello IV A, Salvatore Buttitta V A, Serena Cappadona IV E, Andrea Filingeri IV G, Antonio Lo Cascio IV G, Adriana Aiello IV H, Walter Tomasello V H, Stefania Giordano IV I, Martina Gagliardo IV I, Alessia Santoro IV I, ciascuno dei quali ha apportato un contributo notevole alla stesura delle risoluzioni e al dibattito durante l’Assemblea Plenaria svoltasi nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo. Rosalia Quartieri, Enza Giamporcaro Sessione nazionale MEP Bagheria – Palermo 2008 UNA SETTIMANA DA DELEGATI Dal 6 all’11 Ottobre Palermo e provincia sono state interessate dalla XV sessione nazionale del Model European Parliament (MEP). L’I.T.C. Sturzo, Villa Cattolica, Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, i luoghi presso cui si sono svolti i lavori. A partecipare, oltre ad alcuni studenti del nostro istituto, per Bagheria, era presente anche il Liceo Classico F. Scaduto. In rappresentanza della città di Palermo: il Liceo Educandato Maria Adelaide, il Liceo Socio Pedagogico Reg.Margherita e il Liceo Socio Pedagogico Danilo Dolci. Per la città di Bologna: il Liceo Classico Galvani. Per la città di Napoli: il Liceo Scientifico Lucrezio Caro, il Liceo Scientifico Salvatore Di Giacomo e il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Il MEP è un’associazione culturale, apolitica, senza fini di lucro. Questa associazione si impegna ad educare gli studenti alla cittadinanza attiva e a sviluppare in essi un sentimento di appartenenza all’Unione Europea ed una partecipazione più consapevole alla sua costruzione. L’associazione, la cui nascita è stata sancita a L’Aia nel 1994, è costituita da insegnanti, studenti universitari e delle Scuole Medie Superiori che prestano volontariamente la propria opera al fine di organizzare questo evento che è ormai diventato un tradizionale appuntamento per gli studenti italiani, più meritevoli e motivati, frequentanti le 35 scuole che sono state coinvolte in questo ambizioso progetto. Lo svolgimento dell’evento consiste nel simulare, in tutti i suoi aspetti, una seduta del Parlamento Europeo. Infatti, noi studenti siamo stati divisi in commissioni, ognuna delle quali si è impegnata a formulare una risoluzione su un problema precedentemente assegnatole, le varie risoluzioni sono state poi discusse nell’assemblea di tutte le commissioni. L’iter burocratico da seguire nella stesura delle risoluzioni è stato complesso e nulla è stato lasciato al caso. Curato e formale l’abbigliamento, il linguaggio, le procedure, nel pieno rispetto delle norme delle reali sessioni parlamentari europee. L’evento è stato molto stimolante ed interessante, in ogni fase vi sono state occasioni di discussione e confronto. Il MEP, oltre che per la crescita culturale, è anche un’occasione di divertimento (notevole il contributo dato dalla simpatia degli studenti partenopei), aggregazione e confronto. I lavori di commissione sono stati eseguiti in pieno accordo con i principi fondamentali che il MEP divulga ed in particolare in un clima di confronto democratico e vivace, ma sempre nel rispetto delle persone. Io sono stato contento di partecipare ed entusiasta dell’organizzazione, della serietà con cui si sono svolti i lavori, della coesione dei gruppi e del rispetto reciproco nella simulazione parlamentare. Mi sento di consigliare la partecipazione a chi ne abbia interesse, è un’esperienza che merita di essere vissuta, che dà maggiore consapevolezza politica, creando in noi giovani una mentalità nuova, un senso di appartenenza ed uno spirito critico non da semplice “cittadino” ma da “cittadino europeo” . SALVATORE BUTTITTA, V A OCSE-P.I.S.A. (Programme for International Student Assessment) Avere realizzato con molti sforzi e molti sacrifici, l'unità dell'Europa è stata una impresa politica eccezionale, il mosaico si è andato componendo ed ancora il processo di unificazione continua. Per l' Italia, ispiratrice dell'Europa unita, il progressivo adeguarsi alle regole comunitarie è stato un cammino complesso e contraddittorio. Abbiamo fatto enormi sacrifici per adeguarci e colmare evidenti, storici gap economici e sociali. È stato così per l'agricoltura, la giustizia, la sanità, la scuola, naturalmente. Abbiamo dovuto arrancare dietro l'andatura di Francia e Germania … I risultati ottenuti sono incoraggianti, tranne che per la scuola! Le classifiche parlano chiaro. Siamo fra gli ultimi, tristemente lontani dalle posizioni di eccellenza. Gli standard di qualità indicate dalle prove OCSE-PISA sono il nostro incubo. L'inadeguatezza ci viene sbattuta in faccia ad ogni piè sospinto. Vanno bene o quasi il nord ed il centro, male, malissimo il Sud e addirittura peggio le isole! Bene, su questa questione che ci assilla, vorrei riflettere. Vorrei sfatare la credenza che questa inadeguatezza ci tolga il sonno! Dalle nostre parti pochi ne parlano o si preoccupano di sapere che accidenti siano gli obiettivi di Lisbona e le prove dell'OCSE-PISA. Accade di constatare che molti pensano che deve trattarsi di qualche diavoleria pensata all'ombra della Torre pendente dalla città di Pisa! In questi anni siamo andati avanti senza preoccuparcene più di tanto e per giunta chi ha cercato di somministrare le prove non è riuscito nemmeno a convincere i colleghi sulla loro importanza! Questo scetticismo o disinteresse è colpevole o giustificato. O se non è giustificato, possiamo almeno invocare le.....attenuanti generiche che mitighino la condanna? Io credo che non ci sia materia per la condanna perchè non c'è colpa. Dunque si deve invocare l'assoluzione piena e non una condanna mitigata. Come mai assumo una posizione così “corporativa”? Non sarebbe facile pensare che in fondo la scuola del sud sia stata disattenta e retriva alla innovazione? Non sarebbe quasi logico sostenere che al sud il sistema scuola si è posto come un vero e proprio ammortizzatore sociale di cui si è servito il lavoratore e lo studente? Credo proprio di no. Decisamente. Proverò a scrivere un'arringa a difesa. Prima che certe regioni dell'Italia si chiamassero dell'“Obiettivo 1” come si dice in termini europei, queste regioni erano semplicemente il Meridione, il Sud, il Mezzogiorno. Protagoniste in negativo di una complicata “questione” che si accompagnava con l'aggettivo meridionale. Che cosa la caratterizzava? La povertà, l'atavica ignoranza, la difficoltà di essere cittadini e non sudditi. La mancata integrazione all'organismo paese, il non essere riusciti ad uscire completamente dalla logica assistenziale tipica delle terre conquistate che non conoscono il senso della libertà e del riscatto sociale ed economico. Ben oltre la fine della prima guerra mondiale, il Sud e le isole dell'Italia furono caratterizzate dall'analfabetismo. Lo Stato centrale “piemontese” pose la questione meridionale, ma destinò le risorse materiali al Nord dandogli lo sviluppo e l'industria. Lasciò le regioni del sud al banditismo, alla mafia, alla camorra e alla 'ndrangheta. La malavita si impossessò delle terre e dell'economia agricola e miserabile, ma anche delle anime dei meridionali che ancora una volta divennero sudditi della malavita. Malavita ed ignoranza sono una equivalenza perfetta. La conoscenza è libertà e riscatto ed i nuovi padroni volevano sotto di loro gente quieta e rassegnata, vinta. Soltanto dopo diversi anni dalla fine della seconda guerra mondiale, negli anni cinquanta, la questione meridionale nella Repubblica democratica e libera, divenne un obbiettivo da realizzare. Il cammino del riscatto di cui ancora non si aveva perfetta e piena coscienza si avviò lentamente e cominciò proprio dalla scuola. L'abbandono dell'analfabetismo come condizione normale del meridionale a poco a poco cominciò a diventare realtà. Ma la strada verso il riscatto culturale era lungo ed ancora non si è compiuto del tutto! Alle difficoltà proprie della condizione deprivata nella quale larghissime fasce di popolazione hanno vissuto si sono associate le gravissime difficoltà strutturali delle scuole inesistenti o fatiscenti, la perenne carenza di biblioteche e laboratori che completano l'attività della scuola, il contesto socio culturale degradato, l’asfissiante presenza della malavita per definizione contraria al progresso ed alla cultura. Queste difficoltà affronta ancora oggi la scuola meridionale e delle isole. Tutto questo si traduce anche in dispersione e mortalità degli studenti. Il malaffare allunga i suoi tentacoli sui giovani poveri ed ignoranti. La considerazione dello Stato come nemico da ignorare o contrastare è stata la caratteristica del cittadino del Sud per molto tempo. Tutto questo la scuola del sud affronta ancora oggi! Per molto tempo la Scuola è stata considerata da genitori e studenti come un vero e proprio perditempo. Ancora oggi, con la “complicità” dei genitori, i ragazzi sono avviati a lavori faticosi e scarsamente produttivi. La cifra della dispersione è ancora alta e difficilmente si abbatterà sensibilmente nonostante gli sforzi. I maestri ed i professori del Sud hanno dovuto lottare “casa per casa” per convincere adulti e giovani della bontà strategica della scuola. Hanno dovuto e devono ancora creare le condizioni essenziali ed elementari per delineare un'attività realmente formativa. I docenti del Sud continuano ancora oggi e proporsi come presidio di legalità, come avamposto di buone prassi in una realtà che spesso le ostacola e le immiserisce. In questo quadro d'insieme difficile si inserisce la questione OCSE-PISA ed i suoi obbiettivi. Occorre avere l'onestà intellettuale di ammettere che il ritardo che c'è, è quasi inevitabile visto le condizioni di partenza e di percorso. Occorre avere il coraggio di dire che i test che misurano la qualità del sistema non sono gli unici indicatori possibili. Ha valore l'impegno civile profuso nella ricostruzione del quadro di riferimento? Ha valore o no lo sforzo incredibile di sopperire alle ataviche carenze di mezzi e di strutture? Ha valore o no lo sforzo incredibile condotto dai Docenti in genere di darsi un tono ed uno stile aggregante e favorevole? Io credo assolutamente sì. Penso alla scuola meridionale come ad una scuola eroica e piena di meriti speciali, lontana dagli obbiettivi di OCSE-PISA, ma assolutamente capace di tentare l'ardua impresa di formare persone civili.” Ma fatta tale analisi, scrollandocisi il peso della cattiva coscienza per non avere potuto fare ciò che si doveva, il lavoro di formazione su Ocse – Pisa deve realizzare una svolta decisiva nella qualità complessiva della scuola. L’occasione di allinearci con i livelli europei non deve essere ancora sciupata. I docenti di Italiano, Matem. e Scienze nei mesi di novembre e dicembre saranno coinvolti nei seminari di formazione. S.P. LA STORIA ACCADE: con Obama è un’altra America Barack Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Il primo candidato afroamericano conquista la Casa Bianca in modo trionfale, vincendo dall'Est all'Ovest, dalle Montagne Rocciose agli Appalachi. Una vittoria storica ed unica, non solo per il largo consenso ottenuto dai democratici ma soprattutto per la storia di Obama e per le incredibili ed importanti motivazioni su cui si basa questo successo. Dopo 8 lunghi anni di amministrazione Bush (al quale è stato intimato di non presentarsi in pubblico nei giorni di campagna elettorale dallo stesso compagno di partito McCain, cio’ la dice lunga sulla considerazione che gli Usa hanno di lui e del suo operato) gli americani hanno deciso di voltare pagina in maniera forte, prepotente. La vittoria di Obama non è un semplice successo politico ma un trionfo della democrazia, il frutto di un processo che ha portato ad un risveglio generale delle coscienze, un avvicinamento alla genuinità ed ai veri valori: il benessere collettivo, la pace, un’economia più sana e corretta verso tutti (anche e soprattutto verso l’ambiente); Tutti punti cardine del programma di Barack Obama. A nulla è valso il tentativo dei repubblicani di puntare su un reduce di guerra, su un “american hero” come McCain e su una donna “qualunque” come Sarah Palin, cercando un effetto sorpresa, nuova linfa vitale per una campagna elettorale che si andava sempre piu’ spegnendo. La scelta di puntare sulla governatrice dell’Alaska non ha funzionato, sbagliato credere in un voto di massa femminile verso un candidato solo perché donna (eppure la sconfitta di Hillary Clinton nelle primarie democratiche doveva far da monito). Inutili anche le sterili polemiche ed accuse repubblicane: “Obama il terrorista, il marxista, il radicale, il musulmano”; Tuttavia McCain ed i repubblicani hanno accettato la sconfitta (forse perché schiacciante) con umiltà e serenità con tanto di bei complimenti al futuro presidente. Grandi gli errori repubblicani ma eccezionali i meriti di Obama che ha saputo ispirare fiducia e prender per mano gli Usa in un periodo incerto della loro storia, e non solo economicamente ma anche per quanto riguarda la propria identità ed i propri valori. Obama non è l’immagine dell’uomo qualsiasi ma dell’uomo migliore con qualità umane speciali, diventato presidente perché ne ha le capacità e lo spirito, questo l’America l’ha capito e da ora in poi ci penserà sù prima di mandare alla Casa Bianca un “cowboy texano” che utilizza espressioni da far invidia ad un film western. Il candidato democratico si è imposto non solo negli Usa ma in tutto il mondo, complice la sua figura professionale, ma nello stesso tempo umana e vicina alla gente oltre che la sua preparazione e le sue doti comunicative straordinarie. Il sogno americano è ancora vivo e questo Obama, figlio di un padre kenyota, sposato con una donna che viene da una famiglia povera e che grazie alla sua tenacia è diventata un avvocato di fama, lo sa bene. Stupendo il primo discorso da presidente a Chicago nella notte elettorale americana in cui ha espresso un concetto importantissimo: “creare un’America che appartiene a tutti senza distinzione alcuna”, non soltanto una frase ma soprattutto una promessa. E QUINDI BUON LAVORO BARACK! SALVATORE BUTTITTA, VA Dalla LETTERA ai MESSAGGINI Sin da epoche lontane, l’uomo sente il bisogno di comunicare con i propri simili, di esprimere i propri sentimenti, le proprie opinioni, decisioni. Per far questo, nel corso del tempo, ha utilizzato vari strumenti; basta pensare alle prime forme di comunicazione: come i geroglifici per gli uomini primitivi, i segnali di fumo delle antiche tribù indiane, le tavolette di argilla, la scrittura degli egiziani sul papiro, le pergamene, ecc.. fino ad arrivare alle lettere, usate fino ai giorni nostri. Le persone più anziane, sicuramente con una grande esperienza, sono testimoni di quello che era prima comunicare. Per esempio nel periodo del corteggiamento, raccontano, il ragazzo mandava attraverso qualcuno una lettera alla sua amata, dove esprimeva i suoi sentimenti, parole romantiche, poesie. Anche semplicemente uno sguardo o un fiore poteva dire molto, e forse per vedersi dovevano aspettare tanto. Oggi, invece, siamo nell’era tecnologica, abbiamo i telefonini, internet, e il progresso ha fatto si che, attraverso questi mezzi possiamo comunicare con gli altri in tempi brevissimi, o con persone che vivono dall’altro lato del mondo. Possiamo utilizzare simboli, immagini, fotografie, da scambiare in tempo reale. Ormai è raro che qualcuno utilizzi le lettere; anche tra amici è molto semplice mandarsi un tvb col telefonino, o stabilire un appuntamento. Tra ragazzi queste nuove forme di comunicazione sono molto diffuse, ma anche i “più grandi” si stanno adattando, infatti oggi quasi tutti hanno internet, e tutti hanno un telefonino o più. È vero che questa evoluzione nel comunicare ha portato molti cambiamenti positivi, tutti ne traiamo beneficio in qualche modo, ma penso che abbia portato anche dei cambiamenti negativi. È un tipo di comunicazione impersonale, “fredda”. Sicuramente c’è differenza tra un TVB mandato via sms, e un “ti voglio bene” detto faccia a faccia con tutto il cuore al proprio amico, magari con un bel sorriso o un forte abbraccio; questo trasmette più emozioni secondo me. A volte, lo si scrive come una sigla a fine messaggio, “tvb” forse si prende per scontato il vero significato di queste parole, talmente le scriviamo. Oppure , è meglio ricevere un bel mazzo di fiori profumati o una semplice rosa, piuttosto che il disegno digitale di qualcosa che somiglia a un fiore. Il profumo,i colori,…anche questo può essere un modo di comunicare, di esprimere i propri sentimenti. Ma nonostante tutto, non possiamo fare a meno di inviare i “cari” messaggini, forse per necessità, forse per abitudine. L’importante è non scordarsi che, comunque sia, siamo sempre persone, e non dobbiamo chiuderci in un mondo cibernetico, fatto di e-mail, chat-room, blog, ecc…, abbiamo anche bisogno di comunicare a parole e di trasmettere i nostri sentimenti e le emozioni anche con piccoli gesti, ma che siano veri e concreti. Valeria Buttitta, V G Sarebbe una vera rivoluzione quella che avverrebbe all’interno delle scuole italiane se il ministro dell’istruzione, Gelmini, o chi di competenza decidesse di assegnare ai ragazzi delle divise, da indossare a scuola anziché i soliti capi griffati di tendenza e super costosi. Una decisione che potrebbe far discutere, ma, purtroppo, sarebbe l’unica soluzione che consentirebbe di trasformare i corridoi delle scuole, ormai diventati vere passerelle, in semplici e non altro che corridoi, qualora, però, mettesse in atto una decisione drastica. L’uso della divisa, dunque, insieme al voto in condotta e agli esami di riparazione, che quest’anno hanno fatto salire il numero dei bocciati, contribuirebbe a far cambiare il sistema scolastico riportando la scuola ad essere quella di una volta: luogo di studio, di cultura e disciplina. La divisa, poi, consentirebbe di abbassare il grado di discriminazione che si è creato, soprattutto negli ultimi anni, tra gli scolari. Tutti uguali, dunque, almeno all’interno delle aule e più severità all’interno di quello che rappresenta uno dei pochi pilastri principali della nostra società: la scuola. Lo Balbo Emanuele, IV A Quest’anno, la squadra femminile di calcio, dopo aver conquistato i titoli provinciali e regionali si è qualificata alla fase Nazionale. La competizione si è svolta a Lignano Sabbiadoro dal 21 al 27 settembre ‘08. La squadra accompagnata dai prof. Michele Cinà e Giuseppe Mineo, insieme alle altre rappresentative, in totale circa 3000 studenti, è stata ospitata al villaggio olimpico Getur di Lignano. La competizione organizzata in quattro gironi di cinque squadre, ci ha visti impegnati in quattro partite. Il risultato finale è stato di due vittorie, un pareggio e una sconfitta, da ciò secondi nel girone e sesti su venti squadre in classifica generale. Oltre la parte agonistica abbiamo avuto la possibilità di fare nuove amicizie e di visitare città e posti meravigliosi, come ad esempio la splendida Venezia e il centro di Lignano Sabbiadoro. Come potete capire oltre al sacrificio, all’impegno e alle dure partite, è stato per noi un divertimento ed un’esperienza indimenticabile. Concludiamo complimentandoci con la squadra del Genova che arrivando prima parteciperà alla fase internazionale. La squadra: Mineo T. (1 M), Schillaci V. e L. (2G), Modica (3M), Faranna (1A), Leone M. (3 H), Vitrano L. (2 G), Bassano (2 D), Nasta A. (3 M), Garajo C. (2 I), Rotino P. (2 E), Musumeci H. (2 I) Schillaci Loredana, Garajo Chiara Zen - Personaggio inventato da me, seguendo lo stile fumettistico di Sonic the Hedgehog. Knuckles l'Echidna Guardiano del Master Emerald e amico di Sonic il porcospino. Apparso in numerosi videogiochi di Sonic, è il quarto personaggio più amato dell'omonima serie videoludica - Sonic the Hedgehog. E' l'ultimo discendente della razza guardiana degli Echidna e fa di tutto per difendere l'isola fluttuante di Angel Island, ove è custodito il Master Emerald. Claudio Monteleone, II A Elezioni per il RINNOVO del Consiglio d’ISTITUTO Risultati definitivi e proclamazione degli eletti - Componente ALUNNI LISTA n° 1 VOTI: 309 motto: Proponete, proponiamo, vi accontentiamo Mazzola Giuseppe (4^M) VOTI: 194 Lo Buglio Saverio (4^M) “ 123 Mezzatesta Giuseppe (3^H “ 69 Parisi Domenico ( 4^E) “ 87 Verri Olga (4^E) “ 75 LISTA n° 2 VOTI: 327 motto: Carpe Diem Romano Daniele 3^A) VOTI: 130 Lopez Walter (3^A) “ 185 Cavallaro Salvatore (5^E) “ 76 Corrao Giuseppe (4^B) “ 37 Giglio Gaspare (4^B) “ 65 Lo Piccolo Francesco (3^B) “ 36 Tobbia Antonino (4^D) “ 16 Barranca Antonino (3^D) “ 12 Vengono proclamati ELETTI gli alunni: 1) LOPEZ Walter 2) MAZZOLA Giuseppe Scolaro Luigi Sandro (4^F) VOTI: 248 3) TROIA Gioacchino Troia Gioacchino (4^A) “ 251 4) ROMANO Daniele PROCLAMAZIONE ELETTI NEI CONSIGLI DI CLASSE - COMPONENTE ALUNNI LISTA n° 3 VOTI: 297 motto: Se vuoi volare a scuola devi andare 1AA 2AA 3AA 4AA 5AA Di Sparti Vincenzo Tarantino Gabriele Macchiarella Stefan Nuccio Vincenzo Galioto Valeria Cottone Nicola Castello Giuseppe Cannone Davide Cusumano Gius. Raspanti Alessio Romeo Filippo 1AB Grasso Sabrina 2AB 3AB 4AB 5AB 1AC 2AC 3AC Tedesco Federica Marino Giuseppa Palazzo Giacomo Buonpane Antonio Corrao Giuseppe Aiello Domenico Menna Gaetano Bonito Maria Cacciatore Daniele Alaimo Giuseppe Di Maria Marco Astoino Veronica Biosa Lorena Pedone Gianluca La Mattina Roberta Bellone Maria Napoli Vanessa A 1 D Balistreri Luca 5AC Vitale Cristiana Valenti Fanuel Bonetti Giuseppe 3 AD Di Tusa Giovanni Canale Roberta A 4 D Costanzo Fiorenza Cucina Gaetano 5 AD Lo Nano Girolamo D’Alba Giovanni 1AE Giordano Annalisa 2 AD 2AE Tarantino Alessio Dragna Giuseppa Bilardello J. Rosario Aiello Placido Verri Olga 4AE Ferrara M. Grazia Scaduto Elisabetta A 5 E Tesauro Paolo Gagliano Biagio 1AF Sciortino Carmine Tantillo Giovanni 2AF Clemente Dorotea Castagna Giovanni A 3 F Lima Giulia La Bianca Rosanna 4AF Incandela Martorana Carlo D’Ugo Alessandro 5AF Aiello Mauro Polenchi Vincenza A 1 G Alfano Stefania 3AE 2AG 3AG 4AG 5AG 1AH 2AH 3AH 4AH 5AH 1AI 2AI 3AI 4AI 5AI 1AL D’Amico Vincenza Mancino Chiara Pellerito Rosario Randazzo Sabrina Giordano Giovanni Ceruso Jessica La Barbera Alessan. Sciortino Antonella Cedro Giuseppe Luca Chiello Maria Giada Ticali Alberto Lipari Girolamo Aless. Tarantello Federica Pipia Francesca Passarello Rosalinda Sardo Adriana Giangrasso M. Rita Cavalluzzi Piero Cacciatore Simona Scianna Giusy Garajo Chiara Grigliè Maria D’Alessandro France Conzales Valentina Iannace Arnaldo Santoro Alessia Puleo Marialaura Bellanca Leandro La Corte Clara Manno Gaetana PRESIDENTE COMITATO STUDENTESCO: ALESSANDRO D’UGO, VF 2AM Lo Verso Emanuele Leto Elvira Speciale Angelo Jesus Azzaretto Dario Prestigiacomo Santo Romeno Maria Vella Giuseppe Di Raffaele Claudio Bartolone Antonino Mazzola Filippo 3AM Sciacca Sara Muratore Gioele 2AL 3AL 4AL 1AM 4AM 1AN 2AN 1AO 2AO 1AP 2AP 1AQ 1AR 1AS Corrao Andrea Perillo Sabrina ============ ============ Leto Antonino Gagliano Gabriele ============ ============ Prestigiacomo Filippo Sposito Angelo Restivo Olga Crivello Vanessa Prestigiacomo Filippo Sciortino Gabriele Aliotta Lilian D’Amato Annalisa Parisi Noemi D’Amico Amalia Storniolo On. Marco Ponsili Enrico ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO GENITORI, DOCENTI, PERSONALE ATA: Presentazione liste Elezioni Dal 3 all’8 Novembre ‘08 23 Novembre ’08 dalle ore 8,00 alle 12,00 24 Novembre ’08 dalle ore 8,00 alle 13,30